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Water Music: Suite n.

1 in fa maggiore, HWV 348

Musica: Georg Friedrich Händel (1685 - 1759)

1. Overture: Largo. Allegro (fa maggiore)


2. Adagio e staccato (re minore)
3. Allegro (fa maggiore)
4. Andante espressivo (re minore)
5. Presto (fa maggiore)
6. Air: Presto (fa maggiore)
7. Minuet (fa maggiore)
8. Bourée: Presto (fa maggiore)
9. Hornpipe (fa maggiore)
10. Allegro moderato

Organico: 2 oboi, fagotto, 2 corni, archi, basso continuo


Composizione: 1717
Prima esecuzione: Londra, 17 luglio 1717
Edizione: J. Walsh, Londra, 1760 circa

Guida all'ascolto (nota 1)


La Musica sull'acqua appartiene al genere della Suite barocca formata da vari pezzi in forma di danza accomunati dalla stessa tonalità di
impianto. Händel la compose per una parata festiva da svolgersi sul Tamigi, il 17 luglio 1717. Il giornale «Daily Courant» del 19 luglio scriveva:
«Giovedì sera, verso le otto, il Re si è imbarcato a Whitehall in una barca aperta [...] e ha percorso il ume sino a Chelsea. Erano presenti altre
barche con molti notabili, così numerose che tutto il ume ne era coperto. Un' imbarcazione era riservata alla musica, con 50 strumenti di ogni
tipo che suonarono per tutto il tempo [...] le più belle Sinfonie espressamente composte per l'occasione dal Sig. Händel. Al Re piacquero tanto
che se le fece ripetere più di tre volte, all'andata e al ritorno. Alle undici ci fu una cena, indi un altro bellissimo concerto, sino alle due; dopo di
che, sua Maestà tornò alla sua barca e rifece lo stesso tragitto, mentre la musica continuò a suonare, no all'approdo».

Alcuni estratti dalla Water music vennero pubblicati durante la vita di Händel, ma l'intera composizione trovò la sua collocazione editoriale
solamente nel 1788, quasi trent'anni dopo la morte del compositore. Non sappiamo quindi come Händel avesse raggruppato i trentadue pezzi,
e in quale successione vennero eseguiti. In seguito, sulla base dell'a nità tonale, sono stati riuniti in tre Suites, rispettivamente in fa maggiore,
re maggiore e sol maggiore.

La Suite n. 1 HWV 348 comprende dieci movimenti, ed è destinata a un'orchestra formata da 2 oboi, fagotto, 2 corni, archi e basso continuo.
Pittoresca è l'alternanza delle danze e del loro carattere: nelle tre Suites troviamo l'aristocratico Minuetto e la Bourrée, di provenienza francese e
dal carattere popolare; la Hornpipe, tipica delle isole britanniche, dal ritmo vivacemente sincopato, la Sarabanda, la Giga e il Rigaudon, che
gurano nelle altre due Suites.

Ciascuna Suite si apre con un'Ouverture, caratterizzata dal maestoso incedere del ritmo di marcia e dalle roulades (rapidi frammenti di scale)
che, nella Suite n. 1, scivolano su note trillate, puntuale trascrizione in musica delle linee ritorte, dei riccioli, e delle volute che caratterizzano la
sontuosa maestà della decorazione barocca. È musica di parata, splendida per la sua suggestione gurativa: l'immagine del corteo regale che
scivola sulla super cie dell'acqua sembra iscritta nella stessa natura dei segni e nell'andamento del ritmo.

L'Allegro, con i due violini solisti, mostra la di erenza tra il contrappunto di Händel e quello di Bach che pensa sempre la musica in senso
contrappuntistico, come perfetto equilibrio tra la dimensione verticale (sovrapposizione di voci diverse) e orizzontale ( usso melodico). Mentre
Händel parte dall'idea melodica e usa il contrappunto come arricchimento della medesima, mezzo per esaltarla nell'incrocio, più o meno tto,
delle parti. Questa diversa tendenza nasce dalla predisposizione individuale dei due artisti, dal loro temperamento, gusto e formazione. Händel
ha trascorso un periodo di importantissimo apprendistato in Italia. Bach non è mai uscito dalla Germania. Händel ha conosciuto l'Opera
italiana di cui è diventato il massimo compositore nella prima metà del Settecento. Bach non ha mai composto opere. Händel è
/
fondamentalmente un drammaturgo, che ricerca grandiosi e etti teatrali e raggiunge spettacolari e etti "visivi", anche nella drammaturgia
interiore degli Oratori. Bach è il più grande lirico religioso che abbia avuto la musica tedesca, tutto volto allo scavo nell'interiorità della
preghiera, anche quando compone musica profana.

