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1 12 lezioni di
Cittadinanza
e Costituzione
Scala, Firenze
Raffaello Sanzio, Scuola d’Atene, 1509,10
L’organizzazione
1 sociale e lo Stato
IL CONCETTO DI DIRITTO IL DIRITTO
1 Il concetto di «diritto» è strettamente connesso a quello di società: dove c’è la società lì c’è il
diritto (ubi societas ibi jus, dicevano i latini, ma secondo altri è vero anche il contrario e cioè
ubi jus ibi societas). Il sorgere della società, e cioè dello Stato, ha comportato l’emanazione da
L a parola italiana dritto deriva dal
tardo latino dirictum. Dirictum ave-
va sostituito il classico directum, partici-
parte di una autorità di regole precise. Queste regole, obbligatorie per tutti i soggetti, sono pio passato del verbo dirigere − compo-
però variabili in relazione al mutarsi della società e prendono il nome di diritto. sto da de e regere − che aveva il valore
Nello stato di natura, come quello delle belve, vale la regola del più forte (o del più furbo); in originario di eseguire un movimento in
linea retta e, in particolare, di indicare
una comunità civile i rapporti tra i singoli sono invece regolati da norme precise. Chi subisce
una direzione o tracciare la via. Come
un torto (o colui il quale pensa di averlo subito) non può farsi giustizia da sé ma si deve
aggettivo la parola «diritto» si riferisce a
rivolgere alla legge.
ciò che procede in linea retta, che non
ha deviazioni. E in tale maniera noi in-
Definizione di diritto tendiamo anche la giustizia: essa non si
Questa definizione fa riferimento a quel complesso di regole di condotta che disciplinano i sposta a destra o a sinistra per favorire
rapporti tra i membri di una data collettività, in un dato momento storico. questa o quella persona. Q
Ciò significa che esiste un legame stretto fra fenomeno giuridico e fenomeno sociale. Il diritto
nasce là dove esiste una forma di aggregazione umana, così lo sviluppo della società si svolge
all’interno delle regole che disciplinano i rapporti tra i soggetti che la compongono.
Una persona che vivesse da sola su un’isola deserta come Robinson Crusoe non sarebbe
soggetta al diritto.
Anche nelle strutture sociali più semplici, esiste una serie di rapporti che scaturisce da regole
riconosciute o accettate.
Nello stesso modo, ad esempio, il gioco impone delle regole. Due squadre di calcio che si
affrontano in uno stadio devono rispettare delle regole precise di comportamento (devono
esserci undici giocatori per parte; eccetto i portieri nessuno deve toccare il pallone con le
mani e così via); vi è inoltre la presenza di un arbitro che dirige l’incontro, il quale ha il compito
di fare rispettare le regole del gioco. Le regole non sono però stabilite dall’arbitro (che ha
la funzione di un giudice, ed infatti lo sentiamo anche definire «giudice di gara»), ma esse
preesistono onde evitare parzialità a favore dell’una o dell’altra squadra.
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Il diritto oggettivo è un insieme di regole (dette norme giuridiche) che servono appunto a
regolare i rapporti all’interno della società.
Ï Stele di Hammurabi. Museo del Louvre,
Parigi. P. Quoniam In pratica il diritto oggettivo determina ciò che è obbligatorio (ciò che si deve fare), vietato
(ciò che non si deve fare) o permesso (ciò che si può fare) nei rapporti con gli altri membri
della società.
Prende il nome di diritto soggettivo, la facoltà che, sulla base del diritto oggettivo, è
accordata a un soggetto di esigere da altri un determinato comportamento.
Il diritto soggettivo è quindi il diritto che la legge attribuisce a un soggetto per realizzare un
suo interesse secondo la propria volontà. Ad esempio, presto dei soldi ad una persona e alla
scadenza del debito voglio che il debitore mi paghi.
Il diritto soggettivo comprende sia i rapporti esistenti tra privati, sia i rapporti tra questi e la
pubblica amministrazione.
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Ï Tavoletta cuneiforme con inciso un testo
giuridico amministrativo, 2300 a.C. ca
sovranità popolare e assicura l’obbedienza degli organi statali alle regole procedurali e di
contenuto della Costituzione (Stato di diritto).
