Sei sulla pagina 1di 17

Curtis

L'azienda agricola dell'Impero Carolingio era la Curtis.

Diffusione delle scuole e dei monasteri


Nonostante Carlo Magno fosse probabilmente quasi analfabeta, fece costruire molte
scuole e monasteri di formazione in giro per l'Impero.

Dopo Carlo Magno: il Trattato di Verdun (843) e il Regno dei Franchi Occidentali
Dopo la morte di Carlo Magno, nell'814, il titolo di Imperatore passa al figlio
Ludovico il Pio.

Ma alla sua morte, avvenuta nell'840, l titolo è preteso dai suoi 3 figli: Lotario,
Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico.

Con il giuramento di Strasburgo dell'842 e il trattato di Verdun dell'843 l'Impero


verrà diviso in tre parti:

il Regno dei Franchi Orientali (Francia orientalis) a est, sotto il regno di


Ludovico il Germanico
il Regno dei Franchi Occidentali (Francia occidentalis) a ovest, sotto il regno di
Carlo il Calvo
la Francia Media, sotto il regno di Lotario I (che ereditò comunque il titolo di
Imperatore essendo primogenito)
La parte orientale corrispondeva a ciò che più tardi sarebbe divenuto il Sacro
Romano Impero e la Germania, mentre la parte occidentale alla Francia.

Basso medioevo (XI secolo - XV secolo): il Regno di Francia sotto i Capetingi e la


Guerra dei cent'anni
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ugo Capeto,
Regno di Francia, Capetingi e Guerra dei cent'anni.
Fotografia che mostra il castello di Montsoreau che si riflette nel fiume Loira.
Il castello di Montsoreau, costruito su ordine di Carlo VII, annuncia il
Rinascimento in Francia.
Nel 987 Ugo Capeto, duca di Francia e conte di Parigi, venne incoronato come primo
Re di Francia, determinando la fine del Regno dei Franchi Occidentali e con esso
anche la stessa dinastia carolingia con Luigi V, ultimo suo sovrano.

Ugo Capeto sarà quindi il capostipite della dinastia che da lui prenderà il nome: i
Capetingi, che governeranno il Regno di Francia fino al 1328, quando passò ai
Valois e poi ai Borbone, sempre però loro rami cadetti.

I primi Re della dinastia estesero progressivamente il dominio reale rafforzando il


regno franco malgrado l'opposizione dei Plantageneti, che si materializzò con la
guerra dei cent'anni. Ma fu solo verso la fine del XII secolo, con Filippo Augusto,
che l'autorità dei re franchi riuscì a estendersi, per la terza volta in un
millennio, dai Pirenei al canale della Manica. E fu in questo momento che si iniziò
a utilizzare il termine regno di Francia, che acquisisce un peso paragonabile a
quella d'Inghilterra o del Sacro Romano Impero. Gli ultimi secoli del Medioevo sono
segnati dalla crisi della guerra dei cent'anni e dalla peste nera. La fine della
guerra dei cent'anni nel 1450 sotto Carlo VII segna l'inizio del Rinascimento in
Francia e rafforza l'autorità reale, che diventò innegabile nel XV secolo, con
Luigi XI. Carlo VII e Luigi XI installano la sede del potere reale nella Valle
della Loira e ordinano la costruzione dei castelli oggi chiamati Castelli della
Loira.[20]

Età moderna (XV secolo - 1789): Guerre d'Italia, i Borbone e l'Autocrazia

Ritratto di Luigi XIV, di Hyacinthe Rigaud (1701).


Nel tardo Medioevo i re cattolici di Spagna e possedimenti degli Asburgo si unirono
dando vita all'impero di Carlo V. Francesco I e suo figlio Enrico II lottarono
contro questo nuovo potere alternando successi a battute d'arresto. Ma sarà solo
con Enrico IV e Luigi XIII e il suo ministro Richelieu, che la preponderanza
spagnola verrà messa in discussione a vantaggio della Francia.

Sul fronte del dominio coloniale, nonostante le iniziali espansioni portate in


America con la spedizione di Jacques Cartier sotto Francesco e gli insediamenti nel
mar dei Caraibi, Louisiana, e Senegal sotto Luigi XIV, la mancanza di
determinazione di Luigi XV farà pendere l'ago della bilancia in favore
dell'Inghilterra in India e in Canada.

Il più grande esponente dell'assolutismo francese è di certo Luigi XIV di Francia,


definito "Re Sole" per il gran potere che aveva.

Luigi XIV avviò diverse campagne militari molto dispendiose, da prima contro il
Ducato di Borgogna, poi contro la Repubblica delle Sette Province Unite in cui la
Francia perse. Le perdite economiche e militari diedero inizio alla decadenza della
monarchia francese.

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione


francese, Consolato (Francia), Primo Impero francese, Restaurazione francese,
Monarchia di luglio, Seconda Repubblica francese, Secondo Impero francese e Impero
coloniale francese.
Età contemporanea (1789 - presente): Rivoluzione Francese e alternanza tra Regno,
Repubblica e Impero
A seguito della Rivoluzione Francese, con cui l'autocrazia dei Borbone terminò,
iniziò l'età napoleonica che elevò il Regno di Francia a Primo Impero Francese
sotto Napoleone I Bonaparte, che conquistò, tra il 1796 e il 1815, parte della
penisola iberica, l'Italia attraverso le repubbliche sorelle e il Sacro Romano
Impero nel 1804, spodestando i sovrani di mezza Europa.

Durante il XIX secolo, in Francia si succedettero Regno, Repubblica (Seconda


Repubblica e Terza Repubblica) e Impero (Primo Impero Francese con Napoleone I e
Secondo con Napoleone III).

Durante la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, la Francia è l'emblema
della Belle Epoque, epoca di gigantesco sviluppo industriale e tecnologico situata
la battaglia franco-prussiana e la Prima Guerra Mondiale che in Francia si
presenterà sotto forma di personaggi come Louis Pasteur, Claude Monet, Edouard
Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, i fratelli Lumiere e Gustave Eiffel.

Durante questa epoca avverrà anche il colonialismo francese in Africa.

La Terza Repubblica francese uscirà vincente dalla prima guerra mondiale con la
Triplice intesa.

Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, la Terza Repubblica francese sarà
spezzata e in parte annessa al Terzo Reich venendo riunificata solo il 6 giugno del
1944 con il D-Day (Sbarco in Normandia).

Dopo la seconda guerra mondiale, la Francia, un po' come tutta l'Europa, è rimasta
distrutta dai bombardamenti e ritornerà a posto solo con Charles de Gaulle e la
Quarta Repubblica francese, succeduta dall'attuale Quinta Repubblica.

Rivoluzione Francese (1789): la fine dell'Autocrazia dei Borbone


Nel 1789 vi fu la Rivoluzione francese, che finì con la presa del potere da parte
di Napoleone Bonaparte.

Età Napoleonica (1796 - 1815): Primo Impero Francese


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Età
napoleonica.
Francia post-napoleonica
Nel 1830 e 1848 vi furono in Francia delle rivolte (moti) popolari.

