Sei sulla pagina 1di 15

Il Curriculum Vitae

SchoolUP (www.schoolup.it) – Modulo “Creo il mio curriculum vitae” – V.B

CERVELLOTIK SRL © TUTTI I DIRITTI RISERVATI

È vietata la riproduzione anche parziale. Contenuto utilizzabile esclusivamente all’interno dei percorsi SchoolUP
e in abbinamento con la licenza d’uso della piattaforma www.schoolup.it
Il mondo del lavoro oggi è notevolmente cambiato rispetto a quello a cui erano

abituate le generazioni passate. Il “posto fisso”, ovvero l’avere un lavoro a tempo

indeterminato in un contesto socio-economico-politico stabile, è un miraggio. Viviamo

i tempi del cambiamento, del lavoro flessibile e incerto. Senza addentrarci troppo sui

motivi di tutto ciò, è bene sin da subito invitarti ad avere un approccio positivo al

cambiamento! Ti ritroverai spesso a doverti mettere in gioco in diversi campi, dove

troverai l’opportunità di sfidarti e crescere non solo professionalmente.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, cita un detto, per questo, durante gli studi, può

esser utile trovare un lavoro da svolgere part-time oppure un lavoro stagionale.

Guadagnare qualcosa permette di essere autonomi e di entrare subito a contatto con

le dinamiche del mondo del lavoro.

Ho provato a mandare un curriculum ad un’azienda on-line

ma la risposta è sempre la stessa: “Non server”.

(Lia Celi)

Prima di mettersi in moto nella ricerca di un lavoro è bene preparare il proprio

“bigliettino da visita ” ovvero il Curriculum vitae.

Il curriculum vitae o semplicemente curriculum (abbreviato CV), in ambito

accademico anche curriculum vitae et studiorum – tradotto dal latino significa

"corso della vita e degli studi" –, è un documento redatto al fine di presentare la

situazione personale, scolastica e lavorativa di una persona 1.

Il curriculum vitae viene solitamente compilato nel momento in cui si ricerca un lavoro

e ci si vorrà candidare per ricoprire una posizione lavorativa la prima cosa che verrà

richiesta sarà proprio l’invio del curriculum vitae. È anche mediante la lettura del

curriculum vitae che un datore di lavoro2 decide se assumere o meno il candidato.


1
Fonte Wikipedia
2
Il datore di lavoro è il responsabile, il proprietario dell’azienda o attività in cui vogliamo svolge-
re il lavoro e che si impegnerà a pagare per il lavoro svolto.
È facile intuire che è uno fra i documenti più importanti per immettersi nel mondo del

lavoro, pertanto andrà redatto con molta cura, prestando attenzione a cosa inserire o

non inserire, cercando di menzionare tutte le qualità e competenze adatte a ricoprire

l’impiego per il quale abbiamo deciso di concorrere.

Questa prima lezione ha lo scopo di fornire un’infarinatura generale sul curriculum e

sulla sua importanza! Nelle successive lezioni passeremo poi ad approfondire alcuni

importanti aspetti del CV e non solo.

*
Cos’è il curriculum vitae?
Il curriculum vitae è un documento di presentazione scritto autonomamente,

un’autodichiarazione che, pertanto, non ha alcun valore legale! Possiamo definirlo

come un riassunto delle proprie competenze, delle proprie esperienze lavorative,

nonché del proprio percorso di studi, con qualche accenno a hobby, passioni e

attitudini.

È un documento molto utile per le aziende, che lo utilizzano per una prima selezione

dei candidati da prendere in considerazione per il colloquio di lavoro: non sarà il

documento “più emozionante” al mondo, ma la sua utilità è fuori discussione!


Quali sono le voci di un curriculum vitae?

