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manuelvirtu@libero.it
MARCO DALL'AQUILA
“ PULSATORE DE INSTRUMENTO”
La piccola ricerca che segue è un analisi di tutte le opere esistenti messe in paragone
tra di loro permettendoci di analizzare nel modo più preciso possibile tutte le notizie a
noi pervenute.
Tra i vari studi, quello di Francesco Zimei è senza alcun dubbio la migliore opera in
circolazione.
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Nacque a L’Aquila, presumibilmente nel 1480 (La data di nascita è desumibile sulla
base del primo documento che lo riguarda: una richiesta di privilegio di stampa datata
1505, per firmare la quale M. doveva essere maggiorenne) e trascorse le sua vita a
Venezia, dove, tra le altre cose, si esibiva in concerti nelle case dei nobili della città e
ove l'11 marzo 1505 chiese e ottenne un privilegio decennale di stampa e vendita per
le intavolature liutistiche “Tabullatura et Rasone de metter ogni canto in liuto”
(Arch. di Stato di Venezia, Cancelleria ducale, reg. 23, c. 141; Ness, pp. 350 s.)
Secondo Ottaviano Petrucci non vu fu nessuna stampa per via del fatto che la musica
di Marco Dall’Aquila era troppo difficile tecnicamente parlando. (SBOORMAN
Ottaviano Petrucci, catalogue Raisonne Oxford University 2006 p.38)
Una traccia della presenza di M. a Venezia si trova in una lettera del 10 Novembre
del 1524 di Giovanni Spataro1 al celebre organista veneziano M.A. Cavazzoni che
riferisce di uno scambio di opinioni tra lo stesso Spataro e il celebre Pietro Aaron a
proposito di problemi di temperamento, con riguardo a una composizione di A.
1
Giovanni Spataro (Bologna, 26 ottobre 1458? – Bologna, 17 gennaio 1541) è stato un teorico musicale, compositore
e "maestro de canto" italiano.
Willaert, nel corso del quale Aaron dichiarò di aver discusso le idee di Spataro con
M., considerandolo interlocutore di grande intelligenza. Spataro non sembra gradire
l'iniziativa ed esprime perplessità, ritenendo che un teorico fine come Aaron non
potesse ricavare lumi dall'opinione di un mero "pulsatore de istrumento".
Data la considerazione per lui nutrita da Aaron, si può presumere che M. non fosse
appunto un semplice strumentista, ma possedesse un bagaglio culturale e teorico più
solido infatti tempo dopo tale Giovanni Spataro ammise dicendo che Marco
Dall’Aquila poteva ergersi tranquillamente a pieno titolo a referente di trattatisti.
...più di dieci anni dopo ricorre il nome di Marco Dall'Aquila nella prefazione di
Francesco Marcolini da Forlì2 a un'antologia di composizioni liutistiche di Francesco
da Milano, stampata a Venezia nel 1536, in essa M. è accostato ad Alberto da Ripa a
fianco di Francesco come esponente di un nuovo, moderno stile, a contrasto della
vecchia maniera, rappresentata da Alemanni e da G.A. Testagrossa…
2
Francesco Marcolini (Forlì, XVI secolo – Venezia, 1559) editore e tipografo italiano.
Editore e tipografo nativo di Forlì ma attivo a Venezia. A Forlì ebbe forse bottega di libraio; a Venezia iniziò come
editore, servendosi dapprima della tipografia di Giovanni Antonio Nicolini da Sabbio per aprire nel 1535 una propria
stamperia "presso la Chiesa della Terneta".
Lo stesso Marcolini annunciava altresì l'uscita di una nuova antologia, che avrebbe
dovuto comprendere anche composizioni di Marco tuttavia non si ha alcuna certezza
che quest'opera sia stata effettivamente pubblicata.
3
Pietro Aretino (Arezzo, 20 aprile 1492 – Venezia, 21 ottobre 1556) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo
italiano.
4
Paolo Manuzio (in latino Paulus Manutius; Venezia, 12 giugno 1512 – Roma, 6 aprile 1574) è stato un editore,
tipografo e umanista italiano.
Dopo questa data non si hanno più notizie di M., di cui si ignorano il luogo e l'anno di
morte.
