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Background: Maric, stregone parapsichico.

Maric è un ragazzo di circa 20 anni. Nessuno sa la sua vera età, nemmeno lui.

Ha vissuto in una famiglia normale, fino all’età di 8 anni. Sua madre Tessa era una
casalinga. Suo padre Bernard era un mercante con un debole per l’avventura. Si assentava
per lunghi periodi per poi tornare con oggetti misteriosi che rivendeva al mercato o a privati.
In fine c’era suo fratello maggiore Tison, che sembrava destinato a diventare un grande
combattente.

Una sera come un’altra Maric sentì sua madre e suo padre litigare a proposito di un oggetto
troppo pericoloso che Bernard aveva riportato dal suo viaggio. Maric non capì mai se fosse
davvero quell'oggetto di cui ignora l’identità, o qualcos altro. Fatto sta che quella notte fu
l’ultimo giorno felice di Maric per molto tempo a seguire e, probabilmente, di tutta la sua
famiglia.

Tutto ciò che Maric ricorda è una serie di giorni, probabilmente mesi, forse anni, in cui sonno
e veglia erano distinti solo dalle grida dei suoi famigliari. Era sempre buio, e qualcosa
entrava nel suo cervello, come una vite o un pungolo, e lo faceva soffrire come mai prima, e
ogni volta più profondamente. Capiva che la stessa sorte stava toccando ai suoi genitori e a
suo fratello, ma era solo un pensiero fugace poiché il dolore era lancinante. Non sapeva
come uscirne, e l’unica cosa che sperava era morire.

Un giorno questo supplizio finì. La prima cosa che vide, quando aprì gli occhi, fu il faccione
di un vecchio di una settantina d’anni dai capelli e barba bianchi, di nome Selenitas. Maric
rimase convinto per anni che fosse stato Selenitas a salvarlo. Ma il vecchio negò sempre. In
ogni modo quella vista durò poco, poichè Maric, in quell’occasione, svenne di nuovo non
appena la mente ritornò a ciò che aveva appena vissuto. In tutto ciò, non vi era traccia dei
genitori e del fratello.

Selenitas si prese cura di Maric, che oramai mostrava 12/13 anni, anche se non era chiaro
se fosse stata l’esperienza vissuta, o il reale passare del tempo a ridurlo così. Selenitas non
rivelò mai le proprie capacità a Maric, ma gli spiegò che aveva fatto in modo che la mente di
Maric non potesse accedere ai ricordi di quello che era successo, fino a che non fosse stata
pronta. Selenitas fece ben intendere al ragazzo che qualsiasi tentativo di forzare questo
blocco avrebbe potuto portare alla morte. E che lo studio di qualsiasi magia poteva portare a
tale effetto, e quindi era proibita per Maric. Infine decisero insieme che la sua età in quel
momento fosse di 13 anni (anche se sapevano entrambi che probabilmente non era così) e
da lì continuarono a contare gli anni di Maric.

Il vecchio inizio ad insegnare a Maric i rudimenti di meditazione, concentrazione e a


compiere esercizi per sviluppare una volontà di ferro. Il ragazzo dimostrava una voglia
instancabile di imparare tutto questo, soprattutto perchè sentiva il richiamo di ciò che non
poteva conoscere.
Gli anni passarono, Maric crebbe, sviluppando anche nuove conoscenze e facendo qualche
viaggio qua e là, per esplorare il mondo, ma senza mai dimenticare e poi tornare da
Selenitas. Le abilità insegnate dal vecchio saggio si rivelarono molto utili nella vita mondana.
Maric era molto abile con le parole, riusciva a convincere facilmente le persone e sapeva
intuire altrettanto facilmente le intenzioni altrui. Ciò lo tenne spesso lontano dai guai.

All’età di 18 anni, per il solstizio d’estate, Maric decise di allontanarsi per qualche giorno
dalla casa del vecchio ed andare ad esplorare un po la costa e conoscere la gente di lì. Il
giorno del solstizio non fu un giorno qualunque. Maric, nel bel mezzo della giornata, crollò a
terra urlando in preda ai dolori. E quando una persona gli si avvicinò, anche questa, dopo
poco, iniziò ad urlare allo stesso modo. Ma Maric avrebbe potuto giurare di essere stato lui a
causarle quel dolore. Passata la crisi, in preda al panico torno di corsa da Selenitas. Ma non
lo trovò! Sul tavolo della cucina vide una pergamena arrotolata. Una volta aperta lesse:

Caro Maric,
mi piange il cuore a dover pensare di salutarti così. Oggi è il giorno del solstizio e
sta succedendo qualcosa di speciale, anche per te. Tutti gli insegnamenti che ti ho
dato ti hanno reso pronto per iniziare un nuovo cammino. Dove ti porterà,
dipenderà da te. Non dimenticarti mai quello che ti ho insegnato, ed inizia, finalmente,
a conoscere ciò che hai davvero dentro. Imparerai che da tanto male nasce un bene
ancora più grande. Imparerai che dentro di te, c’è molto più di quello che pensi.
Spero di rivederti, e che ti riunirai con la tua famiglia: si, sono ancora vivi. Ma ora non
è questo quello che conta. Se davvero vuoi rivederli, trova un modo per rompere
la magia che io stesso ho creato per non permetterti di ricordare. La forza per farlo
risiede dentro di te. Buona fortuna figliolo.

Con affetto, Selenitas

Da quel giorno Maric porta con se la lettera di Selenitas, e non se ne separa mai. Ha iniziato
a girare il mondo ed è diventato un avventuriero. Ben presto ha capito come controllare
quella forza che era esplosa il giorno del solstizio, e ha capito che si trattava di magia. Ma
non la solita magia. Ha compreso come mai il vecchio Selenitas lo aveva sottoposto a tutti
quegli esercizi di meditazione, concentrazione e contemplazione. Lui non è come un mago o
un sacerdote. Può fare le stesse cose, ma per farle, a lui, basta il pensiero. Insieme a queste
abilità Maric sta iniziando, a poco a poco, a ricordare qualcosa. Più migliora nelle abilità
mentali, più il suo ricordo si estende o diventa più vivido, non senza dolore.
Il suo obiettivo è chiaro: rompere l’incantesimo di Selenitas, scoprire cos’è successo quando
aveva 8 anni e ritrovare la sua famiglia. Ma soprattutto, farla pagare a chiunque sia stato a
fare tutto ciò.

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