Il 2 dicembre 1851 il Presidente della Repubblica, Luigi Napoleone Bonaparte,


nipote di Napoleone, organizzò un colpo di Stato. Il 4 gennaio 1852 venne
proclamato imperatore con il nome di Napoleone III. Moriva la Seconda Repubblica
francese, e nasceva il Secondo Impero.

Inizialmente il paese visse un'importante fase di industrializzazione, guidato da


una politica liberale in campo economico, basata su una forte struttura
capitalistica (banche, imprese ferroviarie e marittime, tessili e industrie
pesanti, grandi magazzini, ecc.). Napoleone III si assicurò la fiducia nel Regno
Unito (Guerra di Crimea), aumentò l'influenza della Francia in Medio Oriente, e le
sue azioni in Italia contro l'Austria permisero l'annessione delle regioni
piemontesi della Savoia e di Nizza. Ma gravi battute d'arresto offuscarono
notevolmente l'immagine del regime e la lotta contro la Prussia di fatto ne causò
la caduta. Nel 1870 dopo la sconfitta di Sedan, e la perdita di Alsazia e Lorena
aumentarono il risentimento nazionale. Altro fatto significativo riguardava il
fronte demografico, la Francia non era più il paese più popoloso d'Europa, come
prima della Rivoluzione francese, ma si vedeva oramai sopravanzato dalla
popolazione tedesca.

Nel 1871 si costituì la Comune di Parigi che portò alla nascita della Terza
Repubblica francese. Gli ultimi decenni dell'800 furono noti in Francia e fuori
come Belle Époque.

La Terza Repubblica
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Terza
Repubblica francese, Comune di Parigi (1871) e Belle Époque.
Terza Repubblica francese fu il nome assunto dallo Stato repubblicano nato in
Francia dopo la sconfitta di Sedan.

Questa forma di governo, che sostituì quella del Secondo Impero, durò quasi
settant'anni, fino all'invasione tedesca del paese del 1940.

La politica interna della Terza Repubblica fu caratterizzata da governi instabili,


a causa di maggioranze divise o poco superiori di numero alle opposizioni. Il
disorientamento per la sconfitta subita e l'instabilità politica favorirono vari
scandali finanziari (Panama, Stavisky, ecc.) ed episodi di antisemitismo come
l'affare Dreyfus.

Il nazionalismo di alcuni ambienti militari alimentò inoltre scontri istituzionali


che portarono a situazioni vicine al colpo di Stato (come per il caso Boulanger o
per le ripercussioni dell'affare Dreyfus). Non mancarono, tuttavia, vaste riforme
sociali, attuate soprattutto dalla Sinistra.

La politica estera fu caratterizzata dall'espansionismo coloniale (Africa e


Indocina), dal sentimento di rivalsa nei confronti della Germania (revanscismo) e
da un isolamento che perdurò fino a quando Russia e Gran Bretagna non riscontrarono
nella Germania un pericolo maggiore della Francia.

La Francia nelle due guerre mondiali (1914-1945)


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Triplice
Intesa.
La prima guerra mondiale
In seguito all'attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, l'Austria-Ungheria
dichiarò guerra alla Serbia alla fine di luglio. Intanto stavano per mobilitarsi la
Russia, la Germania e la Francia. La Germania era la nazione militarmente più
preparata all'evento bellico. In seguito, come un effetto domino, la Russia
dichiarò guerra all'Austria-Ungheria, la Germania dichiarò guerra alla Russia, la
Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. La Germania occupò il
Lussemburgo il 2 agosto 1914 e pose un ultimatum al neutrale Belgio: doveva
permettere all'esercito tedesco il passaggio per invadere la Francia. I belgi
rifiutarono e la Germania, in pochissimo tempo, riuscì ad occupare il Belgio.

Un attacco con baionette francesi nella Prima guerra mondiale


I tedeschi presero Bruxelles il 20 agosto 1914. Poche settimane dopo riuscirono ad
occupare una larga porzione di territorio francese nel nordest. Il piano originale
prevedeva di continuare verso sudovest ed attaccare Parigi da ovest. Nel mese di
settembre, l'esercito tedesco era a poche decine di chilometri da Parigi, così il
governo francese fu costretto a trasferirsi a Bordeaux. Le armate dell'Intesa
riuscirono a fermare l'avanzata tedesca nei pressi del fiume Marna.

Sul fronte occidentale, le prime improvvisate trincee dei primi mesi diventarono
ben presto sempre più complesse, diventando il principale sistema difensivo. Il
paesaggio era dominato dalla guerra di trincea. La guerra di movimento diventò
guerra di posizione. Si susseguivano attacchi e contrattacchi da ambo le parti.
Nessuna delle parti avanzava molto, ma entrambe pativano numerose perdite in vite
umane.

La guerra nel fronte occidentale venne combattuta soprattutto in Francia e fu


caratterizzata da battaglie estremamente violente, spesso con nuovi mezzi di
distruzione. Tra le battaglie combattute in Francia vi furono la prima battaglia
della Marna, di Verdun, della Somme e la seconda battaglia della Marna.

Quando la Russia abbandonò la guerra nel 1917, gli imperi centrali arrivarono a
controllare i Balcani e potevano riversare tutte le loro forze nel fronte
occidentale. Intanto stavano entrando in guerra gli Stati Uniti, a fianco degli
alleati dell'Intesa.

Nel marzo 1918 la Germania lanciò una vasta offensiva sul fronte occidentale. A
maggio i tedeschi raggiunsero ancora una volta la Marna, come nel settembre 1914.
Nella seconda battaglia della Marna, gli alleati furono in grado di difendere e
anche di contrattaccare. Questo successo alleato fu dovuto in parte all'esaurimento
dell'esercito tedesco, in parte all'aiuto fondamentale delle truppe statunitensi. I
tedeschi vennero respinti oltre i loro confini. Intanto cadevano anche l'Austria-
Ungheria e l'Impero ottomano. Ai primi di ottobre venne chiesto l'armistizio.

Nel Trattato di Versailles, dove vennero presi gli accordi, fu Georges Clemenceau a
negoziare per conto della Francia. Alla Germania venne attribuita la responsabilità
del conflitto e dovette pagare i danni di guerra.

La seconda guerra mondiale

Charles De Gaulle
L'invasione tedesca della Polonia, iniziata il 1º settembre 1939, causò la reazione
di Francia e Gran Bretagna, le quali dichiararono guerra alla Germania.
Inizialmente gli alleati franco-britannici non lanciarono attacchi massicci e
stanziarono in difesa. La battaglia di Francia iniziò nel maggio 1940. Nel 1940,
inoltre, si tenne il celebre Appello del 18 giugno da parte del generale Charles de
Gaulle. La Wehrmacht riuscì a superare la linea Maginot, marciando attraverso la
foresta delle Ardenne. Una seconda armata tedesca venne inviata in Belgio e nei
Paesi Bassi. In sei settimane di selvaggi combattimenti, i francesi persero
novantamila uomini. I leader francesi si arresero alla Germania nazista il 24
giugno 1940, dopo che le forze britanniche ebbero lasciato il continente tramite il
porto di Dunkerque. La Germania nazista occupò tre quinti del territorio francese,
lasciandone il resto, collocato a sud-est, alla Francia di Vichy: Stato fantoccio
collaborazionista con la Germania, venne fondato il 10 luglio 1940 e alla sua guida
era Philippe Pétain, eroe della Prima guerra mondiale. Terminava così la Terza
repubblica.

