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LA LEUCEMIA ACUTA

Leucemie: cenni storici


• 1827 Alfred Velpeau pubblica un caso di un fioraio di 63
anni che ha sviluppato una malattia caratterizzata da
febbre, debolezza, calcoli urinari, e sostanziale
ingrossamento del fegato e della milza
• 1845 JH Bennet decrive una serie di pazienti morti con
milza ingrossata e dei cambiamenti nel "colori e
consistenza del loro sangue“ e usa termine
"leucocythemia“.
• 1856 Rudolf Virchow conia il termine "leucemia” e
grazie all’uso del microscopio descrive l'eccesso
abnorme di globuli bianchi
• Nel 1913, venivano classificati 4 tipi di leucemia:
Leucemia linfocitica cronica, leucemia mieloide cronica,
leucemia linfocitica acuta e l’eritroleucemia
LEUCEMIE
Sono tumori maligni del sistema emolinfopoietico.
Originano da cellule staminali ematopoietiche
Sono determinate da almeno una (spesso più di una)
alterazione genica che genera un clone di cellule leucemiche.
Proliferazione non controllata
Maturazione difettiva
Si distinguono in MIELOIDI e LINFATICHE e in
croniche: quando la sopravvivenza spontanea si misura in
anni
acute: quando la sopravvivenza spontanea si misura in mesi
o settimane
EZIOLOGIA DELLE LEUCEMIE ACUTE

• Radiazioni ionizzanti
• Benzene e derivati
• Tossici (pesticidi)
• Farmaci chemioterapici
• Agenti virali

Nella maggior parte dei casi l’eziologia non è determinabile


EZIOLOGIA DELLE LEUCEMIE ACUTE
Genetica
• Frequenza elevata nei gemelli monocoriali
• Incidenza maggiore nei familiari di leucemici
• Associazione a sindromi
– Agammaglobulinemia
– Atassia teleangectasia
– Neurofibromatosi
– Sindrome di Down
EZIOPATOGENESI DELLE LEUCEMIE ACUTE

HSC
Fattori ambientali

Alterazione progenitore mieloide/linfoide


X?
genetica

?
Condizioni altro evento
ereditarie trasformante

cellule leucemiche

Cellule mature
ALL
naïve

B-lymphocytes

Plasma
Lymphoid cells
progenitor T-lymphocytes

AML
Hematopoietic Myeloid Neutrophils
stem cell progenitor

Eosinophils

Basophils

Monocytes

Platelets

Red cells
INCIDENZA
 Rappresentano il 3% circa di tutti i tumori

 Sono le neoplasie più frequenti dell’età pediatrica (25% dei


tumori infantili)

 Rappresentano il 2% dei tumori dell’età adulta

 Lieve prevalenza del sesso maschile rispetto a quello


femminile

 Nei paesi orientali sono relativamente più frequenti le varietà


mieloidi
Incidenza delle leucemie acute per gruppi di età

Gruppi di età LAM LAL


(anni) % del totale % del totale
< 20 2-5 30-40

21-40 10-15 15-20

41-50 12-20 10-15

51-60 15-30 5-10

61-70 25-35 1-5

> 70 10-15 5-10


Leucemia acuta
• Infiltrazione blastica midollare
LEUCEMIA ACUTA LEUCEMIA ACUTA
MIELOIDE LINFOIDE
LEUCEMIE ACUTE
CRITERI CLASSIFICATIVI
1. Morfologici (il fenotipo morfologico si basa sulla morfologia
delle cellule blastiche come si vedono al microscopio ottico,
colorate col may-grunwald-giemsa)
2. Immunofenotipici (fenotipo “immunologico” perche’ si basa
sul riconoscimento di proteine con anticorpi monoclonali)
3. Cromosomici o citogenetici (fenotipo cromosomico, che si
basa sulla presenza di alterazioni cromosomiche
microscopicamente rilevabili)
4. Genotipici (biologia molecolare) che si basa su alterazioni
geniche specifiche (geni di fusione, delezioni geniche)
LEUCEMIE ACUTE MIELOIDI