All'espressione lineare della melodia Händel a da, come è naturale, la caratterizzazione dei suoi colossali personaggi, sia nelle Opere
italiane che negli Oratori inglesi. Che avesse appreso in Italia il calore della melodia lo mostra l'Adagio e staccato n. 2, con l'assolo dell'oboe, di
una cantabilità capace di suggerire l'immagine d'una scena idillica, dai colori sereni.

Molto evidente, nella musica di Händel, è, inoltre, la suggestione spaziale, particolarmente nelle composizioni destinate ad una esecuzione
all'aria aperta come, appunto, la Musica sull'acqua o la Musica peri reali fuochi d'arti cio. Il movimento Senza indicazione di tempo n. 3, ad
esempio, è tutto percorso da un gioco di echi svolto tra i due corni, i due oboi, il fagotto e gli archi. Il sistema di risonanze ha un'evidente
suggestione prospettica, e l'e etto delle fanfare, che si rispondevano navigando sull'acqua, nel corteo regale, suscita ancora oggi l'immagine di
una stupenda esibizione araldica. Caratteristica della sensibilità di Händel è, inoltre, la sensualità del suono, che il compositore esalta, sia nei
grandi e etti di massa, sia nella dimensione cameristica, come quella dell'Andante n. 4, con due oboi e fagotto in dialogo con gli archi. Per
rendere godibile, durante la traversata sul Tamigi, questa musica dal volume più contenuto, pare che la barca dell'orchestra si avvicinasse a
quella reale, per poi distanziarsi nuovamente per l'esecuzione dei brani più sonori, come il n. 3, che viene ripetuto dopo l'Andante, e il
movimento Senza indicazione di tempo n. 5, che ripete gli e etti d'eco con pittoresca evidenza e facile cantabilità.

A ettuosamente melodica è l'Air n. 6, mentre il Minuet n. 7, aperto dai due corni solisti e poi ripreso in eco dall'orchestra, mostra come la
danza aristocratica per eccellenza fosse monumentalizzata da Händel attraverso un ritmo dotato di un vigore inconsueto. La Bourrée n. 8 e la
Hornpipe n. 9, con evidente e etto di contrasto, ci spostano in ambito popolare. La prima saltella freneticamente nello spirito d'un brano bu o
e, ripetuta tre volte cambia ogni volta veste strumentale, trasformandosi come in un gioco di maschere. La Hornpipe, anch'essa fatta oggetto di
trasformismo timbrico, conferma la sensibilità di Händel per la materia sonora e la sua qualità coloristica. La Suite si conclude con il movimento
Senza indicazione di tempo n. 10, forse il più vicino a quel gusto della società di corte che Händel aveva superato in una visione più vasta e
moderna.

Complessivamente si può dire che, nella sua immediatezza, la Water Music è più a ne a quella dei grandi Oratori inglesi che a quella dei
Concerti grossi op. 3 e op. 6. Come la Music for the Royal Fireworks è destinata ad un pubblico molto più vasto di quello dei salotti aristocratici, al
quale il compositore destinava vedute grandiose, e etti lineari e potenti, grandi contrasti e forme di rilevata plasticità. Si capisce, dunque,
perché Beethoven amasse tanto Händel. Vi trovava l'a nità con il proprio modo di concepire la musica come discorso rivolto ad un pubblico
universale. Il che permette di porre le Nove Sinfonie in quel lone della musica tedesca ad alto spessore etico che, attraverso gli oratori inglesi
di Händel e le opere di Gluck, porta in linea retta alla grandiosa a ermazione dell'idealismo beethoveniano.

Paolo Gallarati

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 15 marzo 2014

Ultimo aggiornamento 1 maggio 2015

Questo testo scritto da Terenzio Sacchi Lodispoto è di proprietà di © LA MUSICA FATTA IN CASA
che ne autorizza l'uso, ed è stato prelevato sul sito https://www. aminioonline.it

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