Il 6 giugno 1944 è ricordato come il D-Day (o Sbarco in Normandia).

Dopo la Liberazione (dal 1945)


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Quarta
Repubblica francese e Quinta Repubblica francese.
Alla fine della seconda guerra mondiale la Francia fu inclusa a pieno titolo tra le
potenze vincitrici, in virtù del costante sforzo diplomatico e militare antitedesco
sostenuto, soprattutto dopo il 1942, sia nelle colonie sia in patria dalla
resistenza e dalle forze francesi libere. Nella Conferenza di Potsdam furono
infatti riconosciuti a Parigi una zona d'occupazione in Germania e un settore di
Berlino (ambedue ritagliati dalla zona britannica). La Quarta Repubblica fu
promulgata il 27 ottobre 1946, ma dovette affrontare gravi difficoltà nell'impero
coloniale, prima in Indocina e poi in Algeria, oltre alla decolonizzazione
attraverso negoziati. Nonostante l'instabilità politica il Paese partecipò
attivamente alla creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio nel
1950, e alla firma del Trattato di Roma del 1957 come membro fondatore del mercato
comune. Inoltre, la politica di sviluppo del nucleare, sia civile sia militare,
contribuì a una politica indipendente negli anni sessanta.

La Costituzione della Quinta Repubblica, venne adottata il 4 ottobre 1958 rendendo


la Repubblica più resistente alle instabilità. Dal 1950 fino al 1973 l'economia
francese ha conosciuto uno sviluppo fenomenale, poi un susseguirsi di crisi
economiche e dei periodi di crescita lenta, con frequente alternanza al potere.
Dagli anni cinquanta, la riconciliazione e la cooperazione con la Germania
(ricordiamo il Trattato dell'Eliseo, del 22 gennaio 1963, che pose termine al
conflitto tra le due nazioni) hanno consentito alla Francia di svolgere un ruolo di
forza trainante nel processo di integrazione europea, in particolare con la
Comunità economica europea. È diventata il secondo paese dell'Unione europea, a
favore di un'Europa politica forte, anche se ha respinto la Costituzione europea
con il 55% dei voti il 29 maggio 2005.

E il 10 dicembre 1948 venne firmata a Parigi la Dichiarazione universale dei


diritti umani.

Nel XX secolo da ricordare la figura di Frédéric Passy, fondatore e presidente


della prima società per la pace Società d'arbitraggio tra le Nazioni, Premio Nobel
per la pace, nel 1901. Alla fine del XX secolo ricordiamo anche la figura di Édith
Cresson, la prima donna Primo ministro in Francia (1991-1992).

Geografia fisica

Topografia della Francia.

Zona Economica Esclusiva della Francia.

Zone climatiche in Francia: oceanico (verde chiaro); semi-continentale (verde


scuro); mediterraneo (giallo e arancio chiaro); alpino (blu e bianco); tropicale
(arancio scuro e rosso); equatoriale (viola).
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia
della Francia.
Con i suoi 543965 km² e i 67 milioni di abitanti (compresi i territori oltremare),
la Francia è il secondo Stato più vasto e il terzo più popolato d'Europa. È inoltre
il 47º Stato per superficie terrestre considerando solo la Francia metropolitana,
il 41º comprendendo i territori extraeuropei e il 2º per superficie della Zona
Economica Esclusiva dietro solo agli Stati Uniti d'America.[21]

La Francia confina a nord con il Belgio, la Germania e Lussemburgo, a est con la


Svizzera, a sud-est con l'Italia e con il Principato di Monaco e a sud-ovest con
Spagna e Andorra. Il suo territorio è bagnato a ovest dall'oceano Atlantico, a nord
dal Canale della Manica, che la separa dal Regno Unito e dal Mare del Nord e a sud
dal Mar Mediterraneo.

Morfologia e idrografia
La Francia metropolitana possiede una grande varietà di paesaggi, che spaziano
dalle grandi pianure costiere del nord e dell'ovest, alle catene montuose che
caratterizzano il sud-est (Alpi) e il sud-ovest (Pirenei). Le Alpi francesi si
elevano fino a toccare il punto più elevato dell'Europa occidentale in comune con
l'Italia, il Monte Bianco, che culmina a 4810 m sul livello del mare. Ci sono anche
altre regioni montane di più antica formazione, come le montagne della Corsica, il
Massiccio Centrale, il Giura, i Vosgi, il Massiccio armoricano e le Ardenne che
sono una regione molto rocciosa e boscosa.

La Francia possiede anche un ampio sistema fluviale che è composto principalmente


da fiumi quali la Loira, il Rodano (le cui sorgenti sono in Svizzera), la Garonna
(le cui sorgenti sono in Spagna), la Senna, parte del Reno, della Mosa, della
Mosella, della Somme, della Vilaine, che costituiscono propri bacini fluviali.
L'estuario della Gironda è l'estuario comune dei fiumi Garonna e Dordogna, il più
grande estuario dell'Europa occidentale.

La Francia metropolitana è anche spesso chiamata l'Hexagone ("esagono") in virtù


della sua somiglianza con la forma geometrica[22].

Clima
La Francia metropolitana ha quattro grandi zone climatiche:

Un clima oceanico ad ovest e nord-ovest: estati non troppo calde e inverni non
troppo freddi
Un clima semi-continentale nel nord-est: estati calde e inverni freddi
Un clima mediterraneo nel sud e sud-est: estati calde e inverni miti
Un clima alpino nelle Alpi, nei Pirenei, nel Massiccio Centrale, nel Giura e Vosgi:
estati miti e inverni freddi.
Fatta eccezione per il sud, che vede generalmente estati secche, la pioggia è
uniformemente distribuita durante tutto l'anno.

Nelle regioni d'oltremare, vi sono tre grandi tipi di clima:

Un clima tropicale nella maggior parte delle regioni d'oltremare: alta temperatura
costante durante tutto l'anno con una stagione secca e una delle piogge
Un clima equatoriale in Guyana francese: alta temperatura costante tutto l'anno,
con precipitazioni
Un clima subpolare a Saint-Pierre e Miquelon e nella maggior parte delle isole del
sud: brevi estati miti e lunghi inverni molto freddi

Le pianure del Beauce (clima oceanico)

Vigneti in Borgogna

Vegetazione (Lavandula) mediterranea in Provenza


Clima alpino (estate) nel Parco nazionale del Mercantour

Clima alpino (inverno) nelle Alpi francesi

Puy de Dôme in Alvernia

L'estuario della Gironda in Nuova Aquitania

Clima semi-arido in Corsica

Clima tropicale a Bora Bora in Polinesia Francese

La Loira a Montsoreau, Valle della Loira

Società
Evoluzione demografica
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia
della Francia.

