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Risveglio

Pentecostale Anno LIV


Numero

Novembre 2000
11
Periodico Mensile
Spedizione in Abbonamento Postale Articolo 2,
Comma 20/c, Legge 662/96 Filiale di Vicenza

Editoriale Degni di Dio 3

F. Toppi I segreti di una chiesa benedetta 5


IV. Lo spezzare il pane

C. Turco Aggiungete alla vostra fede 7

R. Rossi La pietra angolare 10

A. Gargano Una chiesa di qualità (5 e 6) 13

U. Gorietti Alzate i vostri capi 19

Notizie Dalle nostre comunità 21


Articoli di Fede
Crediamo ed accettiamo l’intera Bibbia come la ispirata Parola di Dio,
unica, infallibile ed autorevole regola della nostra fede e della no­

Risveglio
Pentecostale
stra condotta (II Timoteo 3:15-17; II Pietro 1:21; Romani 1:16; I Tessalonicesi 2:13).
Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore e
Signore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte per­
sone: Padre, Figliolo e Spirito Santo (Efesini 4:6; Matteo 28:19; Luca 3:21-22, I
Organo ufficiale Giovanni 5:7).
delle Chiese Cristiane Crediamo che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo
Evangeliche ed assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero
“Assemblee di Dio uomo (Giovanni 1:1,2,14; Luca 1:34,35; Matteo 1:23).
in Italia”
Crediamo nella Sua vita senza peccato, nei Suoi miracoli, nella Sua
Pubblicato dal Consiglio morte vicaria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella
Generale delle Chiese: Sua resurrezione, nella Sua ascensione alla destra del Padre, quale
Pres. Francesco Toppi; unico mediatore, nel Suo personale ed imminente ritorno per i reden­
Tes. Giu­sep­pe Tilenni; ti e poi sulla terra in potenza e gloria per stabilire il Suo regno (I Pietro
Consiglieri: Eliseo Cardarelli, 2:22; II Corinzi 5:21; Atti 2:22; I Pietro 3:18; Romani 1:4; 2:24; I Corinzi 15:4; Atti 1:9-11, Giovanni
Salvatore Diste­fano, 14:1-3; I Corinzi 15:25; I Timoteo 2:5).
Ger­mano Giuliani,
Felice A. Loria, Danie­le Crediamo all’esistenza degli angeli creati tutti puri e che una parte
Melluso, Vincenzo Spec­chi; di questi, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per di­
Cons. onorari: Carmi­ne retta azione di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente
Monetti, Francesco Rauti puniti (Matteo 25:41; Efesini 6:11-12).
Direzione, Redazione Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue
e Amministrazione: di Cristo, unico Sommo Sacerdote, siano indispensabili per la purifica­
Via Altichieri da Zevio, 1 zione dal peccato di chiunque Lo accetta come personale Salvatore e
35132 Padova Signore (Romani 3:22-25; Atti 2:38; I Pietro 1:18,19; Efesini 2:8).
Tel. 049.­605127
fax 049.612565 Crediamo che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello
e mail: adi.veneto@tin.it Spirito Santo è assolutamente essenziale per la salvezza (Giovanni 3:3; I
Pietro 1:23; Tito 3:5).
Versamenti sul c/c postale
n.12710323 intestato a: Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture median­
Risveglio Pentecostale te la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isaia
Via Altichieri da Zevio, 1 53:4-5; Matteo 8:16-17; I Pietro 2:24; Marco 16:17-18; Giacomo 5:14-16).
35132 Padova Crediamo al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susse­
Registrazione n.1688 guente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le
del 1.3.2000 Trib. di Padova Scritture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente,
con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la
La pubblicazione è distribuita verità delle Sacre Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto
a membri e simpatizzanti delle l’Evangelo” al mondo (Atti 2.4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15:7-9; 19:2-6; Marco
Chiese Cri­stiane Evan­geliche
A.D.I. ed è sostenuta da offer­ 16:20; Giovanni 16:13; Matteo 28:19-20).
te volontarie. In con­formità Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei
alla Leg­ge 675/96 sulla tutela cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti,
dei da­ti personali, la “Reda­zio­ si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione
ne di Risveglio Pen­te­co­sta­le” della comunità cristiana e, conseguentemente, della società umana
ga­rantisce l’assoluta riservatez­ (I Corinzi 12:4-11; Galati 5:22; Ebrei 13:15; Romani 12:1).
za di quelli di cui è in possesso.
Inol­tre assicura i lettori che i Crediamo ai ministeri del Signore glorificato, quali strumenti auto­
loro dati personali sono custo­ revoli di guida, d’insegnamento, di edificazione e di servizio nella
diti in un archivio elettronico comunità cristiana, rifuggendo da qualsiasi forma gerarchica (Efesini
presso la sede del giornale e 1:22-23; 4:11-13; 5:23; Colossesi 1:18).
ver­ranno utilizzati soltanto per Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con­
in­viare la corrispondenza rela­ cilio di Gerusalemme, riportate in Atti 15:28,29; 16:4.
tiva al mensile “Ri­sve­glio Pen­
te­co­sta­le”. Gli articoli firmati Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e
im­pegnano esclu­sivamente i alla glorificazione dei redenti, i quali hanno perseverato nella fede
lo­ro au­tori. I manoscritti non fino alla fine (Atti 24:15; Matteo 25:46; 24:12,13).
pub­blicati non si restituiscono.
Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Padre
Direttore Responsabile: e del Figliolo e dello Spirito Santo, per coloro che fanno professio­
Vincenzo Specchi ne della propria fede nel Signore Gesù Cristo come loro personale
Comitato di Redazione Salvatore (Matteo 28:18-19; Atti 2:38; 8:12).
Risveglio Pentecostale: Celebriamo la cena del Signore o Santa Cena, sotto le due specie del
Francesco Toppi, pane e del vino, rammemorando così la morte del Signore ed annun­
Eliseo Cardarelli, ziandone il ritorno, amministrata a chiunque sia stato battezzato
Salvatore Cusumano, secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davan­
Vincenzo Specchi. ti a Dio e alla società (I Corinzi 11:13; 26:29).
Editoriale

Degni di Dio
ostrarsi degni di Dio non significa mettersi in evidenza agli occhi
M degli uomini, implica risultare “graditi agli occhi di Dio”. Daniele
seppe essere gradito agli occhi di Dio. Nonostante il decreto firmato
dal re Dario su indicazione dei capi e dei satrapi di Babilonia che vie­
tava qualsiasi culto che non fosse quello per il re stesso, Da­niele andò a casa sua
e te­nendo le finestre aperte pregava Dio, rivolto in direzione di Ge­rusalemme.
Nonostante difficoltà e pericoli, continuò a testimoniare apertamente della
propria appartenenza a Dio, l’unico vero Dio, degno di adorazione e di lode.
Perseverò anche se ciò significava mettere a repentaglio la propria vita, Dio era
con lui e dimostrò al Sua fedeltà salvandolo dalla fossa dei leoni. Daniele si mo­
strò degno di Dio e fu a Lui gradito.
Salomone fu, per un certo tempo, gradito a Dio. Una notte Dio gli appar­
ve e gli disse “Chiedimi ciò che vuoi che Io ti dia” (II Cronache 1:7). Salomone
non ricercò beni e van­taggi per sé stesso, ma chiese sag­gezza e intelligenza per
amministrare giustizia al popolo di Dio. Dio si compiacque di questo e conces­
se a Salomone, oltre a quello che aveva chiesto, ricchezze, beni e gloria come
nessun re sulla terra aveva avuto prima. Salo­mone scelse per Dio, senza guarda­
re a sé stesso, e nella Sua fedeltà Dio lo ricompensò provvedendo per lui.
Gesù stesso ci ammaestra: “Cer­cate prima il regno e la giustizia di Dio, e
tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (Matteo 6:33). Mostrarsi degni di Dio
significa anche essere disposti ad ascoltare la voce di Dio, per servirLo. Dio non
ha riguardi per le età, Lui conosce i cuori.
Il piccolo Samuele era al servizio nel tempio, e, quando la voce di Dio si
fece sentire, egli, istruito dal sommo sa­cer­dote Eli, rispose “Parla, o Eter­no,
poiché il tuo servo ascolta”. (I Samuele 3:10). Dio rivelò a Sa­mu­ele, che si era
disposto ad a­scol­tar­Lo, la Sua volontà. Samuele era già al servizio del Signore,
la sua attitudine di vigilanza risultò gradita a Dio. Anche se già conosciamo
Dio, dobbiamo restare in ascolto della vo­ce dello Spirito Santo, vigili e pron­ti:
• nella vita quotidiana, nei nostri contatti con le persone, per cogliere le oppor­
tunità che Dio ci offre per testimoniare di Gesù;

