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Come sentirsi bene

Dopo la pausa, Richard tornò prontamente sul


palco.

Ora, una delle lezioni più importanti che


ho imparato studiando Virginia e Milton
è stata probabilmente questa: di fronte a
una persona in difficoltà, entrambi ritene-
vano indispensabile aiutarla innanzitutto a
entrare in uno stato emozionale diverso da
quello problematico.
Quando una persona riesce a pensare al
proprio problema e, contemporaneamen-
te, a sentirsi bene, allora diventa più facile
ottenere dei cambiamenti, anche notevoli.
La PNL è nata affinché chiunque potesse
ottenere maggiore controllo sulla propria
mente. È questo, in sostanza, che stiamo
facendo oggi. Dovete rendervi conto che

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PNL INDISPENSABILE

potete creare qualsiasi stato mentale de-


sideriate, in qualsiasi momento. Potete im-
parare a guardare lo stesso episodio della
vostra storia personale con occhi diversi,
perché la verità è che non sono i casi della
vita a rendervi ciò che siete, ma il modo in
cui li affrontate.

Joe trovò questo concetto particolarmente


importante. Non è il mio passato a rendermi
la persona che sono, ma il modo in cui lo af-
fronto. Si soffermò su questo pensiero, men-
tre Richard proseguiva.

Tutto quello che ho fatto negli ultimi qua-


rant’anni ha a che fare con la libertà per-
sonale, cioè la libertà di scegliere. Ci sono
persone che vengono da me e mi chiedo-
no di liberarle per sempre dalle loro paure,
oppure che non vogliono mai più essere
tristi. Personalmente ritengo che sia un er-
rore. È un errore perché privarsi di un’in-
tera dimensione emotiva rappresenta un
impoverimento inutile e potenzialmente
dannoso. Per tornare al concetto di mappa,
è il genere di grossolana cancellazione da
cui vi mettevo in guardia prima.

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CAPITOLO 3

Le mappe vanno arricchite, non rese an-


cora meno funzionali. Vanno arricchite di
nuove possibilità, nuovi punti di vista, nuo-
ve risorse. Il mio obiettivo non è aiutarvi
a sbarazzarvi di sentimenti quali la rabbia
o la paura. Il mio obiettivo è assicurarmi
che possiate scegliere quando arrabbiarvi
o provare paura e per quale motivo. Allo-
ra questi processi smettono di essere au-
tomatismi e si trasformano in qualcosa di
utile. Essere terrorizzati dagli ascensori, o
dalle grate sui marciapiedi è una reazione
del tutto esagerata, ma il problema non
è la capacità di provare paura. La paura vi
protegge e vi tiene fuori dai guai, basta che
sia rivolta nella giusta direzione. Dovreste
essere terrorizzati da cose realmente spa-
ventose, come l’idea di sprecare ore e ore
della vostra vita a rimuginare sul passato!

Joe sapeva che se di recente non era andato


molto d’accordo con Sarah era in parte perché
lui si sentiva spesso sotto pressione. E sapeva
che anche lei stava attraversando un momen-
to simile. Bisogna che impari a controllare
meglio il mio umore, si disse.

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È proprio il modo
in cui pensiamo alle cose
a determinare come queste
ci faranno sentire.
CAPITOLO 3

Non è mai troppo tardi


per essere felici

Ora, la prima cosa che vi chiederò di fare


oggi è un esperimento mentale.
Ciò che comunemente chiamiamo “pensa-
re” è la somma di tre attività principali: noi
visualizziamo delle immagini mentali o dei
film, parliamo a noi stessi e proviamo delle
sensazioni.
Quando cominciai a occuparmi di queste
cose, la prassi era chiedere alle persone
cosa fosse capitato, mentre nessuno si in-
teressava di come questi ricordi fossero
rappresentati. E la verità che anche voi toc-
cherete con mano tra pochi minuti è che è
proprio il modo in cui pensiamo alle cose
a determinare come queste ci faranno sen-
tire. Questo significa che per cambiare gli
stati emozionali associati ai nostri pensieri,
più o meno ricorrenti, dobbiamo innanzi-
tutto imparare come assumere il controllo
dei film che proiettiamo nella nostra mente
e dei dialoghi interni che li accompagnano.
Immagino che tutti voi andiate al cinema
almeno una volta ogni tanto, perciò sarà
capitato anche a voi di aver visto un film
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PNL INDISPENSABILE

che vi è piaciuto molto sul grande scher-


mo, ma che rivisto in televisione non vi ha
emozionati affatto.

Joe sapeva esattamente di cosa stava parlan-


do Richard. Recentemente aveva visto un film
alla TV che non solo gli era parso più brutto,
perfino la storia sembrava molto più sconclu-
sionata che al cinema!

Questo accade perché, quando si tratta di


sentirsi più o meno coinvolti, la dimensio-
ne dell’immagine è importante. Non oc-
corre cambiare il contenuto: se cambiate
le qualità dell’immagine – dimensione, lu-
minosità, distanza e colore – cambia anche
la vostra esperienza.
Ora, pensate a qualcosa che vi è successo
di recente e che ancora vi disturba, qualco-
sa che vorreste togliervi dalla mente…

Joe pensò subito a un episodio di qualche


giorno prima: un battibecco avuto con un
uomo che, visibilmente ubriaco, ci stava pro-
vando con Sarah.

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CAPITOLO 3

La cosa più probabile è che stiate vedendo


un’immagine a grandezza naturale, abbastan-
za vivida da darvi l’impressione di trovarvi lì in
quel momento.

