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Le vedute di paesaggi nel Palazzo Farnese

di Caprarola*
LUCIANO
PASSINI**

di vedute di rovine inquadrate in trovano nel Salone d’ingresso al


L a moda cinquecentesca di riempi-
re gli scomparti delle superfici
dipinte con grottesche o con vedute
scenari campestri ove a volte sono
presenti anche figure umane;
Palazzo. In nessuna raffigurazione si
trova l’indicazione del luogo ma,
di paesaggi più o meno immaginari b. paesaggi misti: si tratta di figure escluse quelle della volta che raffigu-
può essere riscontrata anche nel di persone, cose, edifici o altro di rano paesaggi di fantasia2, la maggior
Palazzo Farnese di Caprarola, capo- fantasia, collocati in luoghi real- parte di esse sono facilmente indivi-
lavoro architettonico ed artistico del mente esistenti; oppure viceversa: duabili perché rappresentano località
periodo manieristico. Tra il 1560 ed persone, cose, edifici o altro, real- inconfondibili e da tempo conosciu-
il 1610 al fianco dei famosi fratel- mente esistenti ma inquadrate in te.
li Zuccari, del Bertoja, di Giovanni scenari immaginari; Infatti, oltre a due immagini di
De Vecchi, di Giovanni Antonio da c. paesaggi reali: quindi vedute di Caprarola (una vista da Est e l’altra
Varese e di Antonio Tempesti, si tro- luoghi realmente esistenti oppure da Sud-Est), si vedono quella del
vavano numerosi altri artisti, per lo che esistevano all’epoca della rea- porto di Messina da dove, nel 1565,
più sconosciuti, i quali si sono occu- lizzazione del dipinto. partì la flotta in difesa dell’isola di
pati delle rifiniture e delle decorazio- Malta il cui assedio, da parte dei
ni pittoriche di secondo piano. Tra le numerose vedute presenti Turchi, è raffigurato nella seconda
Ma proprio a causa dello stile e nel Palazzo, se escludiamo quelle veduta. Messina rappresentava per
delle tecniche utilizzate, troppo in ove è espressamente indicato il luogo l’isola di Malta una base logistica di
voga all’epoca, la loro identificazio- a cui si riferiscono (in particolare primaria importanza.
ne risulta insoddisfacente o contrad- quelle nella Sala d’Ercole), venendo Un po’ meno certe sono le due
dittoria e spesso dettata più da intui- a mancare ogni tipo di informazione vedute riferibili alle città di Vignola e
zioni personali che da reali fonti documentaria ed archivistica, risulta Orbetello, anche a causa della perdi-
documentarie e storiche; è il caso del molto difficoltoso riuscire ad indivi- ta della maggior parte della pellicola
fiammingo Bartolomeo Spranger che duare quelle relative a paesaggi reali. pittorica in uno dei due dipinti;
lavorò unitamente al pittore romano Tuttavia nel corso di questi ultimi comunque, in quello meglio conser-
Cesare Rossetti. Ben più concreti anni ho provato ad identificare alcu- vato, la fortezza di Vignola viene
sono gli interventi del Tempesti, ne di queste raffigurazioni, giungen- riprodotta in maniera quasi perfetta.
molto pratico di questo genere di pit- do a qualche risultato positivo. Un’ultima veduta, che mi è stata
ture e del fiammingo Paul Brill, un A volte basta soltanto un grande segnalata dalla dottoressa Adele
autentico specialista del settore1. spirito d’osservazione unito a qual- Trani, nelle fonti storiche viene indi-
In linea generale, considerato che che piccola intuizione per indirizzare cata genericamente come “la terra di
nel Palazzo sono presenti decine e la ricerca verso un obiettivo specifico Marta”3 e si tratta di quella situata
decine di vedute di paesaggi, queste che alla fine si rivela quello giusto. sopra l’ingresso al cortile interno cir-
possono essere suddivise in tre cate- Ovviamente poi è necessario tro- colare (foto 1). Secondo la dottoressa
gorie di immagini: vare il modo per confermare le tesi Trani si tratterebbe della veduta del
a. paesaggi totalmente immaginari; avanzate. E’ il caso delle vedute da lago di Bolsena (luogo di primaria
cioè vedute di luoghi che non me individuate e delle quali parlerò importanza per i Farnese in quanto
hanno assolutamente nulla di con- in questo articolo. l’isola Bisentina era considerata il
cretamente riconducibile ad una Tanto per incominciare prendia- Sacrario di famiglia) e, anche se il
realtà esistente; in genere si tratta mo in considerazione le vedute che si riquadro è molto lacunoso per la

