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In questo numero
Adattamento a lungo termine
e periodizzazione
Vladimir N. Platonov
La periodizzazione dell’anno
di allenamento come base fondamentale
per lo sviluppo dell’adattamento
a lungo termine
1

10
Sport di squadra
e coordinazione
Wlodzimierz Starosta
Livello e importanza delle capacità
condizionali e coordinative nei giochi
sportivi di squadra

21
Elementi di didattica
47
L’arbitro: uomo e mezzo
dei giochi sportivi Hans Dieter Trosse
Andrea Ceciliani Analisi del ruolo svolto dall’arbitro
Lo sviluppo degli aspetti cognitivi nei giochi sportivi e delle cause
nell’insegnamento della tattica della conflittualità tra la sua figura
e l’ambiente nel quale agisce

31
Salti tecnici, capacità di forza
56
La corsa in acqua come
e flessibilità nella ginnastica mezzo di allenamento
ritmica Aureliano Musulin, Franco Sardella,
Alessandra Di Cagno, Marco Baggio, Carlo Baldari
Claudio Crova, Emanuale D’Artibale, Studio sulla metodologia
Guido Brunetti di applicazione della corsa in acqua
Analisi dei salti tecnici e delle capacità come sistema di allenamento
di forza e flessibilità in atlete praticanti complementare per atleti
la ginnastica ritmica praticanti alcune discipline sportive

36
Training’s Digest
63
Summaries
A cura di Mario Gulinelli, Olga Iourtchenko

41
Pre-stiramento e parametri
biomeccanici del salto
verticale
Gian Nicola Bisciotti, Piero Mognoni,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n.57

Pier Paolo Iodice, Antonio Canclini


L’influenza della velocità della fase
di pre-stiramento sui parametri
responsabili del potenziamento
della fase concentrica di un salto
verticale effettuato attraverso
un ciclo stiramento-accorciamento
Vladimir N. Platonov, Istituto ucraino di cultura fisica, Kiev

Adattamento a lungo termine


e periodizzazione annuale
2 La periodizzazione dell’anno di allenamento
come base fondamentale per lo sviluppo
dell’adattamento a lungo termine
Il problema della periodizzazione annuale è al centro della
teoria e della metodica dell'allenamento. Si analizza la
periodizzazione tradizionale dell'allenamento alla luce
delle nuove tendenze di questi ultimi anni, mettendo in
evidenza che le novità introdotte nel campo dell’organiz-
zazione della preparazione annuale non la contraddicono,
ma ne hanno completato e sviluppato alcuni aspetti,
tenendo conto delle particolarità dell’evoluzione attuale
dello sport. Vengono successivamente illustrati i fattori
che determinano la durata ed il contenuto dei periodi e
delle tappe di allenamento in un macrociclo. Tali fattori
sono legati alla specificità dello sport praticato; alla tappa
della preparazione a lungo termine nella quale si trova l’a-
tleta; alle leggi di formazione delle diverse capacità, qua-
lità e aspetti della preparazione necessari per il livello di
prestazione che si vuole raggiungere; al calendario di gara
e ai compiti che debbono risolvere gli atleti partecipando
alle singole gare; alle particolarità morfologico-funzionali
individuali degli atleti; alle loro riserve d’adattamento; alle
particolarità dell’allenamento nei macrocicli precedenti; al
calendario individuale di gara; alla durata del periodo
delle gare più importanti; all'organizzazione della prepara-
zione; alle condizioni naturali; alla dotazione di materiali
ed attrezzature tecniche. Successivamente si espongono le
direzioni metodologiche che permettono di rendere otti-
male la struttura di un anno e di un macrociclo di allena-
mento: un andamento del processo d’adattamento, diretto
a costruire un grado di preparazione che coincida con la
struttura dell’attività di gara pianificata e con il relativo
livello della prestazione; il perfezionamento dei vari aspetti
dello stato di preparazione, realizzato osservando le leggi
oggettive di sviluppo delle sue componenti; il rispetto delle
particolarità individuali del processo delle reazioni d’adat-
tamento per la formazione dei diversi presupposti della
prestazione. Infine vengono trattati i diversi approcci alla
pianificazione delle gare, evidenziando come l'approccio
più opportuno sia quello che si basa su una pianificazione
che prevede una partecipazione ampia, ma fortemente
differenziata, alle competizioni, nel quale i diversi tipi di
gara vengono usati, soprattutto, come mezzo di prepara-
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zione e il sistema di allenamento si concentra sull’ottenere


prestazioni elevate nelle gare di qualificazione e nelle gare
principali.

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1. Introduzione to, sufficientemente giustificato dal punto con periodi di preparazione e di gara chia-
di vista scientifico nel periodo tra gli anni ramente definiti.
Nel corso di molti anni, le diverse ricerche ‘60-70, sia entrato in contraddizione con In essi il 1° macrociclo si caratterizza per
sul problema della periodizzazione dell’al- la pratica più moderna dello sport attuale. un’evidente finalizzazione generale, mentre
lenamento hanno assunto una delle posi- Alcuni allenatori hanno addirittura iniziato il 2° macrociclo ed il 3° (nel caso di una tri-
zioni centrali nella teoria e nella metodica a rinunciare ai periodi di preparazione, di pla periodizzazione) mostrano una chiara
dell’allenamento. Soprattutto negli anni gara e di transizione con i loro compiti e direzione specializzata, con un periodo di
‘60 furono condotte ricerche particolar- contenuti specifici. Hanno introdotto la preparazione di durata relativamente
mente intense e ciò portò ad uno sviluppo pianificazione mensile dell’allenamento breve. Ci si orienta su da una a tre gare
del sistema logico della periodizzazione del per la preparazione ad ogni gara, più o principali, mentre la partecipazione alle
processo d’allenamento che fu la conse- meno importante, e hanno utilizzato altre gare avviene senza una preparazione 3
guenza della generalizzazione di studi di nuove definizioni delle forme strutturali particolare. Molti dei migliori atleti ed atle-
molti specialisti, che avevano elaborato del ciclo annuale d’allenamento. te del mondo partecipano alle gare meno
una base scientifica e pratica dell’allena- Alcuni altri allenatori hanno persino rinun- importanti nella categoria di peso più ele-
mento stesso. ciato alla periodizzazione e hanno consi- vata, senza “fare il peso”, cioè senza dimi-
In quei decenni, l’esposizione completa di derato la preparazione d’atleti ed atlete di nuire il loro peso corporeo. Gli atleti che
tali ricerche avvenne nei lavori di carattere qualificazione elevata come una catena ottengono successi nelle gare principali, in
generale di alcuni Autori (Matveev 1964, ininterrotta di preparazione immediata e altre gare ottengono risultati notevolmen-
1977; Ozolin 1970, ecc.). La loro applica- di partecipazione a tipi diversi di competi- te peggiori. Invece, atleti che ottengono
zione concreta nello specifico dei vari zioni. Questa tendenza si esprime, in modo risultati elevati nelle gare primaverili e
sport fu esposta in numerosi manuali d’in- particolarmente evidente, nella pesistica nelle prime gare estive non sono in grado
segnamento per i singoli sport, per gli ed in alcuni giochi sportivi, ma ha trovato di mantenere questo livello di risultati fino
Istituti medi e superiori di cultura fisica ed sostenitori in alcuni sport ciclici, ad esem- ai momenti culminanti della stagione, a
in manuali didattici di metodologia per gli pio, nel nuoto e nel ciclismo (su pista). fine estate e all’inizio dell’autunno.
allenatori.

2. Periodizzazione tradizionale
dell’allenamento e nuove
tendenze
Se si analizzano le numerose novità intro-
dotte nel campo dell’organizzazione della
preparazione annuale, si vede che non
sono in contraddizione con i principi del
sistema della periodizzazione (Matveev
1977; Ozolin 1970, 1984; Platonov 1980,
1986), ma lo hanno solo completato e svi-
luppato in alcuni suoi aspetti, tenendo
conto delle particolarità dell’evoluzione
attuale dello sport.
Ciò andrebbe considerato un fenomeno
naturale e positivo, se, in alcuni casi, l’in-
troduzione di nuovi dati e principi nella Figura 1 – Dinamica del volume di nuoto in uno schema d’allenamento a tre cicli dell’anno d’alle-
periodizzazione dell’allenamento non fosse namento in un centro di nuoto statunitense (da I a III – Macrocicli; 1 – velocisti, 2 – mezzofondi-
accompagnata da tentativi, infondati, di sti; 3 – fondisti; il periodo di gara è in rosso
negare semplicemente concetti teorici
generali della periodizzazione che hanno
una giustificazione scientifica e sono stati Però, un’analisi approfondita del sistema Si tratta di una legge, che si manifesta
verificati con successo nella pratica. d’allenamento dei migliori atleti di specia- anche in altri sport. Ad esempio, lo studio
L’enorme aumento delle gare importanti in lizzazione diversa e i risultati della loro dell’allenamento di oltre duecento nuota-
un anno, che nella maggior parte degli partecipazione alle gare dimostrano, in tori di vertice internazionale degli ultimi
sport comprende un periodo che va da modo convincente, che una tale posizione vent’anni dimostra, in modo convincente,
nove a dieci mesi ed oltre (esclusi gli sport non è sufficientemente fondata dal punto che oltre il 97% ha utilizzato una precisa
stagionali), esige che gli atleti di vertice di vista scientifico ed esercita un’influenza periodizzazione dell’anno d’allenamento,
partecipino a competizioni per tutto l’anno. negativa sulla teoria e la metodica dell’al- che prevedeva da due a quattro mesocicli
Naturalmente ciò è servito ad affermare lenamento. (Platonov, Fessenko 1994). Ciò è caratteri-
una tendenza caratteristica del moderno Lo dimostrano, in modo molto evidente, i stico dei rappresentanti delle diverse scuo-
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sport d’alto livello: la partecipazione alle risultati della partecipazione alle gare del- le natatorie del mondo. Ad esempio, in uno
gare come uno dei metodi più efficaci per l’ultimo decennio dei migliori pesisti del dei più forti club degli Usa, dai quali sono
la preparazione d’atleti ed atlete di classe mondo. usciti eccellenti nuotatori come Goodell,
elevata, ben adattati ai carichi d’allena- Lo studio della struttura del processo d’al- Prado, Barret, Vassalo, Kolkins, Torres, ecc.,
mento tradizionali (non di gara). lenamento, soprattutto di quei pesisti che si usa una pianificazione dell’allenamento
Tale tendenza ha creato una situazione hanno ottenuto particolari successi, prova a tre cicli con lunghi periodi di gara. In
nella quale sembra che il sistema tradizio- che, nel loro ciclo annuale d’allenamento, essa vi sono notevoli differenze tra veloci-
nale della periodizzazione dell’allenamen- hanno introdotto da due a tre macrocicli sti, mezzofondisti e fondisti (figura 1).
La periodizzazione dell’allenamento dei
nuotatori canadesi può essere rappresen-
tata dall’esempio della preparazione per i
Giochi del Commonwealth di Baumann,
dove ottenne un record del mondo sui 200
m quattro stili. Il periodo di preparazione
di lunga durata del 1° macrociclo (da set-
tembre a dicembre) era suddiviso in due
tappe, ciascuna di due mesi (una tappa di
preparazione generale ed un’altra di pre-
4 parazione speciale). Ad esso seguiva un
periodo di gara di due mesi, dopo il quale
era inserito un breve recupero (una setti-
mana). Il 2° macrociclo iniziava con una
breve tappa di preparazione generale, della
Figura 2 – Pianificazione a due cicli dei nuotatori canadesi nell’esempio di Baumann (1 – gran- durata di circa due settimane, nel periodo
dezza del carico; 2 – volume generale di lavoro; colonne rosse, lavoro a secco; colonne nere, preparatorio. La tappa di preparazione
lavoro in acqua; le frecce indicano le gare principali) speciale del periodo preparatorio di questo
macrociclo durava tre mesi (da aprile a
giugno). Il periodo di gara andava da luglio
ad agosto e si concludeva con le principali
manifestazioni della stagione (figura 2).
I migliori nuotatori dell’Università statale
dell’Indiana si sono allenati per molti anni
seguendo quasi lo stesso schema (figura 3).
In questo caso, il 1° macrociclo è lungo il
doppio del 2°. Nella pratica, però, si trova-
no anche altre varianti della pianificazione
a due cicli, nelle quali il 2° macrociclo è
più lungo del 1°. Questo era lo schema
secondo il quali si allenava il grande nuo-
tatore tedesco Gross (figura 4).
Lo sforzo verso l’aumento, fino a tre-quat-
tro, del numero dei macrocicli all’inizio
dell’anno di allenamento, come anche
verso l’allungamento totale della durata
dei periodi di gara a quattro, cinque e, a
volte, persino sei-sette mesi è prodotto da
questi fattori:

Figura 3 – Pianificazione a due cicli dell’anno di allenamento di nuotatori di vertice nell’esempio del • in primo luogo, si mira chiaramente alla
Club sportivo dell’Università statale dell’Indiana (1 – grandezza del carico; 2 – volume globale; realizzazione delle leggi dell’adattamen-
colonne rosse – lavoro a secco; colonne nere – lavoro in acqua; le frecce indicano le gare principali) to a lungo termine degli atleti, grazie alla
quale ottengono quello stato speciale
multilaterale di preparazione, necessario
per ottenere le prestazioni pianificate
nelle gare principali della stagione;
• in secondo luogo, dietro a tutto ciò tro-
viamo il tentativo di partecipare con
successo ad un numero maggiore di gare
di prestigio, il cui numero cresce costan-
temente nel calendario agonistico;
• in terzo luogo, infine, è evidente il desi-
derio di utilizzare una delle leggi più
importanti della preparazione sportiva
nella “tappa della massima realizzazione"
delle possibilità individuali degli atleti e
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delle atlete, ovvero l’uso di un numero


elevato di prove di gara come uno dei
mezzi più efficaci di allenamento.

Contemporanemente, occorre tenere conto


Figura 4 – Dinamica del volume del lavoro di nuoto (1), volume del lavoro a secco (2) volume del
lavoro in acqua (3) in una pianificazione a due cicli di grandi nuotatori tedeschi, nell’esempio di
che i tentativi di garantire un elevato grado
Michael Gross di preparazione alle gare per una parte
significativa dell’anno porta, di solito, ad
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una preparazione anticipata e strettamente successi convincenti e vittorie nei allenamento e di quelli extra-allenamento
specializzata, ad elementi di sua forzatura Campionati mondiali, nei Campionati (ad esempio, misure per il recupero, ali-
e, quindi, ad elevati risultati nelle gare ad europei e nei Giochi olimpici. mentazione, attrezzi speciali d’allenamen-
inizio ed a metà stagione. Negli anni ’80, gli specialisti dell’ex-Urss e to), l’impostazione razionale del sistema
Successivamente, però, nei momenti prin- dell’ex-Rdt hanno elaborato e realizzato delle gare, la pianificazione della prepara-
cipali della stagione, la prestazione peggio- un sistema d’allenamento annuale, che zione in altitudine media, ecc.
ra. comprendeva quattro macrocicli, utilizzato L’effetto stimolante dei carichi d’allena-
Persino una pianificazione dell’allenamen- con successo nel nuoto. mento e di gara, spesso, era incrementato
to con due - tre cicli richiede che gli obiet- Tale sistema prevede la soluzione di due dalla pianificazione, nella seconda metà di
tivi ed i contenuti del processo di allena- problemi, che a prima vista sembrano ogni macrociclo, di una tappa di allena-
mento, inclusa la preparazione immediata inconciliabili: mento ad altitudine media, della durata di
alle gare più importanti del 1° e 2° macro- tre settimane; dall’utilizzazione di speciali
ciclo (in una pianificazione a tre cicli), ven- 1. un orientamento verso i massimi risul- attrezzature di allenamento (ad esempio,
gano subordinati agli interessi di una pre- tati nei momenti culminanti della sta- macchine speciali per lo sviluppo della
parazione più completa alle gare principali gione; forza in grado di aumentare rapidamente
della stagione, che abitualmente conclu- 2. la creazione di presupposti per parteci- la specificità della preparazione della forza
dono l’anno d’allenamento. Ciò è confer- pare con successo anche ad altre gare a secco; il nuoto in una vasca ergometrica
mato da tutta la pratica della preparazione importanti in momenti diversi dell’anno. idrodinamica che permetteva di regolare la
dei migliori atleti del mondo. Gli atleti che velocità della corrente, utilizzata con suc-
ottengono grandi prestazioni nelle gare Alla base di questo sistema d’allenamento cesso per il controllo dell’allenamento, la
invernali e primaverili, di solito, mostrano annuale nel nuoto con quattro macrocicli preparazione tecnica e quella di velocità).
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un peggioramento dei loro risultati nelle c’è un chiaro orientamento, che non è La specificità d’alcuni sport (soprattutto
gare principali della stagione che general- semplicemente un’enunciazione, ad otte- dei giochi sportivi) che presentano lunghi
mente si svolgono in estate. Invece, le nere massime prestazioni durante tutta la periodi di gara determina una costruzione
analisi dimostrano che gli atleti che orien- stagione. A ciò servono una periodizzazio- dell’anno d’allenamento che si basa sul
tano tutta la loro preparazione sui princi- ne esatta, una pianificazione con molti cambiamento dei rapporti tra i periodi di
pali impegni della stagione e ottengono cicli con gare importanti alla fine del ciclo, preparazione, sulla diminuzione delle dif-
prestazioni relativamente medie in inverno una dinamica complessa del carico, la ferenze tra struttura e contenuto del pro-
ed in primavera, in estate raggiungono molteplicità degli esercizi e dei mezzi di cesso di allenamento nelle diverse tappe
delle preparazione alle gare come fattore carichi di allenamento e di gara per tutto 3. I fattori che determinano
di stimolazione del processo di adatta- l’anno, si può affermare che la costruzione la durata ed il contenuto
mento. In questo caso, il contenuto dell'al- tradizionale dell’allenamento con una dei periodi e delle tappe
lenamento dell’intero periodo di gara chiara periodizzazione, con la variabilità di allenamento
assume una direzione completamente spe- del carico, una varietà di mezzi ed un
cifica senza un accentuato andamento ad orientamento ad ottenere massimi risultati La durata e il contenuto dei periodi e delle
onde dei carichi. Ciò determina una ripar- nelle gare più importanti della stagione, è tappe in un macrociclo sono determinati
tizione relativamente uniforme dei carichi caratterizzata da una grande complessità. da cinque diversi gruppi di fattori:
d’allenamento e di gara, la mancanza di Richiede una grande capacità professiona-
tappe ben evidenti di preparazione parti- le da parte dell’allenatore, che deve dispor-
6 colarmente intensa e di tappe di scarico, re di conoscenze ben fondate e multilate- • il primo gruppo comprende i fattori
che prevedono la creazione dei presuppo- rali, d’intuizione e, in un’impostazione legati alla specificità dello sport prati-
sti per un adattamento adeguato. individuale dell’allenamento, deve control- cato, cioé alla struttura di una efficace
Una simile impostazione dell’allenamento lare continuamente l’andamento dell’adat- attività di gara di singoli atleti e sin-
é resa necessaria dalla specificità di alcuni tamento dei suoi atleti. Errori metodologici gole squadre e a quella della prepara-
sport e esprime tale specificità manife- nei “meso e microcicli d’urto” con i loro zione che la garantisce nel sistema di
standosi in una durata estremamente ele- carichi fisici e psichici massimali portano gara dello sport considerato.
vata delle più importanti competizioni ad un sovraffaticamento degli atleti, ad
(Campionati mondiali, europei , ecc.; ad eccessi di sollecitazione dei loro sistemi • Il secondo gruppo deriva dalla tappa
esempio, calcio ed hockey su ghiaccio). Nei funzionali, ecc. della preparazione a lungo termine
giochi sportivi con gironi, che sono inter- Numerosi dati di ricerche scientifiche, con- nella quale si trova l’atleta, dalle leggi
rotti da pause abbastanza lunghe, invece, fermati dalla maggior parte delle presta- di formazione delle diverse capacità,
si evidenzia chiaramente la tendenza a zioni notevoli nelle gare importanti, per- qualità e aspetti della preparazione,
mantenere le basi della periodizzazione mettono di affermare che solo una simile necessari per il livello di prestazione
tradizionale. metodica è un mezzo efficace che permet- che si vuole raggiungere.
L’attuale dilatazione del calendario di gara te di esprimere completamente le possibi-
e gli sforzi di molti allenatori ed atleti di lità individuali degli atleti, favorisce un • Il terzo gruppo è rappresentato dal
partecipare alle gare per quasi tutto l’an- efficace processo d’adattamento e crea calendario di gara, dai compiti che
no, hanno portato allo sviluppo metodolo- una probabilità elevata di prestazioni mas- debbono risolvere gli atleti parteci-
gico di una struttura dell’allenamento sime nelle gare principali della stagione. pando alle singole gare.
simile anche in quegli sport nei quali una Contemporaneamente, si deve notare che
preparazione alle gare principali avrebbe con questa metodica non si riesce a man- • Il quarto gruppo è formato dalle par-
potuto essere ottenuta più efficacemente tenere a lungo una forma massima, cioè ticolarità morfologico-funzionali indi-
attraverso il sistema tradizionale di perio- un elevato livello d’adattamento e di alle- viduali degli atleti, dalle loro riserve
dizzazione, cioè orientandosi sulla forma namento. È difficile che si possa partecipa- d’adattamento, dalle particolarità del-
massima, o sul culmine della disponibilità re con successo alle gare per un lungo l’allenamento nei macrocicli prece-
alla prestazione, nei momenti principali periodo. denti, dal calendario individuale di
della stagione. La metodica basata sulla distribuzione gara determinato dal numero e dal
uniforme dei carichi d’allenamento e della livello delle gare, dalla durata del
Le caratteristiche principali di questo partecipazione alle gare durante l’anno è periodo delle gare più importanti.
metodica di pianificazione sono: di più facile applicazione. Anche se meno
efficace dal punto di vista di prestazioni • Il quinto gruppo è rappresentato dal-
• volumi estremamente elevati del carico eccellenti, questa variante della manifesta- l’organizzazione della preparazione,
di allenamento (fino a 360 giorni di alle- zione delle possibilità individuali degli dalle condizioni naturali (altitudine,
namento e di gara); da 800 a 900 unità atleti e della realizzazione di prestazioni clima), dalla dotazione di materiali ed
d’allenamento; nel nuoto il volume va da massime durante i momenti principali attrezzature tecniche (attrezzi d’alle-
3200 a 3600 km l’anno, nel ciclismo (su della stagione, ha anche una serie di van- namento ed altri mezzi, metodi e
strada) arriva a 45000 km ed oltre; taggi. Anzitutto, grazie alla sua applicazio- mezzi di rigenerazione, alimentazione
• una partecipazione alle gare per tutto ne si può mantenere più a lungo un eleva- speciale, ecc.).
l’anno nella disciplina principale ed in to livello di allenamento e partecipare con
quella complementare con orientamento successo alle gare anche per tutta la sta-
verso prestazioni di massimo livello; gione. Inoltre, con una simile struttura, la
• una suddivisione del carico, relativamen- costruzione pratica dell’allenamento è più La direzione del processo d’allenamento e,
te uniforme, su tutto l’anno, pratica- facile e uniforme: non si debbono prende- di conseguenza, la struttura dei macrocicli,
mente con una dinamica che non ha una re decisioni metodologiche difficili, che dei periodi, delle tappe e delle forme strut-
forma ondulatoria, sia nei periodi e nelle potrebbero derivare da carichi massimali turali minori è determinata da questi mol-
tappe, sia nei mesocicli e nei microcicli. durante i mesocicli e microcicli d’urto; dal- teplici fattori. N. G. Ozolin (1984) aveva
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• un aumento della percentuale dei carichi l’utilizzazione di mezzi con effetto diffe- ragione nell’affermare che è la direzione
specifici nel volume globale di lavoro. renziato - che favoriscono la formazione del contenuto dell’allenamento che deter-
di numerose capacità “locali” che determi- mina la periodizzazione e non viceversa. La
Se si confrontano i punti deboli e quelli di nano il livello dei risultati - e di mezzi ad suddivisione in periodi e tappe aiuta la
forza della periodizzazione tradizionale azione integrata che riuniscono i presup- pianificazione dell’allenamento, cioè l’or-
con la metodica dell’organizzazione dell’al- posti sviluppati, tenendo conto delle esi- ganizzazione efficace dei compiti di alle-
lenamento annuale proposta attualmente, genze di una razionale attività di gara. namento, sia per quanto ne riguarda gli
basata sulla distribuzione uniforme dei obiettivi che i tempi.
La durata dei vari periodi e delle varie soltanto sono determinate dal suo caratte- lavoro ciclico. Così si trascura il fatto evi-
tappe all’interno dei macrocicli può variare re multifattoriale, ma anche da una grande dente che, a livelli massimi di prestazione,
di molto, secondo lo sport, la tappa della variabilità delle caratteristiche della mae- con la partenza e le virate (indipendente-
preparazione a lungo termine e il livello di stria, determinata dalle condizioni concre- mente dal loro svolgimento relativamente
preparazione degli atleti. te della gara (Platonov 1986; 1988). rapido) si può guadagnare o perdere lo
Ad esempio, nel nuoto, nel pattinaggio su stesso tempo, che sulle distanze parziali di
ghiaccio di velocità, nelle discipline di 4. Le direzioni metodologiche lavoro ciclico.
corsa dell’atletica leggera e in altri sport dell’ottimizzazione della struttura Il risultato finale è che i nuotatori che
ciclici, il periodo di gara (o i periodi di gara di un anno e di un macrociclo sono in possesso di velocità elevate nel
in una pianificazione con da due a quattro di allenamento lavoro ciclico sui tratti di gara, non otten-
cicli) può essere da 1,5 a 2 volte più breve gono risultati elevati perché la loro par- 7
che nei giochi sportivi. Gli sport stagionali Un’ulteriore ottimizzazione della struttura tenza, le loro virate od il passaggio alla
si caratterizzano per periodi di preparazio- dell’allenamento durante un anno ed un nuotata di gara non sono efficaci.
ne più lunghi e periodi di gara più brevi, macrociclo deve avere come riferimento la Fondamentalmente, ciò viene provocato
rispetto agli sport con competizioni che si realizzazione di queste direzioni metodolo- dal fatto che la preparazione di base è ina-
svolgono per tutto l’anno. giche: deguata rispetto alla struttura ottimale
Il numero elevato di fattori che determina- dell’attività di gara. È noto che nella 1a
no la struttura dei macrocicli, come anche tappa del periodo di preparazione del
l’importanza che presenta ciascuno di tali 1. un andamento del processo d’adatta- macrociclo (ed addirittura in tappe precoci
fattori, rispetto alla prestazione, rendono mento che serva alla costruzione di dell’allenamento pluriennale, ma partico-
difficile l’organizzazione del processo di un grado di preparazione che deve larmente all’inizio dell’allenamento di
allenamento. Qui dobbiano notare l’impos- coincidere con la struttura pianificata base) si mantiene un chiaro orientamento
sibilità d’approcci che vogliono basare una dell’attività di gara e con il relativo sulla formazione di quei fondamenti che
struttura razionale dei macrocicli solo sul- livello della prestazione; creano i presupposti per un elevato livello
l’utilizzazione selettiva di alcuni dei fattori di velocità sulla distanza, ignorando, in
citati, per quanto possano essere impor- 2. il perfezionamento dei diversi aspetti parte od addirittura del tutto, i presupposti
tanti. Ad esempio, il tentativo di costruire dello stato di preparazione, nel quale per migliorare altre componenti dell’atti-
il processo di allenamento utilizzando solo debbono essere rispettate le leggi vità di gara.
le leggi di sviluppo dell’adattamento nel oggettive di sviluppo delle componen- Quasi allo stesso modo ci si comporta con
settore morfologico, fisiologico o biochi- ti di tale stato; la metodica per lo sviluppo della resistenza
mico è abbastanza fruttuoso per la solu- generale, che è posta in relazione con l’in-
3. il rispetto delle particolarità indivi-
zione di compiti d’allenamento "locali". duali del processo delle reazioni d’a- cremento delle possibilità dell’organismo
Ma, elevare questi tentativi a leggi generali dattamento, per la formazione dei di eseguire efficacemente un lavoro di
dell’allenamento, che debbono essere diversi presupposti della prestazione. moderata od elevata intensità che richiede
poste alla base della costruzione di un la massima mobilitazione della capacità
macrociclo, resta un serio errore metodo- aerobica, supponendo così che maggiori
logico, che potrebbe incidere in modo sono il livello di resistenza generale e la
negativo sulla qualità del processo di alle- Esamineremo ora la prima direzione. Ad capacità funzionale del sistema cardiocir-
namento stesso. esempio, è noto che, nel nuoto, il livello di colatorio, respiratorio o d’altri sistemi
Ci s’imbatte in questi casi proprio quando, prestazione dipende da una serie di com- responsabili del livello di rendimento aero-
ad esempio, si esaminano le indicazioni di ponenti dell’attività di gara: dalla partenza, bico, migliori saranno i presupposti per
un metodo che si riferisce ad una stretta dalla virata, dal passaggio dalla partenza o l’incremento della prestazione in ogni tipo
direzione unilaterale dei carichi d’allena- dalla virata alla nuotata sulla distanza, dal d’attività di gara.
mento non solo nelle unità d’allenamento nuoto sui tratti della distanza di gara Lo sviluppo della resistenza generale per-
e nei microcicli, ma anche in un’intera (lavoro ciclico) e dallo scatto finale. Alcune segue due obiettivi: la creazione di presup-
tappa della preparazione. Queste racco- di queste componenti (ad esempio, par- posti per il passaggio a più elevati carichi
mandazioni sono ammissibili negli sport tenza, virata) sono determinate, in modo d’allenamento ed il transfert della resi-
che dispongono di un repertorio limitato abbastanza notevole, da fattori affini. Altre stenza agli esercizi sportivi speciali.
d’azioni, di attività tecnico-tattiche, di sono abbastanza indipendenti, oppure tra Naturalmente, quest’ultimo compito può
compiti psicologici e con una struttura di loro vi è, addirittura, un certo antagoni- essere assolto solo se la prestazione nella
relativamente semplice dello stato di pre- smo: ad esempio, la velocità nel lavoro disciplina considerata dipende dalle possi-
parazione fisica (ad esempio, negli sport di puramente ciclico nel 1° e 2° tratto parzia- bilità aerobiche dell’atleta (Matveev 1977).
forza rapida), ai quali fa giustamente rife- le di 50 m sulla distanza dei 100 m; l’effi- Perciò, si comprende pienamente come
rimento Verchoshanski (1985). Però, non cacia della partenza e la velocità del lavoro una tale direzione del carico abbia un’in-
sono assolutamente accettabili negli sport ciclico sulle distanze parziali. fluenza diretta sulla prestazione di gara
di combattimento, nei giochi sportivi, in La percentuale secondo la quale ogni com- nel nuoto su medie e lunghe distanze,
molti sport ciclici ed in quelli con coordi- ponente incide sulla prestazione finale è di nella corsa di mezzofondo e fondo, nello
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nazioni complesse. Ciò è assolutamente grandezza diversa, ma sufficiente a essere sci di fondo e nel pattinaggio su ghiaccio
comprensibile, in quanto l’unilateralità oggetto di un perfezionamento speciale in di velocità.
nella direzione dell’allenamento provoca periodi diversi di un macrociclo (Platonov, Invece, per quanto concerne gli sport che
anche uno stato d’allenamento unilaterale. Fessenko 1994). presentano coordinazioni complesse, le
Così, si impedisce l’ulteriore sviluppo della Nella pratica, il processo di allenamento discipline di sprint degli sport ciclici e gli
maestria sportiva nella maggior parte degli viene legato soprattutto all’incremento sport di forza rapida, si può affermare che
sport nei quali la struttura dello stato di delle capacità di velocità e al miglioramen- la resistenza generale esercita un’influenza
preparazione e dell’attività di gara non to della resistenza speciale sui tratti del indiretta sull’efficacia della preparazione
razione dei processi di recupero tra gli svolto con un volume tale da garantire ro efficace sul miglioramento delle capa-
esercizi e, di conseguenza, nell’incremento determinati presupposti per lo svolgimen- cità fisiche complesse (ad esempio, delle
del numero totale delle loro ripetizioni nel- to efficace di un lavoro specifico, per lo capacità di velocità o della resistenza spe-
l’unità d’allenamento. Grandi possibilità sviluppo dei processi di recupero e, con- ciale) e l’espressione complessa della mae-
aerobiche permettono anche un incremen- temporaneamente, tale da non impedire lo stria tecnico-tattica richiedono un lavoro
to della densità delle unità d’allenamento sviluppo delle capacità di forza rapida, preliminare diretto al miglioramento delle
nei microcicli, un’intensificazione delle delle capacità coordinative e della mae- loro componenti. Tutto ciò rende più diffi-
reazioni di recupero tra i passaggi agli stria tecnico-tattica. Lo sviluppo della resi- cile la definizione degli obiettivi nei diversi
attrezzi nella ginnastica, le prove della stenza generale degli atleti di queste spe- periodi del macrociclo o dei macrocicli (nel
pesistica, ed i combattimenti nella lotta. cialità aumenta la capacità di lavoro nel- caso che la pianificazione ne preveda due
8 Però, le esperienze d’allenamento nel set- l’esecuzione dei diversi esercizi di prepara- o tre), la scelta di mezzi e di metodi ade-
tore di vertice degli sport di forza rapida e zione generale e sussidiari diretti allo svi- guati e l’individuazione dei loro rapporti
delle discipline di sprint degli sport ciclici, luppo delle capacità e delle qualità che Persino una capacità di carattere relativa-
ed una serie di ricerche degli ultimi anni, determinano direttamente il livello della mente “locale”, come la resistenza in un
dimostrano che un eccessivo incremento prestazione in uno sport concreto. lavoro di carattere aerobico viene condi-
del carico a direzione zionata da alcune
aerobica può condurre componenti (la poten-
Tabella 1 – Rapporto (in percentuale del volume totale di lavoro) tra sviluppo della resisten-
a trasformazioni nel- za generale ed altre capacità complesse in atleti qualificati za del sistema energe-
l’organismo degli atleti tico aerobico, la sua
che possono limitare il elasticità, stabilità,
loro livello di forza Durata del lavoro Sviluppo della resistenza generale in percentuale economia e capacità di
rapida ed anche le loro rispetto ad altri lavori realizzazione dell’in-
prestazioni. Ciò può sieme delle sue possi-
essere spiegato dall’a- Aerobico Anaerobico Rapidità Mobilità bilità) che sono tutte
zione sfavorevole eser- (glicolitico) Forza rapida articolare allenabili in misura
citata da carichi scarsa- Coordinazione diversa. Lo sviluppo di
mente intensivi sulla un gruppo di queste
tecnica; da un intreccio componenti rappre-
fino a 30 sec 20 25 40 15
tra funzioni motorie e 30 - 60 sec 25 30 30 15 senta il presupposto
vegetative che non cor- 1,5 - 2,5 min 40 25 20 15 per quello di altre.
risponde all’attività di 3 - 5 min 50 25 15 10 Esistono componenti
gara; dal cambiamento 10 - 15 min 60 20 10 10 relativamente indipen-
della struttura del tes- 30 - 60 min 70 15 5 10 denti (soprattutto la
suto muscolare in dire- oltre 60 min 75 15 5 5 potenza del sistema
zione del suo adatta- aerobico) mentre altre
mento ad un lavoro di componenti sono
scarsa intensità con carattere aerobico e I dati riportati nella tabella 1 possono illu- strettamente connesse sia tra di loro, sia
da un peggioramento dell’esecuzione effi- strare quest’approccio per quanto riguarda con altri aspetti della preparazione (quella
cace dei movimenti di forza rapida (Pette il miglioramento del livello di preparazione tecnico-tattica, quella speciale, quella psi-
1984; Platonov 1991). fisica degli specialisti degli sport ciclici . cologica).
È ovvio, quindi, che sia necessario un Per quanto riguarda la metodica dello svi- Se ne ricava la necessità di perfezionare
approccio differenziato allo sviluppo della luppo della resistenza generale in un queste componenti sia in successione, ma
resistenza generale, che si basi su una macrociclo, esso avviene in un periodo anche parallelamente. La soluzione effica-
coincidenza precisa con la prestazione e durante il quale viene svolto il lavoro prin- ce di questi compiti complessi é impossibi-
con i fattori che la determinano in uno cipale diretto proprio al miglioramento di le nelle condizioni di un allenamento uni-
sport o in una sua disciplina concreta. questa capacità (soprattutto nella prima e laterale, di una continua preparazione
Negli specialisti delle distanze di mez- in una determinata misura nella seconda immediata alle gare e della partecipazione
zofondo e fondo ed in misura notevole tappa del periodo di preparazione), attra- alle gare per tutto l’anno.
nelle distanze di mezzofondo, lo sviluppo verso un insieme di mezzi (esercizi di La terza direzione riguarda la considera-
della resistenza generale deve essere colle- carattere di preparazione generale e sussi- zione delle particolarità individuali che
gato con l’aumento delle possibilità del- diaria) ed il volume totale d’allenamento. caratterizzano lo sviluppo delle reazioni di
l’organismo di svolgere in modo efficace La differenza principale sta nel volume dei adattamento nell’allenamento. In questo
un lavoro di media intensità che richiede mezzi diretti allo sviluppo di tale capacità. caso, occorre tenere conto che non tutte le
la mobilitazione delle possibilità aerobiche. Trattiamo ora le possibilità della seconda varianti dell’organizzazione del processo di
In questo modo vengono creati i presup- direzione, che riguarda un perfezionamen- allenamento (la struttura dell’allenamento)
posti per un elevato livello aerobico nel to dei diversi aspetti del livello di prepara- nei macrocicli sono adatte, nella stessa
carico speciale. zione e delle componenti della maestria misura, ad ogni atleta. Le riserve di
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