• La frequenza aumenta con l’eta’ (eta’ mediana 60-65


anni)
• Si distinguono in:
- Leucemie acute “de novo”
- Leucemie acute secondarie (a sindromi mielodisplastiche,
ad esposizione ad agenti oncogeni noti, …)
• I quadri clinico-patologici sono prevalentemente quelli
dell’insufficienza midollare (anemia, emorragie, infezioni)
• L’interessamento del sistema nervoso centrale e’ raro
Age-Specific Incidence Rates for AML
1995–1999

Incidence
<65 years of age: 1.8 cases per
100,000
35 Male >65 years of age: 17.7 cases per
100,000
Average annual rate per 100,000

Female
30
All persons
25

20

15

10

0
00-04 05-09 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+

Age

NCI SEER Program, 1975-2001.


LEUCEMIE ACUTE MIELOIDI (LAM)
CRITERI MORFOLOGICI (Classificazione FAB)
- M0 MIELOBLASTICA SENZA MATURAZIONE
- M1 MIELOBLASTICA CON MINIMA MATURAZIONE
MIELOIDE
- M2 MIELOBLASTICA CON DISTINTA MATURAZIONE
MIELOIDE
- M3 PROMIELOCITICA
- M4 MIELO – MONOBLASTICA
- M5 MONOBLASTICA
- M6 ERITROBLASTICA
- M7 MEGACARIOBLASTICA
LE CELLULE BLASTICHE “MATURANO SEMPRE UN POCO” ACQUISTANDO
CARATTERI MORFOLOGICI CHE PERMETTONO DI DISTINGUERE ALMENO 8
FENOTIPI MORFOLOGICI – A CIASCUN FENOTIPO MORFOLOGICO
CORRISPONDONO EQUIVALENTI FENOTIPI IMMUNOLOGICI.
LEUCEMIE ACUTE MIELOIDI (LAM)
CRITERI MORFOLOGICI (Classificazione FAB)
- M0 MIELOBLASTICA SENZA MATURAZIONE
- M1 MIELOBLASTICA CON MINIMA MATURAZIONE
MIELOIDE
- M2 MIELOBLASTICA CON DISTINTA MATURAZIONE
MIELOIDE
- M3 PROMIELOCITICA
- M4 MIELO – MONOBLASTICA
- M5 MONOBLASTICA
- M6 ERITROBLASTICA
- M7 MEGACARIOBLASTICA
LE CELLULE BLASTICHE “MATURANO SEMPRE UN POCO” ACQUISTANDO
CARATTERI MORFOLOGICI CHE PERMETTONO DI DISTINGUERE ALMENO 8
FENOTIPI MORFOLOGICI – A CIASCUN FENOTIPO MORFOLOGICO
CORRISPONDONO EQUIVALENTI FENOTIPI IMMUNOLOGICI.
M1 M2

M3 M4
M5 M6

M7 Normal BM
WHO Classification
• AML with certain genetic abnormalities
– t(8;21), t(16), inv(16), chromosome 11 changes
– t(15;17) as usually seen with AML M3
• AML with multilineage dysplasia (more than one abnormal myeloid cell type is
involved)
• AML related to previous chemotherapy or radiation
• AML not otherwise specified
– undifferentiated AML (M0)
– AML with minimal maturation (M1)
– AML with maturation (M2)
– acute myelomonocytic leukemia (M4)
– acute monocytic leukemia (M5)
– acute erythroid leukemia (M6)
– acute megakaryoblastic leukemia (M7)
– acute basophilic leukemia
– acute panmyelosis with fibrosis
– myeloid sarcoma (also known as granulocytic sarcoma or chloroma)
• Undifferentiated or biphenotypic acute leukemias (leukemias that have both
lymphocytic and myeloid features. Sometimes called ALL with myeloid markers,
AML with lymphoid markers, or mixed lineage leukemias.)

