Sei sulla pagina 1di 20

Centro Studi Cultura e Società

Associazione di Promozione Sociale (APS-ETS)

I Poeti ispirati dalla Canzone d’Autore


5 ottobre 2021
SOMMARIO
Il Tema del Giorno
Pag. 3 La Poesia non è di chi la scrive .... Cristina CODAZZA

Libri in Bancarella
Pag. 4 La Contessa di Salasco. Maria Delfina TOMMASINI

Mazzolini di Poesie
Pag. 7 Per scrivere poesie. Giuseppe Carlo AIRAGHI

Petali di Poesia e Pensieri


Pag. 9 Un’estate fa. Andrea CIUTI
Pag. 10 Il salotto buono. Carmen INGRAO
Pag. 12 Torino, la mia città. Daniela LAZZERI
Pag. 13 Ma il cielo è sempre più blu. Tiziana LOMIO
Pag. 14 Alla Locanda di Don Paolo. Aldo MASTRANGELI
Pag. 15 Sensi. Antonella PADALINO
Pag. 16 I vecchi. Silvia SARZANINI
Pag. 17 E’ grazie a lui. Gianni STUARDI
Pag. 18 E ti vengo a cercare .... Carmela TUCCARI

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 2 di 20


Il Tema del Giorno

“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!”. Così Massimo
Troisi sintetizzò la sinergia perfetta che si può creare tra uno
scrittore ed il proprio lettore o, per meglio dire, il proprio 'vorace'
fruitore. E così si potrebbe immaginare un'interazione altrettanto
precipua tra la canzone cantautorale e, sì sempre lei, la Poesia!
Dunque si può veramente azzardare un paragone tra la poesia e la
canzone? In effetti esse nascono entrambe per descrivere uno stato
d’animo, un’emozione o per dire qualcosa di importante, a volte per
denuncia, altre volte per rabbia. Ma, se le analizziamo meglio, scopriamo
che sono due forme d’arte distinte proprio nella forma e nella struttura del
messaggio d'arrivo all'ascoltator-lettore, perché la poesia è fatta di versi e
parole, ha una struttura più o meno rigida, è essenziale e ti obbliga a
considerarla nella sua solitudine di testo scritto, si trova infatti al centro
della pagina e ne diventa la protagonista assoluta, possono esserci delle
note di accompagnamento ma null’altro che testo nudo e crudo ed è da lì
che occorre sviscerarne il senso, è da lì che si deve partire per percorrere
a ritroso il percorso emotivo del poeta e rintracciarne il messaggio. La
poesia è una scrittura incisiva e diretta, talvolta immaginifica e sfuggente,
ti obbliga a pensare ed interpretare, ad essere parte attiva nella sua
fruizione. La canzone invece è una mirabile fusione di parole e musica,
non esiste se non in questo connubio, ed una volta che la fusione è
avvenuta è difficile per chiunque disgiungerla e, per amarla, sarà
sufficiente abbandonarsi all'onda sensoriale ed emozionale che
genera. Possiamo considerare dunque la grande canzone d'autore, in
modo particolare, un'importante forma d’arte e forse anche una forma di
poesia dei sensi: connubio ed impronta di stile e di creatività incrociata!

Cristina CODAZZA

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 3 di 20


Libri in bancarella
La parola agli autori

Maria Delfina TOMMASINI


La Contessa di Salasco

A metà tra biografia e romanzo - ma più il secondo della prima,


conclamato dall’assenza della bibliografia - la Contessa di Salasco
arricchisce l’album delle patriote che dettero sostanziali e appassionati
contributi agli ideali risorgimentali.
Nella Prefazione, Cinzia Tani sottolinea la scarsa tradizione italiana (ndr.
al femminile), di biografie romanzate che attraggono il pubblico
anglosassone con “un genere letterario appassionante e istruttivo”. Nel
caso, quella di Maria Luisa Alessandra Flavia Canera, Contessa di
Salasco, sconosciuta ai più, ha inizio che non potrebbe essere più
classico: l’io narrante ripercorre le vicende dalla nascita (1830, tenuta del
Torrione, Pinerolo, To), accolta senza gioia, trattandosi di una femmina,
e dominate da un precoce anticonformismo, fonte di preoccupazione e
dissenso familiare.

