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Chiesa cattolica

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"cattolicesimo" o "cattolico" vedi Cattolicità, Chiesa cattolica (disambigua) e
Cattolicesimo (disambigua)

La Cattedrale di San Giovanni in Laterano a Roma è Madre e Capo di tutte le Chiese


cattoliche di Roma e del mondo[1]

La Basilica di San Pietro nello Stato della Città del Vaticano è la più grande
basilica di Roma. Ha ospitato i due concili Vaticani, nonché le esequie e le
proclamazioni degli ultimi papi.

Francesco è il papa attuale


La Chiesa cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco
antico καθολικός, katholikòs, cioè "universale"[2]) è la Chiesa cristiana che
riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore
dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati
cristiani cattolici.

Formata da 24 Chiese sui iuris, la Chiesa latina in Occidente e 23 Chiese di rito


orientale[3][4], che sono in comunione con il Pontefice, il nome richiama
l'universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e
dei suoi Apostoli, costituita dal "Popolo di Dio" a sua volta formato da "tutte le
nazioni della terra"[5], la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto
nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata, e nella comunione dei battezzati
(non macchiati dai peccati di eresia o di apostasia) senza tuttavia negare, almeno
a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la presenza di elementi di verità
nelle altre Chiese cristiane separate da essa con le quali ritiene invece di dover
perseguire un'azione ecumenica[6] e il riconoscimento di valori spirituali presenti
nelle altre religioni[7].

La formula latina subsistit in, impiegata dalla Lumen gentium, fu oggetto di


molteplici interpretazioni e successivamente chiarita nel suo significato autentico
dal dialogo fra la Conferenza episcopale spagnola e la Congregazione per la
dottrina della fede[8][9][10], e nella dichiarazione Dominus Iesus.[11] Tra le
Chiese cristiane, secondo le statistiche, al 2007 contava il maggior numero di
fedeli a livello mondiale, circa 1,2 miliardi, con un'alta percentuale in Europa e
nelle Americhe.[12]

Indice
1 Storia
2 Descrizione
2.1 Caratteristiche
2.2 Dottrina
2.3 Liturgia
2.4 Culto mariano
2.5 Relazioni con altre confessioni cristiane
2.6 Risorse economiche
2.7 Critiche
3 La denominazione Chiesa cattolica
3.1 Il termine cattolico
3.2 Storia del nome Chiesa cattolica
3.3 Uso della denominazione romana
3.4 Altre Chiese cattoliche
3.5 Altre definizioni
4 Organizzazione ecclesiastica
4.1 Suddivisioni territoriali
4.2 Chiese e riti cattolici
4.3 Circoscrizioni ecclesiastiche
4.4 L'Ordine sacro
4.5 Il papa
4.6 Vita consacrata
4.7 Movimenti e associazioni
5 Diffusione nel mondo
5.1 Numero di appartenenti
5.2 Tendenze
5.3 Chiesa cattolica per continente
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del
cristianesimo.
Se si pone attenzione soprattutto agli svolgimenti delle istituzioni civili in
Europa, e alle relazioni della Chiesa con esse, allora si distinguono
convenzionalmente 4 fasi della storia della Chiesa:

Storia del cristianesimo in età antica: dalla nascita con Gesù Cristo, fino al
sorgere del Sacro Romano Impero con Carlo Magno (I-VIII secolo);
Storia del cristianesimo in età medievale (dall'VIII al XV secolo): da Carlo Magno
fino alla nascita delle monarchie nazionali nel XIV-XV secolo (soprattutto Francia
e Spagna);
Storia del cristianesimo in età moderna (secoli XV-XVIII): è l'epoca dei grandi
concili del XV e XVI secolo, della rottura dell'unità religiosa dell'Europa
occidentale, con la nascita del movimento luterano; il periodo termina con la
Rivoluzione francese.
Storia del cristianesimo in età contemporanea dalla Rivoluzione francese ai nostri
giorni;
Descrizione
Caratteristiche

Immagine devozionale di Gesù Cristo, di cui la Chiesa si considera sposa


La caratteristica principale risiede nel cosiddetto primato di San Pietro o petrino
che la caratterizza sostanzialmente fin dalle origini delle prime comunità
cristiane sorte dopo la morte di Gesù Cristo. La costituzione dogmatica sulla
Chiesa Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, dichiara che «l'unica Chiesa di
Cristo, che nel Simbolo apostolico, cioè il Credo, professiamo una, santa,
cattolica e apostolica, e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede
da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17[13]), affidandone a lui e agli altri apostoli la
diffusione e la guida in questo mondo costituita e organizzata come società,
sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi
in comunione con lui» (Lumen gentium, n. 8).

Nel Vangelo di Matteo è presente la cosiddetta "Confessione di Pietro", cioè l'atto


formale con cui Cristo, secondo la dottrina cattolica, dando all'Apostolo Simone il
nuovo nome di "Cefa" (in aramaico "roccia", donde "Pietro"), con ciò costituendo
l'Apostolo a fondamento su cui sarebbe stata edificata la struttura della Chiesa, e
affidando a lui le "chiavi del Regno dei Cieli" (che, secondo il linguaggio
rabbinico, significherebbe investirlo di potestà ultraterrena), avrebbe investito
il "Principe degli Apostoli" di autentica e piena autorità giurisdizionale su tutta
la Chiesa, come è stato affermato in modo particolare durante il Concilio Vaticano
I. Quest'autorità attribuisce ai successori dell'Apostolo Pietro sulla cattedra di
Roma (i Papi), il titolo di "Vicari di Cristo", cioè veri e propri rappresentanti
di Dio sulla terra.

La Chiesa cattolica stabilisce il proprio effettivo giorno di nascita già nel


mattino di Pasqua[14], quando Cristo risorto si rese manifesto alle donne e agli
apostoli. Da quando gli Apostoli ricevettero lo Spirito Santo nel giorno di
Pentecoste essa realizza l'imperativo missionario di Gesù:

« Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho
comandato. » ( Mt 28,19-20, su laparola.net.)
La sua diffusione fu rapida e continua in numerose aree dell'Impero romano, anche
se venne riconosciuta come lecita solo nel IV secolo con l'editto di Milano di
Costantino I. La sua capacità di conversione fu dovuta anche al fatto di voler
manifestare la propria religione non come una credenza associata esclusivamente a
un particolare popolo (quale era ad esempio quella ebraica), ma di presentarsi come
ecclesia, comunità di credenti aperta a tutti, indipendentemente dall'appartenenza
di ognuno. Espressione di una "religione universale", il suo insegnamento, tramite
cui si fece interprete della legge morale naturale, fu ed è indirizzato, oltre le
divisioni di classe, di razza, di genere[15] e di nazione, a tutti gli uomini[16].

La Chiesa cattolica esiste in forma attuale nella Chiesa retta dal vescovo di Roma,
il papa, e da tutti i vescovi in comunione con lui; insegna che «il popolo di Dio
restando uno e unico si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli» e per
questo la «Chiesa cattolica [...] tende a ricapitolare tutta l'umanità [...] in
Cristo capo nell'unità del suo Spirito.»[17]

Il Catechismo della Chiesa cattolica, l'Annuario pontificio, il Codice di diritto


canonico e il Codice dei canoni delle Chiese orientali raccolgono gli insegnamenti
e le modalità di organizzazione della Chiesa cattolica.

Dottrina
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Dottrina
della Chiesa cattolica, Trinità (cristianesimo) e Redenzione (religione).

Il crocifisso, l'immagine di Gesù sofferente sulla croce, si è diffusa nella chiesa


cattolica latina soprattutto dopo l'anno Mille (Croce di Lucca di Berlinghiero
Berlinghieri, 1230-1235 circa)
La Chiesa cattolica afferma l'esistenza di un unico Dio in tre persone distinte e
consustanziali, Padre, Figlio e Spirito Santo, creatore dell'universo e datore
della vita e di bene. L'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, è dotato di
libero arbitrio, in grado cioè di scegliere fra il bene e il male. Dio avrebbe
progressivamente rivelato sé stesso e stabilito un'alleanza dapprima con il popolo
d'Israele e poi attraverso Israele a tutte le genti portando l'alleanza a pieno
compimento in Gesù Cristo il Messia, Figlio di Dio della stessa natura del Padre;
Egli avrebbe così compiuto l'Antica Legge, e portato la nuova Salvezza a tutti
popoli, con una nuova Alleanza.

