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ENDOCRINOLOGIA

Funzione  regolazione
1. Digestione e immagazzinare sostanze
2. Crescita e sviluppo
3. Metabolismo idrico e elettrolitico
4. Funzione riproduttiva
Il sistema endocrino si affianca al sistema nervoso nella regolazione.
L’ormone è una sostanza chimica, è il regolatore e coordinatore di funzioni biologiche multiple
negli organismi in cui sono prodotti. E’ una molecola organica potente e specializzata prodotta da
cellule endocrine in risposta a stimoli specifici ed esercita la propria azione su specifiche
CELLULE BERSAGLIO.
CELLULA BERSAGLIO = cellula dotata di RECETTORE che riconosce per affinità e specificità
l’ormone.
RECETTORE = molecola proteica o glicoproteica che posta sulla superficie della cellula o
all’interno riconosce e lega l’ormone.
Gli ormoni si trovano nel sangue, il dosaggio infatti si controlla grazie ad un prelievo ematico.
Proprio perché sono nel sangue, gli ormoni raggiungono tutti i tessuti del nostro corpo, ma alcuni
tessuti reagiscono con un ormone, altri no. Se tutti gli ormoni reagissero in tutti i tessuti avremmo
un effetto endocrino annullato. Affinché ci sia un effetto endocrino ci devono essere recettori nelle
cellule bersaglio.

NATURA CHIMICA DEGLI ORMONI


1. Polipeptidi: ormoni idrofilici perché sono incapaci di attraversare la membrana, quindi il
recettore per questo tipo di ormoni si trova sulla membrana. Il recettore deve
traghettare il segnale che porta l’ormone all’interno della cellula proprio perché l’ormone
non può entrare. Il recettore quindi deve trasdurre il segnale dell’ormone e convertirlo in un
segnale comprensibile per la cellula (attivazione del 2° messaggero) e modificarne
l’attività. Es ADH. L’adenilato ciclasi è una porzione di membrana che trasforma in AMP
ciclico, attiva la protein chinasi che di solito si trova in forma non attiva. L’ormone sta fuori
dalla cellula ma è capace di modificarne il metabolismo cellulare. Esistono altri sistemi che
non attirano AMP ciclico, ma un intermediario.
2. Steroidei: ormoni idofobici in quanto entrano nella cellula, dove si trova il recettore.
All’interno della cellulare si forma un complesso ormone-recettore il quale si dirige
all’interno del nucleo dove c’è DNA. Es aldosterone produce proteina aldosterone indotta.
Grazie alla regolazione del DNA può svolgere diverse funzioni come quella di regolare
l’espressione di geni specifici in momenti precidi durante lo sviluppo embrionale e la
differenziazione ormonale. Es ormoni sessuali.
[Da questa classificazione gli ormoni tiroidei sono esclusi]
Il recettore per l’insulina fa eccezione: è un recettore che non attiva niente e non funziona come
gli altri che sfruttano il 2° messaggero. Si chiama sistema tirosina-chinasi: è un recettore di
membrana, e fin qui è normale, ma è costituito da 4 catene tra cui 2 si trovano esternamente,
rivolte verso lo spazio extracellulare e hanno il compito di riconoscere l’insulina che arriva e 2
catene interne che fungono da 2° messaggero, le quali attivano una cascata di fosforilazioni che
interessano prevalentemente dei residui tirosinici e alla fine portano a generare una serie di
segnali all’interno delle cellula capaci di modificare il metabolismo. (come ad esempio attivazione
delle proteine di membrana che fungono da canale, ciò che servono a fare transitare il glucosio)
!!! ONCOGENI: geni alterati che codificano proteine attive nelle vie di traduzione del segnale
relative alla crescita cellulare. ErbB (recettore tirosin chinasi) codifica una proteina analoga al
recettore EGF (fattore di crescita dell’epidermide) che manca della porzione esterna.
I recettori intracellulari regolano l’espressione di geni specifici in momenti precisi durante lo
sviluppo embrionale e la differenziazione cellulare, hanno domini per riconoscere 5 elementi di
riconoscimento per il DNA. Il segnale a questo punto diventa nucleare quindi che coinvolge DNA e
RNA che porterà alla formazione o inibizione di proteine.
Gli ormoni vengono liberati da ghiandole endocrine, ma anche dal tessuto adiposo o dal sistema
nervoso centrale=ipotalamo costituito da diversi nuclei, il quale produce fattori di rilascio che
sono sostanze che vanno a controllare l’attività di un’altra sede para celebrale che è rappresentata
dall’ipofisi anteriore. L’ipofisi si suddivide in una porzione posteriore e porzione anteriore che non
è di natura nervosa e si chiama adenoipofisi: sede importantissima di produzione di ormoni. Es
controllo attività funzione tiroidea, gonadotropine, prolattina… l’adenoipofisi è una struttura para
nervosa perché non è di origine nervosa ma è prossima. Ha il compito di controllare le ghiandole
periferiche. La sua attività è dipendente dai fattori di rilascio dell’ipotalamo.
Il sistema endocrino è regolato tramite l’asse ipotalamo-ipofisario. Nel caso della tiroide,
all’ipotalamo arrivano segnali dalla periferia, in base al segnale l’ipotalamo invia un fattore di
rilascio che è capace di andare a potenziare la sintesi o l’inibizione di TSH che serve da parte
dell’adenoipofisi. In questo modo avrò un aumento o una riduzione dell’ormone tiroideo che di
nuovo manda il segnale all’ipotalamo.
Questo sistema verticistico è vincolante. Oggi infatti quando parliamo di sistema endocrino
parliamo di sistema neuro-endocrino perché l’ipotalamo non riceve soltanto le informazioni che
vengono dalla periferia, ma è una struttura nervosa che riceve molti altri segnale di origine nervosa
come ad esempio l’umore. I fattori di rilascio risentono di questi altri segnali nervosi.
PANCREAS ENDOCRINO – ISOLOTTI DEL LANGHERANS