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 4 di 20


La Contessina Maria Luisa “galoppa, corre, prende lezioni di sciabola,
non sta ferma un minuto (…) legge tutti i libri presenti nella biblioteca
del padre (…) ha già le idee chiare sul suo matrimonio: non si unirà mai
a un uomo scelto per lei dai genitori” (Tani).
Gli altolocati rapporti genitoriali che le permetteranno di chiamare
fittiziamente “zio” Camillo Benso Conte di Cavour, ne sanciscono, dopo
le prime esperienze sessuali adolescenziali, l’allontanamento da Torino
per Parigi: città che si rivelerà un trampolino per la vivace e bella
Contessa che l’A., intreccia a personaggi della cultura e della politica e a
vicende celeberrime, in Europa.
L’espediente d’intervenire direttamente, voce terza, con propri commenti
e gesti, rende il racconto, composto di frasi brevi, con molta descrizione
d’interni e abbondanza di dialogo, pronto per la sceneggiatura ed è questo
un filone letterario che molto deve alla sperimentazione cinematografica
e teatrale dell’ultimo scorcio del Novecento.
Intenta a scovare, in una soffitta svizzera, “che avevo subodorato ricca di
pezzi interessanti” (A.), oggetti da restaurare e vendere nei mercatini di
Natale, l’A. estrae da un (anch’esso classico), vecchio baule, dal
chiavistello arrugginito, “una camicia rossa, un vestito di pizzo, un
sombrero, degli stivali da cavallo, alcuni diari e delle lettere (…) lettere
di Cavour legate con un nastro giallo; quelle di Garibaldi con uno rosso,
quelle di George Sand e di Victor Hugo con un nastro viola”.
Dal carteggio, intimo e politico, col Generale, nasce la storia della
spregiudicata Contessa, moglie del marchese Enrico Martini Giovio della
Torre, protagonista, affascinante e corteggiata, sulla scena amorosa e
politica, privata e pubblica; frequentatrice dei migliori ambienti salottieri
e di corte; donna avventurosa che, dopo aver conosciuto a Londra
Giuseppe Mazzini, abbracciò gli ideali unitari e funse da corriere e da
aiutante, contribuendo al successo della rete risorgimentale italiana con il
soprannome di Miss Uragano per il suo irrefrenabile attivismo.
L’A. la pone negli scenari più celebri: dalla partenza dei Mille (5 maggio
1860), in contatto con Rose Montmasson Crispi (l’unica donna tra i Mille
e non ancora ripudiata da Crispi); alle operazioni di soccorso, in Sicilia,
nell’organizzazione inventata da Belgiojoso e Jessica W. Mario a Roma
(ispiratrice della Croce Rossa); al fronte della guerra di Crimea (1853-
1856), nel gruppo di infermiere guidate da Florence Nightingale.

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 5 di 20


L’A. la pone anche tra i/le congiurati del lanificio Arquati, in via del
Moro, sopravvissuta, con la fuga, all’attacco degli zuavi che costò la vita
a nove patrioti tra i quali marito e figlio di Giuditta (Tavani Arquati), cui
gli zuavi squarciarono il ventre gravido, il cadavere sballottato fino a
notte, per la città (25 ottobre 1867). Tra le molte notazioni storiche, l’A.
ricorda l’Associazione, la lapide, la piazza e la scuola dedicata alla
patriota romana.
La Contessa, per le tante vicissitudini di un’esistenza sempre fuori dalle
righe, cambiò spesso nome; non svelare la trama è d’obbligo, ma si può
accennare all’alterna fortuna di grandezze e miserie, debiti, un processo,
un’ultima fuga in Inghilterra, prima dell’estrema solitudine alleviata solo
da numerosi cani, gatti e caprette; in ultimo, un assassinio.
Un racconto scorrevole e intrigante che, come si era aperto, si chiude sulla
camicia rossa uscita dal baule:
Io ti contemplo mi batte il core / camicia rossa, camicia bella /con te sul
petto farò la guerra / ai prepotenti di questa terra / ed all’appello di
Garibaldi / e di quei mille suoi prodi e baldi / daremo insieme fuoco alla
mina / camicia rossa garibaldina.