Un curriculum vitae è composto da differenti sezioni e solitamente è lungo all’incirca

2-3 pagine: molte voci e informazioni risultano essere essenziali, mentre altre sono

facoltative e possono essere omesse se non ritenute utili a delineare meglio la propria

formazione e le proprie competenze.Le voci da inserire sempre in ogni curriculum

sono le seguenti:

 dati personali e recapiti (nome, cognome, luogo di nascita, indirizzo di residenza,


telefono… ecc);
 istruzione / titoli di studio (diploma, laurea, altri corsi..);

 esperienze lavorative fatte fino a quel momento (da omettere nel caso di candi-
dato senza esperienze);

 conoscenza di lingue oltre alla propria lingua madre;

 conoscenze informatiche e altre competenze (software conosciuti, macchinari


utilizzati...ecc);

 consenso al trattamento dei dati personali secondo la vigente normativa sulla


privacy3.

Facoltative possono essere (in base ai campi professionali di interesse):

1. obiettivi professionali e di carriera (importante nel caso in cui ci si candidi per

una posizione che cambierebbe in modo significativo il corso della propria carriera);

2. esperienze formative (attestati, titoli e certificati inerenti alla professione);

3. informazioni su attività extraprofessionali, hobby, e così via.

3
Privacy ‹prìvësi o, spec. nella pron. angloamer., pràivësi› s. ingl. [der. di priva(te) «priva-
to»], usato in ital. al femm. – La vita personale, privata, dell’individuo o della famiglia, in quan -
to costituisce un diritto e va perciò rispettata e tutelata. [Treccani] Il codice in materia di prote -
zione dei dati della Repubblica Italiana è una norma emanata con il Decreto legislativo 30 giu-
gno 2003, n. 196 che ora va a sommarsi alla disciplina anche a livello Europeo GDPR 2016/679
– Regolamento Europeo sulla Protezione Dati.
Scrivere il curriculum vitae non è un’operazione che si farà una sola volta nella vita: il

curriculum va costantemente aggiornato nel tempo, con integrazioni e revisioni da

prevedere ogni qual volta ce ne sia bisogno!

Il curriculum vitae è un documento in continua evoluzione, cresce con te!

Tipologie di curriculum vitae

Abbiamo visto molto brevemente a cosa serve un curriculum vitae e quali sono le voci

da inserire. Probabilmente ora vi starete chiedendo… ma in che modo posso

realizzare il mio curriculum?

Esiste un formato standard, valido nella comunità europea, per la redazione del

curriculum vitae che prende il nome di curriculum vitae europeo o europass.

Questo modello di curriculum prevede la suddivisione nelle seguenti sezioni:

1. dati personali;

2. esperienze lavorative;

3. istruzione e formazione;

4. capacità e competenze personali, relazionali, organizzative, tecniche, artistiche;

5. brevetti e pubblicazioni;

6. ulteriori informazioni e allegati.

Ovviamente questo non è l’unico modo di realizzare un Curriculum e ci sono

tantissime modalità di presentare il proprio CV: dalla scelta di grafiche partico-

lari alle voci da menzionare.


*

Ad oggi c’è un acceso dibattito su quale sia il miglior modo di presentare un CV e spes-

so i pareri sono discordanti, generando una notevole confusione. L’unica “certezza” è

che diversi enti pubblici (ma anche privati) richiedono espressamente il formato Euro-

pass! Quindi chi sceglie la strada “creativa” potrebbe comunque vedersi obbligato a

realizzare anche il CV in versione Europass (ad esempio per partecipare a una selezione

pubblica, un bando, altro).

Il curriculum vitae europeo nasce proprio con l’intento di realizzare un modello

valido per tutti, vale a dire un formato unico, semplice e facile da consultare. Questo

però, seppur richiesto ancor oggi obbligatoriamente per alcuni tipi di lavoro come

accennato prima, si è rivelato poco efficace per alcuni! Non serve un super cervello

per comprendere che presentare un CV in un modo del tutto simile agli altri non aiuta

certo a differenziarsi dalla massa e a far colpo sul selezionatore!

Quindi per alcune professioni e/o posizioni lavorative anche la personalizzazione

di un curriculum vitae può fare la differenza (sempre tenendo ben a mente che molte

volte viene espressamente richiesto il formato Europass).

