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SESSIONE P
MECCANICA SPERIMENTALE
a
Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Università di Padova, Via Venezia
1- 35131 Padova, e-mail: nicola.petrone@unipd.it
b
Prema PowerTeam, Via A. De Gasperi 126, Grisignano di Zocco (VI),
e-mail: nicola.biliato@premapowerteam.com
Obiettivo dello studio era la misura dei carichi di natura aerodinamica sviluppati
dalle ali di una Dallara F300. La metodologia adottata è stata quella di sostituire
ai supporti originali dell’ala anteriore e posteriore due celle di carico
dinamometriche in grado di acquisire tre componenti di forza e tre di momento,
progettate rispettando la geometria dei supporti originali per mantenere inalterate
le condizioni del flusso aerodinamico.
Si è eseguita la taratura delle celle dinamometriche anteriore e posteriore
progettando ad hoc due strutture che consentissero di applicare carichi noti in
posizioni note. L’analisi di regressione, eseguita sulle deformazioni misurate in
funzione dei carichi noti imposti, ha portato alla determinazione delle matrici di
sensibilità delle due celle. I carichi aerodinamici sono stati acquisiti con prove
presso la pista di un aeroporto. Dalla vettura sono stati acquisiti i segnali
provenienti dalle due celle di carico, da una ruota fonica, da un tubo di Pitot e da
un accelerometro longitudinale mediante un sistema portatile dotato in ingresso di
16 canali estensimetrici e 16 analogici, montato nella pancia laterale della vettura.
L’analisi dei dati acquisiti ha consentito di ricavare le curve polari per l’ala
anteriore relativamente alle due tipologie di flap utilizzati nelle prove, come
richiesto dai tecnici del team. E’ stato inoltre possibile determinare la posizione
della retta d’azione della risultante delle forze aerodinamiche rispetto ad un
opportuno sistema di riferimento. Per l’ala posteriore, sono stati tracciati i valori
della deportanza in funzione dell’incidenza per le due configurazioni
aerodinamiche studiate.
1. INTRODUZIONE
3. MATERIALI UTILIZZATI
3
4
(a) (b)
(a) (b)
Fig. 4 Cella dinamometrica posteriore. (a) Complessivo del progetto realizzato con
indicazione del punto di riferimento O. (b) Cella posteriore montata tra carter cambio e ala
posteriore.
Come nel caso della cella anteriore, i canali realmente acquisiti sono stati identificati come
componenti di un vettore denominato rchR. In Fig. 5 è riportata la disposizione degli
estensimetri (S1-S12) applicati ai due elementi orizzontali uscenti dal blocchetto centrale (in
blu in Fig. 4.a) sensibili alle forze ZL, ZR in direzione z (deportanza) e XL, XR lungo x
(resistenza). I due canali ZL, ZR sono misurati tramite ponte intero, mentre le componenti XL
e XR sono misurate tramite mezzo ponte. Una terza componente XC è misurata a ponte intero
dalla cella di carico a flessione disposta verticalmente (in marrone in Fig. 4.a). Il canale relativo
alla forza laterale Y è stato realizzato sulle lamine a sbalzo ricavate direttamente sulle piastre
laterali di fissaggio al cambio. La disposizione degli estensimetri per i canali ZL, ZR, XL e XR
è ricavabile dalla tabella di Fig. 5.
3.3 Il sistema di acquisizione
Si è utilizzato un acquisitore portatile
SoMat 2300 sia in fase di taratura delle
celle dinamometriche che nelle acquisizioni
in pista. Esso è dotato di due moduli che
consentono l’acquisizione di 16 canali
estensimetrici e di 16 canali analogici.
Tramite PC si definisce la configurazione
dell’acquisitore per la calibrazione dei ponti
estensimetrici e dei sensori analogici e si
esegue il trasferimento dei dati acquisiti
dopo ciascuna prova.
