Sei sulla pagina 1di 1

Lo spostamento relativo sarà quindi [u + (du\dr)dr] – u e dividendo per la distanza iniziale si ottiene

la deformazione radiale:

Da un punto di vista fisico la deformazione radiale rappresenta una variazione di spessore, se εr è


positava, ovvero se la u è crescente verso l’esterno, è aumentato lo spessore e viceversa (succede la
stessa cosa in coordinate cartesiane). Per le componenti tangenziali o circonferenziali le cose sono
diverse perché si prende come riferimento la fibra media che può cambiare la sua lunghezza in due
casi diversi che eventualmente possono coesistere:

nel primo caso le facce laterali, cioè quelle a  costante, hanno subito uno spostamento e la loro
distanza angolare è cambiata: infatti una si è spostata di v e l’altra si è spostata di v + (dv\d)d;

l’altra possibilità, che è la più comune nei casi che ci interessano, è che si è avuta una dilatazione,
per cui la fibra media si è spostata verso l’esterno e a parità di angolo la lunghezza dell’arco diventa
più grande e quindi la fibra media avrà una lunghezza più grande.

Quando si scrivono la relazione per la componente di deformazione tangenziale si deve fare un


discorso più ampio e dire che può cambiare per due motivi:

la fibra media ha una lunghezza di rd, ma se ha uno spostamento radiale u avrà una lunghezza pari
a (r + u)d, la differenza è ud:

la seconda parte è identica al ragionamento fatto per la deformazione radiale.

10

Potrebbero piacerti anche