La Bibbia, unita alla "Tradizione apostolica", è la fonte della "Rivelazione":


immagine della Bibbia di Gutenberg, la prima bibbia stampata (basata sul testo
della Vulgata, la bibbia tradotta in latino da san Gerolamo nel V secolo)
L'opera di Gesù Cristo prosegue nella Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo
e istituita da Dio per la salvezza di tutte le genti.

La missione della Chiesa si esercita con gli insegnamenti, la preghiera, la


liturgia e l'amministrazione dei sacramenti attraverso cui Dio offre in dono la
grazia. La rivelazione viene trasmessa, secondo la Chiesa cattolica, attraverso la
Scrittura e la Tradizione[18]. Per lo sviluppo e l'esposizione della dottrina,
vengono considerati autorevoli i canoni di 21 concili ecumenici, di cui i primi
sette in comune con le Chiese orientali, e gli scritti dei Padri della Chiesa e il
magistero ordinario, con cui il papa insegna in qualità di successore di Pietro.

Una moderna sintesi di tutta la dottrina cattolica può essere trovata nel
Catechismo della Chiesa cattolica, la cui ultima versione è stata redatta nel 1992
sotto papa Giovanni Paolo II da una commissione con a capo il cardinale Joseph
Ratzinger, dal 2005 papa Benedetto XVI. Nel 2005 è stato pubblicato il Compendio
del Catechismo, con la formula a domande e risposte per una più agile comprensione.
La fede cattolica è condensata nel simbolo apostolico che riassume le principali
verità del suo credo.

Liturgia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sacramento e
Liturgia delle ore.

La celebrazione eucaristica

Liturgia del Venerdì Santo


La liturgia è il culto pubblico della Chiesa. Essa consiste nei sacramenti e nella
preghiera pubblica, secondo le feste dell'anno liturgico. Le forme sono molto
variate nel corso dei secoli e, fino agli anni sessanta del XX secolo, nelle Chiese
cattoliche di rito romano e ambrosiano essa era celebrata soltanto in latino,
ragione per cui la Chiesa cattolica occidentale era anche detta Chiesa latina.
Oltre al Rito romano, in assoluto il più diffuso, esistono tuttora altri riti
latini, conservati in alcune zone:

il Rito ambrosiano diffuso nell'arcidiocesi di Milano e in alcuni decanati


limitrofi, principale tra i riti latini a minor diffusione;
il Rito di Braga (o bracarense) (nell'arcidiocesi di Braga, in Portogallo);
il Rito gallicano o lionese (a Lione, in Francia);
il Rito mozarabico (principalmente nella cattedrale di Toledo, in Spagna).
Le liturgia varia in base ai riti e alle famiglie liturgiche: il più diffuso,
specialmente in occidente, è il rito romano, che è anche il più seguito in Italia.

La Chiesa cattolica celebra l'eucaristia o (santa) messa, in modo particolare la


domenica e gli altri giorni festivi come celebrazione solenne e festosa della
"resurrezione di Cristo", considerata conseguenza diretta del suo sacrificio sul
Calvario. Messe feriali sono celebrate tutti i giorni a parte il Venerdì Santo e il
Sabato Santo (giorni aliturgici).

Altro pilastro della preghiera liturgica è la Liturgia delle ore (o ufficio


divino), che consiste nella "consacrazione" di ore canoniche nel corso del giorno e
della notte. Le principali ore sono Lodi e Vespri, rispettivamente preghiera del
mattino e della sera. Le preghiere consistono principalmente in salmi. Possono
essere aggiunti da uno a tre periodi di preghiera intermedi (Terza, Sesta e Nona) e
un'altra preghiera dopo il tramonto (Compieta), e un altro periodo variabile
dedicato principalmente a letture dalla Bibbia e a padri della Chiesa. Come per la
messa, la liturgia delle ore ha ispirato importanti composizioni musicali dal canto
gregoriano alla polifonia, fino alle complesse orchestrazioni dell'età barocca.

Il rito romano è in assoluto il più diffuso nella Chiesa cattolica.

Nel 2007 papa Benedetto XVI legiferò[19] che per la messa ci sono due usi del rito
romano: quello del Messale romano promulgato da Paolo VI ("espressione ordinaria"
del rito) e quello dell'edizione di Giovanni XXIII del Messale romano promulgato da
Pio V ("espressione straordinaria" dello stesso rito). Nel 2021 papa Francesco
legiferò invece che del rito romano esiste una sola espressione: "I libri liturgici
promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai
decreti del Concilio Vaticano II, sono l'unica espressione della lex orandi del
Rito Romano".[20]

Culto mariano
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Mariologia.

La Madonna, che è vista spesso come immagine stessa della Chiesa che in sé
custodisce Gesù[21]
La Chiesa cattolica è stata anche il primo e più vasto centro di culto verso Maria,
la Madre di Gesù. Il culto di Maria è presente nella liturgia della Chiesa fin
dalle origini, sia come oggetto di venerazione in sé stesso, sia come elemento
potentissimo di intercessione presso Gesù Cristo. Oltre a ciò, Maria è vista anche
come modello di imitazione.[22]

Dal punto di vista storico, la sua opera di mediazione tra l'umanità e Cristo si
spiega con l'investitura che ricevette da Gesù sulla croce, quando venne "donata"
agli uomini per farli sentire più vicini a Lui. Soprattutto dopo l'ascensione di
Gesù, Maria rimase il punto di riferimento per la comunità dei credenti appena
sorta, preservandone l'unità di fronte alle nuove sfide e alle potenziali discordie
che caratterizzarono la primissima era cristiana. Il culto verso la Beata Vergine
andò poi aumentando fino a quando si arrivò a una notevole diffusione dopo il
concilio di Efeso (431), che la riconobbe ufficialmente come "Madre di Dio"
(Theotókos).

Nell'Esortazione Marialis Cultus di papa Paolo VI del 1974 al culto di Maria


vengono date le seguenti indicazioni: esso deve attingere il più possibile alle
Sacre Scritture, va collocato nel ciclo annuale delle liturgie ecclesiastiche, ha
un orientamento ecumenico (volto cioè a promuovere l'unità dei cristiani), e guarda
a Maria come a un modello di vergine, di madre e di sposa. Nell'Esortazione sono
presenti anche descrizioni e suggerimenti circa la preghiera del Santo Rosario, uno
dei principali esercizi attraverso cui la Chiesa manifesta la propria devozione a
Maria; sul Rosario è tornato Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium
Virginis Mariae del 2002 per aggiungere ai quindici tradizionali misteri della
gioia, del dolore e della gloria, cinque «misteri della luce» riguardanti la vita
pubblica di Gesù (Battesimo, Nozze di Cana, Predicazione del Regno,
Trasfigurazione, Istituzione dell'eucaristia). Giovanni Paolo II nel 1986 ha anche
fatto pubblicare un nuovo messale comprendente messe specifiche da dedicare alla
Beata Vergine.

Relazioni con altre confessioni cristiane


Dei 21 concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa cattolica i primi sette sono
accettati dalle Chiese ortodosse di tradizione bizantina, la famiglia delle Chiese
ortodosse "pre-Calcedoniane" riconosce i primi tre e i cristiani di tradizione
nestoriana solo i primi due.

Il dialogo ha mostrato che benché la separazione sia avvenuta molti secoli fa, le
differenze nella dottrina concernono più spesso formule e riti che elementi
sostanziali.