Maria Delfina Tommasini, d’origine calabrese, risiede a Roma; tra i


riconoscimenti, il Premio letterario Carver 2016, e l’Argenpic 2017
(sez. racconti).

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 6 di 20


Mazzolini di Poesie
I Poeti offrono i loro mazzolini di poesie, a tema libero. Tra
queste, viene pubblicato il fiore più bello (scelto dal Poeta)

Giuseppe Carlo AIRAGHI


Per scrivere poesie
Per scrivere poesie sincere
è necessario essere innocenti
e spietati come bestie senza morale,
essere il morso che strappa la carne dall'osso,
il cane bastardo che non molla la presa,
che scava nel fango,
che porta alla luce la preda occultata.
Per scrivere poesie vere
non si potrà più mentire,
ci toccherà colpire,
svelare il sudario,
lacerare la benda
per mostrare la ferita
viva.
Per scrivere poesie sincere
non ci cureremo di farci del male,
di strapparci lacrime dagli occhi,
di cavare denti ai sorrisi.
Per scrivere poesie vere
sarà necessario condannarsi
alla solitudine e al disprezzo,

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 7 di 20


lavarsi le mani nelle lacrime
del fratello inconsapevole,
inchiodarvi a martellate nella testa
la bellezza del mondo
che non volete vedere,
inchiodarvi a martellate nella testa
il dolore del mondo
chiuso fuori dalla soglia di casa,
l'urlo che non volete ascoltare.
Se scrivessi davvero poesie sincere
sarei condannato alla solitudine,
bandito, messo all'indice,
scacciato oltre le mura della città,
nei boschi profondi dai quali
non sarei più in grado di tornare.
Ma io non scrivo poesie vere,
mi accontento di versi
che non mi condannino alla solitudine
e al vostro disprezzo,
versi che non siano chiodi,
che non siano lame,
che non siano raggi di sole.
Io mi limito a impostare la voce
per darmi fiato da vecchio trombone,
per spettinarvi i capelli
che riaccomoderete a pagina chiusa,
per adescare applausi
che non vi costano nulla.

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 8 di 20


Petali di Poesia e Pensieri
Il testo delle poesie sul tema della serata selezionate

Un’estate fa 1
È autunno
oltre la finestra
ed è oramai volato via
il dolce tempo
di un’estate al mare,
nata e fiorita con te.
Sono tante
nella mente mia
le piroette dei pensieri,
che ancora
rivivono degli attimi
tanto nostri e veri.
È inverno
e gioco a carte
barando anche con me,
mentre piove
nel grigiore antico
della mia solitudine.
Un raggio
colora i vetri,
par smuovere le nubi,
ma è illusione
che rapida svanisce

1
ispirata a “Un’estate fa” di Franco Califano

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 9 di 20


nel plumbeo teatro.
Primavera,
feconda e viva
un fiore rosso donami,
sogno amore
e gioia a più non posso,
come un'estate fa.

Andrea CIUTI

Il salotto buono2
La via delle Firme aspetta i miei passi
attira i miei occhi
distrae la mia mente.
Il marmo sciupato dal tempo è sporco
luccicano le superbe colonne
senza più abbagliare.
I tempi cambiano
le vetrine piangono
la fama langue in saggia attesa
soffre il consumismo
la moneta trema
dopo la silenziosa guerra che alita ancora.
Cammino lenta accompagnata dai pensieri
a volte m’accarezza il sole
a volte la frescura
cambia l’orario ma non la visione.
Se passo di mattina presto, dormono ancora

