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CHARLOTTE BRONTE

Charlotte Brontë nasce il 21 aprile 1816 in Inghilterra terza di sei figli da Patrick Brontë un pastore protestante e
da Maria Branwell. Il padre amava la letteratura, aveva studiato a Cambridge e scriveva poemetti di carattere
religioso e politico. Charlotte rimane orfana di madre a cinque anni e verrà accudita insieme ai fratelli dalla zia
materna. Frequenterà dal 1824 una scuola per figlie di ecclesiastici insieme alle sorelle Maria, Elizabeth e Emily la
minore, ma purtroppo le poche condizioni igieniche e il vitto scarso causeranno la morte delle sorelle maggiori,
l’esperienza traumatica sarà rievocata nel romanzo Jane Eyre. Tornate a casa si divertivano tutte insieme con il
fratello a scrivere avventure fantastiche che rilegavano in modo artigianalmente, continueranno sempre questa
attività letteraria ogni volta che si ritrovavano insieme liberi dagli impegni di studio. Dal 1831 frequenterà la scuola
con ottimi risultati per poi essere assunta come insegnante, in seguito Charlotte svolgerà la professione di istitutrice
presso alcune famiglie aristocratiche. Nel 1842 si reca a Bruxelles, con la sorella Emily, per studiare francese e si
innamora, non ricambiata, del suo professore già sposato, ma l’amarezza è talmente profonda che con la tematica
dell’amore proibito tra studentessa e professore scriverà due libri. Ritorna a casa nel 1844 e scrive romanzi insieme
alle sorelle, poi singolarmente Charlotte scrive “Il professore” che viene rifiutato, mentre “Jane Eyre” è subito
pubblicato con lo pseudonimo di Currer Bell. Seguiranno altri romanzi “Shirley” e “Violette” simile al contenuto del
libro Il professore ma più autobiografico. Nel giugno 1854 Charlotte si sposa con il reverendo Nicholls, ma la felicità
durerà solo un anno perché si spegnerà il 31/3/1855 in attesa di un figlio.

OPERE
Charlotte, Emily e Anne pubblicarono nel 1846  una raccolta di poesie sotto gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton
Bell: vendettero solo due copie. Nonostante l’insuccesso decisero di continuare e si misero all’opera per scrivere
romanzi. Charlotte continuò ad usare lo pseudonimo di “Currer Bell” nella pubblicazione dei suoi primi due romanzi.
Jane Eyre è pubblicato nel 1847 è un romanzo di formazione, scritto in forma autobiografica Charlotte ripercorre le
tappe della sua vita rivolgendosi in maniera diretta al lettore. Descrive i cambiamenti fisici di Jane ma soprattutto
quelli psicologici, con i sentimenti e le passioni, ma anche il coraggio e l’indipendenza nell’affrontare le difficoltà della
vita. Grande forza del libro è lo stile della scrittura che lo rendono ancora oggi attuale.
Shirley pubblicato nel 1849 è un romanzo sociale tra le guerre napoleoniche e le lotte operaie, mettendo in rilievo le
contraddizioni del progresso industriale e le condizioni delle donne nel matrimonio e nel lavoro. Tanti i riferimenti
autobiografici della famiglia Brontë, e Charlott e esprime chiaramente il suo profondo pensiero sul femminismo, e la
necessità di qualificazione professionale delle donne al pari degli uomini e il disappunto per il mercato del
matrimonio. Molta suspense e sentimento, innumerevoli riferimenti alla Bibbia ma anche alle opere di Shakespeare.
Villette pubblicato nel 1853 anche in questo romanzo  Charlotte dimostra la sua forte personalità descrivendo la
determinazione della protagonista, la timida Lucy, che assunta presso un collegio femminile a Villette spera di
iniziare una nuova vita. Molti i riferimenti biografici, molteplici le sfaccettature dei personaggi e  l’evolversi della
storia rende viva e reale la protagonista dalla grande forza di volontà che gli permette di raggiungere l’indipendenza
professionale. Grande cosa nell’epoca vittoriana la libertà di essere sè stessa.
The Professor scritto prima di Jane Eyre e rifiutato dagli editori, pubblicato postumo nel 1857. Per la prima volta
l’autrice crea un protagonista maschile, William Crimsworth, colto e sensibile che fugge da un lavoro pesante per
trasferirsi in Belgio per insegnare in un istituto femminile. Da qui si snoda tutta la storia con descrizione degli
ambienti e dei personaggi impeccabili formando un romanzo trascinante con l’indiscusso genio di Charlotte Brontë.
Emma romanzo incompleto, scritto dopo “Villette”, Charlotte scrisse solo i primi due capitoli, il romanzo è stato
completato in seguito da Another Lady uscito con il titolo “Emma Brown“.

