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LA STORIA INCONTRA LA SCIENZA TRA L’ABRUZZO E IL TEXAS

LA STORIA INCONTRA LA SCIENZA TRA L’ABRUZZO E IL TEXAS · HISTORY MEETS SCIENCE BETWEEN ABRUZZO AND TEXAS
HISTORY MEETS SCIENCE BETWEEN ABRUZZO AND TEXAS
Architettura, restauro e controllo ambientale del costruito storico
Architecture, Restoration and Environmental Control of Historical Buildings

a cura di · edited by
S imonetta C iranna a ngela l ombardi P atrizia m ontuori

€ 30,00
ISBN 978-88-7140-966-5

EDIZIONI QUASAR
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Con il patrocinio del · Under the patronage
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale (DICEAA)
Università degli Studi dell’Aquila

College of Architecture, Construction and Planning of

University of Texas at San Antonio (UTSA)

Le curatrici e gli autori ringraziano gli Enti, pubblici e privati,

e tutti coloro che hanno reso disponibili i loro archivi e contribuito agli studi condotti

The editors and authors thank the Institutions, public and private,
and all those have made available their archives and contributed to the studies conducted

In copertina · On the cover:

Ponte sul fiume Orta, 22 dicembre 1951: prospettiva del progetto dell’ing. Riccardo Morandi,
impresa ing. Rodolfo Stoelcker
Bridge on Orta river, 22nd December 1951: perspective of project
by eng. Riccardo Morandi, building contractor eng. Rodolfo Stoelcker
(Archivio Storico Amministrazione Provinciale di Pescara)
In retrocopertina · On the back cover:
Missione di San osè a San Antonio, Texas: fotopiano della facciata pricipale
Mission of San Josè in San Antonio, Texas:
photomap of the main façade (processing by eng. Marco Felli)

Ove possibile sono stati richiesti i permessi di riproduzione delle immgini,

si resta comunque a disposizione di eventuali detentori dei diritti che non è stato possibile contattare
Wherever possible, the reproduction licenses of the images have been requested.
However, it remains available to any rights holders who could not be contacted

Edizioni uasar di Severino Tognon s.r.l.

via A accio 41-43, 00198 Roma
tel. 0685358444, fax 0685833591
email: info edizioniquasar.it

ISBN 978-88-7140-966-5
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LA STORIA INCONTRA LA SCIENZA TRA L’ABRUZZO E IL TEXAS
HISTORY MEETS SCIENCE BETWEEN ABRUZZO AND TEXAS
Architettura, restauro e controllo ambientale del costruito storico
Architecture, Restoration and Environmental Control of Historical Buildings

a cura di · edited by
S imonetta C iranna a ngela l ombardi P atrizia m ontuori

EDIZIONI UASAR
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INDICE · TABLE OF CONTENTS

7 Introduzione / Introduction
Simonetta Ciranna, Angela Lombardi, Patrizia Montuori

9 Valerio PioVanello
Ofena forno d’Abruzzo’: storia e morfologia di un piccolo borgo montano nel Parco Nazionale del Gran Sasso.
Un caso emblematico: palazzo Moscardelli
Ofena the ‘Oven of Abruzzo’: History and Morphology of a Little Mountain Borough in Gran Sasso National
Park. An Emblematic Case: Palazzo Moscardelli
23 Carla BartolomuCCi
Impianti’ e caratteristiche ambientali del costruito storico: una lettura attraverso le stratificazioni costruttive del
palazzo Carli Benedetti a L’Aquila
‘Technological Systems’ and Microclimatic Characteristics of the Historical Buildings: an Interpretation
Through the Building Stratifications of Palazzo Carli Benedetti in L’A uila
35 Simonetta Ciranna
Il cemento armato e sue applicazioni nella prima metà del Novecento in Abruzzo
Reinforced Concrete and Its Use in Abruzzo During the First Half of Twentieth Century
51 marCo Felli
Criteri e metodi di restauro in calcestruzzo armato in Abruzzo e nel Sud degli Stati Uniti
Criteria and Methods of Restoration Works in Reinforced Concrete in Abruzzo and Southern Part of United
States
65 Patrizia montuori
Al mare e ai monti contro il mal sottile’. Tipologia, architettura e controllo ambientale dagli ospizi ottocenteschi
alle colonie del ventennio fascista in Italia e Abruzzo
To Sea and Mountains against the ‘ White Plague’. Typology, Architecture and Environmental Control from
Nineteenth-Century Hospices to the Colonies of the Fascist Period in Italy and Abruzzo
79 marCo VolPe
Un volo interrotto: la colonia Stella Maris’ a Montesilvano, Pescara
An Interrupted Flight: the Colony ‘Stella Maris’ in Montesilvano, Pescara
89 eleonora laurini
Sistemi di ventilazione naturale per il raffrescamento passivo in diversi contesti climatici
Natural Ventilation Systems for Passive Cooling in Different Climatic Contexts
105 Pierluigi De BerarDiniS
Riqualificazione energetica del costruito storico. Coniugare l’efficienza ambientale con la qualità architettonica
Improving nergy fficiency in istorical Buildings. Combining nvironmental fficiency with Architectural
Quality
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115 John murPhy
Considerazioni sulla qualità ambientale in caso di riuso di edifici storici danneggiati dal sisma
Environmental Quality Considerations in Historic Structure Adaptive Reuse After Event Related Damage:
Earthquake
129 antonella iannarelli
Analisi biologiche su campioni in ambiente indoor in due edifici aquilani: palazzo Moscardelli a Ofena e colonia
I Maggio a Monteluco di Roio
Biological Analysis on Indoor Samples in Two Buildings in L’Aquila: Palazzo Moscardelli in Ofena and Colony
IX Maggio in Monteluco di Roio