 Cellule  = Glucagone

 Cellule  = Insulina

 Cellule  = Somatostatina

 Cellule  = polipeptide pancreatico

INSULINA
L’insulina è un polipeptide, formato da due catene di 20 e 21 amminoacidi e residui amminoacidici.
Viene sintetizzata dalle cellule  grazie ad uno stimolo che è il glucosio. Tutte le volte che il
glucosio aumenta nel sangue, la glicemia aumenta. Le cellule, che sono bagnate dal sangue,
rilevano l’innalzamento glicemico, attivando al loro interno reazioni che hanno come risultato la
liberazione di insulina. L’insulina viene conservata all’interno della cellula in granellini pronta per
l’uso. Dopo la liberazione c’è un tempo di latenza necessario affinché riprenda la liberazione di
insulina.
Cellule bersaglio: muscolo, fegato e tessuto adiposo.

 Nel muscolo l’insulina ha funzione di favorire l’ingresso di glucosio all’interno delle cellule
muscolari. Favorisce anche l’ingresso degli amminoacidi. Il muscolo ha bisogno di glucosio
per la sua attività, entrano amminoacidi, si formano proteine quindi viene garantita la
formazione di muscolo.
 Fegato: all’interno del fegato avvengono le reazioni che coinvolgono i carboidrati, proteine
e i grassi. L’azione dell’insulina sul fegato, non favorisce l’ingresso di glucosio, ma
l’immagazzinamento di glucosio sotto forma di glicogeno.
 Tessuto adiposo: Il glucosio serve anche a formare acidi grassi che servono alla
formazione di tessuto adiposo. L’insulina favorisce l’ingresso di glucosio, di amminoacidi.

Muscolo e tessuto adiposo

Muscolo
Tessuto adiposo
Fegato
Fegato

Prova di tolleranza al glucosio orale: consiste in un prelievo ematico a digiuno, poi bevo un bolo
zuccherino, si aspetta una mezz’oretta e si fa un nuovo prelievo ematico, poi dopo un’ora, dopo
un’ora e mezza e dopo 2 ore. Nella curva del diabete, notiamo che dopo mezz’ora la glicemia
continua ad aumentare, quindi l’insulina non è stata sufficientemente liberata e non è stata in
grado di riequilibrare la glicemia.
Per l’insulina non si deve fare solamente riferimento al metabolismo dei carboidrati quindi al
glucosio, ma anche al metabolismo dei grassi. Il glucosio solo in piccola parte viene
immagazzinato, ma in grande quantità viene degradato e in grande quantità va a formare massa
grassa. L’inulina inibisce la lipasi ormone sensibile che è un enzima che degrada i trigliceridi in
acidi grassi e glicerolo. Quindi l’insulina inibisce questo l’ormone e mi devo aspettare una riduzione
della massa grassa.

GLUCAGONE

 È secreto dalle cellule alfa.


 È l’altra faccia della medaglia, quasi l’esatto contrario dell’insulina.
 È glicogenolitico: spezza il glicogeno.
 È gluconeogenetico: utilizza gli amminoacidi per trasformarli in ,
 È lipolitico: in maniera indiretta fa da stimolatore favorendo la degradazione di trigliceridi.
 È chetogenetico: è capace di innalzare la chetonemia cioè la concentrazione di corpi
chetonici.
Insulina e glucagone comunicano tra i loro: l’insulina inibisce l’azione del glucagone, il glucagone
invece è stimolante rispetto l’insulina.
Se l’insulina non viene liberata devo pensare anche all’inibizione del glucagone oltre a tutti gli
effetti dovuti alla non liberazione dell’insulina.

Il glucosio non può essere immagazzinato dal muscolo, le proteine vengono degradate, viene aumentata
la lipolisi cioè degradazione del tessuto lipidico.
Se non viene utilizzato il glucosio= iperglicemia. A livello renale abbiamo glicosuria. Abbiamo diuresi
osmotica con conseguente modificazione a livello elettrolitico.
Catabolismo della proteine= gli amminoacidi verranno utilizzati dal glucagone per fare glucosio (via
glucogenetica) portando un aumento di glicemia perché viene fornita dagli amminoacidi.
Aumento lipolisi= aumentano i grassi liberi, aumentano i corpi chetonici portando chetonemia e se molto
elevata si può avere chetosuria cioè copri chetonici nelle urine.
Chetosuria e glicosuria significano anche volumi di acqua molto elevata  poliuria che può causare
disidratazione. Dalla formazione di corpi chetonici possiamo avere un’alterazione del PH perché corpi
chetonici sono acidi  acidosi. L’acidosi può causare morte a causa dei tamponi non sempre funzionanti.