Nella Costituzione troviamo le disposizioni che regolano gli obblighi e i diritti fondamentali
G ià alla fine del medioevo lo Stato
assoluto si caratterizza per due ele-
menti determinanti: l’accentramento del
dei cittadini. Fanno parte delle disposizioni che si trovano nel dettato costituzionale anche potere nelle mani del re e l’unificazione
quelle che fissano compiti e obiettivi essenziali dello Stato (norme programmatiche). territoriale.
L’organizzazione dello Stato, e in particolare la designazione dei suoi organi e delle rispettive È quindi l’opposto dello Stato feudale,
dove non solo il territorio nazionale è
funzioni, è l’elemento fondamentale dell’attività degli organi di governo.
spesso frantumato in zone che sfuggono
La separazione dei poteri al potere centrale, ma la stessa autorità del
L’esercizio incontrollato e abusivo del potere può essere limitato soltanto quando la sovrano è poco più che nominale.
Costituzione, grazie alla separazione dei poteri, preveda la separazione funzionale del potere Nello Stato assoluto chi pone in essere le
statale in Legislativo, Esecutivo, Giudiziario. Per ottenere una migliore protezione giuridica norme si identifica con chi è chiamato ad
dei diritti fondamentali di libertà è importante che i poteri siano separati anche dal lato eseguirle e controlla chi deve giudicare le
organizzativo e personale. Nei regìmi democratici rappresentativi si distinguono tre poteri controversie relative alla loro violazione.
pubblici: legislativo, esecutivo e giurisdizionale. La conduzione del potere non potrà che
La distinzione fu introdotta dalla rivoluzione borghese e dall’Illuminismo, e si stabilì che la essere arbitraria e incontrollata.
democrazia sostanzialmente risiede nel fatto che tali poteri siano separati l’uno dall’altro. Non è una situazione molto dissimile da
quella propria di ogni dittatura, come
In tutti i Paesi d’Europa, il potere legislativo (il parlamento) è separato dal potere esecutivo (il
quella, ad esempio, del regìme fascista in
governo), e da quello giurisdizionale (la magistratura).
Italia. Q
La separazione dei poteri viene intesa come tripartizione dell’attività fondamentale dello
Stato. I poteri fondamentali sono rappresentati da:
QPOTERE LEGISLATIVO : forma le norme che costituiscono l’ordinamento giuridico e il
diritto in senso oggettivo;
QPOTERE ESECUTIVO : rappresenta la cura concreta dei fini e degli interessi pubblici;
QPOTERE GIUDIZIARIO : mira a risolvere le controversie che insorgono tra i soggetti
dell’ordinamento.
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È questa la caratteristica essenziale dello Stato che permette di differenziarlo da tutte le altre socie-
tà e soprattutto dagli altri enti territoriali (Regioni, Province, Comuni, ecc.).
Dire che lo Stato è un ente sovrano significa che ha il potere di comandare a tutti coloro che sono
soggetti ad esso e che non riconosce nessuna autorità superiore se non per sua espressa volontà
(organizzazioni sovranazionali), attuando anche con la forza i suoi comandi. Di ciò si hanno esempi
continui: si pensi per esempio alle leggi che lo Stato emana ed agli obblighi che pone a tutti i cit-
Ï La Camera dei deputati a Roma tadini ed anche agli stranieri che si trovano sul suo territorio; si pensi alle sentenze che fa eseguire,
sia nel campo civile che in quello penale.
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La forma di governo rappresenta il modo in cui le varie funzioni dello Stato sono distribuite fra
i diversi organi. La forma di governo determina chi è il capo dello Stato, chi nomina o elegge I l monarca abitualmente sale al trono
per ereditarietà della carica, ma po-
trebbe anche essere elettivo. Così Umber-
il capo del Governo, le funzioni che hanno i diversi organi e così via.
to II fu re d’Italia perché figlio di Vittorio
Oggi le forme base sono solo monarchie parlamentari, repubbliche parlamentari e
Emanuele III, il quale a sua volta era salito
repubbliche presidenziali o semipresidenziali.
al trono perché figlio di Umberto I, e via
Monarchia e repubblica dicendo.
Viceversa l’attuale Presidente della Re-
La distinzione fra monarchia e repubblica è variamente intesa:
pubblica italiana non è tale per ragioni
1. secondo alcuni il governo monarchico è quello in cui i poteri supremi sono affidati ad familiari o comunque per una ragione di
una sola persona fisica, che non è né organo né rappresentante giuridico di una collettività. preminenza che appartenga ad una classe
Viceversa si ha governo repubblicano quando i poteri supremi sono affidati o ad una o ad una casta, ma solo perché così hanno
collettività ovvero agli organi o ai rappresentanti giuridici di essa; voluto gli organi competenti.