Negli atleti specializzati negli sport di sportiva che corrisponda rigorosamente aumento della prestazione vanno cercate
forza rapida, nei giochi sportivi, negli sport alle leggi della loro formazione. Va notato, nel miglioramento qualitativo del processo
di combattimento, nelle discipline di velo- soprattutto, che lo sviluppo delle capacità di allenamento, cioé nel collegamento
cità negli sport ciclici e negli sport con e delle qualità richiede un volume diverso organico della sua struttura e del suo con-
coordinazioni complesse, lo sviluppo della di mezzi di allenamento. La formazione e tenuto con le leggi dello sviluppo della
resistenza di base appare notevolmente lo sviluppo di un gruppo di qualità crea i maestria in un determinato sport - e con
più difficile. Il lavoro diretto allo sviluppo presupposti per lo sviluppo delle altre, ma l’andamento individuale dell’adattamento
delle possibilità aerobiche deve essere può anche impedirlo. Comunque, un lavo- degli atleti.
Nella maggior parte dei casi un tale tipo di dell’organizzazione del processo di allena- evita le carenze dei primi due approcci.
lavoro può essere realizzato grazie a sche- mento e dall’assuefazione a condizioni Però, per partecipare con successo alle
mi ben collaudati della struttura dell’anno estreme di gara (Suslov 1983). Di solito, gare o per un’attività di gara che dia gran-
di allenamento o del macrociclo. con un tale approccio, gli atleti non sono di risultati, è importante una messa a
Invece, il tentativo di porre le principali più in grado di ottenere prestazioni real- punto estremamente fine dell’organismo,
riserve di incremento della prestazione in mente di vertice nei momenti culminanti cioè occorre raggiungere un grado elevato
relazione con una completa modificazione della stagione. di coordinazione tra tutte le sue funzioni e
delle varianti della periodizzazione dell’an- Il secondo approccio non è efficace per la sistemi.
no e del macrociclo, porta solo a mettere preparazione degli atleti di alto livello. Nelle gare di preparazione, introduttive e
sulla strada sbagliata un supposto perfe- Infatti, in primo luogo, se si limita la loro di controllo si debbono costruire i modelli
zionamento delle basi scientifiche e meto- partecipazione alle gare agli atleti viene a di quelle condizioni di gara che sono ade- 9
diche dell’allenamento di alto livello. mancare uno dei principali fattori che pro- guate rispetto agli obiettivi delle tappe e
vocano un ulteriore adattamento, che è dei periodi di preparazione dell’atleta; che
5. Gli approcci fondamentali invece assolutamente necessario per un consentono di attivare quei meccanismi
alla pianificazione delle gare organismo già ben adattato. E, in secondo d’adattamento dell’organismo che permet-
luogo, una insufficiente esperienza reale di tono di realizzare pienamente il livello di
Il sistema dell’organizzazione annuale del- gara, spesso non permette la completa preparazione dell’atleta e di ottenere così
l’allenamento determina in misura essen- realizzazione delle capacità tecnico-tatti- prestazioni stabili ed elevate nelle situazio-
ziale le particolarità dell’utilizzo della pre- che e funzionali nella gara principale. Con ni estreme delle gare di qualificazione e
parazione immediata alle gare e delle gare una simile preparazione le gare sono delle gare principali.
stesse, come potente fattore per lo mobili- caratterizzate da un’elevata imprevedibi-
tazione del potenziale funzionale dell’or- lità, che provoca reazioni d’allarme nell’or- Traduzione dal russo di O. Iourtchenko. L’articolo
ganismo dell’atleta, per un’ulteriore stimo- ganismo, che rendono emotivamente rappresenta la traduzione e l’adattamento in
lazione delle sue reazioni di adattamento, impegnativa la relativa attività di gara vista della pubblicazione di alcuni paragrafi del
per lo sviluppo della stabilità psichica nei (Keller 1995). L’impossibilità di prevedere 10° capitolo del libro di N. A. Platonov, Obscaia
confronti delle condizioni complesse del- in anticipo come si svilupperà una situa- teorija podgotovki sportmenov v olimpiiskom
l’attività di gara, per la messa a punto di zione di gara e lo stato assolutamente sporte (Teoria generale della preparazione degli
efficaci decisioni tecnico-tattiche. insufficiente di preparazione dell’organi- atleti degli sport olimpici) edito nel 1999 dalla
Attualmente, nella pratica si possono smo alla sua soluzione, causano una rea- Casa editrice Olimpiiskaia literatura, Kiev.
distinguere tre approcci fondamentali alla zione da stress e portano a prestazioni
pianificazione dell’attività di gara: scarse. Si ringrazia la Casa editrice Calzetti-Mariucci,
Il terzo approccio, infine, è quello più che detiene i diritti del libro e ne sta curando l’e-
1. Una pianificazione che prevede una par- opportuno, in quanto permette di utilizza- dizione italiana per avere concesso il permesso
tecipazione più frequente possibile alle re i vantaggi e, contemporaneamente, di pubblicazione.
gare, diretta a raggiungere prestazioni ele-
vate in ogni competizione.
2. Una pianificazione senza una ampia Bibliografia
partecipazione alle gare, ma completa-
mente concentrata sulle gare principali Bulatova M.M., Optimizazija trenirovocnogo prozessa na osnove isucenija moshnosti i ekono-
della stagione. micnosti sistemy energoobespecenija sportsmenov (na materiale velosipednogo sporta), Tesi,
3. Una pianificazione che prevede una par- Kiev, 1984.
tecipazione più ampia, ma fortemente dif- Bulatova M.M., Teoretiko-metodiceskie osnovy realisazii funkzional’nyh reservov sportsmenov
ferenziata alle competizioni. La partecipa- v trenirovocnoj i sorevnovatel’noj dejatel’nosti, Tesi, Kiev, 1996.
zione a gare preparatorie, di controllo e
Keller V.S. Sorevnovatel’naja dejatel’nost’ v sisteme sportivnoj podgotovki, In: Sovremennaja
introduttive viene usata, soprattutto, come
mezzo di preparazione. In tali gare non si sistema sportivnoj podgotovki, Mosca, SAAM, 1995, p. 41-50.
tratta di ottenere le massime prestazioni e Matveev L.P., Problema periodizazii sportivnoj trenirovki, Mosca, Fiskul’tura i sport, 1964.
l’intero sistema di allenamento si concen- Matveev L.P. Osnovy sportivnoj trenirovki, Mosca, Fiskul’tura i sport, 1977.
tra sull’ottenere risultati elevati nelle gare Osolin N.G. Sovremennaja sistema sportivnoj trenirovki, Mosca, Fiskul’tura i sport, 1970.
di qualificazione e soprattutto nelle gare Osolin N.G., Problemy sovershenstvovanija sovetskoj sistemy podgotovki sportsmenov, Teoria i
principali. praktika fisiceskoj kel’tury, n. 10, 1984, p. 48-50.
Pette D. Activity-induced fast to slow transitions in mammalian muscle, Med. Sci. Sport Exer. ,
Il primo approccio permette agli atleti di v. 16, n. 5, 2984, p. 517-528.
utilizzare ampiamente le gare sia come Platonov V.N., Podgotovka kvalifizirovannyh sportsmenov, Mosca, Fiskul’tura i sport, 1986.
mezzi e metodi di allenamento, sia come Platonov V.N., Adaptacion en el deporte, Barcelona, Paidotribo, 1991, p. 67-85.
controllo dell’effetto dell’allenamento. Gli Platonov V.N., Fesenko S.L., Los sistemas de entrenameiento de los megores nadadores del
atleti si adattano alle condizioni di gara e mundo, v. 1, Barcelona, Paidotribo, 1994.
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possono mantenere, per un certo periodo Suslov F.P. Trenirovka v uslovijah srednegor’ja kak sredstvo povyshenija sportivnogo masterst-
di tempo, una sufficiente stabilità della va, Tesi, Mosca, 1983.
prestazione con un livello costante di
Vajzehovskij S.M., Sistema podgotovki plovzov k Olimpijskim igram. In: Sovremennyj olimpij-
forma, mantenuto per lungo tempo. Però,
questo continuo sforzo di ottenere presta- skij sport: Materialy Mezdunarodnogo naucnogo kongressa (Kiev, maggio 1993), KGIFK, 1993.
zioni elevate nelle diverse gare è accompa- Verhoshanskij Y.V., Programmirovanie i organizazija trenirovocnogo processa, Mosca,
gnato da carichi psichici e nervosi eccessi- Fiskul’tura i sport, 1985.
vi, da alterazioni delle leggi fondamentali
Wlodzimierz Starosta, Istituto per lo sport, Varsavia; Presidente della Società mondiale di motricità dello sport

Sport di squadra e coordinazione


Livello e importanza delle capacità condizionali
e coordinative nei giochi sportivi di squadra
10

Foto Bruno

Grazie alla loro popolarità i giochi sportivi di squadra sono al centro delle ricerche di molte discipline scientifiche.
Tuttavia restano ancora molti problemi da risolvere. Gli obiettivi di questo lavoro, che si basa su dati rilevati su 454
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giocatori di sette giochi di squadra, ottenuti attraverso osservazioni, sperimentazioni, misurazioni, interviste, que-
stionari e metodi statistici sono: definire quale rapporto vi deve essere nella formazione reciproca delle capacità
coordinative e condizionali; stabilire quale sia il livello delle capacità coordinative delle squadre dei giochi sportivi;
mostrare quale sia l’importanza del “senso della palla”, la sua struttura e come formarlo; esporre l’importanza della
simmetrizzazione dei movimenti nella preparazione tecnico-tattica dei giochi sportivi di squadra.
1. Introduzione
Nello sport il successo è determinato da
molti fattori. Nei giochi sportivi di squadra
dipende, soprattutto, dall’interazione
razionale (nel linguaggio comune “affiata-
mento”) tra i componenti di una squadra.
In condizioni estreme, ad esempio nelle
gare importanti, questa cooperazione è
complessa, soprattutto perché la sua otti-
mizzazione deve essere sempre adeguata 11
all’azione (sia d’attacco sia di difesa) del-
l’avversario. Maggiori sono le dimensioni
della squadra (ciò dipende dal tipo di
sport) più ampie sono le sue possibilità
tecnico-tattiche. Ma, contemporaneamen-
te, questo aumento di possibilità rende più
difficile armonizzare e coordinare l’attività
dei singoli giocatori. La creazione di una
tale cooperazione finalizzata, intendendo
con essa la creazione di adeguati contatti
spazio-temporali tra chi è sulla palla ed i
suoi compagni di squadra, come anche i
suoi avversari, richiede un allenamento
pluriennale, accuratamente pianificato.
Inoltre, occorre sviluppare presupposti
adeguati nei giocatori; soprattutto la
capacità di previsione (anticipazione): cosa
faranno il mio compagno od il mio avver-
sario nel momento giusto? In quale punto
del campo di gioco è più opportuno tro-
varsi per ricevere la palla dal compagno,
oppure per toglierla all’avversario?
Le diverse condizioni di ogni gioco di
squadra determinano gradi diversi di diffi-
coltà ed un numero, anche esso diverso, di Figura 1 – Tentativo di classificazione di alcune discipline sportive basata sul loro grado di diffi-
situazioni di gioco. Di tali condizioni fanno coltà-livello di coordinazione secondo Farfel’ (interpretazione della concezione di Farfel’ da parte
parte, tra l’altro, il numero dei giocatori, dell’Autore)
l’ampiezza delle spazio di gioco del quale
dispone ogni atleta, la dimensione del
campo di gioco, il tipo di attrezzi sportivi non è adeguata al contenuto di ciò che livello è basso, ad un giocatore resta più
che viene utilizzato per gli spostamenti intende definire. Tra queste varie capacità, difficile funzionare ed ottenere successo
(pattini da ghiaccio, pattini a rotelle, ecc.), solo al “senso della palla” sono state dedi- all’interno di una squadra.
la grandezza ed il peso degli attrezzi usati cate alcune pubblicazioni, anche se in Le ricerche svolte finora non hanno dato
per giocare (pallone, palla, disco, racchetta, misura limitata. Ma essa, come anche le una risposta a quale sia il livello di capa-
bastone da hockey, ecc.). Maggiori sono le altre capacità debbono ancora essere stu- cità coordinative necessario ad ogni gioco
dimensioni della squadra, più sarà diversi- diate scientificamente. sportivo di squadra, quale sia l’ordine
ficato il mosaico delle possibili situazioni. E Secondo la concezione di Farfel (1960) gerarchico di tali capacità e se siano diver-
sebbene nei giochi sportivi di squadra ven- (figura 1) tutti i giocatori hanno bisogno se da gioco sportivo a gioco sportivo.
gano utilizzati i cosiddetti “schemi” fissi di del terzo, cioè del massimo livello di coor- Per cui siamo assolutamente lontani dal-
gioco, difficilmente rimangono identici. dinazione del movimento 1 . I movimenti l’avere il controllo completo dell’estrema
Questa situazione dei giochi sportivi di eseguiti a questo livello debbono essere complessità dei giochi sportivi di squadra.
squadra, per cui non possono essere fatti caratterizzati da precisione, rapidità e Per questa ragione, il problema della scelta
rientrare in un quadro standard, richiede ai capacità di adattarsi al mutamento delle di soggetti adatti ad essi é ancora lontano
giocatori un comportamento straordina- condizioni nelle quali vengono eseguiti. dall’essere risolto.
riamente flessibile – il continuo adegua- Per molti soggetti è complicato e per alcu- Quando si scelgono atleti adatti a questi
mento delle loro azioni alla situazione che ni addirittura impossibile eseguire movi- sport ci si dovrebbe chiedere quali siano le
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cambia continuamente. Una volta questa menti precisi in modo rapido, intendendo qualità motorie e psichiche che garanti-
capacità veniva chiamata “intelligenza di con ciò un’esecuzione realizzata in unità di scono il successo nei giochi sportivi di
gioco”. Se si considerano le nostre cono- tempo ottimali e non tanto e non sempre squadra. Molti Autori che hanno cercato di
scenze attuali questa capacità potrebbe in quelle minime. rispondere a questa domanda nel farlo si
essere definita “senso della palla”, “senso Ancora più complicata è l’esecuzione del sono limitati alle qualità principali. Ma il
del campo di gioco”, “senso dei compagni”, movimento in condizioni mutevoli. Per riu- successo in questi sport dipende dalla pre-
“senso degli avversari”. La definizione scirvi è necessario che siano presenti senza contemporanea di molte qualità. E
“capacità di previsione” è più ampia, ma diverse capacità coordinative. Se il loro in quasi ogni azione queste qualità com-
paiono in modo complesso e globale. Si Questi problemi sono estremamente
può anche osservare che una qualità spes- importanti, sia dal punto di vista teorico
so viene compensata da un’altra, cioè il che pratico, e rappresentano una riserva
basso livello di sviluppo di una qualità metodica che potrebbe permettere di
viene riequilibrato dall’elevato livello di un migliorare la preparazione degli atleti ed
altra. Per questo motivo, la manifestazione aumentare l’efficacia della loro attività di
complessa di queste qualità e la loro com- gioco. Per questa ragione sono stati scelti
pensazione reciproca creano un insieme come obiettivi di questo lavoro. L’Autore è
anche esso complesso, difficile da com- consapevole che tali obiettivi non potran-
prendere, che genera il corretto funziona- no essere raggiunti completamente, per
12 mento dell’atleta in una squadra. Questa cui sarà soddisfatto se questo lavoro ser-
formazione di una compagine ottimale di virà da stimolo alla discussione o a ricer-
qualità è un processo pluriennale, straor- che scientifiche.
dinariamente più complicato di altri, che
dipende dall’atleta, dall’allenatore e dal- 2. Materiale e metodi
l’ambiente (i compagni di squadra, la fami- della ricerca
glia, i dirigenti sportivi, ecc.).
Anche se lo sviluppo delle qualità motorie Il materiale della ricerca è rappresentato
ed il perfezionamento della tecnica sono da atleti che sono stati oggetto di studio Figura 2 – Approccio a quattro componenti,
processi che sono stati ben studiati, come da parte dell’équipe dell’Autore e di altri diretto spiegare la struttura della capacità
si formano le rispettive capacità di coordi- ricercatori: osservazioni, esperimenti peda- individuale d’azione (Hirtz, Hummel 1989)
nazione, soprattutto le loro singole com- gogici, misurazioni delle qualità motorie,
ponenti, spesso resta nella sfera della test coordinativi, interviste, questionari,
generalizzazione. Solo pochi allenatori rea- analisi della letteratura, metodi statistici. annoverata tra le qualità motorie.
lizzano esattamente questo processo; Successivamente, con la definizione capa-
molti hanno problemi nel collegare corret- Il rapporto reciproco tra formazione cità coordinative è stata contrapposta alle
tamente lo sviluppo delle capacità coordi- delle capacità condizionali e coordinative altre qualità motorie (Gundlach 1970) e fu
native con quello della capacità condizio- richiamata l'attenzione sulla loro interrela-
nali. E su questo tema la scienza non è Lo sviluppo delle capacità condizionali zione (figura 3). Indubbiamente la coordi-
stata di grande aiuto. (delle qualità motorie) è notevolmente più nazione del movimento è un'espressione
Vista la loro gigantesca popolarità a livello semplice di quello delle capacità coordina- esterna della funzione del sistema nervoso
di praticanti e di spettatori, i giochi sporti- tive. È possibile che ciò sia dovuto al fatto
vi di squadra hanno risvegliato l’interesse che, in allenamento, alle prime viene dedi-
di molti esperti di diversi settori della cato più tempo. Sicuramente sono il fon- Così concepita, si presenta come carat-
scienza, che si riflette in molte pubblica- damento della preparazione generale alla teristica integrante della comparsa di
zioni (Andresen 1996; Andresen, Hagedorn gara. Malgrado ciò, anche la migliore delle altre caratteristiche od anche come
1982, 1984, 1988; Brill 1978; Czerwinski preparazioni condizionali non è ancora "organizzatrice" della loro interazione
1974, 1990; Dziasko, Naglak 1986; Fidelus una garanzia di successo, in quanto rap- durante l'esecuzione di azioni motorie di
1971; Klyszejko 1978; Kraus 1970; Naglak presenta soltanto la base della formazione tipo diverso. Inoltre può essere definita
1979, 1986; Radionov, Prepadov 1974; tecnica, che viene limitata dal livello delle anche super qualità (Starosta 1989) o
Sadowski, Starosta 1998; Smirnov et al. capacità di coordinazione. qualità fenomenica (Hirtz 1989).
1974; Starosta et al. 2001; Talaga 1972, Negli schemi strutturali dell’azione moto-
1988, 1989; Zaciorski et al. 1978; Zarek, ria (figura 2), la coordinazione occupa un
Stawiarski 1978; Wachowski, Strzelczyk posto importante. In questa sede ci occu-
1991) come anche nelle Conferenze scien- peremo solo della relazione fondamentale
tifiche internazionali. Se ne potrebbe rica- tra due componenti: coordinazione - con-
vare l’impressione che, in materia di giochi dizione. Si tratta di un rapporto tra pro-
sportivi di squadra, specialmente dei più cessi di natura informazionale e di natura
popolari, tutto sia estremamente chiaro e energetica. L’inserimento dei necessari
che ai ricercatori rimangano solo da spie- sistemi energetici non avviene successiva-
gare alcuni dettagli. In realtà vi sono anco- mente, ma in collegamento con i meccani-
ra molti problemi importanti da risolvere, smi di programmazione, che precedono
tra i quali citiamo: cronologicamente il reale svolgimento del
movimento (Pöhlmann 1986).
1. come correlare la formazione delle Nell’identificare i rapporti reciproci tra
capacità condizionali con quelle coordi- processi di natura energetica ed informa-
native; zionale ci troviamo solo all’inizio di un
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2. quale sia il livello delle capacità di coor- lungo cammino (Hirtz, Starosta 1990).
dinazione nei giocatori dei diversi sport Nella pratica l’allenatore deve risolvere
di squadra; questo problema ricorrendo alla sua espe-
3. l’importanza del “senso della palla”, la rienza, piuttosto che alle sue conoscenze
sua struttura e le modalità della sua for- teoriche.
mazione; Una volta, la coordinazione dei movimenti Figura 3 – Rapporti strutturale tra le capa-
4. la simmetrizzazione del movimento - che non è misurabile e per questo da cità motorie (Gundlach 1970)
nella preparazione tecnico-tattica. molti era addirittura trascurata - era
13

Figura 4 – Rapporti di dipendenza tra capacità coordinative e condizionali nei giochi sportivi (Starosta 1995)

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Figura 5 – Le capacità condizionali importanti nei giochi sportivi


14

Figura 6 – Le capacità coordinative (secondo Blume 1978)

La correttezza di una simile impostazione strate durante i giochi sportivi (figura 5). carattere solo generale.
viene dimostrata da molte ricerche. Ad Con ciò si evidenzia un rapporto reciproco Ora discuteremo più precisamente della
esempio, fino a poco tempo fa, si suppo- tra le qualità motorie e le loro componenti. capacità di coordinazione.
neva che la forza di salto fosse una risul- Interessanti sono la suddivisione della Si distinguono sette capacità coordinative
tante della forza e della rapidità. Invece, velocità specifica che si presenta durante il di base (figura 6) e per quanto riguarda i
come hanno dimostrato ricerche di gioco (rapidità di scatto, rapidità di movi- giochi sportivi, per motivi inspiegabili,
Bartosiewicz, Witt (1985) il livello della mento, rapidità d'azione, velocità di gioco), sono state escluse la capacità di equilibrio
forza di salto dipende, in grande misura, come anche quella della forza rapida dina- e quella di ritmizzazione.
dalla tecnica d'esecuzione del salto verti- mica (forza di salto, di lancio, di tiro e di Ma chi, ad esempio, durante i Campionati
cale, cioè dall'armonizzazione spazio-tem- colpo). Finora, nello sport e nella teoria dei mondiali di calcio del 1998 ha avuto modo
porale dei movimenti dei singoli segmenti giochi sportivi, troviamo solo pochi lavori di esaminare al rallentatore le discese a
del corpo. Lo stesso avviene per la velocità, che si sono occupati della dipendenza "slalom" verso la porta di Zinedine Zidane,
la forza e la resistenza, nelle quali il massi- reciproca della formazione di singole qua- nelle quali superava un avversario dopo
mo risultato dipende dalla cosiddetta lità motorie. Molte ricerche mettono in l’altro, non dubiterà, certamente, dell'im-
"economizzazione" del movimento, cioè evidenza (Starosta 1984) che un improvvi- portanza di mantenere l'equilibrio nel cal-
dal movimento ottimale nel tempo e dal so incremento della forza può diminuire il cio. E la capacità di Zidane di collegare il
rilassamento dei muscoli che sono non livello di coordinazione dei movimenti e suo movimento durante questo slalom con
indispensabili. Questa economia dipende della rapidità. Anche lo sviluppo della resi- la "conduzione" della palla e di schivare gli
dal funzionamento preciso del sistema stenza può influire negativamente su que- avversari che lo ostacolavano, non è forse
nervoso. ste qualità. In questo settore vi sono anco- capacità di ritmizzazione? Pensiamo che
Tenendo conto di questi presupposti teori- ra molte domande senza risposta. Perciò questa diminuzione del numero delle
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ci ho cercato di mostrare i rapporti tra gli allenatori sono costretti a cercare la capacità di coordinazione nei giochi sporti-
capacità condizionali e coordinative in verità da soli, attraverso il metodo per vi non abbia una giustificazione plausibile.
modo più attuale (figura 4). Questo model- prova ed errore. Anche sul rapporto tra Tenendo conto dell’ampio spettro delle
lo, forse, può essere d'ispirazione per un sviluppo delle capacità condizionali e esigenze di coordinazione che vi sono nei
modello ancora migliore. coordinazione in un ciclo di allenamento giochi sportivi di squadra proponiamo uno
L’argomento successivo che tratteremo annuale o semestrale sappiamo molto schema per la formazione della coordina-
sarà la classificazione delle capacità condi- poco. Gli schemi che sono esposti nei zione attraverso un perfezionamento mul-
zionali, che sono state osservate e regi- manuali indicano un modo di procedere di tilaterale della tecnica nei relativi giochi
15

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

Figura 7 – Mezzi metodici per il miglioramento della coordinazione dei movimenti (Starosta 1989)
si trovano al terzo livello, cioè richiedono
un livello massimo di coordinazione (figu-
ra 1). In assenza di ricerche di altri Autori,
per esaminare la correttezza di questa
affermazione ci siamo dovuti servire dei
risultati ottenuti dall’équipe da noi diretta.
Grazie alle sue ricerche è stato stabilito
quale sia il livello di coordinazione dei gio-
catori di questi sport.
Per farlo ci siamo serviti di un test da noi
16 messo a punto con il quale è stata esami-
nata la coordinazione di 241 giocatori di
squadre polacche di pallavolo, pallacane-
stro, handball, calcio ed hockey su ghiaccio
(figura 9). I giocatori dotati del livello più
elevato di coordinazione sono quelli di
pallavolo (giocatori da 15 a 16 anni e gio-
catori Seniores della 2. Lega).
Risultati piuttosto peggiori vengono otte-
nuti dalle giocatrici seniores di pallacane-
stro della 2. Lega, mentre nell'hockey su
ghiaccio risultati tra loro confrontabili
vengono ottenuti dagli atleti juniores più
giovani - finalisti delle Spartachiadi giova-
nili panpolacche, ed i giocatori seniores
della nazionale. La differenza nei risultati
delle ventisette squadra esaminate, che
possedevano generalmente lo stesso
numero di giocatori, non era elevata (dai
650° dei giocatori seniores di pallacane-
stro agli 810° dei giocatori di 16-17 anni
di pallavolo).
I dati rilevati non permettono di affermare
che il livello dell'elemento della coordina-
zione studiato dipendesse dall'età, dal
sesso, dal grado di esperienza e dall'arto
dominante. Al contrario, spesso, nei vari
giochi fu osservato un livello più elevato
nei giocatori più giovani e meno esperti.
Ad esempio, nell'hockey su ghiaccio, i fina-
listi della Spartachiade erano leggermente
migliori dei giocatori della squadra nazio-
nale e, nella pallavolo, il livello dei giocato-
ri di 16-17 anni era superiore ai Seniores
della 2a Lega.
Questi risultati sembrano confermare la
tendenza, che era già stata rilevata in
ricerche condotte in altri sport (ad esem-
pio, negli sport di combattimento): il livello
di coordinazione diminuisce con il progre-
dire dell'esperienza dei giocatori. Questo
fenomeno è stato da noi spiegato con la
limitazione dei mezzi di allenamento uti-
Figura 8 – Misure metodiche per l’allenamento delle capacità coordinative lizzati per perfezionare elementi tecnici già
noti e della gamma di esercizi utilizzati per
lo sviluppo della coordinazione. Da tempo
Nell'insegnamento possono rivelarsi utili Il livello delle capacità di coordinazione è stata riscontrata la necessità che, assolu-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

anche mezzi e metodi diretti alla forma- nei giochi sportivi di squadra tamente, ogni anno il 15% degli esercizi
zione di capacità speciali di coordinazione utilizzati venga sostituito da esercizi nuovi
assolutamente necessarie per il gioco Secondo numerosi Autori (Hirtz, Starosta (Ulatowski 1989), in quanto le ricerche
(figura 8). 1990; Rudik 1958; Stiehler et al. 1988; hanno dimostrato che solo esercizi nuovi,
Quasi nessuno di essi viene utilizzato nella Zimmermann 1983) i giochi sportivi di sconosciuti agli atleti, ne possono svilup-
pratica e la loro concretizzazione in forma squadra sarebbero tra i giochi più compli- pare la coordinazione. Si tratta di indica-
di schemi può mostrare all'allenatore cosa cati dal punto di vista tecnico. Nella classi- zioni che non sempre vengono applicate
non ha utilizzato finora. ficazione delle discipline ricavata da Farfel’ nella prassi.
1. Nazionale seniores (Starosta, Stajak 1990, n = 22); 2. Giocatori seniores
17
juniores MKS Lublino (Jaslikowa-Sadowska 1994; n = 9); 16. Seniores 2a
della CSKA “Dynamo” Minsk, (Stajak, Starosta 1992; n = 15); 3. Nazionale Lega (Koslowski 1991; n = 12); 17. Seniores 2a Lega SP (Koslowski 1991; n
juniores polacca (Stajak, Starosta 1992; n = 17); 4. Primi anni juniores = 12); 18. Primi anni juniores SKS “Znicz”, 15 anni (Augustinyak 1991; n =
(Stajak, Starosta 1994; n = 13); 5. Juniores MZKS “Znicz” Prusków (Stajak, 10); 19. Primi anni juniores SKS “Znicz” Zielóna Góra, 16-17 anni
Starosta 1994; n = 12); 6. Principianti (Stajak, Starosta 1994; n = 12); 7. (Augustyniak 1991; n = 10); 20. Seniores MZKS “Chobry” Glogów 2a Lega
Seniores - Gorzów (Bindas 1992; n = 6); 8. Seniores “Akori” Gorzów (Hedrych 1993; n = 16); 21. Seniores MZKS “Chobry” Glogów 2a Lega
(Bindas 1992; n = 11); 9. Ragazze “Zryw” Torun, 13-14 anni (Blajet 1986; (Hedrych 1993; n = 16); 22. Principianti MKS “Zagiew” Dzierzoniów, 12-
n = 10); 10. Ragazze “Zryw” Torun, 13-14 anni (Blajet 1986; n = 10); 11. 13 anni (Mlazga 1993; n = 12); 23. Principianti MKS “Zagiew”
Primi anni juniores AZS Torun, 16-17 anni (Blajet 1986; n = 9); 12. Primi Dzierzoniów, 12-13 anni, destrimani (Mlazga 1993; n = 12); 24.
anni juniores AZS Torun, 16-18 anni (Starosta, Blajet 1988; n = 9); 13. Principianti MKS “Zagiew” Dzierzoniów, 12-13 anni, mancini (Mlazga
Seniores “Meblotab” Chelm (Jaslikowa-Sadowska 1994; n = 12); 14. 1993; n = 3); Principianti MKS “Zagiew” Dzierzoniów, 12-13 anni, mancini
Seniores AZS Lublino (Jaslikowa-Sadowska 1994; n = 9); 15. Primi anni (Mlazga 1993; n = 3); 26. seniores KS “Warta” Gorzów 3a Lega (Starosta,

Figura 9 – Livello di coordinazione dei movimenti di atleti di classe sportiva diversa di alcuni giochi sportivi di squadra (Starosta 1995)