2
ispirata a “Piazza Grande” di Lucio Dalla

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 10 di 20


arrotolati in case di cartone e coperte
negli angoli protetti
ai piedi delle Griffe
appostati come banchi del mercato
prenotati senza licenza, fissi.
Se passo la sera parlano tra di loro
tornano al loro accampamento
preparandosi ad incontrare Morfeo
se la temperatura non tradisce.
Se passo di pomeriggio i bivacchi giacciono in ordine
come nidi promessi.
Il più fortunato si è aggiudicato il cantuccio migliore
quello di fronte al salotto buono
la piazza grande della città.
Ha la barba lunga e l’occhio vispo
di chi ha viaggiato e studiato
anche se poi si è abbandonato.
Ovunque punta l’orologio al mio passaggio
lo trovo seduto che mi aspetta
o mi guarda mentre sonnecchia.
Non chiede mai l’elemosina
attende solo che gli sorrido e il mio saluto
che per un attimo gli restituisce
la dignità che ha perduto.

Carmen INGRAO

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 11 di 20


Torino, la mia città3
Gianduja e Giacometta si allontanano tenendosi
per mano su carri mascherati di allegria,
mentre il parco del Valentino
ruba timidi baci agli innamorati,
e nelle vetrine addobbate
i gianduiotti sono avvolti in carta dorata
ed è soave l’odor di caldarroste
all'angolo delle Vie.
Torino sei bella e malinconica,
con le tue colline dorate, e i ricordi di storia antica.
Le rive del fiume Po cullano i nostri sogni, le nostre speranze
e accolgono le nostre silenziose lacrime.
Torino, sei nel dolore della povera gente
che ha perso il lavoro
e sei all’angolo di quelle strade dimenticate
dove si chiede un tozzo di pane
per non morire.
Torino ti vedo negli occhi di un bimbo
assetato d’amore e nel ricordo indelebile
del Grande Torino, la strage di Superga
(4 maggio 1949) per non dimenticare.
Quel giorno era avvolto nella nebbia
e nella pioggia, io non c'ero ma me l'hanno
raccontato e ho appreso la storia nei libri.
Torino come stella splendente brilli luminosa nel cielo,
all'ombra della Mole che mi guarda e sorride maliziosa
Torino, la mia città.

Daniela LAZZERI

3
ispirata a “Torino” di Antonello Venditti

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 12 di 20


Ma il cielo è sempre più blu4
Ma il cielo è sempre più blu,
per chi non ce la fa più
Chi ha troppo, chi ha niente,
questa vita è deludente
Chi è sempre informato, chi non legge da quando è nato
Chi fa il dottore, chi fa il muratore
Chi è sempre vincente, chi è sempre perdente
Chi piace alle donne, chi va dietro alle gonne
Chi parla sovente, chi parla per niente
Chi mangia salato, chi vuole il gelato
Chi fa troppo, chi fa niente,
questa vita è inconcludente
Chi dorme in un bel letto, chi non ha neanche un tetto
Chi ama ballare, chi si perde a sognare
Chi è baciato dalla fortuna, chi non ne becca neanche una
Chi ama solo i marchi, chi vive dentro i parchi
Chi cerca il calore, chi fugge dal tepore
Chi vive di arte, chi legge le carte
Chi ha troppo, chi ha niente,
questa vita è sorprendente
Ma il cielo è sempre più blu
per chi sa andare avanti guardando lassù

