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Rilassamento per la pratica con gli alberi:

Nella fase iniziale, di rilassamento, ponendovi accanto all’albero che avrete prescelto come
vostro “compagno di pratica”, respirate e, attraverso il respiro, rilassatevi. Sia il respiro che
il battito cardiaco, man mano che procedete nel rilassamento ( vedi il mio articolo: “Una
tecnica di Qigong per il rilassamento e la tranquillità”) diventeranno regolari. Notate la
diversità fra l’aria fresca che inalate e quella tiepida che espirate. I pori della pelle si
apriranno: visualizzate i confini esterni del vostro corpo che si assottigliano: essi non
devono essere considerati come una barriera tra voi e ciò che è al vostro esterno, ma
guardateli mentre si assottigliano, mentre vi fondete con l’ambiente circostante.
Conducete la vostra pratica in modo semplice, non lasciate che essa sia condizionata da
alcun giudizio: siate semplicemente osservatori di ciò che accade.

Ponete attenzione al vostro radicamento: immaginate le vostre, di radici, che affondano


nella Terra e ne catturano l’ energia trasformandola in nutrimento. Eliminate le resistenze,
allungate le vostre radici sempre più in profondità.

La mente sale adesso al tronco: percepitene la forma, la robustezza, e visualizzate la linfa


che scorre al suo interno, così come la vostra energia scorre attraverso i vostri canali e
meridiani.

Sentitevi adesso radicati nel terreno ma proiettati verso l’alto, espandendo la vostra mente
nello spazio circostante e nel cielo. Trovate il vostro centro e lì lasciate riposare la vostra
mente.

Una tecnica per raccogliere l’energia direttamente dall’albero può essere quella di
appoggiare la colonna vertebrale al tronco. La mano sinistra (o destra, nella distinzione
uomo/donna) sarà in contatto con l’albero, e da essa raccoglierete energia ; l’altra mano
sarà invece poggiata sul vostro addome e servirà per rilasciare l’energia acquisita al vostro
interno, riempiendo il Dantian. Il Qi adesso si distribuirà in tutto il corpo. In questo modo
creerete una circolarietà nel raccogliere, ricevere e indirizzare.

Altre pratiche prevedono invece il gesto di abbracciare l’albero rimanendo stretti al tronco
in una sorta di simbiosi e in una condizione di ascolto dell’interiorità dell’albero e della sua
fusione con la nostra.

Per concludere, riporto quella citazione su cui vi sarà capitato di soffermarvi in rete,
facendo delle ricerche sull’argomento:

C’è un nonno che parla ad un nipotino:


“Se ti senti stanco, metti la schiena contro un albero,
incolla i talloni e la nuca al tronco, rivolto verso sud,
appiattisci i palmi delle mani sulla corteccia e resta più
che puoi, un’ora se ne hai la pazienza: guarito!
Sarai rigonfiato!”
“Rigonfiato di cosa?” risponde il bambino.
“Rigonfiato di vita, ragazzo! L’albero succhia la vita nella terra,
questa rimonta attraverso le sue radici ed il suo tronco;
la succhia anche dal cielo attraverso le foglie ed
essa scende attraverso i rami.
L’energia circola nei due sensi, capisci?
E tu sei li nel passaggio.”
Henri Vincenot

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