Libri in Bancarella
Pag. 4 La Contessa di Salasco. Maria Delfina TOMMASINI
Mazzolini di Poesie
Pag. 7 Per scrivere poesie. Giuseppe Carlo AIRAGHI
“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!”. Così Massimo
Troisi sintetizzò la sinergia perfetta che si può creare tra uno
scrittore ed il proprio lettore o, per meglio dire, il proprio 'vorace'
fruitore. E così si potrebbe immaginare un'interazione altrettanto
precipua tra la canzone cantautorale e, sì sempre lei, la Poesia!
Dunque si può veramente azzardare un paragone tra la poesia e la
canzone? In effetti esse nascono entrambe per descrivere uno stato
d’animo, un’emozione o per dire qualcosa di importante, a volte per
denuncia, altre volte per rabbia. Ma, se le analizziamo meglio, scopriamo
che sono due forme d’arte distinte proprio nella forma e nella struttura del
messaggio d'arrivo all'ascoltator-lettore, perché la poesia è fatta di versi e
parole, ha una struttura più o meno rigida, è essenziale e ti obbliga a
considerarla nella sua solitudine di testo scritto, si trova infatti al centro
della pagina e ne diventa la protagonista assoluta, possono esserci delle
note di accompagnamento ma null’altro che testo nudo e crudo ed è da lì
che occorre sviscerarne il senso, è da lì che si deve partire per percorrere
a ritroso il percorso emotivo del poeta e rintracciarne il messaggio. La
poesia è una scrittura incisiva e diretta, talvolta immaginifica e sfuggente,
ti obbliga a pensare ed interpretare, ad essere parte attiva nella sua
fruizione. La canzone invece è una mirabile fusione di parole e musica,
non esiste se non in questo connubio, ed una volta che la fusione è
avvenuta è difficile per chiunque disgiungerla e, per amarla, sarà
sufficiente abbandonarsi all'onda sensoriale ed emozionale che
genera. Possiamo considerare dunque la grande canzone d'autore, in
modo particolare, un'importante forma d’arte e forse anche una forma di
poesia dei sensi: connubio ed impronta di stile e di creatività incrociata!
Cristina CODAZZA
Un’estate fa 1
È autunno
oltre la finestra
ed è oramai volato via
il dolce tempo
di un’estate al mare,
nata e fiorita con te.
Sono tante
nella mente mia
le piroette dei pensieri,
che ancora
rivivono degli attimi
tanto nostri e veri.
È inverno
e gioco a carte
barando anche con me,
mentre piove
nel grigiore antico
della mia solitudine.
Un raggio
colora i vetri,
par smuovere le nubi,
ma è illusione
che rapida svanisce
1
ispirata a “Un’estate fa” di Franco Califano
Andrea CIUTI
Il salotto buono2
La via delle Firme aspetta i miei passi
attira i miei occhi
distrae la mia mente.
Il marmo sciupato dal tempo è sporco
luccicano le superbe colonne
senza più abbagliare.
I tempi cambiano
le vetrine piangono
la fama langue in saggia attesa
soffre il consumismo
la moneta trema
dopo la silenziosa guerra che alita ancora.
Cammino lenta accompagnata dai pensieri
a volte m’accarezza il sole
a volte la frescura
cambia l’orario ma non la visione.
Se passo di mattina presto, dormono ancora
2
ispirata a “Piazza Grande” di Lucio Dalla
Carmen INGRAO
Daniela LAZZERI
3
ispirata a “Torino” di Antonello Venditti
Tiziana LOMIO
4
ispirata a “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano
5
ispirata a Paolo Conte
Aldo MASTRANGELI
Sensi6
Ascolto il vento che soffia
fra gli ultimi raggi di sole,
mentre salutano il giorno
che muore.
Sento il più piccolo
dei movimenti
infrangere
la bellezza del silenzio,
laddove il tempo
abita sospeso…
Vedo la vita accarezzare
ruvida i sentimenti,
mentre,
il suono della natura
incontra
l’immaginazione umana.
Mi domando che cosa manca
alla vita, quando
in una notte d’estate,
6
ispirata a “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato
Antonella PADALINO
I vecchi7
i vecchi preziosi e fragili come cristalli
fino alle lacrime la canzone da sempre mi suscitò emozioni
I vecchi devono essere posti su alti piedistalli
e i giovani devono sempre ispirarsi alla fonte dei loro importanti
sermoni
I vecchi giocano a carte e a bocce nei giardini
I loro ricordi e le loro storie sono le nostre radici e tradizioni
I vecchi infondono infinita tenerezza come i piccoli pulcini
I vecchi che vorrebbero accanto i loro figli e nipotini
I vecchi che spesse volte sono invece soli e abbandonati senza
consolazioni
I vecchi che dopo una vita di lavoro
hanno molte malattie e esigue pensioni
7
ispirata a “I vecchi” di Claudio Baglioni
Silvia SARZANINI
E’ grazie a lui8
Bisogna riconoscergli tanti meriti,
la sua onestà intellettuale per prima.
E’ grazie a lui se posso
riconoscere ai miei sentimenti
il diritto dovere di ritrovare
nei miei ricordi giovanili,
nei miei sensi, le emozioni
che mi fanno riscoprire
modi popolari e tempi primordiali,
in quelle sue canzoni di allora.
Come“Voglio vederti danzare”
con i dervisches rotanti.
E’ grazie a lui, se riesco a sottrarmi
da queste odierne nubi pesanti,
da queste sensazioni caotiche
disordinate che si rincorrono,
ascoltandolo e leggendolo
e imitandolo modestamente,
nello scrivere e nella poesia.
8
ispirata a “Voglio vederti danzare” di Franco Battiato
Gianni STUARDI
E ti vengo a cercare …9
Certi legami non si spezzano mai…
Ora che varcato il limite
del silenzio, ti allontani
verso l’altrove, senza un saluto,
e il posto vuoto a tavola
conserva la vecchia abitudine
dei gesti ripetuti
... ti vengo a cercare
fra le pieghe della memoria
nei recessi dell’anima
dentro le coordinate
d’uno straordinario destino
che ci volle insieme.
9
Omaggio al Maestro Franco Battiato
Carmela TUCCARI