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 3


Editoriale

• nella vita spirituale personale affinché peccato, cattivi pensieri o attitudini nega­
tive non possano dimorare in noi;
• nella Chiesa affinché, membra del corpo di Cristo, possiamo incoraggiarci gli
uni gli altri. “E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un mem-
bro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. Or voi siete il corpo di Cristo, e
membra d’esso, ciascuno per parte sua” (I Corinzi 12:26-27);
• su noi stessi, sul nostro agire, attenti alla voce del Signore che parla al nostro
cuore: “Guarda­te dunque con diligenza come vi con­ducete; non da stolti, ma da
savi; approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi...” (Efesini 5:15-
21).
Per mostrarci degni agli occhi di Dio dobbiamo con tutto il nostro cuore “aspi-
rare alle cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio” (Colossesi 3:1).
Fondiamo la nostra vita sulla volontà espressa di Dio, sulla Sua Parola: la Bibbia.
“La Pa­rola di Dio abiti in voi doviziosamente. Istruitevi ed esortatevi gli uni gli
altri con ogni sapienza” (Colossesi 3:13).
Per mostrarci graditi a Dio dobbiamo avere un colloquio costante, essere
sepre in comunione con Lui. “Perseverate nella preghiera” (Co­lossesi 4:1). Gesù
per primo ci ha dato l’e­sempio con il Suo rapporto continuo con il Padre per
mezzo della pre­ghiera. Gesù stesso, il Figlio di Dio, all’inizio del Suo ministerio
sulla terra ebbe un periodo di preghiera da solo, nel deserto, e a nulla valsero le
tentazioni dell’avversario, alle quali Lui rispose con la potenza rivelata della
Parola di Dio. Quando Gesù pregava, lo stretto rapporto con il Padre e con lo
Spi­rito Santo era tangibile: “Gesù fu battezzato; e mentre pregava si aprì il cielo, e
lo Spirito Santo scese su di Lui in forma corporea, come una colomba, e venne una
voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figlio, in Te mi sono compiaciuto” (Luca 3:21-
22). L’intensità della preghiera di Gesù era tanto grande da compiere prodigi:
“Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre
pregava l’aspetto del Suo volto fu mutato e la Sua veste divenne di un candore sfol-
gorante” (Luca 9:28-29). Gesù prega per noi “Simone, Si­mo­ne, ecco, Satana ha
chiesto di va­gliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te affinché la tua
fede non venga meno” (Luca 22:31-32). La chiesa primitiva aveva realizzato gli
insegnamenti di Gesù sulla preghiera “Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano
riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la
Parola di Dio con franchezza” (Atti 4:31). Preghiamo il Signore perché il nostro
obiettivo sia quello di mostrarci graditi a Dio, coltivando il nostro rapporto con
Lui, vigilando sui nostri pensieri: “Tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le
cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quel-
le in cui vi è qualche virtù e qualche lode siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi
4:8).

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M e d i t i am o
La Parola del Signore

I segreti
di una chiesa
benedetta IV
Lo sp e z z a r e i l pa n e

Un altro ele­ Testamento. Questo rilievo ha

U mento che recava


benedizione e rin­
saldava l’unità della
lo scopo di rammentare a
quanti partecipano alla “men-
sa del Signore” il fatto che il
chiesa dell’era apostolica è co­ corpo di Gesù è stato rotto,
stituito dalla “cena del spezzato, “fiaccato a causa
Signore”. La frase “rompere il delle nostre iniquità” (4). La
pane” o “spezzare il pane” è nostra vita spirituale, “il casti-
tipica del Nuovo Testamento go per cui abbiamo pace”, la
ed è ripetuta tre volte (1). La stessa unità spirituale di cui
riunione nella quale si osserva­ godiamo sono il risultato delle
va è anche definita “mensa del Sue sofferenze e della Sua
Signore” (2) e “cena del morte. Quest’appuntamento
Signore” (3). serve a mantenere sempre i
A rigor di logica dovrem­ credenti in contatto con que­
mo definire la “cena del Si­ sta verità fondamentale: “Ora,
gnore” con l’espressione “rom­ in Cristo Gesù, voi che allora
pere il pane”, perché la frase è eravate lontani siete stati avvi-
più ricorrente nel Nuovo cinati mediante il sangue di

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 5


Cristo. Lui, infatti, è la nostra pace; lui tuale della “morte del Signore”, vale a
che dei due popoli ne ha fatto uno solo e dire che la morte espiatoria di Gesù ha
ha abbattuto il muro di separazione abo- valore ancora oggi per quanti s’identifi­
lendo nel suo corpo terreno la causa cano per fede col Suo sacrificio sul
dell’inimicizia” (5). Calvario. Egli è ancora oggi il Redentore
Nella chiesa del primo secolo, ini­ divino. La gioia, però, che deve caratte­
zialmente, “ogni giorno ... rompevano il rizzare questo rito è collegata alla cer­
pane nelle case” e ciò avveniva durante il tezza che “se camminiamo nella luce,
pasto comune, quando “prendevano il com’Egli [Dio] è nella luce, abbiamo co-
loro cibo insieme, con gioia e semplicità munione l’uno con l’altro, e il sangue di
di cuore” (6); pasto d’amore, detto an­ Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni pec-
che AGAPE, stabilito soprattutto per cato” (10). Inoltre ci rallegriamo nell’at­
quanti erano veramen­ tesa del Suo imminente
te poveri e non aveva­ ritorno “aspettando la
Ci liberi il Signore
no di che alimentarsi. beata speranza e l’appa-
Poco dopo Pentecoste da ogni rizione della gloria del
(7), e sembra per al­ preoccupazione nostro grande Dio e
meno altri venti anni, esteriore che viene a Salvatore, Cristo Gesù”
la pratica dell’Agape minare la bellezza e (11). Ci liberi il Signore
rimase collegata con la la semplicità di da ogni preoccupazione
cena del Signore (8). esteriore che viene a mi­
questa celebrazione,
Era, però, inevitabile nare la bellezza e la sem­
che sorgessero degli che ha il potere di plicità di questa celebra­
abusi. In seguito tenere unito il popolo zione, che ha il potere
quest’uso scomparve e di Dio nella pace, di tenere unito il popolo
non esiste una regola nella concordia e di Dio nella pace, nella
precisa riguardo alla nell’amore concordia e nell’amore.
regolarità della cele­
brazione. Alcune chie­ Francesco Toppi
se evangeliche celebrano la cena del
Signore ogni domenica, altre la prima 1) Luca 24:35;
domenica del mese, altre ancora perio­ Atti 2:42; 20:7;
dicamente, senza una data prefissata. La 2) I Corinzi 10:21;
raccomandazione apostolica, però, è 3) I Corinzi 11:20;
precisa: “Ogni volta che mangiate questo 4) Isaia 53:5 - (Vers. Diodati);
pane e bevete da questo calice, voi annun- 5) Efesini 2:13, 14;
ciate la morte del Signore, finché egli 6) Atti 2:46;
venga” (9). 7) Atti 6:1;
Non è un rito formale legato ad un 8) I Corinzi 11:20, 21;
freddo rituale ecclesiastico, ma è una 9) I Corinzi 11:26;
celebrazione fatta con “gioia e semplici- 10) I Giovanni 1:7;
tà di cuore”, è un annuncio sempre at­ 11) Tito 2:13.

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Studio
Biblico

Aggiungete
alla vostra fede
II Pietro 1:1-11

l punto di partenza e di promuovere la propria crescita

I per una vita cristiana è la


fede, senza la quale è im­
possibile piacere a Dio.
spirituale per mezzo di una fede ope­
rante, che si avvalga dei doni di Dio
per conseguire tutte le virtù cristia­
Abbiamo creduto, operiamo, cam­ ne. Senza questa forza costante il cri­
miniamo, tutto per fede. Potrem­mo stiano corre il pericolo di decadere
fare infiniti esempi e paragoni per dallo stato di grazia in cui è entrato.
esaltare il valore indispensabile della Invece, applicandosi a praticare la
fede, ma nella vita del credente c’è volontà di Dio, egli giungerà ad una
dell’altro, che spesso viene trascura­ conoscenza sempre più completa di
to. L’apo­stolo Pietro esorta la fratel­ Cristo; renderà sempre più sicura la
lanza a ricercare le qualità del carat­ sua vocazione ed elezione, assicuran­
tere cristiano con “ogni premura” dosi una tranquilla e serena entrata
(v.5). Anche se in modo analogo, nel regno di Dio (v.11).
l’apostolo elenca i doni della grazia Non possiamo trascurare questa
mediante i quali il Signore Gesù aiu­ grande realtà. La parola “aggiunge-
ta i cristiani ad uscire dalla corruzio­ te” significa letteralmente “munitevi
ne e giungere ad essere simili a Lui. copiosamente”. Praticamente l’a­pos­
Per il credente la salvezza è un to­­lo invita il credente a crescere “nel-
privilegio, perché è gratuita e com­ la grazia e nella conoscenza di Cristo”
porta innumerevole benedizioni per (3:18). La crescita spirituale non è
la sua anima, ma comporta anche la facoltativa; la nostra vita deve riflet­
responsabilità di custodirla nel cuore tere l’opera della grazia di Dio in