Un altro problema è il valore che viene nico-tattico permette di mantenere o Invece, in ricerche condotte su giocatori di
assegnato alla coordinazione nella forma- addirittura di aumentare leggermente la handball (Starosta et al. 1992) si è riscon-
zione dei giocatori. Alcune ricerche qualità esecutiva di un determinato ele- trato un elevato livello di capacità di diffe-
(Augustyniak 1991) hanno dimostrato che mento coordinativo. Invece, un carico di renziazione cinestetica della forza, con una
vi è una differenza non significativa tra resistenza alla forza (allenamento musco- contemporanea assenza di una differenza
giocatori di pallavolo di 15-17 anni ed i lare) ne provoca una diminuzione - non tra mano destra e mano sinistra. Per azio-
loro coetanei non praticanti sport (r = 3,8 significativa. Ricerche più precise sono ne di un carico locale (flessione ed esten-
- 4,2%). Interviste a giocatori esperti di state da noi condotte su calciatori di una sione ad una determinata velocità) si pro-
pallavolo testimoniano la grande od la squadra della 3 a Lega (Starosta et al. duceva un miglioramento, statisticamente
grandissima importanza della coordinazio- 1993). Nei giocatori il livello di coordina- significativo, dei risultati della mano sini-
ne nello loro sport (Kozlowki 1990). Però, zione dopo il test di Wingate diminuiva stra ed uno minore della mano destra. In
contemporaneamente, molti di loro (58%) leggermente e la sua diminuzione era questi giocatori di handball fu confermato
menzionavano il fatto che il suo scarso ancora maggiore se il carico veniva che l'entità dell'errore nella riproduzione
livello poteva essere compensato dalla loro aumentato fino ad interruzione del test. della forza impiegata - sia per la mano
statura o dall'elevato livello dei giocatori Però nei risultati medi restano nascoste le destra che per quella sinistra (indice di
della loro squadra. Può essere che una tale differenze dei risultati individuale. In una correlazione da 0,57 a 0,73), dipende dal
compensazione possa portare a risultati parte dei calciatori (47%) il primo carico livello massimo di forza.
positivi ad un basso livello di prestazione. portava ad un miglioramento dei risultati e I risultati che abbiamo presentato testimo-
I risultati delle ricerche che abbiamo nel 29% tale miglioramento veniva provo- niano la complessità del problema analiz-
discusso permettono di confrontare il cato anche dal secondo. Negli atleti di zato ed indicano il settore da studiare.
livello di coordinazione di atleti di sport o questo secondo gruppo, per azione del
di gruppi di insegnamento diversi. carico crescente, il livello di coordinazione L'importanza del "senso della palla",
Purtroppo, in queste ricerche sono stati aumentava gradualmente. Ciò potrebbe sua struttura e tipi di sua espressione
studiati atleti di livello relativamente scar- essere una testimonianza della loro mag-
so. Una risposta definitiva alla domanda se giore capacità di prestazione o della diver- Sebbene il concetto di "senso della palla"
il livello di coordinazione mostrato dagli sa reazione al carico. In tali giocatori, il sia utilizzato da molto tempo sia nella teo-
atleti polacchi sia basso od elevato potreb- livello più elevato di coordinazione si ria (Farfel’ 1960; Hotz, Weineck 1983;
be essere data solo dal confronto con i manifestava solo dopo il secondo carico, Ulatowski 1981) sia nella pratica, scientifi-
risultati di atleti di alto livello europei o del cioè dopo quello più elevato. La tendenza camente non è mai stato studiato con pre-
resto del mondo. che è stata osservata mostra la necessità cisione. Coloro che gli hanno dedicata
La specificità dei giochi sportivi di squadra che vengano analizzati non solo i dati maggiore attenzione sono stati gli psicolo-
richiede un livello di coordinazione medi, ma anche quelli individuali. Nella gi (Dschemgaroff, Puni 1979; Gagajeva
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costantemente elevato, unitamente ad una stessa ricerca, l'identico genere di risultati 1973; Puni 1954; Rudik 1958). Per
grande precisione di movimenti per tutto a mosaico è stato ottenuto per quanto Dschemgaroff, Puni (1979) il "senso della
l'incontro, cioè fino alla conclusione del concerne la capacità di differenziazione palla" è un regolatore complesso, di varia
tempo di gioco. Molto importante è regi- cinestetica dell'ampiezza del movimento e specie, dell'azione motoria ed un sintomo
strare come il livello di coordinazione vari della forza di contrazione muscolare. Per della "cultura" sensoriale. Una sua appro-
sotto l'influsso di carichi di forza. Le ricer- quanto riguarda quest'ultimo valore, il priata definizione è stato proposta da
che hanno dimostrato che, nei giocatori di miglioramento dei risultati è indipendente Gagajeva (1973, 23): "La capacità di rego-
pallavolo, un carico prevalentemente tec- dal grado dell’impegno di forza utilizzato. lare precisamente il movimento e l'impe-
18
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Figura 10 – Struttura del concetto “senso della palla” nei giocatori di calcio (Starosta 1995)
lare sulla base delle percezioni in compiti santi. tori poteva stabilire che vi erano stati
motori concreti e nella valutazione della • Il livello del "senso della palla" nei gioca- cambiamenti nel livello di questo senso
distanza tra giocatori, la palla e la porta". tori di pallacanestro non era dipendente dopo un addestramento pluriennale ed il
Così definito il "senso della palla" descrive dalla loro pratica di gioco. Invece, nei gio- 94% per influsso di fattori emotivi.
non soltanto un rapporto tra i giocatori e catori juniores di tennis tavolo era note- • Ci sono molte possibilità di migliorare il
la palla, ma anche tra i giocatori della pro- volmente minore che nei giocatori senio- "senso della palla". In un breve esperimen-
pria squadra e di quella avversaria e con la res, così come negli juniores maschi to d'allenamento i giocatori di pallacane-
porta avversaria. Per questa ragione, limi- rispetto alle femmine. In questo sport, stro svolgevano nove unità di allenamento
tare il "senso della palla" alla capacità di dunque, con l'aumento dell'esperienza di con guanti di gomma. La precisione di tiro
differenziare i movimenti, come viene gioco e dell'età, il "senso della palla" veniva valutata nella prima, nella quinta e
fatto da molti Autori (Stiehler et al. 1988), migliora. Perciò, in due sport diversi si nella nona unità di allenamento attraverso 19
non è giustificato. Grazie a questo senso ci ottengono risultati contrapposti. Quali dei serie di dieci tiri, eseguiti da tre posizioni
si può avvicinare efficacemente alla porta due sono quelli decisivi? Il problema è diverse (dieci tiri con la mano dominante
avversaria, ricevere la palla o toglierla complesso e riguarda la condizioni geneti- dalla mezza distanza a destra ed a sinistra,
all'avversario, passarla efficacemente al che del "senso della palla". Molti Autori dieci tiri liberi). Nella seconda misurazione
proprio compagno di squadra, farsi trovare sostengono l'idea che le sensazioni cine- i giocatori ottenevano un aumento per-
nel punto dove essa verrà passata, passar- stetiche, dalle quali esso origina, non siano centuale della loro precisione dal 10 al
la volutamente nel settore meno difeso, geneticamente determinate 16%. Nella misurazione finale la precisione
ecc. In fondo, tutti questi sono gli elementi (Dschemgaroff, Puni 1979; Puni 1956; diminuiva leggermente, ma restava signifi-
fondamentali per un gioco efficace, che è Szopa et al. 1985), ma si sviluppino unita- cativamente più elevata che prima dell'al-
decisivo per azioni che procurano goal, mente alle azioni che vengono esercitate. lenamento. Questo tipo di miglioramento
canestre, mete, punti, ecc. e infine la vitto- Contemporaneamente solo giocatori che del "senso della palla" non è nuovo. E fu
ria. Perciò il "senso della palla" riguarda posseggono un elevato livello di coordina- utilizzato molti anni fa con grande succes-
elementi estremamente importanti del zione possono raggiungere un controllo so (vice-campionesse del mondo) dalle
gioco ed un suo livello elevato è una com- magistrale della palla. Non esiste alcuna giocatrici giapponesi di pallavolo.
ponente particolarmente importante della contraddizione. Con un elevato livello di L'esperimento citato ha confermato il
maestria tecnica di un giocatore. Per que- coordinazione è possibile un rapido svilup- valore di questo metodo ed ha mostrato
sta ragione, determinare esattamente il po del "senso della palla". Perciò nei gioca- una tendenza interessante che fornisce
contenuto di questo concetto e la sua tori di pallacanestro studiati, la pratica buoni risultati.
struttura è estremamente importante dal (l'esperienza) non svolge un ruolo decisivo.
punto di vista teorico e pratico. E permet- La sua maggiore importanza nei giocatori La simmetrizzazione dei movimenti
terebbe sia la mobilitazione di riserve poco di tennis tavolo deriva dal fatto che in nella preparazione tecnico-tattica
sfruttate, sia di modificare, in notevole questo gioco la tecnica è più complicata
misura, il sistema attuale di avviamento ed (tra l'altro, la palla è più piccola, il contatto Simmetrizzazione dei movimenti significa
insegnamento dei giochi sportivi di squa- con la palla avviene attraverso la racchet- equilibrare le capacità di prestazione dei
dra. Il contenuto del concetto e la struttu- ta, vi è poco tempo per la presa di decisio- due lati del corpo e richiede l'esecuzione
ra del "senso della palla" hanno una loro ni). degli esercizi o con l'arto non dominante
dimensione specifica in ogni gioco di • Secondo i giocatori di ambedue le disci- ("debole") o in direzione diversa da quella
squadra. Nel calcio, il primo indice struttu- pline, il migliore "senso della palla" è pre- in cui si è sviluppata la coordinazione. Per
rale di questo senso è la sua suddivisione sente all'inizio della stagione, quello peg- cui la simmetrizzazione dei movimenti
(Stronczynski 1986) in "ammortizzante" e giore nel periodo di preparazione e di aiuta il miglioramento della tecnica sporti-
"dinamico". In questo sport abbiamo cer- transizione. Sospensioni dell'allenamento e va e porta ad uno sviluppo motorio omni-
cato di determinarne, complementarmen- nessun contatto con la palla peggiorano laterale (Starosta 1990). Se ci si chiede se
te, la struttura, e ciò costituisce solo un ancora di più questo "senso". Maggiore é questo processo si realizzi anche nei giochi
primo passo nella direzione giusta (figura la durata della pausa, maggiore è la sportivi, la risposta è positiva, ma sporadi-
10). I risultati di ricerche specifiche regressione del livello del "senso della camente ed in misura limitata. Infatti nel-
potrebbero fornire una migliore definizio- palla" registrato. In giocatori con una l’allenamento sportivo, come del resto
ne di questa struttura (Fischer et al.). breve pratica d'allenamento, pause prolun- avviene nel processo di formazione dei
Non meno importante della definizione del gate provocano un peggioramento ancora movimenti delle persone normali, vengono
concetto e della sua struttura è la determi- maggiore del livello di questo "senso", già preferiti i destrimani, cioè coloro che pre-
nazione di quali siano le condizioni di svi- scarso. E per essi ci vuole un tempo mag- sentano il destro come arto dominante. La
luppo del "senso della palla". L'unica ricer- giore prima che possano ritornare al livello tolleranza verso coloro che sono mancini
ca su questo problema è stata realizzata precedente alla pausa. Il "senso della palla" ha rappresentato un progresso. Tale tolle-
trent'anni fa (Gagajeva 1973). Malgrado diminuisce anche con l'aumento della ranza è aumentata in questi ultimi anni,
l’importanza del "senso della palla", sotto- stanchezza. Il momento in cui è migliore è perché in molti giochi (tra l’altro nel tennis
lineata da molti studiosi di teoria dell'alle- nella parte principale dell'allenamento e tavolo e nel tennis) si sono potuti osserva-
namento, queste ricerche non sono state mentre quello in cui è peggiore è nella re numerosi successi da parte di giocatori
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proseguite. Per questo, insieme alla nostra parte iniziale. mancini, come pure la loro maggiore effi-
équipe abbiamo cercato di riattivarle. Nella maggior parte dei giocatori di palla- cacia soprattutto negli attacchi (ad esem-
Grazie ai risultati di misurazioni della pre- canestro (85%) il migliore "senso della pio, nell’handball). Non pensavamo che il
cisione del movimento ed alle opinioni di palla" era posseduto dalla mano destra. Un consiglio di preferire giocatori che hanno
allenatori e giocatori, acquisite tramite numero quasi analogo di giocatori (88%) come mano o piede dominante il sinistro
questionari scritti e interviste (Bielicki notava un rapporto tra il livello di stato di si affermasse così rapidamente nella prati-
1994; Felbur 1994; Krawczyk 1994) sono allenamento, il livello del "senso della ca, per cui oggi in tutte le squadre si tro-
stati raccolti alcuni dati di fatto interes- palla" e la coordinazione. L'85% dei gioca- vano da uno a due giocatori con tali carat-
volo, nella pallacanestro, nell’handball) polacca di pallavolo, che allora disponeva “senso della porta”, il “senso della racchet-
attualmente dispongono di un numero di due giocatori ambidestri si trovava ai ta”, il “senso dei compagni”, quello degli
anche maggiore di questo tipo di giocatori. vertici europei. Secondo le opinioni di gio- avversari ecc. Su questi temi non è stato
La maggiore universalità di movimenti e catori molto esperti la simmetria dei movi- pubblicato molto e la maggior parte degli
l’efficacia di gioco dei giocatori mancini ha menti è una garanzia del perfezionamento esperti dei giochi sportivi di squadra sem-
rappresentato un impulso alla simmetriz- tecnico, aumenta la sicurezza dei tiri o dei bra non dedicare molta attenzione a questi
zazione della tecnica sportiva da parte di colpi ed aumenta il valore dei giocatori, “particolari”, sebbene rappresentino una
giocatori destrimani. Così, ad esempio, le che diventano particolarmente pericolosi componente essenziale dell’efficacia del
squadre femminili di pallacanestro, allena- sotto porta o sotto canestro. gioco. Infatti, tra squadre che si trovano
te da L. Mieta, all’inizio nei club, e poi a Le ricerche svolte, come anche le esperien- ad un livello identico di preparazione mul-
20 livello della squadra nazionale polacca, in ze di allenatori ed atleti, dimostrano che la tilaterale al gioco sono proprio questi
ogni allenamento eseguono gli elementi simmetrizzazione dei movimento non sol- “dettagli” che decidono la vittoria. Da que-
tecnici fondamentali sia con la mano tanto migliora la capacità di prestazione sto punto di vista particolarmente illumi-
destra sia con la sinistra. Ed anche se non dell’arto “debole”, ma aumenta la precisio- nanti sono le parole di Michelangelo
viene richiesta alcuna simmetria dei movi- ne dei movimenti di quello dominante, Buonarroti che assumiamo come motto di
menti durante le partite (è stato smesso di come è stato riconosciuto dagli allenatori questo lavoro: “Non trascurate i dettagli,
richiederla nella 1a tappa della simmetriz- delle principali squadre di calcio europee e perché dai dettagli dipende la perfezione e
zazione) gli effetti dei processi motori uti- mondiali. Infatti, le osservazioni pluriennali la perfezione non è un dettaglio”.
lizzati hanno influenzato altre qualità delle competizioni calcistiche di massimo Nei giochi sportivi di squadra lo studio del
motorie. Le ricerche hanno dimostrato l’e- livello hanno mostrata una crescita conti- “senso della palla”, come anche di altri tipi
sistenza di una leggera differenza di risul- nua di calciatori che eseguono tiri in porta di “senso”, può aprire una nuova tappa
tati nella forza di salto tra la gamba destra simmetrici, cioè sia con la gamba destra nell’insegnamento e nel perfezionamento
e quella sinistra, in ambedue i gruppi di sia con quella sinistra. Le squadre che della tecnica. Potrebbe cambiare anche la
giocatrici di pallacanestro. La compensa- dispongono di un numero maggiore di gerarchia dell’importanza di singoli tipi di
zione tra le capacità di prestazione delle giocatori ambidestri, hanno raggiunto preparazione - in particolare di quella con-
due mani si sono trasferite alle gambe (si posizioni elevate, se non le massime, nel- dizionale. Infatti un livello più elevato dei
tratta del cosiddetto “transfert verticale”). l’elite mondiale. diversi “sensi” permette di utilizzare più
L. Mietta non è stato il primo ad applicare economicamente le riserve energetiche,
la tecnica della simmetrizzazione. Questa 3. Riepilogo cioè di ottenere lo stesso risultato con
era già stata realizzata da Afraschkov, uno minore sforzo. Rendere ottimali i movi-
specialista di pallacanestro russo (1951). Contrariamente a quanto avviene conven- menti, che sono una conseguenza di un
Un genere interessante di tecnica di sim- zionalmente, in questo lavoro non vengo- livello funzionale più elevato di tutti questi
metrizzazione è stato realizzato in un no riassunti i risultati ottenuti nel settore “sensi”, può portare a rendere più econo-
esperimento d’insegnamento di quattro dei temi che vi vengono discussi. Invece, il mici i movimenti stessi. Per questa ragio-
mesi. Ai giocatori di pallacanestro del suo obiettivo è piuttosto quello di richia- ne, una ricerca più precisa ed accurata nel
gruppo sperimentale veniva affidato il mare l’attenzione su domande che vengo- campo che abbiamo esposto potrebbe
compito di darsi, durante l’allenamento e no raramente poste e discusse, su proble- avere una grande importanza pratica.
le gare, degli “autocomandi” sull’utilizza- mi insufficientemente elaborati o poco
zione della mano sinistra. Questa “picco- indagati. Vuole avere carattere di riflessio-
lezza”, introdotta nell’insegnamento, ne, di stimolo e spesso anche di provoca- Nota
durante le partite portò ad un aumento di zione. Nell’analisi che abbiamo presentato
sette volte della riuscita dei tiri a canestro non si tiene conto di molti altri lavori e di (1) In questo lavoro vengono utilizzati due
ed a raddoppiare la riuscita dei dribbling . I molti altri problemi. Anche nel quadro del- concetti identici: capacità di coordinazione e
giocatori del gruppo di controllo eseguiva- l’argomento principale che rappresenta il coordinazione del movimento (o motoria).
Come sembra, la differenza riguarda alcune
no tutti gli esercizi solo con la mano tema di questo lavoro sono stati illustrate particolarità non significative. Il concetto di
dominante. Malgrado, all’inizio, ottenesse- solo alcune riflessioni che si concentrano capacità di coordinazione si riferisce al suo
ro risultati migliori in questi esercizi, alla sulle capacità di coordinazione. Ciò é carattere innato, quello di coordinazione del
fine dell’esperimento, durante le misura- dovuto al fatto che ad esse è stato dato movimento (o motoria) ai fattori esterni che
zioni realizzate in allenamento e soprat- uno spazio notevolmente minore nelle ne influenzano, però senza annullarla, la sua
tutto durante la gara, restavano largamen- pubblicazioni e nelle ricerche. Invece, sono dipendenza da fattori genetici.
te indietro rispetto ai giocatori del gruppo state trattate più ampiamente alcune
sperimentale. parti, sulle quali l’Autore, grazie al gruppo
Dalle interviste e dai questionari della di esperti dei giochi sportivi di squadra che L’Autore: Prof. Dott. Wlodzimierz Starosta,
squadra nazionale polacca di pallavolo (tra con lui collabora, possiede un materiale Istituto per lo sport, Varsavia, Presidente della
l’altro dei vincitori dei Giochi olimpici) ampio di dati. Ma anche in questo caso é Società internazionale di motricità dello sport.
emerge che, nei giochi sportivi di squadra, stato possibile esporre solo una piccola Indirizzo: Instytut Sportu, Ul. Trylogii 2/16, P -
la simmetria dei movimenti garantisce una parte di quanto realizzato. Alla fine di que- 01-981, Varsavia
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superiorità che, tra l’altro, o porta l’avver- sto riepilogo vorremmo aggiungere alcune E-Mail: insp@.waw.pl
sario a sbagliare o può servire ad un’ese- parole sul lavoro che ci ha impegnato più Traduzione di P. Magrini, M. Gulinelli da
cuzione dei colpi (o dei tiri) ricca di varian- intensamente in questo ultimo periodo. Il Leistungssport 3, 2003, 18-25. Titolo originale:
ti (colpi o tiri da posizioni diverse). I palla- “senso della palla” è estremamente impor- Niveau und Bedeutung der koordinativen und
volisti polacchi Kos e Drzyga utilizzavano tante, ma non è l’unico elemento di un konditionellen Fähigkeiten bei Mannschaftsspielen.
molto abilmente il loro ambidestrismo - se controllo magistrale del gioco. Tra gli ele- La bibliografia dell’articolo, composta prevalen-
l’avversario murava la mano destra, menti che hanno quasi la stessa importan- tamente da titoli in lingua polacca e tedesca,
schiacciavano con la sinistra. La nazionale za vi sono anche: il “senso del campo”, il può essere richiesta alla Redazione.
Andrea Ceciliani, Facoltà di scienze motorie, Università degli studi, Bologna

Elementi di didattica dei giochi sportivi


Lo sviluppo degli aspetti cognitivi nell’insegnamento della tattica
21

Dopo una analisi ed una defi-


nizione del gioco e la classifi-
cazione degli sport di situazio-
ne, con particolare riferimen-
to ai giochi sportivi, si sottoli-
nea l’importanza dell’allena-
mento degli aspetti cognitivi
(mentali) nella pratica di tali
discipline. Strategia e tattica,
definiti nella loro correlazio-
ne, ma anche nella loro diver-
sità, evidenziano elementi
caratteristici, quali il tempo,
lo spazio, i ruoli, le relazioni
tra giocatori, che richiedono
una costante presenza di
intenzionalità da parte del
giocatore. Si evidenziano pre-
requisiti fondamentali per l’a-
zione tattica che, per le loro
specificità e caratteristiche,
richiedono costante sollecita-
zione dei processi attentivi e
di presa d’informazione che
devono guidare e precedere la
scelta dell’azione motoria
finale. Pensare che tali pro-
cessi possano svilupparsi senza
stimoli particolari sarebbe
semplicistico e riduttivo. La
corretta didattica di allena-
mento può aiutare e poten-
ziare lo sviluppo dell’aspetto
cognitivo legato all’azione
tattica. L’analisi didattica che
ne consegue attribuisce al
tecnico, soprattutto nel setto-
re giovanile, la responsabilità
di perseguire sin dall’inizio,
assecondando la plasticità del
sistema nervoso centrale, lo
sviluppo degli aspetti mentali
del giocatore, soprattutto in
un campo disciplinare, quello
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degli sport di situazione, dove


la variabilità e l’imprevisto
rappresentano l’aspetto carat-
teristico ed affascinante di
Foto Bruno
queste discipline.
Introduzione I giochi sportivi Il gioco

Uno degli aspetti fondamentali dell’avvia- È necessario, prima di inoltrarci nella trat- Per gioco sportivo di squadra si intende:
mento giovanile ai giochi sportivi è l’alle- tazione, un chiarimento terminologico e “...una forma di pratica dell’esercizio fisico-
namento tattico che consente all’atleta di concettuale su: sport di squadra e giochi sportivo, che ha un carattere ludico, agoni-
mettere in risalto le sue risorse intellettive, sportivi. È ormai comunemente accettato stico e di processo in cui i partecipanti (i
oltre a quelle fisiche o tecniche. Fare leva che i giochi sportivi rientrino nella più giocatori) costituiscono due squadre (for-
su tale aspetto significa dare pari opportu- vasta categoria degli sport di situazione, mazioni) che si trovano in rapporto di
nità a tutti, anche a quelli meno forti che, insieme agli sport di combattimento. Per avversità tipica non ostile (rivalità sporti-
in talune situazioni, possono sopperire a sport di situazione si intendono: “Gli sport va), un rapporto determinato da una com-
22 carenze strutturali con la genialità e l’in- nei quali l’esecuzione della tecnica dipende petizione in cui attraverso la lotta si cerca
ventiva. dalle condizioni agonistiche, particolar- di ottenere la vittoria sportiva per mezzo
L’avviamento ai giochi sportivi, garantito mente quelle tecnico – tattiche, e dall’op- del pallone o di un altro oggetto di gioco,
dalle Federazioni sportive nazionali e dalle posizione dell’avversario e/o della squadra manovrato secondo regole prestabilite”
loro Società, è realmente educativo per il avversaria” (Manno 1989). Sintetizzando, (Teodorescu 1985)
giovane oppure è solo un pretesto per per necessità espositive, richiamiamo le In tali situazioni i soggetti, costretti a inte-
selezionare talenti nel proprio ambito classificazioni di Cambone e di Moreno in ragire con compagni e avversari, devono
sportivo? un unico schema (figura 1) (Moreno 1983; elaborare, sotto elevata pressione tempo-
Selezionare talenti non è un errore, anzi è Cambone 1992). rale, innumerevoli informazioni inerenti la
una necessità per tutte le discipline; l’erro-
re, casomai, potrebbe essere la tendenza a
selezionare senza educare tutti, anche
coloro che, un domani, non continueranno
a praticare sport agonistico.
C’è tempo e tempo, c’è modo e modo. I
bambini e i giovani devono essere, tutti,
educati dallo sport. Contestualmente si
devono seguire i talenti che, proprio per il
loro essere tali, emergeranno dalla norma
per le loro qualità intrinseche che possono
essere bruciate solo per incapacità di chi
ha in gestione la loro educazione.
Gli aspetti tattici dei giochi sportivi posso-
no porsi come mezzo idoneo a favorire un
agonismo intelligente, che sappia apprez-
zare e valutare la competizione con l’av-
versario, le doti cognitive, creative, intellet-
tive che vengono utilizzate nel confronto.
La tattica, nel gioco, soddisfa due esigenze
fondamentali dell’uomo: agire e sapere. In
questo contesto si possono trovare occa-
sioni favorevoli per affinare i meccanismi
percettivi e motori ma, contemporanea-
mente, ricevere stimolazioni valide al pro-
cesso di maturazione del pensiero ed
all’organizzazione delle relazioni affettive e
della creatività.
Indubbiamente l’educatore, l’insegnante,
l’allenatore hanno grandi responsabilità in
questo.
Qui di seguito, faremo riferimento agli
aspetti tattici dei giochi sportivi eviden-
ziandone i rapporti più significativi con
diversi elementi: lo spazio, il tempo, gli
attrezzi, i compagni, gli avversari.
L’idea è quella di creare situazioni in cui il
soggetto debba lavorare costantemente
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con la mente su ciò che fa, sul perché lo


fa e sul come lo fa: attenzione, osservazio-
ne, percezione, decisione, valutazione.
Si vuole dimostrare come, a partire dall’età
scolare, sia possibile stimolare i processi
cognitivi degli allievi con situazioni tatti-
che elementari che, comunque, impegnino Figura 1 – La classificazione dei giochi sportivi (Moreno 1983; Cambone 1982)
i processi mentali e decisionali.
genza di piegare la paidia a delle conven-
zioni arbitrarie, imperative, allo scopo di
rendere più arduo il pervenire al risultato
ambito (figura 2).
La scienza dell’azione motoria (Parlebas
1977) individua alcuni universali ludici
che si compongono tra loro determinando
la struttura del gioco e la sua logica inter-
na. Tale elementi sono: i ruoli, lo spazio, il
tempo, il punteggio (modo di determinar-
lo), gli oggetti (modo di usarli) e le relazio- 23
ni (fra i giocatori) (figura 3).

La tattica

I concetti di strategia e di tattica vengono


utilizzati per definire un agire e un com-
portamento sistematico, intelligente e cal-
colato sia in diversi settori della vita socia-
le (militare, politico, diplomatico) e della
scienza (psicologia, cibernetica, matemati-
ca), sia anche nello sport.
Nella scienza dell’allenamento la tattica
viene definita, in modo molto generale,
come: “teoria della conduzione della gara
sportiva o arte perfetta di conduzione della
gara sportiva”.
Nelle discipline open skill1 assume impor-
Figura 2 – La classificazione di Callois (Callois 1981) tanza il lavoro che il cervello del giocatore
compie per adattarsi alla situazione di

situazione, le alternative possibili e la


messa in atto delle azioni prescelte. Il cer-
vello, prima della risposta motoria, deve
espletare funzioni psichiche superiori in
grado di elaborare le informazioni prove-
nienti dall’ambiente, quelle provenienti
dalla memoria (ciò che il soggetto ha già
provato) e programmare una possibile
azione motoria risolutiva. Quindi, conside-
rati sotto l’aspetto della motricità, i giochi
sportivi hanno la caratteristica di essere
estremamente complessi e variabili nelle
loro situazioni e condizioni.
Il cammino educativo, nel campo didattico
dei giochi sportivi, non può partire dalle
azioni complesse finali, cioè quelle dell’a-
tleta esperto. Vi saranno da sviluppare, pre-
cedentemente a queste, funzioni cognitive
elementari, idonee ad atleti principianti.
La conoscenza delle funzioni cognitive ele-
mentari può orientare la scelta di metodi
didattici adeguati ai soggetti meno esperti.
Secondo Callois (Callois 1981) quattro
forze, o spinte, determinano le categorie
del gioco: l’agon o istinto a competere;
l’alea che sottende la ricerca del caso, la
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fortuna; la mimicry ovvero il bisogno di


simulacro; l’ilinx ovvero la vertigine, il
desiderio di perdere coscienza. Tali forze si
pongono all’interno di due principi o poli
antagonisti: la paidia o sregolatezza, che
caratterizza i giochi di divertimento, tur-
bolenza, libera improvvisazione, fantasia Figura 3 – Gli universali ludici (Parlebas 1997)
incontrollata; il ludus o regola, cioè l’esi-
24

Figura 4 – Strategia e tattica

gioco che evolve continuamente. In questi essa anche l’elaborazione controllata (top co, poiché costituisce in ogni caso il risul-
tipi di sport, infatti, si affronta il proprio down) che si svolge sotto controllo tato di una scelta, tra una serie più o meno
avversario anche competendo con lui sul cosciente, più lenta, più dispendiosa, ma vasta di possibili soluzioni del problema
piano elaborativo: si cerca cioè di sopraf- anche più flessibile, cioè passibile di aggiu- motorio che si pone in un determinato
farlo mettendo in difficoltà, a vari livelli, il stamenti in funzione delle variabili situa- istante di gioco.
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suo sistema di elaborazione dell’informa- zionali e delle aspettative soggettive Con la dizione comportamento tattico
zione, ad esempio utilizzando delle finte. (Nougier 1992). intendiamo far riferimento alla successio-
La differenza rispetto alle discipline closed Il comportamento tattico è dunque uno ne continua di movimenti del singolo atle-
skill2 sta nel fatto che queste sono caratte- dei fattori che caratterizzano i giochi spor- ta, risultato di una serie continua di pro-
rizzate, principalmente, dall’elaborazione tivi ed il complesso degli sport di situazio- cessi mentali, in risposta ad una serie con-
automatica (bottom up), molto rapida per- ne. In tali attività, il comportamento di tinua di problemi motori che richiedono
ché al di fuori del controllo cosciente, ciascun contendente, o meglio di ciascun una risposta immediata sul campo di
mentre gli open skill devono affiancare ad giocatore, ha sempre un fondamento tatti- gioco.
Nei giochi sportivi di squadra vengono In molte discipline sportive la tattica viene raggiungere lo scopo reale. Da questi com-
fatte ulteriori distinzioni fra: tattica indivi- sempre più riferita all’utilizzazione volon- portamenti è nato anche il paradosso,
duale, per l’agire e il comportamento del taria di azioni che preparano la realizza- relativo all’evoluzione tattica, che ha por-
singolo giocatore; tattica collettiva, per zione della strategia. tato all’elaborazione della “finta della
quanto riguarda l’interazione razionale dei Scopo della tattica è, dapprima, quello di finta”.
giocatori di una squadra o di una parte rinunciare alla vera e propria azione che Per sua essenza, dunque, la tattica è la
della squadra, diretta alla realizzazione di porta al risultato, in modo tale che attra- teoria del cercare di sapere, dell’occulta-
finalità tattiche. La tattica collettiva può verso misure complementari: mento e dell’inganno.
essere ulteriormente suddivisa in: tattica Se si dovesse con due parole spiegare ad
di gruppo (forme d’interazione tra i reparti • si ottengono informazioni necessarie ad un bambino cos’è la tattica, la spiegazione
di una squadra) e tattica di squadra (con- una corretta valutazione della situazione più semplice e più coerente sarebbe la 25
dotte di attacco e di difesa, alla cui realiz- di gara (osservazione, ricerca, presa seguente: “la tattica è l’arte di rubare
zazione partecipa tutta la squadra). d’informazioni); tempo e spazio all’avversario”.
Venendo alla differenziazione dei concetti • si danno all’avversario informazioni Infatti l’azione tattica è anche definibile
di strategia e tattica, secondo Barth insufficienti o false (fintare, ingannare, come: “azione tecnica portata nello spazio
(1994) la strategia è la pianificazione fare velo, nascondere); con il giusto tempo e collegamento”.
mentale che, tenendo conto delle regole • si creano condizioni favorevoli per ese- Il tutto costruito per mettere in difficoltà
dell’attività sportiva, delle caratteristiche guire l’azione che produce il risultato l’avversario concedendogli il tempo più
proprie e dell’avversario, anticipa e presta- (manovrare, ostacolare, disturbare, breve possibile per rispondere e lo spazio
bilisce nelle loro linee generali le decisioni deconcentrare, distrarre). minimo per muoversi.
relative al comportamento di gara. La stra-
tegia rappresenta dunque un piano d’azio- Se riflettiamo sul fatto che tale agire è I prerequisiti per l’azione tattica
ne a lungo termine, o anche un program- comune ad entrambi gli avversari si com-
ma generalizzato, che l’atleta mette a prende che le azioni tattiche rappresenta- I prerequisiti per l’azione tattica possono
punto prima della competizione; la tattica, no: un agire interattivo e comportamenta- essere così elencati:
invece, è l’insieme di comportamenti (azio- le dei contendenti mirato ad influenzarsi
ni, operazioni) individuali e/o collettivi che, reciprocamente. • Funzioni relative ai processi attentivi
tenendo conto della situazione attuale, Il senso della tattica sta nel fatto che (figura 5):
produce condizioni che possono essere momentaneamente si rinuncia allo scopo l’attenzione può essere definita come: l’in-
utilizzate a proprio vantaggio durante l’in- che si vuole raggiungere, fissando al suo sieme dei meccanismi e operazioni mentali
contro. Consiste nell’utilizzazione adegua- posto un obiettivo secondario (sfida o pro- utilizzati per pianificare e controllare sia
ta ed effettiva, nonché finalizzata, di azio- vocazione), di per sé privo d’interesse, gra- nell’esecuzione, che nei risultati, i processi
ni che attraverso condotte ingannevoli o zie al quale, disorientando o influenzando in atto, in funzione degli scopi e delle con-
manovre di disturbo, hanno un’incidenza, l’avversario, si creano le condizioni per dizioni in cui si opera.
diretta sul comportamento dell’avversario.
Rispetto alla strategia, la tattica può esse-
re vista come un piano d’azione a breve
termine, o un sottoprogramma (figura 4):
Si può quindi affermare che: oggetto della
strategia e della tattica è organizzare l’agi-
re individuale o collettivo secondo le regole
dell’efficacia, del massimo guadagno e
della minima spesa.
La strategia e la tattica si occupano di ciò
che il giocatore ha in mente prima di agire,
dei modelli ideali (mentali) delle sue azioni,
delle sue operazioni, dei risultati attesi e
delle loro conseguenze. In tale senso, per
alcuni giochi sportivi in particolare, il pen-
siero e la maestria strategico – tattica per-
mettono di utilizzare con maggiore effica-
cia i presupposti e le condizioni di presta-
zione esistenti e consentono: al piccolo di
vincere il grande, a chi è fisicamente debo-
le di battere il più forte, ai più “anziani”,
esperti, di vincere i più giovani, migliori dal
punto di vista condizionale3 (Barth 1994).
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Da questo concetto nasce l’importanza


dell’insegnamento e della formazione tat-
tica dei giovani: per dare a tutti la possibi-
lità di utilizzare un potenziale che va oltre
la forza fisica e che potrebbe, paradossal-
mente, essere maggiormente sviluppabile,
per necessità diciamo di “sopravvivenza”, Figura 5 – I processi attentivi
in soggetti deboli rispetto a soggetti forti.
• Funzione relativa al livello
di concentrazione:
è l’estrema selezione di stimoli verso i
quali i sensi e la motivazione dell’individuo
sono rivolti, consente di isolare pochissimi
stimoli, o anche uno solo.

Da quanto detto sull’attenzione si com-


prende come, negli sport di situazione,
essa vari in modo complesso e caratteristi-
26 co da un momento all’altro, a seconda
delle richieste della situazione in atto.
L’aspetto didattico, in tal senso, deve mira-
re ad educare e allenare il giocatore all’uso
efficace dell’attenzione attraverso fasi par-
ticolari:

1. fase di codificazione delle informazioni


esterne;
2. fase della selezione delle informazioni
ritenute più importanti;
3. fase della memorizzazione delle infor-
mazioni selezionate;
4. fase decisionale sulla risposta ritenuta
Figura 6 – L’arousal corretta.

• Funzioni relative ai processi selettivi:


l’attenzione è fluttuante, cioè i suoi livelli
massimali, non potendo essere protratti
per lungo tempo, variano nel tempo.
Diviene dunque importante la capacità di
selezionare gli stimoli, di circoscrivere il
campo al quale prestare attenzione, oppu-
re maturare esperienza per poter discrimi-
nare rapidamente ciò che è realmente
degno di attenzione rispetto a ciò che è di
scarsa importanza: è il meccanismo che
permette a chi gioca di passare da un’at-
tenzione ad ampio raggio (diffusa), ten-
dente a controllare avversari e compagni
di squadra, ad un’attenzione selettiva,
quando è necessario distinguere solo le
informazioni specifiche, indispensabili per
il compito motorio immanente.
Tale capacità può essere educata ed espe-
rita, dato che il giocatore inesperto non è
in grado di stabilire priorità e cade nell’er-
rore di voler controllare tutto continua-
mente.