143 Indice dei nomi Index of Names

145 Indice dei luoghi / Index of Places
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Simonetta Ciranna angela lomBarDi Patrizia montuori
Introduzione
Introduction
Secondo il filosofo napoletano Giambattista Vico (1668-
1774) la storia è una scienza nuova’ che ha a oggetto una
realtà creata dall’uomo e, quindi, addirittura più concre-
ta delle astrazioni matematiche e scientifiche. Una realtà
che, nel caso dell’architettura è, forse, ancor più tangibile
in virtù delle sue imprescindibili componenti costruttive
e funzionali e che, dunque, pu essere indagata effica-
cemente attraverso una visione integrata e multidiscipli-
nare.
La Storia del costruito storico e la Scienza, volta a
puntualizzarne gli aspetti quantitativi, sono i fili con-
duttori dei contributi raccolti nel volume; testi che
espongono, in sintesi, le ricerche di docenti e ricercatori
dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’University
of Texas at San Antonio, avviate nell’ambito dell’ac-
cordo bilaterale tra le due istituzioni universitarie, e gli
apporti di professionisti ed esponenti delle istituzioni
abruzzesi, che hanno collaborato a tali studi (Soprin-
tendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città
dell’Aquila e i comuni del Cratere, Agenzia Regionale
per la Tutela dell’Ambiente – ARTA-Abruzzo).
I contributi sono finalizzati, in primo luogo, alla
conoscenza delle preesistenze e delle peculiarità archi-
tettoniche, tipologiche e costruttive dell’edilizia storica
nei due territori coinvolti nell’accordo, nato in seno alla
Storia dell’Architettura e al Restauro. Essi, per , svi-
luppano i temi di analisi anche attraverso un approccio
multidisciplinare, volto, in particolare, alla comprensio-
ne del rapporto edificio-ambiente, fortemente influen-
zato, in Abruzzo, dai ripetuti eventi sismici e, in Texas,
dalle condizioni climatiche.
Con tali obiettivi il volume presenta il territorio e
l’edilizia storica abruzzese attraverso l’esame di un
centro minore aquilano, Ofena, e di uno dei suoi ma-
nufatti più importanti, palazzo Moscardelli (Piova-
nello), approfondendo, poi, il caso di un edificio del
centro storico dell’Aquila, palazzo Carli Benedetti,
significativo sia per il valore storico-architettonico sia
per l’intervento di restauro operato dopo il sisma del
2009 (Bartolomucci); estende, poi, la visione, in ter-
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The Neapolitan philosopher Giambattista Vico (1668-
1774) claimed that history is a new science’. The ob-
ect of history is a reality created by man and, therefore,
even more concrete than the mathematical and scientif-
ic abstractions. In the case of architecture, such reality
can be even more tangible due to its intrinsic construc-
tion and functional components; thus, its investigation
can be effectively carried out through an integrated and
multidisciplinary approach.
History of the built heritage and Science, developing
quantitative methods, are the main threads of the arti-
cles collected in this volume.
The articles present, in a concise manner, research
studies carried out by faculty and scholars from Univer-
sità degli Studi dell’Aquila and from the University of
Texas at San Antonio. These studies were implemented
within the bilateral agreement between the two academ-
ic institutions and also include works carried out by pro-
fessionals and officers from various public Institutions of
Abruzzo, involved in the research pro ects (the Superin-
tendence Archeology, Belle Arti and Landscape for the
City of L'Aquila and the Municipalities of the Seismic
'Cratere', the Regional Agency for Environmental Pro-
tection – ARTA-Abruzzo).
First, the articles focus on the analysis of historic
structures and of the architectural, typological and con-
struction features of the built heritage located in the two
geographical areas of the agreement.
Although the agreement was implemented in the fields
of history of architecture and historic preservation, the
book chapters are developed through a multidiscipli-
nary approach, with the aim of exploring the relationship
building environment. Such relationship is highly influ-
enced, in the Abruzzo region, by recurrent seismic events,
and in the Texas state, by climatic conditions.
ith these ob ectives in mind, the book introduces to
the territory and the historic architecture of Abruzzo with
the study of the historic town of Ofena and its most his-
torically significant construction, the Palazzo Moscardelli
(Piovanello); it includes the investigation of a case study
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Simonetta Ciranna Angela Lombardi Patrizia Montuori
Introduzione · Introduction
Department of Civil, Architectural Construction and Environmental Engineering, University of L’Aquila, Italy
mini temporali e costruttivi, all’introduzione e uso del
cemento armato in Abruzzo, sia in grandi opere infra-
strutturali sia nelle ricostruzioni successive al sisma del
1915 (Ciranna), e alla sua applicazione nel restauro,
sia di preesistenze abruzzesi sia texane (Felli, con il
supporto nelle ricerche negli USA della professoressa
Lombardi); introduce il rapporto tra edificio storico e
ambiente, attraverso l’analisi di tipologie architettoni-
che e tecniche di controllo ambientale adottate in Italia
e Abruzzo, tra Ottocento e Novecento, negli ospizi, sa-
natori e, in particolare, nelle colonie climatiche tempo-
ranee realizzate durante il regime fascista (Montuori);
presenta, in particolare, le vicende storiche e le attuali
ipotesi di recupero di una delle tre colonie abruzzesi,
l’ex Stella Maris’ a Montesilvano, Pescara (Volpe);
analizza in termini quantitativi e con specifiche simu-
lazioni l’efficienza dei sistemi di raffrescamento passi-
vo adottati dall'architetto americano . R. Gordon in
Texas, e in edifici storici nel diverso contesto climatico
abruzzese (Laurini, con il supporto nelle ricerche negli
USA della professoressa Lombardi), dimostrando, poi,
l’opportunità d’interventi sul costruito storico studiati
all’insegna di una compatibilità tra innovazione tecno-
logica, efficienza energetica e conservazione valoriz-
zazione dello stesso (De Berardinis); infine, introduce
il tema della salubrità dell’aria interna negli edifici sto-
rici, verificando quantitativamente tale aspetto in due
edifici danneggiati dal sisma dell’Aquila del 2009: la
colonia I Maggio a Monteluco di Roio e il palazzo
Moscardelli a Ofena (Murphy e Iannarelli).
In un percorso di approfondimento critico e di ana-
lisi della realtà storico-architettonica dei due territori
coinvolti nell’accordo internazionale tra le Università
dell’Aquila e di San Antonio, e attraverso un approccio
multidisciplinare in cui s’incontrano Storia e Scienza,
dunque, il volume intende proporre taluni degli stru-
menti di conoscenza fondamentali nell’intervento sulle
preesistenze storiche.
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of a building in the historic center of L’Aquila, Palazzo
Carli Benedetti, relevant both for its historical and archi-
tectural values and for the conservation work undertak-
en after the 2009 earthquake (Bartolomucci).
The vision is then broadened to different time peri-
ods and construction techniques, with the introduction
and development of the use of reinforced concrete in
Abruzzo, both in case of large infrastructure and re-
construction works carried out after the 1915 earth-
quake (Ciranna); then the adoption of reinforced con-
crete in case of conservation works is explored, both in
Abruzzo and Texas (Felli, with the support in research
in the USA of Professor Lombardi). The relationship
between historic architecture and environment is exam-
ined through the analysis of architectural typologies and
environmental control techniques developed in hospic-
es and sanatoria (and other institutional buildings),
between 19th and 20th century. In Italy and Abruz-
zo the implementation of temporary climatic colonies
(holiday camps) built during the Fascist period are
investigated (Montuori); exposes, in particular, the his-
torical events and the current hypotheses of recovery of
one of the three colonies built in Abruzzo, the ex Stella
Maris’ in Montesilvano, Pescara (Volpe). uantitative
analysis with specific CFD simulations are developed to
verify the efficacy of passive cooling systems adopted by
the american architect . R. Gordon in Texas, as well as
in historic buildings in a different climatic environment,
like the one of Abruzzo (Laurini, with the support in re-
search in the USA of Professor Lombardi); the necessity
of interventions on the built heritage based on the coex-
istence of technological innovation energy efficiency and
conservation revitalization principles is finally exposed
(De Berardinis). The book addresses, as wells, issues on
environmental health in case of historic buildings, in-
cluding Indoor Air uality measurements in two build-
ings damaged by the 2009 earthquake of L’Aquila: the
Colony I Maggio in Monteluco di Roio and Palazzo
Moscardelli in Ofena (Murphy e Iannarelli).
The book proposes numerous critical and investigative
tools to be considered fundamental for the management
of the built heritage, through a critical and analytical pro-
cess of investigation of the architectural and historical fea-
tures, characterizing the two geographical areas involved
in the international agreement between the Universities of
L’Aquila and San Antonio and, through a multidiscipli-
nary approach - where History meets Science.
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Patrizia montuori
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Department of Civil, Construction-Architectural and nvironmental ngineering, niversity of L’A uila

Al mare e ai monti contro il mal sottile’. Tipologia, architettura e controllo ambientale

dagli ospizi ottocenteschi alle colonie del ventennio fascista in Italia e Abruzzo
To Sea and Mountains against the ‘White Plague’. Typology, Architecture and Environmental
Control from Nineteenth-Century ospices to the Colonies of the Fascist Period
in Italy and Abruzzo

Abstract
Con la Rivoluzione Industriale le città europee si trasformano in luoghi insalubri e caotici, sia per il crescente inquinamento in-
dustriale sia per l’addensarsi di masse contadine impiegate nelle fabbriche, favorendo la diffusione di patologie polmonari e, in
particolare, della tubercolosi.
Studi scientifici ed esperienze pratiche dimostrano il ruolo terapeutico del clima marino e montano, favorendo la realizzazione di
strutture per la profilassi e la cura dei malati (ospizi marini, colonie di bosco e sanatori) inizialmente concepiti senza una diretta
relazione con l’agente terapeutico marino o montano. Solo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento tali edifici assumono
caratteristiche architettoniche e distributive capaci di massimizzare le condizioni climatiche, poi applicate e sviluppate nelle colonie
costruite in Italia durante il ventennio fascista, vere e proprie ‘macchine sanitarie ed educative’ realizzate dal regime per forgiare
fisicamente e mentalmente i giovani italiani. Anche l’Abruzzo, nell’Ottocento al margine del vivace dibattito e delle realizzazioni
che coinvolgono le altre regioni italiane, negli anni Trenta vede la costruzione di tre colonie climatiche temporanee, due marine e
una montana, perfetta espressione degli aspetti tipologici, architettonici e simbolici che ruotano attorno al tema delle colonie, tra
tradizione e modernità.
With the Industrial Revolution, European cities transformed into unhealthy and chaotic places, both due to growing industrial
pollution and the steep incline of people employed in factories, favoring the spread of pulmonary diseases and, in particular, tu-
berculosis, nicknamed the ‘white plague’.
Scientific studies and practical e periences demonstrate the therapeutic role of marine and mountain climates, favoring the con-
struction of buildings for the prophyla is and treatment of patients (marine hospices, forest colonies and sanatoriums) initially
conceived without a direct relationship with the therapeutic agency marine or mountain climates. Only between the end of the
nineteenth century and the beginning of the twentieth century these buildings took on architectural and distributive characteristics
capable of ma imizing the climatic conditions, then applied and developed in the colonies built in Italy during the Fascist period,
real sanitary and educational machines’ realized by the fascist Regime to forge young Italians physically and mentally. ven
Abruzzo, which was on the periphery of the lively debate and achievements involving the other Italian regions, saw the creation of
three temporary climatic colonies, two marine and one mountain, which were perfect e pressions of typological architectural, and
symbolic aspects that revolve around the themes of the colonies, between tradition and modernity.