(Da qui possiamo dedurre anche che le composizione quali ricercare-fantastia etc.
erano i generi praticati dai liutisti all'inizio del Cinquecento dissertando così l’ipotesi
di un Marco Dall’Aquila post Medievale)
Per quanto numericamente scarsi alla luce dei dati conosciuti, l'attività di M. sia come
compositore sia come eventuale editore cadrebbe nel periodo che va dal 1505 fino
almeno al 1536, e di tutta evidenza risulta il ruolo che M. dovette rivestire
nell'ambiente liutistico italiano (e forse tedesco) della prima metà del Cinquecento.
Più che concentrarsi sulle opere ed i stili in questione bisogna far evidenza sul fatto
che tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento si assisté a un passaggio
Oltre all'uso o meno del plettro, particolare tecnico importante fu lo sviluppo della
tecnica di diteggiatura della mano destra con l'utilizzo dell'alternanza tra pollice e
indice, con l'indice che passa sopra al pollice. Tale diteggiatura risulta ovviamente
dalle intavolature, e nell'opera di M. ne possiamo osservare l'utilizzo maturo,
evidentissimo nei ricercari5 (il genere più rappresentato all'interno della sua opera).
Marco Dall’Aquila come molti prima e dopo di lui raggiunsero la luce del successo
posto mortem, vedi Serafino Aquilano poeta e cantorem, mentre alcuni altri caddero
nel dimenticatoio e nulla sappiamo di loro, come si legge dai manoscritti riguardanti
notizie della prestigiosa scuola di San Rocco :
5
Il ricercare o ricercata è una composizione musicale strumentale del tardo rinascimento e del primo barocco.
Nel XVI secolo, la parola ricercare poteva essere riferita a diversi tipi di composizione I ricercari erano comunque
raggruppabili in due tipi: uno di struttura prevalentemente omofonica non diversa dalla toccata; un altro realizzato a
sezioni in cui ognuna di queste iniziava con una imitazione in forma di variazione. Il secondo tipo di ricercare, quello
contrappuntistico imitativo, si sarebbe dimostrato storicamente il più importante e avrebbe infine dato origine alla
fuga.
In ogni caso all’origine di tale forma musicale c’è il concetto di sperimentare sino in fondo le possibilità tecniche ed
espressive di un determinato strumento, in questo caso il Liuto.
Recentemente le composizioni di M. sono state oggetto di un diffuso recupero da
parte dei liutisti, con diverse incisioni discografiche; l'edizione critica a cura di Ness
(in corso di stampa a Lucca, già da parecchi anni) aiuterà presumibilmente a
restituirgli il ruolo che merita anche rispetto al più ampio contesto della musica del
Cinquecento.
Elenco degli studi al momento esistenti (sopratutto internazionali, a cominciare dal convegno fatto a
L'Aquila da Zimei, ma anche Grove, DEUMM, ecc. ecc.) e anche delle incisioni esistenti
Regione Abruzzo, Comune dell'Aquila - Assessorato alla Promozione Culturale Provincia dell'Aquila con il patrocinio di
Società Italiana di Musicologia e in collaborazione con l’Associazione "I Solisti Aquilani" e con la presenza di Paul
O’Dette e Maurizio Pratola in data 2 - 4 OTTOBRE 1998 presso il Centro Congressi, Hotel Duca degli
Sulla pagina internet della società di musicologia Italiana risulta che siano in corso la pubblicazione gli Atti a cura di
F. Zimei Marco dall'Aquila e il suo tempo riportante però data (1998)!!!
Ebbene, effettivamente nel settembre 2014 il sito di Arthur Ness era ancora disponibile ed ora è stato
effettivamente archiviato.
L’opera di raccolta di Francesco Zimei da cui tutta questa discussione prende forma chiamata:
Io sono riuscito a reperire con molte peripezie le Opere di Marco Dall’Aquila di Arthur Ness sia in forma
trascritta che intavolata. (Manuel Virtù)
DISCOGRAFIA:
Chris Wilson, Tom Finucane - Music for Two Lutes by Franceso da Milano and his Plant
PLR058 UK 1983
Contemporaries (LP, Album) Life
Paul O’dette, Marco dall'Aquila, Brilliant Classics 28 marzo 2014 Brillant 5028421948058
Maurizio Pratola liuto, Marco dall'Aquila. Opere per liuto 1999 CoOpera, CO.CD 001 DDD
Sandro Volta Marco Dall'Aquila: Music for Lute Brilliant Classics #94805
Marco dall’Aquila Pieces for lute, Paul O’Dette liuto 2010 Harmonia mundi, 907548
marzo 2014