DIABETE DI TIPO I o DIABETE GIOVANILE o DIABETE INSULINO-DIPENDENTE

 Prima dei 40 anni;


 Non sono obesi;
 Chetosi, acidosi;
 È assente l’insulina e cellule B alterate: le cellule beta perdono la loro capacità secretoria,
quindi non sono più in grado di sintetizzare insulina;
 Presenza elevata di antigeni HLA: favoriscono il diabete I;
 Reazioni autoimmunitarie: di solito la condizione di diabete si verifica a seguito, ad
esempio, di virosi perché si sviluppano all’interno dell’organismo auto-anticorpi capaci di
alterare la funzione delle cellule beta;
 Infezioni virali;
 Soggetti geneticamente suscettibili;
DIABETE DI TIPO II o DIABETE DELLA MATURITA’ o DIABETE NON INSULINO-
DIPENDENTE

 Dopo i 40 anni;
 Obesi;
 Esagerata risposta al glucosio: di solito è causata dalle abitudini alimentare che a lungo
andare potrebbero dare questo tipo di problemi;
 Meno recettori sugli adipociti;
 Non chetosi;
 Componente famigliare;
Una differenza tra diabete di tipo 1 e 2 è che nel primo non viene assolutamente prodotta l’insulina,
mentre nel secondo l’insulina viene prodotta. Inoltre nel primo c’è subito un calo ponderale di peso
dovuto al fatto che la down regulation è più veloce e fa aumentare i recettori a fronte della mancata
produzione di insulina, mentre nel secondo tipo, aumentando l’insulina, aumenta il deposito lipidico
perché la down regulation è più lenta e quindi i recettori non diminuiscono subito per cui si sviluppa
obesità.
Down-regulation: Meccanismo compensatorio attuato dall’organismo in risposta all’aumento o
alla diminuzione di un ormone. La correzione avviene o diminuendo la sensibilità della cellula
bersaglio o diminuendo il numero di recettori.
TIROIDE
La ghiandola tiroidea si appoggia alle fossette della clavicola.
La ghiandole tiroidea produce 2 ormoni: T3 e T4 i quali sono fondamentali per la sopravvivenza.
Nella tiroide abbiamo cellule che hanno una spazio occupato da un liquido denso chiamato
colloide. Questo liquido giallino è costituito da glicoproteine che servono a formare gli ormoni
tiroidei. T3e T4 derivano da 2 anelli tirosinici della proteina tireoglobulina che si legano allo iodio.
In t3 ci sono 3 molecole di iodio, mentre t4 4 molecole di iodio.
La maggior parte di questi ormoni viaggiano nel letto circolatorio legati a proteine plasmatiche; solo
una piccola parte (0,2 %) è libera; questa piccola parte è importante per la regolazione ipotalamo-
ipofisaria: l’ipotalamo libera fattori di rilascio che agiscono sull’adenoipofisi la quale libera fattori
trofici capaci di controllare l’azione delle ghiandole periferiche. Questo sistema garantisce una
corretta funzionalità della tiroide.
1. Gli ormoni tiroidei arrivano all’ipotalamo;
2. L’ipotalamo secerne un fattore di rilascio TRH;
3. Il TRH controlla l’attività dei tireotropi, cellule dell’adenoipofisi;
4. L’adenoipofisi sintetizza un ormone TSH chiamato anche ormone tireostimolante;
5. Il TSH controlla la ghiandola tiroidea.

AZIONI DI T3 E T4
Il loro recettore è nel nucleo e riescono a controllare tutto l’assetto nucleare della cellula.

 Azione calorigena: Gli ormoni tiroidei attraverso reazioni ossidative, cioè che consumano
ossigeno mantengono costante la temperatura (37 gradi); L’ossigeno infatti modifica lo
stato energetico e durante le tappe di modificazione una parte di energia viene dissipata
sotto forma di calore che serve all’organismo; in condizioni fisiologiche non ci accorgiamo
di questo meccanismo, ma in caso di ipersecrezione tiroidea aumenta la quantità di calore
prodotto ( aumenta il Metabolismo Basale ) e viceversa. Una persona con ipotiroidismo
sarà sensibile al freddo, mentre una persona con ipertiroidismo non sopporterà il caldo.
 Sul muscolo scheletrico: gli ormoni tiroidei favoriscono la degradazione delle proteine,
infatti l’ipersecrezione provoca l’impoverimento della massa magra = miopatia tireotossica;
 Sul muscolo cardiaco: gli ormoni tiroidei favoriscono la capacità contrattile e l’eccitabilità;
l’ipersecrezione provoca l’aumento della frequenza cardiaca e del lavoro cardiaco in
generale.
 Sul SNC: essenziale la presenza degli ormoni tiroidei durante la vita fetale per lo sviluppo e
crescita del tessuto cerebrale, garantiscono il funzionamento delle sinapsi e la presenza di
mielina; in assenza di ormoni: grave ritardo mentale (cretinismo).
 Accrescimento e sviluppo dello scheletro: sono essenziali durate la vita fetale e nei
primi mesi di vita perché garantiscono una crescita e uno sviluppo armonico del corpo: una
loro assenza provoca nanismo
 Sulle catecolamine: è potenziata la loro azione ( sul metabolismo, sul sistema
cardiocircolatorio e sul SNC il cui effetto tipico è rappresentato dal riflesso patellare
esagerato e da un comportamento ipercinetico
 Sul metabolismo glucidico: aumentano la glicemia.
 Sul metabolismo del colesterolo: cala il colesterolo in circolo perché gli ormoni tiroidei
favoriscono la degradazione del colesterolo. Le proteine veicolo del colesterolo aumentano
in caso di ipertiroidismo portando un calo del colesterolo nel sangue.
 Sulle catecolamine: Gli ormoni tiroidei potenziano adrenalina e noradrenalina
 Sul metabolismo glucidico: gli ormoni tiroidei sono sinergici al glucagone,quindi
aumentano la glicemia