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noi. Ogni qualità deve essere ricercata a riprendere, a correggere, a educare alla
con tutto il cuore e praticata in modo da giustizia, affinché l’uomo di Dio sia com-
portare alla successiva, finché tutte siano piuto, appieno fornito per ogni buona ope-
presenti. ra” (II Timoteo 3:16,17). A dare una sif­
Esaminiamo quali sono queste qua­ fatta sapienza pratica ai lettori, Pietro
lità che elenca l’apostolo, quali benefici aveva consacrato buona parte della sua
portano al credente che le possiede e prima epistola.
quali rischi corre chi non le ricerca:
3. Alla conoscenza aggiungiamo la con-
1. Alla fede preziosa aggiungiamo la tinenza
virtù La continenza, o autocontrollo,
Questa preziosa qualità non è altro non è altro che la padronanza di sé.
che il necessario complemento della fe­ Aiuta il credente ad essere moderato in
de, l’energia fattiva di ogni bene morale. tutte le sue cose, lo prepara ad affrontare
La virtù rende la fede operosa, dispone il qualsiasi sacrificio, lo rinforza a resistere
credente al bene, con grande animo di alle concupiscenza carnali, ai desideri e
rinuncia per l’amore di Dio. Questa agli appetiti disordinati, alle passioni che
qualità è indispensabile nel cammino del traviano il cuore e fanno come uno spes­
credente. so velo alla mente. Questa qualità è divi­
na; è un elemento del frutto dello Spirito
2. Alla virtù aggiungiamo la conoscen- (Galati 5:22). Solo coloro che sono ri­
za pieni dello Spirito Santo riescono a con­
Come un gradino conduce ad un trollarsi. La conoscenza o sapienza prati­
altro, così una virtù conduce ad un’altra ca deve manifestarsi anzitutto nel trac­
virtù che serve a perfezionare, a comple­ ciare al cristiano la condotta da tenere
tare la prima. Il desiderio energico di fa­ per quel che concerne la propria perso­
re del bene non basta; si potrebbe ri­ na, corpo e anima.
schiare di gonfiarsi e di commettere er­
rori in “buona fede”. Per evitare questo 4. Alla continenza aggiungiamo la pa-
frequente pericolo, l’apostolo, pur elo­ zienza
giando la virtù, dichiara ai lettori l’asso­ All’autocontrollo, che ci aiuta a te­
luta necessità di rendere completa que­ nere a freno istinti e desideri, dobbiamo
sta qualità aggiungendo ad essa la cono­ aggiungere la pazienza, la virtù che con­
scenza. Non si tratta qui della conoscen­ siste nel sopportare con costanza le sof­
za dei ministri divini, ma della conoscen­ ferenze, le tribolazioni, le persecuzioni
za pratica della volontà di Dio, di quello che mettono alla prova la nostra fede,
che uno deve fare o non fare nelle varie ricordando che per fede e pazienza si
circostanze in cui viene a trovarsi. Paolo ereditano le promesse.
scriveva agli Efesini: “conducetevi come
figlioli di luce, esaminando che cosa sia 5. Alla pazienza aggiungiamo la pietà
accetto al Signore... non siate disavveduti La pietà, di cui l’apostolo parla, im­
ma intendete bene quale sia la volontà del plica il timore, l’amore e il desiderio di
Signore” (Efesini 5:10-17). servire Dio. Pietro afferma che questa
Una tale conoscenza si acquista qualità spinge i credenti ad abbandonar­
principalmente con lo studio della si con fiducia alla sapienza e bontà di
Scrittura, la quale è “utile ad insegnare, Dio. Paolo dichiara al giovane Timoteo

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che “...la Pietà è utile ad ogni cosa...” (I Chi per pigrizia trascura, invece,
Timoteo 4:8). La pietà è quella che rende queste qualità cristiane, non progredirà
possibile la pazienza. verso una luce sempre più maggiore, ma
perderà quello che già possiede “Perché
6. Alla pietà l’amore fraterno colui nel quale queste cose non si trovano,
Questo legame nessuna forza al è cieco, ha la vista corta avendo dimenti-
mondo potrà sciogliere, perché si basa cato il purgamento dei suoi vecchi pecca-
sull’amore di Gesù. “Se uno dice: io amo ti” (v.9). I miopi vedono bene le cose
Dio e odia suo fratello è bugiardo... vicine, ma sono come ciechi di fronte
Chiunque ama Colui che ha generato, alle cose lontane; così i cristiani, che do­
ama anche che è stato da Lui generato” (I po aver creduto e fatto i primi passi nella
Giovanni 4:9; 5:1). consacrazione, rallentano la loro marcia,
L’amore fraterno si riferisce ai fratel­ diventano rilassati e perdono il loro pri­
li in fede, ma si darebbe prova di poco mo amore. Forse potranno ancora vede­
amore e ristrettezza di cuore se questo re le cose vicine, le cose presenti e terre­
non si estendesse anche a tutti gli uomi­ ne, ma diventano ciechi per quel che
ni. Paolo scrive in I Tessalonicesi 3:12, “Il concerne la loro vita spirituale e la con­
Signore vi faccia abbondare in amore gli seguenza di tale stato è la dimenticanza
uni verso gli altri e verso tutti”; perciò la dei grandi e innumerevoli benefici che
catena delle virtù cristiane ha qui come hanno ottenuto dalla grazia di Dio.
ultimo anello la carità. Se cerchiamo diligentemente queste
qualità, esse renderanno più solida la vita
7. All’amore fraterno la carità spirituale e contribuiranno a preservarci
La carità è l’adempimento della leg­ da ogni caduta “Perciò, fratelli, vie più
ge verso il prossimo e il vincolo della studiatevi di render sicura la vostra voca-
perfezione. Paolo dice che la più grande zione ad elezione; perché, facendo queste
di tutte le cose è “la carità”, qualità in­ cose, non inciamperete giammai” (v.10).
dispensabile nella vita del credente (I L’apostolo, infine, assicura che que­
Corinzi 13). Al verso 8 l’apostolo Pietro sta ricerca contribuisce a raggiungere la
aggiunge: “Perché se queste cose si trovano meta finale: il regno eterno di Cristo
e abbondano in voi, non vi renderanno né “poiché così vi sarà largamente provvedu-
oziosi né sterili nella conoscenza del Signor ta l’entrata nel regno eterno del nostro
nostro Gesù Cristo”. Signore e Salvatore Gesù Cristo” (v.11).
Se queste qualità, quindi, sono pre­ Il Signore non chiede al credente
senti nella vita del cristiano, questi non quello che questi non può dare. Potreb­
sarà né inoperoso né infruttuoso di fron­ be forse il credente ottenere il riscatto
te all’arduo compito che gli sta dinnan­ dell’anima sua e creare in sé una nuova
zi, ma sarà spinto a progredire sempre vita?
più verso la conoscenza non intellettua­ Il Signore gli chiede di accogliere
le, ma intima, concreta e completa del con fede e con riconoscenza la grazia
Signore Gesù. che gli è offerta in Cristo e di mettere in
Progredirà sulla strada che lo con­ opera i mezzi che gli sono dati per svol­
durrà ad una unione sempre più stretta gere la vita spirituale, “Alla fede preziosa,
col suo Salvatore; sarà pieno di zelo e aggiungiamo...”.
potrà compiere un servizio gradito al Cesare Turco
Signore.

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 9


M e d i t i am o
la Parola del Signore

La pietra
angolare
n ogni costruzione di La funzione di questa Pietra è

I una certa mole antica­


mente si usava porre un
grosso masso di pietra
molteplice:
a. È una pietra d’intoppo ed un sasso
d’inciampo per quelli che si ribellano
squadrata che serviva da fondazione contro il Messia, in primo luogo per
e per l’allineamento dei due muri che Israele che Lo ha rifiutato - Isaia 8:14
erano poi eretti su di questa. Ancora - “Ed egli sarà un santuario, ma an-
oggi c’è l’uso simbolico della “posa che una pietra d’intoppo, un sasso
della prima pietra”. Subito dopo la d’inciampo per le due case d’Israele”.
parabola dei malvagi vignaioli, Gesù Isaia soggiunge inoltre “molti saran-
cita la profezia del Salmo 118:22 a si­ no infranti”.
gnificare che Egli è la pietra angolare b. Per la Chiesa è la pietra angolare, il
della Sua Chiesa - Matteo 21:42-44 fondamento - Efesini 2:19-21 - “Voi
(Cfr. Marco 12:10 e Luca 20:17). dunque non siete più né forestieri né
Nella Scrittura vi sono almeno avventizi; ma siete concittadini dei
10 citazioni della “pietra angolare” santi e membri della famiglia di Dio,
riferite a Cristo. Infatti il Signor essendo stati edificati sul fondamento
Gesù: degli apostoli e de’ profeti, essendo
• È Dio per costituire un fonda­ Cristo Gesù stesso la pietra angolare,
mento solido e inamovibile sulla quale l’edificio intero, ben colle-
• È Uomo per adeguarsi alle pie­ gato insieme, si va innalzando per es-
tre viventi che costituiscono l’edifi­ sere un tempio santo nel Signore”.
cio. c. Per i Gentili non credenti è la pie­