• Funzione relativa al livello di vigilanza


o attivazione (arousal) (figura 6):
l’attenzione dipende dal livello di vigilanza
essa può cambiare repentinamente, grazie
al livello di arousal4 per seguire lo stimolo
più appropriato in un dato momento. Tale
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processo, definito estinzione, permette al


soggetto di eliminare informazioni ormai
inutili e di indirizzare la propria attenzione
verso lo stimolo che, al momento, è di
maggiore interesse.
Estinguere un’informazione troppo tardi
significa perdere altre informazioni utili e Figura 7 – Visione di gioco e fase decisionale
ritardare la risposta.
Il tutto si riassume in un continuo passag- Quindi ribadiamo che l’attenzione si educa informazioni (coscienza di spostamenti a
gio dall’attenzione diffusa a quella seletti- e si allena, l’importante è insegnare a lato del campo visivo, improvvise accelera-
va ogni volta che è necessario risolvere un ragionare su quello che uno fa, sul perché zioni). Quindi una attenzione visiva che
problema di gioco nel modo e nel tempo lo fa, e sul come lo fa. può essere orientata sui singoli indici o
ottimali. L’attenzione è un prerequisito fondamen- impegnata a largo raggio per rilevare più
tale perché si attuino due processi molto indici contemporaneamente;
La caratteristica della reazione d’attesa, importanti che, a loro volta, diventano
cioé del passaggio dalla terza alla quarta prerequisiti per lo svolgimento dell’azione b) scelta dell’azione o presa d’informazione
fase, è la sua rapidità, a volte eccessiva tattica. di primo tipo (Roth 1989):
per una risposta adeguata. Ciò introduce Tali processi, determinanti dove sussistono fase in cui si agirà scegliendo i parametri
un altro elemento molto importante nei condizioni di incertezza situazionale5 sono esecutivi: velocità segmentaria, impulso di 27
giochi sportivi: identificabili in: forza, ampiezza del movimento. Anche in
• La funzione relativa all’anticipazione tale caso l’intervento educativo deve sti-
motoria: a) presa d’informazione visiva: molare, sin da piccoli, la scelta dell’azione
che consiste nell’anticipare la risposta in - interpretare la situazione contingente più appropriata anche a livello di pro-
base ad alcuni elementi predittivi che l’a- in relazione alla scelta dell’azione gramma motorio generalizzato6. La deci-
tleta, in relazione alle esperienze passate, appropriata (presa d’informazione sione dell’azione o della reazione consiste
può dedurre da alcune informazioni sele- semantica - leggere e interpretare la nel preparare una o più azioni, prima che
zionate grazie all’attenzione. situazione (Ripoll 1991)); l’avversario abbia iniziato la propria.
- garantire che l’azione prescelta venga Questa preparazione mentale consente di
Queste qualità superiori si possono e si messa in atto con specifiche coordi- abbreviare la latenza della scelta e della
devono educare sin dai primi passi del nate spazio–temporali adatte alla messa in atto dell’azione offensiva o
soggetto nella pratica sportiva prescelta. Il dinamica della situazione stessa difensiva (Alain 1991).
setting didattico deve prevedere esercita- (presa d’informazione sensomotoria -
zioni che, pur nella loro semplicità, stimo- anticipazione della risposta motoria). L’intervento mentale nell’azione
lino già il passaggio da un’attenzione dif- Ad esempio: spazi che si stanno chiudendo tattica
fusa ad una selettiva e la conseguente richiedono una accelerazione della risposta
decisione sulla risposta motoria da effet- prevista, quella che in termine tecnico si Il giocatore posto in una situazione sporti-
tuare. Sin da bambini, i futuri giocatori, chiama cambio di ritmo. va spesso si trova di fronte a molte e sva-
possono essere educati ad uno stile atten- La cosa fondamentale in tale aspetto è la riate informazioni che deve interpretare,
tivo che selezioni sempre, anche a costo di coincidenza tra orientamento dello sguar- alle quali deve dare un senso attraverso un
errori iniziali, informazioni ritenute impor- do e attenzione visiva che spesso, nei gio- dato movimento. Tali informazioni vengo-
tanti rispetto ad informazioni ritenute catori più esperti, è orientata ad una no prelevate e analizzate dal sistema ner-
superflue. attenzione periferica e non focalizzata. voso centrale che elaborerà una risposta
L’esperienza si costruirà così, per prove ed Cioè tali giocatori, soprattutto nei giochi comportamentale.
errori, grazie alla consapevolezza che il sportivi di squadra, non fissano lo sguardo Nell’azione tattica sono presenti alcune
processo attentivo deve essere dominato sui singoli indizi pertinenti, ma sul campo operazioni mentali che si concatenano
dal soggetto e non viceversa. visivo periferico dal quale desumono più l’una con l’altra (figura 8):
La risultanza di tutto questo viene chiama-
ta visione di gioco (figura 7).
Quindi una didattica educativa deve pre-
vedere, con l’insegnamento dei primi fon-
damentali tecnici, delle esercitazioni tatti-
che tese a stimolare l’applicazione della
tecnica in situazioni che richiedano atten-
zione consapevole e cosciente, in grado di
considerare e analizzare bene ciò che
accade per rispondere poi nel modo più
adeguato. Non ci si può limitare ad inse-
gnare un gesto tecnico, questo deve essere
sempre accompagnato dalle finalità tatti-
che: la tecnica non è fine a se stessa, ma
deve essere sempre finalizzata alla tattica;
qualsiasi gesto deve essere visto in base
agli scopi per cui è eseguito. In tal senso,
specialmente alle prime armi, la risposta
anticipata potrebbe risultare una scelta
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sbagliata; se però, tale scelta, è stata frutto


di un’azione attentiva, selettiva, cosciente
è da considerare sempre come errore posi-
tivo: cioè un errore nato da un ragiona-
mento, anche se sbagliato nella scelta
finale, che potrà entrare nel bagaglio espe-
renziale come elemento correttivo nelle Figura 8 – Stadi di elaborazione delle informazioni (da Lehmann 1997, modificato)
esperienze successive.
• processo sensoriale di ricezione e perce-
zione dei segnali;
• analisi dei segnali;
• soluzione mentale e determinazione
delle possibili risposte (programmi
motori);
• presa di decisione sull’esecuzione della
risposta (selezione del programma
motorio);
• processi motori o azione vera e propria.
28
È bene fare un accenno alla intenzionalità
dell’azione motoria, perché contribuisce a
determinare il livello di attenzione e il
rapido utilizzo dei programmi motori
automatizzati. L’intenzionalità, che dipen-
de dalla volontà del soggetto di ottenere
un determinato risultato (motivazione),
esercita un effetto attivante sul livello di
vigilanza e sull’attenzione. Questo suo
effetto complessivo potremmo chiamarlo
stile attentivo. Quindi la motivazione, tra- Figura 9 – Processi mentali e risposta motoria. (Pesce 1998 e Lehmann1997 a confronto)
mite l’intenzionalità, determina il livello di
attivazione del soggetto e influisce sul
livello di determinazione e concentrazione • passaggio da un’attenzione diffusa ad precedenti) (Piaget 1975). La peculiare
scatenati dalla volontà (atto voluto, cerca- una selettiva e conseguente decisione caratteristica di tali processi, in un gioco
to, cioè intenzionale) di dare il meglio di sé sulla risposta motoria da effettuare; sportivo, è la rapidità con la quale vengo-
nella soluzione dei problemi di gioco. • educazione dell’orientamento, dell’at- no realizzati (figura 9).
Tale stato, ottimale quando non è scarso tenzione spaziale sulla presa d’informa-
(distrazione, svogliatezza) o troppo elevato zioni; Indicazioni didattiche
(emotività eccessiva, ansia), guida l’azione • educazione dei meccanismi di percezio-
volontaria (corticale) del giocatore e gli ne ed elaborazione cognitiva della situa- Da quanto detto derivano queste indica-
consente di tenere sotto controllo gli zione; zioni didattiche:
obiettivi totali o parziali della gara. Ciò è • insegnamento del gesto tecnico e sua • favorire sempre, anche nei bambini,
molto importante perché permette il colle- immediata applicazione in finalità tatti- esperienze tattiche semplici che li aiutino
gamento tra le funzioni indicate nella che: la tecnica deve essere sempre fina- a crescere nella continua stimolazione dei
figura 8 e gli obiettivi perseguiti; nel con- lizzata alla tattica; meccanismi neurologici che collegano il
tempo consente di richiamare gli automa- • gesto tecnico visto in base agli scopi per pensiero, la riflessione e la soluzione men-
tismi motori dell’azione finale, senza dover cui è eseguito; tale del compito all’esecuzione motoria
pensare al loro concatenamento in modo • educazione al lavoro situazionale; vera e propria.
rapido e preciso7. • educazione ai parametri spaziali e tem- • Accompagnare sempre l’apprendimento
Quindi la motivazione e l’intenzionalità porali generali e specifici (esempio dei di un gesto tecnico alle sue finalità tatti-
sono un prerequisito che sovrasta il pro- parametri spazio-temporali generali: che. La tecnica non è fine a se stessa, ma
cesso che presiede il controllo e la scelta movimento dei giocatori; di quelli speci- deve sempre essere vista in base agli scopi
delle risposte motorie. Le attività sportive fici: movimento della palla); per cui è appresa. Ciò è importantissimo
sono caratterizzate da azioni volontarie, • educazione a percepire gli indizi antici- per abituare, fin da giovani, a ragionare a
finalizzate, che vengono innescate dall’an- patori presenti nelle reali situazioni livello tattico e cioè a tradurre l’ipotesi
ticipazione consapevole dello scopo dell’a- sportive: traiettorie della palla, movi- mentale (pensata) in termini di azione
zione. mento degli avversari, movimento dei motoria (eseguita) in relazione allo scopo
compagni; attuale.
Sviluppo cognitivo • migliorare l’elaborazione cognitiva che • Con bambini piccoli (sette–nove anni)
e allenamento tattico conduce alla scelta dell’azione motoria dotati ancora di pensiero e intelligenza
appropriata: esecuzione del gesto o prevalentemente concreta, che si sviluppa
Nei paragrafi precedenti abbiamo ribadito della sequenza di gesti. su ciò che è tangibile attorno a loro, sarà
l’importanza di stimolare nei bambini, sin bene preparare dei setting didattici che
dai primi passi nella pratica sportiva, le Il comportamento intelligente è un adatta- privilegino l’attenzione visiva sui singoli
qualità superiori che stanno alla base dei mento del soggetto all’ambiente, in equili- indici. In tal modo si è sicuri di progettare
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processi mentali dell’azione/risposta brio dinamico tra l’assimilazione (processo stimoli educativi chiari e comprensibili e di
motoria. mediante il quale il soggetto incorpora scarsa complessità.
In sostanza, l’azione di educazione cogniti- nella sua struttura cognitiva le informa- • Con bambini più grandi (dieci, undici
va deve tendere a sviluppare nel giocatore zioni che gli provengono nell’interazione anni) che familiarizzano col pensiero
la capacità di interpretare e di risolvere, con l’ambiente) e l’accomodamento (pro- astratto, si può iniziare a strutturare set-
con un’opportuna risposta motoria, le cesso complementare, che richiede il cam- ting didattici più complessi nei quali sia
molteplici e svariate informazioni che lo biamento dei propri schemi mentali, con necessario utilizzare una attenzione visiva
bombardano durante l’attività di gioco: sostituzione di nuovi schemi rispetto ai periferica.
• Riguardo alla presa d’informazione sen- zione scavalcando la situazione immediata zione inizia quella del compagno. L’azione
somotoria, negli sport con la palla, l’abilità che ha di fronte (passare la palla ad un sarà ancora di tipo seriale, cioè relativa al
percettiva è strettamente legata alla previ- compagno che si trova lontano, eludendo, collegamento di spazi di gioco vicini, con-
sione delle coordinate spaziali e temporali con un semplice passaggio, la situazione di finanti e non troppo distanti: dapprima
di un oggetto in movimento: la palla. gioco percepita direttamente per trasferire spazio a destra e a sinistra e, successiva-
Questa si sposta con traiettorie diversifica- il gioco ad una situazione più lontana che mente, lo spazio “dietro” l’avversario.
te, ad essa bisogna far coincidere l’azione non lo vede protagonista). Quest’ultimo spazio diviene molto interes-
motoria del giocatore in relazione al suo Ovviamente per educare in modo elemen- sante perché potrà essere: occupato da un
arrivo rapido e non sempre prevedibile. tare la tattica bisogna anche eliminare compagno pronto a ricevere la palla; occu-
• L’insegnamento deve strutturare una tutte le difficoltà legate alla padronanza pato da noi stessi sempre con l’intento di
serie di esercitazioni stimolo che consen- del gesto tecnico. Vediamo due esempi: ricevere la palla; raggiungibile con un pas- 29
tano al bambino di sviluppare: • eliminare il palleggio quando si attuano saggio che, però, riesca a scavalcare l’av-
- una buona esperienza cognitiva nella esercitazioni tendenti alla percezione, in versario. L’interesse dello spazio dietro l’av-
percezione della traiettoria della palla; movimento, dello spazio attaccabile: se versario deve essere fortemente sensibiliz-
- la precisione nel timing visuo-motorio fosse richiesto al bambino di palleggiare, zato, perché è quello dove il difensore è già
per far coincidere l’azione con l’arrivo la sua attenzione sarebbe assorbita dall’e- battuto, ed è quello dove devono cercare di
della palla o con il lancio della stessa secuzione del palleggio, invece il correre o muoversi senza palla i compagni di gioco.
verso altri compagni o zone del campo. lo spostarsi tenendo la palla in mano sono Infine giungiamo al termine della fascia
La cosa difficile, in tale aspetto, è for- azioni semplici e non distolgono l’atten- d’età (dodici anni) con apertura verso l’età
mare una buona esperienza nella per- zione dalla situazione tattica; del pensiero astratto, ipotetico, deduttivo.
cezione e gestione delle traiettorie cur- • eliminare la compresenza parallela di più Ora l’azione mentale e la strategia di
vilinee e balistiche, difficilmente preve- abilità da trattare contemporaneamente: esplorazione divengono di tipo globale e
dibili a causa della mancata coinciden- lo stile attentivo del bambino, o del princi- parallele, cioè lo spazio controllato è pro-
za tra percezione visiva (distanza in piante, prevede una strategia di esplora- gressivamente più ampio e la lettura di più
linea d’aria) e traiettoria reale della zione visiva seriale, cioè tendente ad eventi può avvenire contemporaneamente.
palla (che è più lunga della distanza in esplorare e a localizzare gli indizi uno L’astrazione mentale permette di ragionare
linea d’aria); dopo l’altro. Inoltre la capacità di anticipa- in termini ipotetici, cioè elaborando rispo-
- creare situazioni in cui si può far pre- re l’azione ottimale è direttamente propor- ste motorie preventive, speculative, pre-
valere una percezione sulle altre; ad zionale all’esperienza maturata che, nel meditate e anticipatorie rispetto al fatto
esempio: si possono strutturare esercizi caso dei principianti o dei più piccoli, è reale. In taluni casi, scatenanti loro stesse
dove prevale la percezione della traiet- sicuramente insufficiente. Pertanto, alme- una situazione che non esisteva.
toria della palla, altri dove prevale la no inizialmente, l’allenamento tattico deve La tattica ora può realmente essere totale
distanza tra i giocatori, altri ancora essere individuale e deve porre ogni singo- perché il ragazzo è in grado di leggere e
dove prevale l’aspetto spaziale dinami- lo allievo di fronte alla soluzione di una prevedere lo svolgimento della situazione
co (spazi che si ampliano o si restringo- situazione problema unidirezionale, ad su tutto il campo di gioco, anche quello
no); esempio: problemi di ordine spaziale, pro- lontano da lui e dalla sua percezione diret-
• nella progressione didattica le esercita- blemi relativi alle traiettorie della palla, ta. Ciò può accadere perché ora l’allievo è
zioni dovranno evolvere da situazioni ele- problemi relativi al tempo (ritmo) esecuti- in grado, o comincia ad essere in grado, di
mentari (bambini) che richiedano attenzio- vo. Anche i giochi scelti, pur globali e di immaginarsi al posto degli altri e quindi di
ne ristretta, a situazioni complesse (ragaz- gruppo, devono prevedere un impegno leggere la situazione attuale da più punti
zi, adulti) dove viene richiesta una atten- principalmente individuale8 in modo che di vista e non solo da quello in cui si trova
zione più diffusa. ciascuno possa, senza troppe interferenze realmente. Ovviamente, aumentando la
Abbiamo visto come tra i sei e i dieci anni esterne, porre quelle basi esperenziali sog- complessità della situazione bisognerà,
l’attività mentale passi da un riferimento gettive che permetteranno lo sviluppo parallelamente all’evoluzione tattica, eser-
concreto, oggetto dell’attenzione, ad un successivo dell’abilità tattica. citare anche le abilità tecniche che con-
riferimento astratto e concettuale, cioè Nella porzione intermedia della fascia sentono, nel rispetto del regolamento di
non legato in modo indissolubile all’ogget- d’età (otto/nove anni) è possibile struttu- gioco, di realizzare i movimenti opportuni
to concreto. Successivamente, dagli undici rare percorsi didattici che, pur mantenen- e tipici della specialità.
anni in poi, si avrà il passaggio verso il do le caratteristiche elementari richiamate Obiettivo del lavoro educativo è perseguire
pensiero ipotetico deduttivo e formale: sopra, prevedano la presenza di due o più la conoscenza dei principi tattici elemen-
acquisizione della possibilità di pensare partner. In tal modo, la risoluzione motoria tari che caratterizzano, in linea generale, i
indipendentemente dalla realtà concreta e del problema, qualora non sia attuata dal giochi sportivi e in particolare i giochi
da limitazioni spazio–temporali, di formu- diretto interessato, può essere trasferita ad sportivi di squadra. La padronanza indivi-
lare concetti, di trasmettere il proprio pen- un compagno di gioco in grado di prose- duale degli elementi di base della tattica,
siero in forma sempre più obiettiva. guire l’azione (esempio tramite un passag- può permettere la realizzazione del gioco
Nei primi anni della fascia d’età in questio- gio della palla). Ovviamente avviene anche collettivo, grazie al collegamento tra i sin-
ne (sei anni), non è possibile riferirsi all’e- il processo inverso, cioè: il partner che non goli giocatori o, in modo più tecnico, tra i
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ducazione tattica pensando, con tale ter- sta eseguendo l’azione si allerta per prose- singoli ruoli. Tale aspetto, almeno nelle sue
mine, alla tattica collettiva di squadra: in guirla qualora gli venga passata la palla. caratteristiche elementari, si configura
tal senso il bambino, ancora egocentrico e Quindi, in tale fase, pur rimanendo sempli- come valido strumento didattico per un
legato al concreto, non potrebbe percepire ce la richiesta tattica, vengono aumentati impegno intelligente e consapevole degli
nulla che non sia, per lui, a “portata di gli attori della situazione motoria per sti- allievi in azioni motorie finalizzate, scom-
naso”. Ad esempio: non potrebbe mai capi- molare i primi rudimenti di collaborazione ponibili senza eccessivi problemi di ordine
re cosa può accadere dall’altra parte del e percepire i primi collegamenti spaziali tecnico o strutturale in una serie di situa-
campo da gioco, oppure anticipare un’a- del gioco: dove finisce la propria sfera d’a- zioni problema.
La conoscenza e l’apprendimento tattico realizzano automaticamente con lo scorre- rare percorsi didattici adeguati che possa-
devono avvenire grazie ad esperienze re degli anni: vi sono condizionamenti di no sviluppare, nel giocatore, le potenzialità
maturate in “giochi–problema”, dove l’ap- vario tipo che influiscono negativamente o intellettive applicate ai problemi strategi-
plicazione per prove ed errori deve con- positivamente sullo sviluppo emotivo e co–tattici della disciplina sportiva praticata.
sentire un ampio utilizzo del feedback intellettuale. È necessario che adeguati In un successivo lavoro vedremo di dare
motorio in relazione all’efficacia dell’azio- interventi educativi assistano ed aiutino il corpo ad indicazioni didattiche sui vari
ne rispetto allo scopo previsto. soggetto fornendo situazioni–stimolo che elementi che condizionano l’intervento
Le situazioni di partenza possono essere gli consentano di sviluppare le proprie tattico nei giochi sportivi.
facilitate da scelte elementari dipendenti potenzialità.
dalla sola osservazione. Situazioni più Lo sviluppo del pensiero tattico, nei giochi
30 complesse o a scelta multipla, richiederan- di squadra e nei giochi sportivi, non avvie- Indirizzo dell’autore: A. Ceciliani, Via Martiri 30
no invece anche capacità di analisi sup- ne automaticamente, è necessario struttu- di Monte Sole, 18, 40129 Bologna.
portate da feedback esperenziali.
Ovviamente bisogna creare diverse situa- Note
zioni educative, accessibili a tutti, in modo
da soddisfare le condizioni di esperienza e (1) S’intendono per discipline open skill (abilità aper- centrale, l’enorme varietà di movimenti appresi non
te) quelle discipline nelle quali la prestazione dell’a- venga immagazzinata in forma di altrettanti pro-
tenere alto il livello motivazionale dei tleta è strettamente legata all’interazione con gli grammi motori specifici, ma di programmi motori
discenti. input ambientali che variano di continuo (Saibene, generalizzati (Schmidt 1982), nei quali sono specifi-
Le esercitazioni richiederanno al ragazzo, Rossi, Cortili 1995). cate solo poche componenti fisse, comuni ad un’in-
nel progressivo aumento di complessità, (2) S’intendono per discipline closed skill (abilità tera classe di azioni (cosiddette invarianti strutturali
costruzione di gioco sia individuale che chiuse) quelle discipline nelle quali la prestazione che sono, secondo Schmidt, la sequenza, la durata
dell’atleta è principalmente legata agli automatismi relativa e la forza relativa degli impulsi motori).
collettivo (collaborazione); tale costruzione motori tecnici collaudati nell’allenamento, verso i (7) Come è risaputo l’azione mentale a livello corti-
sarà sempre basata su azioni premeditate, quali il movimento di gara non presenterà situazioni cale è più lenta di quella automatica, ma proprio per
tese a indurre reazioni prevedibili da parte di variabilità in costante sviluppo. tale requisito, permette di controllare meglio la
degli avversari e partner di gioco. (3) Condizionale si riferisce alle capacità condizionali, situazione di grande variabilità del gioco sportivo
porzione delle capacità motorie riferite alle qualità potendo, così, variare la sua programmazione in
In poche parole si passerà da una educa- di forza, velocità e resistenza. Oggi, tendenzialmente, relazione ai cambiamenti che avvengono nel gioco
zione parziale della tattica, riferita cioè a si parla, unicamente di forza, differenziandone poi le stesso. Viceversa quando si sarà operata la scelta
singoli elementi strategici, ad una educa- espressioni: forza assoluta, forza veloce, forza reatti- definitiva, momento in cui verranno richiamati i pro-
zione complessa e riproducente la situa- va, forza esplosiva, forza resistente. grammi motori automatizzati, l’azione si svolgerà
zione di gioco e di gara. (4) Durante il corso della giornata il tono di fondo del con grande rapidità e precisione. Quindi possiamo
nostro cervello presenta toni diversi di eccitabilità e a affermare che il lavoro mentale avviene su due livelli
Ciò consentirà la stimolazione al ragiona- questo tono di base, che varia in maniera continua diversi, ma integrati tra loro: il livello corticale
mento (volontà che si prefigge uno scopo) dal sonno profondo alla veglia attiva ed influisce (volontario) che consente all’atleta di controllare in
da cui scaturirà la determinazione verso il sulla nostra capacità di interagire con l’ambiente, modo consapevole e cosciente lo svolgersi della
movimento (gesto o sequenza di gesti) e la viene dato il nome di livello di vigilanza od arousal. situazione in relazione agli obiettivi perseguiti; il
sua organizzazione (traiettorie spaziali, (5) L’incertezza situazionale è data dalla percezione livello automatico che, una volta richiamato, per-
spaziale e temporale determinata dall’avversario, per mette la realizzazione di risposte motorie rapide e
tempi esecutivi, timing). cui il giocatore deve comprendere le situazioni ed adatte allo scopo. Ovviamente la precisione del livel-
Tale assunto ha un valore molto importan- agire in tempi rapidissimi per conseguire e mantene- lo automatico è proporzionale alla qualità d’appren-
te per l’attività tattica nei giochi sportivi, re un vantaggio. dimento delle abilità tecniche.
infatti conduce alla possibilità del sogget- (6) La scelta dell’azione comporta la selezione di un (8) I giochi di gruppo ad intervento individuale sono,
to di compiere un’azione mentale molto determinato programma motorio per la sua esecu- ad esempio, i giochi a rincorrersi dove, di fatto, pur
zione. Una teoria ampiamente accettata in proposito giocando tutti insieme si sviluppano in una serie di
importante: la capacità di decentrarsi, di è che, per ragioni di economicità nel sistema nervoso uno contro uno.
mettersi nei panni degli altri. Dal punto di
vista proprio, del suo Io, si sposta al punto
di vista dell’altro e del gruppo. In tale
momento il fanciullo è in grado di com- Bibliografia
prendere, tatticamente, cosa possono fare
un compagno o un avversario, cioè è in Alain C., Existence of independent priming Teaching Team Sport, Roma, Coni-Scuola dello
grado di anticipare l’azione motoria. types and their longevity characteristics, sport, Roma, 1983.
International Journal of Sport psychology, 22, Nouger V., I processi mentali nelle azioni spor-
Ma ciò comporta un’altra riflessione, che 1991, 3/4, 334-359. tive, SdS-Scuola dello sport, Parte prima, XI,
riguarda la motivazione. Infatti, il passag- Barth B., Strategie und Taktik im 1992, 25, 11-18; Parte seconda, XI, 1992, 26,
gio dall’egocentrismo (pensiero concreto) Wettkampfsport, Leistungssport, 1994, 3, 4-12 66-75; Parte terza, XI, 27, 70-78.
al sociocentrismo (pensiero ipotetico (traduzione italiana a cura di M. Gulinelli, C. Parlebas P., Giochi e sport, Torino, ed. il
deduttivo) induce un salto di qualità dal Pesce, Strategia e tattica nello sport, SdS- Capitello, 1997.
punto di vista sociale: essere membro di Scuola dello sport, XII, 3, 1994, 10-20). Piaget J., I meccanismi percettivi, ed. Giunti
un gruppo, sentire propri gli scopi di un Caillois R., I giochi e gli uomini, La maschera e Barbera, 1978.
gruppo, collaborare e cooperare solida- la vertigine, Milano, Bompiani, 1981. Ripoll H., The understanding acting process in
mente con gli altri. Cambone P., La classificazione dei giochi sport: the relationship between the semantic
sportivi di squadra, Didattica del movimento, and the sensomotoric visual function,
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In tale situazione diventa più facile com-


1992, 80. International Journal of Sport Psychology, 22,
prendere e realizzare l’attività tattica in un Manno R., I fondamenti dell’allenamento spor- 1991, 3/4, 221-243.
gioco. Il gioco stesso diventa una necessità tivo, Bologna, Zanichelli, 1979. Teodorescu L., Contributi al concetto di gioco
e i giochi di squadra, in particolare, diven- Moreno J. H., I fattori che determinano la sportivo di squadra, in: L’insegnamento dei
tano un campo di esperienza verso il quale struttura funzionale degli sport di squadra, in: giochi sportivi, selezione degli Atti del
il fanciullo si sente naturalmente attratto. L’insegnamento dei giochi sportivi, selezione Congresso internazionale Teaching Team
Occorre ricordare, però, che questi passag- degli Atti del Congresso internazionale Sport, Roma, Coni-Scuola dello sport, Roma,
gi da una struttura mentale all’altra, non si
Alessandra Di Cagno, Marco Baggio, Claudio Crova, Emanuele D’Artibale, Guido Brunetti, Istituto universitario di scienze motorie, Roma

Salti tecnici, capacità di forza e flessibilità


nella ginnastica ritmica
Analisi dei salti tecnici e delle capacità di forza e flessibilità in atlete
praticanti la ginnastica ritmica 31

Foto Vision

Un sufficiente sviluppo delle capacità di forza muscolare, specie degli arti inferiori, è presupposto per ottenere
buoni risultati anche negli sport tecnico-combinatori. Nella ginnastica ritmica, le modalità di allenamento di queste
capacità sono un tema molto discusso per questi motivi: necessità di un lavoro assiduo ed intenso per la realizzazio-
ne delle difficoltà tecniche; parziale antagonismo dell’allenamento della forza con le richieste di flessibilità; oppor-
tunità di non aumentare eccessivamente la massa muscolare. Spesso, in questo gruppo di sport, i mezzi utilizzati per
l’incremento della forza sono assai correlati al modello di prestazione. Perciò è attraverso la preparazione specifica
che le atlete sviluppano e mantengono le capacità fisiche necessarie per ottenere prestazioni tecniche di successo.
Obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare, tramite Optojump Microgate, le modalità esecutive del gesto
tecnico di massima espressione della capacità di forza nella Ginnastica Ritmica, i grandi salti, e correlarle con i
risultati di alcuni test di forza, quali il Counter Movement Jump (CMJ) e la Stiffness. Perciò sono stati valutati tre
salti tecnici (enjambeé, enjambeé a boucle, enjambeé con flessione posteriore del busto), di difficoltà crescente e
con impegni di forza che si supponevano essere sempre superiori, misurando il tempo di contatto relativo allo stac-
co (tc), la potenza (W/kg), l’altezza del salto (h), la distanza tra punto di stacco e quello d’atterraggio (lunghezza
del salto). Il campione oggetto della valutazione era formato da diciotto ginnaste agoniste di ginnastica ritmica di
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età fra dodici e quindici anni, appartenenti a due livelli tecnici differenti (Nazionale giovanile e gruppo di Alta
Specializzazione). I risultati rilevati sono stati correlati alle valutazioni effettuate da due giudici nazionali e una
giudice internazionale secondo parametri utilizzati per le valutazioni federali. L’analisi dei dati indica che non ci
sono differenze significative, relative all’esecuzione di questi test, nei due gruppi di riferimento, nè sono state tro-
vate correlazioni significative tra valutazioni tecniche e capacità di forza espresse nei test specifici. Le capacità di
forza generale non sembrerebbero quindi essere determinanti per la prestazione delle ginnaste, almeno per il livello
tecnico e l’età delle atlete oggetto di indagine, mentre è emerso che la reattività potrebbe essere un parametro
discriminante in ambito di selezione di ginnaste da avviare all’alta specializzazione.
Introduzione
Tabella 1 – Caratteristiche del campione

La Ginnastica Ritmica è disciplina olimpica Età Statura Peso Anni attività BMI
dal 1984: la competizione include perfor-
mances ai cinque attrezzi codificati dal Media 13,7 1,57 37,2 6,6 15,0
Codice di punteggi internazionale FIG: Dev. standard 1,0 0,09 7,0 1,2 1,4
fune, cerchio, palla, clavette, nastro. Le
atlete sono impegnate in routine della
durata di 1min30s per la specialità indivi-
duale e 2min30s per la specialità di équipe.
32 Sono presenti, nelle combinazioni di gara,
elementi codificati di difficoltà tecnica,
che richiedono cospicui impegni di forza
per la realizzazione di elementi di salto,
flessibilità, equilibrio e pivot, di livello cre-
scente (da A, valore 0,10, a J, valore 1,00),
finemente coordinati.
Foto 3 – Enjambeè a boucle con
La valutazione si basa sulla precisione ese- flessione posteriore del busto
cutiva, sulla struttura artistica della com- Foto 1 – Enjambeè Foto 2 – Enjambeè a boucle
posizione, in armonia con l’accompagna-
mento musicale, e sul livello tecnico degli
elementi di difficoltà presentati dalla gin- Fase 3. Correlare i parametri esecutivi dei Il primo dei tre salti tecnici (enjambeè, EN)
nasta o dalla squadra. salti tecnici con il giudizio qualitativo richiede esclusivo impegno degli arti infe-
Dati presenti in letteratura dimostrano espresso da esperti del settore. riori per realizzarne la forma (massima
quanto flessibilità, forza veloce e coordi- divaricata sagittale nella fase aerea, foto
nazione siano correlati al successo in que- Materiali e metodi 1); il secondo (enjambeè a boucle, EB) pre-
sta specialità (Roberts 1993; Miletic 1998). vede anche la partecipazione del busto e la
Studi longitudinali effettuati su ginnaste Campione flessione verso la testa della gamba poste-
di alto livello evidenziano come, malgrado riore (foto 2); il terzo (enjambée a boucle
la flessibilità abbia un grosso decremento Il campione, testato durante un allena- con flessione posteriore del busto, EBC),
con l’età, aumenti invece la capacità di mento federale estivo, era costituito da ulteriore sviluppo dei due precedenti, oltre
assumere posizioni artistiche e di difficile ginnaste agoniste praticanti la ginnastica alla massima divaricata richiede la massi-
controllo posturale e di mantenerle grazie ritmica, appartenenti a due livelli tecnici ma flessione posteriore del busto (testa a
ad un incremento della forza e delle capa- differenti: contatto con l'arto posteriore, foto 3).
cità coordinative (Alexander 1991). Sono stati somministrati due test non spe-
Infatti, per ottenere migliori e più imme- • dieci ginnaste di età compresa tra i 13 e cifici per la misurazione della forza degli
diati risultati, i mezzi di allenamento utiliz- i 15 anni, appartenenti ai gruppi federali arti inferiori:
zati per l’incremento della forza sono, nella di livello C (interregionale Alta
maggioranza dei casi, assai correlati al Specializzazione) (gruppo C); • tre salti isolati con contromovimento
modello di prestazione ed è la preparazio- • otto ginnaste, di età compresa fra i 12 ed (CMJ), di cui è stata valutata la prova
ne specifica ad aiutare gli atleti a sviluppa- i 13 anni, appartenenti al gruppo di livel- migliore;
re e mantenere quelle capacità necessarie lo B (Nazionale giovanile) (gruppo B). • test per la valutazione della Stiffness,
per raggiungere prestazioni tecniche di eseguendo sei salti ripetuti sul posto a
successo (Douda 2002). I dati relativi alle caratteristiche fisiche ed piedi pari, entrando nella zona di misu-
Scopo di questo lavoro è stato quello di antropometriche di base, riportati nella razione con un passo di rincorsa.
verificare l’esistenza di un sufficiente svi- tabella 1 erano abbastanza omogenei per i
luppo della forza muscolare, oltre che della due gruppi. L’attrezzatura di misurazione, utilizzata sia
flessibilità, in ginnaste di buona qualifica- A livello di organizzazione di allenamento, per la valutazione dei salti tecnici, sia per
zione, e di una correlazione tra queste il secondo gruppo seguiva un programma la valutazione della forza degli arti inferio-
capacità e la piena riuscita esecutiva dei più assiduo e, proporzionalmente all'età, le ri, è stata l'Optojump by Microgate, un
salti tecnici. Per raggiungere tale obiettivo ginnaste si allenavano da più tempo, in sistema di rilevamento ottico che permette
è stato deciso di: conseguenza di un più precoce inizio del- la misurazione di tempi di contatto e di
l'attività agonistica. volo, con una precisione di 1/1000 di
Fase 1. Identificare alcuni dei parametri secondo, durante l'esecuzione di una serie
esecutivi, in particolare l'espressione di Procedure sperimental di salti.
forza nell'esecuzione dei salti tecnici; Il sistema è costituito da barre strumenta-
Fase 2. Rilevare eventuali differenze pre- Tutti i soggetti sono stati sottoposti a tre te (ognuna delle dimensioni 100x4x3cm.),
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stative a livello di forza veloce tra due dif- test, per determinare le capacità di espres- poste una di fronte all'altra ad una distan-
ferenti gruppi di ginnaste (gruppo B e sione di forza muscolare degli arti inferiori za massima di 4 m circa: l'una contiene la
gruppo C) di buona qualificazione, imme- in gesti specifici e non specifici della disci- parte di controllo e di ricezione e l'altra di
diatamente a ridosso delle migliori specia- plina ed un test di mobilità degli arti infe- trasmissione.
liste italiane, per verificare se tale capacità riori. Le barre sono normalmente collegate ad
potesse essere considerata discriminante I test specifici consistevano nell'esecuzione un cronometro portatile Racetime, che
ai fini di una selezione di atlete da avviare di tre salti tecnici di difficoltà crescente, consente il rilevamento e la registrazione
all'Alta Specializzazione; preceduti da rincorsa libera. dei dati.
I test di Contromovimento e Stiffness sono del salto), espresso in ms (tabella 2, • distanza tra il punto di stacco e quello
stati eseguiti su un sistema con un modu- figura 1); d’atterraggio dei salti (lunghezza del
lo costituito da una coppia di barre. • tempo di volo del salto, in ms; salto) (in cm), effettuati da ogni ginna-
Poiché il sistema permette la connessione • altezza del salto (distanza del baricentro sta (tabella 5, figura 4).
di più elementi per aumentare a piacere la dal suolo in centimetri) (h) (tabella 3,
lunghezza della pista di misura, senza alte- figura 2); I dati sono stati analizzati prima per grup-
rare le superfici di appoggio su cui l'atleta • potenza espressa dal passo di stacco po tecnico di appartenenza, e successiva-
è abituato a lavorare, per la valutazione (Watt/kg) (tabella 4, figura 3); mente tutti insieme.
dei salti tecnici sono stati montate 8 cop-
pie di elementi in serie in un unico blocco, Tabella 2
per un totale di 8 m. In questo caso il 33
sistema era connesso con un PC portatile Tempo di contatto (s) Dev. standard
per la gestione dei dati tramite il program-
Media EN 0,191 0,016
ma Optojump, impostazione Walkjump. Media EB 0,194 0,013
Infine, l'estensibilità dell'ileopsoas e del Media EBD 0,16 0,019
quadricipite dei due arti è stata misurata Media totale 0,94 0,016
con goniometri OB Myrin, disponendo la Media stiffness 0,181 0,024
ginnasta su di un rialzo di circa ottanta
centimetri dal suolo, (busto in appoggio
sino al bacino), con gli arti inferiori sospesi
e decontratti: i goniometri sono stati posi-
zionati all'altezza del grande trocantere
nella prima misurazione (ileopsoas) e del
piatto tibiale nella seconda (quadricipite).
Il goniometro OB Myrin è costituito da un
contenitore montato su una piastra, riem-
pito di liquido, in grado di ruotare. Il con-
tenitore possiede:

• una lancetta che risponde al campo


magnetico terrestre;
• un ago di inclinazione, influenzato dalla
forza di gravità;
• una scala sul fondo del contenitore che
segnala il ROM in gradi (una unità Figura 1
minore = 2 gradi; una unità maggiore =
10 gradi).
Tabella 3
La lancetta misura i movimenti sul piano
orizzontale; l'ago di inclinazione misura i Altezza (cm) Dev. standard
movimenti sui piani frontale e sagittale.
Media EN 27,3 3,5
Due fasce dotate di chiusura a velcro ser- Media EB 28,8 2,6
vono a fissare il goniometro al segmento Media EBD 29,5 2,8
corporeo (Clarkson, Gilewich 1991). Media totale 28,5 3,1
Con tali goniometri è possibile quindi Media CMJ 29,6 3,6
valutare l'ampiezza in gradi dei movimenti Media stiffness 26,9 3,8
angolari e rotatori sui vari piani, grazie alla
lancetta magnetica ed all'ago gravitazio-
nale di cui è provvisto il goniometro: con-
siderando 180° il valore corrispondente
alla posizione supina, con gli arti inferiori
in linea con il tronco, l'ampiezza della fles-
sione degli arti è di conseguenza corri-
spondente a valori maggiori di tale riferi-
mento.

Analisi dei dati


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I dati raccolti sono stati ordinati in tabelle,


da cui sono stati elaborati grafici illustrativi.
Per ciascuna prova tecnica sono stati con-
siderati i dati relativi a:

• tempo di contatto dello stacco (tc) (ulti- Figura 2


mo appoggio prima della fase di volo
Tabella 4 • forza della catena cinetica degli arti
inferiori e forza reattiva;
Potenza (W/kg) Dev. standard • flessibilità dei gruppi muscolari dell'anca;
Media EN 39,62 5,11 • caratteristiche esecutive dei tre diversi
Media EB 39,39 5,11 salti tecnici.
Media EBD 39,93 7,36
Media totale 39,65 5,84 Inoltre, è stata eseguita un analisi della
Media stiffness 39,89 5,91 correlazione tra le suddette variabili tra
loro e con le relative valutazioni delle giu-
dici, espressa attraverso l'indice di Bravais
34 - Pearson ® (significatività 0,05).