James W. Vardiman et al., Blood, 2009 114: 937-951


Leucemie acute mieloidi
Varietà particolari
• LAM promielocitica (FAB/M3) t (15, 17) pml / rar,
sensibile all’ acido retinoico prognosi favorevole
• LAM monoblastica (FAB/M5) cromosoma 11, grande
massa leucemica (iperleucocitosi), cute, gengive,
linfonodi, sistema nervoso centrale. Prognosi
sfavorevole.
• LAM eritroblastica (FAB/M6) e megacarioblastica
(fab/m7)rare – spesso secondarie – prognosi
sfavorevole
Leucemia mieloide
acuta, sottotipo M3:
La leucemia acuta a
promielociti è sempre
associata con la traslocazione
cromosomica 15;17
(PML/RARalfa)
Si associa spesso a
coagulazione intravascolare
disseminata (CID)
Leucemia M3 APL O PROMIELOCITICA
t(15;17)(q22;q21)
IDENTITA’

t(15;17)(q22;q21) G- banding (sinistra e centro)

Istituto di Ematologia e Oncologia Medica “Seràgnoli”, Università di Bologna


LEUCEMIA ACUTA LINFOBLASTICA

Malattia linfoproliferativa originata da un primitivo disordine


dell’emopoiesi che si manifesta con una produzione rapida ed
incontrollata di precursori della linea linfoide.

Epidemiologia:

• 28-36 nuovi casi/anno/1.000.000 di soggetti di età < 15 anni (350-400


nuovi casi/anno in Italia)
• picco d’incidenza: 3-5 anni
• 75-80% delle leucemie dell’età pediatrica
LEUCEMIE ACUTE LINFOBLASTICHE

• Sono il tumore in assoluto piu’ frequente in età


pediatrica
• 80% B-LINFOCITARIE 20% T-LINFOCITARIE
• Linfoadenomegalie (linfonodi superficiali e profondi)
• Frequente epatosplenomegalia (50% dei casi)
• Impegno mediastinico (15% dei casi)
• Coinvolgimento del SNC (5% adulti, 10% bambini)
CLASSIFICAZIONE FAB DELLE LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI

Varietà Morfologia Frequenza Distribuzione per


FAB (May-Grunwald) nell’adulto età
%
L1 Blasti di piccole 10-25 Più frequente nel
dimensioni bambino
Scarso citoplasma
L2 Blasti grandi ed 70-80 Più frequente
eterogenei nell’adulto
Uno o più nucleoli

L3 Blasti vacuolati 1-5 Più frequente nel


iperbasofili bambino
Nucleoli e vacuoli
nucleari
LEUCEMIA ACUTA LINFOBLASTICA
CLASSIFICAZIONE IMMUNOFENOTIPICA
Linea B (87%)
 Pre-pre B (3%): CD19+, CD10-, SmIg-, CyIg-
 Common (63%): CD19+, CD10+, SmIg-, CyIg-
 Pre B (20%): CD19+, CD10+, SmIg-,CyIg+
 B matura (1%): SmIg+, kappa/lambda+
Linea T (13%): CD3+, CD7+, CD1a+/-
 T immatura: CD3-, CD1a-
 T intermedia: CD3-, CD1a+
 T matura: CD3+, CD1a-
AHL: Pre-pre B + 1 marker mieloide (CD13, CD33, CD65w) o Pre
B/Common/T + > 2 markers mieloidi)
J.E. Rubnitz and A.T. Look J Pediatr Hematol Oncol Vol.20, No.1 Jan/Febr 1998
CLINICA

INQUADRAMENTO
CLINICO-DIAGNOSTICO FENOTIPO
LABORATORIO IMMUNOLOGICO

CITOLOGIA GENOTIPO
ISTOLOGIA CITOGENETICA
MIDOLLO BIOLOGIA MOLECOLARE
Leucemie acute
Patogenesi dei quadri clinico-patologici

La proliferazione senza maturazione delle cellule


blastiche leucemiche determina

Infiltrazione e danno di tessuti e organi:


midollo osseo, linfonodi, milza, cute,
sistema nervoso centrale
LEUCEMIE ACUTE
PATOGENESI DEI QUADRI CLINICO-PATOLOGICI

MANCATA O INSUFFICIENTE PRODUZIONE DI ERITROCITI,


GRANULOCITI E PIASTRINE DETERMINA

SINTOMI E SEGNI DI INSUFFICIENZA


MIDOLLARE

ANEMIA PIASTRINOPENIA INFEZIONI


Leucemia Acuta
anemia

 pallore cutaneo e mucoso


 astenia, facile affaticabilità
 dispnea da sforzo ed a riposo
 tachicardia
 edemi declivi
 sudorazione abbondante
PIASTRINOPENIA