10 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
tra del sogno di Nebucadnetsar che si Geremia da parte dell’Eterno, in questi
stacca “senz’opera di mano” e frantuma i termini: “Lèvati, scendi in casa del vasaio,
regni della terra (Daniele 2:34). È il futu­ e quivi ti farò udire le mie parole”. Allora
ro regno di Cristo che non avrà bisogno io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava
di supporto umano ma sarà sorretto dal­ lavorando alla ruota; e il vaso che faceva si
lo Spirito di Dio. Nei passi di Matteo e guastò, come succede all’argilla in man
Luca già citati, il Signore afferma che chi del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro
cade su questa pietra sarà sfracellato e la vaso come a lui parve bene di farlo”.
pietra stritolerà colui sul quale cadrà. I a. Il vasaio stava facendo un vaso che si
significati di queste parole nel greco so­ guastò
no: b. Il vaso non aveva la bellezza né l’utilità
• Sfracellare = rompere, fare a pezzi desiderata
• Stritolare = letteralmente “disper­ c. Il vasaio lo rimpastò e lo modellò di
dere come polvere” con riferimento alla nuovo.
vagliatura del grano secondo l’usanza Questa similitudine ci insegna che la
antica di gettare il trebbiato controvento natura depravata dell’uomo guasta gli
per soffiare via la pula e la paglia. scopi iniziali di Dio. Difatti “tutti hanno
Gesù applica la citazione dell’Antico peccato e sono privi della gloria di Dio”
Testamento per definire la sorte di due (Romani 3:23). La riconciliazione con
tipi di persone: Dio cambia questa natura umana quan­
1. Quelli che, per ignoranza, inciampano do, tramite Gesù, nasciamo di nuovo - 2
non riconoscendo il Cristo nella Sua Corinzi 5:17 - Se dunque uno è in Cristo,
umiliazione - Romani 9:33 - Ecco, io pon- egli è una nuova creatura; le cose vecchie
go in Sion una pietra d’intoppo e una roc- son passate: ecco, son diventate nuove.
cia d’inciampo; ma chi crede in lui non La sottomissione al Signore non può
sarà svergognato. limitarsi ad un solo passeggero momento
2. Quelli che malvagiamente si oppongono d’impegno (conversione, battesimo in
a Cristo nella Sua esaltazione, e così si tire­ acqua e simili) ma è necessariamente:
ranno addosso la pietra che li schiaccerà. a. Una rinuncia a sé stessi nei desideri e
Ma vi sono modi positivi di essere “rotti” nelle ambizioni - Luca 9:23 - Diceva poi a
davanti a Dio, per essere graditi e soccor­ tutti: Se uno vuol venire dietro a me, ri-
si: nunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua
Salmo 34:18 - L’Eterno e vicino a croce e mi seguiti.
quelli che hanno il cuor rotto, e salva quel- b. Il cessare di trovare scuse per sottrarsi
li che hanno lo spirito contrito. alle nostre responsabilità spirituali.
Isaia 57:15 - Poiché così parla Colui Su queste cose abbiamo vittoria solo
ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e mediante una volontaria e permanente
che ha nome “il Santo”: Io dimoro nel luo- sottomissione al Signore, mettendo in
go alto e santo, ma son con colui ch’è con- pratica la Sua Parola.
trito ed umile di spirito, per ravvivare lo
spirito degli umili, per ravvivare il cuore 2. Rotti per essere sufficienti
dei contriti. Gesù moltiplicò i pani per sfamare la
moltitudine - Marco 6:41 - Poi Gesù prese
1. Rotti in sottomissione i cinque pani e i due pesci, e levati gli occhi
Geremia fu inviato nella bottega del al cielo, benedisse e spezzò i pani, e li dava
vasaio per osservarne il lavoro - Geremia ai discepoli, affinché li mettessero dinanzi
18:1-4 - “La parola che fu rivolta a alla gente; e i due pesci spartì pure fra

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 11


tutti. Notiamo l’azione di Gesù: prese.. Gedeone, sollecitato dal Signore, si
benedisse.. spezzò.. dava. Il miracolo av­ trovò a combattere contro una moltitu­
venne col rompere il pane. Così l’abbon­ dine di predoni Madianiti che, al tempo
danza spirituale inizia quando siamo della mietitura, arrivavano in Israele e
“rotti” per gli scopi divini. Lavorare sen­ predavano tutto, spogliando il popolo
za tregua o avere abilità personale non ci d’ogni bene.
rendono sufficienti all’opera di Dio. Così Israele era in grande miseria e
L’apostolo Paolo riconosce questa verità gridò all’Eterno che suscitò Gedeone per
e afferma - 2 Corinzi 3:5-6 - Non già che liberare Israele. Dopo le prime perplessi­
siam di per noi stessi capaci di pensare al- tà, Gedeone raccolse un esercito di
cun che, come venendo da noi; ma la no- 32.000 uomini, ma il Signore voleva di­
stra capacità viene da Dio, che ci ha anche mostrare che la vittoria sarebbe stata
resi capaci d’esser ministri d’un nuovo completamente opera Sua.
patto, non di lettera, ma di spirito; perché Così i paurosi furono invitati a tor­
la lettera uccide, ma lo spirito vivifica. nare a casa e se ne andarono 22.000 uo­
L’apostolo riconosce anche la fragili­ mini. Mediante una prova, dei 10.000
tà e la breve durata dell’essere umano, rimasti furono selezionati quelli non
ma chi ha ricevuto la luce e la potenza di pronti alla battaglia, così a Gedeone ri­
Cristo ha in sé un grande tesoro - 2 masero solo 300 uomini che si disposero
Corinzi 4:7 - Ma noi abbiamo questo teso- a scendere in campo con armi alquanto
ro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di inconsuete: ognuno aveva una tromba e
questa potenza sia di Dio e non da noi. una brocca con dentro una fiaccola acce­
Quando Paolo si trova in tribolazio­ sa.
ne è consolato e fortificato dalla potenza Dio suggerì la tattica dell’assalto:
di Gesù - 2 Corinzi 12:10 - Per questo io suonare le trombe, rompere le brocche e
mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in lanciare alte grida. Quando le brocche
necessità, in persecuzioni, in angustie per furono rotte si vide la luce delle fiaccole e
amor di Cristo; perché, quando son debole, i soldati di Gedeone non dovettero ne­
allora sono forte. Le prove e le afflizioni anche combattere perché i Madianiti
che talvolta sopportiamo ci rendono suf­ fuggirono terrorizzati. Il mondo non
ficienti a consolare e incoraggiare quelli deve vedere noi ma la luce che Cristo ha
che si trovano in simili prove, ed anche messo in noi. “Bisogna che egli cresca e che
questo è un ministerio affidato ad ogni io diminuisca” (Giovanni 3:30). Non
cristiano di buona volontà - 2 Corinzi possiamo servire in piena capacità finché
1:3-5 - Benedetto sia Iddio, il Padre del non siamo “rotti” e la bellezza del Suo
nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle carattere appare in noi. Per servire il
misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, Signore dobbiamo essere “rotti” sulla
il quale ci consola in ogni nostra afflizio- pietra angolare, Cristo Gesù.
ne, affinché, mediante la consolazione on- E non deve avvenire in modo episo­
de noi stessi siam da Dio consolati, possiam dico, non deve essere la decisione di un
consolare quelli che si trovano in qualun- momento d’emozione, ma una scelta
que afflizione. Perché, come abbondano in permanente della nostra volontà.
noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo Lasciamoci cadere su di Lui in sottomis­
di Cristo, abbonda anche la nostra conso- sione ogni giorno e questo ci renderà
lazione. sufficienti al servizio.
3. Rotti per servire Raimondo Rossi

12 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
Studio Biblico
parte 5 e 6

Una Chiesa
di qualità
1 Tessalonicesi 5:12-28

Quinto ingrediente: • esprimere a Dio le nostre

5 La pre-
ghiera
(v. 17,18)
necessità ed avere fiducia che
Egli le può soddisfare;
• esprimere la nostra ricono­
scenza per la grazia, la miseri­
Abbiamo già considerato cordia e la provvidenza che
(n. 8 e 9 di Risveglio Pente­co­ Dio ci elargisce continuamen­
sta­le, ndr.) quattro ingredienti te;
che fanno di una comunità • dimostrare concretamente la
cristiana una chiesa di qualità. propria dipendenza da Dio, il
In questo numero considere­ Padre;
remo il quinto ingrediente, • arginare il deserto spirituale
non solo necessario per la qua­ e far diventare la propria vita
lità, ma soprattutto indispen­ fertile e piena di frutti per la
sabile affinché gli altri elemen­ gloria di Dio.
ti sussistano: la preghiera. Una chiesa di qualità non
Pregare significa: si priverà della preghiera co­
• essere in costante e cosciente munitaria, anzi approfitterà di
comunione con Dio; ogni occasione per riunirsi in­

