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Indice
1 Origine e funzione dei generi
2 Teorie critiche del genere cinematografico
3 Classificazione dei generi cinematografici
3.1 Ricerca di un metodo per la classificazione dei generi cinematografici
3.2 I sottogeneri
3.3 Altre denominazioni
3.4 Terminologia statunitense
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Origine e funzione dei generi
Dalla sua nascita, la settima arte è stata caratterizzata dalla proliferazione di
opere eterogenee. Questo ha portato ben presto ad organizzare la produzione filmica
entro alcuni filoni, noti come generi, basati sulla ricorrenza di elementi
riconoscibili all'interno dei singoli film che li compongono. Queste convenzioni di
genere contribuiscono a dare a certi tipi di film un'identità comune.
José Javier Marzal nel testo Melodrama y géneros cinematográficos (1996) segnala
l'origine etimologica della parola “genus” dal latino: lignaggio, stirpe, vincolo
familiare o sanguineo. Marzal parla di identità generica che permette il
riconoscimento strutturale attraverso un'attività regolamentata, dipendente dalla
competenza del lettore, che si sostiene su certe convenzioni e che il pubblico
interiorizza come competenza di lettura nell'apparizione reiterata.
Un altro approccio differente ma che completa gli sviluppi della teoria critica sui
generi cinematografici è quello proposto da Ricky Altman. Da una parte questiona la
teoria tradizionale dello studio del genere, quella legata principalmente alle
categorie tassonomiche; dall'altra inserisce la riflessione sul genere
cinematografico nell'ambito della comunità sociale che li recepisce e
dell'istituzioni che li produce; inoltre rivaluta il ruolo della critica
cinematografica in questo processo. Lui sostiene che nel gioco del genere, ogni
soggetto (produzione, ricezione e critica) mette in atto meccanismi differenti di
definizione del genere. La produzione attua la “generificazione”: formule di
successo vengono serializzate; il pubblico crea i meccanismi di riconoscimento; la
critica promuove la rigenerificazione che rilegge il sistema di generi e riscrive
la memoria sociale dei generi. Un'altra linea d'analisi che Altman propone è l'asse
semantico/sintattico; l'aspetto semantico fa riferimento agli elementi tematici del
film (ambienti, personaggi, situazioni), l'aspetto sintattico si concentra
sull'organizzazione di quegli elementi. Sia uno che l'altro, sono necessari per
considerare un film come parte d'un determinato genere. Per Altman il genere
cinematografico esiste quando diversi film condividono elementi sintattici e
semantici; collega fortemente l'aspetto produttivo con l'aspetto di consumo che
riconosce i generi dal momento in cui gli spettatori si scoprono accomunati
attraverso un insieme di film.
Animazione
Avventura
Azione
Biografico
Commedia
Documentario
Drammatico
Pornografico
Erotico
Fantascienza
Fantasy/Fantastico
Guerra
Horror
Musical
Storico
Thriller
Western
I sottogeneri
Le quattro liste prese in esame riportano tuttavia altri suggerimenti, è possibile
quindi stilare una lista anche per i seguenti 14 "sottogeneri":
Catastrofico
Comico
Epico
Giallo
Grottesco
Mitologico
Noir
Politico
Poliziesco
Religioso
Sentimentale
Spionaggio
Sportivo
Space Opera
Altre denominazioni
Esistono poi delle etichette e denominazioni, create per lo più dagli storici del
cinema, che servono per identificare una particolare matrice culturale o estetica o
anche una particolare struttura del film. Ecco quindi il cinema dei telefoni
bianchi, quello espressionista, il film a episodi, quello di arti marziali, il
cinema d'autore, il musicarello, il poliziottesco, la commedia erotica familiare e
tanti altri.
Terminologia statunitense
Negli Stati Uniti d'America oltre alla categorizzazione di genere, estremamente
simile a quella riportata più sopra, si usa descrivere un film anche attraverso
altre sue caratteristiche principali, specificando in questo modo quali possono
essere gli aspetti più di richiamo della pellicola nei confronti del pubblico e
cosa il pubblico vedrà esattamente.
Un film può quindi essere definito come family movie quando si tratta di una
pellicola adatta a tutta la famiglia, o come all star movie quando tutti i membri
del cast sono attori di primo piano, ma anche semplicemente come foreign movie
quando appartiene ad una qualsiasi cinematografia diversa da quella statunitense.
Queste indicazioni, però, possono riguardare anche aspetti della trama che vanno al
di là della semplice appartenenza ad un genere. Un caper movie (o heist movie) è un
film la cui trama gira interamente attorno ad un furto che i protagonisti devono
commettere; un buddy movie racconta la forte amicizia tra due o più personaggi; uno
slasher è un film horror o thriller in cui l'assassino colpisce sempre con armi da
taglio.
Allo stesso modo, l'etichetta può riguardare i modi di produzione della pellicola
quando questi influiscono fortemente sul risultato finale. Ecco quindi il film di
serie B (B-movie), girato in fretta e senza cura dei particolari; il no-budget
movie, girato quasi totalmente senza fondi e quindi con la maggior parte delle
persone (professionisti o meno) che hanno lavorato gratis; il film indipendente
(independent film), girato esternamente all'industria cinematografica principale e
quindi anche al di fuori dei regolamenti sindacali nazionali; e l'instant movie,
che si propone di raccontare fatti di cronaca avvenuti poco tempo prima della
realizzazione del film.
Note
^ David Bordwell e Kristin Thompson, 2003, p. 148.
^ David Bordwell e Kristin Thompson, 2003, p. 149.
^ David Bordwell e Kristin Thompson, 2003, p. 146.
^ Giorgio Cremonini e Sandro Toni, 1982, p. 233.
Bibliografia
AA.VV. (a cura di Gino Frezza), Fino all'ultimo film. Sull'evoluzione dei generi
cinematografici, Editori Riuniti, Roma, 2001. ISBN 88-359-5057-0.
Luca Aimeri, Giampiero Frasca, Manuale dei generi cinematografici. Hollywood: dalle
origini a oggi, UTET, Torino, 2002. ISBN 88-7750-777-2.
Ricky Altman, Film/Genere, Vita & Pensiero, Milano, 2004
David Bordwell e Kristin Thompson, Cinema come arte, Editrice Il Castoro, 2003.
Francesco Casetti, Teorie del cinema, Bompiani, Milano, 1993
Antonio Costa, Sapere vedere il cinema, Bompiani, Milano, 1985
Giorgio Cremonini e Sandro Toni, Immagine e racconto, Ponte Nuovo, 1982.
Stuart M. Kaminsky, Generi cinematografici americani. Pratiche Editrice, Collana
Cinema, Parma, 1997. ISBN 88-7380-466-7.
Jean-Louis Leutrat, La noción de género in Historia general del cine, Vol. II,
Editorial Catedra, Madrid, 1996
José Javier Marzal, Melodramma y géneros cinematográficos, Ediciones Epistme S.L.,
Valencia, 1996
Thomas Sobchack e Vivian Sobchack, An introduction to Film, Little Brown, Boston,
1980