Emblematica è la Dichiarazione Cristologica Comune tra la Chiesa Cattolica e la


Chiesa Assira Orientale[23] sottoscritta da «Sua Santità papa Giovanni Paolo II,
vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, e Mar Dinkha IV, patriarca della
Chiesa Assira Orientale» l'11 novembre 1994.

La differenza tra le due Chiese ruota intorno a questioni antiche quali la disputa
sulla legittimità dell'espressione «Madre di Dio» o di «Madre di Cristo» riguardo a
Maria che emerse nel concilio di Efeso nel 431. Mentre la tradizione della Chiesa
cattolica utilizza entrambe le espressioni, la Chiesa assira si riferisce a Maria
come «Madre di Cristo nostro Dio e Salvatore». La dichiarazione enuncia che
entrambe le chiese riconoscono la natura sia umana sia divina di Gesù e che
«Entrambi riconosciamo la legittimità e correttezza di queste espressioni della
stessa fede e rispettiamo le preferenze di ciascuna Chiesa nella sua vita
liturgica».

Le controversie maggiori riguardano il riconoscimento del primato papale e il


timore che l'unione ecclesiale si risolva in un assorbimento delle chiese di minore
dimensione da parte della numericamente maggiore componente latina della Chiesa
cattolica e l'accantonamento o l'abbandono di antiche e ricche eredità teologiche,
liturgiche e culturali. Inoltre, le controversie vertono sul culto e
sull'adorazione del pane consacrato, sul culto dei santi e della Madonna.

Martin Lutero, il teologo tedesco che diede inizio allo scisma protestante
Sussistono differenze molto maggiori con le dottrine delle Chiese riformate, che i
cattolici ritengono avere rotto con la tradizione del passato mentre esse, per
parte loro, ritengono Roma aver rotto con gli insegnamenti degli apostoli, per come
si ricavano dal Nuovo Testamento. Tuttavia anche con queste Chiese il dialogo è
cominciato almeno dal Concilio Vaticano II, mentre alcune differenze sono andate
attenuandosi con la semplificazione del rito della Messa, la diffusione della
Bibbia, la comune ricerca storica.

Dal 2009 la Chiesa cattolica, con la costituzione apostolica Anglicanorum coetibus


firmata da Benedetto XVI, ha invece aperto le porte ai fedeli della Chiesa
anglicana desiderosi di entrare in comunione con Roma, con la creazione di
ordinariati personali che conservano il patrimonio liturgico e spirituale della
Chiesa d'Inghilterra. Tale apertura è stata interpretata dai più come un tentativo
di ricostituire l'unità con i tradizionalisti anglicani, fuoriusciti dalla Chiesa
d'Inghilterra, in quanto dissenzienti sull'apertura del sacerdozio alle donne e su
altre questioni controverse.[24]

Risorse economiche
Occorre distinguere tra lo Stato della Città del Vaticano e le singole Chiese
locali, i cui vescovi sono normalmente organizzati nei sinodi delle Chiese
Orientali, nelle Conferenze episcopali di rito latino e in simili organismi.

Lo Stato della Città del Vaticano è amministrato dalla Prefettura per gli Affari
Economici, che si occupa della gestione finanziaria dello Stato sovrano più piccolo
al mondo.

Le fonti di reddito principali sono:

L'Obolo di San Pietro, costituito dalle elemosine offerte al papa dai fedeli in
tutto il mondo: nel 2013 il gettito è stato di 78 milioni di dollari.[25]
Gli incassi dei Musei Vaticani (circa 4 milioni di visitatori all'anno).
I profitti realizzati dall'Istituto per le opere di religione (IOR), istituto
bancario incaricato di investire il patrimonio della Santa Sede.
Le Conferenze episcopali nazionali gestiscono autonomamente il bilancio della
Chiesa nei vari Paesi, raccogliendo le offerte dei fedeli e, in alcuni Paesi,
godendo di finanziamenti dallo Stato. In Italia, in base al Concordato del 1984,
ogni cittadino può scegliere di versare l'8 per mille dell'IRPEF alla Conferenza
Episcopale Italiana (più di un miliardo di Euro nel 2016)[26] o ad altre
confessioni religiose che hanno concluso con lo Stato Intese che prevedano questa
forma di finanziamento.[27][28].

Il contributo dell'8 per mille non serve a finanziare lo Stato Vaticano, ma viene
impiegato per il sostentamento del clero e per spese di culto e caritative della
Conferenza Episcopale Italiana, di cui si disponde di un rendiconto e della
ripartizione.[29] Inoltre sono attualmente previste dalle normative fiscali
agevolazioni (come l'esenzione ICI, l'abbattimento del 50% dell'IRES, agevolazioni
IRAP) per le istituzioni religiose, ospedaliere, educative, tra cui anche quelle
dipendenti dalla Chiesa cattolica. Inoltre vi sono particolari situazioni di
beneficio dovute all'extraterritorialità di alcuni beni del Vaticano. Molti tra i
ricavi della Santa Sede vengono elargiti alle popolazioni bisognose di aiuto
attraverso il Pontificio consiglio "Cor Unum"[30].

Il valore del patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica, a livello mondiale, si


aggira sui 2000 miliardi di euro. In Italia, si stima che circa il 15% del valore
complessivo del patrimonio immobiliare appartenga alla Chiesa cattolica.[31][32]
[33]

Critiche
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Critiche alla
Chiesa cattolica.
Nel corso dei secoli alla Chiesa cattolica sono state mosse accuse di vario tipo,
sia dal punto di vista religioso sia politico[34]. Nei primi secoli del
cristianesimo, le accuse erano provenienti dagli ambienti popolari della religione
tradizionale greco-romana, di infanticidio e incesto; nel Medioevo, provenienti da
gruppi pauperistici, di avere abbandonato l'opzione di Gesù in favore dei poveri;
con il protestantesimo, di avere pervertito le pure dottrine dei tempi antichi e
della Bibbia (centro dell'attività dei riformatori); con l'illuminismo e il
positivismo ci furono accuse di oscurantismo, cioè di voler ostacolare il trionfo
della ragione prima e della scienza poi, esemplificato in istituzioni e episodi
come l'inquisizione, il processo a Galileo Galilei e a Giordano Bruno. Il comunista
russo Trotsky, citando il liberale inglese Lloyd George, definì la Chiesa romana
come "la centrale elettrica del conservatorismo". La Chiesa cattolica è stata
accusata, anche dai nazisti, di essere un'organizzazione omosessuale[35],
soprattutto per quanto riguarda la vita monastica; mentre dalla seconda metà del XX
secolo fra le accuse più comuni sono da ricordare quelle relative alla storia del
rapporto con l'ebraismo, l'omofobia e il maschilismo nelle istituzioni cattoliche.

Recentemente la scoperta di atti di pedofilia perpetrati da alcuni ecclesiastici


omosessuali ha condotto allo scoppiare dello scandalo dei preti pedofili, negli
Stati Uniti e anche in Italia.[36]

Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto pubblicamente che ci sono stati membri sia
tra i fedeli laici sia tra il clero (inclusi vescovi e papi) che si sono macchiati
di colpe e ha invocato il perdono di Dio e degli uomini per i peccati «dei figli e
delle figlie della Chiesa», sia riguardo alle azioni sia alle omissioni. Il 12
luglio 2008, in occasione del viaggio apostolico in Australia, a chi gli domandava
se si sarebbe scusato, Benedetto XVI ha risposto[37]:

«faremo tutto il possibile per chiarire qual è l'insegnamento della Chiesa e per
aiutare nell'educazione, nella preparazione al sacerdozio, nell'informazione e
faremo tutto il possibile per guarire e riconciliare le vittime. Penso che questo
sia il senso fondamentale del "chiedere scusa". Penso che sia meglio e più
importante il contenuto della formula e penso che il contenuto debba spiegare in
cosa il nostro comportamento è stato carente, che cosa dobbiamo fare in questo
momento, in che modo prevenire e come guarire e riconciliare.»

