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quindi la funzione Φ introdotta da Mitchell è una funzione biarmonica, soddisfa le condizioni di equilibrio e
di congruenza, soddisfa le condizioni al contorno per cui è una soluzione accettabile. Per utilizzare questa
soluzione è necessario ancora determinarsi k; esso può essere determinato utilizzando per esempio una
condizione di equilibrio alla traslazione.
L’elementino sul quale agisce la σr avrà un’ampiezza (r dφ) *1; quindi σr r dφ è una forza diretta radialmente
che ha anomalia φ, quindi se lo moltiplico per cosφ ottengo la proiezione lungo z. quindi quando vado a
scrivere la condizione di equilibrio alla traslazione dirò che sarà valida la (6) da cui ricavo k =1/(2α+sin2α).
Quindi sia ha che in un diedro sottoposto ad una linea di carico diretto lungo z e indefinita distribuita lungo il
vertice del diedro lo stato tensionale che ne deriva è un stato esclusivamente di compressione con le tensioni
di compressione dirette lungo la radiale e che hanno il valore (7). Ovviamente all’aumentare della distanza
dal vertice queste tensioni diminuiscono; la diminuzione è dovuto sostanzialmente a due motivi:
Si osservi che questa soluzione va a infinito quando r va zero, cioè sul vertice la tensione σ r diventa pari a
infinito; c’era d’aspettarsi ciò perché quel vertice ha un’ampiezza nulla. Quando ci troviamo sul vertice non
sappiamo definire la direzione radiale, quindi non sapremmo nemmeno quale valore di φ dare al vertice;
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