IPOTIROIDISMO
Bambino Nanismo e Cretinismo.
AdultoMixedema. Il mixedema può portare alla tiroidite di Hashimoto; Può essere dovuta ad un
infezione virale che sviluppa una malattia autoimmune. Questa patologia va a deprimere l’azione
del TSH e quindi non viene più controllata la tiroide. La conseguenza è un ipotiroidismo che
provoca una mancata degradazione delle proteine, portando ad un deposito di proteine alla base
del collo ed essendo esse osmoticamente attive richiamano acqua. Si forma così un edema
localizzato che però non deriva da un problema vascolare.
Gozzo: dovuto ad un iperproduzione di colloide o da un ipertrofia della tiroide. L’iperproduzione
della colloide è causata da una mancata assunzione di sodio, quindi T3 e T4 liberi diminuiscono,
l’ipotalamo aumenta la secrezione di TRH, il TRH sollecita il TSH; IL TSH stimola la tiroide che
pero in assenza di iodio non può produrre ormoni; viene così prodotta la tireoglobulina, una
macromolecola che determina l’aumento della colloide provocando il gozzo endemico.

IPERTIROIDISMO o TIREOTOSSICOSI
Morbo di graves: malattia immunologica in cui alcuni anticorpi TSI mimano l’azione del TSH e la
tiroide si ingrossa.
Sintomi: nervosismo, perdita di peso (dovuto alla degradazione delle proteine), iperfagia,
intolleranza al caldo (dovuta ad un aumento del consumo di Ossigeno e quindi produzione di
calore), aumento della pressione pulsatoria, tremore fine delle dita, sudorazione profusa, aumento
del MB, creatinuria, vasodilatazione, diminuzione delle resistenze periferiche, esoftalmo, gozzo.
SOSTANZE GOZZIGENE IN NATURA: il cavolo, la rapa ecc introdotti in grandi quantità inibiscono
la formazione degli ormoni, quindi iposecrezione che sollecita il TSH ipofisario a produrre colloide
(Gozzo da cavolo).
ORMONE DELLA CRESCITA
L’ormone della crescita o GH serve per la crescita armonica dell’organismo dopo l’intervento degli
ormoni tiroidei, cioè dopo circa i primi 6 mesi di vita.
La sede favorita dal GH è l’epifisi delle ossa lunghe dove è presente un cuscinetto di tessuto
germinativo che prolifera nell’infanzia e poi va incontro ad ossificazione.
Il GH viene a coincidere con l’ormone della crescita, ma da solo non ha azione sui condrociti, infatti
viene aiutato da IGF-1 o fattori di crescita insulino-simili o somatomedine, che sono
responsabili della moltiplicazione cellulare (= fattori mitogeni sensibilizzati da GH). Si parla quindi
di effetto tandem, in quanto entrambi gli ormoni sono fondamentali.
Altri bersagli di GH: carboidrati, proteine e grassi. L’azione su questi la mantiene tutta la vita, infatti
il GH non serve solo per l’accrescimento delle ossa in età infantile, ma durante il corso di tutta la
vita.
Il GH può aumentare ad esempio quando siamo a digiuno, dopo un pasto iperproteico oppure
durante l’esercizio fisico. Il GH, infatti, viene anche usato come sostanza dopante.
Anche per il GH abbiamo il controllo verticistico ipotalamo-
ipofisario.
SS è la somatostatina, la quale controlla le attività di insulina e
glucagone e controlla la secrezione di GH.

Il GH risente di una sostanza prodotta nello stomaco che è la grelina. La grelina aumenta quando
siamo a digiuno, quando introduciamo cibo invece ha un calo, poi risale prima di un altro pasto.
Questo incremento e diminuzione altalenante favorisce la sintesi dell’ormone della crescita.
GH collabora con insulina e glucagone contribuendo al metabolismo dei nutrienti.

