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Indice
1. La nascita, p. 3
3. Siddhārtha si sposa, p. 9
4. Abbandonare tutto, p. 10
5. Nella foresta, p. 12
Conclusione, p. 30
Disse il Beato…, p. 32
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1. La nascita
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crescesse per diventare re, il suo successore. Lo
circondò così di ogni ben di Dio e fece in modo
che nulla potesse turbare la sua serenità: nel pa-
lazzo c’era solo gente di buon umore, sana, gio-
vane, il bambino era soddisfatto in tutti i suoi de-
sideri e cresceva convincendosi che nella vita ciò
che conta è il benessere e che il suo destino fosse
diventare re per conservare e aumentare il benes-
sere suo e dei suoi sudditi. Attorno alla reggia
c’era un alto muro e per Siddhārtha il mondo era
tutto racchiuso in quel ricco palazzo e nel parco
che lo circondava.
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2. La scoperta della sofferenza
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nuovo di nascosto, si trovò di fronte un tipo
strano, povero, con una veste rattoppata ma con
una luce brillante negli occhi: era un asceta men-
dicante, come ce ne sono tanti in India, un uomo
religioso che viveva di preghiera e di elemosina.
Questi quattro incontri fecero un grande effetto
su Siddhārtha: comprese che vecchiaia, malattia e
morte – la comune realtà del dolore, che il padre
aveva cercato di nascondergli – fanno parte della
condizione umana e che non c’è ricchezza, po-
tenza e benessere che possano tenerle lontane
per sempre. Capì anche che ci sono persone che
si pongono questo problema e vivono la vita non
solo per trarne piacere e profitto, ma per capirne
il senso, anche se questo comporta delle rinunce.
E decise in cuor suo che, un giorno, anche lui
avrebbe intrapreso quella strada.
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3. Siddhārtha si sposa
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4. Abbandonare tutto
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5. Nella foresta
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alla soglia della morte, non aveva ancora risolto il
problema per il quale aveva lasciato tutto e che
continuava a ripresentarsi: perché c’è sofferenza
nella vita? C’è una soluzione alla sofferenza?
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6. Devo cambiare metodo
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no, ma come si fa a chiedere qualcosa alla vita di
cui noi stessi siamo una forma? Come posso
chiedere qualcosa alla mia vita, se io stesso sono
la vita?
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7. Domandare alla vita
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che passava: ascoltava, era assorbito nell’ascolto,
ascoltava lo stormire delle fronde, il rumore della
città in lontananza, il cinguettio degli uccelli, la
pioggia che cadeva e il tepore del sole, ascoltava i
suoi pensieri, tristi e sereni, stupidi e intelligenti,
soprattutto ascoltava nell’immobilità del suo cor-
po il tacere della sua mente. Ascoltava e sentiva,
sentiva che quel brusio interiore ed esteriore, tut-
ti quei rumori non erano che piccole onde in
quel silenzio dentro di sé, giù fin nel profondo
dell’anima, là dove non c’è fondo per quanto a
fondo andasse, e fuori di sé, fino all’orizzonte e
oltre, su fino alla volta del cielo, dove non c’è
vetta per quanto in alto andasse.
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8. Chiedere aiuto alla Terra
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9. Una risposta senza parole
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non si può dire con le parole, è il modo di vivere,
il modo di essere in noi stessi, con le cose, con le
persone. Pensò allora in un primo momento di
non dire nulla a nessuno, per paura di essere
frainteso. Poi si rese conto che ciò che aveva
scoperto era molto semplice ma molto importan-
te, e doveva trovare il modo di comunicarlo a
tutti. Tutti gli esseri viventi hanno lo stesso pro-
blema, proprio perché tutti sono egualmente vivi,
e per ognuno trovare il proprio modo giusto di
vivere è la cosa più importante.
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10. Insegnare il sentiero
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11. Superare la sofferenza
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zione del giusto modo è la via da seguire, è la vita
che si avvia a liberarsi dalla sofferenza.
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12. Un modo per ogni età
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13. Per chi non ha ancora capito
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Conclusione
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Dall’India quel pensiero e quel comportamen-
to religioso si diffusero in tanti altri paesi: in Af-
ganistan, in Persia, nello Sri Lanka, in Mongolia,
in Cina, in Tibet, in Corea, in Giappone, in Viet-
nam, in Tailandia, in Cambogia, in Birmania…
Oggi il buddismo giunge anche in Occidente, in
Europa e in America.
Ci sono tante diverse tradizioni buddiste, così
come ci sono al mondo tante differenti tradizioni
cristiane, ebraiche, islamiche… Ognuna delle tra-
dizioni buddiste ha le sue forme, che riflettono le
caratteristiche delle culture dei paesi in cui si so-
no sviluppate. Ma tutte si specchiano nell’espe-
rienza di Siddhārtha, tutte prendono ispirazione
dall’insegnamento e dall’esempio del Risvegliato,
il saggio della stirpe dei Śākya, Śākyamuni detto il
Buddha.
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Disse il Beato…
(Suttanipāta, 18-19).
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