4. METODO ADOTTATO
Complessivamente la cella ha messo in luce una risposta lineare ed una buona accuratezza.
L’errore relativo sulla misura è stato stimato essere minore del 2% per carichi singoli e minore
del 5% per carichi composti.
4.1 b Cella dinamometrica posteriore Come per la cella anteriore, anche per la cella
posteriore si è presentata la necessità di realizzare una struttura per l’applicazione di carichi
concentrati: come è possibile vedere in fig. 9, questa si configura come una crociera.
All’interno dei tubolari sono alloggiati, anche in questo caso, dei pioli che hanno consentito di
ancorare un cordino in acciaio e di applicare carichi concentrati Fz o momenti puri, lungo le
direzioni x,y,z in corrispondenza dell’origine del sistema di riferimento O indicato in Fig. 4.a.
Le componenti Fx e Fy sono state invece applicate utilizzando degli appositi ancoraggi posti
nella parte inferiore della struttura (non visibili in Fig. 9).
L’analisi di regressione lineare delle rampe di carico ha messo in luce un comportamento
isteretico del trasduttore, anche per la componente in direzione z.
Poiché la trasformazione dei canali reali rch in
quelli virtuali, attraverso la matrice H, avrebbe
comportato una propagazione dell’errore dovuto
all’isteresi anche in canali diversi da quelli in
direzione z, si è preferito ricavare la matrice di
sensibilità in funzione dei canali effettivamente
acquisiti. Pertanto, si è giunti ad una scrittura del
tipo
RCXL Fx
RCXC Fy
RCXR Fz
= SR ⋅ (7)
RCY M x
RCZL M y
RCZL Mz
Fig. 9 Struttura utilizzata per la
in cui a primo membro compare il vettore rchR e
taratura della cella posteriore
non vchR. La matrice di sensibilità risultante è:
5. RISULTATI E DISCUSSIONE
Sui dati acquisiti durante i diversi passaggi si è eseguita un’analisi preliminare applicando un
filtro passa basso (2 Hz) del primo ordine: è stato inoltre eseguito l’azzeramento degli offset
dei canali prendendo a riferimento i segnali a macchina ferma precedenti ogni passaggio.
Successivamente, utilizzando le matrici di sensibilità disponibili dalle tarature è stato possibile
ottenere i valori delle componenti di forza e di momento agenti sulle due ali.
Per poter effettuare l’analisi dei carichi aerodinamici in funzione della velocità dell’aria rispetto
alla vettura fornita dal tubo di Pitot, si è eseguita la sincronizzazione dei segnali registrati dalla
telemetria di vettura con i carichi alle ali ottenuti dal sistema portatile. L’operazione è stata
compiuta sfruttando i segnali velocità al suolo delle due ruote foniche, l’una acquisita con la
telemetria di vettura e l’altra con l’acquisitore portatile.
Fig. 14 Configurazioni dell’ala anteriore testate. (a) Standard Flap. (b) Extended Flap.
Fig. 18 Configurazioni ala posteriore (a) High Downforce HDF. (b) Mid Downforce MDF.
5 CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
[1] J. Kats, Race car aerodynamics: Designing for speed, Bentley Publishers, 1995
[2] E. De Paoli, Sviluppo di un sistema di celle dinamometriche per l’acquisizione su pista dei
carichi alle ali di una vettura da corsa, Tesi di Laurea, Università di Padova, A.A. 2000-2001.
[3] M. Capuzzo, Acquisizione in pista dei carichi alle ali di una vettura di Formula 3:
metodologia ed analisi dei dati rilevati, Tesi di Laurea, Università di Padova, A.A. 2001-2002.
[4] A. Bray, G. Barbato, R. Levi, Theory and Practice of Force Measurement, Academic
Press, 1990.
[5] Petrone N., Quaresimin M., Spina S., A load acquisition device for the paddling action on
olympic kayak, 11th International Conference on Experimental Mechanics, Oxford-UK, 24-
28 Agosto 1998.