Personaggi: Tonya Harding e la madre Lavona Harding
Ambientazione: Le due donne sono sedute ad un tavolo di una tavola calda. LAVONA Non pensare che ti serva da mangiare... TONYA No! Non voglio niente da te mamma. LAVONA Ma guardati! Sembri una scolaretta. TONYA Non so se lo sai ma… mi sto allenando per le olimpiadi. LAVONA Che cosa vuoi dei soldi? TONYA Dio, no volevo… volevo solo vederti. LAVONA Sanguisuga! Ogni centesimo che ho guadagnato se ne è andato per il tuo pattinaggio. Che altro vuoi? (LaVona si accende una sigaretta) TONYA Cristo! … Ho avuto proprio un’idea del cazzo… Ehm… ho mai fatto qualcosa di giusto secondo te? LAVONA Eri debole. TONYA A tre anni? LAVONA Ti ho resa io forte! Non saresti andata così… TONYA Mi hai incasinato la testa, mi hai fatto credere che avrei pattinato meglio con una vita di merda! E ora la mia vita è di merda e cazzo è tutta colpa tua e a me non sta bene. LAVONA Sei stata fortunata dovresti ringraziarmi anziché rinfacciarmelo. (Pausa) TONYA Tu mi hai mai… quando ero piccola mi hai mai voluto bene, almeno un po’? LAVONA Secondo te la madre di Sonja Henie le voleva bene? Povera piccola vittima. Io non me ne stavo a casa a farti dei manicaretti, no, io ti ho reso una campionessa… sapendo che mi avresti odiata. Sono questi i sacrifici che fa una madre, avrei tanto voluta averla io una madre come me. L’affetto non ti dà un cazzo. Neanche a me piaceva mia madre, e allora? Ti ho fatto un favore semmai. TONYA Mi hai rovinato… (si alza e se ne va) Sei un mostro! LAVONA Fattene una ragione bambina