IPOSECREZIONE
Causa nanismo ipofisario, che presenta differenze rispetto a nanismo ipotiroideo. Nel nanismo
ipofisario ho la faccia sviluppata con un fisico poco sviluppato e si può notare un peso corporeo
nella norma o ridotto. Inoltre c’è un accrescimento armonioso del corpo, senza alterazione nervose
e una capacità cognitiva intatta. Nel nanismo ipotiroideo, invece, si può notare la faccia da
bambino, l’obesità causata dal metabolismo tipico dei bambini che in questo caso viene mantenuto
a lungo. Nel nano ipotiroideo c’è la compromissione da parte del SNC e una compromissione della
capacità cognitive.
IPERSECREZIONE
Gigantismo (se l’iperproduzione si ha da piccoli): si ha quando l’iperproduzione di GH provoca
un’eccessiva moltiplicazione di cellule cartilaginee a livello dell’epifisi delle ossa lunghe; si avranno
quindi epifisi più estesi del normale che si saldano durate l’infanzia.
Acromegalia (Se l’iperproduzione avviene in età adulta per ragioni neoplastiche): l’epifisi essendo
già salde non possono cambiare forma quindi il GH va ad agire su mani e piedi perché qui sono
presenti ossa piatte che possono continuare il loro processo di crescita oppure nella zona
mentoniera le cui ossa mantengono la sensibilità al GH.
Il GH agisce anche sui visceri quindi un iperproduzione provoca un aumento della massa
viscerale; questo aumento sposta il diaframma e quindi sposta la gabbia toracica e i polmoni. I
polmoni si spostano dietro provocando una cifosi (patologica) a carico della colonna vertebrale.
OSSO E ORMONI
L’osso è costituito da: 20% di acqua, 30% di matrice organica (collagene tipo 1) e 50% di matrice
inorganica. L’osso è una forma specializzata di connettivo caratterizzata dalla mineralizzazione
della matrice extracellulare (organica e inorganica).
MINERALIZZAZIONE= H2O+Matrice organica + matrice inorganica + Fosfatasi alcalina +
Osteonectina (si lega al collagene) + Osteocalcina (si lega al calcio)
Il processo opposto è il riassorbimento ed è dovuto agli osteoclasti; la conseguenza è un
indebolimento osseo. Il riassorbimento può essere causato da enzimi lisosomiali, fosfatasi,
collagenasi ecc che agiscono sull’osso.
NELL’UOMO E NELLA DONNA: Durante l’adolescenza estrogeni e androgeni sono responsabili
del processo di modellamento dell’osso: all’inizio della pubertà favoriscono l’ossificazione
promovendo l’allungamento dell’ossa; alla fine della pubertà inducendo la chiusura delle epifisi
pongono fine all’accrescimento in altezza. Nell’adulto influenzano il processo di rimodellamento
osseo. Nella donna ad esempio importante è l’estradiolo che favorisce l’ossificazione e permette
di conservare la massa ossea. L’ESTRADIOLO sull’ osteoblasta:
1) Stimola la sintesi e la secrezione di IGF-I (fattori di crescita anabolizzanti) ed inibisce fattori
(come le citochine) coinvolti nel riassorbimento.
2) Stimola la sintesi e la secrezione di una proteina (osteoprotegrina) che inibisce la funzione
dell’osteoclasta.
La menopausa provoca riduzione delle trabecole ossee e osteoporosi. La donna con l’aumentare
dell’età (menopausa) presenta un maggiore riduzione della massa dell’osso rispetto all’uomo.
Rachitismo e osteoporosi sono alterazioni a carico dell’osso; queste alterazioni sono
principalmente dettate da un alterazione nei confronti del Calcio, principale costituente dell’osso,
ma importante anche nel sistema nervoso. Per questo Paratormone (importanza vitale),
Calcitonina (importante ma non vitale), Vitamina D controllano i depositi di Calcio.
La regolazione della calcemia è a carico dei seguenti ormoni:

 Vitamina D3: è un ormone steroideo prodotto dal nostro organismo e attivato con i raggi
ultra violetti. Ha azione ipercalcemizzante e viene sollecitato quando i livelli di calcemia si
riducono. Ha come bersagli l’intestino, serve ad assorbire il calcio introdotto con
l’alimentazione e l’osso, dove favorisce la mineralizzazione.
 Paratormone PTH: è un ormone di natura polipeptidica prodotto dalle paratiroidi ad azione
ipercalcemizzante ed è legato alla vitamina D3. Ha come bersagli l’osso e il rene. Nell’osso
ha come obiettivo quello di riequilibrare la calcemia: rimuove il calcio nell’osso se riceva un
segnale ipocalcemico, quindi promuove la demineralizzazione dell’osso. Nonostante
avvenga una demineralizzazione si parla di condizione fisiologica. Nel rene, invece,
favorisce il riassorbimento del calcio a livello dei tubuli renali, favorisce la secrezione di
fosfato e favorisce l’attivazione della vitamina D3. IL PTH E’ UN ORMONE
FONDAMENTALE ALLA VITA.
 Calcitonina: ha un effetto ipocalcemizzante sull’osso.
SURRENE