* Questo articolo è stato realizzato a realizzate e pubblicate su concessione cinquecento – Milano – 1998/1999.
seguito della mia relazione presentata della citata Soprintendenza che si rin- 3 Sebastiani Leopoldo: Descrizione del
in occasione della giornata di studio “Il grazia per la collaborazione. Nobilissimo e Reale Palazzo di
Palazzo di Caprarola e le arti ** Presidente del Centro Studi e Ricerche Caprarola composta e dedicata alla
Farnesiane: simboli e realtà“, organiz- di Caprarola. Sagra Maestà di D. Carlo di Borbone
zata il 19.11.2004 nel Palazzo Farnese 1 Passini Luciano: Caprarola. Il paese e Re delle due Sicilie ec. ec. – Roma –
di Caprarola dalla Soprintendenza per i la sua storia – Roma – 2002. 1791 (Ristampa di un libro del 1741).
Beni Architettonici e per il Paesaggio 2 Acidini Luchinat Cristina: Taddeo e A questa prima attribuzione si è rifatta
del Lazio. Le foto utilizzate sono state Federico Zuccari fratelli pittori del tutta la letteratura storica seguente.

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caduta di una parte della pellicola dretti che secondo me sono sempre
pittorica, secondo me l’intuizione riconducibili alla storia principale.
della dottoressa Trani è pienamente Infatti nelle nicchie si vedono dei
azzeccata. Sono ben visibili l’isola busti con soggetti diversi: il primo è
Bisentina e l’isola Martana. un poeta; seguono poi figure femmi-
Della prima, la più grande, pur- nili e maschili che rappresentano una
troppo non rimane che una macchia, lunga serie di dei e semidei, come se
ma la differenza tra le due è ben deli- si trattasse di un elenco dei personag- 1. Dipinto murale, il lago di Bolsena con le isole
neata. Anche la loro posizione è cor- gi della storia. Una posizione predo- Bisentina e Martana, salone d’ingresso del palazzo
Farnese di Caprarola
retta; infatti considerato minante è stata data all’immagine di
l’allineamento, la macchia che si Venere (indicata dalla stella a otto
vede nella collina sullo sfondo punte tra i capelli) ed a quella di
dovrebbe essere Gradoli. Inoltre Diana (indicata con la mezzaluna
sono inequivocabili i particolari che sulla fronte).
si possono ancora vedere molto bene Nei quadretti più piccoli si vedo-
nella raffigurazione dell’isola no altri paesaggi o scenette. Forse vi
Martana: la rocca sulla cima del è riprodotto qualche poema epico o
colle, la chiesa di S.Stefano e chissà quale altra storia mitologica.
l’ingresso del cunicolo che portava Questo è un argomento che andrebbe
alla fortezza (foto 2). approfondito con più attenzione.
2. Dipinto murale, particolare dell’ isola Martana,
Tutte cose che oggi sono ridotte Per quanto riguarda salone d’ingresso del palazzo Farnese di Caprarola