Parole chiave/ Keywords

Tubercolosi, sanatori, fascismo, colonie, salubrità
Tuberculosis, Sanatoriums, Fascism, Colonies, ealthiness

Introduzione
Tra Settecento e Ottocento l’Europa è vessata dalla tu-
bercolosi, ‘male sottile’ strisciante e contagioso, che col-
pisce, indistintamente, tutte le classi sociali. Sulla spinta
della rivoluzione industriale, infatti, da una parte, mas-
se contadine iniziano ad addensarsi nelle città sedi delle
nuove fabbriche, in situazioni di coabitazione forzata,
penuria alimentare e disastrose condizioni ambientali
Introduction
Between the eighteenth and nineteenth centuries, Europe
is plagued by tuberculosis, nicknamed the ‘white plague’,
which affects, without distinction, all social classes. On
the strength of the Industrial Revolution, peasant mass-
es moved to the cities where new factories were located.
There, the incomers lived in situations of forced cohab-
itation, food shortages and disastrous working environ-
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Patrizia Montuori
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Fig. 1. Ospizio Marino di Viareggio detto palazzo delle Muse , Giuseppe Poggi (1861-69). The Marine
delle Muse , Giuseppe Poggi (1861-69) (Reale Società d Igiene 1885, p. 431).
lavorative. Dall’altra, a causa del crescente inquina-
mento industriale, la qualità dell’aria degli insediamenti
urbani subisce un drastico peggioramento, favorendo la
generale diffusione delle patologie polmonari.
In Italia, come negli altri paesi europei, dunque, si
consolida l’idea del ruolo terapeutico per tali patologie
del clima e delle condizioni ambientali [Cocchi, Bian-
chi 1750; Gilchrist 1756], supportata da ricerche scien-
tifiche e sperimentazioni pratiche: gli studi del biologo
Lazzaro Spallanzani (1729-1799) sulle proprietà batte-
ricide della luce solare; le esperienze del medico ed epi-
demiologo fiorentino Giuseppe Barellai (1813-1884),
che dal 1853 inizia a trarre fuori dai comuni ospedali i
fanciulli per sottoporli alla talassoterapia, e dello scien-
ziato Biagio Castaldi (1821-1864), che, anch’egli mala-
to di tubercolosi, nella prima metà del XIX secolo speri-
menta su se stesso gli effetti salutari anche del soggiorno
in alta quota, associato a una buona e sostanziosa ali-
mentazione Castaldi 1858 .
Sulla base di tali studi, dunque, il mare e la monta-
gna divengono fondamentali nella profilassi e cura della
tubercolosi e già nella prima metà dell’Ottocento, anche
in Italia sono istituiti i primi ospizi marini, in particola-
re nel Granducato di Toscana (Viareggio -1821-1869-,
Firenze -1853-, Prato -1864-, Pistoia -1866-) e le prime
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ospice of Viareggio called Palazzo
mental conditions. Additionally, due to growing indus-
trial pollution, the air quality of these urban settlements
deteriorated drastically, allowing the swift spread of
pulmonary diseases. In Italy, as in other European coun-
tries, therefore, the climate and environmental conditions
played therapeutic role in the cure of these pathologies
[Cocchi, Bianchi 1750; Gilchrist 1756], a hypothesis sup-
ported by scientific research and practical experiments.
The research to support this included that of the biolo-
gist Lazzaro Spallanzani (1729-1799) on the bactericidal
properties of sunlight; also influential was the Florentine
doctor and epidemiologist Giuseppe Barellai (1813-
1884), who 1853 began to take children out of the com-
mon hospitals to subject them to thalassotherapy and the
scientist Biagio Castaldi (1821-1864), also suffering from
tuberculosis, who in the first half of the nineteenth centu-
ry experimented on himself by measuring the effects of
living at a high altitude, as well as a good and substantial
diet [Castaldi 1858 .
On the basis of these studies, therefore, the sea and
the mountains became fundamental in the prophylaxis
and treatment of tuberculosis, and already in the first
half of the nineteenth century, the first marine hospic-
es were established, in particular in the Grand Duchy
of Tuscany (Viareggio -1821-1869-, Florence -1853-,

colonie di bosco o montane. Gli edifici, per , presen-
tano un’organizzazione tipologica e distributiva ancora
limitata alle funzioni di soggiorno, ospitate all’interno di
costruzioni preesistenti o concepite senza una diretta re-
lazione con l’agente curativo marino o montano, come
altri tipi di abitazione collettiva infantile, quali conventi
o seminari (Fig. 1).
1. Tipologia, architettura e controllo ambientale dagli
ospizi e sanatori anti-tubercolari alle colonie del periodo
fascista
Gli edifici destinati alla profilassi e cura delle patolo-
gie polmonari e della tubercolosi assumono specifiche
caratteristiche architettoniche e distributive solo tra la
fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando la
tecnica terapeutica inizia ad associare all’isolamento dei
bambini e dei pazienti dalla famiglia e dalla città, forme
edilizie capaci di massimizzare le condizioni climatiche,
ad esempio con corti per favorire la circolazione dell’a-
ria e la penetrazione del sole o articolate in padiglioni
che, accogliendo le contemporanee evoluzioni nell’edili-
zia ospedaliera, riducono i rischi di contagio delle forme
architettoniche chiuse, come nell’Ospizio Marino di Pa-
lermo (1873) Ciranna, Montuori 2018 . In particolare
il sanatorio antitubercolare, ubicato in aree montane
esterne ai nuclei urbani, per evitare il contagio, si con-
figura come la nuova tipologia sanitaria destinata alla
cura di malati specifici. Esso si connota per una razio-
nale organizzazione che, nel Novecento, si tradurrà in
uno stile lineare, pienamente rispondente ai canoni del
Movimento Moderno Campbell 2005 , volta ad acco-
gliere e sfruttare con finalità curative e per la salubrità
degli edifici gli elementi naturali (aria, luce e calore): le
correnti d’aria seguono percorsi obbligati negli ambien-
ti interni secondo criteri di ventilazione naturale; il sole
si trasforma in luce e calore grazie alle ampie superfici
vetrate; il verde è inserito negli edifici con corti, giardini
d’inverno o serre.
In Italia dopo la Prima Guerra Mondiale e, siste-
maticamente, con l’avvento del Fascismo, agli ospizi
marini, le colonie montane, e i sanatori antitubercolari
si affiancano e sostituiscono nuovi edifici destinati prin-
cipalmente all’indottrinamento e al rafforzamento dei
bambini sani, secondo un metodico programma sani-
tario ma, soprattutto, politico. L’obiettivo del regime è,
infatti, plasmare’, fisicamente e mentalmente, sin dalla
prima infanzia, un nuovo italiano pronto a sacrificarsi
in guerre conquistatrici, atte a fare dell’Italia un Grande
Impero. Accanto alle colonie permanenti’ per la cura
dei casi patologici, nascono le ‘colonie climatiche tem-
poranee’, destinate a soggiorni di qualche settimana e
‘diurne’, prossime ai centri urbani e dove i piccoli ospiti
trascorrono la giornata.
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Al mare e ai monti contro il mal sottile’
To Sea and Mountains against the ‘White Plague’
Prato -1864-, Pistoia -1866-), as well as the first forest
or mountain colonies. However, the buildings present a
typological and distributive organization still limited in
function; they were housed in pre-existing buildings or
conceived without a direct relationship with the marine
or mountain healing agents, like other types of collective
housing such as convents or seminaries (Fig. 1).
1. Type, Architecture and Environmental Control by
Hospices and Anti-Tubercular Sanatoria to the Colo-
nies of the Fascist Period
Buildings for the prophylaxis and treatment of pulmo-
nary diseases and tuberculosis assume specific architec-
tural and distribution characteristics only between the
late nineteenth and early twentieth centuries, when thera-
peutic techniques began to associate the isolation of chil-
dren and patients from the family and from the city to
architectural designs capable of maximizing the climatic
conditions; for example, courts might promote air circu-
lation and sun penetration or articulated pavilions that,
by welcoming the contemporary developments in hospital
buildings, reduce the risks of contagion of closed architec-
tural forms, as in the Marine Hospice of Palermo (1873)
Ciranna, Montuori 2018 . In particular, the anti-tuber-
cular sanatorium, located in mountain areas outside the
urban centers, to avoid contagion, was configured as the
new type of sanitary building intended for the treatment
of tubercular patients. It is characterized by a rational
organization that, in the twentieth century, resulted in a
linear style, fully responsive to the canons of the Modern
Movement Campbell 2005 , aimed at welcoming and
exploiting the natural elements (air, light and heat) for the
healthiest buildings. Air currents follow obligatory paths
in indoor environments following natural ventilation cri-
teria; the sun turns into light and heat due to the large glass
surfaces; also, verdure was encouraged in buildings via
courtyards, winter gardens, or greenhouses.
In Italy after the First orld ar and, systematically,
with the advent of Fascism, marine hospices, mountain
settlements, and anti-tubercular sanatoria were flanked
by and replaced with new buildings intended mainly for
the indoctrination and strengthening of healthy children,
following a systematic health program, which was, above
all, political. In fact, the objective of the regime was to
‘shape’, physically and mentally, from the earliest child-
hood, a new Italian citizen ready to sacrifice himself in
conquering wars, in charge of making Italy a great em-
pire. Alongside the permanent colonies’ for the treat-
ment of severely pathological cases, ‘temporary climatic
colonies’ catered to patients staying for a few weeks and
‘diurnal colonies’, close to the urban centers, was intend-
ed for patients to spend the day.
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Patrizia Montuori
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Esse divengono delle eccezionali macchine propa-
gandistiche dell’impegno del regime per i ceti popolari,
concretizzato nei numerosi edifici realizzati in tutto il
territorio italiano: nella “Mostra Nazionale delle colonie
estive e dell’assistenza all’infanzia”, allestita da Adal-
berto Libera, Mario De Renzi e Giovanni Guerrini nel
1937 a Roma, presso il Circo Massimo (Fig. 2), ne sono
censite addirittura 492 Lavagnino 1937 .
Sebbene la committenza variegata (dal Partito alle
amministrazioni dello Stato; da gruppi industriali a enti
assistenziali) e le differenti condizioni insediative impe-
discano d’individuare un vero e proprio modello unita-
rio, dopo un primo periodo sperimentale, le colonie, so-
prattutto marine, iniziano a essere progettate dai tecnici
seguendo tre schemi: l’organizzazione a villaggio’, tra-
sposizione moderna delle strutture sanitarie a padiglioni
ottocentesche e quelle a ‘torre’ e a ‘monoblocco’, più
influenzate dalle moderne strutture ospedaliere a corpo
unico e sviluppo verticale o orizzontale, già realizzate
oltre oceano (Fig. 3 a, b, c).
Le colonie italiane del ventennio, superano defini-
tivamente l’immagine da ospedale per bambini mala-
ti delle strutture di profilassi ottocentesche, divenendo
per i progettisti un laboratorio di sperimentazione ar-
chitettonica, distributiva e tecnologica. La necessità di
Fig. . Mostra Nazionale delle colonie estive e dell’assistenza all’infanzia , allestita da Adalberto Libera, Mario De Renzi e Giovanni Guerrini
nel 1937 a Roma, presso il Circo Massimo. National hibition of Summer Colonies and Childcare , set up by Adalberto Libera, Mario De
Renzi and Giovanni Guerrini in 1937 in Rome, at the Circo Massimo (Lavagnino 1937).
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The colonies became exceptional propagandistic ma-
chines for the indoctrination of the regime for the working
classes, embodied in the numerous buildings constructed
throughout the Italian territory: in the “National Exhibi-
tion of Summer Colonies and Childcare”, set up by Adal-
berto Libera, Mario De Renzi, and Giovanni Guerrini in
1937 in Rome, at the Circo Massimo (Fig. 2), there are
listed 492 buildings Lavagnino 1937 .
Although the diverse clients from the Party to the
State Administrations, from industrial groups to wel-
fare agencies, as well as different settlement conditions
prevent identifying a true unitary model, after an initial
experimental period, the colonies, especially the marine
ones, began to be designed by the technicians following
three schemes: the village’ organization, modern trans-
position of the nineteenth-century health structures in
pavilions and the ‘tower’ and ‘monoblock’, more in-
fluenced by modern compact hospital facilities with
vertical or horizontal development already realized in
U.S.A. (Fig. 3 a, b, c).
The Italian colonies of the fascist period definitively
surpass the image of hospitals for sick children of the
nineteenth-century prophylaxis structures, becoming
for designers a laboratory of architectural, functional,
and technological experimentation. The need to or-
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Al mare e ai monti contro il mal sottile’
To Sea and Mountains against the ‘White Plague’