2. secondo altri autori, monarchie e repubbliche si distinguono per le radici della sovranità L’art. 83 della Costituzione italiana dispone:
e la giustificazione del potere. Nelle monarchie la sovranità ha radici in se stessa, il potere si «Il Presidente della Repubblica è eletto dal
giustifica da sé, o per «grazia di Dio» (teoria teocratica) o per lunga e riconosciuta tradizione Parlamento in seduta comune dei suoi
(teoria legittimista); nelle repubbliche la sovranità appartiene al popolo o deriva dal popolo, il membri.
All’elezione partecipano tre delegati per
potere si giustifica per il rapporto di trasmissione di esso dalla base al vertice.
ogni Regione eletti dal Consiglio regionale
in modo che sia assicurata la rappresen-
Regìmi parlamentari e presidenziali tanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha
Tanto le monarchie quanto le repubbliche hanno almeno due sottospecie a seconda che in un solo delegato». Q
esse il governo debba avere la «fiducia», e cioè l’approvazione del programma e dei ministri,
da parte del parlamento o solo da parte del capo dello Stato.
Nel primo caso abbiamo le monarchie parlamentari (come sono oggi almeno tutte quelle
europee) e le repubbliche parlamentari (com’è la nostra).
Nel secondo caso abbiamo le monarchie costituzionali pure (come erano nell’800) e le
repubbliche presidenziali.
particolare: la proprietà pubblica dei mez- stesso re trova un limite nella legge;
zi di produzione (delle imprese). Q MONARCHIA COSTITUZIONALE : la potestà di governo è suddivisa equamente tra il
Le democrazie popolari, sorte con lo sco- monarca e gli altri organi.
po di realizzare società socialiste, si sono
diffuse in tutto l’Est europeo dopo la fine Nella monarchia costituzionale parlamentare accanto al monarca c’è il consiglio dei Ministri
della II guerra mondiale e sono rimaste
che gode della fiducia del sovrano e governa in suo nome; vi è poi il parlamento bicamerale
strettamente legate alla politica dell’Unio-
eletto a suffragio universale con funzione legislativa. Tra governo e parlamento deve esserci
ne Sovietica che per molti anni ha impedi-
fiducia perché, in caso contrario, il governo deve dare le dimissioni.
to, anche con la forza, le istanze di rinno-
vamento che venivano da alcuni di quei
Paesi (Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia). La repubblica
Alla fine degli anni Ottanta, però, presso- La repubblica è quella forma di Stato il cui potere deriva dal popolo.
ché tutte le democrazie popolari europee Essa può essere:
sono cadute o si sono avviate verso una 1. aristocratica (il governo spetta ad una sola classe sociale);
profonda trasformazione in senso demo-
2. democratica (il governo spetta al popolo).
cratico: un processo che ha investito da
ultimo la stessa Unione Sovietica, fino
al crollo del regìme comunista (agosto Il governo presidenziale
1991), seguito, nel dicembre dello stesso Nel governo presidenziale il Presidente della Repubblica è capo dello Stato e capo del Governo e
anno, dalla disgregazione dell’U.R.S.S. Q leader del partito di maggioranza; ha quindi il potere di nomina dei Ministri.
Il regìme fascista
Successivamente alla fine della prima guerra mondiale, con l’enorme crisi economico-politica
che ne conseguì, la debolezza del sistema parlamentare permise il colpo di stato del 28
ottobre 1922 (marcia su Roma). Il Re nominò primo ministro Benito Mussolini che iniziò una
serie di mutamenti che trasformarono il sistema parlamentare in dittatura.
Si creò la figura del capo di Governo come figura gerarchicamente superiore ai ministri; il
ministro era responsabile solo davanti al Re e non davanti al Parlamento che venne esautorato
delle sue funzioni.
Si sciolsero tutti gli altri partiti e associazioni stabilendo come partito unico quello fascista.
Venne istituito il tribunale speciale per la difesa dello Stato che divenne organo di repressione
dei moti di libertà; nel 1938 furono introdotte le leggi razziali attraverso le quali venivano Ï Membri del Ku Klux Klan in un’immagine
degli anni ’20, quando il gruppo, che pro-
discriminati i cittadini di origine ebraica. pugnava la superiorità della razza bianca,
ritrovò nuovo vigore e arrivò a contare ben
quattro milioni di aderenti.