ADRENALINA E NORADRENALINA

CORTISOLO

 Agisce su tutti i tessuti


 Usato come agente terapeutico in molte patologie
 Non viene somministrato per “ipocortisolemia”
 Più frequente l’ “ipercortisolemia” iatrogena (da somministrazione) rispetto a quella per
iperfunzione surrenalica
 Effetti sul metabolismo intermedio: agisce sui substrati di carboidrati, proteine e grassi.
Metabolismo proteico: Favorisce la degradazione delle proteine, le quali servono per fare
glucosio.
Metabolismo glucidico: Gluconeogenetico  utilizzo degli aminoacidi per fare glucosio.
Metabolismo lipidico: Facilita la degradazione soprattutto a digiuno, stimola la sensazione
di fame  maggior apporto energetico  OBESITA’.
 Effetti sulla secrezione di ACTH;
 Effetti sul tessuto muscolare;
 Effetti sul tessuto osseo;
 Effetti sul tessuto nervoso;
 Resistenza agli stress: lo stress in fisiologia vienedefinito come allontanamento
dall’omeostasi o pericolo di allontanamento, quest’ormone è in grado di allontanare lo
stress;
 Effetti antinfiammatori: innalza la soglia immunitaria;
 Effetti antiallergici;
Quest’ultimi tre sono effetti specifici del cortisolo.
Ha come bersagli:
 Tessuto muscolare: aumenta la prestazione muscolare forse a livello della giunzione
muscolare dove aumenta la sintesi di Ach (acetilcolina) e il  numero di recettori ;
 Tessuto osseo: diminuisce la sintesi del collagene portando ad una riduzione di
formazione dell’osso e con una riduzione dell’assorbimento di Ca++ a livello dell’intestino
(antagonizza l’azione dell’1,25diidrossicolecalciferolo) porta un aumento di cortisolo 
osteoporosi;
 Tessuto nervoso: Correlato al ciclo sonno-veglia: sonno REM; sonno a onde lente e
riduce l’acuità al gusto salato e all’olfatto.
La secrezione di cortisolo dipende dalla secrezione di ACTH (ormone adrenocorticotropo).
Essi vengono rilasciati secondo un ritmo circadiano:
 Qualche ora prima del risveglio (jet leg): serve a preparare l’organismo ad affrontare la
giornata;
 Durante la colazione: perché agisce sui substrati metabolici;
 Durante il pranzo: “ “ “ ” ”;
 Durante la cena: “ ” ” ” ”.
Tuttavia eventi stimolanti come lavoro fisico, sollecitazioni psicofisiche (paura, depressione ecc.),
malattie e tutto ciò che allontana (o potrebbe) l’organismo dalla omeostasi (= stress) inducono un
rilascio giornaliero costante.

CATECOLAMINE
Vengono sintetizzate nella porzione midollare del surrene. Noradrenalina ed adrenalina sono due
trasmettitori chimici del sistema autonomo parasimpatico, hanno svariate azioni ed applicazioni e
servono nel controllo di diversi distretti.

 Aumento della forza e della frequenza della contrazione cardiaca (rec. 1-);
 Aumento dell’eccitabilità del miocardio;
 NA aumenta la vasocostrizione (rec. 1-), quindi è un ormone che diminuisce la pressione;
 A aumenta la vasodilatazione dei muscoli scheletrici e del fegato (rec. 2-);
 Aumenta lo stato di vigilanza;
 Aumenta la glicogenolisi (rec. -) aumento AMPC

(rec. -) aumento Ca++


RIPRODUZIONE
La riproduzione è il ruolo fondamentale affinché i tessuti possano svilupparsi e maturare. Il
processo di maturazione inizia a livello embrionale, fin dalle prime settimane di gestazione.
L’intervento degli ormoni sin da qua è fondamentale, poiché non basta avere il corredo
cromosomico xx o xy. Gli ormoni sono fondamentali per avere il fenotipo femmina negli individui
XX e fenotipo maschio negli individui XY. Sin dalla 5 settimana gli ormoni svolgono un ruolo
fondamentale.
A livello embrionale devono essere presenti determinati ormoni affinché determinate cose
avvengano, mentre al termine della gestazione, dopo la nascita, c’è una pausa molto lunga a
livello riproduttivo perché c’è un periodo che serve solamente per l’accrescimento somatico. Il
meccanismo riprende alla pubertà: ripresa dell’attività ormonale che diventa essenziale per
terminare il processo che è iniziato nella vita embrionale. Solo alla pubertà viene ripresa la
situazione nelle vita embrionale e trova una sua definizione, un suo termine funzionale: rendere
maschio e femmina atti alla riproduzione. La pubertà è quel periodo di transizione che porta tramite
l’intervento ormonale alle definizione e trasformazione completa del fenotipo maschio e del
fenotipo femmina. Sia il maschio che la femmina devono raggiungere una maturità sessuale che è
importante per conservare la specie umana. L’attività ormonale permette tutto ciò.

Anche in questo caso c’è lo stesso schema verticistico ipotalamo-ipofisario. Sia il testicolo che
l’ovario sono degli organi (non possiamo parlare di ghiandole) a produzione endocrina.
Le gonadotropine vengono rilasciate in momenti precisi, il tempo quindi è fondamentale.
Vengono liberate durante la vita intrauterine, vengono liberate in piccola quantità alla nascita, poi
c’è una pausa che dura tutta l’infanzia che è dedicata all’accrescimento somatico. Dopo inizia la
pubertà, che serve a traghettare il bambino in adulto e renderlo sessualmente maturo: ci vogliono
2 condizioni cioè che il bambino o la bambina abbia un apparato riproduttore funzionante, ma
bisogna anche che ci sia anche una modificazione somatica= è in questo momento che si
sviluppano i caratteri sessuali secondari.
I caratteri sessuali primari sono ovaio e testicoli sviluppati, quelli secondari sono tutti quei caratteri
somatici che distinguono la donna dal maschio.
Ci deve essere una condizione fisiologica di inizio della pubertà, ovvero quando FSH e LH
vengono liberati durante la giornata in maniera pulsatile. (Aumento, caduta,
pausa: non in maniera continua). Negli ormoni riproduttori, non è la quantità che influisce
sull’azione, ma la modalità di rilascio. Nella femmina si affianca anche un rilascio ciclico, ossia il
rilascio avviene periodicamente con intervalli di circa 30 giorni.

MASCHIO
Nel testicolo avviene la spermatogenesi che si articola in diverse tappe regolate da gonadotropine.
Il testosterone alla pubertà aumenta in maniera elevata e grazie a questo ormone notiamo nel
bambino alcune modificazioni non solo a carattere somatico.