organizzare razionalmente la giornata di centinaia di
bambini e risolvere i problemi di carattere funzionale,
igienico e psicologico dà vita a una tipologia architet-
tonica dai caratteri originalissimi, che integra quelle
dell’ospizio, del sanatorio e della scuola, permettendo al
regime di raggiungere un duplice obiettivo, pedagogico
e terapeutico, attraverso un programma di “villeggiatu-
ra intensiva: che dia nella brevità del soggiorno il massi-
mo risultato” Lab , Podestà 1941 .
Dal punto di vista educativo gli edifici sono conce-
piti per impressionare i piccoli ospiti e trasportarli in un
ambiente irreale, altro rispetto a famiglia, città di prove-
nienza e contesto stesso nel quale la colonia è costruita:
a tal fine i progettisti utilizzano l’aria gioiosa dei giochi
meccanici (aerei biplani, idrovolanti o sommergibili) o
trasfigurazioni alla scala architettonica di simboli come
la M mussoliniana, i fasci littori ecc. L’architettura si fa,
dunque, medium educativo’ in edifici in cui tutto “dalle
linee astratte e dai volumi agli svolgimenti delle piante,
che tracciano gli itinerari della vita in comune, dall’am-
piezza e tipo di serramenti al disegno delle ringhiere, da-
gli intonaci ai pavimenti, colori e materie, tutto concor-
re, refettorio e locali di pulizia, dormitorio e palestra, a
comporre la forma” Lab , Podestà 1941 .
ganize rationally the day of hundreds of children and
solve problems of a functional, hygienic, and psycho-
logical nature produced an architectural typology with
really original characteristics, which integrates those of
the hospice, the sanatorium, and the school. The new
building typology allowed the regime to reach a dual
objective, pedagogical and therapeutic, through a pro-
gram of “intensive vacation: giving the maximum result
in the short stay” Lab , Podestà 1941 .
From an educational perspective, the buildings are
designed to impress children and transport them to a
unique environment, different from the family, city of
origin and the context in which the colonies is built:
to this end the designers use the joyful air of mechan-
ical games (biplan planes, seaplanes or submarines) or
transfigurations to the architectural scale of symbols
such as the M of Mussolini, the Fasci Littori etc.
Therefore, architecture became an ‘educational me-
dium’ in buildings where everything “from the abstract
lines and the volume to unfolding of the plants, which
trace the itineraries of life in common, from the ampli-
tude and type of window frames to the design of the
railings, from plasters to floors, colors and materials,
everything contributes, refectory and cleaning rooms,

Fig. 3. sempi delle tre tipologie di colonie climatiche temporanee: a villaggio (colonia marina VIII Ottobre a Cattolica, Rimini, di Clemente
Busiri Vici, 1934), torre (colonia marina doardo Agnelli a Marina di Massa, di Vittorio Bonad Bottino, 1933) e monoblocco (colonia marina
AGIP Sandro Mussolini a Cesenatico, in provincia di Forl -Cesena, di Giuseppe Vaccaro, 1938). amples of the three types of temporary
climatic colonies: the village (marine Colony VIII October in Cattolica, Rimini, by Clemente Busiri Vici, 1934), the tower (marine Colony
doardo Agnelli in Marina di Massa, Vittorio Bonad Bottino, 1933) and the monobloc (marine Colony AGIP Sandro Mussolini in Cesenatico,
in the province of Forl -Cesena, by Giuseppe Vaccaro, 1938) (De Martino, all, 1988).

