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COME MIGLIORARE A SCACCHI?

¾ Come pensare in finale




Molte volte, avrai avuto consigli generici del tipo: “SehaiunELOintornoai1500, Imparamatti
basilari(Re+Donnavs.Re,Donna+Donnavs.Re,Torre+Torrevs.Re,Re+Torrevs.Re).Giocali
finchènonacquisticompletaconfidenzanonseiingradodidaremattoachiunqueinqueste
posizioni”. Oppure: “SehaiunELOintornoai1600Ͳ1700,ilfinaleèlachiavevincenteperquesto
livello.Immaginailvantaggioenormechehaicontroiltuoavversariosetusaicomegiocareil
finaleeluino!Studiaschemibasedeifinali:Re+Pedonevs.Re,Re+2Pedonivs.Re,Re+Pedone
vs.Re+2Pedoniecosìvia.”Ed ancora:”SehaiunELOintornoai1800Ͳ1900,dedicatiaifinalidi
Torre,chesonoipiùfrequentiinassoluto”

Sono tutti consigli validi e che sottoscrivo pienamente, ma purtroppo so, per esperienza,
che uno studio solo mnemonico dei finali risulta noioso e, pertanto, poco efficace.

Ora, nelle precedenti due Parti, abbiamo definito la scaletta mentale da utilizzare in
mediogioco:

A. Valutazione della Posizione


B. Cosa vuole fare il tuo avversario? (il suo piano)
C. Cosa debbo fare io? (il mio piano)
D. Calcolo delle varianti

La domanda è: possiamo utilizzare lo stesso flusso di pensiero anche in finale?

E’ ovvio che la conoscenza di schemi abituali (patterns) facilita grandemente il nostro


lavoro mentale e, quindi, non voglio assolutamente sconsigliarti lo studio di un buon
manuale sui finali (Averbach, giusto per citare il più famoso). Ma la conoscenza dei finali
non significa solo teoria, ma anche conoscenza accumulata con proprie esperienze e con
lo studio delle partite dei maestri.

Qualche esempio concreto ci aiuterà a comprendere meglio il concetto che cerco


faticosamente di esprimere.
Un finale di pedoni facile. Il Bianco può giocare 1.Rc4 oppure, in modo più diretto, 1.b5+ ,
in quanto sa che dopo 1…Rxb5; 2.Rd5 il finale è vinto facilmente (ad esempio 2…f5;
3.Re5 e così via, facendo strage dei pedoni).

Ora però guardiamo quest'altra posizione:

Un finale di Torre, con mossa al Bianco, che deve decidere se cambiare le Torri (con
1.Txd6+) o conservarle (con 1.Te4+). Senza bisogno di calcolare le varianti, come farebbe
un computer, il mio cervello sa che deve cambiarle, perchè sa che dopo 1.Txd6+ Rxd6;
2.Rd4 Rc6 3.b5+ il finale è vinto (vedi diagramma precedente).

Quindi, la conoscenza teorica dei finali "aiuta" il nostro cervello a funzionare meglio, ad
essere più rapido. Ma, in posizioni complesse, ci occorre un algoritmo migliore, per trovare
la soluzione.

Osserviamo il seguente studio:

Mossa al Nero.

E’ evidente che qui, anche se abbiamo studiato dei buoni manuali sui finali di Torre, non
possiamo ridurre il finale ad un caso semplice. Abbiamo quindi bisogno di una scaletta
mentale che ci aiuti. Applichiamo lo stesso flusso di pensiero utilizzato nel mediogioco:

A. Valutazione della Posizione

Pedoni: Il Bianco ha due pedoni passati, di cui uno (il pedone c-) in sesta traversa. Il Nero
ne ha solo uno, in quinta.

Torri: la torre bianca sta davanti al pedone e non dietro (la posizione ottimale); però
potrebbe sfruttare tale situazione dando, al momento opportuno, uno Scacco al Re per
liberare di colpo la casa di promozione in c8.
Re: il Re bianco deve avvicinarsi al pedone d5 del Nero. Il Re nero deve evitare ogni
Scacco al Re da parte della Torre bianca (come appena detto).

Valutazione: il Bianco sta meglio.

B. Cosa vuole fare il mio avversario? (il piano del Bianco)

Lo abbiamo detto: spingere in c7 e poi dare Scacco. Ad esempio, dopo 1…Rf7; 2.c7, il
Nero è in zugzwang (senza mosse). Infatti, se gioco 2…Re7 (avvicinandomi al pedone) il
Bianco vince con 3.Te8+. Ovviamente se torno in g6 con 2…Rg6, ho solo perso un tempo
prezioso, perchè il Bianco spingerà anche l'altro pedone con 3.e6 e sono ancor più nei
guai!

C. Cosa debbo fare io? (il piano del Nero)

Il mio problema urgente è mettere al riparo il mio Re, e possibilmente attivarlo. Ad


esempio, metterlo in e4, usando il pedone bianco e5 come scudo.

D. Calcolo delle varianti

Allora: 1…Rf5; 2.c7 Re4; 3.e6 accidenti! come fermo ora il pedone e6? Ci vorrebbe la
torre in e7. Ok, altra variante: 1…Tf7+; 2.Re2 Rf5; 3.c7 Re4. Ok, ora, dopo 4.e6 posso
giocare 4…Te7. La mia torre blocca entrambi i pedoni bianchi, il Re in e4 non può subire
scacchi e difende il mio pedone d5. Una variante di 3 mosse è il mio massimo assoluto.
Ok, gioco 1…Tf7+.

Quali insegnamenti generali possiamo trarre da questi esempi?

In linea generale, tutti i finali possono essere divisi in 2 categorie:

1. Finali Teorici – sono quelli il cui risultato è comunemente noto, ovviamente a gioco
corretto. Sono posizioni ben studiate e la soluzione è interamente tecnica.
2. Finali Pratici – posizioni che appaiono nelle partite reali. Questi di solito hanno più
pezzi e pedoni dei finali teorici, ma possono essere risolti applicando le conoscenze
basilari sui finali. L’obiettivo è di trasporre questi finali in quelli del primo tipo (i
teorici). Il flusso del pensiero, però, deve essere regolato da una scaletta mentale
rigorosa.

9 Nella Parte successiva, studieremo: Come costruirsi un repertorio d’aperture

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