 È anabolizzante: favorisce la sintesi proteica e dunque la formazione della massa


muscolare. Se viene somministrato in età adulta (doping) si osserva ritenzione di azoto.
(Sovraccarico a livello renale non indifferente);
 Metabolismo dei lipidi: aumenta il colesterolo in circolo in particolare quello associato alle
lipoproteine a bassa densità LDL (detto “cattivo”) e diminuisce quello associato alle HDL
(detto “buono”). Infatti l’uomo è più predisposto a problemi cardio circolatori;
 Stimola la produzione di eritropoietina e la maturazione dei precursori dei globuli rossi.
 Stimola il riassorbimento di sodio a livello renale probabilità maggiore di ipertensione.

TESTOSTERONE e del 5- DEIDROTESTOSTERONE controllano la funzione riproduttiva e la


comparsa dei caratteri sessuali secondari.
Testosterone (sfera metabolica): Effetti anabolici, stimola la crescita e maturazione dei tessuti.
Crescita in altezza e chiusura delle epifisi
Aumento della massa muscolare e distribuzione del grasso
Aumentano le LDL e calano le HDL

5- Deidrotestosterone (controlla lo sviluppo e maturazione dell’apparato genitale)


Durante la vita fetale, lo sviluppo dell’apparato genitale esterno.
Nella pubertà, la crescita dello scroto e della prostata.
Nell’adulto, la secrezione prostatica, crescita dei peli con tipica distribuzione maschile, sebo e
ghiandole sebacee.

Caratteri
sessuali
secondari

FEMMINA
La donna è fertile dopo la pubertà, e non durante come nel maschio, quando in ogni ciclo
mestruale avviene l’ovulazione. L’ovulazione avviene all’interno di un follicolo ovarico che da
follicolo primordiale si trasforma in follicolo di Graft (follicolo maturo).
Nella femmina gli ovociti vengono prodotti fino al primo anno di vita circa, poi pausa. La ovogenesi
riinizia alla pubertà quando gli ovociti li troviamo sotto forma di follicolo primordiale. Il follicolo
primordiale è un ovocita che ha all’esterno espresse due tipi di cellule che sono le cellule della
granulosa e cellule della teca. Questi oociti iniziano un processo di maturazionefollicolo
primario: aumentano le cellule di contorno (granulosa) e le cellule della teca all’esterno ora sono
espressefollicolo antrale: aumenta sia la teca che granulosa e si forma uno spazio all’interno
chiamato spazio antrale che è riempito di liquido (acqua, ormoni e altre sostanze). Questo spazio
va progressivamente aumentando fino ad arrivare al follicolo di Graft: l’ovocita è circondato da
uno spazio riempito di liquido.

Follicolo
primario

Follicolo
primordiale Follicolo
antrale

Follicolo
di Graft o maturo

Non solo un follicolo primordiale si trasforma, ma più follicoli contemporaneamente, all’interno del
ciclo mestruale. Questo meccanismo ha inizio a partire dalla pubertà all’interno dell’ovaio in
maniera tranquilla e progressiva.
Il follicolo maturo è un follicolo di circa 2 cm, è quello capace di andare incontro ad ovulazione. Alla
pubertà cominciano 1 o 2 follicoli, ma nessuno di questi è in grado di raggiungere la forma matura
(mestruazioni non regolari). Solo quando questo meccanismo comincia ad assumerne un
andamento regolare, aumenta il numero di follicoli primordiali che iniziano il percorso di
maturazione e aumenta la probabilità che uno di questi raggiunga la completa maturazione: unico
in grado di andare in contro ad ovulazione.  Tappa fondamentale per l’ovocita per essere
fecondato.
Durante la pubertà la femmina non è fertile perché per raggiungere la maturazione sessuale
bisogna che in un ciclo si arrivi alla formazione e maturazione di un follicolo maturo.
L’andamento iniziale irregolare sta a significare che nell’organismo non si sono ancora creati i
meccanismi regolari, visto che l’organismo ha bisogno di tempo. A livello dell’ipotalamo, la
sostanza deve ricevere segni dalla periferia, riconoscerli e poi inviare e liberare GNRH alla
stazione intermedia cioè all’adenoipofisi che provvederà a liberare le gonadotropine con un certo
criterio: quello di essere pulsatile e ciclica.
Se la mestruazione avviene a cadenza regolare e dura gli stessi giorni quasi sicuramente si è
fertili= menarca, prima quando ho sanguinamento non significa che si è fertili. Le cellule della
granulosa e della teca sono aumentate perché sono tessuto secernente di estrogeni. Gli estrogeni
sollecitano l’endometrio e si sfalda portando sanguinamento.
Ciclo mestruale: avviene ogni 28 giorni, soltanto nella donna fertile, una volta che ha raggiunto lo
sviluppo. I follicoli primordiali iniziano a modificarsi e solo un follicolo di Graft andrà incontro ad
ovulazione. Durante i 28 giorni c’è un rilascio ormonale tipico che riguarda gonadotropine,
estrogeno (ormone di natura steroidea, liberato dalle cellule della teca e della granulosa) e
progesterone (ormone di natura steroidea, già presente in livelli minimi nel corpo, precursore degli
estrogeni).