allo stato di ruderi. l’individuazione delle vedute di città,


Un altro ambiente ricco di pae- esistenti nella Sala d’Ercole, le indi-
cazioni riportate sotto ognuna di esse
saggi è la superba scala elicoidale
non lasciano dubbi e si presentano
vignolesca (Scala Regia). Anche in
come preziose testimonianze stori-
questo caso non sono presenti indica-
che sullo stato delle cittadine che
zioni utili al fine di individuare i luo-
vennero raffigurate nella seconda
ghi raffigurati e per questo tradizio-
metà del XVI secolo; tutte città
nalmente è stato stabilito che si tratti
dominate dalla famiglia Farnese:
di immagini di fantasia. Io sono
Parma, Piacenza, Caprarola,
d’accordo con questa ipotesi ma
Ronciglione, Castro, Isola Farnese,
aggiungerei qualche cosa di nuovo.
Fabrica di Roma, Canino, Marta e
Tutte le scene non sembrano Capodimonte. Ho trovato invece
casuali; anche se in ognuna di esse molto interessante un veduta che si 3. Dipinto murale, paesaggio immaginario o scena di
l’osservatore viene distratto perché la trova proprio sopra la porta un racconto?, scala regia del palazzo Farnese di
sua attenzione è focalizzata dalla pre- d’ingresso a questa Sala, dalla parte Caprarola
senza in posizione predominante di del porticato, essa raffigura una chie-
un castello o di una cittadina, ci sono sa con delle caratteristiche molto par-
anche altri elementi che non sono ticolari vicino al portale di un borgo
affatto secondari e mi riferisco alle (foto 4). Purtroppo ancora non sono
figure umane che non sembrano riuscito ad individuarla con sicurezza
messe li a caso; infatti in ogni riqua- anche se sono portato a pensare che
dro esse rappresentano delle scenette rappresenti un luogo reale.
precise; come se lungo la parete della Comunque la particolare forma dei
scala fosse dipinto il racconto di una ruderi si avvicina molto alla cinta
storia, nello stesso modo in cui veni- muraria dell’antica città di Falerii, di
va illustrata per le strade dai canta- proprietà dei Farnese, e la chiesa,
storie con i loro cartelloni (foto 3). anche se presenta notevoli diversità,
Inoltre i riquadri maggiori sono potrebbe essere l’abbazia di S.Maria 4. Dipinto murale, probabile raffigurazione della città
intervallati da nicchie e piccoli qua- in Falerii (magari nelle sue forme di Falerii, porticato del palazzo Farnese di Caprarola

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5. Pianta del piano nobile del palazzo
Farnese di Caprarola con la posizione dei
dipinti murali indicanti dei paesaggi
6. Dipinto murale, la “Girandola” di Castel
S.Angelo, porticato del palazzo Farnese
di Caprarola
7. F. Piranesi, la “Girandola” di Castel
S.Angelo, in una acquaforte del 1783
circa

Le vedute di paesaggi nel Palazzo Farnese di Caprarola

d’Inverno. Siccome per chi transita


nel porticato non è facile capire a che
stanza corrispondano le porte (sono
presenti ben 10 porte; tutte uguali),
sono convinto che tali immagini ser-
vivano per agevolare gli spostamenti
delle persone.
Sempre sul porticato mi sono
state segnalate dalla dottoressa Trani
altre piccole vedute. Due, ai lati della
porta che conduce alla Camera dei
Lanifici, hanno la particolarità di
essere dei notturni. Ho scoperto che
la prima si riferisce alla famosa
“Girannola” di Castel S.Angelo che
veniva effettuata per la festa dei SS.
5.
Pietro e Paolo oppure dopo la nomi-
originarie); l’ampio portale potrebbe na di un pontefice4 (foto 6).
essere l’antica porta di Giove. Nell’occasione, un’enorme folla si 6. 7.
t