Risultati
Fase 1. Analisi delle tre tecniche di salto
attraverso i parametri rilevati con
Optojump .
L’analisi è stata svolta sui valori medi
espressi dall'insieme delle atlete, conside-
rate come gruppo unico, viste le assai
scarse differenze riscontrate nell'analisi
statistica dei valori espressi dai due gruppi
di ginnaste.
Figura 3 Le considerazioni più interessanti sembra-
no essere le seguenti:
- l'altezza del salto aumenta col crescere
Tabella 5 della difficoltà tecnica, passando dal salto
enjambeè con valore 0,10 all'enjambée a
Lunghezza del salto (cm) Dev. standard boucle, valore 0,30, fino a quello con fles-
Media EN 166,4 49,3 sione posteriore del busto, valore 0,40,
Media EB 162,7 49,5 secondo il codice di punteggio interna-
Media EBD 141,2 34,9 zionale della Ginnastica ritmica;
Media totale 156 45,6 - al contrario, la lunghezza della fase di
volo diminuisce con l'aumentare del
valore della difficoltà;
- il tempo di contatto allo stacco aumenta
con il crescere della difficoltà tecnica;
- la potenza espressa allo stacco aumenta
anche essa con l'aumento della diffi-
coltà.
Nelle figure 1, 2, 3, 4 sono descritti tali
andamenti.

Fase 2. Confronto tra i due gruppi


di differente livello tecnico
Si è proceduto ad un confronto tra i valori
medi dei parametri considerati, espressi
dalle ginnaste appartenenti ai due diversi
livelli tecnici: inoltre, come accennato, è
Figura 4 stato applicato il T-test ai parametri quan-
titativi misurati nelle tre tecniche di salto
prese in considerazione.
Sono stati considerati, inoltre, i dati relativi Analisi statistica Per quanto riguarda i valori di forza verifi-
al CMJ: dal tempo di volo (in millisecondi) cati con il Contromovimento e la Stiffness
è stata direttamente ricavata l'altezza del Inizialmente è stata effettuata un’analisi non risultano differenze statisticamente
salto in centimetri. statistica descrittiva di tutti i dati raccolti, significative tra i due gruppi, se non a
I dati relativi alla Stiffness sono i seguenti: calcolando media, deviazione standard, livello dell'altezza media e della potenza
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- tempo di contatto e di volo (in ms); valori massimi e minimi. della Stiffness, a vantaggio delle ginnaste
- altezza media del salto in cm; del gruppo C (hStiff gruppo C= 28,282 cm;
- potenza media espressa in Watt. Successivamente è stato calcolato il valore gruppo B=24,038 cm; potStiff gruppo
Infine, sono stati raccolti i parametri quali- del T-test di Student ad una coda, con C=40,66W/kg; gruppo B=36,98W/kg).
tativi ottenuti dalla valutazione dei tre significatività accettata allo 0,05, tra i due Il tempo di contatto nella Stiffness risulta
salti tecnici da parte di giudici esperte del gruppi di atlete, per i seguenti parametri inferiore nel gruppo B.
settore, con una valutazione numerica da quantitativi: I valori medi dell'estensibilità muscolare,
1 a 5, per un valore esecutivo crescente. invece, a livello del retto femorale sono
maggiori nelle ginnaste del gruppo B del valore della potenza espressa allo stac- specializzazione; si conferma che l'estensi-
(C=253°73; B=256°). co, la cui durata aumenta. bilità muscolare è un parametro discrimi-
Dall'analisi dei parametri esecutivi dei Per quanto riguarda l'analisi delle differen- nante e, pur essendo un requisito indi-
grandi salti, nel confronto fra i due gruppi ze tra i due gruppi di diverso livello tecni- spensabile per questo tipo di disciplina, chi
notiamo che: co, inizialmente ci si aspettava che il grup- ha una mobilità superiore alla media si
- le differenze relative ai tempi di contat- po B fosse caratterizzato da parametri di potrà distinguere notevolmente nella rea-
to nello stacco sono statisticamente forza significativamente maggiori. lizzazione degli elementi tecnici.
significative: il gruppo B. risulterebbe È stata confermata invece l'ipotesi nulla, in Per quanto riguarda la correlazione tra i
più reattivo; quanto, da questo punto di vista, i gruppi parametri quantitativi delle tre tecniche di
- non ci sono differenze significative per sono sostanzialmente omogenei: si può salto e la valutazione delle giudici rilevia-
la lunghezza del salto ed anche i valori presumere, tuttavia, che l'età lievemente mo che i giudizi delle tre giudici erano 35
medi sono abbastanza contrastanti; superiore del gruppo C abbia influito sui sostanzialmente omogenei, a conferma
- anche per l'altezza del salto non ci sono valori di forza rilevati. Inoltre, la migliore della comune professionalità e della
differenze significative. I valori medi preparazione fisica e tecnica delle ginnaste comune metodologia di utilizzazione degli
indicano che il gruppo C esprime valori del gruppo B motiva i migliori risultati a strumenti valutativi federali. Le variabili
maggiori relativamente a questo para- livello di reattività e la superiore valutazio- oggettive, lunghezza del passo ed altezza
metro; ne tecnica delle giudici. del salto, non appaiono correlate alla
- non ci sono differenze significative rela- Le ginnaste del gruppo B sono risultate, variabile del giudizio in maniera significa-
tive alla potenza dello stacco. inoltre, anche più flessibili. tiva soprattutto per quanto riguarda l'al-
L’analisi della correlazione tra i parametri La sostanziale mancanza di correlazione tezza del salto, mentre lo sono maggior-
quantitativi delle tre esecuzioni tecniche di tra test classici di forza e parametri relativi mente per quanto riguarda l'ampiezza.
salto e i parametri quantitativi di forza ai tre salti tecnici considerati ha evidenzia- È probabile che i giudizi, in questi gesti
della catena cinetica degli arti inferiori e la to, in linea con precedenti studi relativi tecnici estremamente complessi, vengano
forza reattiva dei piedi ha evidenziato che: all'espressione delle capacità di forza nelle influenzati in misura minore dall'espressio-
- i valori del CMJ non hanno correlazione discipline tecnico-combinatorie, come in ne di forza e maggiormente da altre com-
con i valori dei tre salti tecnici; atlete di buon livello la preparazione tecni- ponenti, in particolare la tecnica esecutiva
- l'altezza media della Stiffness ha corre- ca abbia come presupposti discreti livelli di e la flessibilità complessiva dell'atleta.
lazione solo con la tecnica dell'enjambèe capacità organico-muscolari, ma che l'e-
con flessione posteriore del busto; spressione di forza nell'esecuzione del Indirizzo degli Autori: Istituto universitario di
- il tempo di contatto della Stiffness, non gesto tecnico è indipendente dalla capa- scienze motorie, Piazza Lauro De Bosis 15,
ha correlazione con tutte le tre tecniche, cità generale di forza. 00194, Roma.
ma solo con l'enjambée normale e con La motivazione più plausibile è riconduci-
l'enjambèe con flessione posteriore del bile alla estrema specializzazione dell'alle-
busto. namento di tale importante capacità nella Bibliografia
La potenza della Stiffness è correlata mag- Ginnastica Ritmica.
giormente con l'enjambèe a boucle e con Elevandosi il livello tecnico di prestazione Alexander M.J.L., A comparison of phy-
siological characteristics of elite and
l'enjambèe con flessione del. busto dietro. e gli anni di allenamento, gli impegni di subelite rhythmic gymnasts, Journal of
I valori di flessibilità sono correlati solo forza richiesti dalla disciplina assumono human movement studies, 1991, 20, 49-
con l'enjambée con flessione del busto connotazioni sempre più specifiche e sem- 69;
dietro. pre più correlate con la prestazione di Bosco C., La valutazione della forza con
gara. il test di Bosco, ed. Società stampa spor-
Fase 3. Analisi della correlazione Tuttavia, i parametri relativi all'altezza e tiva, 2002;
tra i parametri quantitativi delle tre potenza della Stiffness trovano maggiore Carbonaro G., Madella A., Manno F.,
tecniche di salto e le relative valutazioni correlazione con i salti più complessi che Merni F., Mussino A.,La valutazione nello
di giudici di Ginnastica Ritmica richiedono impegni di forza maggiori. sport dei giovani, ed. Società stampa
L’analisi delle correlazioni tra i parametri Un incremento della difficoltà tecnica dei sportiva, Roma, 1988;
della capacità di salto delle ginnaste e la salti quindi richiede una maggiore eleva- Douda H.,Tokmakidis S., Tsigilis N.,
valutazione delle tre giudici, di livello zione del centro di gravità della ginnasta e Effetti dell'allenamento sulla forza
muscolare e sulla flessibilità nella
internazionale, ha evidenziato che tale della mobilità coxo-femorale, rilevata Ginnastica Ritmica, Coaching and sport
correlazione, ponendo il coefficiente di attraverso i valori dell'estensibilità dell'i- science journal, 2002, 4, 1, 21-25;
Bravais-Pearson accettabile allo 0,05, è leo-psoas: un allenamento indirizzato al De Pero R., Minganti C., Cartoni A.,
significativa in rapporto all'ampiezza e non miglioramento della forza esplosiva-elasti- Amici S., Baggio M., Brunetti G., La
all'altezza del salto. ca, reattività muscolare e flessibilità, è capacità di forza degli arti superiori
auspicabile per il miglioramento di questi nella Ginnastica Artistica, SdS - Scuola
Discussione elementi tecnici. dello sport, XX, 2001, 53, 43-48.
Inoltre, le espressioni di forza, in questi Miletic D., Srhoj L., Bonacin D., The
I risultati relativi alle differenze tra i tre gesti tecnici estremamente complessi, impact of the initial status of motor
abilities on mastering motor proficiency
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

salti tecnici analizzati attraverso i valori vengono influenzate anche da altre com-
ottenuti tramite Optojump, confermano ponenti oltre a quella tecnica, come ad in rhythmic sports gymnastics,
sostanzialmente le indicazioni tecniche esempio la flessibilità complessiva dell'a- Kinesiology,1998, 30, 66-76;
Roberts H., Variety in rhythmic gymna-
previste dai canoni della disciplina. tleta. stics, Grasp, 1993,10, 2, 37-39.
Infatti, l'incremento della difficoltà tecnica Dall'indagine effettuata possiamo affer- Volkmann, M., Seeking talent in compe-
comporta un diverso rapporto fra lun- mare che la reattività potrebbe essere un titive rhythmic gymnastics,
ghezza del salto ed altezza della fase parametro discriminante, in ambito di International gymnast, 1977, 52-53.
aerea. Ciò è resso possibile da un aumento selezione di ginnaste da avviare all'alta
Il superallenamento della forza Comunque, se in un pasto gli ali-
menti con indice glicemico medio
La fisiologia del superallenamento
compie una distinzione tra sport di
forza e sport di resistenza. Nelle TRAINER’S ed elevato vengono combinati con
quelli a basso indice glicemico, la
salita della curva glicemica del san-
prime quarantotto ore successive
ad un allenamento della forza d’e-
levata intensità cambiano i processi
di demolizione e di sintesi delle
DIGEST gue è minore.
Mensink, Zoch, Kester e Katan (Am.
J. Clin. Nutr., 77, 2003, 1146-1155),
hanno ilustrato quale sia l’azione
proteine. Ma finora non è chiaro se dei grassi e dei carboidrati sul pro-
36 nell’allenamento della forza l’effet- a cura di filo lipidico nel siero ematico, ana-
to maggiore sull’affaticamento Mario Gulinelli, Olga Iourtchenko lizzando 60 studi controllati svolti
neuromuscolare sia prodotto dal tra il 1970 ed il 1998, su un totale
volume o dall’intensità. In proposito di 1672 adulti sani, in undici Paesi.
T. Raastad, T. Glomsheller, T. Bioro Come indicatore del rischio dell’in-
et al. (Raastad T., Glomsheller T., Bioro T. et 36% in ambedue i sessi. Però malgrado sorgere di malattie cardiocircolatorie è
al., Recovery of skeletal muscle contracti- questa tendenza, la percentuale di patolo- stato scelto il quoziente tra colesterolo
lity and hormonal respose to strenght exer- gie e di decessi dovuti ai disturbi metaboli- globale e colesterolo HDL. Questo quozien-
cise after two weeks of high-volume stren- ci ricordati all’inizio é ulteriormente te migliorava (cioé diminuiva) quando i
ght training, Scand. J. Med. Sci. Sports, 13, aumentata. Quindi ci si deve chiedere se grassi saturi venivano sostituiti con quelli
3, 159-168) hanno compiuto una ricerca sia realmente vero che i grassi fanno insaturi, mentre la sostituzione dei grassi
su ventidue atleti che, dopo quattro setti- ingrassare ed ammalare, mentre i carboi- saturi con i carboidrati non produceva
mane di allenamento (con quattro allena- drati sono più sani. alcun effetto. Rispetto ai grassi insaturi, i
menti alla settimana), furono divisi in due In una revisione critica dei dati epidemio- carboidrati aumentavano la concentrazio-
gruppi di allenamento: uno “pesante” logici sul rapporto tra consumo di grassi e ne di trigliceridi nel siero, una condizione
(sette allenamenti alla settimana degli eccesso di peso, Worm (Dtsch. Med. considerata non positiva per la condizione
estensori delle gambe) ed un altro “norma- Wochenachr. 127, 2002, 2743-2747) è delle arterie. Gli Autori hanno anche calco-
le” (quattro allenamenti alla settimana). I giunto alla conclusione che finora non é lato l’effetto sul quoziente colesterolo glo-
gruppi si allenavano in questo modo per stata verificato se il livello di consumo di bale - colesterolo HDL della sostituzione
due settimane. Due giorni dopo l’ultimo grassi rappresenti un fattore indipendente del 10% di energia ricavata dai grassi con-
allenamento tutti gli atleti sono stati sot- di rischio di obesità. Un eccesso di peso é tenuti in una “normale dieta americana”
toposti ad un test di forza massima (leg sempre provocato da un bilancio energeti- con il 10% di energia ricavata da un deter-
press, leg curls e distensioni alla panca) e co positivo ed è indifferente se l’energia in minato grasso o da carboidrati. Ne è risul-
ad un controllo dei principali indici biochi- eccesso deriva da grassi o da carboidrati. tato che specialmente l’olio di oliva, quello
mici che caratterizzano lo stato di allena- Infatti è noto che il corpo è in grado di di soia e quello di colza, ma anche la
mento ed, eventualmente, quello di supe- immagazzinare sotto forma di grasso l’ec- maionese, l’olio di semi di palma e di cocco
rallenamento. Il gruppe “pesante” aveva cesso di calorie provenienti da carboidrati. avevano un effetto positivo. Invece,
aumentato il volume di allenamento da 68 Lichtenstein, Schwab (in Atherosclerosis soprattutto i carboidrati avevano un effet-
a 188 tonnellate settimanali, mentre il 150, 2000, 227-243) hanno fornito un to negativo. Però, l’effetto negativo mag-
volume di allenamento dell’altro gruppo quadro riassuntivo su come grassi e car- giore andava attribuito agli acidi grassi
era restato quello precedente all’esperi- boidrati influiscono sul metabolismo gluci- che si trovano in alimenti con percentuale
mento. Il rilievo degli indici biochimici del dico, arrivando alla conclusione che una elevata di grassi solidi, come la margarina,
superallenamento non faceva rilevare dieta con una percentuale elevata di grassi ma anche il grasso contenuto nel latte e
alcuna differenza tra i gruppi, sebbene uno (insaturi) svolge un’azione più positiva di nei suoi prodotti (formaggi, burro) e nella
dei due avesse aumentato di oltre il dop- una dieta ricca di carboidrati sul tasso di carne bovina. Gli Autori non hanno preso
pio il suo volume d’allenamento. Di conse- insulina e di zuccheri nel sangue. Secondo in considerazione gli oli di pesce e le noci,
guenza, gli Autori arrivano alla conclusio- Willet, Manson e Liu (Am. J. Clin. Nutr. 76, che, secondo altri Autori, avrebbero un
ne che, dopo unità intensive di allenamen- 2002, 274S-280S), a lungo termine un effetto protettivo nei confronti delle
to della forza, non sarebbe il volume, ma abbondante apporto di carboidrati ad malattie cardiocircolatorie.
l’intensità a rendere necessarie quarantot- assorbimento rapido può portare alla I risultati di questi studi non debbono
to ore di recupero prima di potere applica- diminuzione della sensibilità all’insulina e essere considerati come un invito alla libe-
re un carico dello stesso tipo. quindi all’insorgere di un quadro metaboli- ralizzazione dell’uso dei grassi nella dieta,
A. Krüger co tendente al diabete. Perciò coloro che quanto come stimolo a spostare l’attenzio-
non svolgono un’attività fisica intensa ne dalla quantità di grassi e di carboidrati
Salade niçoise invece di müsli? debbono porre una certa cautela soprat- assunti (nel senso: via i grassi, meglio i
tutto nell’assumere alimenti con elevato carboidrati) alla qualità, cioè al tipo di
Da vari decenni, per evitare obesità, diabe- indice glicemico, come limonate, aranciate, questi alimenti che viene consumato.
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te di II tipo e iperlipidemia, oltre alla nor- caramelle, dolci, miele, cornflakes e müsli, Infatti, come detto precedentemente, non
malizzazione del peso corporeo e una atti- ma anche cibi con un indice glicemico tutti i grassi sono uguali, così come non lo
vità fisica regolare, nella dieta si consiglia medio, come patate, pane, riso, pasta, sono i carboidrati. Una alimentazione,
di ridurre al 30% l’apporto energetico banane. Mentre frutta, verdura, legumi e anche degli atleti, che si ponga l’obiettivo
dovuto ai grassi. Ed in effetti, almeno in noci - che tra l’altro hanno un elevato di avere un effetto protettivo sulla salute,
Germania, l’assunzione di grassi è diminui- contenuto di sostanze bioattive e di scorie si deve basare su frutta, insalata, legumi,
ta dal 41% di apporto energetico negli - ed alimenti di origine animale presenta- preferibilmente conditi con olio d’oliva o di
uomini e dal 38% nelle donne a circa il no uno scarso indice glicemico. semi. Il consumo di cereali, preferibilmente
integrali, dei loro prodotti, come anche Allungamento da questo testo é indispensabile per cono-
delle patate deve essere adattato alla scere i principi alla base dei rapporti tra
quantità di attività fisica svolta. Il menù Nel 2002 è stata pubblicata la terza edizio- neurofisiologia ed allenamento, anche se
può essere arricchito da pesce, carne ne del libro di R. M. Enoka: dimostra che la ricerca attuale ha alcuni
magra, pollame, latte scremato e latticini Neuromechanics of human movement suoi lati deboli proprio su questo aspetto.
con scarso contenuto di grassi, uova e (edito dalla Human Kinetics). In esso Chi è interessato a conoscere quali siano i
noci. Caramelle, dolciumi, cioccolata, torte, l’Autore riesce ad esporre in modo eccel- fattori che influiscono su una pratica cor-
ecc., come anche le patate fritte, dovrebbe- lente quale sia il legame tra basi neurofi- retta dello stretching, e abbia familiarità
ro essere riservate ad occasioni speciali. siologiche del movimento umano ed alle- con la lingua tedesca, può consultare il
Comunque una regola importante è sem- namento. Il testo (con un indice analitico testo di A. Klee: Methoden und Wirkungen
pre quella di variare la scelta degli alimenti. molto ampio), grazie anche a 330 figure e des Dehnungstrainings, 8° volume della 37
La salade niçoise, l’insalata greca, una 48 pagine di bibliografia, riesce a fornire collana Forum Wissenschaft, edito
bistecca con ratatouille (Worm 2002, cfr. un quadro generale dello stato attuale dall’Hofmann Verlag. In esso, oltre ai pro-
sopra) ed altre pietanze tipiche della cuci- della ricerca, con una esposizione nella blemi teorici e pratici degli esercizi di
na mediterranea rispondono ai criteri quale la pregnanza e l’alto livello scientifi- allungamento, viene trattato, in particola-
esposti sopra, sono gustose e se necessario co non vanno a discapito della facilità di re, il problema della titina. La titina (in
(come è il caso degli atleti di alto livello) comprensione dei suoi contenuti. passato chiamata anche connettina) è un
possono essere integrate con pane, pasta e Naturalmente alcuni problemi restano lungo filamento di circa 30000 aminoacidi
riso. Rispetto agli alimenti che abbiamo aperti, ma vengono anche discussi come ed è la più grande proteina finora cono-
citato i müsli, con cereali, miele, uvetta ed tali. Ad esempio, perchè la pratica dello sciuta. I filamenti di titina (la loro percen-
altri tipi di frutta essiccata e latte o yoga rende così flessibili? Poichè la mag- tuale rispetto all’intera massa delle miofi-
yoghurt (come quelli che cominciano ad gior parte degli esperimenti scientifici non brille ammonta al 10%) si trovano all’in-
essere consumati anche nel nostro Paese, hanno una durata pari a quella di una pra- terno del sarcomero, si estendono in dire-
ndt), oltre a presentare un elevato indice tica continuativa dello yoga (o di un alle- zione longitudinale rispetto ad esso negli
glicemico forniscono pochi grassi insaturi. namento di streching di alto livello), le spazi vuoti tra i filamenti di actina e di
Per cui alla domanda posta nel titolo conseguenze di un allenamento prolunga- miosina, dai dischi Z alle linee M e si
occorre rispondere positivamente. to non sono completamente note. Un qua- attaccano alle terminazioni libere dei fila-
A. Schek dro globale come quello che viene fornito menti di miosina. (figura 1, in basso). Nel

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Figura 1 – Rappresentazione semischematica (M linea M; Z = dischi Z) della struttura dei filamenti delle fibra muscolare. In basso a destra, sono
rappresentati i filamenti di titina allungati e detesi
na svolge un ruolo importante per quanto
ne riguarda l’estensione e l’elasticità.
Quando il muscolo è allungato i filamenti
di tinina si estendono, tenendo insieme il
sarcomero e fornendo una forza passiva,
simile a quella di un elastico, che lo riporta
al suo stato normale. Un soggetto del peso
di 80 kg possiede almeno 500 g di questa
sostanza, ma, malgrado ciò si sa poco sui
filamenti di titina. Ad esempio, Enoka a
38 pagina 223 del suo testo la cita e definisce
cosa sia, ma non va al di là della descrizio-
ne delle sue particolarità e, soprattutto,
non ne analizza quale ne siano le possibi-
lità di spiegare l’allungamento per suo
tramite.
Klee ne illustra l’importanza in quanto su
un filamento di miosina si trovano circa
tre filamenti di titina. Attraverso essa si
riesce a spiegare meglio quale sia il mec-
canismo degli esercizi di allungamento (di
breve durata). Così, ad esempio, attraverso
i suoi esperimenti Klee è riuscito a dimo-
strare che, per prepararsi ad una presta-
zione sportiva di alto livello, quattro eser-
cizi di allungamento bastano a ridurre la
tensione a riposo e che tra essi e l’attività
sportiva non ci debbono essere pause pro-
lungate o che - dopo tali pause - si debbo-
no eseguire di nuovo esercizi di allunga-
mento. Il libro di Klee va assolutamente
raccomandato a tutti coloro che vogliono
avere un quadro generale completo sulla
teoria e la pratica degli esercizi di allunga-
mento. Per questo ci auguriamo che venga
tradotto in italiano.
A. Krüger

Allenarsi molto od in modo corretto?

Sull’onda di una evoluzione dell’atletica


leggera femminile – sulla quale sono state
espresse non poche perplessità - il lancio
del martello femminile ha debuttato, insie-
me al salto con l’asta, nei Giochi olimpici
di Sydney. Nella squadra russa, dopo alcu-
ni successi legati, soprattutto al nome di
Olga Kusenkova, si è manifestata una crisi,
legata soprattutto agli scarsi risultati delle
lanciatrici più giovani.
Da questa considerazione e da quella che
l’aumento del livello di concorrenza, che si
è rapidamente sviluppato anche in questa
nuova specialità dell’atletica femminile,
costringe alla ricerca di nuove vie e risorse
nell’organizzazione del processo di allena-
mento, prende le mosse un articolo sul
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controllo dell’allenamento delle lanciatrici


di martello di alto livello di E. Vrublevskij,
A. Seleznv, A. Svirin, pubblicato nel n. 6,
2002 della rivista russa Leghkaja Atletika
(Trenirovat’skja mnogo ili pravil’no?
Upravlenie trenirovocnym prozessom kva- Figura 2 – Distribuzione del volume dei principali mezzi di preparazione in un ciclo annuale
lifizirovanyh metatl’niz molota, Leghkaja (% del volume annuale totale) nelle lanciatrici russe di martello di livello nazionale ed internazionale
Atletika, 6, 2002). Malgrado sia dedicato
ad una sola disciplina, nell’ar- Infatti, molte lanciatrici e
ticolo viene affrontata una anche atleti ed atlete di altre
serie di problemi, riguardanti discipline, seguono pedisse-
un’organizzazione ed un con- quamente piani basati sull’e-
trollo dell’allenamento delle sperienza dei loro allenatori o
atlete che si basino sulle par- degli atleti più forti, caratte-
ticolarità dell’organismo fem- rizzati da una distribuzione
minile, che sono di importan- nelle settimane e nei mesi, di
za più generale, e dimostra volumi orientativi di carichi
come alcune nuove idee sulla dominanti e che, nelle unità di
teoria dell’allenamento - ad allenamento, prevedono un 39
esempio, il superamento del lavoro che spesso non presen-
feticcio della quantità a favore ta una successione logica, una
della qualità, la maggiore con- continuità dei carichi ed una
siderazione dei processi di base scientifica. E, soprattutto,
adattamento e dello stato non è legato alla dinamica
funzionale degli atleti, ecc. - si dello stato funzionale dell’a-
stiano ormai affermando tleta, che insieme a quella
anche nella patria di Matveev. delle sue riserve di adatta-
Gli Autori all’inizio ricordano mento, deve restare il punto
che esperienze pratiche e costante di riferimento della
ricerche speciali dimostrano pianificazione dei carichi degli
che la preparazione degli atle- atleti di alto livello. Infatti,
ti di alto livello nelle specialità senza conoscere quali siano i
di forza rapida dell’atletica rapporti “causa – effetto” tra il
leggera ha carattere comples- carico ed i cambiamenti che
so, per cui in ogni tappa del provoca nell’organismo ad un
ciclo annuale viene posto l’ac- certo livello di capacità di pre-
cento sulla realizzazione di stazione di un atleta, mitizzare
determinati compiti. Ne deriva principi e piani d’allenamento,
che, nelle tappe dell’anno di pretenderne la realizzazione
allenamento, i volumi parziali incondizionata, può avere solo
dei principali mezzi di allena- un effetto negativo.
mento non sono distribuiti Ovviamente, il criterio più
uniformemente, per cui ogni completo per valutare l’effica-
mesociclo si caratterizza per cia della preparazione di un o
la prevalenza di un carico di di una atleta ed il suo stato
una data finalizzazione. funzionale sembra essere il
Vreblvskij, Seleznv, Svirin risultato dei lanci dell’attrezzo
osservano che non esistono di gara. Ma, tenuto conto che
opinioni concordi sul proble- tale risultato dipende in larga
ma della distribuzione dei mezzi di allena- un transfert positivo del livello di allena- misura da fattori contingenti e il suo
mento e sul loro volume, per sia per quan- mento sul risultato di gara. L’esperienza miglioramento è determinato, sopratutto,
to riguarda le atlete con livello di prepara- dimostra che l’aumento della forza, regi- dal livello di preparazione fisica speciale
zione diverso che quelle con lo stesso strato negli esercizi con il bilanciere, non dell’atleta, secondo gli Autori, è preferibile
livello di preparazione. Lo conferma il sempre produce un effetto positivo sul che l’efficacia dell’allenamento sia valutata
fatto che - per quanto riguarda tutti i tipi risultato di gara. Ciò è spiegabile con il proprio sulla base di tale livello. Tra l’altro
di carico - anche il carico di allenamento fatto che la preparazione speciale della ciò permette di stimare, anche se indiret-
delle atlete di livello nazionale ed interna- forza di un lanciatore ha carattere stretta- tamente, il livello di maestria tecnica.
zionale mostra una eccessiva variazione mente individuale. Infatti, se i parametri della preparazione
(cfr. figura 2). Secondo gli Autori, se è Non a caso gli Autori insistono sull’ap- fisica speciale migliorano continuamente,
indubbio che ad alto livello il carico di proccio individuale all’allenamento dei ma i risultati restano invariati, si può sup-
allenamento (i suoi contenuti ed il suo lanciatori e delle lanciatrici. Infatti, ma ciò porre che vi siano carenze nella tecnica.
volume) ha carattere individuale, comun- non riguarda solo questo tipo di atleti, Nella tabella 1 sono riportati esercizi e
que esso si deve esprimere entro i limiti l’effetto dei carichi usati non dipende solo parametri usati per il controllo dello stato
delle leggi generali che determinano le dall’entità del carico, ma dalle possibilità di funzionale (cioé dello stato di preparazio-
forme più razionali di organizzazione del adattamente e dallo stato funzionale ne fisica speciale) delle lanciatrici di mar-
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processo di allenamento. E tali variazioni attuale dell’atleta. Per cui, lo stesso carico tello.
non appaiono giustificate. può produrre effetti diversi in momenti Infine, sulla base dell’analisi e della gene-
Un problema che resta attuale nella distri- diversi. Perciò, il controllo dell’allenamento ralizzazione dei dati della letteratura, delle
buzione nel ciclo annuale dei principali si deve basare sulla continua valutazione loro esperienze pratiche e dei risultati
mezzi di allenamento, é la definizione del dello stato funzionale dell’atleta ed un delle loro ricerche, gli Autori propongono
volume e dell’intensità ottimali degli eser- piano di allenamento, anche se perfetto, questo algoritmo metodologico per il con-
cizi di preparazione generale e specifica non può trasformarsi in dogma come, trollo del processo di preparazione delle
con sovraccarichi, che devono permettere avviene attualmente, secondo gli Autori. atlete:
Tabella 1 – Esercizi e parametri del livello di preparazione fisica speciale delle atlete praticanti lancio del martello

Parametri Livello di qualificazione

I fascia Candidate a Campione Campione di classe


Campione internazionale

40 Corsa 30 m (partenza in piedi (s) 4,7 4,5 4,3 4,2

Salto in lungo da fermo (m) 2,30 2,50 2,70 2,80

Salto triplo da fermo (m) 6,50 7,00 7,40 7,80

Lancio del peso (4 kg) all’indietro a due mani (m) 14,00 16,00 18,00 19,00

Lancio del peso (4 kg) in avanti dal basso a due mani (m) 12,00 14,00 15,00 17,00

Distensione lenta alla panca (kg) 50,00 60,00 70,00 80,00

Squat (kg) 100 116 130 160

1. analizzare i volumi del carico di allena- fisiologici che le hanno realmente cau- sovraccarichi nella fase post - ovulato-
mento realizzati da una atleta e l’espe- sate, è importante che il controllo della ria, mentre in essa ed in quella post -
rienza individuale della sua preparazione preparazione fisica delle atlete avvenga mestruale vanno pianificati scarsi volu-
nelle tappe precedenti. A tale scopo, l’al- sempre nella stessa fase del ciclo mi di carichi che prevedono esercizi di
lenatore deve registrare il volume del mestruale. salto e di balzo. Tali mezzi vanno com-
carico di allenamento realizzato utiliz- pletamente evitati nella fase preme-
zando i diversi gruppi di mezzi di allena- 6. Analizzare continuamente l’interrelazio- struale e mestruale del ciclo perché
mento in tutto il ciclo annuale. ne tra risultati dei test di controllo, potrebbero produrre un effetto negativo
volume del carico di allenamento ed sulla funzione riproduttiva ed in quanto,
2. Individuare quali sono i più importanti risultati di gara. L’individuazione di tali in questa fase, i livelli di forza assoluta e
parametri del livello di preparazione rapporti aumenta la probabilità di riu- di forza esplosiva nei muscoli degli arti
speciale da migliorare e la misura di tale scire a risolvere non solo il problema di inferiori delle atlete diminuiscono.
miglioramento. cosa debba fare un’atleta per raggiun-
gere il livello necessario dei relativi In conclusione, secondo gli Autori, il pro-
3. Scegliere quell’insieme dei mezzi di pre- parametri, ma anche di raggiungerlo in gramma della preparazione delle atlete si
parazione fisica speciale e di preparazio- un dato momento, determinato dal deve basare non sulla realizzazione di
ne tecnica che possono garantire il calendario delle gare. volumi massimi di carichi di allenamento,
necessario incremento della capacità come spesso avviene, ma sulla program-
speciale di lavoro. 7. Qualsiasi allenatore che lavori con delle mazione dei loro effetti a breve ed a lungo
atlete, deve conoscere a quale somatoti- termine e dei loro effetti cumulativi.
4. Definire quale deve essere la successio- po appartengono per quanto riguarda il Inoltre, ogni caratteristica (contenuto,
ne con la quale tali mezzi sono intro- loro grado di androginia: feminino, volume, intensità, organizzazione) che
dotti nell’allenamento, la loro conti- mascolino. Le atlete del primo tipo pre- determina l’entità e la qualità dell’effetto
nuità logica nel ciclo annuale, in modo sentano un ciclo mestruale più stabile, di allenamento sulle atlete deve essere
tale da ottenere il necessario effetto per cui, nell’organizzazione del processo rigorosamente sintonizzata con i cambia-
positivo dell’interazione tra i carichi ed di allenamento occorre rispettarne rigo- menti ciclici dell’organismo delle atlete. La
eliminare eventuali rapporti di antago- rosamente le fasi. Le atlete del secondo capacità professionale di un allenatore
nismo tra quelli di diversa finalizzazione gruppo, che è il più frequente, a volte, non si manifesta nell’incremento dei volu-
prioritaria. sono caratterizzate da un’alterazione del mi dei vari mezzi di allenamento (lanci
ciclo biologico e, essendo più vicine agli eseguiti, tonnellate sollevate, chilometri
5. Organizzare un controllo razionale della atleti maschi, anche se entro certi limiti percorsi, ecc.) ma nell’ottenere negli atleti
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dinamica dello stato funzionale delle con esse si possono applicare le caratte- e nelle atlete quei cambiamenti nel loro
atlete e dell’andamento del processo di ristiche dell’organizzazione del processo organismo che sono necessari per realizza-
adattamento, utilizzando i parametri di allenamento degli atleti. Comunque, re risultati elevati grazie all’utilizzazione di
(registrati due volte al mese) dei test per in un mesociclo di durata pari a quella carichi ottimali, preferibilmente di volume
la valutazione della forza e della forza di un ciclo mestruale normale, nell’orga- ed intensità ridotti al mimimo indispensa-
rapida. Per evitare che le variazioni di un nizzazione dei diversi tipi di carichi si bile.
parametro possano essere attribuite ai deve tenere conto che è preferibile rea- Questo significa allenarsi in modo corretto.
carichi di allenamento, e non ai fattori lizzare il massimo volume di esercizi con O. Iourtchenko
Gian Nicola Bisciotti, Centro di ricerca sull’innovazione sportiva, Facoltà di Scienze dello Sport, Università Claude Bernard, Lione;
Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie, Torino; Consulente Scientifico FC Internazionale, Milano;
Piero Mognoni, Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate, Milano;
Pier Paolo Iodice, Centro di ricerca sull’innovazione sportiva, Facoltà di Scienze dello Sport, Università Claude Bernard, Lione;
Antonio Canclini, Laboratorio Alta Prestazione, Federazione Italiana Sport Invernali, S. Caterina di Valfurva