Il successivo 20 luglio il papa celebrò la Messa con un gruppo di vittime, le cui


tristi vicende ha poi ascoltato con attenzione.[38] Anche in occasione della Messa
di conclusione dell'Anno Sacerdotale dell'11 giugno 2010 papa Benedetto XVI ha
ribadito le sue scuse alle vittime[39]:

«Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte,


mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale
abuso non possa succedere mai più»
Esistono infine ricorrenti critiche che riguardano i rapporti tra alcuni Stati e
Chiesa romana: in particolare, ci sono filoni culturali, ideologici e politici che
contestano l'influenza esercitata dalle gerarchie cattoliche sui governi di vari
paesi nelle scelte di ordine etico - morale. Da questi filoni la Chiesa cattolica
come tutte le associazioni pro-vita o altre fedi religiose, sono ritenute ostacolo
per alcune ricerche scientifiche, come quelle che richiedono l'uso di embrioni per
ottenere cellule staminali embrionali, sia la considerazione come diritti civili di
alcune scelte a notevole impatto etico, come divorzio, interruzione volontaria di
gravidanza, matrimonio tra persone dello stesso sesso, adozione da parte di coppie
dello stesso sesso e utilizzo/diffusione dei metodi anticoncezionali. Altre Chiese
cristiane (come alcune chiese protestanti), in Italia e in altre nazioni, hanno una
visione diversa su alcuni di questi punti, oltre che sulla separazione tra Stato e
confessioni religiose ("Laicità dello Stato").

La denominazione Chiesa cattolica


Per comprendere la denominazione "Chiesa cattolica", occorre dapprima chiarire cosa
si intenda per "cattolico".

Il termine cattolico
Tre sono i significati principali del termine "cattolico": etimologico,
confessionale, teologico.

Etimologicamente, il termine "cattolico" viene dal greco καθολικός, che significa


propriamente "completo", "tutto insieme". Questo è il significato primo del
termine, così come viene esplicitato nel Credo niceno: "Credo la Chiesa una, santa,
cattolica, apostolica...". Con ciò, tutti i cristiani credono che la Chiesa sia
"universale", ossia chiamata dal suo fondatore alla diffusione universale del
messaggio.
Con le separazioni in seno alla Chiesa cristiana originaria, avvenute già nei primi
secoli, ma poi inaspritesi con la separazione dall'Oriente cristiano (1054) e con
la Riforma protestante del XVI secolo, il termine "cattolico" ha assunto un
significato "confessionale", a indicare quella parte della Chiesa cristiana, fedele
al Vescovo e Papa di Roma, e che riconosce in lui l'autorità suprema della Chiesa.
Ciò non toglie che molte confessioni cristiane utilizzano il termine "cattolico" in
riferimento a sé stesse in rapporto alla Chiesa universale, dando tuttavia al
termine significati teologici differenti.
Il termine compare per la prima volta con Ignazio di Antiochia (I sec.) che si
rivolge alla comunità di Smirne: «Là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa
cattolica» (Ad Smyrnaeos, 8).

Storia del nome Chiesa cattolica

Agostino d'Ippona
Anticamente per Chiesa cattolica si intendevano tutti i cristiani la cui dottrina
era considerata ortodossa; Agostino d'Ippona scrisse nel 397 riguardo ad alcune
Chiese che considerava eretiche[40]:

«[...] lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha
ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici
vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si
riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l'ardire di mostrare la sua
basilica o la sua casa.»

(Agostino d'Ippona, Contro la lettera di Mani, verso 4)


Fino all'anno Mille, prima dello scisma d'Oriente (1054), con il termine Chiesa
cattolica si identificava l'intera Chiesa orientale e occidentale, e prima della
Riforma protestante il termine "cattolico" non aveva assunto anche il significato
confessionale che ha avuto dal concilio di Trento, che può essere considerato
l'evento che ha formato la fisionomia moderna della Chiesa, anche in rapporto alle
altre confessioni cristiane.

Oggi, in verità, tutte le Chiese cristiane che riconoscono il simbolo niceno-


costantinopolitano si professano parte dell'una, santa, cattolica ed apostolica
chiesa, non intendendo con questo la chiesa cattolica come confessione. In
conseguenza del significato odierno del termine cattolico alcune chiese protestanti
preferiscono la dizione Chiesa universale e aggiungono l'attributo romana alla
dizione della Chiesa cattolica.

Uso della denominazione romana


La Chiesa cattolica venne reputata romana riguardo alla dimensione unitaria e
direttiva della Chiesa di Roma per tutte le chiese particolari che compongono la
Chiesa cattolica genericamente intesa. Fu cioè denominata "romana cattolica"
essendo concepita come fondazione di una dimensione ecclesiale in cui essa si
svelava madre e maestra delle chiese particolari.

Secondariamente poi il nome di Chiesa cattolica romana appare nel linguaggio


ecclesiale definito e stabilito della chiesa romana medesima anche per identificare
la chiesa cattolica nel suo rapportarsi alle chiese separate. Così il termine di
Chiesa cattolica romana si diffonde ulteriormente dopo delle divisioni causate
dagli scismi irrisolti nella compagine della grande Chiesa del millennio
precedente, anche per ribadire un senso e una direzione dell'unità da ritrovare.

Cupola della Basilica di San Pietro, uno dei simboli della Chiesa di Roma
Recentemente si è pure diffuso l'anglicismo Chiesa cattolica romana, derivato
dall'inglese Roman Catholic Church. Questa denominazione aveva originariamente un
significato polemico ed era intesa come un ossimoro dichiarante la limitazione
geografica alla pretesa di universalità della Chiesa cattolica, oltre che essere
analoga alla denominazione geografica di alcune chiese di stato protestanti. In
realtà il termine vi risulta sottostimato, poiché la Chiesa cattolica romana è
formata dalla Chiesa di Roma insieme a tutte le chiese particolari, orientali e
occidentali.

L'Oxford English Dictionary, autorità in fatto di lingua inglese, dava la seguente


spiegazione della locuzione «Roman Catholic» nel suo contesto culturale
protestante, nella sua versione dell'inizio del XX secolo [41]:

«L'uso di questo termine composto in luogo di Romano, Romanista o Romista, che


hanno acquisito un significato spregiativo, sembra essere comparsa nei primi anni
del XVII secolo. Per ragioni diplomatiche è stato usato nei negoziati con Spanish
Match (1618-1624) e appare in documenti formali legati a questo stampati da
Rushworth (I, 85-89). Dopo quella data fu adottato generalmente come un termine non
controverso ed è stato riconosciuto legalmente anche in designazioni ufficiali,
sebbene nell'uso ordinario il singolo termine "Cattolico" sia utilizzato molto di
frequente.»

(New Oxford Dict., VIII, 766)


L'uso della re-interpretazione anglicana del termine "cattolici romani" ha in
realtà un'origine più antica; uno scrittore di simpatie puritane, Percival Wiburn,
usò il termine «Roman Catholic» ripetutamente nel suo articolo Checke or Reproofe
of M. Howlet (in risposta a un gesuita che aveva scritto sotto lo pseudonimo di
Howlet); scrisse ad esempio «voi cattolici romani che chiedete tolleranza» (p.
140), «parlous dilemma or streicht in cui voi cattolici romani siete stati portati»
(p. 44).

Robert Crowley, anglicano, nel suo libro A Deliberat Answere, pubblicato nel 1588,
pur adottando in preferenza termini quali «cattolici romisti» o «cattolici
papisti», scrisse anche al riguardo: «who wander with the Romane Catholiques in the
uncertayne hypathes of Popish devises» (p. 86).

Altri scritti simili risalenti al periodo poco successivo alla riforma protestante
mostrano come termini quali «romano» fossero usati indifferentemente insieme a
«papista» da parte di protestanti che rifiutavano l'uso del termine «cattolico» per
definire i soli cristiani che riconoscevano l'autorità del papa.