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Patrizia Montuori
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Sotto il profilo terapeutico, poi, nelle colonie sono
messi a sistema gli studi e le esperienze maturate già
dall’Ottocento nella lotta alla tubercolosi, anche at-
traverso l’ausilio di materiali e soluzioni moderni. Da
una parte, infatti, gli edifici, analogamente ai sanatori,
si caratterizzano per distribuzioni con ambienti ampi
e luminosi destinati al riposo, al gioco, alla refezione,
collegati da porticati, pensiline, terrazze e logge, pro-
gettate per integrare e incanalare la luce, la frescura e
il calore. Dall’altra, proprio la necessità di sfruttare gli
effetti benefici degli elementi naturali, in particolare il
sole e l’aria, induce i progettisti a mettere a punto an-
che dei primi sistemi di controllo ambientale passivo in
funzione delle diverse condizioni climatiche, lavorando
sull’involucro, l’orientamento dei corpi di fabbrica, le
dimensioni delle finestre, gli elementi di ombreggiamen-
to, i sistemi di isolamento e di ventilazione, con esiti più
o meno sperimentali da caso a caso Capomolla, Vitto-
rini 2016 .
2. Le colonie climatiche del ventennio fascista in Abruzzo,
tra tradizione e modernità
L’Abruzzo, dopo la realizzazione di un primo edificio
destinato all’elioterapia, l’Ospizio Marino di Giuliano-
va (Teramo), costruito a partire dal 1885 sulla scia degli
studi sugli effetti benefici del clima marino per la lotta
alla tubercolosi, rimarrà a lungo al margine del vivace
dibattito e delle realizzazioni che coinvolgono le altre
regioni italiane (Fig. 4).
Solo negli anni Trenta, la Regione è anch’essa coin-
volta nel massiccio programma di rinvigorimento della
gioventù avviato dal regime fascista, con la costruzione
di tre colonie climatiche temporanee: due marine, co-
struite sulla costa Adriatica, a Giulianova (in provincia
di Teramo) e a Montesilvano, località non distante da
Pescara; una montana, presso la collina di Roio, che af-
faccia direttamente su L’Aquila.
I tre edifici abruzzesi sono una perfetta espressione
degli aspetti tipologici, architettonici e simbolici che
ruotano attorno al tema delle colonie climatiche tempo-
ranee, tra tradizione e modernità.
L’organizzazione a villaggio, di stampo ottocente-
sco, unita al linguaggio architettonico adottato, privo di
elementi decorativi, ma ancora lontano da espressioni
pienamente moderne, fanno della colonia Rosa Maltoni
Mussolini a Giulianova, il controaltare degli altri due
edifici abruzzesi, sperimentali nelle forme e nelle solu-
zioni adottate (Fig. 5).
Realizzata dall’Istituto Nazionale di Assistenza Ma-
gistrale (INAM) su progetto dell’ingegnere Alberto Ric-
ci e inaugurata nel 1936, la colonia è una sorta di città
dell’infanzia’ per più di 700 bambini composta di quat-
tro padiglioni con diverse destinazioni, tre paralleli e
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dormitory and gym, to compose the form” Lab , Po-
destà 1941 .
From a therapeutic standpoint, finally, in the colo-
nies the researches and experiences developed since the
nineteenth century, and the fight against tuberculosis
were systematized through the help of modern materi-
als and solutions.
On the one hand, in fact, the buildings were similar
to the sanatoria, are characterized by large and lumi-
nous spaces destined to rest, to play, and to eat meals.
They are connected by porticos, canopies, terraces, and
loggias, designed to integrate and channel the light, the
coolness and warmth. On the other hand, they precise-
ly exploit the beneficial effects of natural elements, in
particular the sun and the air, inducing the designers
to develop the first passive environmental control sys-
tems according to different climatic conditions. This
included working on the casings, the orientation of the
buildings, the size of the windows, the shading elements,
the insulation systems and ventilation, with more or less
experimental results from case to case Capomolla, Vit-
torini 2016 .
2. The Climatic Colonies of the Fascist Period in Abruz-
zo, between Tradition and Modernity
Abruzzo will remain for a long time on the edge of the
lively debate and achievements involving the other Ital-
ian regions, after the construction of a first building for
heliotherapy, the Ospizio Marino of Giulianova in Ter-
amo, began construction in 1885 in the wake of studies
on the beneficial effects of the marine climate for the
fight against tuberculosis (Fig. 4).
Only in the 1930s the region was involved in the
massive program of youth revitalization initiated by the
Fascist regime. This was manifested by the construction
of three temporary climatic colonies: two marinas, built
on the Adriatic coast, in Giulianova (in the province of
Teramo) and in Montesilvano, a town not far from Pes-
cara; one mountain, that was built on the hill of Roio,
which directly overlooks L’Aquila.
The three buildings in Abruzzo are a perfect ex-
pression of the typological, architectural and symbolic
aspects that revolve around the theme of temporary cli-
matic colonies, bridging tradition and modernity.
The nineteenth-century village organization, com-
bined with the architectural language adopted, devoid
of decorative elements, but still far from fully modern
expressions, make the Colony Rosa Maltoni Mussolini,
in Giulianova, the counter-altar of the other two build-
ings in Abruzzo, experimental in the forms and solu-
tions adopted (Fig. 5).
Made by the Istituto Nazionale di Assistenza Mag-
istrale (INAM), on the pro ect of the engineer Alber-

Fig. 4. L’Ospizio Marino di Giulianova, Teramo in una foto d’epoca. The Marine
Nunzio 01 -13).
un quarto ortogonale, collegati da corridoi esterni; essa
evoca in pianta la lettera M di Mussolini e le navi rivolte
verso il mare, ma declina tale simbolismo in modo an-
cora tradizionale.
Il linguaggio e un’organizzazione pienamente mo-
derni accomunano, invece, gli altri due edifici abruzzesi.
La colonia montana I Maggio, costruita dal 1934 a
Monteluco di Roio, L’Aquila, dall’Ente Nazionale As-
sistenza Gente di Mare (ENAGM) per ospitare i figli
dei marinai, infatti, è concepita secondo un canonico
schema monoblocco dall’architetto Ettore Rossi. Ori-
ginario di Fano (oggi in provincia di Pesaro-Urbino),
ma pienamente partecipe nei concorsi e negli sviluppi
dell’architettura razionale nella Capitale, egli è il pri-
mo in Italia a progettare ospedali a blocco unico, già
da tempo adottati negli Stati Uniti per ridurre i tempi
di percorrenza tra reparti e i costi di costruzione rispet-
to al tipo a padiglioni. L’elegante planimetria doppia-
mente inflessa dell’edificio, forse anch’essa evocativa di
una M stilizzata in onore del duce, o della proposta per
il concorso del Palazzo del Littorio a Roma, che Rossi
elabora, proprio tra il 1933 e il 1934, con Mario Ridolfi,
Vittorio Cafiero e Bruno Ernesto La Padula quasi certa-
mente, è il risultato di un razionale orientamento degli
ambienti interni secondo l’asse eliotermico e in base alla
loro destinazione (Fig. 6). La funzionale organizzazio-
ne planimetrica si riflette anche nell’asciutto linguaggio
architettonico dell’edificio aquilano, in cui, come osser-
va Giuseppe Pagano “l’architetto ha dato anche una
buona dimostrazione di gusto moderno nell’elegante
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ospice of Giulianova, Teramo in a historic photo (Del
to Ricci, the colony was a sort of ‘childhood city’ for
more than 700 children, open in 1936. It is composed
of four pavilions with different destinations, three of
them are parallel, the fourth one is orthogonally ori-
ented, connected by external corridors. The building’s
plan evokes the letter M of Mussolini and the ships fac-
ing the sea, but this symbolism is expressed in a tradi-
tional way.
Instead the language and a fully modern organiza-
tion are common to the other two buildings in Abruzzo.
The mountain Colony I Maggio was built in 1934
in Monteluco di Roio, L’Aquila, by the Ente Nazionale
Assistenza Gente di Mare (ENAGM) to house the sons
of the sailors and it was conceived following a canonical
‘monoblock’ scheme by the architect Ettore Rossi.
Originally from Fano (today in province of Pesa-
ro-Urbino), but fully involved in the competitions and
developments of the Rationalist architecture in Rome,
Rossi was the first in Italy to design single-block hospitals,
long since adopted in the United States to reduce walk
time between departments and construction cost com-
pared to organization with single pavillons. The elegant,
doubly inflexed plan of the building, is perhaps also evoc-
ative of a stylized M in honor of Benito Mussolini or of
the proposal that Rossi created between 1933 and 1934
with Mario Ridolfi, Vittorio Cafiero and Bruno Ernesto
La Padula for the contest for the Palazzo del Littorio in
Rome; almost certainly was the result of a rational ori-
entation of the internal environments according to the
heliothermal axis and according to their purpose (Fig. 6).
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Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
ritmo della partitura delle finestre, nel taglio del loggiato
all’ultimo piano, nel morbido movimento della facciata.
Questi risultati di eleganza artistica sono stati ottenuti
senza ricorrere a materiali costosi o impropri. Non esi-
stono decorazioni superflue n marmi o pietre lavorate.
Ci si trova di fronte a una costruzione sana, bene ordi-
nata, arredata con senso pratico e con materiali solidi e
duraturi (…)”(Fig. 7) Pagano 1937 .
L’architetto Francesco Leoni, invece, cui è affidata la
progettazione della colonia di Montesilvano (poi deno-
minata Stella Maris), realizzata dal 1939 dalla Federa-
zione dei Fasci di combattimento di Rieti, utilizza solo
formalmente la tipologia del monoblocco, scegliendo
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The functional plan layout is also reflected in the so-
ber architectural language of the building in L’Aquila,
in which, as Giuseppe Pagano also observes “the archi-
tect also gave a good demonstration of modern taste in
the elegant rhythm of the windows, in the shaping of
the loggia on the top floor, in the soft movement of the
façade. These results of artistic elegance were obtained
without resorting to expensive or improper materials.
There are no superfluous decorations nor marbles or
worked stones. e are faced with a healthy, well-or-
dered construction, furnished with a practical sense and
with solid and lasting materials (...)” (Fig. 7) Pagano
1937].

