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come polinomio di grado n, allora nella zona caricata la pressione sarà espressa da un altro polinomio sempre

di grado n che assume la forma (5). Questo teorema ci fa capire come ha lavorato Hertz nello sviluppare la
sua teoria dei contatti localizzati.

I problemi visti fin ora possono essere divisi in due classi, quella classe nella quale abbiamo assegnato un
certo carico agente su di una certa zona e abbiamo visto cosa accadeva (quindi quali tensioni scaturivano) e
quella classe in cui davamo dei spostamenti di una certa zona e vedevamo quale distribuzione di pressione ne
scaturiva e quindi che carico dovevamo applicare su quella zona per avere quella deformazione.

Nel caso della teoria di Hertz ci troviamo in una condizione più complicata, perché quando abbiamo dei
componenti elastici che siano premuti gli uni contro gli altri e che abbiano una geometria tale da toccarsi
teoricamente su una zona di area nulla (un punto o un segmento), le tensioni all’interfaccia dovrebbero
andare all’infinito ma poiché non ci vanno si conclude che grazie all’elasticità del materiale costituente gli
elementi la zona di contatto non abbia più area nulla cioè si sia ingrandita in qualche maniera. Allora
vogliamo capire quando applichiamo un carico tra questi elementi a contatto quale sia la pressione massima
di contatto e quali siano le sollecitazioni di contatto.

In questo problema sappiamo il carico che abbiamo applicato, conosciamo la geometria dei elementi a
contatto ma non conosciamo quanto grande è diventata l’area di contatto, quindi non conosciamo la
geometria dell’area di contatto e di conseguenza non conosciamo neppure come vari pressione di contatto in
tale area (la pressione non è uniforme).

[1h 33min]

I contatti che ci interessano non sono quelli relativi a due superfici piane che si toccano poiché esse hanno
un’area di contatto indefinita; per avere un area di contatto nulla le due superfici devono essere curve o
almeno una delle due deve essere curva e noi ci limitiamo nella realtà a studiare delle superfici curve del
secondo ordine.

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