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Greci in Italia
Prime colonie greche in Italia: Pitecussa (Ischia), Cuma, Partenope, Sibari
e Crotone, Metaponto, Poseidonia, Taranto (unica spartana)
Terre coltivabili: cereali, vino e olio; produzione artigianale di tessuti,
ceramiche, gioielli e manufatti in bronzo, armi, armature, prodotti esportati.
Intensa anche l’attività edilizia
Prima di Socrate e Aristotele, in Italia Meridionale, scuole filosofiche di
Pitagora a Crotone e Parmenide a Elea
Prime fondazioni in Sicilia: Nasso, Catania, Leontini, Zancle (Milazzo e
Imera), Megara Iblea (Selinute), Siracusa (Camarina), Gela (Agrigento)
I greci non riuscirono ad acquisire il controllo sulla Sicilia e a procedere
verso il nord Italia, perciò furono frenati da Etruschi e Fenici
Etruschi e Fenici in Italia
Etruschi: prima grande civiltà italica
Si chiamavano Rasna o Rasenna, i Romani li chiamavano Tusci o Etrusci, i
Greci Tirseni o Tirreni
Città autonome, giunsero a costituire leghe ma non ci fu mai un unione
politica tra di loro, unione religiosa: lega più importante la Dodecapoli, nel
santuario della dea Voltumna a Volsinii
Comunità etrusche dall’Arno al Tevere, in Pianura Padana, parte del lazio
e Campania, popolo di commercianti e di pirati, cotrollo su principali rotte del
mar tirreno, ostacolo per le colonie greche nella zona
I Fenici crearono insediamenti in Sicilia: Panormo, Solunto, Mozia
Ascesa di Cartagine, nelle vicinanze dell’odierna Tunisi, eccellente porto e
buona difesa nell’entroterra, colonia presso l’attuale ibiza
Cartagine punto di riferimento per tutti gli insediamenti fenici nel
Mediterraneo occidentale
I cartaginesi si allearono agli etruschi per impedire ai greci di assumere
posizioni dominanti sul mar Tirreno
535: con una squadra navale attaccano i greci che avevano fondato la
colonia di Alalia in Corsica e li mandano via
Conflitti militari e scambi culturali
Siracusa diventò potenza dominante con l’ascesa alla tirannide, della
dinastia dei Dinomènidi, originari di Gela
Gelone di Siracusa attaccò e sconfisse i Cartaginesi a imera, il suo fratello
e successore Ierone sgominò sul mare gli Etruschi a Cuma
A metà del V secolo a.C. Siracusa era la città greca più potente di
occidente
A Siracusa Dionisio il Vecchio viene nominato tiranno per fermare il
potente attacco scatenato in Sicilia dai Cartaginesi: li affronta con successo,
ma non riesce ad allontanarli dall’isola (saccheggio di Selinunte e Agrigento e
distruzione di Imera).
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IV secolo a.C.: ascesa di Taranto come principale potenza economica e
militare greca in area continentale. I magnifici ori di Taranto, testimonianza
della ricchezza e della raffinatezza dei costumi di lusso dei ricchi Tarantini
Crescita di un vasto sistema mediterraneo, diffusione della scrittura
alfabetica (dalla Fenicia, alla Grecia, all’Etruria)
Rapporti commerciali tra Etruschi e Greci: ceramiche greche e i buccheri
Rapporti tra Etruschi e Fenici: un documento rappresentato dalle Lamine
di Pyrgi (500 a.C.), tre lamine d’oro inciso trovate a Pyrgi, descrivono le
offerte di ringraziamento di un personaggio verso la dea etrusca Uni. Due
lamine scritte in etrusco e una è la parziale traduzione in fenicio
Le origini di Roma
Lazio (da latus; largo, ampio), si riferiva alla vasta pianura che si
estendeva dai colli Albani al promontorio del Circeo
I vari centri del Lazio erano politicamente divisi, unione solo religiosa, si
teneva a riunirsi in santuari comuni, quello di Giove sul monte Cavo
I Latini vivevano in villaggi praticando un’agricoltura rudimentale e la
pastorizia secondo le regole della transumanza (al cambiare delle
stagioni i pastori conducono le greggi in cerca di pascoli migliori:
d’inverno a valle, clima più mite; d’estate sulle alture, per evitare il caldo
eccessivo della pianura e trovare pascoli verdi e freschi), integrando in
queste due attività la caccia e la raccolta
Lazio: posizione geografica strategica, a metà strada tra l’etruria e la
Campania, inoltre solcato da vie di comunicazione stradali e fluviali
(Tevere)
ROMA: fondata da Romolo nel 753 a.C. sul colle Palatino, che divenne
primo re di Roma (ipotesi), problemi sulle origini, non ci sono dati o
notizie
https://www.nostrofiglio.it/bimbi-in-viaggio/nel-lazio-con-i-bambini/la-
leggenda-sulla-nascita-di-roma-romolo-e-remo: la leggenda
1000 a.C.: su quell’altura piccoli villaggi, capanne di argilla con tetto di
paglia e pali di legno
VIII secolo a.C.: aumento degli abitanti, le dimore migliorarono e fece
ricchezza; inoltre progresso delle tecniche artigianali e agricole, effetti
positivi sulla produttività. Potenti aristocrazie svolgevano un ruolo