È proprio vero, pensò Joe. Quello che aveva


visto era una specie di film proiettato proprio
davanti a lui.

Prendete quell’immagine e iniziate con il


rimpicciolirla. Poi allontanatela da voi e to-
gliete i colori. Se nel rivivere l’esperienza
sentite anche le voci e i rumori associati a
quell’episodio, fateli sfumare insieme con
la luminosità dell’immagine. Rendetela
così piccola da dover strizzare gli occhi per
vederne il contenuto e poi rimpicciolitela
ancora un po’. Quando sarà arrivata alla di-
mensione di una briciolina di pane, spaz-
zatela via… così, con un gesto della mano.

Joe seguì le istruzioni alla lettera. A mano a


mano che l’immagine si faceva più piccola e
più lontana, notò che anche le voci e i suoni
legati al ricordo diventavano più fiochi, fino
quasi a scomparire. Nel giro di pochi secondi,
Joe si sentì notevolmente sollevato.

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PNL INDISPENSABILE

State già meglio, vero?

Quasi tutti annuirono.

Ottimo. Allora vi suggerisco di lasciare tut-


to lì come sta!
Vedete, questo è il momento in cui di soli-
to qualcuno chiede: “E se dovesse tornare
come prima?”, be’, se capitasse, investi altri
dieci secondi della tua vita – non dovre-
sti metterci di più – e fallo un’altra volta.
Dopo che lo avrai ripetuto un paio di volte,
il tuo cervello avrà capito il meccanismo e
inizierà a farlo da sé.
E dal momento che ne stiamo parlando,
voglio mostravi un altro modo per produr-
re un cambiamento positivo. Questa volta
voglio che pensiate a qualcosa di diverten-
te.
So che alcuni di voi sono abituati a pensare
sempre al peggio, ma non è mai troppo tar-
di per essere felici. Se ci pensate è assurdo:
chiedete a una platea di pensare a qualco-
sa di terribile e subito tutti si mettono ad
annuire; poi chiedete di pensare a qual-
cosa di divertente e… niente, sguardi persi
nel vuoto. Così, a tutti quelli che prendono

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CAPITOLO 3

la vita troppo sul serio, io dico che non lo


stanno ancora facendo abbastanza bene,
perché dimenticano di prendere sul serio
il divertimento!
Quindi, voglio che pensiate a qualcosa di
fa-vo-lo-so, e poi andremo a esplorare in-
sieme la vostra sala di controllo. Proprio
così: il luogo in cui avviene la magia. E il
bello è che a crearla siete voi.
Immaginate uno schermo dritto davanti a voi,
su cui visualizzare tutto quello che volete.
Ora tornate con la memoria a un’esperien-
za davvero piacevole, una in cui vi stavate
divertendo un mondo. Dico sul serio: se il
ricordo non vi fa venir voglia di ridere an-
che adesso, pensate a qualcos’altro.
Visualizzate ciò che vedevate allora, ria-
scoltate tutto come se lo sentiste con le
vostre orecchie e rievocate le stesse sen-
sazioni di allora. Lasciatevi avvolgere dal
ricordo, come se stesse accadendo in que-
sto momento.

Joe pensò a una gita in barca che aveva fatto di


recente con Sarah. Ripensò a quanto avevano
riso per una battuta che lui le aveva fatto. Era sta-
to un pomeriggio talmente fantastico da fargli

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PNL INDISPENSABILE

brillare gli occhi al solo pensarci. Nel frattempo,


una donna nelle prime file scoppiò in una risata
molto particolare. Richard si girò verso di lei.

Brava! Così! Lei sì che ha capito cosa in-


tendo dire. E quando avrete trovato tutti
un ricordo altrettanto bello, gustatevelo
fino in fondo.
Ora immaginate una leva che dice “Diver-
timento”, e iniziate a portarla molto lenta-
mente verso l’alto. Per rendere la cosa an-
cora più reale, allungate la mano come se
fosse davvero davanti a voi. Perfetto.
So che alcuni di voi pensano che questa sia
una cosa ridicola da fare. Ecco un consiglio
da uno che ha dedicato più di quarant’anni
alla ricerca di modi semplici per produrre
cambiamenti vantaggiosi e duraturi: fate
l’esercizio! Afferrate quella leva, portatela
lentamente verso l’alto e quando arrivate
al punto in cui vi sembra una cosa davvero
stupida da fare, riflettete su questo: le cose
che fate e che rendono la vostra vita sgra-
devole sono ancora più stupide.

Mentre Joe si immergeva nel ricordo di quella


gita in barca, un sorriso radioso gli illuminò il

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CAPITOLO 3

viso. Via via che quella fantastica sensazione si


diffondeva in tutto il corpo, immaginò di affer-
rare una leva e di iniziare a spingerla verso l’alto.

Ora, mentre lasciate che l’immagine di


questa esperienza elettrizzante si faccia
sempre più vicina, più grande e più lumi-
nosa, iniziate a portare la leva lentamente
verso l’alto, a una velocità che rispecchi i
cambiamenti nel vostro corpo. Lasciate
che quel ricordo esaltante si faccia sempre
più vicino, sempre più grande e sempre più
luminoso. Aggiungeteci colori, fatelo lette-
ralmente brillare, osservatene i dettagli…
E mentre lo fate, sentite una voce dentro di
voi che dice: “È ora di divertirsi.”

Joe era al settimo cielo.

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Questo strumento vi consente
di catturare qualsiasi sensazione
e associarla a un’immagine mentale,
a un gesto o a una parola.

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