Alcune Chiese cristiane utilizzano comunque il nome Chiesa cattolica anche in


discorsi formali e in documenti da esse sottoscritti, ad esempio i documenti
scritti in comune dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione Mondiale delle Chiese
Luterane[42] e nelle "Comuni dichiarazioni cristologiche tra la Chiesa Cattolica e
la Chiesa assira orientale"[43]

Altre Chiese cattoliche


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa
cattolica (disambigua).
Molte altre chiese cristiane si definiscono «Chiesa cattolica» o una sua parte, tra
queste la Chiesa ortodossa d'oriente, la Chiesa ortodossa d'occidente, le Chiese
anglicane, la Chiesa cattolica tradizionalista e altre chiese cristiane.

Fra queste vi è la Chiesa vetero-cattolica che, pur riconoscendo il primato del


papa, come successore di Pietro, non ne riconosce l'infallibilità e non è dunque in
piena comunione con Roma. Le Chiese vetero-cattoliche si separarono infatti da Roma
a seguito del concilio Vaticano I.

Sono da annoverare inoltre le comunità cattoliche in dissenso verso la Santa Sede


come la Fraternità Sacerdotale San Pio X, che si rifà al patrimonio ecclesiale
liturgico e teologico cattolico fino al Concilio Vaticano II.

Altre definizioni
Per indicare l'uno o l'altro aspetto della propria dottrina, la Chiesa cattolica dà
di sé stessa anche altre definizioni, non esaustive, come ad esempio gli
appellativi Corpo mistico di Cristo, Popolo di Dio, Sacramento universale di
salvezza (cf. Catechismo della Chiesa cattolica, 748-810).

Organizzazione ecclesiastica
Suddivisioni territoriali
La Chiesa cattolica è composta da tutti i suoi battezzati, e da un punto di vista
territoriale è suddivisa in sedi chiamate diocesi nella Chiesa latina ed eparchie
nelle Chiese orientali.

Alla fine del 2011 il numero delle circoscrizioni ecclesiastiche era di 2.966
(Annuario Pontificio del 2012).[44] Alle diocesi si affiancano altre forme di
chiesa particolare come le prelature (sia territoriali sia personali) gli
ordinariati o le amministrazioni apostoliche.

Le diocesi e normalmente anche le altre circoscrizioni sono affidate a un vescovo


(eparca per le eparchie), che è considerato successore degli apostoli. A capo del
collegio dei vescovi sta il vescovo di Roma, il papa, che è considerato il
successore dell'apostolo Pietro.

Ogni diocesi è suddivisa in parrocchie, rette da un parroco o da un amministratore


parrocchiale. Con il concilio di Trento (XVI secolo) venne data grande importanza
anche alle parrocchie rurali, mentre più anticamente erano state le pievi,
raggruppamenti di paesi intorno al centro più grande della zona, a segnare la
divisione delle diocesi.

Chiese e riti cattolici


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa
particolare, Diocesi e Chiesa sui iuris.

Il patriarca Elias Boutros Hoayek e i vescovi della Chiesa maronita riuniti a Roma,
1906
La Chiesa cattolica è costituita dalla comunione di diverse Chiese sui iuris
(distinte per forme di culto liturgico e pietà popolare, disciplina sacramentale e
canonica, terminologia e tradizione teologica):

Chiesa latina, che comprende al suo interno sia il rito romano sia quello
ambrosiano e altri riti, ed è la chiesa in cui il papa svolgeva anche la funzione
patriarcale.
Chiesa cattolica armena;
Chiesa cattolica caldea e siro-malabarese;
Chiesa cattolica copta ed etiope
Chiesa Cattolica Greco-Melkita;
Chiesa cattolica maronita;
Chiesa cattolica sira e siro-malankarese;
Chiese greco-cattoliche:
albanese;
bielorussa;
bulgara;
croata;
greca;
italo-albanese[45];
macedone;
rumena;
russa;
rutena;
serba;
slovacca;
ucraina;
ungherese;
Diversamente dalle "famiglie" o "federazioni" di Chiese formate dal riconoscimento
mutuo di corpi ecclesiali distinti, la Chiesa cattolica si considera un'unica
chiesa incarnata in una pluralità di chiese locali o particolari, in quanto «realtà
ontologicamente e temporalmente preesistente a ogni chiesa individuale
particolare».[46]

La Chiesa cattolica riconosce grande importanza alle chiese particolari, la cui


importanza teologica è stata evidenziata dal Concilio Vaticano II; il termine
Chiesa particolare ha due usi distinti:

può riferirsi a una diocesi, che nel Decreto sulla pastorale dei vescovi Christus
Dominus viene descritta come: «una porzione del popolo di Dio affidata alle cure
pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo
pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e
dell'eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera
la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica»;[47]
oppure a una chiesa sui iuris che si differenzia per una maggiore autonomia come
riconosciuto dal concilio Vaticano II nel decreto sulle chiese cattoliche orientali
Orientalium Ecclesiarum[48] che riconosce le chiese o riti particolari.
Circoscrizioni ecclesiastiche
Vi sono le seguenti circoscrizioni ecclesiastiche:

una sede papale;


9 sedi patriarcali;
4 sedi patriarcali titolari;
4 sedi arcivescovili maggiori;
5 sedi metropolitane sui iuris;
548 sedi arcivescovili metropolitane;
778 sedi arcivescovili;
2221 sedi episcopali;
93 sedi metropolitane titolari;
91 sedi arcivescovili titolari;
1904 sedi episcopali titolari;
42 prelature territoriali;
11 abbazie territoriali;
18 esarcati apostolici;
9 ordinariati per i fedeli di rito orientale;
36 ordinariati militari;
3 ordinariati personali;
una prelatura personale;
88 vicariati apostolici;
39 prefetture apostoliche;
8 amministrazioni apostoliche;
una amministrazione apostolica personale;
8 missioni indipendenti o sui iuris;
10 esarcati patriarcali;
5 esarcati arcivescovili e
5 territori dipendenti dal patriarcato.
L'Ordine sacro
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ordine sacro
e Ordini minori.

Preti cattolici a Roma


La struttura ecclesiastica cattolica è organizzata secondo tre gradi del sacramento
dell'ordine sacro. In ordine crescente di pienezza essi sono:

Diacono, collabora con il vescovo e con i presbiteri nella modalità del servizio.
Questi ordini (insieme, in passato, agli ordini minori) costituiscono nel complesso
il clero;

Presbitero (o prete, o sacerdote), collabora con il vescovo come suo sostituto;


Vescovo, che rappresenta la successione degli apostoli.
A coloro che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine possono poi essere conferiti
altri titoli e cariche che non hanno valore sacramentale, ma onorifico o inerente
all'ufficio come, ad esempio: cardinale, arcivescovo, monsignore. Lo stesso si può
dire del papa che è, dal punto di vista sacramentale, un vescovo.

Ai tre gradi dell'ordine sacro corrispondono diversi munera ossia poteri quanto
alla celebrazione, alla potestà di governo e all'annuncio del Vangelo.

Il diacono svolge eminentemente funzioni di servizio nel ministero dell'altare,


della parola e della carità. Può celebrare il sacramento del battesimo e del
matrimonio nonché i sacramentali quali la benedizione o il rito delle esequie.

Il presbitero coopera al ministero del vescovo e ne assume alcune potestà quali la


celebrazione dei sacramenti (esclusi l'ordine e la confermazione), dei
sacramentali, la presidenza delle celebrazioni liturgiche, l'annuncio della parola
e la potestà di governo secondo le indicazioni date dal vescovo. Tra queste la più
comune è la responsabilità di una parrocchia.

Il vescovo, infine, ha la pienezza dell'ordine sacro. Amministra in prima persona


tutti i sacramenti e sacramentali o può delegare altri vescovi o presbiteri, come
nel caso della cresima o dell'esorcismo.

Il papa
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Papa, Primato
di Pietro e Primato papale.