JANE EYRE

1° edizione: 16 ottobre 1847


Genere: romanzo romantico, critico sulla società, bildungsroman, accenni gotici

Jane Eyre è un romanzo della scrittrice inglese Charlotte Bronte, pubblicato per la prima volta il 16 Ottobre 1847. Il
romanzo è scritto sotto forma di autobiografia, infatti originariamente fu pubblicato con il nome di “Jane Eyre: An
Autobiography” sotto lo pseudonimo di Currel Bell. Abbiamo infatti molti elementi autobiografici. Charlotte visse
nello Yorkshire, vicino alla brughiera e da piccola restò molto in contatto con questo scenario, proprio per questo
motivo fa delle descrizioni mozzafiato. Una sequenza del romanzo, ambientata a Lowood è basata sulle personali
esperienze della stessa autrice. La vita dura, la gente che moriva di tifo sono tutte cose che ha vissuto in prima
persona. Fu orfana anche lei perché sua madre morì presto lasciandola con suo marito e una zia. La morte di Helen
Burns, morta di tubercolosi, richiama le morti delle due sorelle di Charlotte, Elizabeth e Maria. Poi, la vita sregolata e
l’alcolismo di John Reed rimandano al fratello di Charlotte che diventò dipendente di oppio e alcool prima della sua
morte. Jane invece è proprio Charlotte, la quale è stata una governante come la protagonista. Si tratta di un romanzo
di formazione che narra della crescita, educazione e maturazione del personaggio principale. Abbiamo il primo
bildungsroman al femminile della letteratura inglese in cui Jane cerca l’amore, la felicità, la giustizia e la libertà.
Il romanzo ha alcune tematiche che rimandano al genere gotico, contaminato dal romanticismo. Vi sono numerosi
avvenimenti soprannaturali, come i riferimenti alle favole, i sogni profetici e anche, ad esempio, come quando lei è
convinta di vedere lo spettro dello zio nella camera rossa.
Il linguaggio usato dall’autrice è poetico, raffinato e ricercato, e Jane ci narra le sue disavventure usando un tono
della narrazione piuttosto elevato.
Il ritmo è altalenante: a tratti è incalzante per via degli avvenimenti narrati e dei colpi di scena, a volte diventa più
lento, soprattutto nelle descrizioni e nelle parti più prolisse della storia.
Charlotte Bronte caratterizza i personaggi in modo impeccabile creando profili caratteriali del tutto verosimili e
realistici. L’analisi interiore psicologica della protagonista è notevole e la scrittura in prima persona contribuisce al
coinvolgimento totale del lettore, il quale si ritrova completamente immerso nella vita di Jane.

