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I GENERI LETTERARI

gruppo 2

Primo libro delle Cronache (1Cr 12,9-15)


Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini
valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell'uso dello scudo e della lancia, sembravano
leoni ed erano agili come gazzelle sui monti: Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo,
Mismannà il quarto, Geremia il quinto, Attài il sesto, Elièl il settimo, Giovanni l'ottavo,
Elzabàd il nono, Geremia il decimo, Macbannài l'undicesimo. Costoro erano discendenti di
Gad, capi dell'esercito; il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. Questi
attraversarono il Giordano nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su tutte le rive, e
misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a occidente.

Primo libro dei Re (1Re 12,6-11)


Il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di Salomone, suo padre,
durante la sua vita, domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?».
Gli dissero: «Se oggi ti farai servo sottomettendoti a questo popolo, se li ascolterai e se dirai
loro parole buone, essi ti saranno servi per sempre». Ma egli trascurò il consiglio che gli
anziani gli avevano dato e si consultò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo
servizio. Domandò loro: «Voi che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo, che mi
ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?». I giovani che erano cresciuti
con lui gli dissero: «Per rispondere al popolo che si è rivolto a te dicendo: «Tuo padre ha reso
pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo!», di' loro così:
«Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
Ora, mio padre vi caricò di un giogo pesante,
io renderò ancora più grave il vostro giogo;
mio padre vi castigò con fruste,
io vi castigherò con flagelli»».

Giosuè (Gs 12,1-9)


Quando Iabin, re di Asor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di
Simron, il re di Acsaf e i re che erano a settentrione, sulle montagne, nell'Araba a meridione
di Chinaròt, nella Sefela e sulle colline di Dor a occidente. I Cananei erano a oriente e a
occidente, gli Amorrei, gli Ittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano ai
piedi dell'Ermon, nella regione di Mispa.
Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: erano una truppa numerosa come la sabbia sulla
riva del mare, con numerosissimi cavalli e carri.
Tutti questi re si allearono e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per
combattere contro Israele. Allora il Signore disse a Giosuè: «Non temerli, perché domani a
quest'ora io li consegnerò tutti trafitti davanti a Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e
appiccherai il fuoco ai loro carri». Giosuè con tutti i suoi guerrieri andò contro di loro presso
le acque di Merom, a sorpresa, e piombò su di loro. Il Signore li consegnò nelle mani
d'Israele, che li batté e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Màim e fino alla
valle di Mispa a oriente. Li sconfissero fino a non lasciar loro neppure un superstite. Giosuè
fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai
loro carri.

Esdra (Esd 4,1-5)


Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che gli esuli rimpatriati stavano
costruendo un tempio al Signore, Dio d'Israele, si presentarono a Zorobabele e ai capi di
casato e dissero: «Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi, come voi,
cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di Assarhàddon, re d'Assiria,
che ci ha fatto salire qui». Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capi di casato d'Israele dissero
loro: «Non conviene che costruiamo insieme una casa al nostro Dio; noi soltanto la
costruiremo al Signore, Dio d'Israele, come Ciro, re di Persia, ci ha ordinato». Allora la
popolazione locale si mise a scoraggiare il popolo dei Giudei e a intimorirlo perché non
costruisse. Inoltre con denaro misero contro di loro alcuni funzionari, per far fallire il loro
piano; e ciò per tutto il tempo di Ciro, re di Persia, fino al regno di Dario, re di Persia.

Primo libro dei Maccabei (1Mac 1,11-15)


In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo
e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati
da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi
alcuni del popolo presero l'iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d'introdurre le
istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle
nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si
unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
Quando il regno fu consolidato, Antioco volle conquistare l'Egitto per regnare sui due regni:
entrò in Egitto con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande
flotta, e venne a battaglia con Tolomeo, re d'Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e
dovette fuggire, e molti caddero colpiti a morte. Così espugnò le città fortificate dell'Egitto e
fece bottino della terra d'Egitto.

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