politico dominante
VII secolo a.C.: iniziarono a sorgere edifici religiosi, comune e il Foro
(spazio recintato che delimitava la piazza centrale della città)
I sette re di Roma
A Romolo seguirono: Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio,
Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbio
Periodo monarchico, dal 753 al 509 a.C., ognuno dei sette re avrebbe
dovuto regnare in media 35 anni, cosa altamente improbabile
Numa Pompilio: sovrano religioso; Tullo Ostilio: sovrano guerriero; Anco
Marcio: sovrano che si dedica a opere civili, come la fondazione di Ostia alla
focie del Tevere
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Dopo Anco Marcio tre re di origine etrusca: Tarquinio Prisco, Servio Tullo
e Tarquinio il Superbo; nessuna invasione, ma unione
Influenze etrusche arricchirono e trasformarono la cultura romana: i
giochi pubblici, alcuni culti e cerimonie, insegne del potere supremo (fasces:
simboli del comando conferito dal magistrato), tecniche costruttive e
idrauliche molto volute (importanti opere di ingegneria e di architettura e
miglioramento delle condizioni igieniche, prosciugamento completo nella valle
del Foro e altre zone pianeggianti, ampliando il suolo per gli insediamenti)
Sul Campidoglio: tempio delle divinità principai: Triade capitolina: Giove,
Giunone e Minerva
Case di mattoni col tetto coperto di tegole sostituirono le vecchie
capanne
L’influsso Etrusco: effetti positivi su artigianato e commercio, rafforzando
la presenza dei romani nei traffici tirrenici
L’organizzazione sociale delle origini
Cellula base della società romana: la famiglia (familia)
Paterfamilias, il capo, potere enorme: esercitava in seno alla famiglia
funzioni che potevano estendersi fino alla pena di morte, amministrava
senza limitazioni il patrimonio domestico, poteva diseredare i figli, poteva
infine incrementare a suo piacimento il numero dei propri figli, per ragioni di
interese economico e politico, ricorrendo all’adozione
Gens: gruppo di famiglie con lo stesso antenato, da cui derivava il
pronomen. Patrizi: aristocratici, rappresentavano la fascia più ricca della
popolazione.
Tria nomina:
Pronomen: Nomen: Cognomen: Patronimico:
nome cognome soprannome nome del padre
Marcus Tullius Cicero Marci Filius
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Nell’antichita gli etruschi erano famosi come commercianti e pirati, la loro
marineria sul Mar Tirreno (Tirreni), ostacolo per la fondazione di colonie
greche nell’area centro-settentrionale del mar Tirreno
Nella regione dove fiorì la civiltà etrusca c’era una grande disponibilità di
territori pianeggianti o collinari, e gli etruschi li resero ancora più produttivi
con un’efficacie sistema di irrigazione, molto esperti nell’ingegneria idraulica
Produzione notevole di cereali, ma la rigogliosità dell’agricoltura
dipendeva dalla coltivazione della vite e dell’ulivo
Disponibilità di grandi giacimenti minerari: rame, argento, piombo,
allume e ferro. Il ferro abbondava sull’isola d’Elba, i greci la chiamavano “La
Fumosa” a causa delle continue esalazioni dalle fonderie che gli etruschi vi
avevano installato
Splendide testimonianze materiali: gran parte di oggetti di uso comune o
di manufatti preziosi, artigiani etruschi di livelli artistici altissimi
Delle città etrusche sono rimasti pochi rilevamenti, ma nulla da
paragonare al mondo greco o romano, la conquista romana a portato gravi
distruzioni e gli abitanti sono stati romanizzati; per due millenni molte città
etrusche sono state soggetto di un’occupazione ininterrotta, con una
stratificazione di insediamenti che hanno mutato il loro aspetto
La libertà delle donne
Si diceva che fossero tenute in comune tra gli uomini, che non
conoscessro i padri dei propri figli, che avessero una cura maniacale del
proprio corpo, che non esitassero a sibirsi nude in pubblico; dicerie come
queste erano frutto del pregiudizio, visione molto distorta dalla realtà
Importanza della figura materna, nome del figlio con indicazione del
padre, ma anche della madre, essi attribuivano alla donna un ruolo
fondamentale nella famiglia
Comportamenti pubblici delle donne etrusche: potevano partecipare ai
banchetti e alle feste insieme agli uomini
Le donne avevano un discreto livello di istruzione, certamente sapevano
leggere e scrivere
I sarcofagi ci offrona la testimonianza più viva, marito e moglie
semisdraiati sul coperchio del sarcofago fianco a fianco, in posizione di pari
dignità, a volte abbracciati, come se il legame che li aveva tenuti in vita fosse
una certezza che esso potesse proseguire in un aldilà
La religione
Religione di derivazione greca, Tinia era Zeus, Uni Era, Menerva Atena,