Pre-stiramento e parametri biomeccanici del salto verticale 41

L’influenza della velocità della fase


di pre-stiramento sui parametri
responsabili del potenziamento
della fase concentrica di un salto
verticale effettuato attraverso
un ciclo stiramento-accorciamento
Un movimento preceduto da un ciclo stira-
mento-accorciamento provoca un aumento
della forza espressa durante la fase concen-
trica dello stesso. Questo potenziamento
della fase concentrica sarebbe imputabile
sia al fenomeno di accumulo e conseguente
restituzione di energia elastica da parte
della componente elastica in serie, sia ad
una modificazione transitoria delle caratte-
ristiche meccaniche di rigidità dell'unità
muscolo-tendinea. Tuttavia, queste variabili
sarebbero influenzabili dalla velocità alla
quale si effettua la fase di pre-stiramento;
inoltre questi fattori sembrerebbero poter
influenzare l’andamento della produzione di
forza, solamente durante la prima parte
della fase concentrica. Questo studio è stato
effettuato allo scopo di verificare l'influenza
della velocità di pre-stiramento sui parame-
tri responsabili del potenziamento della fase
concentrica di un salto verticale effettuato
attraverso un ciclo stiramento-accorcia-
mento. Alla sperimentazione hanno parteci-
pato dieci soggetti di sesso maschile ai quali
è stato richiesto di effettuare, su pedana
dinamometrica, due tipi di salto verticale,
preceduti da una fase di contromovimento,
nei quali la velocità alla quale si effettuava
il pre-stiramento, differiva fortemente. I
parametri cinematici e dinamici dei due tipi
di salto sono stati derivati dal segnale di
forza verticale acquisito. I risultati mostrano
come i fattori che determinano il potenzia-
mento della fase concentrica nel salto
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effettuato ad una maggiore velocità di pre-


stiramento siano la velocità verticale al
momento dello stacco e la potenza media
registrata nella fase di spinta. Inoltre viene
sottolineato anche l'effetto transitorio della
modificazione delle curve di forza, velocità e
potenza relativa alla fase concentrica.
Foto Vision
1. Introduzione elastica durante la fase concentrica, ± 13,5 kg e 22 ± 2 anni. Tutti i soggetti
dipende da numerosi fattori, quali la dura- praticavano regolarmente un'attività spor-
Raramente nell’uomo, come nell’animale, ta della fase di inversione del movimento tiva ed avevano familiarità con le procedu-
un movimento comporta un’attivazione (coupling time) (Wilson et al. 1991; Goubel re richieste dalla batteria del test, essendo
muscolare di tipo puramente isometrico, 1987; Cavanagh, Kram 1985; Bosco 1985; stati preventivamente sottoposti ad un
eccentrico oppure concentrico, La situa- Kaneko et al. 1984; Thys et al. 1972; periodo di pratica. Nessuno dei soggetti
zione più tipica è rappresentata dalla corsa Margaria 1968; Katz1939) e la velocità e partecipanti alla sperimentazione presen-
dove prima della fase di spinta (contrazio- l’ampiezza della fase di stiramento tava patologie di tipo muscolare o neuro-
ne concentrica), i muscoli estensori sono (Cavagna et al. 1981; Cavagna et al. 1965; muscolare. Inoltre i soggetti erano stati
contratti, ma vengono allungati perché il Goubel 1987). preventivamente informati sullo scopo
42 centro di gravità subisce, durante l’impat- In particolare, per ottimizzare la restituzio- della ricerca e sui possibili rischi ad essa
to, una decelerazione verso il basso e l’a- ne di energia elastica, sarebbe auspicabile connessi.
vanti. una velocità di pre-stiramento pari a 0,5 L0
La maggior parte dei movimenti umani è · s-1 (intendendo per L0 la lunghezza del Protocollo
caratterizzata, quindi, da un’attivazione muscolo a riposo) (Cavagna et al. 1981) ed
muscolare che comporta una fase di con- un’ampiezza del medesimo, non eccessiva- Ad ogni soggetto era richiesto di effettua-
trazione muscolare di tipo eccentrico, mente pronunciata, in modo tale che l’ef- re due tipi di salto su pedana dinamome-
immediatamente seguita da una fase con- fetto del riflesso miotatico (riflesso da sti- trica (AMTI, model OR6-5):
centrica (Goubel 1987; Komi 1987). ramento), possa ricadere nella fase con-
Questo particolare tipo di attivazione, centrica del movimento (Gottlieb, Agarwal a) Un salto preceduto da una fase di con-
viene comunemente definito come ciclo 1979; Bosco 1997). tromovimento, durante la quale le
stiramento-accorciamento (SSC) (Norman, A questo proposito è interessante far ginocchia si piegavano a 90° (CMJ 1 ).
Komi 1979; Komi 1984). La conseguenza di notare che, anche nel caso in cui il riflesso Durante questo tipo di salto, come nel
una fase di pre-stiramento, immediata- miotatico da stiramento si manifestasse secondo tipo di salto richiesto, l’ampiez-
mente seguita da una contrazione concen- durante la fase eccentrica del movimento, za del movimento del ginocchio è stata
trica, è un accumulo di energia elastica il suo intervento potrebbe causare un controllata, sia attraverso il calcolo dello
potenziale che viene restituita sotto forma aumento della tensione muscolare prodot- spostamento del centro di gravità, che
di lavoro meccanico, durante la fase con- ta durante la fase eccentrica stessa e dun- attraverso un elettrogoniometro com-
centrica stessa (Goubel 1987). que potrebbe comunque influenzare posi- puterizzato (Real Power, Globus Italia);
Occorre tuttavia sottolineare come alcuni tivamente la produzione di forza durante
Autori attribuiscano l’aumento del lavoro la successiva fase concentrica. b) Un salto preceduto da una fase di con-
concentrico, ottenuto immediatamente Tuttavia, l’intervento della restituzione del- tromovimento, della stessa ampiezza
dopo una fase eccentrica, al fatto che que- l’energia elastica sembrerebbe poter rispetto al test di CMJ1 ma durante il
st’ultima provochi un incremento della influenzare l’andamento della produzione quale al soggetto era richiesto di rallen-
rigidità del complesso muscolo-tendineo di forza, solamente durante la prima parte tare volutamente la fase di piegamento
che, in tal modo, soprattutto nella fase ini- della fase concentrica (Wilson et al. 1991). degli arti inferiori, in modo tale da effet-
ziale della contrazione concentrica, riesce Nel caso specifico del salto effettuato tuare il movimento eccentrico in circa 3
a trasmettere più efficacemente la forza attraverso una precedente fase di contro- s (CMJ2).
(Cavagna et al. 1971; Van Ingen Shenau movimento, l’intervento della restituzione
1984). Inoltre, la fase eccentrica iniziale di energia elastica da parte della SEC, L’influenza degli arti superiori è stata eli-
permetterebbe alla componente contrattile potrebbe essere limitato alla prima parte minata facendo eseguire entrambi i tipi di
di lavorare nella porzione eccentrica della della curva di forza relativa alla fase con- salto con le mani ai fianchi.
relazione forza-velocità (Chapman, centrica di spinta. Sia nel test di CMJ1, che in quello di CMJ2,
Caldwell, 1985). Tuttavia, a nostra conoscenza, non sono veniva richiesto all'atleta di cercare di rag-
In ogni caso, il fatto di eseguire un movi- reperibili in letteratura molti dati a questo giungere la maggiore altezza di salto pos-
mento attraverso un ciclo stiramento- riguardo; questa relativa mancanza di sibile.
accorciamento, ottiene come risultato un studi specifici, ci ha indotto ad approntare In entrambi i tipi di salto è stata utilizzata
aumento della forza espressa durante la un protocollo di studio, sia per approfon- una frequenza di campionamento di 500
fase concentrica dello stesso (Asmussen, dire la relazione esistente tra il potenzia- Hz. I dati in seguito venivano campionati
Bonde Petersen, 1974; Thys et al. 1975; mento della fase concentrica di un salto, attraverso un software dedicato.
Bosco, 1985; Wilson et al. 1991). indotto da una precedente fase eccentrica, Sono stati in tal modo calcolati i valori di
Per ciò che riguarda il fenomeno d’imma- in funzione della velocità alla quale que- forza (F), accelerazione durante la fase di
gazzinamento di energia elastica durante st'ultima viene effettuata, sia per definire spinta (Ap), accelerazione durante la fase
la fase eccentrica del movimento, quest’ul- dell’evoluzione temporale dei parametri eccentrica (An), tempo di spinta (TS), velo-
timo può verificarsi solamente nel caso in biomeccanici del gesto stesso. cità verticale al momento dello stacco (VV),
cui il muscolo sottoposto a stiramento sia valore di forza all'inizio della fase di spinta
attivo (Cavagna, 1981; Goubel, 1987; 2. Metodi (F0) e di altezza raggiunta in volo dal cen-
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Komi, 1987). tro di gravità (Hcdg).


In caso di mancanza di attivazione, infatti, Soggetti È stata inoltre calcolata, sia la potenza
l’allungamento è a carico dell’elemento media (Pmed) che il picco di potenza (Pmax),
elastico in parallelo e della componente Al presente studio hanno partecipato dieci espressi durante i due tipi di salto, attra-
contrattile, mentre la Componente Elastica studenti universitari di sesso maschile verso il prodotto tra la risultante dell'im-
in Serie (SEC), essendo più rigida, non iscritti alla Facoltà di Scienze dello sport, la pulso netto della forza verticale ed i valori
subisce cambiamenti di lunghezza. cui altezza, massa corporea ed età medie di velocità istantanea del centro di massa.
L’ammontare della restituzione di energia erano rispettivamente 178,7±10,5 cm, 77,5
Tabella 1 – Valori delle variabili considerate nei due tipi di salto e livello di significatività statistica della differenza tra le medie (*p<0.05,
**p<0.01, ***p<0.001)

Variabili CMJ1 CMJ2 Livello di significatività


Media ± dev. st. della differenza tra le medie

F0 (n · b.w.) 2,26 ± 0,2 1,35 ± 0,3 *


An (m · s-2) 6,57 ± 0,84 0,48 ± 0,5 ***
Ap (m · s-2) 12,50 ± 0,81 11,31 ± 1,45 *
Hcdg (m) 0,33 ± 0,072 0,30 ± 0,056 * 43
Pmed (W) · kg-1 27,33 ± 7,45 21,39 ± 6,15 *
Pmax (W) · kg-1 47,23 ± 15,25 45,67 ± 14,47 n.s
TS (s) 0,31 ± 0,04 0,39 ± 0,07 **
VV (m · s-1) 2,68 ± 0,24 2,59 ± 0,20 **

Tabella 2 – Matrice di correlazione dei ranghi di Spearman tra i valori biomeccanici registrati durante la fase di spinta del test CMJ1 (*p<0.05,
**p<0.01, ***p<0.001)

F0 An Hcdg Pmed Pmax TS VV

F0 1 0,62* 0,74** 0,76** n.s. - 70* 0,77


An 1 n. s. n.s. n.s. n.s. 0,73**
Hcdg 1 0,95*** 0,64* - 0,79 ** 0,90 ***
Pmed 1 0,74 ** - 0,68 * 0,85 ***
Pmax 1 n.s n.s
TS 1 - 0,61 *
VV 1

Statistica tiva (p<0,05). La VV registrata nel test di Discussione


CMJ1 è risultata pari a 2,680±23 m · s-1,
Per tutte le variabili considerate sono stati mentre nel CMJ 2 tale valore è risultato La differenza significativa (p<0,05) tra i
calcolati gli indici statistici ordinari (media, uguale a 2,590±20 m · s-1; la differenza tra valori di Hcdg registrati durante il test di
varianza e deviazione standard) (tabella 1). le due medie è risultata statisticamente CMJ1 (+9,09%) rispetto a quelli inerenti il
La differenza tra le medie dei valori regi- significativa (p<0,05). test di CMJ2, oltre ad essere in linea con i
strati nei due tipi di salto è stata verificata Il valore di Pmax registrato è risultato essere valori ritrovabili in bibliografia riguardanti
attraverso un test non parametrico per 47,2315±25 W · kg-1 nel caso del CMJ1 e la differenza tra Squatting Jump (SJ) e
campioni appaiati di Wilcoxon. 45,6714±47 W · kg-1 per ciò che riguarda il CMJ, caso sostanzialmente paragonabile
L'influenza dei parametri biomeccanici CMJ2; la differenza tra i due valori non è (Bosco 1992), indicano come la velocità
sopracitati, sul valore di Hcdg raggiunto è risultata statisticamente significativa. del contromovimento sia un parametro
stata valutata attraverso una retta di Il valore di Pmed registrato durante il CMJ1 essenziale nel potenziamento della succes-
regressione multipla. ed il CMJ 2 è stata rispettivamente di siva fase concentrica (Cavagna et al. 1965;
La differenza tra le curve di forza, potenza 27,337±45 e 21,396±15 W · kg-1; la diffe- Cavagna et al. 1981; Bosco 1985;
e velocità registrate durante la fase di renza tra i valori è risultata statisticamente Goubel,1987).
spinta nei due tipi di salto, è stata analiz- significativa (p<0,05). In effetti una fase di pre-stiramento effet-
zata attraverso un test T per campioni Il rapporto di CMJ1 e CMJ2 concernente il tuata ad una velocità relativamente eleva-
appaiati. valore di Pmax e Pmed è risultato essere pari ta può comportare:
Il test T per campioni appaiati relativo ai rispettivamente a 1,03 ed 1,27.
valori sopraccitati, è stato effettuato fis- Il valore di F0 registrato nel test di CMJ1 è • una maggiore attivazione elettrica nella
sando i primi 10 millisecondi come primo stato pari a 2,250±2 volte la massa del muscolatura, causata appunto da una
periodo di campionatura. Veniva quindi soggetto, mentre nel test di CMJ 2 tale fase di stiramento violento, che potreb-
iterativamente aggiunto il valore successi- valore era pari a 1,340±3 volte la massa be comportare una forte rotazione
vo controllando ad ogni volta la differenza dell'atleta; la differenza tra le due medie è all'indietro delle estroflessioni miosini-
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statistica tra le due campionature. risultata statisticamente significativa che dei cross-bridge, portandoli in tal
(p<0,01). modo in una posizione di maggior ener-
Risultati Le curve di potenza relative ai due tipi di gia potenziale, condizione quindi estre-
salto sono risultate differire (p<0,005) mamente favorevole all’accumulo di
Il valore di Hcdg registrato nel CMJ1 e nel solamente nella prima parte del tracciato, energia elastica da parte della SEC
CMJ2 è stato rispettivamente di 33,057±2 uguale ad un valore di 0,040±01 secondi, (Flitney, Hirst 1975,1978);
e 30,045±95 cm; la differenza tra i due pari all'11,016±52% del tracciato totale • il ricadere del riflesso miotatico, che si
valori è risultata statisticamente significa- (tabella 2). manifesterebbe dopo circa 40-70 ms
dall'inizio della fase di pre-stiramento, (Iles Tabella 3 – Rapporti tra Pmax e Pmed durante CMJ1 e CMJ2 (Bisciotti et al. 2000) e CMJ e SJ
1977; Gottlieb, Agarwal 1979; Chan et (Cavagna, 1971; Ferrario, 2000)
al. 1978), durante la fase concentrica del
movimento, fattore che potenzierebbe Valore Autore/i
ulteriormente quest'ultima (Gottlieb,
Agarwal 1979; Prochazka et al. 1977); Pmed CMJ1/Pmed CMJ2 1,27 Bisciotti et al. 2000
• una maggiore velocità di pre-stiramento Pmax CMJ1/Pmax CMJ2 1,03 Bisciotti et al. 2000
che potrebbe comportare un aumento Pmed CMJ/Pmed SJ 1,7 Cavagna 1991
della rigidità del sistema muscolo-tendi- Pmax CMJ/Pmax SJ 1,03 Cavagna 1991
neo degli arti inferiori (Morgan, 1977; Pmed CMJ/Pmed SJ 1,53 Ferrario 2000
44 Morgan et al. 1978; Proske, Morgan Pmax CMJ/Pmax SJ 0,99 Ferrario 1991
1984, 1987; Ettema,Huijing 1993); infat-
ti la relazione tra rigidità muscolare e
forza, risulterebbe fortemente dipen- be durante la fase eccentrica del movi- aumento medio della potenza pari al
dente dal numero di unità motorie atti- mento stesso, vanificandone il possibile 75,54±12,3% (p<0,001)
ve implicate nella contrazione stessa effetto di potenziamento della fase di Tuttavia, le due curve di potenza, dopo la
(Julian, Moss 1981; Julian, Sollins 1975). spinta (Bosco 1985). prima parte iniziale la cui durata è in
Il successivo potenziamento della fase Il fatto che l’effetto miotatico da stira- media di 0,040±0,01 s, non differiscono
concentrica potrebbe, quindi, essere mento possa risultare di una qualche uti- ulteriormente da un punto di vista statisti-
anche parzialmente imputabile al fatto lità anche ricadendo durante la fase co, divenendo sostanzialmente sovrappo-
che una struttura più rigida trasmetten- eccentrica del movimento, aumentando in nibili, dato sottolineato anche dalla man-
do più rapidamente le tensioni, tal modo il valore di F0, ossia il valore di canza di differenza staticamente significa-
(Cavagna et al. 1981; Gravel et al. 1988) forza al momento della spinta, è probabil- tiva tra i valori di Pmax raggiunti nei due
potrebbe contribuire, sia alla diminuzio- mente annullato dal basso valore di velo- tipi di salto (figura 1).
ne del coupling time, minimizzando in cità della fase di contromovimento. Questo dato, oltre a sottolineare l'effetto
tal modo l’effetto di termodispersione I rapporti di Pmax e Pmed durante il due tipi di transitorietà del potenziamento dell'a-
(Bosco et al. 1981; Curtin e Woledge di salti da noi indagati (rispettivamente zione concentrica, dovuto ad una fase di
1978), sia ad una trasmissione maggior- 1,27 e 1,03) sono ben paragonabili con pre-stiramento (Cavagna et al. 1971; Van
mente efficace della forza durante la quanto ritrovabile in letteratura, dove il Ingen Shenau 1984), imputabile probabil-
fase di spinta. Questo concetto è ben rapporto nella produzione di picco di mente, per la maggior parte, a fenomeni di
comprensibile se facciamo riferimento al potenza e di potenza media tra SJ e CMJ – termodispersione dell'energia elastica
fatto che, in una modellizzazzione mec- in cui la fase di contromovimento veniva immagazzinata nella SEC (Wilson et al.
canica degli arti inferiori (Alexander, effettuata alla velocità liberamente scelta 1991), risulta essere di particolare interes-
Vernon 1975), l’energia potenziale dai soggetti – era compreso rispettivamen- se, in quanto, a nostra conoscenza, man-
immagazzinata dai medesimi nella fase te in un range di 0,99-1,038 e 1,53–1,7 cano in bibliografia dati specifici a questo
di stiramento è pari a 1/2 k x2, dove k è (Cavagna 1991; Ferrario 2000) (tabella 3). riguardo.
la costante elastica o rigidità ed x lo Un fattore interessante da sottolineare è Un altro aspetto interessante emerso dal
spostamento. Un sistema rigido infatti, è come le curve di potenza, relative alla fase presente studio, è il rapporto esistente,
in grado di accumulare più energia per di spinta dei due salti, differiscano sola- nell’ambito del test di CMJ1, tra il valore di
unità di allungamento, mentre un siste- mente nella loro parte iniziale (11±6,52%), F0 e gli altri parametri biomeccanici consi-
ma distendibile può accumulare più grazie ad un aumento dei valori di forza derati.
energia per unità di forza; (31,42±8,4%, p<0,001) e di velocità Il valore di F0, ossia il livello di forza espres-
• una pronunciata velocità della fase di (60,15±13,4%, p<0,001) all'inizio della so all'inizio della fase concentrica, risulta
contromovimento che permetterebbe, fase di spinta che si traducono in un dipendente dal valore di A n (r= 0,62,
inoltre, un aumento dell’attivazione
neuromuscolare dovuto ad un maggior
numero di legami attivi a livello dei
ponti actomiosinici, fattore che determi-
nerebbe un incremento dei valori di
forza all’inizio della fase concentrica del
movimento (Bobbert et al. 1996).

Tutti questi fattori inerenti sia l'intervento


dell'energia elastica potenziale sia l'otti-
mizzazione delle caratteristiche dell'unità
muscolo tendinea (UMT), comunque sem-
pre legati alla fase di pre-stiramento, ver-
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rebbero mortificati da una fase eccentrica


effettuata a velocità eccessivamente bassa,
tale da non permettere, né un sufficiente
immagazzinamento di energia elastica, né
un apprezzabile aumento della rigidità
dell'UMT. Inoltre una bassa velocità di pre-
stiramento, comporterebbe il fatto che il Figura 1 – Valori di potenza inerenti la fase di spinta nei due tipi di salto verticale
riflesso miotattico da stiramento ricadreb-
45

Figura 2 – Valori di forza relativi alla fase concentrica registrati duran- Figura 3 – Valori di velocità registrati durante la fase di spinta nei due
te il CMJ1 e il CMJ2 tipi di salto verticale

Figura 4a – Dati relativi alla produzione di forza, potenza e velocità ed Figura 4b – Dati relativi allo spostamento angolare, relativo all’articola-
allo spostamento, registrati durante l’esecuzione di un CMJ1 zione del ginocchio, durante l’esecuzione di un CMJ1

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Figura 5a – Dati relativi alla produzione di forza, potenza e velocità ed Figura 5b – Dati relativi allo spostamento angolare, relativo all’articola-
allo spostamento, registrati durante l’esecuzione di un CMJ2 zione del ginocchio, durante l’esecuzione di un CMJ1
p<0,05), ed a sua volta influenza fortemen- caniche relative alla fase di spinta come ta, da un punto di vista temporale, dei
te il valore di Hcdg (r=0,74, p<0,01), di TS (r= VV, Hcdg, TS e Pmed (figure 1, 2, 3). parametri di forza, velocità e potenza del
-0,70, p<0.02), di W (r= 0,77, p<0.01) e di In conclusione, il potenziamento della fase movimento considerato, tale comunque da
Pmed (r=0,75, p<0,01), ma non quello di concentrica di un movimento, dovuto modificare positivamente la totalità dei
Pmax, sottolineando ancora una volta il con- all'effetto di una precedente condizione di parametri biomeccanici relativi alla fase
cetto di transitorietà della modificazione pre-stiramento, sarebbe imputabile, sia a concentrica del movimento stesso (figure
dei parametri biomeccanici durante la fase fenomeni prettamente inerenti l’accumulo 4a, 4b, 5a, 5b).
concentrica, sopra discusso. e la restituzione di energia elastica da In ultima analisi si potrebbe quindi affer-
Dal momento che il valore di An riflette parte della SEC, sia a fattori riguardanti la mare che l’elasticità muscolare non è un
direttamente la velocità media della fase di massimalizzazione delle caratteristiche “sistema” atto ad aumentare l’energia del
46 contromovimento, appare chiaro l’influen- meccaniche dell'UMT. Entrambi questi muscolo, ma risulti invece molto efficace
za di quest’ultima sul valore di F0. parametri ottengono il risultato di aumen- al fine di aumentare, seppur transitoria-
Per cui, in accordo con quanto già espres- tare il livello di forza al quale ha inizio la mente, la produzione di potenza, miglio-
so da altri Autori (Walshe 1988; Mognoni fase di contrazione concentrica, che a sua rando in tal modo sensibilmente il rendi-
et al. 1999), il valore di F0 è da considerarsi, volta influenza positivamente gli altri mento muscolare.
durante l'esecuzione di un salto verticale parametri biomeccanici relativi alla fase di
preceduto da una fase di pre-stiramento, spinta. Tutti questi aspetti, sono comunque Indirizzo dell’autore: G.N. Bisciotti, Via IV
come il parametro maggiormente determi- caratterizzati da una forte transitorietà, Novembre 46, 54027 Pontremoli.
nante nei confronti delle variabili biomec- che si traduce in una modificazione limita- e-mail: bisciotti@libero.it

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Hans Dieter Trosse

L’arbitro: uomo e mezzo


Analisi del ruolo svolto dall’arbitro nei giochi sportivi e delle cause
della confittualità tra la sua figura e l’ambiente nel quale agisce
47

Foto Vision

Viene esaminato il ruolo dell’arbitro nei giochi sportivi, tra arbitro e squadre, con i loro relativi ambienti sono
mettendone in risalto non soltanto la funzione di talmente stratificate da richiedere un processo di
mediatore tra i giocatori delle due squadre, ma anche di apprendimento efficace che possa portare ad un cam-
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intermediario tra giocatori, allenatore, dirigenti e spet- biamento di mentalità da parte di tutti coloro che sono
tatori. Dall’arbitro ci si aspetta non soltanto una perfet- coinvolti in tale conflitto. Per cui la discussione infinita
ta conoscenza delle regole, ma anche qualità di leader, su una migliore convivenza tra tutti coloro che sono
comprensione, capacità di agire correttamente dal coinvolti in una competizione (giocatori, arbitro, diri-
punto di vista psicologico e pedagogico sotto il segno genti, pubblico, ecc.) terminerà quando non soltanto
dell’obiettività. Cioé qualità quasi sovrumane. esisterà l’arbitro “ideale”, ma la stessa prerogativa sarà
Comunque le cause della confittualità spesso esistente estesa a tutto l’ambiente con il quale interagisce.
1. Definizione del problema
“Che succede ai nostri arbitri?”. È una
domanda che si sente e si legge spesso,
talmente “nuova” che, ad intervalli regola-
ri, continua ad essere riproposta nei titoli
dei giornali e negli altri mass media.
Da quando sono stati istituiti arbitri e giu-
dici, questa ed altre domande, agitano i
tifosi di tutto il mondo, che reagiscono
48 con rabbia, aggressività o rassegnazione.
Si tratta di reazioni emotive normali, o c’è
molto di più dietro ad esse? La risposta
non è facile, soprattutto se il risultato del-
l’attività dell’arbitro serve da criterio per le
aspettative di coloro che partecipano
all’avvenimento sportivo. Comunque una
risposta esiste ed è semplice: gli arbitri
sarebbero buoni, od almeno le loro presta-
zioni vengono accettate, se la “propria
squadra” vince. Ma guai se il risultato della
gara non risponde alle aspettative: nella
scala della ricerca dei capri espiatori é
sicuro che la percentuale di responsabilità
attribuita alla prestazione dell’arbitro è
destinata a salire. E servono a poco pacifi-
cazioni poco entusiaste ed una compren-
sione parziale per la prestazione dell’arbi- Figura 1 - L’organizzazione di una Società sportiva
tro: “L’arbitro ci ha fatto perdere!”.
In molti sport non passa settimana senza
che le prestazioni degli arbitri siano al tro, o se ne faceva addirittura a meno, non “assoluta”.
centro della discussione sui risultati delle sono molto lontani. La figura dell’arbitro 2. La struttura dei rapporti
gare e quindi sul banco degli imputati. La fu istituita solo dopo dieci anni dalla for- nel circuito funzionale
critica, che generalmente prevale sui giu- mulazione delle prime regole calcistiche rappresentato dalla gara
dizi positivi, è preprogrammata. In essa, (in Inghilterra, nel 1871). Fino ad allora, di
allenatori, giocatori, dirigenti, tifosi e mass regola, fungevano da arbitri i dirigenti La Società sportiva,
media, trovano molto facile fare dell’arbi- delle due squadre. in quanto grande gruppo
tro il capro espiatorio dell’insuccesso delle Oggi, invece, l’arbitro svolge la funzione
propria squadra, dimenticando le proprie principale nella direzione della gara, rap- Il processo di formazione dei gruppi può
responsabilità. presentando non solo il mediatore tra i essere osservato soprattutto nello sport, in
Perciò, è importante tentare di affrontare giocatori delle due squadre, ma anche l’in- quanto lo sport è predestinato alla forma-
obbiettivamente la soluzione del problema, termediario tra giocatori, allenatori, diri- zione di gruppi che hanno interessi comu-
per porre un limite ad un potenziale con- genti e spettatori. In questa sua funzione ni. La dimensione del gruppo non è impor-
fittuale, che, in parte, è inaccettabile e deve mantenere un comportamento tante. Invece, è importante quanto sono
ridurlo al minimo. Una soluzione oggettiva “superiore”, non deve commettere errori, stretti gli interessi che lo legano. La diffe-
significa scoprire le cause, il background, e in quanto da lui ci si aspetta non soltanto renza deriva solo dalla priorità degli inte-
gli effetti delle azioni di tutti i gruppi che la conoscenza del Regolamento, ma anche ressi, dunque dipende dai bisogni dei com-
partecipano, in modo attivo o passivo, ad capacità di leader, comprensione, capacità ponenti del gruppo.
una competizione. di agire in modo psicologicamente e peda- In una squadra di calcio, il principale inte-
Il problema fondamentale è la gara con gogicamente corretto e con obiettività. resse, al quale sono subordinati tutti gli
tutte le sue sfaccettature. Qui, un aspetto Cioé, qualità quasi sovrumane. In questo altri, è rappresentato dal gioco del calcio
importante è rappresentato dalla continua modo l’istituzione “arbitro” assume una stesso. Spesso, il pubblico ha una immagi-
variazione delle regole dei giochi di squa- posizione di forza: con questa sua partico- ne deformata delle squadre di alto livello,
dra durante la loro evoluzione, provocata lare pienezza di poteri, cementata dal in quanto danno l’impressione che il ruolo
dalla costante specializzazione delle strut- Regolamento di gara, non esiste, o quasi, principale vi venga svolto dal guadagno,
ture delle azioni. Ciò significa, non soltan- alcuna possibilità di non osservare le deci- dal denaro. Che per la maggior parte dei
to, continuo adattamento del sione dell’arbitro. Quindi, l’istituzione giocatori è certamente importante, ma in
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Regolamento al cambiamento delle strut- “arbitro” diventa un problema? Deve esser- ultima analisi, non è in primo piano.
ture, ma anche che le funzioni di coloro lo e diventarlo, perché l’obiettività delle Una Società sportiva (specie di tipo poli-
che partecipano alla gara assumono nuovi decisioni che gli si richiede, malgrado tutti sportivo), in quanto “grande struttura” di
aspetti e nuove prospettive. gli sforzi, anche sulla base del regola riunisce gruppi con interessi diversi
L’arbitro ha un’importanza decisiva in que- Regolamento, non può esistere: l’arbitro, e la sua immagine come grande gruppo
sta ambito di funzioni. Attualmente, tutti i come tutti gli uomini, agisce anche sog- viene creata solo dalla sua unità organiz-
grandi giochi sportivi sono diretti da più gettivamente. I limiti della sua soggettività zativa. Il livello di identificazione con la
arbitri. I tempi nei quali vi era un solo arbi- sono anche le barriere dell’obiettività Società dei vari gruppi e di coloro che li
compongono, dipende solo dall’interesse dare un’impronta alla Società. golo si determina il funzionamento dell’in-
che i singoli e i diversi gruppi hanno verso I “piccoli gruppi” e le loro interrelazioni tera immagine del gruppo. Se i bisogni dei
l’organizzazione “Società sportiva”. singoli componenti del gruppo sono in
Nella figura 1 viene illustrata la composi- Gli interessi, per i quali si formano questi armonia tra loro può esservi una motiva-
zione a più strati dell’organizzazione gruppi sono già stati trattati. Ma, solo zione comune. La soddisfazione dei com-
“Società sportiva” (di tipo polisportivo), questo non basta, in quanto, ovunque si ponenti del gruppo è il presupposto del
costituita dal Consiglio direttivo, dalle incontrino persone che agiscono, i bisogni, suo funzionamento. Certamente, in una
varie Sezioni sportive, dalle squadre, dai i motivi e le motivazioni che le portano ad squadra di handball tutti vogliono giocare
singoli atleti, dai suoi iscritti passivi e dai agire in determinati modi sono diversi. Al ad handball, forse vogliono anche il suc-
tifosi che non ne sono membri. Nella figu- loro interno si sviluppano dinamiche di cesso, a prescindere da che cosa ciascuno
ra vengono mostrati i rapporti tra un gruppo, che presentano aspetti non sol- intende per successo. Tuttavia, in primo 49
iscritto passivo ed il Consiglio direttivo, tanto positivi, ma anche negativi, che non luogo ciascuno cerca di soddisfare i propri
che possono essere di tipo molto lasso, in discuteremo in questa sede. I ruoli che si bisogni e realizzare le proprie aspettative.
quanto l’interesse del primo si concentra, attribuiscono i componenti del gruppo si Ciò è importante, altrettanto quanto l'inte-
soprattutto, sull’essere spettatore di chi possono comprendere meglio se si discu- resse principale di giocare ad handball. Qui
pratica sport, mentre chi è componente tono le relazioni che intercorrono tra di è insito anche il potenziale conflitto che
del Consiglio direttivo, anche se sicura- loro. può andare a detrimento della funzionalità
mente ha lo stesso interesse, in primo Da che cosa sono caratterizzati i rapporti della squadra.
luogo, in quanto dirigente, è interessato a in una squadra? Il problema verrà trattato
guidare i destini della Società. servendoci dell’esempio di una squadra di Il gruppo nel campo d'azione
Così rapporti stretti vi sono più tra i livelli handball (figura 2). Fondamentalmente la della competizione
orizzontali - tra settori molto ben determi- scala degli interessi si presenta in questo
nati della Società sportiva - che tra i livelli modo: L'insieme strutturato delle dinamiche di
verticali della Società, dal Consiglio diretti- gruppo viene compromesso se il gruppo
vo ai componenti passivi. • l’handball non ha una relazione di opposizione verso
Se la forma “Società” deve essere analizza- • che la squadra abbia successo; il proprio ambiente. Ciò non vuol dire altro
ta riferendosi agli elementi comuni e quin- • il successo di ogni singolo nel gruppo; che nell'ambiente del gruppo ci sono dei
di ad una capacità funzionale, debbono • organizzare attività in comune nel "nemici", che orientano le azioni dei com-
essere messi in evidenza gli “interessi ele- tempo libero. ponenti del gruppo stesso.
mentari”, perché con questi presupposti le Senza "nemici" esterni, il gruppo non
interrelazioni effettive tra interessi che Ciò non funziona sempre, in quanto solo avrebbe bisogno nè di un "capo", nè di
sono collocati su piani diversi possono se si fanno emergere gli interessi del sin- strategie che lo rendano capace di opporsi
efficacemente ad essi.
Nello sport, queste relazioni di opposizione
sono molto evidenti, poichè i “nemici”
esterni sono facili da individuare. In questo
contesto si deve partire sia dagli interessi
dei singoli, sia da quelli dei membri del
gruppo nel suo insieme.
Nelle squadre che partecipano ad una
competizione le categorie e gli interessi
riguardano:

• il risultato
• il successo
• la considerazione sociale
• la sicurezza finanziaria.

Tutti i gruppi e le persone che si trovano


all'esterno del gruppo e cercano di distur-
bare od ostacolare il soddisfacimento di
tali bisogni ed interessi sono nemici del
gruppo. Questo è certamente un fatto
accettabile, visto che anche questi gruppi
e persone (i nemici), cercano, a loro volta,
di far prevalere i propri interessi con mezzi
identici o analoghi. Nella competizione
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sono le squadre avversarie che contribui-


scono a determinare se i fini perseguiti
possono essere raggiunti, vale a dire con-
tribuiscono a determinare il successo o
l'insuccesso del gruppo.
Chiediamoci quale sia il ruolo delle perso-
Figura 2 – Interazioni dovute alla presenza di interessi diversi ne che non appartengono direttamente al
gruppo, ma che sono incluse nella struttu-
che è inserito in esso deve sottostare alle
regole ed alle aspettative di tale gruppo. È
una cosiddetta norma sociale, dalla quale
si può dedurre che:

• l’individuo viene socializzato dalla pro-


pria società in quanto quest'ultima gli
richiede di attenersi alla norma sociale;
• l’individuo viene influenzato dal suo
ambiente sociale;
50 • spesso si tratta di socializzazione pro-
fessionale, a sua volta influenzata dalla
socializzazione privata e familiare.