Ipotizziamo di esser dei web designer, dei grafici, degli architetti, dei fotografi, ecc., e

che ci vogliamo candidare presso un’azienda la quale non richiede il curriculum vitae
in formato europeo… stupendo! Possiamo pensare di utilizzare proprio il curriculum e

la sua realizzazione per dimostrare le nostre competenze. Il “Curriculum creativo”,

originale, personalizzato e accattivante potrebbe essere l’arma vincente per

dimostrare personalità e creatività! Pioniere del Curriculum creativo è Chris Spurlock

con il suo modello “infografico”. Chris, giornalista, esperto di infografiche, di web e

social media mette in rete il suo CV, che, grazie ad un articolo del Huffington Post,

diventa virale e fa il giro della rete. Guardando il CV di Chris Spurlock (trovate

l’immagine sotto), si nota una barra cronologica, simile ad una sequenza di tappe

dell'evoluzione dell'uomo, dove viene mostrato il percorso formativo e lavorativo del

candidato. Nessun dubbio sul fatto che il risultato visivo è sicuramente più bello e più

intuitivo rispetto allo sterile elenco di date e lavori. Oltre alla barra cronologica, Chris

utilizza anche una rappresentazione ad assi cartesiani con una serie di “bolle” di varia

grandezza: questo permette di avere subito un colpo d’occhio sulla conoscenza e

confidenza del candidato nei vari ambiti (dai programmi di grafica ai social network).

Fonte http://www.modellocurriculum.com/curriculum-infografico.html
Ovviamente questo è solo un esempio, la grafica da scegliere, come le voci da mettere

in risalto, cambia in base al lavoro per cui ci si propone. Ad esempio, un giovane

grafico e sviluppatore web potrebbe pensare di realizzare il suo curriculum vitae

ispirandosi proprio al mondo del web predisponendolo in stile “sito web” con un

“bottone” per ogni categoria e il “cursore del mouse” in giro per la pagina!

Curriculum creativo sì, ma non devono mancare ugualmente professionalità e tutte

le voci essenziali in base al Paese in cui decidiamo di trovare lavoro: essere creativi

non vuol dire stravolgere i contenuti e le voci tipiche, ma significa trovare un aspetto

grafico che possa rappresentarci al meglio e soprattutto differenziarci dalla “massa”

con la finalità di “colpire” il selezionatore!

Il curriculum è un po’

come un vestito,

qualcosa che parli di noi

ancor prima di

presentarsi.

http://heydesign.com/downloads/082016-flat-free-resume-template/

Oggigiorno sono ancora molti i selezionatori che però preferiscono la

schematizzazione del curriculum vitae europeo, perché consente loro di reperire

velocemente le voci e i dati di cui hanno bisogno. A questo punto potrebbe essere

utilissimo porsi questa domanda…


Ma come ci si può differenziare utilizzando il Curriculum Europass?

Per farcela bisognerà concentrarsi sulla descrizione delle esperienze e delle

competenze, senza essere troppo didascalici e senza creare un curriculum di sole voci

elencate. Avere esperienze e competenze vuol dire averle messe in pratica, è evidente

che non basta elencarle, è necessario dettagliare dove e come queste siano state

acquisite e possibilmente argomentarle al meglio con uno stile di comunicazione

efficace.

Ok… tutto chiarissimo! Ma con i social network come la mettiamo? Giusto! Grazie

al forte utilizzo di piattaforme social ad oggi si sono sperimentate anche altre tipologie

di CV, come ad esempio i video curriculum.

Il video curriculum, nato negli Stati Uniti, ha preso piede anche qui in Italia come uno

dei nuovi metodi per attrarre l’attenzione dei selezionatori e differenziarsi dagli altri: è

un breve video, dove in pochi minuti (meglio restare intorno ai due minuti) si

condenseranno tutte le informazioni essenziali presenti nei classici CV! Per i

selezionatori il video curriculum è molto comodo poiché permette di effettuare in

tempi brevi una prima scrematura dei candidati, considerando che guardare un

video è più agevole come compito che leggere diverse pagine piene di testo. Anche

per i candidati ci sono dei vantaggi, infatti con il video curriculum ci si racconta

direttamente al selezionatore in maniera veloce e immediata, bypassando il primo

step di conoscenza normalmente eseguito attraverso un CV cartaceo e una foto.