Turan Afrodite, altri dei furono semplicemente importati
Insieme con le divinità furono accolti anche le grandi figure eroiche
dell’epopea greca: Odisseo, Achille, Enea e tanti altri; Fascino dei poemi
omerici
Per gli etruschi il mondo soprannaturale era in larga parte misterioso, si
immaginava che esistessero divinità segrete o incomprensibili, si sviluppò
l’arte della divinazione (comprendere il volere degli dei codificando simboli),
in questa arte un ruolo importante lo aveva l’aruspicina (interpretare la
volontà divina attraverso l’osservazione delle viscere di animali sacrificati)
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La città dei morti
Le tombe presentano una struttura simile a quella di una casa, disposte
secondo un vero e proprio piano urbanistico, le città dei morti hanno
strade e persino piazze
Come le residenze dei vivi anche le tombe hanno un simbolo di potere e
autorevolezza
I sepolcri dei nobili etruschi furono decorati con pitture parietali (l’80%
delle pitture etrusche si trova nella necropoli di Tarquinia), una vera e
propria pinacoteca sotterranea di valore inestimabile, rappresentano
scene realistiche, banchetti, giochi, competizioni atletiche, scene di
caccia e di pesca
Gli etruschi ritenevano che la vita nell’aldilà fosse identica a quella
terrena
La religione romana
Forte credenza in entità divine astratte, chiamate nùmina, per esempio
Vittoria, Fides (la buona fede), Concordia, Salus (salute), Virtus (le virtù),
Fortuna e Pax (pace)
Le divinità astratte convivevano con divinità antropomorfe, al tempo del
re Tarquinio Prisco fu innalzato sul Campidoglio un maestoso tempio
dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva)
Altre divinità antropomorfe del Pantheon: Vesta (focolare), Apollo
(sapiente), Venere (amore e bellezza), Marte (guerra), Giano (custodiva le
porte), Mater Matuta (madre del mattino), Silvano e Fausto (boschi),
Mercurio (mercanti)
Influenza greca ed etrusca: l’aruspicina
Caratteristica della religione a Roma: massima apertura verso i culti
stranieri
I romani non avevano un’idea chiara del significato della parola religio,
Cicerone sosteneva che derivasse dal verbo relegere (rileggere), secondo
un’altra ipotesi si riteneva che religio derivasse dal verbo religare (legare); la
religione veniva intesa come un vincolo
Non avevano un testo sacro, non erano presenti dogmi (princìpi
fondamentali di una religione, come la santissima trinità)
Gli atei non mancavano e nessuno li perseguitava se non offendevano la
religione civica
Gli dei e gli uomini coabitavano le città
Essi ritenevano che Giove nutrisse per loro una speciale predilezione che
li avesse predestinati al dominio del mondo
Precisione nei riti per non fare arrabbiare gli dei
Non esisteva un clero, ma un miscuglio di situazioni in cui vari individui
potevano svolgere funzioni sacerdotali, in ambito privato le funzioni
sacerdotali erano esercitate dal paterfamilias
Diventare sacerdoti pubblici era una questione di rango sociale,
conoscitori del diritto sacro, raggruppati in collegi. Il più importante era
quello dei pontefici, a capo il pontefice Massimo (sorvegliava l’intera vita
religiosa)
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Collegio degli àuguri, incaricati di interpretare la volontà divina
Collegio dei decemviri o quindecemviri: si occupava della consultazione
dei Libri Sibillini, testi oracolari trasmessi dalla celebre profetessa Sibilla di
Cuma
Nomina dei sacerdoti per semplice cooptazione (nuovi membri di un
organo collegiale eletti dall’organo stesso) all’interno degli sessi collegi
Un numero ristretto di famiglie importanti mantenne di generazione in
generazione gli stessi privilegio
I sacerdoti veri e propri avevano un notevole potere politico
Le vergini Vestali dipendevano dal pontefice Massimo
Sacrificio, rendere sacro, fare un dono agli dei per un vantaggio
personale, far passare una cosa, un animale, un essere umano dal mondo
degli uomini al mondo degli dei
Si potevano sacrificare incenso, liquidi, vegetali o animali
Quello più importante di tutti era quello animale, il rito centrale di molte
cerimonie religiose
Regole ben precise a seconda del sesso, il colore, l’età e la specie, in
rapporto alla divinità e alla circostanza
Altare all’aperto davanti a un tempio, invocazione del dio
La vittima veniva consacrata cospargendo sulla sua testa vino e farina
Le viscere esaminate dagli aruspici: se tutto normale, macellazione e
cottura; se invece presentavano anomalie il sacrificio era annullato e si
procedeva con un altro animale
Le interiora venivano bruciate per gli dei, il resto era consumato dai
sacrificanti durante un banchetto sacro