Pagina precedente
Fig. 5. Colonia marina Rosa Maltoni Mussolini a Giulianova,
Teramo (1936), ing. Alberto Ricci. Foto storica del fronte
principale e planimetria del piano primo. Marine Colony Rosa
Maltoni Mussolini in Giulianova, Teramo (1836), ing. Alberto
Ricci. istorical photo of the main front and plan of the first floor
(Del Nunzio 01 -13).
Fig. 6. Colonia montana I Maggio, Monteluco di Roio,
L’A uila (1937), arch. ttore Rossi. Vista dell’edificio tratta dal
fascicolo pubblicitario dell’ nte Nazionale Assistenza Gente di
Mare. Mountain Colony I May, Monteluco di Roio, L’A uila
(1937), arch. ttore Rossi. View of the building taken from
advertising booklet by nte Nazionale Assistenza Gente di Mare
(A S, fondo nte Nazionale Assistenza Gente di Mare
- NAGM-, b. Colonia Montana di Rojo, 1937-61).
di plasmare l’edificio con l’articolata immagine di un
biplano (Fig. 8), perfetto medium della modernità fu-
turista cara al Fascismo e dell’aspetto ludico di gioco
meccanico’ utile a evocare “l’immagine visiva, in cui
s’immedesimerà per sempre, nella memoria di questi
ragazzi, il ricordo del loro soggiorno in colonia” Lab ,
Podest 1941 . Del professionista romano che, quando
si occupa del progetto di Montesilvano, ha già realizza-
to diversi edifici nella Capitale, partecipato a concorsi,
e vinto, proprio nello stesso anno, quello bandito nella
città del Duce, Forl , per il nuovo Palazzo di Giustizia,
ad oggi, ancora labili sono le tracce nella letteratura ar-
chitettonica degli anni Trenta Canali 2003 .
Leoni adotta nell’edificio di Montesilvano la forma
del biplano non solo come riferimento simbolico ed evo-
cativo, ma sfruttandola per la razionale organizzazione
degli spazi e il controllo ambientale interno.
Ciascuna parte del velivolo, “pronto a spiccare il
volo, nei segni del Littorio”, come sottolinea nella re-
lazione di progetto l’ingegner Carlo Liguori, già se-
gretario amministrativo dei Fasci di Rieti, che affianca
Leoni nel progetto1, ha anche una precisa destinazione
funzionale: le ali, aperte a piano terra con porticati per
garantire l’ombreggiatura nella stagione calda, ai due
piani superiori accolgono i dormitori per i 200 piccoli
ospiti; la parte centrale, motore e cabina di pilotaggio
del biplano, con i magazzini e la direzione a piano terra,
al primo livello ospita il refettorio a doppia altezza e,
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The architect Francesco Leoni, instead, is entrusted
with the design of the Colony of Montesilvano (later
called Stella Maris), built in 1939 by the Federazione
dei Fasci di Combattimento of Rieti: he only formally
uses the monoblock type, choosing to shape the building
with the articulated image of a biplane (Fig. 8), perfect
medium of futuristic modernity, pleasing to Fascism
and for the playful aspect of ‘mechanical toy’ useful to
evoke “the visual image, in which it will forever identify
itself in the memory of these young, the memory of their
stay in the colony” [Lab , Podestà 1941 . About Leoni
are still lacking traces in the architectural literature of
the 1930s, although when he was involved in the pro ect
in Montesilvano, he had already built several buildings
in Rome, participated in competitions, and won, in the
same year, the one for the new Palazzo di Giustizia in
the city of the Duce, Forl Canali 2003 .
Leoni adopted in the building of Montesilvano the
shape of the biplane not only as a symbolic and evocative
reference, but to exploit it for the rational organization
of space and internal environmental control. Each part
of the aircraft, “ready to take flight, in the signs of the
Littorio”, as articulated in the project report by the en-
gineer Carlo Liguori, former administrative secretary of
the Fasci di Rieti, who oins Leoni in the pro ect1, also has
a precise functional destination: the wings, open on the
ground floor with porches to ensure shading in the hot
season, on the two upper floors accommodate the dorms
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Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Fig. 7. Colonia montana I Maggio, Monteluco di Roio, L’A uila (1937), arch. ttore Rossi. Pianta del piano terra e vista dell’edificio allegata
al progetto di ripristino del 1955. Mountain Colony I May, Monteluco di Roio, L’A uila (1937), arch. ttore Rossi. Ground floor plan
and view of the building attached to the 1955 restoration project (Lab , Podestà 1941; A S, fondo nte Nazionale Assistenza Gente di Mare
- NAGM-, b. Colonia Montana di Rojo, 1937-61).
al centro, una scenografica scala elicoidale che conduce
alle terrazze e all’alloggio del direttore, simbolico co-
mandante del biplano; infine la carlinga e il timone sono
destinati agli spogliatoi e all’infermeria (Fig. 9).
Oltre che per evocare le parti meccaniche del bi-
plano, per , i vari volumi di cui è composto l’edificio
sembrano concepiti per sfruttare gli elementi naturali e
raggiungere un ottimale comfort interno, come nel caso
del blocco centrale di forma cilindrica, con il refettorio e
la scala elicoidale, che sembra avere le caratteristiche di
una vera e propria ‘torre di ventilazione’.
Solitamente, infatti, le torri di ventilazione presenta-
no aperture sui lati battuti dal vento, la cui posizione e
numero variano in funzione della periodicità e velocità
dei venti locali: aperte su un solo lato, se vi è un unico
vento prevalente, mentre su più fronti, se le correnti d’a-
ria provengono da direzioni diverse. Inoltre esse presen-
tano la parte terminale superiore con un profilo curvo,
per captare il vento e immetterlo più facilmente verso il
basso, grazie al restringimento di sezione.
Anche il volume centrale della Stella Maris, con lo
spazio a tutta altezza e la scala elicoidale che funge
quasi da ‘estrattore’ dell’aria calda, favorisce la cir-
colazione nell’edificio della correnti provenienti dal
mare, funzionando in modo molto simile a una tor-
re di ventilazione: l’aria, infatti, è immessa nel volu-
me attraverso le ampie vetrate orientate a est verso il
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for the 200 children; the central part, which evokes the
engine and the flight deck of biplane, houses the ware-
houses and the direction on the ground floor, on the first
level, the double-height refectory and, in the center, a
spectacular helical staircase that leads to the terraces and
the director’s lodging, representing the symbolic com-
mander of the biplane; finally, the carlinga and the rud-
der are used as changing rooms and infirmary (Fig. 9).
In addition to evoking the mechanical parts of the
biplane, however, the various massing making up the
building seems designed to exploit the natural elements
and achieve optimal interior comfort, as in the case of
the central cylindrical block, with the refectory and the
helicoidal staircase, which seems to have the character-
istics of a real ‘ventilation tower’.
Usually, in fact, ventilation towers have openings on
the sides beaten by the wind, whose position and num-
ber vary depending on the frequency and speed of local
winds: open on one side, if there is only one prevailing
wind, and also on several fronts, if the air currents come
from different directions. In addition, they have the up-
per end part with a curved profile, to pick up the wind
and channel it more easily downward, due to the nar-
rowing of the section.
Also the central volume of the Stella Maris, with the
full height space and the helicoidal staircase that almost
acts as an extractor’ of the hot air, favors the circulation