Ovviamente bisogna esser molto sicuri di se stessi e di quello che l’azienda sta

cercando, perché altrimenti si finirebbe col perdere l’occasione di un colloquio.

Certamente non è da tutti riuscire ad essere spontanei davanti una videocamera, ma

per inseguire il “lavoro dei sogni”… al bando la timidezza!


Fra gli altri modi di presentare il proprio curriculum c’è quello di realizzare un sito ad

hoc, dove poter caricare anche i propri lavori, il CV tradizionale o creativo, il video

curriculum oppure utilizzare piattaforme social specifiche. Nelle prossime lezioni

vedremo, ad esempio, le opportunità che offre LinkedIn: la rete professionale più

grande al mondo!

Errori da non commettere.

A prescindere dal tipo di format che si sceglierà per il proprio curriculum ci sono degli

errori da non commettere! Prima di continuare nell’approfondimento è bene

soffermarsi quindi su cosa non fare!

1. Non inserire il numero fisso se non si vive da soli. Lasciare il recapito telefoni-

co di un’abitazione dove si vive in famiglia o comunque non da soli è poco pro-

fessionale: il reclutatore vorrà parlare direttamente con l’interessato, non vorrà

di certo perder tempo.

2. Non inserire una mail poco professionale. Indirizzi email tipo badbadgirl99,

sheldoncooper2000 o hodorhodor2002 sono certamente molto simpatici e cari-

ni ;), ma se hai un’email del genere è arrivato il momento di farne una nuova!

L’email da inserire in un curriculum e da usare in ambito lavorativo deve essere

professionale e formale, ad esempio è preferibile utilizzare

nome.cognome@gmail.com.

3. Non inserire l’indirizzo di residenza se è distante dal luogo in cui dovrem -

mo svolgere il lavoro. È preferibile inserire l’indirizzo di domicilio nella stessa

città/paese della posizione lavorativa che vorremmo svolgere; se non si ha già

un domicilio è indispensabile mettere quello di un contatto in quel posto, indi-

candone uno provvisorio, poiché potrebbe essere motivo di esclusione dal collo-
quio visto che le aziende solitamente preferiscono assumere chi si trova già in

loco.

4. Non dimenticare di inserire i lavori da quello più recente a quello passato.

Il reclutatore ha la necessità di reperire subito l’ultima mansione svolta, l’ultimo

ruolo ricoperto.

5. Non inserire lavori non attinenti alla masione da ricoprire. Immaginiamo di

candidarci ad esempio come animatore per un villaggio turistico, in questo caso

non avrà valore indicare nelle esperienze professionali l’aver fatto il magazzinie-

re! Se, invece, durante il percorso scolastico si ha avuto modo di prender parte a

delle recite e/o esperienze di teatro, allora sarà bene citarle perché attinenti alla

posizione lavorativa desiderata.

6. Non menzionare solo le esperienze lavorative, ma dettagliale. E’ preferibile

non scrivere solo il ruolo svolto, ma dettagliare le mansioni svolte. Ipotizziamo di

aver fatto la segretaria di un’azienda: è bene dettagliare il ruolo ricoperto scri-

vendo ad esempio “relazione con i clienti telefonicamente, gestione dei rapporti

clienti tramite email, organizzazione magazzino, responsabile delle spedizioni, ecce-

tera”.

7. Non scrivere cose non vere. Mentire non serve e al colloquio di persona trove-

rete gente preparata a smascherarvi. Meglio non inventare esperienze lavora-

tive, non inventare competenze non acquisi-

te, preferibile invece sforzarsi per far risalta-

re e dare valore a tutti i vostri pregi e alla

realtà dei fatti!

8. Non scrivere molte pagine. Nella ricerca

dei primi lavori questo problema non si por-

*
rà visto che le esperienze lavorative sono poche e la formazione limitata. In futu-

ro potrà, invece, tornarti utile questo consiglio: 2-3 pagine possono bastare!

L’approccio migliore è quello di selezionare solo le informazioni utili e necessa-

rie.

Curriculum vitae in inglese

Immaginiamo per un attimo di voler svolgere un lavoro stagionale all’estero, il

curriculum in lingua italiana di certo non sarà utile :(. Sarebbe opportuno realizzare un

curriculum nella lingua del Paese in cui vogliamo andare a svolgere il lavoro o per lo

meno sarebbe opportuno scriverlo in inglese.