La Resistenza Corbis/Bettmann
Nel corso degli anni ’30 il regìme fascista si avvicinò sempre più alla Germania nazista fino
a seguirla nella guerra mondiale. Dopo gli iniziali successi, le sorti del conflitto volsero al REFERENDUM ISTITUZIONALE
peggio fino allo sbarco degli alleati anglo-americani in Sicilia e poi a Salerno. Dopo la caduta RISULTATI PER AREE GEO-POLITICHE
del fascismo e l’arresto di Mussolini, l’Italia si arrende l’8 settembre del 1943, ma questo non Repubblica
Aree
comporta la fine del conflitto, in quanto i tedeschi hanno invaso l’Italia e si sono attestati nel geografiche
Centro Nord. Questo comporta una divisione in due dell’Italia: il Sud sotto il controllo degli voti %
alleati, il Nord sotto quello di fascisti e nazisti. Nel corso della guerra, che nell’Italia del nord Nord 7.272.993 64,8
diventò una guerra civile di partigiani italiani contro fascisti e nazisti, nacquero i CLN (Comitati Centro 2.828.550 63,4
di Liberazione Nazionale) tutti repubblicani e contrari alla monarchia di Vittorio Emanuele III. Sud 1.701.171 32,6
Solo con la liberazione di Milano il 25 aprile del 1945 la guerra può considerarsi finita. Isole 915.927 36,0
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Donne partigiane per le strade di Milano.
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10 La folla inneggia alla liberazione
e condanna la monarchia
Prova a chiedere a qualche persona anziana che cosa ricorda dei fatti che diedero l’avvio alla
Repubblica e alla Costituzione.
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eredi di Rousseau, ma servì a indicare l’effettivo «princìpio di legittimità» dei Ï Ritratto di Abraham Lincoln
16º Presidente degli Stati uniti
governanti, che trovano nella libera volontà di chi li sceglie la «fonte politica» della d’America, considerato uno dei più
loro potestà governativa. Ciò venne affermato fin dal 1776 nella «Carta dei diritti» (bill importanti in quanto pose fine alla
schiavitù.
of rights) della Virginia, che influenzò la successiva carta costituzionale degli Stati
Uniti d’America del 1787, là dove sottolinea che «tutto il potere è nel popolo, e Í Busto di Pericle. British Museum,
Londra
in conseguenza da esso derivato... Ogni potere di sospendere le leggi, o la loro
esecuzione, da parte di qualsiasi autorità, senza il consenso dei rappresentanti
popolari, è lesivo dei diritti del popolo, e non dev’essere esercitato».
strettamente congiunti con «l’adempi- Evidenti appaiono le connessioni fra il princìpio democratico e gli altri princìpi fondamentali
mento dei doveri inderogabili di solida- rivolti alla tutela della persona. La tutela delle libertà civili e le condizioni che assicurino
rietà politica, economica e sociale». Que- un’effettiva partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese costituiscono la condizione
sto articolo ha una storia legata anche al stessa del funzionamento effettivo della democrazia.
nome di Giuseppe Dossetti (1913-1996),
La Costituzione integra il princìpio personalista con quello pluralista.
che, tra i padri della Costituzione, anche in
La personalità dell’uomo e i suoi diritti inviolabili, si svolgono «nelle formazioni sociali». Viene
tempi recenti ha levato ancora la sua voce
pertanto tutelato non soltanto il diritto degli individui di promuovere «formazioni sociali»
autorevole per sostenere quella Carta che
fonda i nostri diritti e doveri di italiani. Nei volte ad un pluralismo di fini che è limitato soltanto (art.18 Cost.) dal divieto di proporsi quei
lavori preparatori c’era stato un intervento fini che sono vietati ai singoli dalla legge penale. Le stesse formazioni sociali risultano pertanto
di Dossetti, che tendeva a porre in luce essere titolari di diritti che sono in via di princìpio del tutto assimilabili ai diritti della persona.
«la precedenza sostanziale della persona Non si deve quindi ritenere un vincolo alla libertà personale l’esistenza in Italia di numerosi
umana (intesa nella completezza dei suoi gruppi sociali organizzati, anzi si deve vedere in queste forme di associazione una garanzia
valori e dei suoi bisogni non solo materiali delle libertà democratiche.
ma anche spirituali) rispetto allo Stato; la
necessaria socialità di tutte le persone, Doveri inderogabili
le quali sono destinate a completarsi e a
La Costituzione prevede una serie di comportamenti ed obblighi specifici di rilevanza sociale
perfezionarsi a vicenda mediante una reci-
che i cittadini sono chiamati ad osservare e rispettare.
proca solidarietà economica e spirituale».