San Pietro, considerato il primo papa dalla Chiesa Cattolica, in un ritratto di


Rubens
La Chiesa cattolica afferma che Gesù conferì all'apostolo Pietro l'autorità ultima
su tutta la comunità dei suoi discepoli: secondo l'interpretazione cattolica Cristo
conferì a Pietro nei pressi di Cesarea di Filippo il primato sugli altri apostoli e
su tutta la Chiesa (Matteo 16,13-20[49]) e lo riconfermò dopo la resurrezione
nell'apparizione presso il lago di Tiberiade (Giovanni 21,15-19[50]).

Il contesto del primo episodio è quello della domanda di Gesù ai discepoli riguardo
alla sua identità. Alla risposta di Pietro «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente», Gesù replica: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il
sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei
Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non
prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei Cieli, e tutto ciò
che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla
terra sarà sciolto nei cieli».

Nel secondo episodio invece Gesù chiede per tre volte a Pietro: «Simone di
Giovanni, mi ami?», e ogni volta alla sua risposta affermativa replica: «Pasci le
mie pecorelle.»

Tali passi sono interpretati dalla Chiesa cattolica nel senso forte di un primato
di insegnamento e giurisdizione su tutta la Chiesa, e sono anche interpretati a
fondamento della dottrina del primato papale. Essendo stato Pietro il primo vescovo
della Chiesa di Roma, il suo primato si trasmette al suo successore nella stessa
sede, quindi al vescovo di Roma.

Il ruolo del papa è andato crescendo nel II millennio, fino a raggiungere il suo
apice nel XIX secolo con la dichiarazione sull'infallibilità papale del Concilio
Vaticano I.

Secondo tale dichiarazione il papa può esercitare il diritto di dare insegnamenti


riguardo alla fede e alla morale, da ritenere parte del deposito della fede, quando
parla ex cathedra, cioè quando esercita il «suo supremo ufficio di Pastore e di
Dottore di tutti i cristiani», e quando «definisce una dottrina circa la fede e i
costumi».

La cattedra papale nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma


A partire dalla definizione dell'infallibilità del 1870, quest'ultima è stata
esercitata formalmente una sola volta dai pontefici, e questo con la promulgazione
del dogma dell'Assunzione di Maria da parte di papa Pio XII nel 1950. Tutti gli
altri insegnamenti impartiti dai Papi negli ultimi 150 anni non sono stati
formalmente definiti "dogmi".

L'infallibilità papale ha portato alla formale accusa di eresia da parte della


Chiesa cristiana ortodossa che, nel 1848, e nella figura dei Patriarchi di
Costantinopoli, Alessandria e Gerusalemme, unitamente ai loro Sinodi, inviò
un'enciclica a papa Pio IX dove condannava tale dottrina come "eresia"[51] e coloro
che la sostenevano come "eretici", sulla base della convinzione che il vescovo di
Roma e la sua Chiesa avessero abbandonato la conciliarità in favore della monarchia
e del monopolio dei doni dello Spirito Santo[52].

La procedura per l'elezione del papa e la nomina dei vescovi ha subito numerosi
cambiamenti nel corso dei secoli: dal basso medioevo (Viterbo, 1271), il papa viene
eletto in conclave dai cardinali, i Principi della Chiesa; a lui compete invece di
nominare direttamente i membri del clero di gerarchia più elevata di rito latino, a
partire dai vescovi (normalmente dopo consultazione con gli altri prelati). Nelle
Chiese cattoliche orientali i vescovi vengono nominati dai rispettivi patriarchi,
secondo gli usi locali.

Il papa è assistito nei suoi compiti dai cardinali. Tutti i membri della gerarchia
ecclesiastica rispondono a lui e alla Curia romana nel suo insieme. Ogni papa
continua il suo servizio fino alla morte (ciò valeva anche per gli altri vescovi
fino al pontificato di Paolo VI[53]) o rinuncia (che è avvenuta otto volte, con i
papi Clemente, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V, Gregorio
XII e Benedetto XVI).

Il papa risiede attualmente nella Città del Vaticano, un piccolo Stato indipendente
situato nel centro di Roma, del quale egli è monarca assoluto, e riconosciuto dalla
maggioranza della diplomazia internazionale come ambito di sovranità della Santa
Sede.

Vita consacrata
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ordine
religioso cattolico.

Un frate minore francescano

Suora in clausura
Nel corso dei secoli si sono sviluppate esperienze comunitarie al di fuori della
diocesi, chiamati ordini religiosi, soprattutto configurate in monachesimo, ordini
mendicanti fino alla nascita della prima congregazione religiosa che diventeranno
via via le nuove realtà comunitarie della chiesa.

I primi, a cui si può dare la nascita in occidente con la Regola benedettina, si


svilupparono in un momento di crisi (VIII - XII secolo) come tentativo di
instaurare un particolare e più intimo legame con Dio. I secondi, nati durante la
riforma del XII secolo si caratterizzano nelle loro diversità per la ricerca di
attualizzare il messaggio cristiano nella società: tra questi i carmelitani, i
francescani e i domenicani. Non sono mancate, dal XIX secolo, le Congregazioni
religiose maggiormente attente ai bisogni dei giovani, degli anziani e di altre
categorie sociali svantaggiate. Tra esse spiccano le comunità missionarie, con lo
scopo precipuo di diffondere la fede cattolica in tutto il mondo.

Dal IV secolo in poi si ha la nascita dei vari ordini religiosi così divisi:

ordini monastici: annunziate, benedettini, celesti, cistercensi, clarisse,


concezioniste, trappisti, certosini, camaldolesi, geronimiti, redentoriste, ecc.
canonici regolari: teutonici, premostratensi, crocigeri, ecc.
ordini mendicanti: agostiniani, carmelitani, francescani, domenicani, serviti,
trinitari, ecc.
chierici regolari: gesuiti, camilliani, somaschi, ecc.
Mentre per arrivare a una congregazione religiosa si deve aspettare il XVII secolo,
tra le più diffuse:

passionisti, salesiani, mariani, missionarie della carità, suore del Buon Pastore
Le due realtà degli ordini e delle congregazioni religiose si differenziano per
l'emissione dei voti: per i primi essa avviene in forma solenne, per i secondi in
forma semplice; formalmente non ci sono differenze rilevanti.

Movimenti e associazioni
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Associazioni
e movimenti cattolici.
Nel XX secolo ha preso avvio il fenomeno dei movimenti ecclesiali: questi sono
associazioni di fedeli ispirate da un carisma particolare e che si organizzano
autonomamente dalla normale gerarchia (vescovi e parroci). La differenza fra i
movimenti e le associazioni è che queste ultime non sono organizzate autonomamente
dalla gerarchia (come invece avviene per i movimenti), ma collaborano con essa in
modo integrato e coordinato, partecipando attivamente in pressoché tutti i momenti
della vita parrocchiale e diocesana.

Diffusione nel mondo

Diffusione del Cattolicesimo per percentuale di popolazione (per cifre assolute)


• Africa: diffuso prevalentemente in Angola, nell'Africa francofona (ad esempio in
Congo), in Uganda, Ruanda, nel Burundi, Capo Verde, Guinea Equatoriale, Madagascar
e nei territori d'oltremare francesi.

• America: diffuso in America Latina (ad esempio in Brasile e in Messico), in


Canada e negli Stati Uniti (ad esempio in California e Nuovo Messico). Negli USA
negli ultimi anni il numero dei cattolici ha superato quello dei protestanti, non
solo per le colonizzazioni spagnole, inglesi e francesi avvenute in passato, ma
anche per le numerose ondate migratorie dai paesi cattolici (ad esempio dall'Europa
Latina tipo in Spagna, Portogallo, Francia e Italia, ma anche dalla Germania,
Irlanda, Polonia, Filippine, Vietnam, Messico e America Latina).

• Asia: diffuso prevalentemente nelle Filippine, in Vietnam, Timor Est, India,


Singapore, Corea del Sud, Sri Lanka e in alcune isole dell'Indonesia, ma anche in
Cina e Giappone.