Altre due vedute, non ancora radunava intorno al Castello e, dopo


decifrate, si trovano rispettivamente il cosiddetto ”abbruscio delle botti”,
sopra l’ingresso per la Camera dei che nel nostro caso è raffigurato in
Lanifici e sopra a quello per la un angolo, un gran numero di ordigni
Camera dei Giudizi. pirotecnici venivano sparati dall’alto
Comunque, a prescindere dalla del castello tanto da farlo sembrare
loro identificazione, la presenza di un vulcano in eruzione5 (foto 7).
queste tre raffigurazioni soltanto La seconda (in verità non molto
sopra a queste tre porte, secondo me chiara) sembrerebbe uno scorcio del
riveste una particolare importanza Palazzo Farnese e del paese di
perchè lascia pensare ad una sorta di Caprarola; è riconoscibile la facciata
indicazione (foto 5). Infatti le stanze del Palazzo dal lato degli orti ove è
corrispondenti sono le uniche che posizionato uno stemma farnesiano
portano verso l’esterno: la Sala come ad indicarne il possesso, men-
d’Ercole era una loggia verso il paese tre sullo sfondo si intravede il cam-
di Caprarola; la Camera dei Lanifici panile della chiesa di S.Angelo e
permette il passaggio al Giardino l’abside della chiesa di S.Maria
d’Estate e la Camera dei Giudizi per- Assunta. Altre due immagini, in chia-
mette il passaggio al Giardino roscuro, ai lati della porta che condu-

4 Numerosi artisti, durante i secoli, Et ecco tutto il popolo rivolto E che ogni cosa in ordine già stia,
hanno raffigurato nelle loro opere que- A uno spasso maggior, ch’è già ammannito: Pe’ fa’ della Girannola la festa;
sto spettacolo pirotecnico: Piranesi, Ch’è più sfavante assai, che piace molto. Ecco si spara allor l’artigliarìa,
Joseph Wright, Franz Theodor Aerni, Si fa nell’Alto, e assai famoso è ‘l sito, Ecco de prescia el selcio si calpesta
ecc. Fu qui Adriano Imperator sepolto, Dal popolo, ch’il loco a piglià viene,
5 Berneri Giuseppe: Meo Patacca. Roma E da lui prese il nome, e poi bel bello Dove ‘ste cose pò vedé più bene”.
in feste ne i trionfi di Vienna. Canto Lo perze, oggi ciammannose Castello.
XVIII – Roma - 1695. Et ecco ‘sta sparata fa la spia,
“L’abbruscio delle botti, ecco è fornito, Ch’hora mai poco è ‘l tempo, che ce resta,

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veduta (foto 9). In quella occasione il
racconto degli orrori di Famagosta
venne utilizzato dalla Lega contro i
Turchi come prezioso materiale pro-
pagandistico6.
Nella volta della Sala dei Sogni si
trovano altre due interessanti vedute:
una fontana circolare che sicuramente
si riferisce ad un luogo realmente esi-
stente ma che ancora non sono riusci-
to ad identificare (forse villa d’Este a
10. Dipinto murale, la fontana nel giardino di una villa,
Tivoli) (foto 10) ed un gruppo di rude- sala dei sogni del palazzo Farnese di Caprarola
ri che, secondo me, rappresentano uno
scorcio del Colosseo, visto dalla parte
interna più rovinata (foto 11). Una
incisione di Piranesi lo raffigura quasi
dallo stesso punto di vista e non diffe-
risce molto dallo stato attuale del
8. Dipinto murale, rappresentazione del mar- monumento (foto 12). Nella volta
tirio del generale veneziano Bragadin, por-
ticato del palazzo Farnese di Caprarola
della Sala della Penitenza si trova un
riquadro che rappresenta uno degli
innumerevoli incendi cui era oggetto
Roma nell’antichità. Le figure dei
soldati romani e le persone con le
11. Dipinto murale, veduta delle rovine del Colosseo,
fiaccole sembrano indicare sala dei sogni del palazzo Farnese di Caprarola
l’incendio di Roma all’epoca di
Nerone, anche se la presenza di un
tempietto del tutto simile a quello
bramantesco di S.Pietro in Montorio
sposterebbe l’avvenimento ad un
epoca ben più recente. Un’altra
veduta di estremo interesse è quella
che ho trovato nella Sala dei Fasti
Farnesiani.
Sullo sguancio della prima fine-
stra, all’interno di un cerchio, è
dipinto uno scorcio del Giardino 12. G.B. Piranesi, veduta delle rovine del Colosseo, in
9. Dipinto murale, rappresentazione della bat- dell’Estate del Palazzo, così come una incisione della fine del XVIII secolo
taglia di Lepanto, porticato del palazzo
Farnese di Caprarola
poteva vederlo l’autore del dipinto
affacciandosi proprio da quella fine-
stra. E’ ben visibile il portale con lo
ce ad una scala di servizio, secondo stemma farnesiano; uno dei bastioni
me raffigurano: la prima, il rifiuto del del palazzo; la Fontana dei Satiri e
comandante veneziano Marcantonio molti altri particolari. Si tratta della
Bragadin a farsi musulmano in cam- più antica raffigurazione di quel giar-
bio della vita, dopo la conquista ed i dino i cui lavori di realizzazione
massacri di Famagosta da parte dei risultano iniziati intorno al 15607.
Turchi (foto 8); rifiuto che gli costò un Altre due piccole vedute che si
orribile martirio e che nel 1571 fissò trovano nello studiolo del cardina-
13. Dipinto murale, Serapeo di Villa Adriana a Tivoli,
le premesse per la battaglia navale di le, il Gabinetto dell’Ermatena, studiolo dell’Ermatena del palazzo Farnese
Lepanto, raffigurata nella seconda sono individuabili, la prima, con i Caprarola