Densità della popolazione (per dipartimento).

Evoluzione demografica (1960-2010 Cifre della DESA). Popolazione in milioni di


abitanti.
I dati al 1º gennaio 2010 rivelano che la Repubblica francese possedeva 65 447 374
abitanti, di cui 62 793 432 residenti nella Francia metropolitana.[23] (circa l'1%
della popolazione mondiale). Un censimento generale nazionale è stato organizzato a
intervalli regolari dal 1801, ma dal gennaio 2004, il censimento è permanente.[24]

La crescita della popolazione francese si presentava come una delle più forti
dell'Europa, combinando una tasso di natalità superiore alla media europea (830 900
nascite a fronte di 531 200 morti), e un saldo migratorio positivo (circa 100 000
individui l'anno): la popolazione francese era quindi cresciuta dello 0,61% su base
annua. Per quanto riguarda il tasso di fecondità, era pari a 2,14 bambini per donna
fertile, mentre il tasso medio in Europa era nello stesso periodo di 1,52 figli per
donna. La Francia si presenta come il paese più prolifico nel continente assieme
all'Irlanda.[25]

La piramide delle età all'inizio del XXI secolo presenta una struttura
caratterizzata da una quota di popolazione anziana in espansione, dovuto sia
all'aumento della speranza di vita, la Francia gode di una delle speranze di vita
più elevate del mondo[26], sia all'arrivo alla terza età della generazione del baby
boom.

Nel 2010 l'Istituto nazionale di statistica e degli studi economici (INSEE) stima
che ci siano 6,7 milioni di immigrati (stranieri nati al di fuori del territorio),
che rappresentano l'11% della popolazione. Questo la pone al sesto posto nel mondo,
dopo gli Stati Uniti d'America (42,8 milioni), la Russia (12,3), l'Arabia Saudita
(7,3), il Canada (7,2), la Germania (7,1) precedendo il Regno Unito (6,5) e la
Spagna (6,4). I figli d'immigrati, discendenti diretti di uno o due immigrati,
rappresentano nel 2008 6,5 milioni di persone, cioè un altro 11 % della
popolazione. Tre milioni di loro avevano entrambi i genitori immigrati.[27] La
percentuale di stranieri in Francia è paragonabile ad altri paesi dell'Europa
occidentale, come Regno Unito (11,4%), Germania (8,7%), Spagna (12,2%), e inferiore
a Paesi Bassi (20,6%), e Svizzera (22,1%). Gli immigrati sono principalmente
originari dell'Unione europea (34%), del Maghreb (30%), dell'Asia (14%, di cui un
terzo della Turchia) e dell'Africa subsahariana (11%).[28]

L'immigrazione in Francia ha inizio nel XIX secolo (380 000 stranieri residenti nel
1851).[29] La maggior parte degli immigrati provengono dall'Europa (Belgio,
Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Armenia, ma anche Polonia, Romania e
dagli Stati nati dallo scioglimento dell'ex-Jugoslavia), dai paesi del Maghreb e
dell'Africa nera, sue ex colonie, della Cina (1 000 000 cinesi in Francia nel
2007[30]), della Turchia (500 000 nel 2007[31]) e dell'ex Indocina francese,
soprattutto del Vietnam (250 000 nel 2008[32]). Gli zingari che vivono in Francia
sono più di 500 000,[33] ma secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000
in Francia vivrebbero almeno un milione di zingari[34] (moltissimi sono francesi da
varie generazioni). I rom di origini rumene e bulgare presenti in Francia sono
circa 15 000[35] (rom irregolari).

Secondo uno studio condotto nel 1999, quasi 14 milioni di persone avevano almeno un
genitore o un nonno nato all'estero (23% della popolazione francese).[36]

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista La France africaine[37] (2000), il 13%
della popolazione francese era di origine nordafricana e africana (8/9 milioni di
persone; meno di 4 milioni nel 1975).

Religione

La Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in
Francia.
La Francia è un paese laico e la libertà di religione è un diritto costituzionale.
Vi è una rigorosa separazione tra Chiesa e Stato e la vita pubblica è mantenuta
completamente laica.

Il cattolicesimo è la religione predominante da più di un millennio, anche se oggi


non è praticata attivamente come un tempo. Tra i 47 000 edifici religiosi che si
possono trovare in Francia, il 94% sono cattolici.[38] Mentre nel 1965 l'81% dei
francesi si dichiarava cattolico, nel 2009 questa percentuale era scesa al 64%.
Inoltre, mentre il 27% dei francesi nel 1952 si recava alle funzioni religiose
almeno una volta alla settimana, questo dato era solo del 5% nel 2006.[39] La
stessa indagine ha rilevato che i protestanti rappresentano il 3% della
popolazione, con un aumento rispetto alle rilevazioni precedenti, e il 5% aderisce
ad altre religioni, con il restante 28% che afferma di essere ateo.[39] Il
protestantesimo evangelicale sembra essere la religione in più rapida crescita del
paese.[40]

La rivoluzione francese ha comportato un cambiamento radicale nello status della


Chiesa cattolica per via di una brutale campagna di scristianizzazione. Dopo il
susseguirsi di governi monarchici cattolici e governi repubblicani laici nel corso
del XIX secolo, nel 1905 è stata promossa la legge che sanciva la laicità dello
Stato e la sua separazione dalle Chiese.[41]

Secondo un sondaggio del gennaio 2007,[42] solo il 10% di chi si è dichiarato


cattolico frequenta regolarmente le funzioni religiose. Il sondaggio ha mostrato
anche[43] che il 51% degli intervistati si identificava come cattolico, il 31% come
agnostico o ateo (un altro sondaggio[44] stima la percentuale di atei pari al 27%),
il 10% appartenente ad altre religioni o senza opinione, il 4% come musulmano, il
3% come protestanti, l'1% buddisti e l'1% come ebreo. Un altro sondaggio del
dicembre 2006[45] afferma che solo il 27% dei francesi crede nell'esistenza di un
qualche dio, contro un 32% di agnostici e un altro 32% di atei. Nel frattempo, una
stima indipendente dal politologo Pierre Bréchon del 2009 ha concluso che la
percentuale dei cattolici era scesa al 42%, mentre il numero di atei e agnostici
era salito al 50%.[46]

Le stime sul numero dei musulmani in Francia variano molto. Nel 2003, il Ministero
dell'interno francese ha stimato il numero totale di persone di origine musulmana
tra i 5 e i 6 milioni (8-10%).[47][48] In Francia ci sono 2 125 luoghi di culto
islamici (2008)[49] su un totale di oltre 9 000 luoghi di culto islamici in tutta
Europa.[50]

Secondo il World Jewish Congress, la comunità ebraica francese conta circa 600 000
fedeli ed è la più grande d'Europa.[51]

Dal 1905 il governo francese ha seguito il principio di laicità, in cui è vietato


riconoscere alcun diritto specifico ad una comunità religiosa (ad eccezione di
statuti precedenti come quello dei cappellani militari e della legge locale in
Alsazia-Mosella). Invece, si limita a riconoscere le organizzazioni religiose,
secondo criteri giuridici formali che non rispondono alla dottrina religiosa. Al
contrario, le organizzazioni religiose dovrebbero astenersi dall'intervenire nel
processo decisionale.[52] Alcuni organismi, come Scientology, figli di Dio,
Testimoni di Geova, la Chiesa dell'Unificazione o l'Ordine del Tempio Solare sono
considerati sette ("sectes" in francese),[53] e, pertanto, non hanno lo stesso
status delle religioni.[54]

Lingue
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Lingue della
Francia.