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 13


sieme e, volentieri, eleverà a Dio la pro­ mondo. Le chiese che hanno lasciato
pria voce in preghiera. “Non cessate mai un segno nella nostra società sono state
di pregare; in ogni cosa rendete grazie, chiese che amavano e desideravano la
perché questa e la volontà di Dio in preghiera. I credenti che hanno inciso
Cristo Gesù verso di voi” (v. 17, 18). fortemente nei cuori degli uomini era­
no uomini che avevano compreso l’im­
1. La preghiera rinnova il cuore portanza della preghiera nella vita cri­
Il nostro grande bisogno di oggi è stiana e si applicavano ad essa. Una
la preparazione del cuore. La preghiera chiesa che prega non solo sarà in grado
è in grado di preparare i cuori, di met­ di parlare agli uomini di Dio, ma sarà
terli in sintonia con il pensiero di Dio. anche in grado di parlare a Dio degli
Purtroppo la vita di molti credenti è uomini. Un cuore si rinnova ai piedi
vissuta in modo superficiale e si limita del Signore: “Non cessate mai di prega-
alla frequenza del culto domenicale e re”.
alle preghiere “dette” frettolosamente
prima di consumare il pasto. Molto 2. La preghiera è la sorgente della po-
spesso c’è da chiedersi: “Dove sono fi­
tenza
niti quei credenti che combattevano in Nessuna intelligenza umana, nes­
suna forza materiale può muovere le
preghiera le loro battaglie, che dipen­
cose spirituali: “Ora noi non abbiamo
devano dalla preghiera, che permette­
ricevuto lo spirito
del mondo, ma lo
La necessità di oggi e di ogni tempo è un cuore rin­ Spirito che viene
novato dalla potenza di Dio e questo può avvenire se si da Dio, per cono-
scere le cose che
predilige la comunione con il Signore Dio ci ha donate.
…L’uomo natu-
rale non riceve le
vano a Dio di rinnovare il loro spirito cose della Spirito di Dio, perché esse sono
mentre adoravano il Si­gnore della glo­ pazzia per lui; e non le conosce, perché
ria?” La necessità di oggi e di ogni devono essere giudicate spiritualmente.
tempo è un cuore rinnovato dalla po­ L’uo­mo spirituale, invece, giudica ogni
tenza di Dio e questo può avvenire se si cosa ed egli stesso non è giudicato da nes-
predilige la comunione con il Signore. suno” (1 Corinzi 2:12-15).
È l’an­nuncio della Parola di Dio fatto Il carro di Dio è un carro di fuo­co
con cuore rinnovato dallo Spirito San­ e può essere sospinto da una for­za di
to, che è in grado di salvare il mondo. fuoco. La preghiera crea la forza e la
È un cuore ben disposto verso Dio, che potenza che trasforma gli uomini e li fa
crea dei martiri della fede. È la preghie­ araldi della fede. La preghiera crea
ra che tiene il nostro cuore intonato nei “l’uomo spirituale” in grado di giudica­
confronti di Dio. Una chiesa di qualità re e ritenere le cose di Dio.
si distinguerà per la sua vita di preghie­ Una chiesa consacrata è una chiesa
ra, per l’attaccamento dei membri che che prega. Una chiesa potente nella
la compongono alla preghiera sia pub­ predicazione della Parola, una chiesa
blica che privata, perché comprende che sente il peso delle anime, una chie­
che in questa preziosa attitudine sta il sa che onora Dio con una vita consacra­
segreto della potenza che cambia il ta, una chiesa che vede in seno ad essa

14 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
la mano di Dio all’opera, è una chiesa o multimediale. La chiesa ha bisogno
che prega, i cui membri sono uomini e oggi di uomini di cui lo Spirito Santo si
donne di preghiera. Una chiesa arresa è possa servire, uomini di preghiera, po­
una chiesa che prega. Gran­di uomini di tenti nella preghiera.
Dio sono sorti dalla preghiera. Piccole La Bibbia ci presenta grandi uomi­
chiese sono state in grado di rivoluzio­ ni e donne di Dio e ognuno di questi
nare il mondo per mezzo della preghie­ era grande nella preghiera. Giacobbe
ra. Ogni genuino risveglio ha avuto (Genesi 32:9-12), Gede­o­ne (Giudici
origine nella preghiera. Ogni impresa 6:22,36,39), Anna (1 Samuele 1:10),
spirituale ben riuscita è stata condita Davide (2 Samuele 7:18-29), Esdra
abbondantemente con la preghiera. (Esdra 9:5,6), Ne­he­mia (Nehemia 2:4),
Non c’è unzione, non c’è forza, non c’è Daniele (Da­niele 9:3,17), Paolo (Atti
potenza senza la preghiera. La preghie­ 9:11), Pie­t ro (Atti 9:40; 10:9) e altri
ra è la sorgente della potenza: “Non ancora, hanno lasciato un segno nel
cessate mai di pregare”. loro tempo perché erano credenti che
pregavano, uomini e donne che aveva­
3. La preghiera è la necessità della no scoperto il segreto della preghiera.
chiesa di oggi Lo Spirito Santo non si serve di meto­
Oggi ci sforziamo costantemente di, ma di uomini. Non discende sulle
di ideare nuovi metodi, nuovi progetti organizzazioni, ma sugli uomini. Non
per far progredire
la Chiesa e permet­
tere l’e­s pansione
del Van­gelo. Con­
Ogni genuino risveglio ha avuto origine nella preghie-
ti­nua­men­­te si pub­ ra. Ogni impresa spirituale ben riuscita è stata condita
blicano libri che abbondantemente con la preghiera
parlano della cre­
scita della chiesa,
che offrono ricette
preconfezionate affinché le piccole manda la Sua unzione sui progetti, ma
chiese possano finalmente “decollare” sugli uomini, sugli uomini di preghie­
e le grandi possano continuare il loro ra. Uomini morti formano chiese mor­
sviluppo. Pur­trop­po, ciò che molti cre­ te; uomini vivi, vivificati dalla vita di
dente e ministri non riescono (o non preghiera, formano chiese vive.
vogliono) a capire, è il fatto che Dio La preghiera è la più potente arma
non è interessato al sistema o ai proget­ della chiesa. Oggi, come nel passato, il
ti. Per quanto utili possano essere i si­ bisogno della chiesa è una rinnovata
stemi, i progetti e le organizzazioni, è potenza di Spirito Santo e questa non
importante essere consapevoli che il può prescindere dalla preghiera, anzi,
pensiero di Dio è rivolto all’uomo. lo Spirito Santo è sparso su coloro che
La Chiesa è alla ricerca di metodi sono capaci di dimorare nella presenza
migliori, Dio è alla ricerca di uomini di Dio (Atti 2). La preghiera forma la
migliori. Ciò di cui ha bisogno la chiesa e la mette in condizione di otte­
Chiesa oggi, non è né una nuova orga­ nere cose che umanamente sembrano
nizzazione né metodi migliori. impossibili e irraggiungibili.
La chiesa di oggi non ha bisogno Per mezzo della preghiera uomini
di ampliare il suo apparato tecnologico di Dio hanno ottenuto, come risposta

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 15


da Dio, vittorie sul fuoco, sull’aria, sul­ si da noi.
la terra e sull’acqua. In risposta alla pre­ • Non spegnere lo Spirito significa ren­
ghiera Dio aprì il mar Rosso. Per la dersi disponibili alla Sua opera che rin­
preghiera Egli fece fermare il sole, fece nova mente e cuore.
scendere fuoco dal cielo per il sacrificio • Non spegnere lo Spirito significa ren­
di Elia, sgominò l’esercito di Sen­ dersi disponibili all’azione dello Spirito
nacherib, guarì i malati e fece risuscita­ e lasciarsi usare nell’esercizio dei doni
re i morti. per il bene e l’edificazione della comu­
Come frutto della preghiera, molti nità.
peccatori hanno dato il loro cuore al Il Signore ha messo a nostra dispo­
Signore, ricevendo salvezza eterna. sizione una meravigliosa potenza, ha
Una vita di preghiera è quello di cui la acceso il fuoco dello Spirito Santo, ecco
chiesa ha bisogno nel nostro tempo: perché l’apostolo ci esorta dicendo:
“Non cessate mai di pregare”. Dio va “Non spegnete lo Spirito”.
alla ricerca di uomini che si rivolgono Noi oggi siamo messi dinanzi a
continuamente a Lui in preghiera e questa responsabilità ed è bene che ci
supplicazione. Pregare è la più grande esaminiamo per vedere se il fuoco dello
cosa che possiamo fare. Chie­diamo al Spirito Santo è ancora acceso nella no­
Signore di farci diventare uomini e stra vita e se sta bruciando per la gloria
donne di preghiera. di Dio.
De­s i­d e­r ia mo e ch ied ia mo a l Il sesto ingrediente di una chiesa
Signore di aiutarci ad essere una chiesa di qualità è: Lo Spirito Santo in azio-
di preghiera.“Non cessate mai di prega- ne.
re; in ogni cosa rendete­ grazie, perché
questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù 1. “Non spegnete lo Spirito”, una no-
verso di voi” (v. 17,18). stra responsabilità
Il testo di Tessalonicesi ci mette
dinanzi ad una nostra responsabilità:
Sesto ingrediente: possiamo spegnere lo Spirito e quindi
L o Spi r i to Sa n to i n vivere nella debolezza spirituale, o rav­
azione vivarLo e quindi esprimere compiuta­

