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DIDONE
Personaggi
Protagonista - Didone
la pelle di un bue.
se ne vede la fine.
al pianto.
di fuoco.
e memorie d’eroi
cantati da un uomo
amata.
Parodo
Coro- Eccomi giunta alla casa di Didone,
ad un potente.
e lo domina ammaliandolo.
È più facile combattere un drago
non accettarlo.
sventura la fortuna?
dai pericoli.
fortezza sicura.
mi accogli, ospitale,
salvandomi da sventure,
mi ospita.
Primo stasimo
Coro- Nèra la nùbe di stràge e dolòre,
l’ospite inopportuno.
si è innamorata
la bella Didone,
uno straniero.
la pelle di bue,
mi ha ingannato,
Cartagine bella.
struggendomi di lei.
ma all’amore soccomberebbe,
Zeus, ascoltami,
io niente ti ho chiesto,
Tutti mi rispettano,
e le barbare genti,
o in contesa privata.
non lasciare
scaccia Enea
il figlio d’Anchise!
con me!
e soffrano le ancelle
la morte terribile.
Di tutti i mali
La donna lo vince
e lo rende vulnerabile.
Sacrifici ti faremo
io e il mio popolo.
il connubio odiato.
si festeggeranno
Il sommo Zeus,
il potente Posèidone,
il messaggero dell’Olimpo,
di Zeus egìoco:
ma il mare solcherai
in questa terra!
Enea- Me sventurato,
come posso partire?
Dimmi perché?
e Zeus immortale,
questo ti comanda
E perché poi?
la felicità mi cingeva,
abbracciandomi dolcemente,
s’avventano.
lasciando Didone?
Mi ama, la regina,
neanche chi
l’ordine mi diede.
ad abbandonare così
e mi tenne caro.
mi sento i polsi.
Di nascosto partirò,
la sua vista.
Allora un messaggero
le invierò,
Soffrirà Didone,
ma soffro anch’io:
lontano da lei,
potrò scordarla?
Mi è entrata in cuore
la sua memoria.
io ti spezzerò il cuore!
Ma questa sciagura
addosso mi è piombata
II Stasimo, Erinni
O bianche stelle, o celeste aurora,
ma se ne ritrae
Secondo stasimo
Coro- O ninfe, o dee dei cieli e dell’amore,
a voler scappare.
dell’uomo è infinita.
ci è sfavorevole.
e gradito ai mortali,
la vita mi è odiosa.
Terzo stasimo
Coro- Piango la vita e la morte
siamo caduti.
Un regno di pianto
fallo in fretta.
glorioso guerriero?
Ti odio! Ti odio!
degli dei.
Quarto stasimo
Coro- Volesse il cielo far placare
di distruggere.
prima la sosteneva.
ora se ne va,
ma se la sciagura è voluta
da un dio, allora
più felice.
Egli mi ha tradita e io
Ti ha dunque lasciato?
Sì, mi ha abbandonato,
tormentandosi in petto.
ai tuoi comandi.
mi è odiosa ormai.
e governiamola insieme:
mi è stato sottratto.
bramosia e all’inganno!
Coro- E’ morta!
ad una vera regina. [La serva, Anna e il semicoro escono portando il corpo di Didone]
Quinto stasimo
Coro- Scenda un raggio di sole,
Intonate, o donne,
con me un lamento
e risuoni Cartagine
e nell’arido deserto
serenamente si staccò.
Battiamoci il petto
e rasiamoci il capo,
Esodo
Enea- Donne, mi accingo a partire.
di me un ricordo amaro:
e me ne dolgo. Ma lo feci
di convincermi a restare,
Ma dov’è? E perché
di neri paramenti?
Coro- Enea, tu non sai
[Entrano la serva, Anna, il semicoro e il corpo di Didone su una lastra ricoperta di un lenzuolo bianco a
tra i vivi.
mi fa morire. Oh me infelice!
e difficilmente la scorderò.
a me stesso. Quanto
l’avermi conosciuto.
Potessi mai liberarmi
a generare sventure?
la stessa domanda.