TRAMA
Jane Eyre è una bambina orfana che viene accolta presso i parenti dopo la morte dei genitori. In questa sua nuova
famiglia Jane è resa oggetto di continui maltrattamenti da parte di una fredda zia e anche da parte degli altri bambini
della casa, suoi cugini. L'unica persona che l'amava, lo zio materno, è morto anni prima e sua zia si trova costretta ad
accudire la fanciulla perché tale era l'ultima promessa strappatale da suo marito prima di morire. Ma Jane Eyre è una
ragazzina dal carattere forte e deciso e lo dimostra dapprima quando, all'inizio del libro, si ribella al bullismo dei
cugini, e poi quando viene affidata ad una scuola di carità, dove il sacrificio ed il pesante lavoro sono la regola del
giorno per le fanciulle senza famiglia. La forza di carattere di Jane si palesa anche prima che ella parta per la scuola,
quando protesta contro la zia che ha parlato malissimo di Jane al rettore della scuola.
Nonostante la durissima disciplina e la prematura morte della sua migliore amica, deceduta per tubercolosi con altre
compagne, morte invece di tifo addominale a causa delle pessime condizioni in cui è tenuta la struttura in cui
risiedono, Jane prosegue gli studi, che ultima con successo, e successivamente opera all'interno dello stesso istituto
come stimata insegnante. Questa professione la rende una donna libera ed indipendente, permettendole di coltivare
i suoi interessi, e trovare un'occupazione presso la dimora di Thornfield Hall, appartenuta da sempre alla nobile
famiglia dei Rochester, dove svolge il ruolo di istitutrice per Adele, la figlia adottiva del padrone di casa, il misterioso
Mr. Rochester.
Questo periodo da istitutrice trascorre serenamente fino al giorno dell'improvviso arrivo di Mr. Rochester, un uomo
imponente e sarcastico, che è subito colpito dalla vivida intelligenza e dall'indipendenza di spirito di Jane. Il rapporto
tra i due attraversa varie traversie, tra cui l'annunciato e poi disdetto matrimonio di Mr. Rochester con Blanche
Ingram, una donna bellissima che vuole sposarlo soltanto per interesse. Infine Mr. Rochester scopre che l'amore che
egli sin dal primo momento aveva riposto in Jane è ben corrisposto, e perciò le chiede la mano.
Ma un terribile segreto è racchiuso tra le mura di Thornfield Hall e viene fortuitamente rivelato il giorno stesso delle
nozze tra Jane e Rochester: l'uomo è già sposato con Bertha Mason, una donna completamente pazza e tenuta
segregata nella soffitta di Thornfield. Rochester nutre un sentimento di pietà ma anche di rabbia per Bertha, che non
gli ha mai permesso di abbandonarla al suo difficile destino. Jane, combattuta tra le insormontabili regole religiose e
morali e il sincero amore per Rochester, lascia precipitosamente Thornfield.
Sull'orlo della morte per inedia, viene accolta in casa di un ecclesiastico, St. John Rivers, e delle sue due sorelle. Poco
dopo, trova lavoro come maestra in una scuola rurale. Nel frattempo approfondisce la conoscenza con il giovane,
bello ed idealista St. John e, quando le arriva la notizia improvvisa di una grossa eredità e del fatto che St. John e le
sorelle sono suoi parenti prossimi, divide l'eredità con loro. St. John le propone di sposarlo e di andare in missione
in India con lui, ma Jane rifiuta e decide di ritornare dal signor Rochester. Scopre però che in seguito ad un incendio,
provocato dalla stessa moglie Bertha, è rimasto vedovo, cieco e mutilato. Jane e Mr. Rochester possono così
convolare a nozze e Adele torna dal collegio dove era stata mandata per vivere con loro. Alla fine del libro, Mr.
Rochester riacquista parzialmente la vista. In questo modo potrà vedere insieme a Jane il loro primogenito.