6 Zorzi Alvise: La Repubblica del Leone


– Venezia – s.l. – 1988.
7 Passini Luciano: I Graffiti del Palazzo
Farnese di Caprarola. Inserto nr. 35 a
“Biblioteca e Società”, nn. 1-2, anno
XX – Viterbo - 2001.

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14. G.B. Piranesi, Serapeo di Villa Adriana a
Tivoli, in una incisione del 1768
15. Veduta dello stato attuale del Serapeo di
Villa Adriana
16. Dipinto murale, ruderi di Villa Adriana a
Tivoli, studiolo dell’Ermatena del palazzo
Farnese di Caprarola
17. G.B. Piranesi, rovine di Villa Adriana a
Tivoli, in una incisione del 1768
18. Dipinto murale, giardini superiori del
palazzo Farnese di Caprarola, loggiato
della Palazzina nel palazzo Farnese di
Caprarola

18.

Le vedute di paesaggi nel Palazzo Farnese di Caprarola

con altri ruderi sempre a Villa Adriana8


(foto 16 e 17). La presenza delle statue
in entrambe le vedute è in rapporto con
le divinità di Ermes ed Athena e quindi
sia con il tema centrale della volta della
stanza sia con l’utilizzo al quale la
stanza era destinata. Un’altra zona del
complesso farnesiano ricca di paesaggi
e vedute è la Palazzina che si trova nei
Giardini Alti. I dipinti di questa costru-
zione sono stati studiati pochissimo e 17.
14.
di conseguenza le loro attribuzioni Palazzina le vedute dipinte non hanno
risultano abbastanza sommarie ed arbi- alcuna indicazione che possa aiutare la
trarie. Soltanto recentemente, nel 2002, loro decifrazione. Oltre a quella che si
il dottor Gennaro Esposito9 e la dotto- trova sopra ad una porta nella loggia al
ressa Ilaria Raggi10 hanno approfondi- piano terra del versante a valle, ormai
to tali studi anche se limitatamente alla inequivocabilmente identificata come
piccola cappella presente nella la sistemazione dei Giardini Alti prima
Palazzina e giungendo, peraltro, a con- delle ultime ristrutturazioni volute dal
clusioni del tutto contrastanti. card. Odoardo Farnese, bisogna porre
Il primo attribuendoli al pittore bre- una particolare attenzione anche a
sciano Giovanni Antonio Mussi e la quella che si trova sopra la porta della
15.
seconda al pittore maceratese parete opposta, la quale secondo me
Giuseppe Bastiani. Anche io ho avan- rappresenta sempre una veduta dei
zato delle attribuzioni, limitatamente ai giardini però in questo caso dal versan-
dipinti presenti nelle logge. Infatti, te a monte (foto 18). La figura della
sulla scorta della data “1586” che si Palazzina è inequivocabile e poi si
trova tra le grottesche del loggiato a possono vedere le spalliere di verzura
monte, ho ipotizzato che ad eseguire i che sono presenti anche nella prima
dipinti dei paesaggi e delle grottesche veduta. Il gruppo difensivo rappresen-
potrebbero essere stati Antonio tato sulla destra dovrebbe raffigurare la
Tempesti o il pittore milanese Vitruvio casina del guardiano e la Porta di
Alberio che nel 1581 aveva lavorato a S.Rocco o del Giglio, la cui presenza
16. delle decorazioni analoghe nel palazzo come porta d’ingresso a Caprarola
ruderi del Serapeo di Villa Adriana Riario di Caprarola11. Rimangono risulta da documenti dell’Archivio
a Tivoli (il quale era ritenuto, comunque sconosciuti gli autori di tutti Storico Comunale del 163012. Ogni
all’epoca, un tempio) (foto 13, i dipinti che si trovano nelle volte delle minima traccia della sua esistenza è
14 e 15) e la seconda, probabilmente altre stanze. Anche nel caso della stata eliminata dopo il 1791 nel corso