Lingue parlate in Francia


La lingua ufficiale è il francese. Esistono diverse lingue locali (basco, bretone,
catalano, corso, olandese (fiammingo), alsaziano, occitano e francoprovenzale), ma
il governo francese e il sistema scolastico ne hanno scoraggiato l'uso fino a poco
tempo fa. Nelle regioni dell'Alsazia e della Lorena si parla anche il tedesco. Le
lingue regionali vengono ora insegnate in alcune scuole, anche se il francese
rimane l'unica lingua ufficiale in uso dal governo, locale o nazionale.

Con la legge costituzionale del 1992, adottata per consentire il Trattato di


Maastricht, è stata aggiunta infatti la previsione secondo cui «La lingua della
Repubblica è il francese», nel timore che il processo di integrazione europea
potesse favorire l'espansione di altre lingue a danno del francese. La tutela delle
minoranze linguistiche è quindi sempre stata malvolentieri accettata, se non
proprio rifiutata, in quanto lesiva del principio di eguaglianza e di
indivisibilità del popolo francese. In applicazione della legge costituzionale,
venne approvata nell'agosto del 1994 la legge Toubon, dichiarata poi parzialmente
incostituzionale dalla Corte Costituzionale, in quanto in contrasto con il
principio della libera comunicazione del pensiero e delle idee proclamato dalla
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. A oggi il legislatore può
regolare unicamente il vocabolario impiegato dalle persone giuridiche di diritto
pubblico e dalle persone di diritto privato nel compimento di una missione di
servizio pubblico. L'influenza rimane comunque notevole, dato il ruolo svolto dal
servizio pubblico nella vita economica e quotidiana dei privati e delle imprese
(servizio radiotelevisivo, amministrazione pubblica, ecc.).
Una tendenza al superamento di questa visione accentratrice, la si ha a partire dal
1998, quanto si concede alla Nuova Caledonia di avere maggiori competenze e
assemblee provinciali decentralizzate. Minor fortuna ha avuto il tentativo di
introdurre all'articolo 2 il comma "La Repubblica riconosce e valorizza le lingue e
le culture regionali". Tale modifica, resa necessaria dalla ratifica da parte della
Francia della Carta Europea delle lingue regionali, venne osteggiata dallo stesso
Presidente Jacques Chirac, il quale nel 1999 disse che non l'avrebbe sostenuta in
quanto lesiva dei principi fondamentali della Repubblica. La Carta è stata così
ratificata solo in via amministrativa.

Ordinamento dello Stato


Suddivisione amministrativa
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni
della Francia, Francia metropolitana, Francia d'oltremare e Regioni della Francia.
Départements et régions de France - Noname.svg

Grande Est
Alvernia-Rodano-Alpi
Borgogna-
Franca Contea
Centro-
Val della Loira
Île-de-France
Normandia
Bretagna
Paesi
della Loira
Nuova Aquitania
Occitania
Provenza-Alpi-
Costa Azzurra
Alta
Francia
Corsica

Le principali divisioni amministrative francesi sono le regioni, che sono 18 (di


cui 13 nella Francia metropolitana), i dipartimenti (101 di cui 5 d'oltremare) e
gli arrondissement (circondari, cioè suddivisioni amministrative dei dipartimenti).

Questi circondari (arrondissement) sono divisi in cantoni (per i collegi


elettorali) e in comuni (per un totale di 36 783) per l'amministrazione locale
territoriale. I cantoni corrispondono per la maggior parte a comuni completi,
tuttavia, alcuni importanti comuni sono suddivisi in più cantoni, che possono anche
comprendere altri comuni limitrofi meno popolati.

Infine, alcune importanti comuni (Parigi, Lione, Marsiglia) sono a loro volta
suddivisi in circoscrizioni di comuni per l'amministrazione locale con sindaci
locali i quali hanno a disposizione una certa autonomia finanziaria e
amministrativa all'interno dello stesso Consiglio comunale.

Il dipartimento di Parigi comprende un solo comune. Le 5 regioni d'oltremare


(Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione, Mayotte) dispongono ciascuno a un
singolo dipartimento. La regione della Corsica (che comprende due dipartimenti) ha
uno speciale status di collettività territoriali leggermente diverso rispetto alle
altre regioni metropolitane. Queste regioni sono tuttavia parte integrante
dell'Unione europea.

In seguito alle leggi Defferre del 1982-1983 e Jean-Pierre Raffarin del 2003-2004,
la Francia è uno Stato decentralizzato. La riforma costituzionale del febbraio 2003
ha affermato che l'organizzazione della Repubblica è decentralizzata. Il
decentramento, che è stato in prima accompagnato dalla devoluzione, sostiene ora
pienamente l'emergere di un vero potere locale il cui equilibrio è ancora
dibattuto.

A parte le amministrazioni locali con piena realizzazione, quali sono i comuni, i


dipartimenti e le regioni, esiste anche un'organizzazione intercomunale che è
portata a esercitare sempre maggiori competenze (quali lo sviluppo economico, l'uso
del territorio, la politica degli alloggi, il trasporto pubblico, l'igiene).
Infatti i comuni sono invitati a unirsi sotto il regime dell'intermunicipalità che
dispone oramai di un'autonomia finanziaria e fiscale propria, oltre che a un
riconoscimento giuridico (établissement public de coopération intercommunale o
EPCI). Nel 2006, 2 573 comunità (comunità di comuni, le comunità di agglomerazioni
e comunità urbane) hanno ricomposto il territorio nazionale, rappresentano il 90%
di comuni e l'85% della popolazione francese. Certe intermunicipalità includono
comuni di differenti dipartimenti o regioni, allo scopo anche di agevolare la
gestione delle attrezzature comuni, o per politiche in materia di trasporti.

La Francia è "una e indivisibile"; ma questa formula crea qualche tensione in


alcuni "paesi" o "regioni" le cui specificità, tra cui le lingue locali, non sono
sufficientemente riconosciute secondo alcuni movimenti regionalisti (Alsazia,
Bretagna, Catalogna del Nord, Corsica, Fiandre, Paesi Baschi, Occitania, ecc).

Costituzione
La Costituzione francese vigente risale al 4 ottobre 1958.