• Europa: diffuso prevalentemente nei paesi latini, Francia, Spagna, Portogallo,


Belgio e Italia, in Austria, in alcuni cantoni della Svizzera, Germania
(soprattutto nel sud e in Franconia-Renania ma anche in Turingia), Irlanda, Paesi
Bassi e in alcuni paesi orientali: Polonia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca,
Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia e in alcune zone della Bielorussia, della
Romania e dell'Ucraina.

• Oceania: diffuso prevalentemente in Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea


e nei territori d'oltremare francesi.

Numero di appartenenti
L'Annuario pontificio del 2017, basato sui dati forniti dalle diocesi cattoliche,
testimonia che appartengono alla Chiesa cattolica oltre 1.285.000.000 persone[54],
e rappresentano il 17,7% della popolazione mondiale. Il dato non include i
cattolici in Cina e in alcuni altri paesi in cui sussistono ostacoli a contatti
regolari con Roma. I Cattolici costituiscono più della metà dei 2,4 miliardi di
cristiani nel mondo. Secondo la legge canonica sono considerati membri tutti coloro
che sono stati battezzati o ricevuti all'interno della Chiesa cattolica avendo
fatto una professione di fede, esclusi coloro che hanno formalmente rinunciato a
essere membri[55][56]. Il numero dei battezzati non corrisponde necessariamente al
numero dei fedeli praticanti, specialmente per quel che riguarda i paesi
occidentali, maggiormente soggetti alla secolarizzazione rispetto agli altri.

Tendenze
Esaminando la situazione per singolo continente, il 2015 evidenzia la crescita
robusta dei cattolici in Africa. In Asia e in America la crescita è consistente.
Diversa la situazione in Europa e Oceania dove la percentuale dei fedeli in
rapporto alla popolazione è costante. Il numero dei cattolici rispetto alla
popolazione totale è molto differente tra i Continenti. In America il numero di
fedeli della Chiesa Cattolica rappresenta il 63,7% della popolazione totale, in
Europa il 39,9%, in Oceania il 26,4%, in Africa il 19,4%, in Asia il 3,2%.

Chiesa cattolica per continente


Chiesa cattolica in Africa
Chiesa cattolica in America
Chiesa cattolica in Asia
Chiesa cattolica in Europa
Chiesa cattolica in Oceania
Note
^ Card. Agostino Vallini, Arcibasilica Papale di San Giovanni in Laterano, su
vatican.va, 9 novembre 2009. URL consultato il 26 novembre 2016 (archiviato il 10
dicembre 2016).
^ Dalla locuzione kath'hólu ("nell'insieme", "nel totale") a sua volta formata
dalla preposizione katá ("su", "in") e hólos ("tutto").
^ ¿Sabías que la Iglesia católica está constituida por 24 Iglesias autónomas?, su
es.aleteia.org, Aleteia, 8 agosto 2016. URL consultato il 7 novembre 2016
(archiviato il 7 novembre 2016).
^ August Monzon, Joan Alfred Martínez e Emilia Bea, Colligite Fragmenta. Repensar
la tradició crisitiana en el món postmodern, Universitat de Valencia, 23 febbraio
2015, pp. 199–200, ISBN 978-84-370-9703-9. URL consultato il 21 ottobre 2018
(archiviato il 22 aprile 2020).
^ Lumen gentium XIII.
^ Cfr. a titolo esemplificativo il documento Charta oecumenica siglato nel 2001 da
tutte le Chiese cristiane europee.
^
«La Chiesa cattolica non rifiuta niente di ciò che è vero e santo nelle religioni.
Ella considera con un rispetto sincero questi modi di agire e di vivere, queste
regole, queste dottrine che, benché siano diverse in molti dei punti che Ella
osserva e propone, tuttavia apportano spesso un raggio di verità che illumina tutti
gli uomini»

(Nostra aetate, 2)
Cfr. anche Paolo VI Ecclesiam suam 67.
^ (ES) Congregazione per la dottrina e per la dottrina della fede, Respuestas a
algunas preguntas acerca de ciertos aspectos de la doctrina sobre la Iglesia, su
vatican.va, 29 giugno 2007. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato il 12
luglio 2007).. Non è disponibile la traduzione del documento in altre lingue.
^ José Rico Pavés, Comentarios al Documento de la Congregación para la Doctrina de
la Fe, «Subsistit in Ecclesia Catholica (LG 8). Precisiones sobre la eclesiología
del Concilio Vaticano II», su almudi.org, Madrid, 2007. URL consultato il 17
gennaio 2017 (archiviato il 18 gennaio 2017).
^ Fernando Ocáriz, Iglesia de Cristo, Iglesia Católica e Iglesias que no están en
plena comunión con la Iglesia Católica, su Romana.org, n. 41, 1º dicembre 2005, p.
348. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato il 18 gennaio 2017).
^ Dichiarazione "Dominus Iesus" circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù
Cristo e della Chiesa, su vatican.va. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato
il 21 febbraio 2002)., n. 16 e note 54 e 56
^ Dati stimati al 2007. (EN) World, in The World Factbook, CIA. URL consultato il
29 giugno 2010 (archiviato il 5 gennaio 2010).
^ Gv 21,17, su laparola.net.
^ J. Comby, Per leggere la storia della Chiesa, Edizioni Borla, Torino 1989
^ A tal proposito lo storico del Cristianesimo Giovanni Filoramo evidenzia come il
ruolo religioso della donna emerga fin dal Medioevo quando
«grazie all'imporsi del culto di Maria, si è giunti a riconoscere, ad esempio nel
campo della mistica, il ruolo centrale delle donne. L'anacoreta Giuliana di Norwich
parla di "maternità di Dio", sottolineando la dimensione divina della misericordia,
e di Cristo come madre, che col sangue nutre i fedeli. Il suo pensiero è stato
ripreso e approfondito dalla recente teologia femminista.»

(Giovanni Filoramo. Cristianesimo. Milano, Mondadori/Electa, 2007, p. 275)


^
(EL)
«οὐκ ἔνι Ἰουδαῖος οὐδὲ Ἕλλην, οὐκ ἔνι δοῦλος οὐδὲ ἐλεύθερος, οὐκ ἔνι ἄρσεν καὶ
θῆλυ· πάντες γὰρ ὑμεῖς εἷς ἐστε ἐν Χριστῷ Ἰησοῦ»

(IT)
«Non c'è più giudeo né greco, non c'è più schiavo né libero, non c'è più uomo né
donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù»

(Lettera ai Galati III, 28)


^ Lumen Gentium, 13
^ § 81-82 Catechismo della Chiesa Cattolica Archiviato il 1º giugno 2013 in
Internet Archive.. Per approfondimenti sul dibattito e sull'evoluzione in relazione
alle Fonti della Rivelazione nel cattolicesimo, cfr. Avery Dulles. Fonts of
revelation, in The New Catholic Encyclopedia vol.12. 2003, Gale, New York, pp.190 e
sgg.
^ Motu proprio Summorum Pontificum, articolo 1
^ Motu proprio Traditionis custodes, articolo 1
^ Lumen gentium Archiviato il 4 luglio 2013 in Internet Archive. 68; Sacrosanctum
Concilium Archiviato il 12 maggio 2013 in Internet Archive. 103; Catechismo della
Chiesa cattolica Archiviato il 4 giugno 2013 in Internet Archive. 972.
^ Il concilio Vaticano II riconosce a Maria un culto speciale detto "iperdulia",
distinto dalla semplice venerazione o "dulia" solitamente tributata ai santi,
evidenziando come esso confluisca nel culto a Dio, e abbia una particolare funzione
di promozione nelle anime dell'adorazione e della glorificazione di Cristo:
«Maria, perché Madre santissima di Dio, che prese parte ai misteri di Cristo, per
grazia di Dio esaltata, dopo il Figlio, sopra tutti gli angeli e gli uomini, viene
dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale.[...] Questo culto, quale
sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal
culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato così come al Padre e allo Spirito
Santo, e singolarmente lo promuove.»