Tiziana LOMIO

4
ispirata a “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 13 di 20


Alla Locanda di Don Paolo5
Signor Paolo, la prego, entrar mi faccia
nella locanda della musica sognata.
il punto di fusione non mi taccia
della rumba, lo swing e la ballata.
Con suoni magici e note malinconiche
mi porti ad esplorare mondi esotici
nebbie padane, giarrettiere e fisarmoniche,
porti di mare, idiomi enigmatici.
Signor Paolo, i suoi trucchi mi riveli
da gran prestigiator della parola,
da saltimbanco degli scherzi orali,
da giullare che all’ironia s’immola.
Kiss me my baby, kiss me mon amour,
danse avec moi la quadrille mon trèsor,
mange avec moi un gelato al limone,
offre Don Paolo, qua dentro è lui il padrone!
Siedi con me inguaribile romantica,
ciba il tuo cuore, nutriti di musica,
ubriacati di sogni e di poesia,
alla locanda della fantasia!
Signor Paolo, mi presti quella maschera,
quella faccia un po’ così, da gattopardo,
quell’espressione di chi sa, ma non esagera,
col fascino selvatico di un cardo.
Con sé mi porti in viaggio dentro il tempo
e mi consegni alla romanza e all’ottocento:
da una lettera d’amore di quel tempo
vorrei carpir delicatezza e sentimento.
E come dentro un film renda palpabili
amori fragili ed atmosfere tiepide,
anime naufraghe in oceani instabili,
e il sesso turpe di odalische languide.

5
ispirata a Paolo Conte

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 14 di 20


Kiss me my baby, chissà come sarò,
dansons ensemble la quadrille, mon trèsor,
mange avec moi un gelato al limone,
offre Don Paolo, qua dentro è lui il padrone.
Siedi con me, inguaribile romantica,
ciba il tuo cuore, nutriti di musica,
ubriacati di sogni e di follia,
alla locanda della fantasia.

Aldo MASTRANGELI

Sensi6
Ascolto il vento che soffia
fra gli ultimi raggi di sole,
mentre salutano il giorno
che muore.
Sento il più piccolo
dei movimenti
infrangere
la bellezza del silenzio,
laddove il tempo
abita sospeso…
Vedo la vita accarezzare
ruvida i sentimenti,
mentre,
il suono della natura
incontra
l’immaginazione umana.
Mi domando che cosa manca
alla vita, quando
in una notte d’estate,

6
ispirata a “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 15 di 20


il respiro delle stelle,
apre le finestre
e vi butta dentro
il profumo del mare.
E mentre le onde
segnano sulla scogliera laggiù,
il passare del tempo,
le mie labbra socchiuse, salmastre
cercano le tue,
consumando attimi di passione…
Ed è così che,
pagine di vita
scivolano via
sulle ali del vento….

Antonella PADALINO

I vecchi7
i vecchi preziosi e fragili come cristalli
fino alle lacrime la canzone da sempre mi suscitò emozioni
I vecchi devono essere posti su alti piedistalli
e i giovani devono sempre ispirarsi alla fonte dei loro importanti
sermoni
I vecchi giocano a carte e a bocce nei giardini
I loro ricordi e le loro storie sono le nostre radici e tradizioni
I vecchi infondono infinita tenerezza come i piccoli pulcini
I vecchi che vorrebbero accanto i loro figli e nipotini
I vecchi che spesse volte sono invece soli e abbandonati senza
consolazioni
I vecchi che dopo una vita di lavoro
hanno molte malattie e esigue pensioni

7
ispirata a “I vecchi” di Claudio Baglioni

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 16 di 20


ma non perdono mai il loro decoro
I vecchi che non riescono a dormire di notte per le preoccupazioni
io vorrei poterli aiutare ed abbracciare tutti quanti perché li adoro.

Silvia SARZANINI

E’ grazie a lui8
Bisogna riconoscergli tanti meriti,
la sua onestà intellettuale per prima.
E’ grazie a lui se posso
riconoscere ai miei sentimenti
il diritto dovere di ritrovare
nei miei ricordi giovanili,
nei miei sensi, le emozioni
che mi fanno riscoprire
modi popolari e tempi primordiali,
in quelle sue canzoni di allora.
Come“Voglio vederti danzare”
con i dervisches rotanti.
E’ grazie a lui, se riesco a sottrarmi
da queste odierne nubi pesanti,
da queste sensazioni caotiche
disordinate che si rincorrono,
ascoltandolo e leggendolo
e imitandolo modestamente,
nello scrivere e nella poesia.