Territori d'oltremare
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Impero
coloniale francese, Unione francese e Comunità francese.

Francia d'oltremare e metropolitana (in blu).


Nel corso del XIX secolo la Francia dispose di un vasto impero coloniale. Il
processo di decolonizzazione iniziato verso la metà del XX secolo ha portato
all'autodeterminazione della maggior parte delle sue ex-colonie. Una parte scelse,
tramite referendum, di rimanere all'interno della nazione francese, con statuti
molto diversi. L'insieme di questi territori, generalmente definito come Francia
d'oltremare, è composto da cinque dipartimenti d'oltremare, da collettività
d'oltremare con status che offrono un'ampia autonomia, dalla Nuova Caledonia a
statuto speciale, e da diversi territori disabitati, come le Terre australi e
antartiche francesi.

I dipartimenti e le regioni d'oltremare hanno status identico a quello dei


dipartimenti della Francia metropolitana e sono anche regioni ultraperiferiche
dell'Unione europea. Essi sono Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione e
Mayotte.

Le collettività d'oltremare sono dei territori con status molto diversi di


autonomia. Attualmente godono di questo regime Polinesia Francese, Saint-Pierre e
Miquelon, Wallis e Futuna, Saint Martin e Saint Barthelemy. La comunità di Saint-
Pierre e Miquelon ha un'amministrazione locale che unisce le funzioni conferite di
solito alle regioni e ai dipartimenti metropolitani. Questa collettività, anche se
posta fuori dall'Unione europea utilizza l'euro come moneta. La collettività di
Wallis e Futuna è costituita da tre monarchie tradizionali, i cui re governano con
consigli eletti e condividendo il potere con il rappresentante dello Stato
francese. Il sistema giudiziario in materia penale e civile è costituito dall'unico
tribunale di primo grado che è competente per l'intero territorio. Questo
territorio non è amministrativamente diviso in comuni, ma in circoscrizioni, il
soggetto a capo della circoscrizione ha poteri equivalenti a quelle di un sindaco.
La Polinesia Francese ha un alto grado di autonomia, che comporta un governo
territoriale e un'assemblea in grado di gestire il bilancio del territorio,
l'imposizione fiscale, e la legislazione sull'arcipelago. L'amministrazione di
alcune funzioni (quali difesa, polizia, giustizia, e tesoro pubblico) è affidata
allo Stato francese, rappresentato sul territorio da un Alto Commissario della
Repubblica.

Nell'ambito dei territori francesi d'oltremare, la Nuova Caledonia ha uno status


particolare. Anche se ancora organizzata su una divisione in amministrazioni
comunali, la Nuova Caledonia non è divisa in dipartimenti, ma in province e
villaggi (in base a una tradizione locale) con funzioni normalmente assegnate, sul
continente e nelle regioni d'oltremare, ai dipartimenti e ai comuni, in particolare
nei settori della giustizia, dell'istruzione e della cittadinanza. Inoltre, la
funzione della regione è trasferita a un governo locale. In futuro è previsto un
referendum per determinare se il territorio rimarrà entro la Repubblica francese
con ampia autonomia, o diverrà indipendente, con una possibile associazione.
Utilizza il Franco francese del Pacifico, adottato insieme alla Polinesia Francese
e a Wallis e Futuna.

Altri territori d'oltremare francese, poco o per nulla abitati, sono gestiti da un
amministratore nominato dallo Stato e costituiscono le Terre australi e antartiche
francesi (TAAF, Oceano Indiano meridionale); le isole Éparses (nell'Oceano Indiano,
sparse tra il Madagascar, Mayotte, e Mauritius) sono governate dall'amministrazione
della Riunione; infine Clipperton (nell'Oceano Pacifico orientale, al largo del
Messico) è amministrata dal governo Polinesia Francese. Queste terre non possiedono
un'amministrazione locale propria.

Città principali
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio:
Agglomerazioni francesi, Aree metropolitane francesi e Comuni della Francia per
popolazione.

Mappa dell'organizzazione territoriale in Francia:


Comuni urbani di un'unità urbana/agglomerazione

Comuni urbani di un'area urbana/metropolitana

Comuni urbani multipolari

Comuni rurali

Le maggiori città francesi.


La Francia è un paese altamente urbanizzato; nel 2018, secondo l'INSEE le sue città
più grandi (di più di 200 000 abitanti, in termini di popolazione legale del
comune) sono Parigi (2 206 488), Marsiglia (861 635), Lione (513 275), Tolosa (471
941), Nizza (342 522), Nantes (303 382), Montpellier (277 639), Strasburgo (277
270), Bordeaux (249 712), Lilla (232 741) e Rennes (215 366). L'emigrazione rurale
è stata una questione politica molto sentita per la maggior parte del XX secolo.

Popolazione delle maggiori città francesi


Città Comune Agglomerazione Area urbana
Parigi 2 206 488 10 706 072 12 532 901
Marsiglia1 861 635 1 585 498 1 752 398
Lione 513 275 1 639 558 2 291 763
Tolosa 471 941 948 433 1 330 954
Nizza 342 522 943 354 1 005 891
Nantes 303 382 633 690 949 316
Montpellier 277 639 428 909 599 365
Strasburgo2 277 270 461 101 780 515
Bordeaux 249 712 904 359 1 215 769
Lilla2 232 741 1 039 397 1 184 708
Rennes 215 366 330 871 719 840
Fonte: INSEE
1 L'agglomerazione e l'area metropolitana sono denominate Marsiglia-Aix-en-Provence
2 Città transfrontaliera i cui dati sono riferiti solo alla parte francese
Altre principali città della Francia di più di 100 000 abitanti sono (in ordine
decrescente di popolazione legale comunale):

Reims, Le Havre, Saint-Étienne, Tolone, Grenoble, Digione, Angers, Nîmes,


Villeurbanne, Saint-Denis (Senna-Saint-Denis), Le Mans, Aix-en-Provence1, Clermont-
Ferrand, Brest, Tours, Limoges, Amiens, Annecy, Perpignan, Boulogne-Billancourt,
Metz, Besançon, Orléans, Saint-Denis (Riunione), Argenteuil, Mulhouse, Rouen,
Montreuil, Caen, Saint-Paul e Nancy.
Altre principali agglomerazioni della Francia sono (in ordine decrescente di
popolazione):

Tolone, Grenoble, Douai-Lens, Rouen, Avignone, Saint-Étienne, Béthune, Tours e


Valenciennes2.
Altre principali aree metropolitane della Francia sono (in ordine decrescente di
popolazione):

Grenoble, Rouen, Tolone, Douai-Lens, Avignone, Saint-Étienne, Tours, Clermont-


Ferrand e Nancy.
Istituzioni, enti e associazioni
Forze armate
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Armée
française.

