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Antropologia Filosofica

09 Marzo

 Cartesio: Novità che porta - non fa vedere l’uomo come essere unitario ma diviso nel suo
interno. res cogitans, res extensa.
 Dopo Cartesio la verità diventa qualcosa di soggettivo.
 La metafisica diventa qualcosa di lontano, Dio venne messo da parte, viene messo al margine,
diventa soltanto un garante.
 Con Cartesio nasce una grande divisione tra soggetto e gli altri soggetti. tutti gli uomini vengono
visti come il soggetto e gli altri ma niente porta a vedere la realtà come una relazione tra io e gli
altri.
 Abbiamo una parte della filosofia che seguirà il razionalismo(maggior importanza al res
cogitans) e altra l’empirismo (maggior importanza al res extensa)
 Il razionalismo (ragione) è quella filosofia che vede l’uomo come soggetto pensante dotato di
ragione autonoma. All’interno ci sono: Spinoza e Leibniz.
Avrà una evoluzione e andrà all’idealismo (ragione da autonoma diventa assoluta, tutto è una
evoluzione della ragione).
L’empirismo (esperienza) e la res extensa, modo di concepire la realtà umana come una conoscenza
che viene dalla realtà sensibile. In questo filone di pensiero troviamo Locke e David Hume.
Dall’empirismo nasce l’illuminismo (da grande importanza a quelli che sono i caratteri distintivi
della conoscenza, i lumi della ragione per conoscere quello che è al di fuori di noi). Dopo si passerà
al meccanicismo dove abbiamo l’uomo come semplice macchina.
Hume: mette in discussione uno dei principi fondamentali: Causalità - noi siamo soliti dire che a
una causa segue un effetto, ma per abitudine no per principio di causalità.
Kant: L’esperienza ci dice una cosa, noi la facciamo regola universale.
La situazione dopo Cartesio è abbastanza complessa.
Kant ha nella sua mente due oggettivi fondamentali:
- conciliare razionalismo - empirismo.
- scoprire i limiti della ragione umana. (può arrivare fino alla conoscenza di Dio? - critica della
ragion pura)
Analisi ai giudizi: tre tipi
1)Giudizio analitico. Il predicato non aggiunge nulla rispetto al soggetto, i corpi sono estesi (non
dico nulla di più che non è già compresso) non amplia la conoscenza. c’è un’idea di universalità
2) Giudizio sintetico a posteriori. Il predicato ampia la conoscenza del soggetto, dice qualcosa di
più rispetto a quello che il soggetto già conosceva ma ha necessità dell’esperienza perché quello che
io vado a dire deve essere dimostrato, mancano i caratteri di universalità. Es. I corpi sono pesanti.
3) Giudizio sintetico a priori, sono presente il carattere di universalità sia il carattere di conoscenza.
Es. Ogni cambiamento ha una causa. se le cose cambiano ha una causa (Hume: non è vero che a
tutti gli effetti ci sia la stessa causa)