Petecchie Ecchimosi

Epistassi Ematomi
PIASTRINOPENIA

Petecchie emorragiche che ricoprono la parte superiore del


torace e la faccia in una piastrinopenia grave.
PIASTRINOPENIA

Ecchimosi marcate e
petecchie emorragiche
sull’inguine, sulla
coscia e a carico della
rotula
PIASTRINOPENIA

Emorragia retinica in un paziente con LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA


ed importante trombocitopenia.
LEUCOPENIA-NEUTROPENIA
INFEZIONI

Febbre di ndd spesso resistente a terapia


antinfiammatoria ed a diverse linee di terapia
antibiotica
LEUCOPENIA-NEUTROPENIA
INFEZIONI

Leucemia mieloide acuta:


infezione da Staphylococcus
aureus (a) da un'infezione
dell’orbita destra e tessuto
circostante e (b) da
un'ulcera necrotica
eritematosa della cute
LEUCOPENIA-NEUTROPENIA
INFEZIONI

Leucemia mieloide acuta: questa


donna di 32 anni ha ricevuto
ripetute chemioterapie per
malattia refrattaria. Sono visibili
tre cavità micotiche: (a)
radiografia; (b, c) scansioni di
tomografia computerizzata (TC).
[(b, c)
Lesioni a carico del cavo orale

Leucemia acuta:
(a) una lesione da
herpes simplex del
labbro superiore;
(b) placca da
candida nel palato
molle.
Leucemia mieloide acuta:
infezione da aspergillo
scansione TC che
mostra una lesione
capsulata del
cervello nella zona
frontale destra,
causata da
infezione da
aspergillo
circondata da
un'area ipodensa
causata
dall'infiammazione
LINFOADENOPATIA MEDIASTINICA
INFILTRAZIONE LEUCEMICA
LIQUORALE

Meningosi Leucemica
Leucemia acuta linfoblastica:
quest’uomo di 59 anni ha
un'asimmetria facciale causata da
una paralisi del settimo nervo
cranico (FACIALE) di destra per
infiltrazione leucemica delle
meningi.
INFILTRAZIONE LEUCEMICA GENGIVALE

L’infiltrazione gengivale da parte di blasti è associata alla


Leucemia Mieloide Acuta monocitaria

Mani A, N Engl J Med 2008;258:274


LEUCEMIA ACUTA MONOBLASTICA
INFILTRAZIONE GENGIVALE DI CELLULE LEUCEMICHE
INFILTRAZIONE CUTANEA DI CELLULE
LEUCEMICHE
Skin Infiltration with AML (Leukemia Cutis)
Leucostasi microcircolo
• Accumulo di blasti nel microcircolo

• polmoni: ipossiemia, infiltrati polmonari

• CNS: ictus cerebri, emorragia cerebrale

• Epatosplenomegalia

• Insufficienza renale di grado variabile


Leukostasis
• Leukostasis – predominantly in those with WBC
counts > 100,000 (10% of patients); can also be seen
in patients with WBC > 50,000
– Most common in those with M4 or M5 leukemia
– Function of the blast cells being less deformable than
mature myeloid cells. As a result, intravascular plugs
develop.
– High metabolic activity of blast cells and local production
of various cytokines contribute to underlying hypoxia
QUADRO CLINICO

SINTOMI CLINICI

• Astenia, dispnea da sforzo (secondarie ad anemia)


• Febbre e sovrainfezioni (secondarie a deficit quali e
quantitativi dei GB)
• Emorragie (secondarie a piastrinopenia)
• Calo ponderale
• Dolori ossei ed articolari
• Dolori addominali
• Sintomi neurologici
QUADRO CLINICO
SEGNI OBIETTIVI

• Epatomegalia
• Splenomegalia
• Linfonodi superficiali
• Mediastino allargato
• Ipertrofia gengivale
• Infiltrazione cutanea
• Blasti nel liquor
Alterazione della crasi ematica nelle leucemie acute all’esame clinico

Parametro ematologico LAM % del totale LAL % del totale


Emoglobina (g/dl)
<8 30-40 10-15
8-12 55-60 70-80
>12 <5 10-15
Leucociti ( x 109/L)
< 10 30-40 10-20
10-25 20-30 20-30
> 25 20 25-40
> 100 5-15 15-20
Alterazione della crasi ematica nelle leucemie acute all’esame clinico