(Tratto dal concilio Vaticano II, Lumen Gentium, I,66)


^ (EN, FR) Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani,
Dichiarazione cristologica comune tra Papa Giovanni Paolo II ed il Catholicos
Patriarca della Chiesa assira dell'Oriente, Khanania Mar Dinkha IV, su vatican.va,
1994. URL consultato il 23 dicembre 2006 (archiviato l'11 marzo 2007).
^ Il Papa apre le porte agli anglicani. «Sì al sacerdozio dei chierici sposati», in
Corriere della Sera. URL consultato il 20 ottobre 2009 (archiviato il 23 ottobre
2009).
^ La «carità del Papa». Abbraccio agli ultimi, su avvenire.it. URL consultato il 30
giugno 2015 (archiviato il 14 novembre 2017).
^ Cei, torna sopra al miliardo la quota di otto per mille. Archiviato il 25 giugno
2016 in Internet Archive. la Repubblica
^ La maggior parte dei cittadini (circa due su tre) sceglie di non barrare alcuna
opzione, ma la ripartizione dell'8 per mille avviene in base non alle singole
dichiarazioni, bensì spartendo l'intera somma disponibile in base alla percentuale
di scelte. Vale a dire che la Chiesa cattolica, a fronte di una maggioranza
relativa ai contribuenti che hanno barrato almeno una scelta, con il 35% di
preferenze sul totale (85% di coloro che hanno espresso una scelta) incassa circa
l'85% dell'intera somma. In questo senso Mario Patuzzo. «La tassa dell'8 per mille»
dalla rivista L'Ateo, n. 0/1996.
^ Sergio Lariccia. «Esigenze di laicità della società italiana» in Manifesto Laico,
pp. 59-65. Laterza, Bari, 1999. È come avviene nelle elezioni, in cui tutti i seggi
disponibili vengono distribuiti in base ai voti espressi, senza lasciare posti
vuoti in corrispondenza ai voti non espressi.
^ Rendiconto 8xmille relativo all'utilizzazione delle somme pervenute nell'anno
2015 all'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero e alla Conferenza
Episcopale Italiana, su 8xmille.it. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato
il 28 marzo 2017).
^ Il Pontificio consiglio "Cor Unum" «esprime la sollecitudine della Chiesa
cattolica verso i bisognosi perché sia favorita la fratellanza umana e si manifesti
la Carità di Cristo», dal profilo istituzionale Archiviato il 3 marzo 2013 in
Internet Archive. URL consultato il 5 aprile 2013
^ Chiesa, 2mila miliardi di immobili nel mondo. Archiviato il 24 giugno 2016 in
Internet Archive. Il sole 24 ore
^ Vaticano Spa, gli immobili della Chiesa valgono 2mila miliardi Archiviato il 21
maggio 2016 in Internet Archive. QuiFinanza
^ In Italia patrimonio «cedibile» di almeno 6 miliardi. Archiviato il 25 giugno
2016 in Internet Archive. Il sole 24 ore
^ si veda, ad esempio, Storia criminale del cristianesimo
^ Testo del discorso segreto tenuto da Heinrich Himmler il 17-18 febbraio 1937 ai
generali delle SS in relazione ai "pericoli razziali e biologici dell'omosessualità
", su culturagay.it. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato l'11 novembre
2017).
^ (EN) Sex crimes and the Vatican, su news.bbc.co.uk, BBC News, 1º ottobre 2006.
URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato il 4 febbraio 2012).
^ Viaggio Apostolico a Sydney - Intervista concessa ai giornalisti durante il volo,
su vatican.va. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato il 2 gennaio 2012).
^ Viaggio Apostolico a Sydney - Comunicato Stampa, su vatican.va. URL consultato il
20 aprile 2012 (archiviato il 2 gennaio 2012).
^ Santa Messa in occasione della conclusione dell'Anno Sacerdotale, 11 giugno 2010,
su w2.vatican.va. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato il 16 dicembre
2017).
^ Contro la lettera di Mani detta del fondamento, su sant-agostino.it. URL
consultato il 6 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2006).
^ Su "Roman Catholic", vedi Catholic Encyclopedia [1] Archiviato il 1º aprile 2019
in Internet Archive.
^ (IT, EN, DE, ES, PT) Last published documents of the Joint International
Commission between representatives of the Catholic Church and the Lutheran World
Federation Archiviato il 25 dicembre 2005 in Internet Archive.
^ (EN) Common christological declaration between the Catholic Church and the
Assyrian Church of the East Archiviato il 4 gennaio 2009 in Internet Archive.
^ Cf. Presentazione dell'Annuario Pontificio 2012 Archiviato il 14 gennaio 2013 in
Internet Archive..
^ Jemi, Chiesa Italo-Albanese, su jemi.it. URL consultato il 14 novembre 2017
(archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
^ Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della Chiesa vista
come comunione del 28 maggio 1992 da parte della Congregazione per la dottrina
della fede Su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione Archiviato il 6
novembre 2005 in Internet Archive.
^ Decreto Christus Dominus sull'ufficio pastorale dei vescovi, su vatican.va. URL
consultato il 6 febbraio 2006 (archiviato il 6 febbraio 2006).
^ Decreto Orientalium Ecclesiarum sulle Chiese orientali cattoliche, su vatican.va.
URL consultato il 6 febbraio 2006 (archiviato il 3 febbraio 2006).
^ Mt 16,13-20, su laparola.net.
^ Gv 21,15-19, su laparola.net.
^ L'enciclica di condanna della Chiesa ortodossa fu promulgata a seguito della
missiva di papa Pio IX che, nello stesso anno, invitava queste Chiese a tornare in
seno al "recinto del Signore" ovvero al "Santo Trono di Pietro". Cfr. Patrick
Barnes. The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the
Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
^ Patrick Barnes. The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians
Outside of the Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
^ Con il motu proprio Ingravescentem Aetatem Archiviato il 15 agosto 2017 in
Internet Archive. stabilì che all'età di 75 anni i vescovi devono presentare le
proprie dimissioni
^ Secondo i dati della Santa Sede nell'Annuario pontificio, il cattolicesimo è
passato da poco più di 1098 milioni di battezzati nel gennaio 2005 a 1115 milioni
nel dicembre 2006. I dati relativi al 2009, parlano di 1181 milioni di cattolici;
per il 2010 viene riportata la cifra di 1196 milioni.
^ Pontificio consiglio per i testi legislativi, actus formalis defectionis ab
Ecclesia catholica, su vatican.va. URL consultato il 24 giugno 2012 (archiviato il
26 marzo 2012).
^ "L'abbandono della Chiesa cattolica perché possa essere validamente configurato
come un vero actus formalis defectionis ab Ecclesia, anche agli effetti delle
eccezioni previste nei predetti canoni, deve concretizzarsi nella a) decisione
interna di uscire dalla Chiesa cattolica; b) attuazione e manifestazione esterna di
questa decisione;c) recezione da parte dell'autorità ecclesiastica competente di
tale decisione. [...] L'atto giuridico-amministrativo dell'abbandono della Chiesa
di per sé non può costituire un atto formale di defezione [...] D'altra parte
l'eresia formale o (ancor meno) materiale, lo scisma e l'apostasia non
costituiscono da soli un atto formale di defezione [...] soltanto la coincidenza
dei due elementi – il profilo teologico dell'atto interiore e la sua manifestazione
nel modo così definito – costituisce l'actus formalis [...] la stessa autorità
ecclesiastica competente provvederà perché nel libro dei battezzati (cfr. can. 535,
§ 2) venga fatta l'annotazione con la dicitura esplicita di avvenuta “defectio ab
Ecclesia catholica actu formali. Nonostante ciò, secondo la Chiesa cattolica rimane
comunque il legame sacramentale di appartenenza al Corpo di Cristo (che, secondo la
Chiesa, è rappresentato dalla Chiesa stessa) dato dal carattere battesimale;
quest'ultimo per la Chiesa (e soltanto per essa) è un legame ontologico permanente
e non viene meno a motivo di nessun

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