8
ispirata a “Voglio vederti danzare” di Franco Battiato

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 17 di 20


Lui possedeva una genialità, un modo di comunicare
e l’amore per l’arte e la bellezza,
ci venivano consegnate con vesti multicolore,
suoni delicati e voce sublime.
A lui il merito, l’istinto e l’arcaico nella poesia,
in quella musica, la sua musica,
il tutto con umiltà e semplicità,
che non era servilismo e se guardi bene là,
su quella nuvola, sventola bandiera bianca.

Gianni STUARDI

E ti vengo a cercare …9
Certi legami non si spezzano mai…
Ora che varcato il limite
del silenzio, ti allontani
verso l’altrove, senza un saluto,
e il posto vuoto a tavola
conserva la vecchia abitudine
dei gesti ripetuti
... ti vengo a cercare
fra le pieghe della memoria
nei recessi dell’anima
dentro le coordinate
d’uno straordinario destino
che ci volle insieme.

9
Omaggio al Maestro Franco Battiato

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 18 di 20


Ora che sei polvere e luce
nella bolla dell’Immenso
ricompongo i tasselli
d’un percorso di vita
e… ti vengo a cercare
nelle notti insonni
oltre l’ombra del reale
oltre la coltre di nebbia
nel turbamento degli attimi
fugaci dell’estasi antica.
Busso alla porta che separa
due mondi paralleli
senza tempo e senza spazi
per fugare l’assenza
e… ti vengo a cercare
nei vicoli del primo incontro
nel vuoto d’una mansarda
sotto quel pergolato
dove l’amore e il glicine
sbocciavano nel sole.
E … ti vengo a cercare
per ritrovare l’essenza
del tuo “essere speciale”
e so che avrai cura di me
ancora dagli spazi siderali
come nel tempo reale.

Carmela TUCCARI

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 19 di 20


Stampato a Torino presso la Tipografia AGAT – Ottobre 2021
realizzata per il Centro Studi Cultura e Società da Pier Carlo Musso
I loghi di Tema del giorno, Libri in Bancarella, Mazzolini di Poesia e di
Petali di Poesia e Pensieri sono stati elaborati da Pier Carlo Musso ©
In copertina: disegno di Ernesto Anderle alias Roby il pettirosso,

Centro Studi Cultura e Società


via Cesana 56 - 10139 Torino -4 Tel 011/4333348 - 347/8105522
Email: culturaesocieta@gsvision.it oppure cultsoc@fastwebnet.it
Sito: http://culturaesocieta.gsvision.it/
Codice IBAN IT21P0760101000001009353721
C/C Postale n. 1009353721 - CF 04303680013
Associazione di Promozione Sociale (APS-ETS)
Istituto culturale di promozione, ricerca e documentazione
Atto costitutivo (del 17/12/1982) e Statuto vigente (del 06/07/2021) consultabili e
scaricabili dal sito a questo link:
https://culturaesocieta.gsvision.it/content/L'Associazione/01%20Statuto
Iscrizione Registro Associazioni del Comune di Torino (DGR n. 2012-06759/001
del 4/12/2012)
Iscrizione Registro Regionale Associazioni di Promozione Sociale, sez. decentrata
di Torino (articolazione del Registro Unico del Terzo Settore) con determinazione
dirigenziale della Regione Piemonte n. 1340/A1419/A de1 17/09/2021
Registro Editori della Prefettura di Torino - Iscrizione N.1205 del 13/2/91
Visitate il nostro sito http://culturaesocieta.gsvision.it/
• Nella sezione Regolamenti i regolamenti dei Premi
• Nella sezione Pubblicazioni possono essere scaricati i Cataloghi dei
Premi, le Ricerche, i Quaderni e tutte le pubblicazioni

Seguiteci su Facebook iscrivendovi al gruppo Cultura e Società


Troverete i programmi e le fotografie delle premiazioni, delle serate e
dei principali eventi

Centro Studi Cultura e Società Quaderni di Web Agorà - pag. 20 di 20

Potrebbero piacerti anche