Piastrine ( x 109/L) LAM % del totale LAL % del totale


< 25 25-35 10-15

25-100 50-70 50-70

> 100 5-15 10-30

Blasti nella formula


leucocitaria %
Assenti 1-5 1-3

1-30 30-40 35-50

> 30 45-55 40-50


Procedure diagnostiche in Ematologia

• Esame emometrico e morfologico con colorazione May-Grunwald-Giemsa del


sangue periferico e del midollo osseo

• Colorazioni citochimiche dei blasti leucemici : PAS, fosfatasi acida, Sudan


nero, mieloperossidasi, cloro-acetato-esterasi, naftol-acetato-esterasi

• Studio dell’immunofenotipo dei blasti leucemici mediante anticorpi


monoclonali con tecniche di citometria a flusso

• Analisi cromosomica con tecnica di bendaggio sulle metafasi dei blasti


leucemici

• Analisi molecolare del DNA con tecniche di ibridazione in situ (FISH) e/o di
amplificazione mediante PCR
LEUCEMIE ACUTE
CONCETTI GENERALI DI TERAPIA

1. Terapia di supporto del paziente all’esordio


2. Terapia antileucemica di induzione
- citotossica (chemioterapia)
- mirata (LAL Ph+ ; LMA promielocitica)
3. Terapia antileucemica di consolidamento e/o
mantenimento
4. Trapianti di cellule staminali ematopoietche
(allo/auto).
LEUCEMIE ACUTE
TERAPIA DI SUPPORTO

1. Prevenzione delle infezioni


2. Trasfusione emazie concentrate
3. Trasfusione concentrati piastrinici
4. Trasfusione plasma
5. Terapia delle complicanze metaboliche e della
leucostasi
6. Idratazione del paziente sulla base della superficie
corporea
FATTORI PREDISPONENTI ALLE INFEZIONI
NEL PAZIENTE NEOPLASTICO
 GRANULOCITOPENIA
 ALTERAZIONE DEL SISTEMA LINFOIDE:
IMMUNITA’ CELLULARE
IMMUNITA’ UMORALE
FUNZIONE SPLENICA

 ALTERAZIONE DELLE BARRIERE MECCANICHE


 ALTRE CAUSE DIPENDENTI DALLA NEOPLASIA
LESIONI OSTRUTTIVE
ALTERAZIONI DEL S.N.C.

 COLONIZZAZIONE AGENTI NOSOCOMIALI


Le infezioni batteriche
 Circa il 64% degli episodi febbrili nel p.te neutropenico sono associati a
infezioni documentate.
 Il 60-80% di queste fino alla fine degli anni ’80 erano dovute a batteri
aerobi gram-negativi, prevalentemente Pseudomonas Aeruginosa.
 Il 20% delle infezioni da gram-positivi erano sostenute da Staphylococcus
Aureus.
 Dalla metà degli anni ’80 incremento delle infezioni da gram-positivi: oggi
il 60-70% degli episodi di batteriemia sono sostenuti da cocchi gram-
positivi (stafilococchi, streptococchi, enterococchi).
 Le cause di questo cambiamento sono probabilmente multifattoriali:
profilassi con chinolonici, alte dosi di Ara-C, più frequenti mucositi etc., più
diffusi CVC che caratteristicamente sono colonizzati da G+.
 Drammatico problema: emergenza di ceppi di enterococchi vancomicino-
resistenti (VRE) soprattutto di origine nosocomiale (E. faecium): loro
batteriemie mortali > 80% dei casi!
LEUCEMIE ACUTE
PROFILASSI ANTIBATTERICA

PAZIENTE IN ISOLAMENTO NEL SOSPETTO DI LEUCEMIA ACUTA

INIZIARE TERAPIA ANTIBIOTICA DI PROFILASSI

FLUOROCHINOLONICO (Ciprofloxacina 500 mg x 2/die, Levofloxacina 500 mg/die


Evidenza e Forza di raccomandazione A1 (IDSA Grading sistem)