Basterà tradurre in inglese il curriculum in italiano? NO!

*
Redigere un curriculum in inglese non vuol dire tradurre quello in italiano nella

lingua inglese! Riguardo al formato è bene precisare che il formato Europass è stato

creato e viene supportato dall’Unione Europea, ma non è conosciuto nel Regno Unito

o in paesi non europei.

È bene farlo secondo il modello europeo se richiesto esplicitamente: se così non fosse

meglio personalizzarlo seguendo però in questo caso le caratteristiche del cv in

inglese. Nel redigere il CV è bene ricordare che sia la lingua inglese che gli

anglosassoni sono semplici e lineari nel comunicare e recepire i messaggi: essere

chiari e diretti premierà sicuramente!

Dopo la prima parte in cui si andrà ad inserire nome e cognome seguiti dalle

informazioni anagrafiche (indirizzo, CAP, paese di residenza, contatto telefonico fisso e

mobile ed indirizzo email), si dovranno inserire le seguenti sezioni:

 personal profile

 education

 work experience

 publications

 key skills

 academic achievements

 interests

La sezione “personal profile” è una delle sezioni più importanti e dovrà contenere in

modo sintetico ed efficace i propri punti di forza e le proprie qualità in relazione alla

professione che si intende svolgere (utilizzando keywords legate al lavoro). Alcuni

esempi: “committed professional focus on…”; “a good team player”; “an excellent

communicator”, etc, ovviamente senza dilungarsi troppo! Nella sezione “education”

verrà richiesto di elencare in ordine cronologico a partire dalla più recente le

esperienze accademiche: anni di studio, nome dell’istituto e titolo conseguito (sarà


opportuno identificare i titoli corrispettivi del sistema educativo inglese). Qui si devono

elencare anche le esperienze svolte all’estero (Erasmus, Progetto Leonardo, altro).

La sezione relativa alle “work experience” deve essere strutturata sulla base

dell’obiettivo da raggiungere. Per ogni lavoro indicare: limiti temporali, luogo, nome

della compagnia e proprio ruolo/qualifica. Inoltre, per ogni lavoro si deve descrivere

l’attività/responsabilità prevista (tasks), e le conoscenze/competenze (skills) tecniche/

tecnologiche richieste. Due sono le parole chiave da avere in mente per la stesura di

un buon curriculum in inglese: SKILLS and TASKS. Un’altra sezione di sicura rilevanza, è

quella relativa alle “publications”, in caso di pubblicazioni di ricerche, libri, articoli, è

bene segnalarle.

La sezione dei “key skills” prevede invece di elencare le conoscenze di natura

linguistica e tecnica/informatica. Nel curriculum inglese, oltre ad indicare la lingua

“mother tongue”, specificate sempre per ogni lingua aggiuntiva il livello “spoken” e

“written”. Utilizzando termini come “fluent”, “intermediate”, “begginers” etc e non

“good”, “bad”, per indicare il livello di conoscenza! Gli “academic achievement”

prevedono l’identificazione di particolari eccellenze riconosciute, come la laurea con

lode: “Dean’s Award”. L’ultima sezione del curriculum è relativa agli “interests” e serve

a identificare il tuo carattere e la tua personalità: potrà essere arricchito con i tuoi

hobby, le tue passioni e con quanto fai nel tempo libero, dallo sport al volontariato!

Infine, è consigliato e utile inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e

alla richiesta di referenze: “this document is authorized to personal data treatment –

Reference available on demand”

* Credit Google Images: se sei l’autore di questa immagine contattaci e provvederemo alla modifica o rimozione
Puoi segnalarci eventuali refusi, errori, malfunzionamenti della piattaforma e suggerimenti per migliorare il nostro servizio all’indirizzo staff@schoolup.it

Puoi segnalarci eventuali refusi, errori, malfunzionamenti della piattaforma e suggerimenti per migliorare il nostro servizio all’indirizzo staff@schoolup.it

Potrebbero piacerti anche