6
(v. 19,20) mente la potenza del Signore.
Tenere il fuoco acceso “sull’altare”
Una chiesa di qualità è non esclude la responsabilità del cre­
una chiesa dove lo Spirito di Dio si dente, anzi il credente ha un ruolo de­
muove liberamente. In una chiesa di terminante: in te deve esserci un pro­
qualità, Dio è all’opera per mezzo della fondo desiderio di vedere il fuoco dello
potenza del Suo Santo Spirito. Per que­ Spirito Santo acceso nella tua vita. Ad
sto l’apostolo Paolo esorta i credenti di una condizione:“lo Spirito Santo è dato
Tessalonica dicendo: “Non spegnete lo a coloro che gli ubbidiscono” (Atti 5:32).
Spirito”. Se li mette in guardia in que­ È sorprendente il fatto che, i disce­
sto modo, vuol dire che è possibile far poli, pur avendo goduto per tre anni
cessare l’azione dello Spirito in seno al­ dell’insegnamento diretto e dell’esem­
la comunità. pio di Cristo, dimostrino debolezze e
• Non spegnere lo Spirito significa non sconfitte. A Pentecoste tutto cambiò, il
rattristarLo con il nostro comporta­ fuoco dello Spirito Santo divampò nel­
mento infedele e costringerLo a ritirar­ la loro vita, e da soldati paurosi e tre­

16 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
manti si trasformarono in eroi della fe­ teriale. Egli parlava di dynamis = capa­
de. cità, forza, energia.
Egli non stava parlando di una po­
2. “Non spegnete lo Spirito”, il segreto tenza che distrugge, ma di dynamis,
della potenza cioè di una forza che proviene diretta­
Gesù prima di ascendere al cielo mente da Dio, che è capace di cambiare
diede ai discepoli delle precise istruzio­ la vita e donare energia spirituale per
ni che prevedevano l’attesa del Con­so­ portare i morti nel peccato a vivere in
la­tore, perché disse loro: “Ri­ce­ve­rete Cristo Gesù, il Signore. Questa è la
potenza quando lo Spi­rito Santo verrà potenza che ricevettero i discepoli a
su voi, e mi sarete testimoni in Ge­ru­sa­ Pentecoste. Ora non avevano più biso­
lem­me, e in tutta la Giudea e Sa­maria, gno di nascondersi per pregare ma “an-
e fino all’estremità della terra” (Atti nunziavano la Parola con franchezza”.
1:8). Prima di Pentecoste la testimonianza
Fa parte della natura umana bra­ degli apostoli non era particolarmente
mare potenza nelle diverse sfere della eff icace, non riusciva ad incidere
vita: nell’animo umano, mentre, dopo
• gli eserciti vogliono sempre più po­ l’esperienza del battesimo del­lo Spirito
tenza militare per poter affermare la Santo, le loro parole erano rivestite da
propria supremazia bellica; una potenza straordinaria, capace di
• i governi mirano
alla potenza econo­
mica in quanto ri­ Il Signore ha messo a nostra disposizione una meravigliosa
tengono che il valo­
potenza, ha acceso il fuoco dello Spirito Santo
re di una nazione si
misuri essenzial­
mente da lla ric­
chezza reale;
• gli atleti vogliono potenza muscolare coinvolgere i cuori e le menti degli uo­
per riuscire nelle loro imprese e conqui­ mini e arrenderli al sacrif icio del
stare i primati mondiali. Calvario. Dopo che Pietro tenne il suo
Appare evidente che la potenza primo sermone pentecostale, le sue pa­
non sempre porta degli effetti benefici: role erano state talmente potenti che,
c’è potenza per distruggere e potenza coloro che l’avevano udito “furono
che porta vita, che disseta il cuore. Sa­ compunti nel cuore e dissero a Pietro e
ta­na usa la Sua potenza per distrugge­ agli altri apostoli: Fratelli che dobbiamo
re. Molti eventi, verificatesi nel nostro fare” (Atti 2:37). Non era più quel
secolo e nel tempo passato, ci dimo­ Pietro che bal­bettando aveva rinnegato
strano come un certo tipo di potenza è il Si­gnore, ora in Pietro si era acceso un
stata usata per la distruzione degli uo­ fuoco difficile da contenere perché ave­
mini ed interi popoli. va infiammato la sua vita. È lo Spirito
Quando Ge­sù parlò di potenza si Santo che brucia nel tuo cuore a fare di
stava riferendo a qualcosa di particolare te un credente di qualità, capace di par­
che ancora sfuggiva ai Suoi stessi disce­ lare al cuore degli uomini e di trasmet­
poli. Quello a cui il Si­gno­re alludeva tere loro le cose grandi di Dio.
era una potenza spirituale, non in com­
mercio o disponibile nel mon­do ma­ 3. “Non spegnete lo Spirito”, una ne-

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 17


cessità per servire adeguatamente il È il fuoco dello Spirito Santo che
Signore ci fa sperimentare la potenza di Cristo e
In noi tutti c’è l’intenzione di ser­
il potere che c’è nel nome di Gesù.
vire il Signore, ma ciò potremo real­
Senza questa pienezza il nome di Gesù
mente farlo se il fuoco dello Spirito
non produce nessun effetto, ma se il
Santo rimarrà acceso nella nostra vita.
fuoco dello Spirito Santo arde in noi
L’opera che il Signore ci ha affidato
allora saremo resi capaci di operare mi­
non possiamo compierla basandoci sul­
racoli, consapevoli che possiamo ogni
le nostre caratteristiche umane, sulla
cosa in Colui che ci fortifica (Filippesi
nostra intelligenza o sul nostro saper
4:13).
fare. L’Opera di Dio si può compiere Una chiesa di qualità si distingue
solo ed esclusivamente con i mezzi di
per l’ardore dei propri membri, per
Dio. Non si tratta di parlare o di fare, si
l’evidente azione dello Spirito Santo nei
tratta di “unzione”. Le parole e le azio­
cuori di quanti la compongono.
ni provenienti da chi non è ripieno di Il Signore ancora una volta si rivol­
Spirito Santo non producono alcun ge a noi ammonendoci: “Non spegnete
frutto, mentre le stesse parole e le stesse
lo Spiri­to”. È necessario fare un autoe­
azioni compiute da credenti ripieni toc­
same e vedere se il fuoco dello Spirito
cheranno i cuori e metteranno sottoso­
Santo arde o se c’è in noi solo un am­
masso di ceneri fu­
manti.
L’opera che il Signore ci ha affidato non possiamo Dio ha stabilito
che i Suoi Figli siano
compierla basandoci sulle nostre caratteristiche umane, ripieni di Spirito
sulla nostra intelligenza o sul nostro saper fare. L’Opera Santo; devi render­
di Dio si può compiere solo ed esclusivamente con i tene conto e andare
mezzi di Dio a chiederGli l’adem­
pimento della pro­
messa per la tua vita
pra le coscienze. e, dopo che l’hai realizzata, mantenere
È il fuoco dello Spirito Santo che acceso il fuoco: “Se voi che siete malvagi
ci rende coscienti della continua pre­ sapete dare buoni doni ai vostri figlioli,
senza di Cristo. Non siamo mai soli, quanto più il Padre celeste donerà lo
abbandonati, il Maestro è al nostro Spirito Santo a coloro che glielo doman-
fianco. dano” (Luca 11:13).
Più questo fuoco arde più abbiamo (continua)
consapevolezza che non siamo soli, che Angelo Gargano
la missione che ci è stata affidata è
quanto di meglio un uomo possa esse­ (le parti da 1 a 4 sono state pubblicate
re chiamato a fare, che la vittoria ci ap­ nei numeri di settembre e di ottobre
partiene nel nome del Signore. 2000 del Risveglio Pente­co­sta­le)
È il fuoco dello Spirito Santo che
trasforma il nostro carattere e lo fa as­
somigliare a Cristo. Grazie all’opera
dello Spirito Santo in noi, “sia­mo tra-
sformati nella sua stessa immagine” (2
Corinzi 3.18).

