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Supponiamo di avere il componente caricato assialmente in direzione 1 che non coincide con la direzione

delle fibre e se abbiamo soltanto la direzione 1, detto θ l’angolo di rotazione tra l’asse 1 del componente e la
direzione x delle fibre abbiamo le su scritte relazioni di trasformazione.
Naturalmente la σx dovrà essere minore della tensione limite lungo x, σy dovrà essere minore della tensione
limite lungo y ecc. Per cui facendo riferimento alla seguente relazione possiamo dire:

σ1 cos2ϑ < ∑x (resistenza alla rottura nella direzione delle fibre x)


così assicuriamo la resistenza a rottura in direzione delle fibre, discorso analogo può
essere fatto per le altre direzioni.
Abbiamo tre disuguaglianze che mi daranno tre valori di σ1 ovviamente quello che non
dobbiamo superare è il valore più basso di tutti. Questo potrebbe essere il criterio della massima
sollecitazione applicato ai materiali fibrosi. Non sapendo se tale criterio sia quello giusto, vanno fatte delle
prove sperimentali per verificarne l’attendibilità; quindi come si osserva dal grafico (slide 32) al variare di θ
misuro la σ1 che corrisponde alle relazioni prima citate e si confrontano con i dati sperimentali; si nota che
c’è un notevole scarto tra le curve sperimentali e quelle predette teoricamente.
Questo significa che questo criterio della massima tensione normale, per i laminati non va bene.

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