Esempi delle forze militari francesi. In senso orario da sinistra in alto:


portaerei nucleare Charles de Gaulle; Un aereo da caccia Rafale; un soldato
francese di pattuglia nella provincia di Kapisa in Afghanistan; un carro armato
Leclerc a Parigi per la parata militare del 14 luglio.
Le forze armate francesi (Armées Françaises) sono forze militari e paramilitari
sotto il comando supremo del Presidente della Repubblica francese. Esse sono
costituite dall'Armée de terre (esercito), dalla Marine nationale (marina
militare), dall'Armée de l'air (aeronautica militare) e dalla forza paramilitare
ausiliaria, (la Gendarmerie nazionale), e sono tra le più grandi forze armate nel
mondo. Mentre amministrativamente le forze armate francesi sono di competenza del
Ministero della Difesa, la Gendarmeria è operativamente collegata al Ministero
dell'interno.

La gendarmeria è una forza di polizia militare. Essa comprende le unità


antiterrorismo come l'Escadron Parachutiste d'Intervention de la Gendarmerie
Nationale e il Groupe d'intervention de la Gendarmerie nationale. Delle due unità
di intelligence francesi, la Direction générale de la sécurité extérieure riferisce
al Ministero della Difesa, mentre la Direction centrale du renseignement intérieur
riporta direttamente al Ministero degli Interni. Dal 1997 non vi è alcuna
coscrizione.[55] La Francia vanta inoltre un corpo militare d'élite, la Legione
straniera francese, che si compone di cittadini stranieri provenienti da oltre 140
paesi.

La Francia è membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dal
1960 è riconosciuto come uno stato con armi nucleari. La Francia ha firmato e
ratificato il Trattato di bando complessivo dei test nucleari[56] e il Trattato di
non proliferazione nucleare. Nel 2011, le spese militari della Francia sono state
di 62,5 miliardi di dollari statunitensi, pari al 2,3%, del PIL rendendola la
quinta nazione per budget militare al mondo dopo gli Stati Uniti d'America, la
Cina, la Russia e il Regno Unito.[57]

La forza di dissuasione nucleare francese, precedentemente conosciuto come "force


de frappe", si basa su una completa indipendenza e conta quattro sottomarini classe
Le Triomphant dotati di missili SLBM. Oltre alla flotta sottomarina, si stima che
la Francia possieda circa 60 ASMP, missili aria-terra a medio raggio, con testate
nucleari,[58] di cui circa 50 impiegati dalla aeronautica sugli aerei d'attacco a
lungo raggio Dassault Mirage 2000N mentre circa 10 sono schierati sui Dassault
Super Étendard, aerei d'attacco della Marina francese, che operano dalla portaerei
a propulsione nucleare Charles de Gaulle. Il nuovo velivolo Rafale F3 sostituirà
gradualmente tutti Mirage 2000N e Super Étendard nel ruolo di attacco nucleare.

La Francia possiede grandi industrie militari e una delle più grandi industrie
aerospaziali del mondo.[59] Le sue aziende hanno realizzato, tra le altre cose, il
Rafale, la portaerei Charles de Gaulle, il missile Exocet e il carro armato
Leclerc. Nonostante il ritiro dal progetto Eurofighter Typhoon, la Francia sta
attivamente investendo in iniziative militari comuni europee, come il Eurocopter
Tiger, la fregata classe FREMM, l'aeromobile a pilotaggio remoto Dassault nEUROn e
l'Airbus A400M. La Francia è anche un grande venditore di armi: la maggior parte
del suo arsenale è a disposizione per il mercato estero, con l'eccezione dei mezzi
a propulsione nucleare.[60]

La parata militare che si tiene a Parigi ogni 14 luglio, in occasione della Festa
nazionale francese, è la più antica e la più grande parata militare a svolgimento
regolare in Europa.[61]

Ricerca scientifica
La Francia ha due importanti istituti di ricerca con il Centro nazionale di ricerca
scientifica e Commissariato per l'energia atomica e le energie alternative. La
Francia ospita sul suo territorio importanti strumenti di ricerca internazionali,
come European synchrotron radiation facility o Institut Laue-Langevin e rimane un
membro chiave dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Sistema scolastico e Università


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in
Francia.
Una delle più antiche università d'Europa e del mondo e tra le più antiche (se non
la più antica) università francese, è l'Università di Parigi, o la Sorbona:
l'universitas magistrorum et scholarium Parisiensis ("gruppo di insegnanti e
studenti di Parigi") è inizialmente una corporazione di insegnanti e studenti che è
apparsa a Parigi intorno al 1150. Il primo atto che le conferisce uno status
ufficiale è una carta del 15 gennaio 1200 con la quale re Filippo II di Francia
concede la "comunità". L'Università venne riconosciuta da papa Innocenzo III da una
bolla del 1215, bolla confermata da papa Gregorio IX nel 1231.

Politica
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Politica
della Francia, Elenco di monarchi francesi, Presidenti della Repubblica francese e
Primi ministri della Francia.

Il Senato a palazzo del Luxembourg.

L'Assemblée nationale a palazzo Borbone.


La Francia è una Repubblica costituzionale, "indivisibile, laica, democratica e
sociale" (articolo I della Costituzione del 1958) a regime parlamentare semi-
presidenziale (con forti poteri in mano al Presidente della repubblica). La riforma
costituzionale del 28 marzo 2003 (Atto II del decentramento), ai sensi dello stesso
articolo, ha aggiunto che l'organizzazione della Repubblica fosse decentrata.
Prima del 1962 il presidente della Repubblica francese era eletto a suffragio
universale indiretto da un collegio elettorale ampliato, al fine di evitare il
predominio del potere legislativo sul potere esecutivo che si era prodotto
nell'ambito della quarta Repubblica e che aveva causato il blocco istituzionale.
Nel novembre 1962, il presidente indisse un referendum per poter essere eletto a
suffragio universale diretto, in base all'articolo 11 della Costituzione (e non
all'articolo 89). L'articolo 11 consente di sottoporre a referendum leggi in
materia di governo, organizzazione delle istituzione e trattati internazionali,
mentre l'articolo 89 consente di presentare una revisione costituzionale da parte
del popolo, ma dopo l'approvazione del Parlamento riunito in Congresso.

Nella Costituzione della Quinta Repubblica, il potere esecutivo è rafforzato a


scapito del potere legislativo. Il Presidente ha acquisito competenze proprie come
ad esempio il diritto di sciogliere l'Assemblée nationale (articolo 12 della
Costituzione), il diritto di indire un referendum (articolo 11 della Costituzione),
il potere di nominare il Primo ministro (articolo 8 della Costituzione), in quanto,
a differenza del sistema presidenziale (si pensi agli Stati Uniti d'America), egli
non è anche capo dell'esecutivo. Per quanto riguarda il governo, ne determina e ne
dirige la politica. Stabilisce anche i 3/4 degli ordini del giorno dell'Assemblée
nationale. Il presidente è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto
(prima era 7 anni).