Meunier F et al. European Journal Of Cancer, 2008, 44; 2112-2117


Leucostasi
Sintomatologia:
– Polmonari: dispnea, dolore toracico
– SNC: cefalea, deficit di memoria, paralisi n. faciale, sintomi oculari
– Priapismo
– Infarto del miocardio

Trattamento
– Chemoterapia di induzione (e.g cytarabine, anthracycline) o con elevati dosi di
idrossiurea
– Considerare irradiazione cerebrale a basse dosi per prevenire la proliferazione
a carico del SNC (possibili emorragie cerebrali in pazienti con leucostasi)
– Evitare se possibile trasfusioni che possono contribuire al’iperviscosità
– Nei pazienti non sottoponibili a chemioterapia in prima istanza(es. Grave
insufficienza renale, complicanze metaboliche), la leucoferesi è la seconda
opzione
ALGORITMO DIAGNOSTICO
SOSPETTA LEUCEMIA ACUTA IN AMBULATORIO

INVIARE IL PAZIENTE IN INFORMARE IL


PRONTO SOCCORSO PAZIENTE DEI RISCHI

LA LEUCEMIA ACUTA E’ UN
URGENZA CLINICA
ALGORITMO DIAGNOSTICO
SOSPETTA LEUCEMIA ACUTA IN PRONTO SOCCORSO

RICHIEDERE CONSULENZA VALUTAZIONE SEGNI E


EMATOLOGICA SINTOMI
RIPETERE
PRELIEVI
EMATOCHIMICI

SEPAZIENTE
NEUTROPENIA INIZIARE
IN ISOLAMENTO
TERAPIAINFETTIVO
PER RISCHIO CON
FLUOROCHINOLONICO
ALGORITMO DIAGNOSTICO
SOSPETTA LEUCEMIA ACUTA IN PRONTO SOCCORSO

ESAMI DI
LABORATORIO

Emocromo, Coagulazione
eventuale presenza INR, ATIII, PT, PTT,
di sospetti elementi blastici Fibrinogeno

Uno striscio di sangue venoso la leucemia acuta


puo’ permettermi di fare promielocitica
diagnosi puo’ esordire con una cid
ALGORITMO DIAGNOSTICO
SOSPETTA LEUCEMIA ACUTA IN PRONTO SOCCORSO

ESAMI DI
LABORATORIO

VALUTAZIONE CHIMICA RENALE ED EPATICA

Idratazione con soluzione Valutare


fisiologica, bicarbonato, stadio di insufficienza
glucosata renale eventuale dialisi

Se necessario iniziare terapia con


allopurinolo
ALGORITMO DIAGNOSTICO

RUOLO DELL’EMATOLOGO IN REPARTO

STUDIO SANGUE VENOSO PERIFERICO AGOASPIRATO MIDOLLARE

ESAME MORFOLOGICO ESAME MORFOLOGICO


IMMUNOFENOTIPO
IMMUNOFENOTIPO CITOGENETICA
BIOLOGIA MOLECOLARE
ALGORITMO DIAGNOSTICO
RUOLO DELL’EMATOLOGO IN REPARTO

COMPLETARE WORK UP SUL


PAZIENTE

TC TOTAL BODY, ECOCARDIO CON FEV, PFR, ESAMI VIROLOGICI,


TAMPONI DI SORVEGLIANZA

PROGRAMMARE INIZIO CHEMIOTERAPIA


Initial Therapy of AML
Remission • Complete remission (CR) must be
Induction attained to cure patient
• CR defined as:
— Clearance of peripheral blood &
Postremission bone marrow of leukemic blasts
Therapy — Reconstitution of normal
hematopoiesis
— Resolution of leukemic infiltrates
• Significant leukemic burden remains
SCT after successful
induction therapy
Consolidation • Postremission therapy is standard
Chemotherapy
PROFILASSI DELLE
LOCALIZZAZIONI MENINGEE

Leucemia linfatica acuta (alto rischio


localizzazione meningee)

Leucemia mieloide acuta se localizzazione


meningea

Leucemia linfatica acuta in recidiva di malattia


Postremission Therapy
• Consolidation/Intensification therapy
– Disease free survival (DFS) 20% to 50% in patients <60 years
– No benefit in patients 60 years