18 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
Alzate
i vostri capi
“O porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne,
e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria?
È l’Eterno degli eserciti; Egli è il Re di gloria”
(Salmo 24:9, 10)

uesto invito è rivolto vivere in eterno, o nelle pene o nella

Q alle porte perché si schiu­


dano per lasciare libero ac­
cesso al Re di gloria. Ma di
gioia eterna in gloria. Se il nostro cuo­
re rimane come una porta chiusa, co­
me una saracinesca abbassata che ini­
quali porte si vuole specificare quando bisce l’ingresso al Re di gloria, pur­
si parla di porte eterne? Ci sono certa­ troppo noi passeremo all’eternità se­
mente delle porte costruite con mate­ parati dalla Sua divina presenza; se
riali resistenti alle intemperie e al tem­ siano lontani da Dio ci condanniamo
po. Si costruiscono porte di ferro, di da noi stessi al tormento eterno. Se
legnami consistenti, di rame, di bron­ apriamo invece il nostro cuore all’invi­
zo, di argento, di pietre durissime, di to benedetto del nostro Creatore, al­
oro, ma non c’è alcun materiale per lora ci sarà per noi pace, gioia, sicurtà
quanto costoso e ottimo, che possa e gloria nei secoli dei secoli. “Ecco, io
durare per l’eternità. Non c’è nulla di sto alla porta e picchio; se uno ode la
eterno all’infuori di quello che Iddio mia voce ed apre la porta, io entrerò da
ha creato per l’eternità. L’uomo è l’es­ lui e cenerò con lui ed egli meco”
sere unico sulla terra che è stato ono­ (Apo.3:20). Beato chi legge e beati
rato dall’Eterno per l’immortalità. coloro che ascoltano le parole di que­
Pertanto Iddio invita l’uomo ad aprire sta profezia. Sì, perché Gesù Cristo sta
la porta eterna del suo cuore perché picchiando ora alla porta del tuo cuo­
Egli, nel Suo infinito amore, desidera re, ed Egli picchia con dolce insistenza
entrare per dimorarvi con la Sua glo­ affinché tu gli apra il cuore, perché
ria. Figliuol mio, dammi il tuo cuore desidera entrarvi, onorarti della Sua
(Prov.23:26), dice il Si­gno­re, perché divina presenza, far festa con te. Vuole
desidero farne un tempio del mio entrare col Suo divino perdono, con la
amore, traboccante di gloria e di Sua grazia, il Suo amore, la Sua pace
Spirito Santo. Ricordiamoci, amici, per renderti un uomo felice quaggiù
che la nostra anima è immortale, deve in terra e per l’eternità. Apritevi o por-

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 19


te eterne per il supremo bene dell’anima di peccato e quella sera, nell’Ottobre del
vostra, a Gesù, al Re di gloria. Se in questo 1929, la mia coscienza mi rivelò tutta l’ini­
momento Dio ci chiedesse conto dell’ani­ quità della mia vita: allora gridai a Gesù ed
ma nostra, quale sarebbe la nostra posizio­ allargai il mio cuore, e subito Egli si mani­
ne? Per rispondere è necessario esaminare il festò col perdono e con la Sua pace.
nostro cuore. Se esso è ripieno di tutte le Il tuo cuore, che è sempre stato aperto a
cose del mondo e del peccato, se il cuore è tutte le tante ma fugaci ed effimere gioie
il ricettacolo di invidie, gelosie, concupi­ terrene, si apra questa volta a Colui che
scenze, di tutto quello che sulla terra ci desidera far festa con te, fermarsi con te,
mantiene nella disubbidienza a Dio e cenare con te. Accetta l’invito del Signore,
nell’errore, è facilmente intuibile quale sarà apri la porta del tuo cuore al principe di
la nostra sorte. In quel giorno compariran­ pace, al Re di gloria; lascia che entri con la
no davanti al trono della gloria dell’Eterno dolcezza della Sua infinita misericordia e
tutti coloro che Lo hanno amato e servito della Sua grazia e tu salirai le più alte vette
in purità di cuore. Vi fu un giovane che della gioia, tu arriverai nel Suo cospetto e
andò a Gesù e Gli domandò: “Che farò io dimorerai nei Suoi eterni tabernacoli di vita
per eredare la vita eterna?” “Tu sai i coman- e di santità, ove Egli vive con i Suoi eserciti
damenti - rispose il Maestro -: non rubare, di angeli. Lascia entrare Gesù nel tuo cuo­
non dire falsa testimonianza, onora tuo pa- re, lasciaLo entrare ed Egli ti porterà ad
dre e tua madre”. Ed egli rispose: “Tutte una nuova vita, nell’amore dei tuoi cari, del
queste cose io le osservo dalla mia fanciullez- tuo prossimo, nell’amore di tutte le cose
za”. Or questo certamente non era occulto create da Lui e che t’attorniano. Forse non
al Figliuol di Dio che gli disse: “... una cosa hai sentito un vero amore nei tuoi familiari
ti manca ancora; vendi tutto ciò che hai e e ti sei angustiato con loro per incompren­
distribuiscilo ai poveri, e tu avrai un tesoro sioni inconcepibili al nostro raziocinio.
nel Cielo, poi vieni e seguitami” (Luca18:22). Forse hai sentito avversità per il tuo prossi­
Il giovane all’apparenza era un osservante mo, riscontrando falsità negli individui.
della legge di Dio e forse era ben giudicato Forse non hai apprezzato neanche la bel­
dal mondo, ma nel suo cuore trovava di­ lezza della natura di un mondo creato da
mora l’avarizia, quindi non ubbidì al consi­ Dio perché non potevi avere l’appagamen­
glio del Maestro e se ne andò per la sua via to dei tuoi desideri. Ebbene, se tu accetti
tutto rattristato. E Gesù disse in quell’occa­ oggi Gesù nel tuo cuore quale unico
sione: “Quanto malagevolmente coloro che Signore e Salvatore, tutto cambierà in te e
hanno delle ricchezze entreranno nel Regno intorno a te. Un amore più tenero per i
dei cieli!”. tuoi cari, una comprensione maggiore e
“Chi può essere salvato?” Domandarono gli una nuova compassione per il tuo prossi­
astanti; nessuno, se noi pensiamo di poterci mo. Vedrai che tutto ciò che guarderai con
presentare a Dio con le nostre giustizie. Ma occhio nuovo, sarà più bello e ti consolerà!
se noi lasceremo entrare nel nostro cuore a Fa’ entrare Gesù, il buon Gesù, il caro Gesù
Gesù, Re di gloria, noi saremo giustificati e tu avrai il più splendente tesoro nel tuo
in Lui. Apriamo dunque la porta del nostro cuore, e fiumi di gloria usciranno dalle tue
cuore a Cristo e riceveremo una nuova vita, labbra perché la gloria dell’Eterno Iddio si
piena di frutti di giustizia e di gloria. sarà abbassata fino a te e ti avrà onorato.
Sento in questo momento l’imperioso bi­
sogno di fare un appello personale al tuo Umberto Gorietti
cuore; io che ti parlo sono un uomo salvato
per grazia, che ha già fatto diversi anni or
sono, la benedetta esperienza di aprire tut­
to l’animo a Gesù. Ero pieno di amarezza e

20 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
DALLE NOSTRE COMUNITÀ

E va n g e li z z a z i o n i a v ib o val e n t ia e f ilad e l f ia
“Ovunque, per lo Spirito Mio, Annuncerete locale di culto gremito di credenti che lo­
la Mia Parola” L’attività di evangelizzazio­ davano il nome del Signore e non in una
ne estiva per il 2000 è stata una bell’espe­ piazza. I canti, le testimonianze, le pre­
rienza grazie all’umile attitudine di consa­ ghiere d’adorazione e d’intercessione, uniti
crazione che ha motivato il desiderio di al messaggio della Parola di Dio sono stati
quanti si sono prodigati in quest’opera. come un concerto guidato dallo Spirito
Quando il cuore ricerca la presenza del Santo. Grazie a Dio si è potuto seminare il
Signore, Egli si fa trovare. La Sua miseri­ Buon Seme della Parola di Dio. È meravi­
cordia si è manifestata grandemente con la glioso quanto il Signore ci ha concesso, un
Sua presenza ed il Suo sostegno. Il Signore, motivo di gioia che vogliamo condividere
per lo Spirito Santo, ci ha guidati nel pro­ con tutta la Chiesa, perché quando il no­
grammare una settimana di preghiera e di stro Signore dà libertà, ogni nostra azione
consacrazione con le comunità di Vibo produce solo bene. Non siamo dispiaciuti
Valentia e Filadelfia (VV). Ogni sera la per la conclusione di questa serie di culti
Parola di Dio è stata il cibo succulento che perché lo Spirito Santo continua a suscitare
ha nutrito e formato i vasi che Egli ha scel­ nuove occasioni di consacrazione e di co­
to come strumento per l’opera Sua; le be­ munione fraterna. Ringraziamo il nostro
nedizioni che Dio ha largite sono state co­ Signore per la Sua misericordia e invitiamo
piose. Come Elia che, dopo essere stato ri­ la fratellanza ad unirsi a noi perché in que­
focillato, ha acquistate nuove energie e ste contrade la profetica visione giunga al
nuovo vigore per la potenza dello Spirito suo compimento per la gloria di Dio e
di Dio, similmente noi siamo stati da Lui l’avanzamento dell’opera del Signore: una
rifocillati. Con gioia ed entusiasmo, ogni luce che risplende in testimonianza della
sera per sette sere nelle diverse piazze del grazia di Dio.
Vibonese, si è annunciata la grandezza Giuseppe Pelaggi
dell’amore di Dio e la potenza dell’Evan­
ge­lo. Si è avuta la sensazione di stare in un

