L’OPERA
Abbiamo di Catullo un LIBER, un libro dove ci sono 116
POESIE. Questo testo a noi è noto solo da un unico
codice che aveva il vescovo di Verona risalente al 9 sec
a. C. Inoltre vi sono traversie anche legate alla sua
pubblicazione. Poiché il LIBER a noi giunto non sembra
essere stato messo insieme da Catullo e poi c'è
un'organizzazione del testo che sembra ti tipo metrico
dunque si allontana da quello che è il modello
CATULLIANO.
Il LIBER è suddiviso in 3 parti :
I primi 60 carmina vengono considerati come NUGAE
che deriva dalla prima poesia e significa sciocchezzuole,
inoltre questa prima parte è costituita da poesie molto
brevi di argomento autobiografico (per maggior parte
sono poesie di amore, altre legate all'amicizia, altre
riflessioni letterarie.)
Una sezione che va dai carmina 61 a 68 ed è costituita
dai CARMINA DOCTA, poesie dotte, sicuramente più
lunghe ricche di riferimenti al mito, a personaggi,
tradizioni poco conosciute. E una sezione particolare
poiché gli studiosi ritengono che non si sposa bene con
la prima e la 3° parte.
Terza sezione da 69 a 116 è simile alle prima,
componimenti brevi e di tipo autobiografico. Tuttavia c'è
qualche testo in più di attacco a personaggi che Catullo
definisce meschini. La differenza con la prima sezione è
ci tipo metrico poiché qui prevalgono metri dattilici.
LA POESIA DI CATULLO
Il LIBER di Catullo segna a Roma la nascita della
poesia soggettiva ed autobiografica. La poesia è
costituita da elementi propri di lui : speranze, delusioni,
passioni, delle sue scelte di vita che non vuole seguire
una carriera politica. È fatta da tutto quello che ha a
vedere con la vita del poeta. In primis L’EROS, amore è
una scelta di vita. Da molti chi si dedica all'amore viene
visto un NULLA FACENTE . Nella poesia di Catullo vi è
un tono colloquiale, discorsivo : si vede da subito anche
grazie al Carmen iniziale che rivolgete a CORNELIO
NEPOTE.
LESBIA
Catullo fu innamorato di una donna che chiama Lesbia
con uno pseudonimo che sappiamo attraverso uno
scrittore ovvero APULEIO. La donna si chiamava
CLODIA ed aveva la sfortuna di essere sorella di un
personaggio PUBLIO CLODIO il quale era nemico di
Cicerone. Egli parla di CLODIA anche nelle lettere e le
dice di tutti i colori : accusandola di essere una
DEPRAVATA.
Il primo Carmen che Catullo dedica a questa donna è un
Carmen in cui egli traduce un'ode DI SAFFO.
Catullo era pazzamente innamorata di lei e il LIBER ci
permette di seguire l'evolversi di questa storia di amore.
In questo pezzo emerge l'emozione dell’uomo nel
momento in cui vede la donna e Catullo rende una
sintomatologia dell'amore.
Il CARMEN NUMERO 5 A LESBIA è un esempio di
questo sentimento. Emerge un opposizione tra questa
idea dell'amore e i vecchi troppo severi che si possono
considerare i conservatori. In questo passo troviamo
anche l'espressione dammi mille baci, poi cento, poi
mille ancora e così via….il bacio diventa il denominatore
comune.
Tipologia diversa di pezzi é invece il CARMEN
NUMERO 6 In cui l'amore probabilmente è finito poiché
ad un certo punto si riferisce a Lesbia affermando che
ormai se ne poteva stare con i suoi amanti nonostante
non amasse nessuno davvero. Sottolinea ciò anche
nella similitudine finale dove afferma che questo
amore è caduto come il fiore del prato tagliato
dall’aratro.
CATULLO : L’EROS A ROMA
L’EROS aveva a Roma una concezione particolare : ad
esempio vi era una distinzione tra l’amare e il volere
bene. Si puoi voler bene una persona poiché magari tu
ci stai bene, ci vivi. Amare però è una cosa diversa! É
una passione forte che al tempo di Catullo poteva venir
fuori in situazioni particolari. Questo amore di Catullo è
però lacerato in quanto CLODIA anche stando con
Catullo ebbe altre relazioni, dunque altri due valori odi et
amo, si può odiare ed amare insieme per antitesi…..
Catullo ha però un desiderio: ovvero quello di
trasformare questo amore che provava in un FOEDUS,
UN PATTO, garantito dalla fides, altra parola
fondamentale.
E come se Catullo sognasse qualcosa che non era
realizzabile in quanto con questa donna non lo riesce a
stipulare.
I CARMINA DOCTA
I CARMINA DOCTA sono una sezione che fa parte del
LIBER che comprendono i componenti dal numero 61 al
68. I primi 2 componenti si legano all’EPITALAMIO.
Esso è un componimento con il quale venivano
celebrate le nozze degli sposi. Il primo è stato
maggiormente oggetto di discussione in quanto legato al
matrimonio tra TORQUATO ED AURUNCULEIA. È un
Carmen dove Catullo prova a descrivere le parti di
questo matrimonio.
Il 2 componimento più generico, mostra una distinzione
tra due cori : uno di ragazzi e l'altro di ragazze che
celebravano le GIOIE DEL MATRIMONIO MA ANCHE
LE ANSIE E LE PREOCCUPAZIONI.
Il 63 è un EPILLIO ovvero si aggancia all’Ellenismo, un
piccolo racconto legato alla tradizione del mito e
DELL’EPOS. Questo EPILLIO racconta di Attis, un
giovane che si evira e la mattina tornato in sé prova
grande dolore. È SCRITTO IN GALLIAMBI ricco di
suoni.
Il 64 è un altro EPILLIO e racconta del matrimonio tra
Peleo e Teti, durante la narrazione vi è un ECFRASIS
ovvero la descrizione di una opera d'arte in questo caso
una coperta, attraverso QUEST’ECFRASIS viene
incastrato nel mito di Peleo e Teti quello di Arianna e
Dioniso che sono in netta opposizione.
LA POESIA DI CATULLO
Questa è leggera, immediata : si nota una semplicità
apparente, superficiale anche se in realtà è presente
una gran varietà di registri ed espressioni. Questo tipo
linguaggio si basa sulla fusione tra la tradizione
letteraria e il sermo familiaris, è il latino parlato da quel
ceto che Catullo probabilmente frequentava è si
arricchisce con vezzeggiativi, diminutivi ma anche
parole che esprimono dolcezza. Il registro talvolta si
eleva e vengono utilizzate anche una serie di figure di
suono ( alliterazione, omoteleuto).