8 Anche in questo caso si sono rivelate 11 Passini Luciano, op. cit.


fondamentali le vedute del Piranesi. 12 Archivio Storico Comunale di
9 Esposito Gennaro: Due dipinti risco- Caprarola – Libro dei Consigli
perti nel viterbese. In “Bollettino della Comunali (1626-1635), 24.06.1630 ff.
Società Tarquiniense d’Arte e Storia” – 146, 147 e 07.07.1630, f. 148; Libro dei
Tarquinia - 2002. Mandati di Pagamento (1624-1632),
10 Raggi Ilaria: Giuseppe Bastiani a 22.10.1630 f. 139, 25.10.1630 ff. 139
Caprarola. In “Studi Romani”, n. 3-4 – e140, 30.12.1630 f. 145.
Roma – 2002.

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lavori sono citati spesso nei documenti
dell’Archivio Storico Comunale di
Caprarola fino agli inizi del XX secolo.
Il dipinto è molto chiaro e presenta dei
particolari interessanti che riguardano
anche cose ora non più esistenti.
Incominciando da sinistra si può vede-
re il monte Fogliano con la piccola
chiesa di S. Maria della quale ora resta-
no soltanto pochi ruderi.
21. Dipinto murale, particolare, il Borgo di
Segue poi il monte Venere, al cen- Vico, loggiato della Palazzina nel palazzo
19. Veduta del lago di Vico tro del lago, ancora circondato da Farnese di Caprarola
molta acqua, infatti il territorio del
Pantanello ancora non è emerso. I Farnese, fecero riconfermare i vantag-
Proseguendo è chiaramente visibile il gi che già Sisto IV aveva concesso agli
Procojo di Vico ove i Farnese avevano isolani, noti, infatti, come “Privilegi
realizzato un allevamento di vacche Farnesiani”. Essi non potevano “essere
rosse e di cavalli di razza. ricercati, arrestati o giudicati, ancor-
Sul lato destro si trova l’abitato di ché i medesimi rei vi avessero consen-
Vico attraversato dal tracciato della via tito”; e sarebbe stato garantito asilo
Ciminia che passando dietro il monte “per qualunque debitore, malfattore,
Venere, nella zona di Canale, poi si inquisito, forgiudicato ecc.”. Insomma,
inerpica sui monti per dirigersi verso una vera e propria forma di extraterrito-
Viterbo. Non poteva mancare il bivio rialità. Questo facilitò l’arrivo di nuovi
20. Dipinto murale, veduta della valle e del lago con la via Caprocieca che conduceva a coloni che contribuirono ad aumentare
di Vico, loggiato della Palazzina nel palazzo
Farnese di Caprarola Caprarola. Sopra il colle una macchia considerevolmente la popolazione. La
poco definita rappresenta i ruderi del- gestione del feudo però fu contrastata
dei lavori, curati dall’architetto Filippo l’ex Castello dei di Vico. Una veduta fortemente da continue scorrerie pirate-
Prada, per la sistemazione della strada molto simile si trova anche nel Palazzo sche saracene che si susseguirono
a seguito di una visita del Re di Napoli Farnese di Roma; in questo caso però il durante tutto il periodo farnesiano. Al