PERSONAGGI
Jane Eyre

 EYER: osservatrice, perché descrive ogni cosa dettagliatamente


 IRE: ira, perché ha una vita infelice e piena di ingiustizie
 FRESH AIR: bisogno di respirare, perché va sempre in cerca di qualcuno che le vuole bene veramente e,
soprattutto, in cerca della felciità.
Protagonista del romanzo e personaggio del titolo. Rimasta orfana a tre mesi, lotta per superare la sua triste infanzia
del tutto privata d'affetti e, dopo esser divenuta istitutrice va a fare la governante nella residenza di Thornfield Hall,
dal signor Rochester. Ha un carattere appassionato e coraggioso, intriso dei valori di libertà ed indipendenza; ha
anche una grande coscienza morale e una forte determinazione cristiana che le permettono di attendere la
convivenza con l'amato fino a dopo la morte della moglie di quest'ultimo.
Non viene considerata molto bella, è piccola, minuta e gracile. Veste abiti neri molto uniformi e non ama indossare
gioielli per sembrare più bella. È un’orfana che crese in solitudine, senza snessuno che si occupi veramente di lei e le
voglia bene.
È una piccola, semplice e povera governante e prova dei sentimenti intensi. È dotata di profonda capacità di
compenetrazione e forte senso di uguaglianza e giustizia, indipendenza, rispetto di se stessa e moralità. La possiamo
quindi considerare una “new woman” dell’epoca vittoriana poiché osa amare il suo parone e lo sposa sfidando i
pregiudizi sociali.
È il primo personaggio femminile della letteratura a rivendicare con forza il dirittto di esprimere e far valere le
proprie emozioni e agire in base alle proprie convinzioni perché, precedentemente, la figura dell’eroe era sempre
riservata ai personaggi maschili.
Edward Fairfax Rochester
 ROCHESTER: nome di una città del Kent, Inghilterra, così chiamata da “roche”, che in francese significa
“roccia” e da “chester”, dal latino “castrum” che significa “città, castello”, luogo irregolare e ruvido.
 FAIRFAX: significa con i capelli chiari.
È un uomo cupo, misterioso, passionale e impulsivo. Ha maniere ruvide e non è particolarmente bello. È il padrone
della dimora di Thornfield ed è il tipico eroe byroniano, malvagio, aristocratico, lunatico, affascinante, intelligente,
cinico, solitario, emotivamente ferito e irresistibile per le donne. Ha condotto una vita dissipata vagabondando e
avendo svariate amanti per tutta Europa.
Nobile del Lancashire e padrone della magione di Thornfield. Un eroe byroniano indotto a fare un primo matrimonio
infelice e forzato con Bertha molti anni prima del suo incontro con Jane, della quale s'innamorerà perdutamente.
MRS. SARAH REED
 REED: significa “canna”, cioè debole o vuoto.

Moglie di Mr. Reed. Morto il marito, il quale le aveva fatto promettere di trattare Jane come se fosse una loro figlia,
la trascura e maltratta, perché la donna vede Jane amata dal proprio marito molto più che i fratelli Reed (forse il
disprezzo della donna è causato dal fatto che il padre della bambina era povero a differenza dei Reed); nel frattempo
vizia i figli propri e perdona loro qualsiasi cattivo comportamento. Quando Jane ha dieci anni, Sarah Reed riesce a
cacciarla da casa mandandola alla scuola di Lowood con la fama immeritata di bambina cattiva e bugiarda. Dieci anni
dopo, quando Jane è diventata insegnante dal signor Rochester, Sarah deve fare i conti con gli sperperi e i debiti del
figlio John: a un certo punto questo muore e la madre si ammala di crepacuore per la depressione. Manda a
chiamare Jane e sembra pentirsi solo per un momento di non aver trattato Jane come una figlia, in realtà fino alla
morte si mostra sprezzante verso Jane.
JOHN REED
Cugino di Jane, che la sottopone a continui atti di bullismo, a volte addirittura in presenza della madre che lo lascia
fare; manca di rispetto anche alla madre e alle sorelle e marina frequentemente la scuola.
Manca di rispetto a tutta la famiglia, ma nonostante ciò è il preferito della madre. Cresciuto, si rovina con le cattive
compagnie, il bere e il gioco d'azzardo e muore a Londra dopo aver sperperato tutto il denaro della famiglia, forse
suicida.
GEORGIANA REED
Cugina di Jane, sorella di John. Bella ed affascinante ma viziata, vanitosa, insolente e dispettosa, a cui tutto è
permesso in casa in virtù dell'essere bella e anch'essa detesta Jane. Da grande perderà la sua bellezza, e proverà
invano a sposarsi per convenienza, litigando con la sorella; infine trova un marito anziano ricco.
ELIZA REED
Cugina di Jane, primogenita dei Reed, sorella di John e Georgiana. Descritta come una ragazzina egoista, caparbia e
disposta a tutto pur di avere soldi, anch'essa disprezza Jane. Acida perché non è attraente come la sorella (e quindi
ha meno possibilità di contrarre un matrimonio che le assicurerebbe una vita dignitosa – disposta a far tutto in
cambio di soldi), dedica fanaticamente tutta se stessa alla religione. Dopo la morte della madre diventa suora.
BESSIE LEE
Balia di Gateshead, residenza dei Reed. Tratta la piccola Jane con gentilezza ed affetto, raccontandole le proprie
storie e cantando, anche se spesso sgrida Jane esageratamente o ingiustamente (un po' tutti gli abitanti di casa Reed
odiano Jane perché non è né ricca né bella); più tardi sposa Robert Leaven e sarà contenta del riscatto di Jane.
MR. BROCKLEHURST
Sacerdote protestante, è il preside e tesoriere della Lowood School, bigotto e ipocrita: tradizionalista religioso,
sostiene con durezza le proprie opinioni sulla disciplina e lo stile di vita, imponendo alle ragazze della scuola vitto e
abiti scarsi ma permettendo alla propria famiglia il lusso.
HELEN BURNS
La miglior amica di Jane a Lowood, quando erano bambine. Si rifiuta di provare odio e rancore nei confronti di chi
continua a punirla con severità, confidando in Dio, nella morale del porgere l'altra guancia, il che Jane accetta solo in
parte, e pregando per la salvezza celeste. Insegna a Jane a fidarsi del cristianesimo e muore di tubercolosi tra le
braccia dell'amica[1].
BERTHA MASON ROCHESTER