L'ordinamento politico della quinta Repubblica prevede una Camera dei deputati
(Assemblée nationale) di 577 membri, eletti per 5 anni a suffragio universale
diretto, e un Senato (Sénat) composto di 331 senatori (che saranno 346 nel 2010 e
rinnovati da questa data per la metà ogni tre anni), eletti per 6 anni a suffragio
universale indiretto. Il potere legislativo del Senato è limitato; l'Assemblée
nationale ha l'ultima parola in caso di disaccordo tra le due camere.

I cittadini francesi all'estero vedono i loro interessi difesi in Parlamento da


parte dell'Assemblea dei francesi dell'estero (Assemblée des Français de
l'Étranger).

Relazioni internazionali
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni
bilaterali tra Francia e India.
La Francia è un membro delle Nazioni Unite e siede come uno dei membri permanenti
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU con diritto di veto. È anche membro
dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), del Segretariato della comunità
del Pacifico (SPC) e della Commissione dell'Oceano Indiano (COI). È un membro
associato della Associazione degli Stati caraibici (ACS) e membro di spicco della
Organizzazione internazionale della francofonia (OIF) che raggruppa cinquantuno
paesi francofoni in tutto il mondo. La Francia ospita la sede di importanti
organizzazioni internazionali quali OCSE, UNESCO, Interpol, Alliance Base e
l'Ufficio internazionale dei pesi e delle misure.

La politica estera francese è stata in gran parte influenzata dall'adesione


all'Unione europea, di cui è membro fondatore. A partire dagli anni novanta, la
Francia ha sviluppato stretti legami con la Germania riunificata al fine di creare
un influente blocco trainante dell'Unione europea. Nei primi anni ‘90, il paese ha
attirato forti critiche dalle altre nazioni per i suoi test nucleare sotterraneo
nella Polinesia Francese. La Francia si oppose vigorosamente all'invasione
dell'Iraq nel 2003, stringendo relazioni bilaterali con Stati Uniti d'America e
Regno Unito. La Francia mantiene una forte influenza politica ed economica verso le
ex colonie africane. In particolare ha fornito aiuti economici e sostegno militare
alle missioni di pace in Costa d'Avorio e Ciad.

Economia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Economia
della Francia.

Debito pubblico francese.


Come si è già avuto modo di segnalare, l'economia francese è una delle più forti
del mondo e seconda in Europa dopo quella tedesca. Pur essendo di tipo capitalista
è caratterizzata da un significativo intervento dello Stato, soprattutto a partire
dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, dalla metà degli anni ottanta,
riforme successive hanno portato a un progressiva privatizzazione di diverse
imprese pubbliche. Grazie all'utilizzo di tecniche altamente sofisticate, la
Francia è al primo posto in Europa, e tra i primi nel mondo, per la quantità e la
qualità dei suoi prodotti nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento.
L'industria si articola in un fitto tessuto di piccole e medie imprese legate al
territorio ma anche nei grandi colossi legati principalmente ai settori
automobilistico, informatico, cosmetico, farmaceutico, gastronomico, della moda e
dell'industria della musica. Il settore terziario impiega la maggior parte della
forza lavoro e prospera grazie alla quantità e qualità dei servizi offerti dallo
Stato e al turismo (la Francia occupa il quarto posto mondiale per introiti
derivati dal turismo). Le stime del PIL nominale per l'anno 2012 pongono infatti la
Francia al quinto posto tra i paesi più ricchi del globo.

Il suo peso economico è stato in grado di assicurare alla Francia un ruolo di primo
piano sulla scena internazionale. Il Paese ha beneficiato innegabilmente dalla sua
posizione geografica al centro d'Europa e lungo i principali flussi commerciali che
attraversano il continente, con importanti porti sul mar Mediterraneo, Canale della
Manica e oceano Atlantico.

Il mercato comune europeo istituito nel 1957 ha rappresentato un forte motore di


sviluppo per le imprese francesi, che hanno beneficiato, nel contempo, dei forti
legami commerciali che le ex-colonie hanno mantenuto con l'antica madrepatria.

Settore primario
La Francia è il primo produttore agricolo dell'Unione europea[62] con il 23% della
produzione agricola nel 1999, è seguita a debita distanza da Italia (15,4%) e
Germania (15,2%). Le colture principali sono i cereali (grano e mais), zucchero,
vino, prodotti lattiero-caseari, frutta, verdura, l'allevamento animale e la
produzione di carne.

Il settore ha subito un ammodernamento che ha aumentato la sua produttività. La


popolazione attiva in agricoltura continua a diminuire dai massimi dell'immediato
dopo guerra, tuttavia si segnala un relativo ringiovanimento della forza lavoro,
legata principalmente al massiccio pensionamento: nel 2000 il 53% dei proprietari
di azienda agricola avevano meno di 50 anni, contro il 42,6% del 1988. Le attività
agricole si sviluppano sul 60% della Francia metropolitana corrispondenti a circa
28 milioni di ettari, ma solo la metà di questa superficie è posta a coltura.

La Francia è il secondo produttore mondiale di uva con 7 800 000 tonnellate secondo
la FAO; un vitigno presso Myans, nel Rodano-Alpi.
Nel 2000, secondo INSEE, il valore di ciascuna produzione agricola è stato il
seguente:

Prodotti vegetali diversi (piante foraggere, piante e fiori): 10,8%


Frutta e verdura: 10,4%
Altri prodotti di origine animale (prodotti lattiero-caseari, conigli, ecc.): 13,3%
Prodotti avicoli: 6,4%
Allevamenti: 18,4%
Pinte industriali: 6,8%
Cereali: 15,5%
Vini: 14,2%
Servizi (agriturismo, ecc.): 4,2%

Potrebbero piacerti anche

  • La Pratica Delle Case
    La Pratica Delle Case
    Documento11 pagine
    La Pratica Delle Case
    telemacus
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento1 pagina
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 5
    5
    Documento19 pagine
    5
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento10 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento5 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 2
    2
    Documento5 pagine
    2
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento1 pagina
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento4 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento3 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento8 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento1 pagina
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Nuevo Documento de Texto
    Nuevo Documento de Texto
    Documento3 pagine
    Nuevo Documento de Texto
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 1
    1
    Documento6 pagine
    1
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 3
    3
    Documento2 pagine
    3
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 1
    1
    Documento13 pagine
    1
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 4
    4
    Documento2 pagine
    4
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 4
    4
    Documento15 pagine
    4
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 5
    5
    Documento4 pagine
    5
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 3
    3
    Documento11 pagine
    3
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 7
    7
    Documento3 pagine
    7
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • 2
    2
    Documento3 pagine
    2
    samuellinares0
    Nessuna valutazione finora
  • Storia
    Storia
    Documento74 pagine
    Storia
    Carly Andreatta
    Nessuna valutazione finora
  • Europa Delle Grandi Potenze 1850-1890
    Europa Delle Grandi Potenze 1850-1890
    Documento9 pagine
    Europa Delle Grandi Potenze 1850-1890
    desa96
    Nessuna valutazione finora
  • 1870-1914 Appunti
    1870-1914 Appunti
    Documento10 pagine
    1870-1914 Appunti
    finocchietto
    Nessuna valutazione finora