a Caprarola. La casetta del guardiano è luogo “VICO” è ben specificato in una 1572 risalgono i rilievi fatti dai geogra-
stata completamente ristrutturata più iscrizione. Queste immagini sono fi del duca Ottavio Farnese che fece
volte nel corso degli anni. molto importanti perché rappresentano riorganizzare l’assetto amministrativo e
Altri due paesaggi che sono riusci- le uniche raffigurazioni fino ad ora militare delle isole. Dopo la caduta di
to ad identificare si trovano nella pare- conosciute del Borgo di Vico: si vedo- Castro il possesso da parte dei Farnese
te principale del loggiato a monte, ai no le case intorno alla chiesa di venne messo in discussione e quindi la
lati della porta: la prima raffigura una S.Lucia, l’Osteria con la stazione di situazione delle isole si fece più caoti-
veduta della valle di Vico13 (foto 19 e posta, le capanne dei pescatori con le ca. I Saraceni espugnarono Ponza che
20). Questa immagine, oltre ad indica- barche ormeggiate e l’emissario di Rio però dopo qualche anno venne conqui-
re il possesso di quel territorio da parte Vicano (foto 21); la seconda è una car- stata dai francesi i quali furono succes-
della famiglia Farnese, è legata princi- tografia delle isole Pontine (foto 22). sivamente cacciati dalle truppe spagno-
palmente all’importante opera di boni- Questa immagine è legata al possesso le.
fica effettuata a partire dal 1562 che da parte della famiglia Farnese di quel- Nel 1696 con il Trattato di Rijswijk
consentì un parziale prosciugamento le isole14. Il 26 marzo del 1542 Paolo venne restituita ai Farnese la sovranità
del lago al fine di ricavarne terreni col- III concesse il titolo dell’abbazia di sull’Arcipelago. Ma il ramo maschile
tivabili. Il Vignola intervenne a più Santa Maria di Ponza al nipote cardina- di questa famiglia si estinse senza eredi
riprese sull’emissario di Rio Vicano al le Alessandro Farnese che, forte di quel nel 1731, alla morte di Antonio, ultimo
fine di permettere il deflusso regolare titolo e dei connessi privilegi, concesse Farnese maschio. Per evitare i rischi di
delle acque che servivano anche come l’Arcipelago “a titolo di feudo” a suo una successione difficile nel ducato di
forza motrice per gli opifici di padre Pier Luigi per un canone annuo Parma e Piacenza, fu tollerata la suc-
Ronciglione. Data l’importanza, questi di una candela di cera bianca lavorata. cessione in favore di Carlo di Borbone

13 Passini Luciano, op. cit.


14 Galanti Giuseppe Maria: Della descri-
zione geografica e politica delle Sicilie
– Napoli - 1794.

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22. Dipinto murale, veduta delle isole
Pontine e del golfo di Gaeta, log-
giato della Palazzina nel palazzo
Farnese di Caprarola
23. Cartografia delle isole Pontine