 BERTHA: deriva dall’antica parola tedesca “bertha”, che significa “brillante” e quindi richiama il fuoco, poiché
lei è quella che morirà tra le fiamme che ha lei stessa appiccato alla casa.

Prima moglie violenta e pazza di Edward (forse la sua malattia ha una componente che deriva dal matrimonio non
voluto con lui). Viene tenuta segregata nel sottotetto di Thornfield ed alla fine muore suicida tra le fiamme che ha lei
stessa appiccato alla casa.
MRS. ALICE FAIRFAX
Anziana vedova governante di Thornfield. Si preoccupa sinceramente sia per Jane che per Rochester, suo figlio
adottivo da quando rimase orfano.
ROBERT LEAVEN
Cocchiere a Gateshead, è lui che porta a Jane la notizia dell'avvenuta morte di John Reed; descritto anche lui come
relativamente buono rispetto agli altri abitanti di casa Reed. Sposa Bessie Lee.
LLOYD
Farmacista compassionevole che raccomanda Jane e le permette di mandarla a scuola. Riesce a demolire la nomea
falsa di bambina cattiva di Jane.
MISS MARY TEMPLE
Sovrintendente alla Lowood School. A differenza del preside tratta tutti i giovani studenti con gentilezza, rispetto e
compassione. Difende Jane dalle false accuse che a Brocklehurst sono state rivolte da Sarah Reed con l'inganno e
finisce col prendersi cura di Helen. Alla fine sposa il reverendo Naysmith, pastore buono e giusto.
MISS SCATCHERD
Insegnante aspra e cattiva di Lowood.
ADELE VARENS
Bambina francese della quale Jane è governante. Accolta da Rochester da quando la madre, sua vecchia amante per
contrastare Bertha, l'aveva abbandonata per fuggire in Italia con un musicista. È molto legata alla signora Fairfax e
anche a Jane. Pur non essendo molto incline allo studio, si dimostra una buona allieva. Vuole sempre cantare e
ballare.
Lia
Giovane, bella e gentile cameriera a Thornfield. Ha una natura spiccatamente eccitabile.
Blanche Ingram
Una donna nobile e mondana che Rochester frequenta per far ingelosire Jane ed avvicinarla a sé. È molto bella
esteriormente, ma ha un comportamento borioso e insensibile.
Richard Mason
Inglese delle Indie occidentali, è il fratello di Bertha.
Grace Poole
Custode di Bertha. Pagata con uno stipendio molto alto da Rochester per tenere Bertha nascosta e tranquilla. Per
reggere lo stress del suo lavoro beve, il che permette alla pazza ogni tanto di eludere la sorveglianza di Grace. Viene
uccisa durante l'incendio finale da Bertha.
St. John Eyre Rivers
Un ecclesiastico che fa amicizia con Jane e che si rivelerà esser suo cugino; ha sempre soppresso le proprie passioni
ed emozioni umane a favore delle opere di pietà. Fortemente determinato ad andare
in India come missionario anche se questo significa perdere la propria corteggiatrice Rosamond.
Diana e Mary Rivers
Le due sorelle di John. Buone, intelligenti e di cuore generoso, legano subito con Jane e il legame diventerà più forte
quando scopriranno di essere cugine.
Rosamond Oliver
Una giovane donna bella e ricca, patrona della scuola del villaggio ove Jane insegna. Innamorata di John, viene
respinta perché non potrà mai esser la moglie di un missionario.
Alice Wood
Cameriera di Jane quando questa è insegnante alla scuola di Morton.
John Eyre
Zio paterno di Jane, che desidera adottarla quando ella compie 16 anni; ma la signora Reed glielo impedisce per
dispetto verso Jane. Altri suoi nipoti (figli di un'altra sorella) sono i tre fratelli Rivers. Muore a Madeira mentre Jane è
ospitata dai Rivers.
Mr. Oliver
Padre di Rosamond. Una vecchia persona gentile e caritatevole.

