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Simboli dell’ebraismo

• stella di Davide: formata da 2 triangoli equilateri sovrapposti intrecciati, uno con


il vertice verso l’alto, rappresentante l’elemento femminile e l’acqua, e l’altro con il
vertice verso il basso, rappresentante l’elemento maschile e il fuoco. La loro unione
rimanda ad una visione dualistica della vita che ricorda anche lo yin e lo yang. Lo
ritroviamo anche nella bandiera di Israele ed era usata nel nazismo per riconoscerli.
• Candelabro a 7 bracci/ menorah: si collega direttamente a un passo biblico
(esodo capitolo 25 versetti 21-38) in cui si prescrive di ottenere dalla lavorazione di
un unico pezzo di oro un candelabro a 7 bracci, ciascuno dei quali conteneva un
lume ad olio. Quella originale era conservata nel tempio di Gerusalemme da dove fu
trafugata dai romani durante la conquista della città. Il candelabro si ispira inoltre
ad una simbologia più antica, d’origine mesopotamica, che racchiude in esso i 7
pianeti allora conosciuti.
• Torah/ rotolo della legge: la parola torah deriva da un verbo che significa
insegnare/ammaestrare. È l’insieme delle regole che un fedele ebreo deve seguire
per essere giusto di fronte a Dio. La torah contiene 613 precetti dei quali 248 sono
positivi (fare…) mentre gli altri365 sono divieti (non fare..). questa è inoltre un
insieme di insegnamenti: innanzitutto designa i primi 5 libri delle scritture, il
Pentateuco, e più specificatamente le sue parti legislative, ma in generale tutto il
corpo delle scritture ebraiche. Questa è la cosiddetta torah scritta, realizzata
principalmente da Mosè. Con lo svilupparsi poi del giudaismo si considera parte
della torah anche quell’insieme di insegnamenti orali che sono l’interpretazione
della torah scritta, anche se hanno avuto origine dalle discussioni dei maestri, detti
rabbini, sono stati messi successivamente per iscritto. Questo insieme di leggi è per
l’ebraismo la rivelazione della volontà di dio che viene esplicitata nel tempo dai
maestri commentatori.

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