poi risponde: «Non so esattamente… ma forse quattrocento franchi (la valuta di denaro della Francia prima dell’euro) possono bastare!». Il marito sperava di spendere quei soldi per altro, ma le dice: «Va bene. Ti do quattrocento franchi e cerca un bel vestito!». Si avvicina il giorno della festa e Mathilde è ancora triste perché non ha gioielli da indossare. Il marito le consiglia di farsi prestare un gioiello dalla sua amica ricca, la signora Forestier. Mathilde va dall’a- mica e le racconta il suo problema. La signora Forestier apre un ar- madio e prende un cofanetto (cassetta per gioielli) pieno di gioielli. Mathilde non sa decidere. Poi prende una scatola di raso (tessuto luci- do che serve anche per confezionare abiti da sera). Dentro c’è una collana di diamanti, bellissima.
Mathilde la prova e poi chiede all’amica: «Puoi prestarmi questa?».
« Certo, prendila…» La sera della festa per Mathilde è un trionfo. È la più bella e la più elegante di tutte. Gli uomini la guardano e tutti vogliono ballare con lei. Mathilde e il marito lasciano la festa alle quattro del mattino. Mathilde scappa via in fretta per non mostrare alle altre signore il suo misero (povero) cappottino. A casa Mathilde si leva il cappotto, davan- ti allo specchio per potersi ammirare ancora, ma lancia un grido: non ha più la collana! Mathilde e il marito la cercano tra le pieghe del vestito, ma niente! Il marito esce a cercare la collana lungo la strada che hanno percorso per tornare a casa. Ritorna alle sette del mattino a mani vuote (senza nulla, non ha trovato la collana). È andato alla polizia e ai giornali. Darà una ricompensa a chi gli porterà la collana… Il giorno dopo dice alla moglie di scrivere all’amica e di raccontarle che la collana si è rotta e che l’ha portata a riparare.