ANALISI
La trama del libro può essere ricondotta a tre periodi essenziali:

 l'infanzia che Jane trascorre a Gateshead presso la zia e i cugini che non l'amano, e in seguito presso la tetra
Lowood School dove diviene insegnante;
 il lavoro, come istitutrice di una bambina, presso Thornfield Hall ed il progressivo nascere e approfondirsi del
sentimento che la legherà al padrone, mister Rochester, in un clima di attesa, mistero e tragedia;
 la decisione di scappare, poiché scopre che il suo amato ha un’altra moglie e l’inizio dell’insegnamento a
Marsh End, per poi dirigersi a Ferndean e ritornare dalla persona amata (autodeterminazione di Jane, che la
porta a nuove conoscenze ed esperienze).
Jane è dotata di una vivida intelligenza che l'aiuterà a destreggiarsi nella società conformista e spietata in cui visse la
stessa Charlotte Brontë. Jane Eyre risulta infatti essere un'opera parzialmente autobiografica. La rettitudine morale
di Jane, infatti, non le consente di scendere a compromessi, ed ella si trova costretta a rifuggire dal suo amore.
Nonostante questa disgrazia, dopo un breve periodo di stenti, Jane riprende in mano la propria vita, seguendo le
proprie convinzioni senza lasciarsi sviare. Alla fine è proprio il suo rigore a regalarle la felicità che desidera.
LUOGHI
Il primo luogo descritto nel romanzo è uno spazio interno, o meglio, uno spazio chiuso, la stanza rossa di Gateshead,
il quale nome deriva da “gates” che significa “barriere” poiché qui la piccola Jane era ospitata mal volentieri da Mrs.
Reed, la quale, alla morte del marito, aveva promesso di prendersi cura di lei. La stanza rossa è la perfetta
rappresentazione della visione che Jane ha della società in cui è “intrappolata”. Poi c’è Lowood, che rappresenta un
altro luogo chiuso e soffocante. Lowood deriva da “woods” che significa “bosco” e da “low” che significa “degrado”.
La mattina del 19 gennaio, Jane lascia Gateshead e viene mandata alla scuola di Lowood.
Altro luogo importante, che fa parte del secondo momento della storia di Jane Eyre, è Thornfield, il quale nome
deriva da “thorns” che significa “spine” e “field” che significa “campo”, quindi “campo di spine”. Jane qui trascorrerà
momenti di dolore mai provati prima perché si innamora di Edward e il giorno delle nozze si scopre che l’uomo è già
sposato con Bertha Mason e Jane decide di lasciare Thornfield. All’arrivo a Thornfield, la carrozza si ferma davanti ad
una casa, Jane scende ed entra in una camera illuminata dal fuoco e dalle candele. Quando scopre che Mr. Rochester
ha già una moglie, decide di scappare ed esce da Thornfield. Costeggia i campi e i sentieri fino al sorgere del sole e,
ormai, le sue scarpe erano bagnate di rugiada. Camminava veloce come una pazza e piangeva fin quando cadde. Da
lontano vide una carrozza, la fermò e salì. Whitcross deriva da “cross”, che significa “incrocio”: è un momento di
scelta per Jane, o meglio lo possiamo definire un luogo di passaggio. Jane camminò molto e decise di fermarsi per
riposare, quando sentì una campano e si lasciò guidare dal suono. In lontananza vide un villaggio e un campanile.
Vagò per giorni senza mangiare e senza un posto in cui dormire. Camminando si era avvicinata ai terreni paludosi
dove vi erano solo campi sterili e incolti. Lì, su una collina, vide una luce e la raggiunse. Dopo aver attraversato i
terreni paludosi trovò il sentiero che portava dritto al lume. Oltrepassò il cancello e vide il profilo di una casa nera,