Le vedute di paesaggi nel Palazzo Farnese di Caprarola

(poi re di Napoli), figlio di Elisabetta della loggia del piano terra a valle. Nel
ultima esponente della famiglia primo è raffigurata una città assediata e
Farnese e moglie di Filippo V re di contiene il motto “INVITUS INVI-
Spagna. A Carlo di Borbone, nel 1734, TOS” (foto 24), nel secondo si vede
Elisabetta Farnese cedette quindi ogni una bandiera con il simbolo della cri-
diritto sui cespiti farnesiani, tra cui stianità ed il motto “OPTIMA
anche le Isole Pontine le quali, giuridi- CAUSA” (foto 25). Si tratta di due
camente, passavano dall’infeudalesimo imprese araldiche riferibili al duca
dei Farnese al patrimonio privato dei Alessandro Farnese, nipote del card.
Borbone. Il punto di vista dell’inqua- Alessandro e padre del card. Odoardo
24. Dipinto murale, medaglione con Impresa araldi-
dratura è dal mare, sullo sfondo è facil- ed in particolare alla sua conquista delle
ca riferibile all’assedio di Maastricht, loggiato mente visibile la costa del golfo di Fiandre. Infatti, il primo medaglione si
della Palazzina nel palazzo Farnese di Caprarola
Gaeta ove viene messo in risalto lo spe- riferisce all’assedio di Maastricht15
rone roccioso di Terracina e il porto di (foto 26), nel 1579, ove il Duca utiliz-
Gaeta. Dalla comparazione tra la vedu- zò tutte le più moderne tecniche di
ta della Palazzina e un’immagine plani- guerra per ottenere il successo: il can-
metrica (foto 23), si possono vedere noneggiamento continuo, le trincee
chiaramente le quattro isole che com- difensive e l’uso delle mine. Il motto
pongono l’arcipelago: Palmarola, significa: “nonostante tutto sono stati
Ponza, Zannone e Ventotene. conquistati”. Ad indicare la grande
Addirittura vicino a quest’ultima è raf- resistenza fatta dalla città che alla fine è
figurato lo Scoglio della Botte mentre stata comunque espugnata dopo ben
vicino all’isola di Zannone si può vede- quattro anni di assedio. Il secondo
re la piccola isola di Gavi. medaglione è riferito proprio al motivo
25. Dipinto murale, medaglione con Impresa aral- Chiaramente, essendo la più grande, della guerra, portare alto il vessillo della
dica riferibile all’assedio di Maastricht, loggiato
della Palazzina nel palazzo Farnese di Caprarola quella con più dettagli riconoscibili e cristianità sui ribelli protestanti. Infatti
l’isola di Ponza. Riguardo ad altri due il motto significa: “ottima causa”. I
dipinti che si trovano nel loggiato del due motti posso anche essere letti come
primo piano a valle non sono certo circa un’unica frase: “nonostante tutto sono
la loro individuazione, anche se in uno stati conquistati per un’ottima causa”.
è chiaramente visibile il Tevere ed il L’impresa di Maastricht è riprodotta
Pantheon e l’altro è molto simile ad un fedelmente anche in una medaglia di
disegno seicentesco dell’architetto fio- bronzo commemorativa che viene con-
rentino Giulio Parigi, indicato generica- servata nella collezione farnesiana pres-
mente come paesaggio fluviale. In que- so il museo e galleria nazionali di
sta occasione è stato possibile anche Capodimonte a Napoli, anche se sul
26. F. DeWitt, planimetria della città di sciogliere il piccolo enigma dei due relativo catalogo la città è stata identifi-
Maastricht in una incisione del 1688 medaglioni che si trovano sulla volta cata erroneamente come Anversa16.

15 sistono numerose planimetrie della città “I Farnese. Arte e Collezionismo” – conquistato questa città”. In questo
di Maastricht realizzate nel corso dei Milano – 1995. modo il Duca Alessandro Farnese viene
secoli e, quelle coeve al periodo di rea- 17 Pastoureau Michel: L’emblématique presentato come un uomo di pace al
lizzazione del dipinto, eseguite da inci- Farnèse. In “Le Palais Farnèse”, I, 2 – quale dispiaceva di dover combattere
sori come G. Braun & F. Hogenberg, Rome – 1981. In questo caso però quella guerra.
Joan Bleau, Frederich de Witt, l’autore attribuisce al motto “INVITUS
Gedruckt & Visscher, non lasciano INVITOS” un significato diametral-
dubbi circa l’identificazione della città. mente opposto partendo dalla seguente
16 AA.VV.: La glittica e il medagliere. In traduzione: “è contro voglia che egli ha

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