I parlamentari di contrapposte posizioni
politiche accettarono la solidarietà, in Elenco aperto e chiuso dei diritti inviolabili
questo quadro di princìpi alla base della La Costituzione non si limita a riconoscere i diritti inviolabili dell’uomo in maniera astratta,
vita sociale italiana, come un valore fonda- ma impone allo Stato di impegnarsi a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono l’esercizio.
mentale dell’uomo. Q A seconda dell’interpretazione di tale disposizione, in dottrina si sono delineate due teorie:
1. teoria del catalogo aperto dei diritti (criterio estensivo); nella formula dell’articolo 2
vengono riconosciuti come diritti tutelati tutti quegli interessi che l’evoluzione della coscienza
sociale e delle convenzioni internazionali porta ad accreditare;
2. teoria del catalogo chiuso dei diritti (criterio restrittivo); nella formula dell’articolo 2
vengono riconosciuti come diritti tutelati soltanto i diritti espressamente citati negli articoli
successivi del testo costituzionale.
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Il princìpio di sussidiarietà
Consiste nel fare svolgere all’ente gerarchicamente inferiore tutte le funzioni e i compiti di
cui esso è capace, lasciando all’ente sovraordinato la possibilità di intervenire per surrogarne
l’attività, laddove le risorse e le capacità dell’ente sottordinato non consentano di raggiungere
pienamente la soddisfazione di un interesse o l’effettuazione di un servizio. È il caso del
rapporto che può intercorrere tra comuni, province, regioni e Stato nazionale ad esempio in
un ordinamento federale.
Sul piano giuridico il princìpio di sussidiarietà contiene un duplice significato:
Ï Gli stendardi di alcuni Comuni. Dall’alto
a. sussidiarietà orizzontale. Indica un metodo che ordina i rapporti tra Stato, formazioni in basso e da sinistra a destra: Gorizia,
sociali, individui. Il cittadino, sia come singolo che attraverso i corpi intermedi, deve avere la Merano, Monfalcone, Bressanone
possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà
sociali a lui più prossime. In questo significato si contrappone all’idea di una «cittadinanza di
mera partecipazione» e promuove invece «una cittadinanza di azione» in cui è valorizzata la
creatività dei singoli e delle formazioni sociali;
b. sussidiarietà verticale. Identifica un criterio di distribuzione delle competenze tra Stato
e autonomie locali. In quest’ultimo senso si lega a una prospettiva federalistica in un’ottica
per cui la rottura di un potere centralizzato è vista come essenziale all’affermazione di una
democrazia che individua nella «prossimità» dei governanti ai governati un bene primario. La
ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più prossimi al
cittadino e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio.
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N el diritto anglosassone la libertà
personale è tutelata da un istitu-
to giuridico antichissimo detto habeas
QFSTPOBMF FBTTPDJB[JPOF corpus; esso è tuttora vigente nell’ordina-
mento inglese e statunitense a tutela del
%*3*55*%* cittadino. Consiste nell’ordine emanato
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dal giudice all’autorità di polizia di pre-
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sentare davanti al giudice entro un ter-
mine perentorio chiunque sia detenuto,
-JCFSUËEJ -JCFSUËEJQFOTJFSP indicando i motivi dell’arresto. Alla base
DJSDPMB[JPOF FEJTUBNQB dell’habeas corpus (= abbi il tuo corpo,
cioè la tua libertà; parole con le quali ini-
zia il testo della legge inglese relativa) sta
Che cosa sono il diritto del cittadino di non essere impri-
I diritti di libertà sono diritti soggettivi pubblici che consistono essenzialmente nella facoltà gionato se il giudice competente non lo
di disporre liberamente del bene loro oggetto e nella pretesa a che i pubblici poteri (ed i terzi considera colpevole del reato per cui è
in genere) non intervengano illegittimamente a turbare la sfera di libertà da essi riconosciuta
al titolare.
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Papa Giovanni Paolo II
durante una celebrazione all’inizio degli anni ’90
Ò
Due ebrei pregano davanti al Muro del Pianto a Gerusalemme
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Î
Musulmani in preghiera