bassa, piuttosto lunga. Era a Marsh End con St. John e la sua famiglia. Marsh End deriva da “marsh” che significa
“palude” e da “end” che significa “fine”, infatti è la fine di un vagare senza meta e l’inizio di una vita senza più
sofferenze. Lasciò Marsh End per andare a Morton. Qui fa l’insegnante e ama molto il suo lavoro. Si affezionò subito
alle sue alunne e anche loro le volevano molto bene. Però, nonostante la sua vita fosse cambiata e ormai tutto
andava per il verso giusto, non ha mai dimenticato il signor Rochester. Il suo pensiero la perseguitava e il suo nome,
ormai, era scolpito nel suo cuore. Così, decise di tornare a Thornfield per avere notizie di Mr. Rochester. Il viaggio
durò 36 ore e partì da Whitecross un martedì dopo pranzo per arrivare il giovedì mattina. Arrivata a Thornfield trovò
la casa bruciata e chiedendo informazioni a riguardo le viene comunicato che ad appiccare il fuoco era stata Bertha,
la moglie del signor Rochester. Il signor Rochester si trovava alla villa di Ferndead e Jane andò a cercarlo. Incontrò
finalmente il signor Rochester e nonostante fosse cieco, il sorriso gli animava il volto, i suoi tratti prendevano
un’espressione più calda e più dolce. Ferndean deriva da “fern” che significa “felci”, le quali raffigurano un futuro
felice per il signor Rochester e la signorina Jane.
TEMI
Il libro affronta temi “tabù” come il classismo, il rapporto tra i sessi, la religione e il proto-femminismo.I temi presenti
nel romanzo sono molteplici, ma quello principale, da cui derivano tutti gli altri, è quello dell’amore tra Edward e
Jane. I due si sposeranno solo alla fine, dopo una serie di ostacoli, quando, però, entrambi si trovano in una
situazione di parità perché lei acquisisce ricchezze materiali e lui, perdendo la vista, ha bisogno di qualcuno che lo
aiuti. Questo amore senza limiti e sincero sfida le convenzioni sociali e ci troviamo di fronte all’idea emergente del
femminismo, o piuttosto dell’eguaglianza degli uomini e delle donne. Jane non è una ragazza come tutte le altre e
non si sottomette a niente e nessuno. Per la prima volta è la donna a sottomettere l’uomo e a dimostrare la sua
indipendenza. Non crede nell’inferiorità delle donne e si capisce benissimo che attraverso questo romanzo l’autrice
vuole criticare la società e soprattutto il genere maschile. Infatti, un altro tema molto importnate è quello della
condizione delle donne in quel tempo, le quali erano schiave e nonosyante l’aumento delle lavoratrici in molti
settori, come le fabbriche, la maggior parte delle donne dovevano dedicarsi ai lavori di casa. Possiamo paragonare
questo racconto a quello di Cenerentola.
Durante l’epoca vittoriana il ruolo delle donne si riduceva a procreare ed occuparsi della casa. Non potevano
esercitare una professione, a meno che non fosse quella di insegnante o di domestica, non potevano votare.
Charlotte Bronte ci invita a non arrenderci mai di fronte alle difficoltà della vita e ad affrontare tutti i problemi con lo
stesso coraggio e decisione con cui lo fa Jane. La vita della protagonista ci viene presentata come una sorta di ascesa
verso l’emancipazione delle donne, l’indipendenza e la parità di diritti. Frase del libro: I am no bird; and no net
ensnares me: I am a free human being with an independent will.

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