Ciò significa che una persona che appar-


tiene ad un dato gruppo si assoggetta, nel
modo di comportarsi, alle finalità, alle
richieste e ai compiti imposti dal gruppo
stesso.
L'allenatore e i giocatori di una squadra
Figura 3 – Interazioni dei gruppi in competizione formano un gruppo unitario che persegue
l'obiettivo di strutturare insieme l'allena-
mento e la competizione in un dato sport.
possono influenzare la costellazione degli • fra gli arbitri e la squadra, se gli arbitri, A quest’obiettivo sono subordinate tutte le
interessi del gruppo. In questo ruolo tro- con le loro decisioni, pur conformi alle attività e i compiti che la squadra svolge.
viamo i dirigenti, i tifosi, gli spettatori, gli regole di gioco, influenzano consisten- L’arbitro appartiene a questo gruppo a
arbitri e i giudici di gara. temente il raggiungimento del successo tutti gli effetti perché è grazie alla sua atti-
Non si tratta di analizzare tutte le relazioni auspicato dalla squadra. vità che la competizione può funzionare.
che intercorrono fra tutti coloro che par- Questo è un processo definito di socializ-
tecipano in qualche modo all’avvenimento A questo punto il ruolo dell'arbitro diventa zazione: ciascun membro del gruppo
competitivo ma, piuttosto, di prendere in evidente. La tesi che gli arbitri siano media- acquisisce un determinato posto e rango
considerazione le persone che possono tori ed intermediari, cioè che esercitino una sociale al suo interno e questa socializza-
modificare, permanentemente, la struttura funzione neutrale, diventa solo una "pia zione è il processo che determina il suo
di interessi che esiste all'interno del grup- illusione", perchè le loro decisioni compor- rango e la sua collocazione all’interno
po e di analizzare come sono distribuiti i tano che, di volta in volta, l'una o l'altra della sua società di appartenenza.
loro ruoli al suo interno. squadra non le condivida. Una volta è una Ne deriva che:
La figura 3 mostra la rete di relazioni, l'in- squadra, un'altra volta è l'altra a sentirsi
treccio in base al quale si possono distin- sfavorita e ad esternare reazioni negative. • ciascun membro del gruppo cerca rico-
guere: alleati, elementi neutrali e nemici. A chi impedisce di raggiungere il proprio noscimento al suo interno. Questa è la
Ci sono relazioni sia verticali, sia orizzon- successo non si perdona, perchè sono motivazione di ogni azione umana. Il
tali, per cui non ci sono solo livelli disposti molte le aspettative che così vengono rango sociale, e le norme comportamen-
verticalmente, ma ce ne sono anche altri modificate in negativo. Questo problema tali ad esso associate, dipendono spesso
disposti orizzontalmente. Ma, chiediamoci emerge nella sua forma più evidente nel dalla professione esercitata, poiché l’in-
quando persone e gruppi diventino alleati rapporto spettatore-arbitro. Si può pre- dividuo, in parte, trasferisce le proprie
e quando diventano nemici della squadra. supporre che gli spettatori non abbiano la norme sociali dalla sua sfera professio-
Una domanda alla quale si può rispondere benchè minima comprensione per gli arbi- nale e privata alle cosiddette attività
abbastanza facilmente. Fino a che l'am- tri neutrali quando c'è in gioco la vittoria secondarie.
biente reagisce alla costellazione di inte- della propria squadra. Quando sono in • Non si tratta soltanto di ricerca di rico-
ressi della squadra nello stesso modo in gioco interessi fondamentali non viene noscimento all’interno del gruppo, ma
cui vi reagisce la squadra, fa parte degli accettato nè l'insuccesso personale, nè anche della motivazione di fondo di un
alleati. Nel momento in cui l'ambiente va quello di gruppo. È il dilemma che devono individuo ad assumere un particolare
contro agli interessi della squadra, passa affrontare gli arbitri e le controversie sono rango all’interno del gruppo o anche
alla categoria dei nemici. inevitabili. della società.
Perciò non si possono ovviare le contro-
versie che insorgono: 3. L'arbitro Chiediamoci cosa abbia a che vedere tutto
ciò con l’arbitro.
• fra il Consiglio direttivo e la squadra, se La sua personalità ed il suo ruolo
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la squadra non riesce a realizzare gli nell'ambiente • L’arbitro esercita l’arbitraggio come atti-
interessi del Consiglio direttivo, ma vità secondaria rispetto alla sua profes-
anche viceversa, se è questi che "fallisce"; La teoria dei ruoli, sviluppata dalla psicolo- sione principale.
• fra spettatori, membri passivi, tifosi e gia della personalità, si basa sul presuppo- • Questa attività paraprofessionale acqui-
squadra, se questi gruppi perdono il sto che nella società ci si muova entro i sisce la sua connotazione sociale a
senso di identificazione che avevano limiti di un "comportamento atteso". Con seconda del tipo di professione princi-
con i giocatori ed i dirigenti della squa- ciò s’intende che un’individuo che appar- pale dell’arbitro.
dr, a causa dei loro insuccessi; tiene ad un determinato gruppo sociale o
5. le capacità pedagogiche e psicologiche
necessarie alla conduzione di gruppi.

Se è in possesso di tali requisiti, l'arbitro


stimola iniziativa, collaborazione e simpa-
tia delle parti in gioco e riduce al minimo i
conflitti. Certamente si tratta di un obietti-
vo ideale, difficile, ma non impossibile da
realizzare, se la formazione dell'arbitro
viene condotta conformemente ai prere-
quisiti elencati più sopra. 51

Quali sono le condizioni di cui può dispor-


re l'arbitro per tutelare se stesso?

1. La presenza di collaboratori o assistenti


per risolvere i problemi in modo coope-
rativo.
2. L’esistenza di associazioni che proteggo-
no la sua persona, se l'arbitro si com-
porta in modo oggettivo e super partes.
3. Lo sviluppo della personalità mediante
opportuno addestramento (all'interno
delle Federazioni).
4. Il suo potere come arbitro, derivante dal-
l'esistenza di regole, dalla possibilità di
infliggere sanzioni a chi non le rispetta.

Quali sono i casi in cui l'arbitro


non è più il mediatore,
ma il contraente o il nemico?

Si può chiarire questo concetto con un L’arbitro si trova a doversi confrontare con • Se non possiede i requisiti elencati ai
esempio: se un arbitro nella sua professio- le norme comportamentali che gli vengo- punti 1-5,
ne principale ha una posizione dirigenziale no imposte dai gruppi coinvolti nella com- • Se non sussistono le condizioni di cui ai
con uno stile di comando autoritario, uti- petizione, norme queste, che egli stesso punti 1-4,
lizzerà questa norma comportamentale deve elaborare in modo individuale. • Se si lascia influenzare dall'una o dall'al-
anche nella sua attività secondaria, cioè, tra parte in gioco.
nell’arbitraggio si comporterà conforme- Com’è possibile risolvere il problema
mente al ruolo che riveste nella sua società. del ruolo di “esterno” che svolge Tutti i gruppi sociali (le parti in gioco) cer-
Ne consegue che sia la personalità sia il l’arbitro? cano di influenzare a proprio vantaggio le
comportamento nell’attività secondaria, decisioni dell'arbitro, esercitando su di lui
vengono influenzati dalla sua professione e • La conoscenza esatta delle regole è un una fortissima pressione, anche in modo
dal suo mondo familiare. L’arbitro come presupposto indispensabile. aggressivo ("arbitro, sappiamo dove ha
persona super partes — così viene definito • L’arbitro dovrebbe essere l’“autorità”, parcheggiato!").
il suo ruolo — non può, durante la compe- capace di resistere alla pressione sociale.
tizione, aderire ad alcun altro gruppo • L’arbitro deve far rispettare le proprie Qui di seguito sono elencate dieci regole
sociale (sia esso quello di un allenatore o di decisioni. atte ad evitare che insorgano conflitti:
una squadra). Poiché deve rivestire obbli-
gatoriamente il ruolo di colui che è al di Da ciò ne deriva che la formazione dell’ar- 1. atteggiamento oggettivo;
sopra delle parti, può contare solo su se bitro non si deve limitare a ciò che riguar- 2. decisioni giuste;
stesso. È qui che iniziano i problemi! da le regole, cioè alla loro spiegazione ed 3. inflessibilità e incorruttibilità;
La sua personalità e il suo comportamento osservanza, ma deve includere anche lo 4. capacità d'imporsi;
vengono influenzati dalla professione, sviluppo della personalità, intendendo con 5. capacità di convincere;
dalla famiglia e dalle doti personali che ciò una personalità dotata del necessario 6. sovranità;
spesso sono in contrasto con l’attività carattere autorevole e autoritario. 7. concorso alla strutturazione del gioco,
secondaria da “arbitro”. In essa troviamo: L’arbitro deve essere capace di dirigere una capacità di garantire tranquillità ed
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competizione in modo autonomo e autori- ordine;


• il suo ruolo di “esterno” nella competi- tario ed i suoi prerequisiti debbono essere: 8. capacità di far osservare le regole con
zione, precisione, ma senza meschinità e
• i conflitti sociali generati da questo 1. l'assoluta conoscenza delle regole; pignoleria;
ruolo di “esterno”, 2. la capacità di farsi rispettare; 9. capacità di non disturbare lo svolgi-
• e quindi l’assenza di protezione e di 3. uno stile di comando di tipo cooperativo; mento del gioco, evitando di fischiare
sicurezza sociale, che altrimenti sarebbe- 4. l’autorevolezza, cioè capacità e compe- troppo spesso;
ro date dall’appartenenza ad un gruppo. tenza; 10. evitare di "far finta di non avere visto",
perchè fa perdere obiettività ed autore- ambito di competenza, spazio decisionale, logica, fino a fargli prendere decisioni a
volezza e provoca aggressioni (giustifi- diritto d'intervento? I risultati sono riassu- proprio favore e quindi, possibilmente, por-
cate dagli aggressori in termini di mibili chiedendoci quali siano, concreta- tarlo ad alterare l’andamento della compe-
"ingiustizia"). mente, i limiti del suo ambito di compe- tizione.
tenza, quelli del suo spazio decisionale e Finché l’arbitro applica le proprie compe-
Altre variabili che possono influenzare la quelli del suo diritto d'intervento. tenze e prende decisioni senza lasciarsi
prestazione arbitrale sono: Ambito di competenza significa che chi influenzare, è lecito che gli capiti di pren-
comanda deve esercitare il comando per dere involontariamente decisioni sbagliate
• il tipo di competizione (campionato, svolgere i compiti che gli competono per e, in questi casi, potrà continuare a svolge-
partita di coppa, amichevole, partita di raggiungere determinati obiettivi. In que- re il proprio compito conformemente alle
52 allenamento); sto modo si profila l'ambito di competenza finalità dell’arbitraggio.
• il tipo di spettatori; dell'arbitro: ha il compito di condurre la
• il valore della competizione (obiettivi?); competizione in modo tale da garantirne L’arbitro sviluppa management
• il fatto che l'esito della competizione un andamento ottimale, servendosi delle in competizione? Pianifica, organizza,
viene determinato anche dall'arbitro; regole e delle sue personali capacità peda- decide e controlla una partita e come?
• il grande campo di tensioni. gogiche e psicologiche.
Affermare che l'arbitro "conduce e dirige la Se una squadra non realizza i suoi obietti-
Perciò il compito dell'arbitro è chiaro: competizione" significa, inequivocabilmen- vi, l’arbitro entra in conflitto con giocatori,
intermediario e mediatore fra i diversi te, che tutte le persone coinvolte nella allenatori e spettatori. Perciò ogni partita
gruppi sociali allo scopo di disinnescare competizione stessa rientrano nel suo comporta conflittualità e il gioco non può
situazioni di tensione. ambito di competenza. essere diretto armoniosamente. Ne conse-
Ciò presuppone che: Lo spazio decisionale si profila in base ai gue che la direzione e il comando della
criteri dell’ambito di competenza. Perciò competizione devono essere definiti
• si attenga alle regole 1-10; anche qui si può fissare una chiara linea di conformemente ai compiti che devono
• si comporti in modo tranquillo, amiche- demarcazione. L’arbitro decide in competi- essere svolti dall’arbitro. Perciò le doman-
vole ed equilibrato; zione sia in base a regole prestabilite, sia, de hanno una risposta affermativa. Anche
• reagisca in modo flessibile a situazioni sotto il profilo pedagogico e psicologico, in l’arbitro è coinvolto nella pianificazione dei
critiche; base alle sue capacità di comando. Ciò non suoi propri compiti, in quanto ne definisce
• fischi anche "con tatto"; esclude che l’arbitro possa commettere gli obiettivi. Il ruolo di comando dell’arbi-
• metta in chiaro ai gruppi che l’arbitrag- errori decisionali. Quanto riesca e correg- tro viene influenzato positivamente da:
gio è un compito difficile e complesso gere le proprie decisioni sbagliate dipende informazione e comunicazione, delega di
che richiede comprensione. dalla sua personalità. Però, entro il suo compiti, cooperazione e coordinazione,
ambito di competenza è il solo responsabi- motivazione e stimolazione (lode e buona
L'arbitro che conduce una competizione le delle sue decisioni, che riguardano gli prestazione).
con grande competenza e sovranità non è interventi che è abilitato a fare entro i Chiediamoci se così si perderà il senso del-
il nemico, bensì il mediatore all'interno del limiti consentiti dalle regole. Vi rientrano i l’affermazione: “la linea deve essere
campo di tensione che si genera fra i casi di mancato rispetto delle regole, i demarcata coerentemente ai compiti del-
gruppi sociali coinvolti. Solo se infrange i comportamenti scorretti dei giocatori e l’arbitro”. La risposta è negativa, se tutto
presupposti elementari del suo ruolo l'ar- delle persone coinvolte nel contesto della viene realizzato in forma di management.
bitro diventa nemico di questi gruppi. competizione. Con l’esempio di alcuni comportamenti
Resta aperto il quesito di quale sia il diritto possibili (mancanza di direzione, compor-
L'arbitro ed il comando o il dovere di intervenire. Un criterio per tamento autorevole, comportamento
definire il diritto dell’arbitro ad intervenire autoritario) si chiarirà come possono esse-
L'arbitro ha un ruolo direttivo, cioè eserci- consiste nel valutare in che misura possa re concretizzati questi aspetti. Molto
ta un comando. Per farlo dispone di un delegare compiti ed esigere e controllare dipende dall’effetto che fa la personalità
limitato ambito di competenza, di un che tali compiti vengano svolti, ma tale dell’arbitro.
determinato spazio decisionale e del dirit- criterio varia a seconda della tipologia
to di prendere iniziative limitatamente al delle competizioni che dirige. Le caratteristiche della ”mancanza
suo ambito di competenza e al suo spazio Quali altri problemi emergono oltre a quel- di direzione” (laissez-faire)
decisionale. li inerenti a competenza, decisione e ini-
Intere generazioni di pedagoghi, e l'arbitro ziativa d’intervento? A questa domanda è
rientra in senso lato in questa categoria, si relativamente facile rispondere. Piuttosto è
sono scontrati con la problematica della più difficile analizzare il comportamento di • Assenza di comando.
gestione di gruppi umani, cercando di tutte le altre persone presenti nell’ambito
• Disorientamento di coloro che devono
risolvere i problemi che essa comporta. della competizione. essere diretti.
Però gli arbitri, diversamente dai pedago- Tutto ciò che si muove al di fuori della fun-
ghi, nella maggior parte dei casi non zione di comando e direzione della compe- • Comunicazione a più canali, non fina-
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hanno studiato la pedagogia della direzio- tizione non è di competenza dell’arbitro. lizzata, che comporta confusione di
ne di gruppi. Naturalmente, questa non è Però le sue competenze e le sue decisioni opinioni, conflitti ed aggressività.
la sede adatta per affrontare l'intera pro- vengono limitate ogni qualvolta che altre
blematica di tale pedagogia, ma ci si deve persone, giocatori, allenatori, manager o • A prescindere da chi ha ragione, s’im-
limitare al ruolo dell'arbitro durante il spettatori, cercano di influenzare l’anda- pone il più forte (i conflitti sono
"gioco". mento della competizione per raggiungere garantiti).
Che cosa emerge dall'analisi dei tre princi- i propri obiettivi. Ciò non vuol dire altro
pali criteri del comando riferiti all'arbitro: che mettere l’arbitro sotto pressione psico-
Che relazione esiste fra le caratteristiche Caratteristiche del comportamento Se arbitri di scarso livello si trovano a rap-
del “laissez-faire” ed il comportamento autoritario portarsi con allenatori di alto livello (o
arbitrale? Ci sono arbitri che hanno paura viceversa), i conflitti sono inevitabili.
del loro compito, per cui tendono spesso a C’è una notevole differenza fra comporta- Spesso il problema è insito nel fatto che la
venire a compromessi e non dirigono la mento autorevole, inteso come caratteri- formazione degli arbitri o quella degli alle-
competizione con la necessaria chiarezza. stica comportamentale più o meno innata natori è insufficiente e scoordinata e, non
Da che cosa dipendano la paura o l’insicu- o appresa, e comportamento autoritario, da ultimo, nel fatto che vige un’erronea
rezza deve essere appurato caso per caso. concettualmente identificabile con la “filosofia dell’arbitraggio”.
Possono esserci problemi di personalità, frase: “Chi comanda qui?” È ovvio che gli allenatori facciano il possi-
ma può anche trattarsi di un’insufficiente Le caratteristiche del comportamento bile per riuscire a far inserire nel
conoscenza delle regole o di carenze di autoritario sono: Regolamento delle potenzialità tecnico- 53
tipo pedagogico o psicologico, come una tattiche. In tal modo diventano gli inizia-
scarsa capacità d’intuizione. In ogni caso tori dell’evoluzione della competizione e si
una competizione diretta da un arbitro che • Pretesa di comandare perché l’arbitro mette in moto la spirale della reciprocità
presenta questo tipo di caratteristiche non è nella posizione per poterlo fare; fra cambiamento delle regole e cambia-
porterà ad un risultato soddisfacente. Non mento della competizione. Se questa spi-
essendoci un chiaro orientamento, ma • Esercizio del potere impartendo ordini; rale rappresenta, da un lato, il motore del
decisioni casuali e discussioni con i parte- miglioramento qualitativo delle competi-
cipanti si generano caos di opinioni e con- • Comunicazione a senso unico; zioni, dall’altro limita spesso la possibilità
flitti che non di rado degenerano. Nel • Forte paura dell’insuccesso. di una valutazione oggettiva delle presta-
migliore dei casi lo scontro si limita alla zioni di gara da parte degli arbitri, i quali
“violenza verbale”. Quegli arbitri che, non non vogliono e non possono stare al passo
importa per quale ragione, tendono a diri- con la velocità di sviluppo qualitativo delle
gere la competizione in questo modo Questo tipo di stile di direzione si ritrova competizioni, poiché tali innovazioni
dovrebbero impegnarsi, non solo per se spesso negli arbitri. Si fonda o su paura ed entrano a far parte del Regolamento sol-
stessi, a colmare le loro lacune di compe- insicurezza o su una sopravvalutazione di tanto a posteriori. Perciò, di tanto in tanto,
tenza per riuscire a raggiungere risultati se stessi e mette in evidenza soprattutto i vengono introdotte nel Regolamento
soddisfacenti nella loro attività. lati negativi delle motivazioni aggressive di innovazioni ed interpretazioni alternative
tali arbitri, che porteranno a termine la del Regolamento stesso. Si capisce che se
Caratteristiche del comportamento competizione senza deviare minimamente il livello di preparazione degli arbitri e
autorevole dalla propria linea di comando, seguendo quello degli allenatori non sono equilibrati,
la filosofia del “o ti pieghi, o ti spezzi”. Non i nuovi elementi vengono presi in conside-
importa loro quanto danno crei questo razione con troppo ritardo. Ed è altrettan-
• I partecipanti accettano liberamente modo di procedere. Il comportamento to comprensibile che l’arbitro si trovi
la direzione arbitrale. autoritario di un arbitro genera nei parte- costretto a dichiarare fallosa un’azione
• Dominano capacità, prestazione e cipanti una notevole pressione, che si nuova che l’allenatore interpreta come del
competenza pedagogica e psicologica. accompagna a scetticismo, critica e, nella tutto legittima.
migliore delle ipotesi, a disinteresse, men- Un esempio è rappresentato dalla regola
• La comunicazione da parte dell’arbitro tre in casi peggiori può sfociare in atti di dei tre passi nella pallamano. È ricorrente
è bilaterale e convincente. I parteci- aggressività più o meno manifesti. la discussione su quali siano i casi in cui
panti stessi sono compartecipi delle È chiaro che descrivere gli stili di comando viene eseguito correttamente uno sposta-
correzioni, mostrando così di collabo- in questo modo equivale a darne un qua- mento senza “passo”, per cui è ancora pos-
rare con l’arbitro sia nel pensiero che dro in bianco e nero. Anche tra gli arbitri è sibile eseguire tre passi con la palla ed i
nell’azione. raro trovare forme di comando che siano casi in cui lo spostamento costituisce
totalmente dell’uno o dell’altro tipo. Di invece il primo dei tre passi consentiti.
fatto la persona dell’arbitro presenta con- Molti allenatori si sono avvalsi di questa
Che relazione esiste fra la caratteristica giuntamente caratteristiche sia di autori- variante tecnico-tattica per farne ottenere
dell’autorevolezza ed il comportamento tarismo, sia di autorevolezza, che possono vantaggi ai propri giocatori. Gli arbitri,
arbitrale? Un arbitro che fin dal principio prevalere le une sulle altre e quindi conno- invece, in questi casi hanno quasi sempre
mostra inequivocabilmente che porterà a tarne il comportamento in un senso o nel- fischiato un fallo perché non volevano
termine il compito di direzione che gli è l’altro. seguire questa variante o anche semplice-
stato affidato non deve preoccuparsi del- mente perché non si sentivano in grado di
l’esito della competizione, neppure nel 4. L’arbitro e il suo ambiente giudicare inequivocabilmente la correttez-
caso in cui gli capiti di commettere errori. za di questo tipo di azione. Tali errori di
Però ciò è vero solo se i partecipanti alla Arbitro e allenatore valutazione da ambo le parti conducono
competizione riconoscono che la sua inesorabilmente a conflitti fra arbitri ed
autorità non gli deriva dalla sua posizione, In una rivista di pallavolo sotto il titolo: allenatori e, non da ultimo, anche fra arbi-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

ma dalla sua competenza. Se l’arbitro fa “Lo scontro continuo” ci si chiedeva: tri e giocatori, che vengono allenati ad
degli appunti ai partecipanti per le scorret- “Allenatori contro arbitri: deve essere per eseguire tali azioni.
tezze commesse, ciò può comportare forza così?” L’Autore rispondeva a questa Ancora alcune considerazioni a proposito
discussioni, ma non ostacola l’andamento domanda affermativamente: “Purtroppo si della suddetta “filosofia dell’arbitraggio”.
della competizione. Uno stile di comando tratta realmente di un braccio di ferro!”. Le Non è difficile capire che se questa filoso-
autorevole genera cooperazione, simpatia cause di questa di conflittualità emergono fia dell’arbitraggio significa che: “in gara,
e garantisce il raggiungimento degli obiet- se si analizzano i rapporti tra arbitro ed gli arbitri hanno sempre ragione!” nascono
tivi prefissati. allenatore. necessariamente conflitti di opinione. Il
viene applicato con coerenza. In questi prensibile etc. Questa è la realtà con la no consapevolmente “fuori dal gioco” i
casi, praticamente, non viene avanzata quale deve convivere l’arbitro, e se que- loro bisogni e le loro motivazioni personali,
alcuna critica. Il problema nasce invece st’ultimo rincara la dose di aggressività saranno anche in grado di dirigere la com-
quando questa filosofia non deriva dal prendendo decisioni errate, allora non può petizione con sovranità ed autorevolezza
fatto che l’arbitro ha la funzione di far evitare di essere aggredito verbalmente
rispettare le regole, ma dalla persona del- dagli interessati. Non c’è “comprensione” Comportamento e valutazioni
l’arbitro in quanto tale. per l’arbitro. Anche se le sue decisioni sono
La domanda decisiva è: l’arbitro agisce conformi al regolamento, da parte della Quali sono i comportamenti che interessa-
sempre da arbitro o da uomo qualunque? squadra in svantaggio, ci saranno sempre no la figura dell’arbitro nel suo ruolo di
Ciò che si sa fino ad oggi consente di con- manifestazioni di aggressività, siano esse mediatore e di intermediario? Si è già par-
54 cludere che l’arbitro è condizionato dalle esplicite od implicite. lato dell’interazione fra i gruppi coinvolti e
sue motivazioni e dai suoi bisogni. Perciò del ruolo che assume l’arbitro a seconda
in situazioni critiche finisce inevitabilmen- Arbitri e tifosi delle sue caratteristiche di personalità. Un
te per agire in modo soggettivo. fattore decisivo è equilibrare l’importanza
Ad esempio, come si comporta l’arbitro se, L’aggressività si sostituisce al comporta- che ciascuno dei gruppi coinvolti assume
avendo preso inconsapevolmente una mento controllato e coinvolge tutti i par- nella competizione. Uno dei compiti più
decisione sbagliata, un attimo dopo se ne tecipanti, ma soprattutto gli spettatori che importanti è proprio quello dell’arbitro,
accorge e, quindi, deve decidere se e come si identificano con la loro squadra. La poiché, avendo la funzione di dirigere,
correggere il proprio errore? Se è una per- sconfitta della propria squadra viene vis- strutturare e mediare, ha un ruolo ben
sona alla quale preme ricevere riconosci- suta come un’offesa personale. Questa è determinato, che gli deriva dalla struttura
mento o compensare il proprio bisogno di l’essenza dell’identificazione. È raro che gli stessa della competizione, ma che è anche
riconoscimento, temerà che correggendo impulsi aggressivi vengano compensati frutto della sua personalità. Queste affer-
la propria decisione errata provocherebbe ricercando le cause oggettive dello svan- mazioni sono la base per poter valutare la
reazioni tali da danneggiare la sua imma- taggio. Perciò c’è una spiegazione plausi- sua prestazione. Se si parte dal presuppo-
gine da parte delle persone coinvolte nella bile alle reazioni spesso ingiustificate degli sto che l’arbitro, grazie alla sua conoscen-
competizione? Innanzi tutto è chiaro che spettatori, che va ricercata non tanto nella za delle regole, sia sempre in grado di
con questo suo errore di decisione si è struttura emozionale individuale dei sin- prendere le decisioni “giuste”, è ovvio che
messo contro sia i giocatori, sia l’allenato- goli spettatori quanto, invece, in primo insorgano molte lamentele sull’insufficien-
re e gli spettatori. Allora, come si compor- luogo, nelle dinamiche di gruppo. L’arbitro za della sua capacità di giudizio. Infatti
terà? Nella maggior parte dei casi reagirà è coinvolto nell’interazione fra una squa- errori occasionali di giudizio sono legittimi
in modo compatibile con gli interessi e le dra e quella avversaria, come pure fra la e devono essere accettati, in quanto pos-
motivazioni che gli sono propri in qualità squadra avversaria e gli spettatori, per cui sono essere dovuti, ad esempio, ad una
di persona. Perciò è chiaro che riconoscerà entra a far parte del conflitto. Il problema prospettiva di osservazione non ottimale;
di fronte agli altri l’erroneità della propria psicologico per lui è irrisolvibile, ma potrà ad un attimo di disattenzione; allo stato di
decisione e la correggerà. Se l’arbitro si prendere decisioni razionali se cercherà le tensione della situazione, per citare solo
comporta in questo modo, l’affermazione cause del conflitto generale e dei singoli alcune delle cause che possono “produrre”
che ha sempre ragione assume un altro casi di aggressione innanzi tutto nel com- decisioni erronee.
significato. portamento dei giocatori che sono in Ma che cosa succede se le caratteristiche
svantaggio. Di volta in volta dovrà decide- di personalità dell’arbitro fanno sì che il
Arbitro e squadra re a seconda della situazione contingente. suo comportamento sia scorretto nel suo
Determinate azioni, il modo in cui vengo- complesso? Si tratta di arbitri che, sul
Un’altra causa di conflitti fra i gruppi di no valutate dall’arbitro scateneranno, negli campo di gioco, con il loro gesticolare e la
persone di cui sopra è insita nella natura attori e in particolare negli spettatori, rea- loro mimica scatenano provocano ilarità e
della competizione. Nella maggior parte zioni a catena che possono essere positive, opposizione, mettendosi involontariamen-
dei casi le competizioni hanno dei vincitori ma, più frequentemente, negative. te al centro della competizione. Spesso
e dei vinti. Ciò significa che chi è in svan- Un’altra causa del conflitto con gli spetta- questo loro modo di comportarsi diventa
taggio si trova in una condizione psicolo- tori è rappresentata dalle reazioni di paura uno spettacolo pericoloso, in quanto abu-
gica critica di sovraccarico, perché non ce dell’arbitro. Ci sono arbitri che, per questo sano del potere che deriva dalla loro fun-
la fa a tener testa all’avversario. motivo, si lasciano influenzare dagli spet- zione per porsi al centro dell’attenzione.
Sovraccarico significa sempre che alla per- tatori nelle loro decisioni. È una reazione Tali azioni sono la diretta conseguenza
sona è richiesto un rendimento maggiore comprensibile, visto che la squadra che delle loro caratteristiche di personalità e
di quello che è in grado di produrre, cioè è gioca in casa ha dalla sua parte la maggio- sono messe in atto perlopiù inconsapevol-
richiesto un incremento di prestazione che ranza degli spettatori. Ne deriva un’atmo- mente. Anche buoni arbitri non sono
eccede i limiti individuali. In altre parole, la sfera che conduce a valutazioni negative, immuni dal commettere errori di giudizio,
volontà di batter l’avversario è forte, ma i in particolare da parte della squadra ospi- ma sono consapevoli dei propri punti
mezzi per raggiungere questo obiettivo te. L’atmosfera diventa tanto più ostile, deboli e vi prestano attenzione, in modo da
sono insufficienti. Ne consegue che la quanto più nettamente si profila la scon- evitarne le conseguenze negative. Per loro
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

situazione genera aggressività, perché sin- fitta della squadra che gioca in casa, osti- il compito di arbitrare consiste nel dirigere
goli giocatori o l’intera squadra non sono lità che viene acuita ulteriormente se la competizione non solo conformemente
all’altezza delle richieste di prestazione. La eventuali decisioni errate dell’arbitro fanno alle regole, ma anche con abilità psicologi-
fase di aggressione è caratterizzata dall’in- accrescere ulteriormente le probabilità di ca e pedagogica. Se una partita è ben
fittirsi di azioni scorrette: prestazioni mar- sconfitta. L’ondata di aggressività monta diretta, l’arbitro resta in secondo piano.
catamente instabili e sempre più spesso considerevolmente. Se gli arbitri conosco- Le competizioni degenerano in conflitti
fallose, elevato livello di eccitazione emo- no e riconoscono le cause dei conflitti pro- non solo perché gli arbitri hanno un com-
zionale, comportamento sociale incom- venienti da tutti i partecipanti, e se lascia- portamento personale scorretto o prendo-
no decisioni sbagliate, ma perché l’intera- competizione è insita nel fatto che la com- Il quotidiano Bild del 12 dicembre 2000 ha
zione dei gruppi coinvolti in essa ha in sé petizione, per sua natura ha un vincitore intervistato Volker Roth, presidente della
un potenziale di conflittualità, come nel ed un vinto. Ed abbiamo parlato della Federazione arbitri di calcio tedesca, sul
caso, già visto, in cui un allenatore ben situazione psicologica critica di sovraccari- tema degli errori di valutazione degli arbi-
preparato si trova a confrontarsi con un co di chi è in svantaggio. Tale situazione è tri nel calcio di serie A. La domanda: “I
arbitro di scarsa preparazione. È naturale tanto più critica quanto più elevato è il nostri arbitri sono peggiorati?” mette in
che questo allenatore sfrutti tutte le possi- livello delle squadre in gioco, perchè luce il divario che si è creato fra squadre, il
bilità – al di là di quelle consentite dal aspetti sportivi ed aspetti commerciali del loro ambiente e l’arbitro. Ancora una volta,
Regolamento – e cerchi di sfruttare siste- gioco si fondono sempre di più. Dal punto come capita anche in altri ambiti, prevale
maticamente i punti deboli della persona- di vista commerciale non c’è posto per le l’atteggiamento di colpevolizzazione.
lità dell’arbitro a favore della propria squa- sconfitte. È logico che, in queste condizio- Qui di seguito sono riportate le afferma- 55
dra. Certamente questa dinamica interatti- ni, si sfoci facilmente nell’aggressività, che zioni fatte da Volker Roth:
va ha anche aspetti positivi. Ma è anche prende le mosse soprattutto dalle file della
chiaro che se non c’è un sufficiente equili- squadra che è in svantaggio, in parte per- • non sono gli arbitri ad essere peggiorati,
brio fra il livello di preparazione dell’arbitro ché aveva iniziato con aspettative sbaglia- ma i giocatori, che cercano di avvantag-
e quello dell’allenatore, gli elementi inno- te, in parte perché aveva sovrastimato le giarsi ricorrendo a espedienti;
vativi non possono arrivare rapidamente proprie potenzialità di prestazione. Per cui • i giocatori e gli allenatori non hanno
agli organizzatori delle competizioni per azioni scorrette ed aggressioni, si sostitui- alcun rispetto per gli arbitri;
entrare a far parte del Regolamento come scono alle azioni corrette e al comporta- • i giocatori e gli allenatori “hanno da
varianti legittime della tecnica e della tatti- mento controllato. Questo tipo di compor- ridire” su ogni decisione dell’arbitro;
ca. Ne consegue logicamente che l’arbitro tamenti scorretti è osservabile in tutti gli • i giocatori e gli allenatori hanno spesso
di fronte ad un’azione nuova, espressione interessati, ma in particolar modo negli un comportamento scorretto. Il
di una nuova interpretazione delle regole, spettatori e nei tifosi, che si identificano Regolamento consente agli arbitri di
basandosi invece sull’interpretazione tradi- totalmente con la propria squadra. Ci sono punire queste infrazioni, espellendo alle-
zionale la riconosca come fallosa e la casi in cui i tifosi sono arrivati persino ad natori e giocatori.
“punisca”. Esempi di questo genere si tro- aggredire giocatori della propria squadra
vano in ogni tipo di gioco sportivo. Gli perché avevano sbagliato delle azioni di Dopo le colpevolizzazioni Volker Roth pas-
errori di valutazione portano inevitabil- gioco. Se si considera ciò, lo stato psicolo- sava alle giustificazioni:
mente a contrasti fra l’arbitro e l’allenatore, gico critico dei giocatori della squadra che
come anche fra l’arbitro e i giocatori. è in svantaggio è comprensibile, seppure • nei convegni specialistici agli arbitri
L’arbitro mette fine al litigio a modo pro- non accettabile. viene raccomandato di punire a seconda
prio, cioè come esperto delle regole che ha Tuttavia questo non è il vero problema della gravità dei falli;
sempre ragione. In linea di principio non degli arbitri. Si trovano in mezzo a questi • gli errori di giudizio rientrano nella nor-
c’è da obiettare nulla a questa tesi. scontri e ne entrano inevitabilmente a far malità. Se ci sono arbitri che sbagliano
Abbiamo visto come, il problema derivi, parte. È praticamente impossibile che l’ar- più spesso degli altri, a questi deve esse-
piuttosto, dal fatto che la prerogativa del- bitro riesca a risolvere questo problema re ordinato di prendersi una pausa di
l’arbitro di avere sempre ragione non si psicologico, ma può prendere decisioni riflessione. Ma una decisione quando è
fonda soltanto sul Regolamento e sulla razionali se interviene adeguatamente sulle presa resta tale, non importa se è giusta
funzione arbitrale di farlo rispettare, ma cause dell’aggressività. In tal modo può o sbagliata;
anche sulla sua personalità e sulla sua sog- concorrere, seppure limitatamente, alla • non c’è bisogno di “arbitri elettronici”, di
gettività. Abbiamo già fatto l’esempio di soluzione dei conflitti. Invece, per i motivi moviole, ecc. Verificare la correttezza
come si comporterà un arbitro che, essen- che abbiamo ricordato una soluzione com- delle decisioni ad es. con le riprese a ral-
dosi inavvertitamente sbagliato nel giudi- pleta di tali conflitti non è possibile. lentatore non sarebbe realizzabile per
care, riconosce il proprio errore e quindi si ragioni di tempo;
trova a dover decidere se correggere que- 5. Conclusioni • nel calcio professionistico non c’è spazio
sto suo errore o se lasciar valere questa sua per un secondo arbitro, come in altri
decisione errata come irrevocabile. In con- Se si prendono in considerazione tutti i giochi sportivi.
creto, le conseguenze sgradevoli che ne problemi associati all’attività dell’arbitrag-
derivano possono essere reazioni molto gio ed alla sua incidenza sull’insieme delle Conclusione: l’arbitro di calcio, in quanto
critiche degli spettatori, proteste veementi persone coinvolte nella competizione, non essere umano con tutti i suoi limiti, era e
dell’allenatore e della squadra che ha subi- si potranno trovare soluzioni soddisfacen- rimane una “vacca sacra”, che non è lecito
to l’errore, perdita d’immagine dell’arbitro a ti. Le cause della conflittualità tra l’arbitro macellare. La discussione su una “migliore
causa dei giudizi negativi di cui viene fatto da un lato, e le squadre con i loro rispettivi convivenza” tra tutti coloro che sono coin-
oggetto dai colleghi. L’arbitro è anche ambienti dall’altro, sono talmente stratifi- volti nella competizione è senza fine.
uomo nelle sue reazioni, e perciò reagirà in cate, che per riuscire ad operare un cam- Terminerà quando esisterà l’arbitro ideale,
modo tale da restare entro i limiti del bio di mentalità sarebbe necessario un prerogativa, questa, che però deve essere
Regolamento, ma anche in modo da non processo di apprendimento efficace da estesa anche a tutto l’ambiente che intera-
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danneggiare i propri interessi personali. parte di tutte le persone coinvolte. I pro- gisce con lui.
Qui la tesi che “l’arbitro ha sempre ragione” blemi vengono continuamente elencati
può essere vista sotto un’altra luce, poiché, sulle riviste scientifiche, sui quotidiani, in
come detto, il Regolamento è oggettivo e discussioni e convegni, senza che per que- L’autore Dr. Hans-Dieter Trosse. Indirizzo: An der
non prevede comportamenti soggettivi sto se ne riescano a trarre conseguenze Boerne 23, D – 21717 Fredenbeck.
legati a caratteristiche di personalità. concrete in termini di un modo diverso di Traduzione di C. Pesce da Leistungssport, 3,
Abbiamo già visto che un’altra causa del- agire. Comunque si deve evitare di curare i 2001, 36-42. Titolo originale: Der Schiedsrichter
l’insorgere di conflitti fra i partecipanti alla sintomi senza eliminare la malattia. - Mensch und Mittler.
Aureliano Musulin, Istituto Universitario di Scienze motorie, Roma; Stefano Giordano, Istituto Superiore di Educazione fisica, Cassino;
Franco Sardella, Istituto di scienza dello sport del Coni, Roma; Walter Magini, Istituto Universitario di Scienze motorie, Roma;
Carlo Baldari, Istituto Universitario di Scienze motorie, Roma