Filosofia Kantiana:
Kant dopo i giudizi passa all’Analitica trascendentale si divide in due parti: estetica e logica. Modi
in cui si possono arrivare alla conoscenza. Lui ha trovato i giudizi che ci portano a conoscere ma lui
vuole trovare i meccanismi.
Abbiamo una conoscenza sensibile(esperienza) e intellegibile(ragione).
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Conoscenza sensibile: dati che mi vengono dalla esperienza: spazio e tempo, categorizzo tutto
spazio - tempo.
Conoscenza intellegibile: abbiamo 12 categorie che sono il modo che l’uomo ha di conoscere la
realtà, sono innate non vengono dall’esterno ma sono nostre, ognuno nasce con queste categorie, e
abbiamo i dati che ci vengono dalla conoscenza sensibile.
Le categorie sono 4 gruppo specifici: quantità - qualità - relazione - modalità
c’è necessità di unificare i dati della conoscenza sensibile e conoscenza intellegibile.
“Io penso”: definito come categoria delle categorie (unifica tutto quanto che è stato già
categorizzato - intelligibile). è un principio assolutamente soggettivo ma contemporaneamente un
principio universale, come lo conosco io non lo conosce nessun’altro (soggettivo) ma il
meccanismo in cui l’ho conosciuto lo conoscono tutti (universale).
I dati oltre ad essere caratterizzati devono essere unificati. Questo modo per conoscere unità della
conoscenza si chiama schematismo trascendentale - unifica tutti i dati provenenti dalla conoscenza
conoscibile ed intellegibile e ne fa una …………
Porta a conoscere soltanto i fenomeni - gr. apparire, noi riusciamo a conoscere soltanto l’apparenza
delle cose, ma non riusciamo a conoscere l’essenza delle cose Kant lo chiama Noumeno. La
conoscenza arriva al fenomeno non arriverà mai all’essenza delle cose.
Manca la libertà perché tutti questi sono meccanismi necessitati, non c’è la libertà. La conoscenza
non è libera, sono universali i meccanismi che mi portano alla conoscenza.
La conoscenza è fenomenico e non una realtà noumenica.
Le idee metafisiche sono raccolte attraverso tre grandi idee: anima mondo e Dio e gli raggruppa in
psicologie razionale, cosmologia e teologia razionale dimostrare che tutto quello che hanno fatto i
filosofia prima di lui sono solo errori che lui smaschererà.
errore
1) psicologia razionale: fare dei paralogismi, confondere l’io empirici (esperienza) con “l’io
penso”.
2) La cosmologia: (antinomie) tutte le idee che hanno a che fare con il mondo sono idee che
vengono poi condotte fra di loro . non si può dimostrare la veracità di nessuna delle due cose
3) La teologia razionale: si scaglia contro la metafisica, dice Kant che i filosofi hanno passato
dal pensiero all’essere e distrugge le tre prove più famose dell’esistenza di Dio: ontologica,
cosmologica e la fisico teologica. Lui fa una distruzione totale della metafisica.
rivoluzione copernicana: il concepire che non è il sole a girare in torno alla terra ma la terra in torno
al sole.
è il soggetto a operare la conoscenza, non esiste più una conoscenza di tipo oggettivo ma
soggettivo, ha cambiato il modo di intendere la conoscenza umana.
Kant ci mostra un uomo che ha una conoscenza limitata, soggettiva e soprattutto un uomo che ha
una conoscenza che mi porta ad avere mancanza assoluta di libertà.
Nella ragion pratica, campo morale, cambia il paradigma. divide l’uomo in ragione e volontà, campi
completamente diversi, caratterizzati da meccanismi opposti, nel mondo morale domina la libertà,
quello che non è possibile nel mondo conoscitivo è possibile nel mondo morale. Caratterizzato
dall’essere libero. Per Kant l’uomo è fatto di ragione e volontà. Imperativo categorico: c’è da fare
una distinzione con l’imperativo ipotetico (hanno una finalità, arrivano a qualcosa, vanno oltre
quello che è la morale, vanno a una finalità concreta, sono quelli in cui l’uomo si muove per
raggiungere il fine) e quello categorico(dichiara l’azione come oggettivamente necessaria per se
stessa senza nessuna relazione con uno scopo, fine concreto da raggiungere, riguarda la
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determinazione della volontà ed è considerato l’imperativo della moralità, non devo raggiungere un
fine, scopo personale ma una legge che sia universale, valida per tutti, no per uno si e un altro no.
Ha come scopo di determinare la propria volontà, obbliga nello stesso modo la volontà di tutti
perché è una legge che va oltre, valida per tutti i soggetti razionali. Si può formulare in due modi,
Primo, gli altri devono essere il fine e non il mezzo. Secondo, agisce in modo tale che la tua
volontà,possa in forza della tua massima considerare se stessa come costituente nello stesso tempo
legislazione universale )
La legge morale è qualcosa di interno all’uomo, ha un valore universale ma è qualcosa di interiore
per cui viene messo in discussione l’eteronomia della morale, la legge viene dall’esterno, per Kant
si passa dall’ eteronomia della morale all’autonomia della morale, ognuno ha una legge soggettiva
che parte di lui.
L’uomo è qualcosa di importante non posso usarlo come mezzo per raggiungere i miei scopi ma
nello stesso tempo ho un valore per me stesso e una legge che mi impone rispetto per gli altri.
La morale kantiana non raggiungere fini empirici, non esistono leggi che vengono dall’esterno tipo i
dieci comandamenti, la legge scaturisce dentro di me in base a quella legge devo agire. Morale
laica.
Imperativo categorico deve essere necessariamente universale, nasce al mio interno ma è universale.
Diventa personale quando lo assumo come mio principio di volontà, devo liberamente scegliere
questo imperativo categorico come mio personale, quindi la libertà che non c’era nel mondo
conoscitivo appare nel mondo morale

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