ADENOIPOFISI

OVAI
O

Affinché l’ovulazione avvenga gli estrogeni devono essere in concentrazione elevata per due giorni
almeno. Questa condizione è di importanza vitale perché serve a creare un’altra condizione: avere
un rilascio concentrato nel tempo elevato da parte delle gonadotropine. GNRH, infatti, se
sollecitato in questo modo va a sollecitare nell’ipofisi anteriore le cellule che secernano
gonadotropine in modo molto forte  Liberazione di follicolo stimolante FSH e LH in maniera
elevato.

FSH + LH  OVULAZIONE
1. Inibisce l’inibitore per la maturazione oocitaria;
2. Aumento progesterone  aumento enzimi proteolitici;
3. Aumento progesterone  distensibilità del follicolo;
4. Aumento prostaglandine  rottura del follicolo;
5. Inibisce l’inibitore della luteinizzazione;
6. Down regulation del recettore LH nelle cellule della granulosa e della teca E  A.
Una volta avvenuta l’ovulazione il corpo di Graft si trasforma in corpo luteo. Il corpo luteo è
importante perché secerne ormone, produce progesterone e serve ad inibire il rilascio di
gonadotropine. Nella fase luteinica c’è inibizione di gonadotropine perché se no verrebbe
sollecitata una nuova ovulazione. L’inibizione del progesterone non è diretta, ma agisce su GNRH:
prima inibisce l’ipotalamo, quindi il segnale che arriva all’ipofisi è di carattere inibitorio.
Se non viene fecondato:

 Luteolisi perché il progesterone non serve più;


 Calo di progesterone che causa un aumento di colesterolo perché non è più convertito;
 Calo di estrogeni;
 Contrazione arterie spirali  ischemia  necrosi  eliminazione della superficie
dell’endometrio  sanguinamento = mestruazione.
ESTRADIOLO (E2):
 Tipo di estrogeno tipico dell’età fertile (estrone nella menopausa e estriolo in gravidanza);
 Nella cellula granulosa del follicolo;
 Si sintetizza dall’androstenedione via aromatasi;
 Promuove l’espressione dei geni (innalzando o riducendolo) nel tessuto genitale;
 L’azione sui tessuti bersaglio dipende dal momento:
 Pubertà: caratteri sessuali secondari (seno, genitali esterni, osso, allargamento anche,
distribuzione massa adiposa, riassorbimento sodio ecc.)
 Vita riproduttiva: ciclo mestruale
 Aumenta la sintesi dei recettori per gli estrogeni e per i progestinici
PROGESTERONE
 Secreto dal corpo luteo e dalla placenta;
 Presente nelle cellule della teca del follicolo;
 Agisce esclusivamente durante il ciclo mestruale;
 Tessuti bersaglio: utero, seno, cervello (prolattina ed ossitocina);
 Somministrazioni acuteLH;
 Somministrazioni continuate  LH (contraccettivi orali);
 Diminuisce la sintesi dei recettori per gli estrogeni.
In caso di fecondazione:

 Il progesterone fa sì che non avvenga un’altra ovulazione e permette un corretto sviluppo


della placenta;
 Progesteroneestrogeni;
 Il corpo luteo anche durante la gestazione rimane;
 HCG (rilascio ormoni placentali);
  prolattina.
Prolattina: ormone che serve a sintetizzare il latte. Ossitocina: azione legata al momento del
parto, stimola le contrazione del parto, favorisce anche, dopo la prolattina, le eiezione del latte
dalla ghiandola mammaria. Sono entrambi ormoni legati alla cura della prole che è un processo di
natura nervosa che si traduce nel rilascio di questi ormoni.
HCG: gonadotropina corionica. Viene liberata dopo pochi giorni dalla fecondazione e ne viene
liberata tanta. È quella che si osserva nel test di gravidanza: HCG viene espulsa dai reni e quindi è
visibile dalle urine. HCG ha il compito di conservare il corpo luteo e quindi di conservare il
progesterone.
ESTROGENI = Estriolo (E3)
 Azione trofica sul miometrio;
 Azione trofica sui dotti mammari;
 Azione trofica sui genitali esterni;
 Sui legamenti pelvici e nella sinfisi pubica: trasforma il tessuto connettivo da compatto in
lasso.
PROGESTERONE
 Sulle tube ed endometrio: secrezione di liquido nutritizio;
 Substrato per il cortisolo;
 Inibisce la risposta immunitaria perché il fasto è visto come corpo estraneo e si andrebbero
a formare anticorpi;
 Inibisce le prostaglandine: evita le contrazioni uterine;
 Inibisce l’azione dell’ossitocina;
 Stimola lo sviluppo delle sacche alveolari;
 Stimola la ventilazione.
Il completamento della gestazione è segnato dall’inversione di tendenza di estrogeni e
progestinici: il progesterone inizia a calare, segnalando che la gestazione è terminata e che è
iniziato il travaglio. Il progesterone diminuendo favorisce le contrazioni uterine. Sono favorite anche
dall’ossitocina che crea la situazione ottimale per l’espulsione del feto.

La contrattilità
uterina è
garantita dall’ Riflesso
azione dell’
neuroendocrino di
ossitocina
mediante un feed- Fergusson
back positivo
Riflesso di Fergusson: quando il feto si posiziona nel canale del parto, viene stimolata ancora di
più l’ossitocina.
Durante allattamento: FSH e LH sono inibite perché le gonadotropine sono ridotte. Non c’è
ovulazione (fisiologicamente, ma ci posso essere differenze) perché tutto è rivolto alla cura della
prole.

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