La corsa in acqua come mezzo di allenamento


Studio sulla metodologia di applicazione della corsa in acqua come sistema
56
di allenamento o complementare per atleti praticanti alcune discipline sportive

La corsa in acqua profonda, usata come


mezzo preventivo e terapeutico, negli
ultimi anni nel campo dell’atletica leg-
gera è stata utilizzata anche come
mezzo alternativo od integrativo dell’al-
lenamento abituale e come allenamento
rigenerativo. Presupponendo nella corsa
in acqua una minore intensità di lavoro
rispetto all’allenamento sul terreno,
vengono riportati i dati di una ricerca
volta ad individuare le differenze fisio-
metaboliche tra un allenamento svolto
su pista (3x4x60 m, 1 min di recupero
tra le ripetizioni, 4 min di recupero tra le
serie), uno analogo in acqua, ma ritenu-
to di minore intensità (3x4x8 s, 1 min di
recupero tra le ripetizioni, 4 min di
recupero tra le serie), ed un altro, sem-
pre in acqua, con tempi di lavoro doppi
(3x4x14 s, 1 min di recupero tra le ripe-
tizioni, 4 min di recupero tra le serie),
ritenuto più vicino all’intensità di lavoro
dell’allenamento su pista. Alla ricerca
hanno preso parte sei atleti dell’età di
21 anni ±4, della statura di 176±5 e del
peso di 70 kg±6 - praticanti tre le spe-
cialità dei 100 e 200 m, tre quelle dei
400 ed 800 m - che sono stati sottopo-
sti a tre test consistenti in tre sedute di
allenamento. In base ai risultati ottenuti
si ritiene che le prove in acqua possano
essere considerate un buon mezzo di
allenamento equivalente ai 60 m piani,
specie da un punto di vista metabolico,
con alcune differenze su quelli che pos-
sono essere gli adattamenti cardiaci
legati alla diversa durata del gesto in
acqua: più simili al lavoro su pista se i
tempi di lavoro in acqua sono superiori
al corrispondente lavoro sul terreno.
Oltre alla durata del lavoro, la tempera-
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tura dell’acqua può essere un elemento


importante per definire una maggiore o
minore corrispondenza degli stimoli alle-
nanti, mentre sicuramente diverso è
invece l’impegno meccanico che gli alle-
namenti in acqua possono stimolare Foto Musulin
dato il diverso ambiente di lavoro.
Introduzione Gli allenamenti si sono svolti la mattina test di 8 e 14 s, mentre risulta significati-
sempre alla stessa ora, ma in tre giorni vamente sempre più alta nel lavoro in
Nel campo dell’atletica leggera la corsa in diversi nell’arco di dieci giorni, sempre pre- pista rispetto a quello in acqua.
acqua profonda, utilizzata da tempo come ceduti da un riscaldamento muscolare ese- I valori di frequenza cardiaca a fine ripeti-
mezzo preventivo e terapeutico, negli ulti- guito da ciascun atleta secondo le proprie zione risultano sempre significativamente
mi anni è stata sempre più utilizzata anche abitudini. Ad ogni atleta, prima del test è più elevati nelle ripetizioni in pista, a
come mezzo di allenamento. In particolare stato applicato un frequenzimetro (Polar) seguire quelli relativi alla corsa in acqua di
come metodo alternativo o integrativo per il controllo della frequenza cardiaca, 14 s e infine, i meno elevati, quelli relativi
all’allenamento abituale (Tabacnik 1991) e che è stata registrata sistematicamente alla corsa in acqua di 8 s. Quindi, da un
come allenamento rigenerativo dopo una prima e dopo ogni ripetuta, sia su pista che punto di vista della frequenza cardiaca, i
seduta o una gara impegnativa. La scelta in acqua. Prima, tra le serie e al termine del- tre lavori proposti si differenziano legger- 57
della corsa in acqua come sistema di alle- l’allenamento (2°-4°-6° minuto) sono stati mente risultando i lavori in acqua appa-
namento, rispetto ad altri metodi (cyclette, anche raccolti capillari (20 µL) di sangue dal rentemente meno impegnativi di quello su
nuoto, ecc.) è dovuta al vantaggio di con- lobo dell’orecchio per il dosaggio dell’acido pista, specie se ci si riferisce a quello di 8 s.
sentire movimenti affini al gesto tecnico lattico. Infine, per ciascuna delle ripetizioni C’è da rilevare però che la frequenza car-
della corsa in pista, anche se da quest’ulti- di corsa è stato registrato il tempo impiega- diaca in acqua è influenzata dalla tempe-
ma si differenzia soprattutto per la man- to (corsa piana) o il metraggio percorso ratura dell’acqua (Rennie, di Prampero,
canza di impulso del piede a terra (non c’è (corsa in acqua) e il numero dei passi ese- Cerretelli 1971) che nel nostro test era di
appoggio) e per il ridotto impegno della guiti. I recuperi tra una prova e l’altra si 27°: per avere un valore sovrapponibile a
muscolatura interessata alla propulsione. realizzavano tornando al punto di partenza quello realizzato in un test sul terreno è
Proprio per quest’ultima differenza, pre- di passo, per la corsa, o appoggiandosi al necessario che la temperatura dell’acqua
supponendo nella corsa in acqua una bordo vasca, per le prove in acqua. sia di almeno di 33° 9. Ciò ha condizionato
minore intensità di lavoro rispetto al corri- Per la corsa piana è stata utilizzata la pista un certo grado di bradicardia, non solo
spondente allenamento sul terreno, si è all’aperto dello Stadio dei Marmi e per la prima dell’esecuzione di ogni prova, ma
ritenuto utile uno studio volto ad indivi- corsa in acqua la piscina da 50 metri del anche alla fine della stessa; poiché la por-
duare le differenze fisio-metaboliche tra Foro Italico di Roma con temperatura del- tata cardiaca rimane verosimilmente la
un allenamento svolto su pista, uno analo- l’acqua a 27° C. Per la corsa in acqua inol- medesima (Mc Ardle et al. 1976) sia nei
go in acqua, ma ritenuto di minore inten- tre è stato utilizzato un giubbetto galleg- test in acqua sia in quelli in pista si deduce
sità, ed un altro, sempre in acqua, con giante (cfr. la foto d’apertura) per consen- che il lavoro del cuore in acqua privilegia
tempi di lavoro doppi, ma ritenuto più tire una identica condizione di galleggia- un incremento della gittata sistolica; per
vicino all’intensità di lavoro dell’allena- mento a tutti i soggetti, e particolari cui è ipotizzabile uno stimolo allenante,
mento su pista. accorgimenti sono stati adottati per ren- almeno per il cuore, leggermente diverso
dere idonea la registrazione della frequen- da quello realizzato su pista. Poiché il
Materiale e metodo za cardiaca anche in acqua (posiziona- lavoro tende ad incrementare la produzio-
mento del frequenzimetro con adesivi in ne interna di calore contrastando la vaso-
È stato preso come modello per questo luogo della cintura usata sul terreno, ben costrizione, elemento primario nella genesi
studio una classica seduta di resistenza trattenuto anche da una speciale canottie- della bradicardia in acqua, si ritiene che il
alla velocità con partenza da in piedi ra elasticizzata). lavoro di 14 s in acqua tenda a ridurre la
(Vittori 1995). Sei atleti di età, statura e Inoltre a ciascun atleta è stato richiesto di gittata sistolica e quindi a riproporre uno
peso medio rispettivamente di 21±4 anni, quantificare a fine allenamento le sensa- stimolo allenante per il cuore più simile a
176±5 cm e 70±6 kg, tre praticanti le spe- zioni di fatica provate utilizzando la scala quello realizzato con la corsa in pista.
cialità dei 100 e 200 metri e tre quelle dei di Borg e di paragonare gli allenamenti in Pertanto l’allenamento da noi proposto, in
400 e 800 metri, hanno dato il loro con- acqua, per intensità di fatica, con i corri- particolare per quello di 8 s, considerando
senso informato per sottoporsi a tre test spondenti allenamenti su pista. la temperatura dell’acqua (27°), si ritiene
consistenti in tre sedute di allenamento: sia stato uno stimolo allenante la contrat-
Risultati tilità cardiaca, diverso da quello su pista
• corsa piana: 3x4x60 m, recupero 1 min poiché ha condizionato gli atleti ad avere
tra le ripetizioni e recupero 4 min tra le Nelle tabelle da 1 a 6 sono riportati i valori una maggiore gittata sistolica.
serie: velocità di esecuzione prossima al relativi a frequenza cardiaca, lattatemia, D’altra parte la velocità di esecuzione del
90% della capacità prestazionale del lunghezza e frequenza dei passi per ogni passo effettuato durante la corsa non può
momento; atleta e per ciascun test, mentre i valori essere confrontato con quello in acqua per
• corsa in acqua profonda: 3x4x8 s, recu- medi dei parametri considerati nelle tabel- le macroscopiche differenze esistenti nel-
pero 1 min tra le ripetizioni e recupero 4 le e una analisi statistica applicando il T- l’eseguire il gesto in due ambienti così
min tra le serie: intensità di lavoro quanto test per dati appaiati sono esposti nelle diversi. Però si può evidenziare che la lun-
più sovrapponibile a quella della corsa tabella 7 ed 8. Infine nella tabella 9 sono ghezza del passo in acqua non si altera con
piana ed una durata di lavoro che in base riportati i risultati dell’indagine senso-per- il prolungarsi del tempo di lavoro da 8 a 14
ai tempi registrati nella corsa è stata stan- cettiva con riferimento alla scala di Borg s, mentre la frequenza del passo si riduce
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dardizzata a 8 secondi, per i tre allenamenti effettuati. progressivamente con il prolungarsi del
• corsa in acqua profonda: 3x4x14 s, recu- tempo di lavoro, risultando così il gesto
pero 1 min tra le ripetizioni e recupero 4 Analisi dei parametri fisiologici tecnico altamente influenzato oltre che
min tra le serie: intensità di lavoro quanto e biomeccanici dall’ambiente (terra o acqua) anche dal
più sovrapponibile a quella della corsa fattore tempo. Per la frequenza del passo il
piana ed una durata di lavoro che in base La frequenza cardiaca prima dell’inizio di gesto in acqua è quindi molto diverso da
ai tempi registrati nella corsa è stata stan- ogni ripetizione non mostra differenze quello su pista e tende a rallentarsi ancora
dardizzata a 14 secondi. significative tra la corsa in acqua nei due di più col raddoppio del tempo di lavoro.
Tabella 1

Atleta A Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

58 1 7,25 130 112 88 166 151 152 1,54 1,63 3,84 9,52 10,77 4,00 2,63 2,79
2 7,18 126 106 114 186 152 157 5,57 4,99 8,00 8,75 9,07 4,04 3,00 3,07
3 7,21 142 119 116 168 149 160 11,32 7,98 10,44 11,82 9,77 4,16 2,75 3,14
4 7,16 155 109 130 168 156 162 13,98 9,26 11,53 11,67 8,50 4,19 3,00 2,86

1 6,96 133 102 120 159 132 153 14,58 8,80 10,93 11,82 9,76 4,17 2,75 2,93
2 7,24 161 128 131 172 145 161 14,62 8,14 10,64 10,83 6,59 4,01 3,00 2,93
3 7,20 152 127 133 163 159 161 – – – 11,30 7,44 4,17 2,88 3,07
4 7,22 152 130 137 170 162 164 – – – 10,83 7,07 4,02 3,00 2,93

1 7,02 139 125 131 162 156 157 – – – 12,40 8,60 4,13 3,13 3,07
2 6,89 145 123 135 176 156 160 – – – 11,74 7,25 4,06 2,88 2,86
3 7,20 166 139 141 178 163 164 – – – 10,83 5,87 3,89 3,00 3,29
4 7,08 168 150 139 180 167 167 – – – 10,80 7,61 4,10 3,13 3,29

media 7,13 147,42 122,50 126,25 170,67 154,00 159,83 10,27 6,80 9,23 11,03 8,19 4,08 2,93 3,02
dev. st. 0,12 13,91 13,94 14,88 8,05 9,31 4,45 5,49 2,94 2,91 1,03 1,47 0,09 0,16 0,16

Tabella 2

Atleta B Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

1 7,82 107 90 64 120 111 103 1,84 1,59 2,93 7,24 5,37 4,09 3,63 3,86
2 7,66 108 80 87 145 125 137 5,00 5,87 6,71 8,33 6,15 4,31 3,75 3,71
3 7,58 103 86 108 142 121 138 8,53 9,19 9,51 7,33 6,53 4,35 3,75 3,50
4 7,82 124 85 104 144 130 138 10,86 10,23 11,12 7,67 6,67 4,22 3,75 3,64

1 7,81 110 76 82 131 126 132 10,47 9,65 11,06 8,62 6,40 4,23 3,63 3,57
2 7,75 117 87 100 140 127 139 9,80 9,14 10,93 8,00 5,58 4,26 3,75 3,71
3 7,80 115 99 108 143 130 138 – – – 7,10 6,04 4,23 3,88 3,43
4 7,62 120 103 105 142 130 141 – – – 7,24 6,40 4,33 3,63 3,57

1 7,79 108 97 88 139 123 134 – – – 7,50 5,89 4,24 4,00 4,00
2 7,59 121 94 106 143 126 141 – – – 6,29 6,15 4,35 4,38 3,71
3 7,70 113 93 106 144 127 134 – – – 6,11 5,77 4,29 4,50 3,71
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4 7,66 121 101 98 148 127 141 – – – 6,76 5,56 4,31 4,25 3,86

media 7,72 113,92 90,92 96,33 140,08 125,25 134,67 7,75 7,61 8,71 7,35 6,04 4,27 3,91 3,69
dev. st. 0,09 6,76 8,43 13,54 7,56 5,26 10,40 3,59 3,32 3,30 0,75 0,42 0,07 0,31 0,16
Tabella 3

Atleta C Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

1 7,78 146 109 108 161 133 146 1,72 1,59 1,57 11,38 15,32 3,98 3,63 3,36 59
2 7,65 146 102 123 171 139 155 5,75 5,82 7,70 13,23 15,45 4,12 3,88 3,14
3 7,71 161 133 122 176 153 158 10,31 8,77 11,36 12,90 13,00 4,02 3,88 3,57
4 7,75 161 128 131 172 155 161 12,40 11,59 12,45 12,67 13,75 3,94 3,75 3,43

1 7,58 150 124 119 170 153 154 12,35 12,13 12,80 11,88 14,17 4,09 4,00 3,43
2 7,86 158 131 126 173 164 158 12,31 12,18 12,71 11,21 13,91 3,82 4,13 3,29
3 7,84 159 139 134 173 164 159 11,94 14,32 3,83 3,88 3,14
4 7,87 161 141 138 174 160 159 11,61 15,48 3,94 3,88 3,00

1 7,84 146 124 116 165 159 156 13,94 14,76 4,08 4,13 3,00
2 7,60 155 139 134 169 164 160 13,13 14,32 4,21 4,00 3,14
3 7,80 155 141 136 171 164 161 13,33 13,48 4,23 4,13 3,29
4 7,85 155 141 140 172 161 164 13,00 13,54 4,20 3,75 3,43

media 7,76 154,42 129,33 127,25 170,58 155,75 157,58 9,14 8,68 9,77 12,52 14,29 4,04 3,92 3,27
dev. st. 0,10 6,01 12,90 9,87 4,08 10,19 4,58 4,45 4,27 4,45 0,88 0,82 0,14 0,16 0,18

Tabella 4

Atleta D Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

1 7,65 124 112 91 171 143 170 1,45 4,31 1,22 9,33 10,65 4,31 3,75 3,29
2 7,68 140 130 137 171 153 171 6,87 7,32 15,50 10,71 11,19 4,17 3,50 3,00
3 7,81 147 125 143 169 161 173 11,72 12,35 17,97 10,71 10,21 4,10 3,50 3,43
4 7,58 148 147 154 171 166 175 14,10 14,56 17,24 10,67 9,57 4,22 3,75 3,29

1 7,44 125 122 120 163 160 164 14,26 14,18 16,34 11,15 10,64 4,30 3,25 3,36
2 7,53 150 148 136 168 167 172 13,90 13,00 15,42 9,26 10,20 4,25 3,38 3,57
3 7,71 150 154 149 169 167 174 9,26 9,18 4,15 3,38 3,50
4 7,72 154 152 154 171 165 176 9,26 10,22 4,34 3,38 3,29

1 7,68 135 122 117 171 162 168 8,71 10,91 4,43 3,88 3,14
2 7,78 154 148 145 176 166 170 9,00 9,78 4,24 3,75 3,29
3 7,82 158 146 145 176 173 174 7,59 9,38 4,22 3,63 3,43
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

4 7,81 157 156 148 177 175 176 9,33 10,00 4,35 3,75 3,43

media 7,68 145,17 138,50 136,58 171,08 163,17 171,92 10,38 10,95 13,95 9,58 10,16 4,26 3,57 3,33
dev. st. 0,12 11,69 15,19 18,61 3,90 8,59 3,55 5,20 4,17 6,31 1,03 0,62 0,09 0,20 0,16
Tabella 5

Atleta E Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

60 1 7,46 120 94 92 166 150 143 1,20 1,18 1,13 7,00 8,52 4,42 3,75 3,86
2 7,60 129 129 132 168 156 151 7,27 10,00 11,41 8,00 9,18 4,21 3,75 3,50
3 8,00 138 134 137 172 164 163 12,93 14,54 15,78 7,50 8,78 4,00 4,00 3,50
4 7,71 138 142 136 170 159 157 15,90 15,74 16,92 9,09 8,80 4,15 4,13 3,57

1 7,40 132 123 119 165 156 154 14,60 15,77 16,81 9,33 10,00 4,32 3,75 3,36
2 7,48 139 134 136 167 161 160 14,18 14,93 16,78 9,33 10,00 4,41 3,75 3,21
3 7,42 147 141 140 173 157 157 9,00 9,57 4,45 3,75 3,29
4 7,68 138 143 137 170 166 153 9,33 9,56 4,17 3,75 3,21

1 7,68 140 120 127 165 156 158 9,69 8,80 4,43 4,00 3,57
2 7,89 139 140 142 169 164 156 9,67 9,58 4,06 3,75 3,43
3 7,93 142 141 140 172 168 156 10,33 8,51 4,04 3,75 3,36
4 7,61 141 149 145 171 171 171 10,67 8,94 4,07 3,75 3,36

media 7,66 136,92 132,50 131,92 169,00 160,67 156,58 11,01 12,03 13,14 9,08 9,19 4,23 3,82 3,43
dev. st. 0,20 7,00 14,83 14,37 2,80 6,08 6,73 5,67 5,73 6,25 1,09 0,54 0,17 0,14 0,18

Tabella 6

Atleta F Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

1 7,30 132 131 107 170 170 170 2,98 4,99 1,18 11,15 13,18 4,52 3,25 3,14
2 7,41 140 145 145 185 172 177 7,11 8,60 11,48 13,91 13,50 4,45 2,88 2,86
3 7,82 165 152 150 184 179 178 14,57 15,36 16,57 11,82 13,95 4,22 2,75 2,71
4 8,07 164 156 151 185 177 178 15,97 17,30 17,99 12,50 14,72 4,09 3,00 2,57

1 7,78 146 136 134 176 170 169 15,65 16,78 17,88 11,54 14,87 4,24 3,25 2,79
2 8,07 164 148 143 183 175 173 15,40 16,50 17,34 12,92 15,28 4,09 3,00 2,57
3 8,13 169 151 149 183 176 175 12,08 14,59 4,18 3,00 2,64
4 8,08 163 158 154 185 175 175 11,54 13,95 4,21 3,25 2,71

1 7,98 164 131 136 180 159 172 11,54 13,81 4,51 3,25 3,00
2 7,99 159 142 150 182 166 178 12,08 14,15 4,38 3,00 2,93
3 8,17 161 145 155 179 170 175 11,15 15,00 4,16 3,25 2,86
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

4 7,95 158 152 152 178 175 180 12,50 14,55 4,28 3,00 3,14

media 7,90 157,08 145,58 143,83 180,83 172,00 175,00 11,95 13,26 13,74 12,06 14,30 4,28 3,07 2,83
dev. st. 0,28 11,47 9,10 13,37 4,53 5,51 3,44 5,52 5,17 6,62 0,80 0,64 0,15 0,17 0,20
Tabella 7 – Valori medi dei parametri considerati nelle tabelle 1-6

Tempo Frequenza cardiaca (batt/min) Lattatemia (mM) Lunghezza Frequenza


Base Fine passi (cm) passi (u/s)

n° rip. 60 m (s) Corsa 8 s 14 s Corsa 8s 14 s Corsa 8s 14 s 8s 14 s Corsa 8s 14 s

61
1 7,54 127 108 92 159 143 147 1,79 2,55 1,98 9,27 10,64 4,22 3,44 3,38
2 7,53 132 115 123 171 150 158 6,26 7,10 10,13 10,49 10,76 4,22 3,46 3,21
3 7,69 143 125 129 169 155 162 11,56 11,37 13,61 10,35 10,37 4,14 3,44 3,31
4 7,68 148 128 134 168 157 162 13,87 13,11 14,54 10,71 10,33 4,13 3,56 3,23

1 7,50 133 114 116 161 150 154 13,65 12,89 14,30 10,72 10,97 4,22 3,44 3,24
2 7,66 148 129 129 167 157 161 13,37 12,32 13,97 10,26 10,26 4,14 3,50 3,21
3 7,68 149 135 136 167 159 161 10,11 10,19 4,17 3,46 3,18
4 7,70 148 138 138 169 160 161 9,97 10,44 4,17 3,48 3,12

1 7,67 139 120 119 164 153 158 10,63 10,46 4,30 3,73 3,30
2 7,62 146 131 135 169 157 161 10,32 10,21 4,22 3,63 3,23
3 7,77 149 134 137 170 161 161 9,89 9,67 4,14 3,71 3,32
4 7,66 150 142 137 171 163 167 10,51 10,03 4,22 3,60 3,42

media 7,64 142,49 126,56 127,03 167,04 155,14 159,26 10,08 9,89 11,42 10,27 10,36 4,19 3,54 3,26
dev. st. 0,08 8,16 10,41 13,39 3,91 5,65 4,75 4,97 4,22 4,90 0,42 0,34 0,05 0,11 0,09

Analizzando il lattato, preso come parame- Analisi delle tabelle relative acqua di 8 s è sovrapponibile all’impegno
tro di riferimento dell’impegno muscolare, alle sensazioni dello sforzo percepito della corsa su pista. Nettamente superiore
si può dire che i test di corsa su pista pro- durante i test come per i velocisti è risultato il lavoro dei
ducono quantità di lattato superiore alla 14 s di corsa in acqua, in questo caso cor-
corsa in acqua di 8 s ed inferiore alla corsa Distinguendo i soggetti in due gruppi: relato alle distanze corrispondenti in pista
in acqua di 14 s, anche se le differenze velocisti (soggetti A-E-F) e corridori di ai 300 m.
non sono statisticamente significative. medie distanze (B-C-D), l’analisi dei dati Da questi confronti si può dedurre che i
Confrontando invece le due corse in acqua evidenzia che: due lavori in acqua possono rappresentare
c’è invece una differenza significativa; così i velocisti trovano la prova in acqua di 8 s due metodologie ben distinte: la prima,
si può dedurre che i lavori in acqua porta- globalmente meno impegnativa dell’even- relativa alla corsa in acqua di 8 s, è da
no ad un impegno muscolare globale non to in pista, mentre, nella prova in acqua di considerare un lavoro indirizzato ad un
dissimile da quello eseguito in pista anche 14 s, l’impegno è anche superiore alla tipo di resistenza alla velocità inferiore al
se ottenuto con differenti impegni delle prova su pista, risultando per questi un carico dei 60 m piani; invece, la corsa in
masse muscolari coinvolte e per la corsa in carico prossimo ai lavori di potenza latta- acqua di 14 s, può essere ritenuta più effi-
acqua di 14 s un maggiore impegno meta- cida (lavori su distanze di 150 m). Per i cace nel caso in cui la scelta metodologica
bolico globale. corridori di medie distanze la corsa in propenda per una maggiore resistenza.

Tabella 8 – Analisi statistica: valori di probabilità applicando il T-est

FC FC PASSI PASSI
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXI n. 57

Gruppi a confronto Inizio Fine Lattato Lunghezza Frequenza


Corsa - > acqua 8 s 0,0000 0,0000 0,3138 0,0000
Corsa - > acqua 14 s 0,0000 0,0000 0,0695 0,0000
Acqua 8 s -> acqua 14 s 0,8002 0,0001 0,0032 0,5253 0,0000
Tabella 9 – Risultati dell’indagine senso-percettiva con riferimento alla scala di Borg

Soggetto Specialità 60 m 8s 14 s 8 s acqua 14 s acqua


acqua acqua

Atleta A 100-200 m 5 4 9 abbastanza piacevole è simile ai 150 m


62
Atleta B 800-1500 m 3 4 9 può sostituire il lavoro in pista uguale a 3x300x200 massimali
con 5 min di recupero

Atleta C 400-800 m 5 5 7 non molto faticoso più faticoso

Atleta D 400 m 6 5 9 carico inferiore lavoro intenso uguale a 4x300 m


recupero 4 min a 80-90%

Atleta E 100 m 5 7 9 sforzo elevato per difficoltà lavoro con elevato affaticamento
tecniche sin dalle prime prove

Atleta F 100 m 5 5 9 non troppo faticoso lavoro pesante e stressante


ma buono

Conclusioni valente ai 60 m piani soprattutto da un corrispondenza degli stimoli allenanti al


punto di vista metabolico, con alcune sfu- pari del tempo di lavoro in acqua.
Considerando che le sensazioni riportate mature abbastanza importanti su quelli Sicuramente diverso sarà invece l’impegno
dai singoli soggetti, nei test da noi propo- che possono essere gli adattamenti cardia- meccanico che gli allenamenti in acqua
sti, soprattutto per i 14 s in acqua, trovano ci legati alla diversa durata del gesto in potranno stimolare dato il diverso ambien-
riscontro nei lavori sulla resistenza alatta- acqua: più simili al lavoro su pista se i te di lavoro (acqua).
cida e lattacida riportati in bibliografia tempi di lavoro in acqua sono superiori al
(Arcelli 1990; Calligaris 1997; Donati, corrispondente lavoro sul terreno.
Gigliotti 1984; Lenzi 1992), riteniamo che Riteniamo segnalare che la temperatura Indirizzo degli autori: Istituto Universitario di
le prove in acqua possano essere conside- dell’acqua può essere un elemento impor- Scienze Motorie, Piazza Lauro De Bosis 15,
rate un buon mezzo di allenamento equi- tante per definire una maggiore o minore 00158, Roma.

Bibliografia

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Lenzi G.P., Il mezzofondo: Manuale dell’allenatore, Roma, Centro Studi during exercise, Med. dello Sport, 1971, 24, 223-228.
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observations, trials, measurements, inter- physical capacities necessary to obtain suc-
views, questionnaires and statistical meth- cessful performance techniques through
Summaries ods are: to define the relationship that
should exist in the reciprocal formation of
coordinating and conditioning capacities;
specific training. The aim of this work is to
use the Optojump Microgate to assess the
performance modes of the maximum
to establish the level of co-ordinating expression of the capacities of strength in
capacities of the teams in the games; to rhythmic gymnastics and high jumps, cor-
Long-term adaptation and annual show the importance of the “ball feeling”, relating them with the results of some
periodisation its structure and how to form it; to explain strength tests such as the Counter
V. N. Platonov the importance of enhancing symmetrical Movement Jump (CMJ) and Stiffness tests.
movements in tactical preparation. Three jumps have thus been assessed, with
The problem of the annual periodisation of increasing difficulty and strength require- 63
training is at the centre of training theory Didactic elements in sport games ments assumed to be gradually increasing,
and methods. There is an analysis of the A. Ceciliani measuring the time of contact relative to
traditional periodisation of training in the lift (tc), the power (W/kg), the height of the
light of new trends in this respect in After an analysis and definition of the jump (h), the distance between the lift
recent years, highlighting that the innova- game and the classification of situationals point and landing point (length of the
tions introduced in the field of the organi- sport, with particulare reference to sport jump). The sample was formed by eighteen
sation of annual preparation do not con- games, the study highlights the importance girl competitors in rhythmic gymnastics
tradict it, but have rather completed and of training for the cognitive (mental) aged between 12 and 15 years, belonging
developed some aspects, taking into aspects in the practice of these disciplines. to two different technical levels. The results
account the peculiarities of current trends Strategy and tactics, defined by correlation recorded were correlated to the assess-
in the sport. There follows a description of but also by their differences, highlighting ments made by two national level judges
some of the factors determining the dura- the characteristic elements such as time, and one international judge, according to
tion and the contents of the period and space and roles, as well as the relationships parameters used for federation assess-
stages of training in a macro-cycle. The between the players, requiring the constant ments. The analysis of the data shows that
following factors involved: the specific expression of intention on the part of the there are no significant differences regard-
characteristics of the sport practised, the players. The fundamental requirements are ing the execution of these tests in the two
stage of long-term training of the athlete, provided for the tactical action which, for reference groups, nor were there any sig-
the laws of training for the different their specific and characteristics, requiring nificant correlations between technical
capacities, qualities and aspects of prepa- the constant exercise of concentration and assessments and capacities of strength
ration necessary for the level of perfor- acquisition of information that must guide shown in the specific tests. Therefore, the
mance the athlete wishes to achieve; the and precede the choice of the final motor general capacities of strength did not seem
competition calendar and the tasks that action. It would be simplistic and reductive to be determining factors for the perfor-
must be undertaken by the athletes taking to believe that these processes can develop mance of the athletes, at least at the tech-
part in the individual competitions; the without any particular stimulus. The correct nical level and age of the athletes in the
individual morphological and functional training didactics can help and support the survey, while it emerged that reactivity
characteristics of the athletes, their adap- development of the cognitive aspect linked could be a discriminating parameter in the
tation reserves, the details of training in to tactical action. The ensuring didactic context of the selection of the athletes to
the previous macro-cycles, the individual analysis assigns the trainer, above all in the be prepared for advanced levels of speciali-
competition calendar, the duration of the youth sector, the responsibility of starting sation.
period of the most important competi- by enhancing the plasticity of the central
tions; the organisation of the preparation, nervous system and to develop the mental Pre-stretching and the biomechanical
the natural conditions, the supply of mate- aspects of the player, above all in a field parameters of the high jumping
rials and technical equipment. There then like informal sports where variability and G. N. Bisciotti, P. Mognoni, P. P. Iodice,
follows a description of the methodologi- the unexpected are the characteristic and A. Canclini
cal guidelines to ensure optimal results for fascinating feature of these disciplines.
the structure of a year and of a macro- A movement preceded by a cycle of
cycle of training. Finally, there are the var- Jumping, capacity of strength stretching-shortening leads to an increase
ious approaches to planning in competi- and flexibility in rhythmic gymnastics of the strength expressed during the con-
tions, showing how the best types are A. Di Cagno, M. Baggio, C. Crova, centric phase of the exercise. This strength-
those based on planning with full partici- E. D’Artibale, G Brunetti ening of the concentric phase may be due
pation, but highly differentiated with to the phenomenon of accumulation and
regard to competitions, in which the vari- The sufficient development of the capacity consequent return of elastic energy by the
ous types of competitions are used above of muscular strength, especially in the legs, elastic component in series, and to a tem-
all as a means of preparation, and training is a basis for achieving good results in porary modification of the mechanical
system concentrates achieving high per- sports using combination techniques. In characteristics of rigidity of the muscle-
formance in qualification competitions rhythmic gymnastics, there is much debate tendon system. Nevertheless, these vari-
and main competitions. about the training methods for these ables seem to be influenced by the speed at
capacities for these the following reasons: which the phase of pre-stretching in
Team sports and co-ordination the need for assiduous and intensive work undertaken. These factors seem to influ-
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W. Starosta to overcome the technical difficulties; par- ence on the rate of production of strength
tial antagonism of the training of strength only during the first part of the concentric
Thanks to their popularity team sports are with the demands of flexibility; the need phase. This study was made in order to ver-
the subject of research for many scientific not to excessively increase the muscular ify the influence of the speed of pre-
disciplines. Nevertheless there are still volume. Often, in this group of sports, the stretching, on the parameters responsible
many problems to solve. The aims of this means used to increase strength are closely for the strengthening of the concentric
work, based on data collected on 454 play- related to the model of performance. The phase of a high jump made through a cycle
ers in seven team sports, obtained by athletes thus develop and maintain the stretching-shortening. Ten male athletes
took part in the test, on a dynamometer In other words, almost super-human quali- between the series), a similar one in the
platform, with two types of high jump, ties. Whatever the causes of the conflict water, but held to be less intensive (3x4x8
preceded by a phase of counter-move- often occurring between the referee and s, 1 min of recovery between the repeti-
ment, in which the speed of pre-stretching the teams, there ambients are so heavily tions, 4 min of recovery between the
differed considerably. The kinematic and stratified so as to require an effective series), and another, again in the water,
dynamic parameters of the two types of learning process that could bring about a with double work time (3x4x14 s, 1 min of
jump were derived from the signal vertical change of mentality by all those who are recovery between the repetitions, 4 min of
force acquired. The results show how the involved in this conflict. The endless dis- recovery between the series), considered to
factors determining the improvement of cussion on the better relationships be nearer to the intensity of work in train-
the concentric phase in the jump made at between all those who are involved in a ing on a track. The research covered six
a higher pre-stretching speed, are the ver- competition (players, referee, managers, athletes aged 21 years ±4, 176±5 high and
64 tical speed at the time of leaving the public etc.) will end only when not only with a weight of 70 kg±6 - practising the
ground and the average power recorded in the "ideal" referee exists, but when the specialities of the 100 and 200 m race, and
the push phase. The study also highlights same prerogative is extended to the entire three of them the 400 and 800 m race,
the temporary effect of the modification ambient with which he interacts. and were subjected to three tests consist-
of the curves of strength, speed and power ing of three training sessions. On the basis
in the concentric phase. Running in water as a training method of the results obtained, it is held that
A. Musulin, S. Giordano, F. Sardella, training in the water can be considered as
The referee: the man and the means W. Magini , C. Baldari a good means of training equivalent to 60
H. D. Trosse m of flat running, especially from a meta-
In recent years, running in deep water, bolic point of view, with some differences
The role of the referee in sports is exam- used as a preventive and therapeutic tech- as to the cardiac rates linked to the differ-
ined here, highlighting not only the func- nique, has been used in athletics also as an ent duration of the training in the water.
tion of mediator between the players of alternative or additional means to habitual The rates are more similar to track training
the two teams, but also of intermediary training and as regenerative training. if training time in water is higher than the
between players, the trainer, the managers Assuming that running in water involves a corresponding training on land. Besides
and the public. The referee is expected not lesser degree of work compared to training the duration of the work, the temperature
only to have a perfect knowledge of the on land, data us provided from research of the water may be an important element
rules, but also to have qualities of leader- designed to identify the physical and for defining the extent of correspondence
ship, understanding, capacity to act cor- metabolism differences between training of training stimuli, and the mechanical
rectly from the psychological and peda- on a track (3x4x60 m, 1 min of recovery work that training in water may produce,
gogical point of view on an objective basis. between the repetitions, 4 min of recovery given the different work environment.
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