Fig. 8. Colonia marina Stella
Maris, Montesilvano, Pescara
(1939), arch. Francesco
Leoni. Foto storica del
plastico. Marine Colony
Stella Maris, Montesilvano,
Pescara (1939), arch.
Francesco Leoni. istoric
photo of the model (ACS,
Partito Nazionale Fascista,
servizi vari, serie II, b. 1368).
mare, dotate di aperture a ghigliottina e serrande, per
controllare le correnti e l’irraggiamento nelle ore più
calde, e il solaio di copertura è leggermente incurva-
to verso l’esterno, ottimizzando la captazione dell’aria
attraverso la riduzione della sezione (Fig. 10). Vetrate
apribili, poi, separano i volumi laterali con i vestiboli
e i servizi igienici dei dormitori, dalla torre centrale,
fungendo da filtro per le correnti d’aria da immettere
nelle camerate, collocate nelle ali del biplano con un
canonico orientamento est-ovest e dotate di finestre su
entrambi i lati per favorire la ventilazione trasversale
degli ambienti (Fig. 11). Nella colonia di Montesilva-
no l’importanza del comfort interno dell’edificio è evi-
dente anche nel capitolato speciale di appalto allegato
al progetto, in cui, a esempio, nel paragrafo dedicato
alla “temperatura dei locali” si specifica che “le tempe-
rature da garantire nei diversi locali riscaldati sono fis-
sate come segue: 14 nel refettorio, dormitori; 20
nei locali docce e visite mediche, 18 per infermeria,
astanteria, isolamento e per tutti gli altri locali. Le
temperature suddette devono venire raggiunte e man-
tenute con qualsiasi temperatura all’esterno, fino al
minimo di 0 . ualora al collaudo tale minimo ester-
no fosse superiore ai 0 per ogni due gradi in più, le
temperature interne dovranno a loro volta superare di
1 il valore contrattuale”2.
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in the building of the currents coming from the sea, func-
tioning in a very similar way to a tower ventilation: the air,
in fact, is fed into the volume through the large windows
facing east towards the sea, equipped with guillotine open-
ings and shutters, to control the currents and the radia-
tion during the hottest hours, and the ceiling it is slightly
curved towards the outside, optimizing the air collection
through the reduction of the section (Fig. 10). Openable
glass doors, then, separate the side volumes with the ves-
tibules and the toilets of the dormitories, from the central
tower, acting as a filter for the air drafts to be introduced
into the dorms, made in the wings of the biplane with a ca-
nonical east-west orientation and windows on both sides to
facilitate the transversal ventilation of the rooms (Fig. 11).
In the Colony of Montesilvano, the importance of internal
comfort is also evident in the special contract documents
attached to the pro ect, where, for example, in the para-
graph dedicated to room temperature, it is specified that
“The temperatures to be guaranteed in the various heated
rooms are fixed as follows: 14 in the refectory, dormi-
tories; 20 in the shower rooms and medical visits, 18
for infirmary, astanteria, isolation and for all other rooms.
The above temperatures must be reached and maintained
at any outside temperature, up to a minimum of 0 . If, at
testing, this external minimum is higher than 0 for every
two degrees more, the internal temperatures must in turn
exceed by 1 the contractual value”2.
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Fig. 11. Colonia marina Stella Maris, Montesilvano, Pescara (1939), arch. Francesco Leoni (1939). Studi sul funzionamento della ventilazione
naturale nell’edificio. Marine Colony Stella Maris, Montesilvano, Pescara (1939), arch. Francesco Leoni. Studies on the operation of natural
ventilation in the building ( . Laurini).

Pagina precedente
Fig. 9. Colonia marina Stella Maris, Montesilvano, Pescara (1939), arch. Francesco Leoni (1939). Pianta del piano primo delll’edificio. Ma-
rine Colony Stella Maris, Montesilvano, Pescara (1939), arch. Francesco Leoni. Plan of the first floor of the building (ACS, Partito Nazionale
Fascista, servizi vari, serie II, b. 1368).
Fig. 10. Colonia marina Stella Maris, Montesilvano, Pescara (1939), arch. Francesco Leoni (1939). Sezione trasversale sulla torre centrale. Ma-
rine Colony Stella Maris, Montesilvano (Pescara). Cross section on the central tower (ACS, ibidem).

Conclusioni
Di là dalla ricerca di simbolismi radicati nel contesto sto-
rico e politico, dunque, le colonie del ventennio fascista e,
almeno due dei tre edifici abruzzesi, quelli di Montesilva-
no e di Monteluco di Roio, possono essere considerate il
prodotto finale di un processo di affinamento, architetto-
nico e tipologico, delle strutture realizzate tra Settecento
e Ottocento per la profilassi e la cura della tubercolosi e
delle patologie polmonari. Nelle colonie, infatti, il tema
della salubrità e del comfort interno diviene centrale nella
definizione delle soluzioni formali e tecnologiche adottate
dai progettisti, arrivando a influenzare la forma stessa e
il linguaggio architettonico degli edifici, quasi con un ap-
proccio bioclimatico ante litteram.
Conclusions
The colonies of the Fascist period and, at least, two
of the three Abruzzo's buildings, those of Montesilva-
no and Monteluco di Roio, can be considered the fi-
nal product of a process of refining, architectural and
typological, of buildings born between the eighteenth
and nineteenth centuries for the treatment of tubercu-
losis and lung diseases, beyond the search for symbol-
isms rooted in historical and political contexts. In these
buildings the theme of healthiness and interior comfort
becomes central in the definition of the formal and tech-
nological solutions adopted by the designers, coming to
influence the form itself and the architectural language,
almost with a bioclimatic ante-litteram approach.

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Patrizia Montuori
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila
Bibliografia/Bibliography
BONESIO L. et al. (a cura di) (2008), Il bello che cura. L’Ar-
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Note/Notes
1 ACS, Partito Nazionale Fascista, Servizi Vari, Serie II, busta 1368.
2 ACS, ibidem.
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Indice dei nomi
Index of Names

Adriani, Sergio, 10, 126 De Cecco, Vincenzo, ingegnere, 37, 39, 40

Alamo Cement Company, 57, 58
Alfonso d’Aragona, Duca di Calabria, 15
Antonio d’Aragona, Duca di Amalfi, 16, 17
Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente Abruzzo
(ARTA - Abruzzo), 7, 23, 120-123, 125, 126, 134-136
Bagnoli, Pio Marcello, vescovo, 42, 45
Balena Arista, F., architetto, 20, 21
Barattelli, impresa, 47
Barellai, Giuseppe, medico ed epidemiologo, 66
Bazzani, Cesare, architetto, 35-37
Bellina Agostinioni, Carlo, 120, 126
Benedetti, famiglia, 24
Bertrando di Gentile di Raiano, 15
Boccaccio, Giovanni, 15
Bonadè Bottino, Vittorio, architetto, 69
Bonito Oliva, Achille, 85
Bonomi & Federici, impresa, 47
Borbone, famiglia, 15
Boubé, Paolo, ingegnere, 36
Brandi, Cesare, 57
Brookings Institution, 116
Brozzi, Ernesto, scultore, 37
Bultrini, Sebastiano, ingegnere, 35, 42, 45, 46
Busiri Vici, Clemente, architetto, 69
De Julis, G., 10, 21
De Renzi, Mario, architetto, 68
Di Crescenzo, M., 112
Di Massa, S., 112
Di Pasquale L., 112
D'Onofrio, D., ingegnere, 10, 18, 19, 21
Drisaldi, Dagoberto, architetto, 60
Ente Nazionale Assistenza Gente di Mare (ENAGM), 47, 71, 73
Facoltà di Architettura di Pescara, 85
Facoltà di Architettura di Roma, 48
Federazione dei Fasci di Combattimento di Rieti, 72, 73
Gazzola, Pietro, 57
Gavini, Ignazio Carlo, 51
Genio Civile di Avezzano, 45, 59, 60, 63
Genio Civile di Pescara, 36, 41
Gordon, James Riely, architetto, 8, 93, 94
Guerrini, Giovanni, architetto e pittore, 68
Ilari, Gino, ingegnere, 40, 41
Incordati Gian Giuseppe, notaio sec. XVII, 33
Istituto Nazionale di Assistenza Magistrale (INAM), 70
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), 53

Cafiero, Vittorio, architetto, 71 La Padula, Bruno Ernesto, architetto, 71

Carli, famiglia, 23, 24, 29 Leoni, Francesco, architetto, 72, 73, 75, 77
Cassa per il Mezzogiorno, 40, 55 Lepidi, M., ingegnere, 20, 21
Cataldi Madonna, famiglia, 15 Levini, Felice, artista, 85
Capulli Perseo, notaio, 33 Libera, Adalberto, architetto, 68
Castaldi, Biagio, 66 Ligowski, 41
Christo e Jeanne-Claude (Christo Yavachev e Jeanne-Claude Liguori, Carlo, ingegnere, 73
Denat de Guillebon), artisti, 84
Cingoli, Nicola, impresa, 60 Mariani, Emidio, 33
Civilian Conservation Corps (CCC), 60 Martegiani, Riccardo, ingegnere, 60
Claudio, imperatore, 13, 14 Medici, famiglia, 15
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, 45 Melozzi, Dario, ingegnere, 50
Corpo Forestale dello Stato, 118, 119 Ministero dei Lavori Pubblici, 46
Ministero dell’Istruzione, 70
D’Antino, Nicola Eugenio, scultore, 37 Ministero della Sanità (o della Salute), 130, 131
De Angelis, Giulio, architetto, 47 Morandi, Riccardo, ingegnere, 35-37, 41, 43
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Indice dei nomi
Index of Names
Department of Civil, Architectural Construction and Environmental Engineering, University of L’Aquila, Italy