B a t t e s i m i a B r e s c ia
Desideriamo condividere con la fratellanza del fratello Ottavio Drogo, pastore di Erba
la nostra riconoscenza al Signore per la Sua (Co) e Sondrio che, guidato dallo Spirito
Opera nella Comunità di Brescia e diaspo­ Santo, ha ministrato la Parola di Dio, enfa­
ra. Domenica 24 Settembre U.S. abbiamo tizzando il valore del Sangue di Gesù come
gioito nel vedere tre giovani credenti, due prezzo di riscatto delle nostre anime (I Pie.
sorelle di Brescia e un fratello della missio­ 1:18-19). A Dio, che continua a salvare,
ne di Chiari, confessare la loro fede in Gesù siano la lode e la gloria !
Cristo quale proprio Signore e Salvatore, Alessandro Cravana
ubbidendo all’ordinamento del battesimo.
Per la lieta occasione è stata gradita la visita

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 21


B A TTES I M I   A  FR A TT A M A GG I ORE ( N A )
Gesù è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Dio settimana dopo, domenica 8 ottobre, ab­
sia lodato per come l’opera di grazia conti­ biamo celebrato la cena del Signore con i
nua e si sviluppa anche a Frattamaggiore. simboli del pane e del vino. Anche in que­
Lo Spirito Santo è all’opera; attraverso la sta occasione il fratello Mario Spiridigliozzi
predicazione dell’Evangelo compunge i ci ha impartito la meditazione biblica.
cuori quanto al peccato al giudizio, alla In­sie­me abbiamo goduto dell’intima co­
giustizia, chiamando anime al ravvedimen­ munione con il Signore, avendo questa
to. Il primo ottobre abbiamo avuto la gioia certezza: che fra breve la celebreremo in­
di impartire il battesimo in acqua a 9 neofi­ sieme al nostro beneamato Maestro e con
ti, alcuni dei quali membri di una stessa fa­ tutti i santi che ci hanno preceduti nel re­
miglia, che hano fatto confessione a Dio di gno dei cieli.
buona coscienza (I Pietro 3:21). La gioia è Continuiamo a pregare gli uni per gli altri,
stata grande per tutti i convenuti. affinché il Signore continui a salvare, fino
Il Signore ci ha grandemente benedetti at­ al beato giornoin cui apparirà per racco­
traverso il ministerio del fratello Mario Spi­ gliere la Sua chiesa.
ridigliozzi, proveniente dal Canada. La Daniele Marra

Radu n o F r a t e r n o A D I d e l T r i v e n e t o
Con gratitudine a Dio rendiamo partecipi zione della Sua Parola; onoriamola e Lui la
fratelli e sorelle delle benedizioni ricevute confermerà con i segni che la accompagna­
durante la giornata di raduno fraterno te­ no!
nutasi a Padova sabato 9 settembre. Dopo Durante il culto pomeridiano la Parola di
l’edizione dello scorso anno questa è stata Dio presentata dal fratello Cardarelli ha
la seconda opportunità per godere comu­ evidenziato l’attitudine di Dio nei nostri
nione fraterna con i credenti provenienti confronti. C’è una domanda che ancora
dalle diverse comunità sparse nel Trive­ne­ oggi Egli rivolge a coloro che Lo vogliono
to, innalzando e glorificando il nome altis­ seguire: “C’è ancora qualcuno... al quale Io
simo del Signore. In questa occasione è possa fare del bene...?” (2 Sam.9:1). Come
stato gradito ospite il fratello Eliseo allora Davide fu benevolo verso Mefiboset,
Cardarel­li, pastore della comunità di Roma così Dio oggi vuole esserlo con coloro che
Cinecittà. Durante il culto mattutino il confidano nella Sua cura e nella Sua beni­
con­siglio della Parola di Dio presentatoci gnità. Incoraggiati e benedetti dalla Parola
dal fratello Cardarelli ha sottolineato l’im­ di Dio, rallegrati dalla comunione fraterna
portanza dell’annuncio della Parola di Dio. e dai cantici elevati a Dio, abbiamo potuto
Nel Van­ge­lo di Marco al capitolo 2 Gesù è a concludere questa bella giornata ringra­
Caper­naum e annunzia la Parola alla folla ziando con cuore aperto il nostro Signore
radunata. La Parola di Dio è un beneficio che ancora una volta ha permesso che i
per il cuore di chi la ascolta, infatti “la fede “fratelli dimorino assieme” (Salmo 133:1).
vien dall’udire, e l’udire si ha per mezzo
della Parola di Cristo” (Romani 10:17). Enzo Specchi
An­che oggi Dio opera durante la predica­

22 ● R i s v e g l i o P ent e c o s ta l e ● N o v e m b r e 2000
E va n g e li z z a z i o n e a M o n r e al e
Con gioia e gratitudine a Dio, desideriamo Monte Va­go e Santa Margherita Belice. Al
comunicare ai lettori che anche quest’anno culto della mattina abbiamo ricordato la
proseguono nella nostra cittadina le attività morte di Cristo, celebrando la Santa Cena,
di evangelizzazione. Il Signore ci ha accor­ e nel pomeriggio abbiamo organizzato un
dato l’acquisto di una tenda, che abbiamo culto all’aperto nel parco della villa comu­
potuto installare in due piazze principali di nale. I giovani di Monte Vago e Santa Mar­
Monreale. Durante le prime due settimane gherita hanno cantato e testimoniato
di giugno abbiamo celebrato alcuni culti. dell’amore e della grazia di Gesù edifican­
Diversi pastori della provincia sono stati do i presenti. Il pastore Mauceri è stato lo
invitati per la predicazione della Parola. È strumento usato da Dio per la predicazio­
stata distribuita anche molta letteratura ne della Parola. Al Signore tutta la lode e il
cristiana. Il 16 luglio abbiamo avuto la gra­ nostro ringraziamento per le benedizioni
dita visita del fratello Antonio Mauceri con elargite alla nostra comunità.
un gruppo di giovani delle comunità di Fi­lippo Costa

B a t t e s i m i e Sa n t a C e n a a B a s s a n o d e l G r a p p a
Con grande gioia rendiamo partecipe la sono la via, la verità e la vita; e nessuno vie-
fratellanza delle benedizioni elargite dal ne al Padre se non per mezzo di Me”
Signore durante il servizio battesimale te­ (Giovanni 14:6). Dopo la predicazione si
nutosi domenica 15 ottobre presso la chie­ sono succedute le testimonianze di come la
sa di Bassano del Grappa (VI), nel quale sei presenza di Gesù nei cuori abbia mutato le
neofiti hanno potuto testimoniare pubbli­ vite donando pace, gioia, rendendo nuovi
camente della loro appartenenza al corpo quei legami familiari che si erano deteriora­
di Cristo. L’insegnamento di Gesù attra­ ti.
verso la Sua Parola è stato rivolto a tutti, Il ricordo della cena del Signore in questo
affinché non restiamo nell’ignoranza: c’è culto ancora una volta ci ha portato a con­
vita oltre la morte, e Dio non desidera che siderare la grandezza dell’amore di Cristo
“alcuno perisca, ma che tutti giungano al Gesù per noi “in quanto che, mentre erava-
ravvedimento” (II Pietro 3:9) attraverso la mo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”
via di salvezza predisposta dal Padre; “Io (Rom.5:8). Enzo Specchi

B a t t e s i m i a Ob e r h au s e n e W u p p e r t al ( D )
È con vera gioia e gratitudine al Signore che giustizia e di giudizio. Finché la chiesa resta
vogliamo rendere partecipe la fratellanza sotto il pieno controllo e la guida dello
che il 27 Maggio 2000 abbiamo avuto un Spirito San­to, continueremo a vedere ani­
servizio di battesimi in cui dieci giovani me preziose venire a Cristo per essere salva­
hanno fatto patto con il Signore scegliendo te; “Voi riceverete Potenza quando lo Spirito
la Via della vita: Cristo Gesù. Due giovani Santo verrà su di voi, e mi sarete testimo-
fanno parte della Comunità di Wuppertal, ni...”; “Voi senza di me (disse Gesù) non po-
due di quella di Herne, uno di Burscheid e tete far nulla.” Cari fratelli e sorelle in
cinque di Ober­hausen; per l’occasione ab­ Cristo, preghiamo senza stancarci, e in ogni
biamo avuto con noi il fratello Aurelio tempo (Luca 18:1. I Tess.5:17), affinché
Fragnito che ci ha ministrato la Parola di “nessun altro sistema moderno” possa so­
Dio con la guida dello Spirito Santo. La stituirsi alla guida dello Spirito Santo e al
domenica abbiamo celebrato ad messaggio vivente e genuino di “TUTTO
Oberhausen un servizio di Santa Cena in L'EVANGELO”. Ci affidiamo alle vostre
cui il Signore ha manifestato gloriosamente sincere preghiere affinché il Signore possa
la Sua presenza, inon­dandoci della gioia e aprire nuove porte per continuare a testi­
della gloria di Dio! In questi tempi duri e moniare di Cristo e della Verità alle anime
difficili il Si­gno­re è sempre lo stesso, la Sua perdute.
Parola non cam­bia, e lo Spirito Santo conti­ Silvano Mirabelli
nua a convincere gli uomini di peccato, di

N ovembre 2000 ● R isveglio P e ntecostale ● 23


Risveglio
Pentecostale
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delle Chiese Cristiane Evangeliche
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