• Hematopoietic stem cell transplantation


– Allogeneic
• DFS 45% to 60%
• Increased treatment-related mortality
– Autologous
• DFS 35% to 50%
• Decreased treatment-related mortality

• Maintenance therapy
– Role defined only in acute promyelocytic leukemia (APL)
FONTI DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE

MIDOLLO OSSEO SANGUE CORDONE


(1969) OMBELICALE (1988)

CSE

SANGUE PERIFERICO
(dopo mobilizzazione con citochine - 1980)
DOPPIA BARRIERA IMMUNOLOGICA
NEL TRAPIANTO di CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE

Donatore Ricevente
Come avviene il trapianto ?
IMPIEGO CLINICO DELLE CSE

TRAPIANTO ALLOGENICO

=
Donatore Ricevente

Fonti di CSE
 Midollo osseo
Fresche
 Sangue periferico
 Sangue di cordone ombelicale Criopreservate
TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
ALLOGENICO: compatibilità

HLA
Gruppo di geni situati sul cromosoma 6
Ereditarietà degli antigeni HLA
Madre Padre

A B C D

A C A D C B D B

A C
TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI
EMOPOIETICHE

CONDIZIONE IDEALE 30% dei casi

• Donatore familiare HLA identico


• Donatore gemello identico
• Donatore familiare con una incompatibilità

IN ALTERNATIVA 70% dei casi


• Trapianto autologo
• Donatore volontario non consanguineo
• Trapianto da sangue di cordone ombelicale
• Trapianto da donatore familiare non compatibile
TRAPIANTO DI CELLULE
STAMINALI
EMOPOIETICHE DA
DONATORE NON
CONSANGUINEO
Bone Marrow Donors Worldwide

Il Bone Marrow Donors Worldwide è un progetto per la raccolta dei


dati genetici pertinenti i potenziali donatori di midollo osseo e le unità
di sangue cordonale criopreservate.
Partecipano 54 Registri, situati in 39 nazioni, e 31 banche di sangue da
cordone ombelicale.

Probabilità di
reperire un Tempo medio
donatore di ricerca
compatibile
3 – 4 mesi
60 – 70 %

ITALIAN BONE MARROW DONOR REGISTRY


Registro Italiano Donatori Midollo Osseo
Sangue periferico

Midollo osseo

Cordone ombelicale

Sorgenti di cellule staminali


Raccolta
di cellule staminali da midollo osseo

Trattandosi di punture ossee,


è necessario che il prelievo
venga eseguito in anestesia,
risultando altrimenti doloroso

Il prelievo dura,
di norma, 30-45 minuti
e non comporta danno o
menomazioni al donatore
Mobilizzazione e raccolta
di cellule staminali periferiche
Fattore di crescita CD 34 +
GB
100 60,1
52,7 69,2
28,3
38,5 31,8
13,2
10
6,4 5,5
g6 4,02
2,6 g2 g3
3,3
1,9
1
g1 g2 g3 g4 g5 g6 g7

• DOLORE OSSEO
• CEFALEA
• STANCHEZZA
• MIALGIA
• NAUSEA SANGUE PERIFERICO
• ROTTURA DELLA MILZA
• IMA
MIDOLLO
• STROKE OSSEO
• CRISI FALCEMICA
Mobilizzazione e raccolta
di cellule staminali periferiche

Durata: 4-5 ore per 1 o 2 giorni consecutivi


Non necessita di ricovero
Raccolta
di cellule staminali da cordone ombelicale
PRELIEVO SCO
Raccolta
di cellule staminali da cordone ombelicale
RACCOLTA SCO
La capacità di automantenimento e differenziazione delle
cellule staminali emopoietiche è dimostrata dalla possibilità Paziente con
di ricostituzione emopoietica completa dopo trapianto di emopatia
cellule midollari

Chemio/Radiotherapy

aplasia
midollare

Rigenerazione
emopoietica
IMPIEGO CLINICO DELLE CSE
TRAPIANTO AUTOLOGO

=
Donatore Ricevente

Fonti di CSE
 Midollo osseo
Criopreservate
 Sangue periferico
……non c’è trapianto senza supporto
trasfusionale……

COMPATIBILITA’ ABO
+
COMPATIBILITA’ HLA

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