Moscardelli, famiglia, 13, 15, 18-20, 119, 120 Rossi, Ettore, architetto, 35, 47, 71, 73, 74
Moscardelli, Nicola, poeta, 15, 18-20, 120
Mulone, Fabrizio, 87 School of Architecture Gainesville - University of Florida, 84, 85
Musmeci, Sergio, ingegnere, 35, 48 Scuola di Applicazione di Napoli, 36
Mussolini, Benito, 69, 71 Serena, Achille, podestà, 47
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la cit-
Organizzazione Mondiale della Sanità, 131 tà dell’Aquila e i comuni del Cratere, 7, 9, 10, 12
Soprintendenza d’Abruzzo, 55
Pagano, Giuseppe, architetto, 71, 72, 118 Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie dell’Aquila, 51
Pandolfi, Piero, 87 Spallanzani, Lazzaro, biologo, 66
Pane, Roberto, 57 Stoelcker, Rodolfo, ingegnere e costruttore, 35-37, 41-43, 45
Parboni Arquati, Massimo, architetto. 48 Strassner, A., 41
Parboni Arquati, Pietro, ingegnere, 48 Suore Riparatrici del Santo Volto, 79, 82
Partito Nazionale Fascista, 75, 77, 78
Piccolomini, Duchi di Amalfi, 15 Uffici Amministrazione Provinciale di Teramo, 42, 45, 50
Pivi, Paola, artista, 84, 85 Ufficio Tecnico della Provincia di Pescara, 40
Poggi, Giuseppe, architetto, 66 Università degli Studi dell’Aquila, 7, 8, 23, 51, 10, 118
Provveditorato alle Opere Pubbliche, 36, 39 Università di Torino, 108
Pozzi, Carlo, 87 University of California, Los Angeles, 59
University of Texas at San Antonio (Texas), 7, 8, 9, 10, 23, 51
Quatrari, Ludovico, abate celestino, 24
Vaccaro, Giuseppe, architetto, 69
Riccardo di Acquaviva, 15 Valeria, provincia, 13, 14
Ricci, Alberto, ingegnere, 70, 73 Vastarini-Cresi, Alessandro, ingegnere, 47
Ridolfi, Mario, architetto, 71 Vestini, 13
Rinaldi, Giuseppe, ingegnere e professore, 42 Vico, Giambattista, filosofo, 7

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Indice dei luoghi
Index of Places

Abruzzo, 7-10, 13, 15, 18, 22, 35, 42, 48, 51-55, 57, 58, 60, Forlì, 69
62, 65, 70, 71, 77, 79, 105, 119, 120, 134, 135 Palazzo di Giustizia, 73
Angri, valle dell’, 119
America, 15 Giulianova (Teramo), 70
Arigastia, torrente, 40 Rosa Maltoni Mussolini, colonia marina, 70, 71, 73
Ascoli, 37 Ospizio Marino, 70
Aufinium, 13, 14 Granducato di Toscana, 66
Avezzano (L’Aquila), 42, 45 Gran Sasso, montagna, 10-13, 33, 118, 119
Cattedrale, 42, 46 Parco Nazionale del, 8, 10, 20, 33, 118, 119
Piazza Risorgimento, 42
Italia, 2, 10, 15, 51-53, 57, 60, 65-67, 71, 85, 90, 92, 118,
San Bartolomeo, 42
120, 129-131, 136
Bristol, 118
L’Aquila, 7, 8, 11, 12, 35, 36, 46, 70, 99, 115, 118
Banca d’Italia, palazzo della, 47
California, 51-58, 60-62 Carli-Benedetti, palazzo, 7, 8, 23, 24, 32
Campobasso, 90-92 Cassa di Risparmio, palazzo dell’, 47-49
Campo Imperatore (L’Aquila), 12 Federico II, corso, 47, 48
Capestrano (L’Aquila), 12, 15, 119, 120 Facoltà d’Ingegneria dell’Università di, 118
Capodacqua (L’Aquila), 13 Mazzini, via, 26
Caporciano (L’Aquila), 107 Monteluco di Roio, 71
Carsoli (L’Aquila), 42, 45 Municipio, 24
Castel del Monte (L’Aquila), 10, 15 Museo Civico, 24
Castellammare Adriatico (Teramo), 36 IX Maggio, colonia montana, 47, 48, 71-74, 77, 118,
Castiglione a Casauria (Pescara) 119, 122, 123, 129, 132, 133, 137
San Clemente, basilica di, 52 Roio, collina di, 70
Cattolica (Rimini) Santa Maria dei/delle Raccomandati/e, convento di, 23,
XXVIII ottobre, colonia marina, 69 24, 33
Celano (L’Aquila), 60
Piccolomini, castello, 58, 59, 60 Marina di Massa (Massa Carrara)
Cervaro-Aprati, strada di, 42 Edoardo Agnelli, colonia marina, 69
Cesenatico (Forlì-Cesena) Marsica, 42, 45, 53, 54, 60
AGIP Sandro Mussolini, colonia marina, 69 Messina, 46, 54
Claudia, via, 13, 14 Molise, 39, 40, 51
Collevenatorio (L’Aquila), 15 Montesilvano (Pescara), 70, 80, 83-85
Stella Maris, colonia marina, 72, 73, 75, 77, 79-87
Dalmazia, 118 Monti della Laga, 10, 119
Morrone, monte, 40
Europa, 65
Napoli, 36
Fano (Pesaro-Urbino), 71 Navelli, altopiano di, 119
Farfenga, torrente, 39
Fontecchio (L’Aquila), 110, 111 Ofena (L’Aquila), 7, 119, 120
San Pio, 112 Accursio, via, 137
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Indice dei luoghi
Index of Places
Department of Civil, Architectural Construction and Environmental Engineering, University of L’Aquila, Italy

Cappuccini, convento dei, 15 Rieti, 79, 80

Cataldi Madonna, palazzo, 17, 18 Roma, 13, 19, 42, 47, 56, 68
Moscardelli, palazzo, 7-9, 12, 17-20, 22, 118-123, 126, Circo Massimo, 68
129, 132, 133, 137 Impero, via dell’, 47
Moscardelli, via, 18, 19 Palazzo del Littorio, 71
Mazzini Giuseppe, via, 137
Pagliare, 13, 17, 18 Salle (Pescara), 40
San Carlo, piazza, 17, 18 Ponte di, 37, 42, 44
San Francesco, chiesa di, 16, 17 Salle-Musellaro-Tocco Casauria, strada, 40
San Giacomo, convento di, 15-17 San Antonio (Texas), 53, 55, 57, 58, 90, 92-94
San Giovanni Evangelista, chiesa di, 16, 17 Alamo, 93, 94
San Nicola, chiesa di, 16 Kalteyer House, 93, 94
San Pietro ad Oratorium, chiesa di, 13, 14 King William Historic District, 93, 94
San Pietro in Cryptis, chiesa di, 15, 17 San Juan, California, 55, 56
San Silvestro, pagliare di, 18 San Tommaso, Caramanico Terme (Pescara), 40
Ofinium, 119 Santa Barbara (California), 55, 56
Orta, fiume, 37, 39-41, 43, 44 Santa Barbara, Missione di, 58, 59, 61
Santa Pelagia (L’Aquila), 13
Palermo Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila), 10
Ospizio Marino, 67 Sardegna, 37
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, 9, 10, Scafa-Caramanico-S. Eufemia (Pescara), strada, 40
20, 119 Stati Uniti (U.S.A.), 51, 52, 54, 57, 68, 71
Peltuinum, 14
Pescara, 36, 52, 70, 79, 83, 84 Teramo, 60, 70
Aurum, stabilimento, 84 Texas (USA), 7, 8, 10, 51-53, 56-58, 62, 93, 94
Ex Cofa, 84 Tirino, valle del fiume, 11, 13
Ex Fea, 84 Trani, 37
Ex Ferrhotel, 84 Tritana, valle, 15
Istituto Alberghiero di, 86
Pescara, fiume, 36, 38 Viareggio (Lucca), 66
Ponte Littorio (poi Risorgimento), 36-38 Ospizio Marino o Palazzo delle Muse, 66
Poggio Picenze (L’Aquila), 98 Vicenza, 84, 85
Palazzo Galeota, 90, 98 Villa Santa Lucia (L’Aquila), 15
Presciano (L’Aquila), 13 Voltigno, riserva naturale di, 119
Vomano, fiume
Reggio Calabria, 46, 54 Ponte sul, 42, 44, 45
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Finito di stampare nel mese di giugno 2019

presso Global Print — Gorgonzola (MI)
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LA STORIA INCONTRA LA SCIENZA TRA L’ABRUZZO E IL TEXAS

LA STORIA INCONTRA LA SCIENZA TRA L’ABRUZZO E IL TEXAS · HISTORY MEETS SCIENCE BETWEEN ABRUZZO AND TEXAS
HISTORY MEETS SCIENCE BETWEEN ABRUZZO AND TEXAS
Architettura, restauro e controllo ambientale del costruito storico
Architecture, Restoration and Environmental Control of Historical Buildings

a cura di · edited by
S imonetta C iranna a ngela l ombardi P atrizia m ontuori

€ 30,00
ISBN 978-88-7140-966-5

EDIZIONI QUASAR