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Lo strutturalismo nasce con Wund che nel 1879 fondò il primo laboratorio di psicologia a Lipsia.
Egli cerca di capire come gli stimoli provenienti dall’ambiente vengono trasmessi al cervello
diventando percezioni complesse. La particolarità di tale indagine è l’uso del metodo
scientifico. Esso consiste nel domandare ai soggetti di esprimere verbalmente le sensazioni
provate di fronte a uno stimolo misurabile e controllabile: questo è il metodo
dell’introspezione di Wund, che si riferisce all’esperienza pura e diretta. Lo studio si
riferisce alle sensazioni elementari, cioè quelle sensazioni uguali per tutti e che si formano
nella nostra mente dagli impulsi nervosi che si traducono dagli stimoli dell’ambiente
esterno. E da qui si parla della legge di Weber e di quella di Feckner di misurazione della
sensazione in base all’intensità di stimolo.
2) Funzionalismo
Da James A Dewey, con idee di Darwin su adattamento all’ambiente, si chiedono cosa siano i
processi mentali e li paragonano a quelli psichici in sviluppo nel bambino in contesto ambientale.
3) Comportamentismo
Watson mente scatola nera, osserviamo ciò che accade e studiamo psicologia del comportamento
manifesto, con riferimenti all’ apprendimento come esperienza ripetuta nel tempo di
condizionamento da Pavlov e Skinner
4) Neocomportamentismo
Componenti non osservabili agiscono sull’individuo, influenzano con variabili interne (Koch)
Toleman e Hebb comportamenti intenzionali e integrazione tra stimolo e risposta= s- o- r
5) Gestalt
Wertheimer pensiero produttivo, contro strutturalismo atomistico, con movimento stroboscopico,
apparente, cinematografia, percezione non oggettiva ma totalità dinamica + della somma delle
parti, Lewin interdipendenti, Gresel Kant, Freud, Korffe metodo bottom up, Harlow su scimmie,
creatività, Kohler insight.
6) Cognitivismo
Neisser fondatore della psicologia cognitiva, conosciamo per processi complessi cognitivi
interpretanti le info sensoriali. S/R riduzionistica per mente complessa. Per cui ha formulato la
teoria dell’analisi tramite sintesi, secondo cui la percezione sarebbe il risultato di una sequenza di
stadi:
a) Bottom-up: si ha una prima idea dello stimolo.
b) Top-down: si prendono in analisi concetti mentali già acquisiti.
c) Sintesi dei due processi.
Se la sintesi avviene la percezione è conclusa, e ritenuta positiva. In caso contrario bisogna
ipotizzare nuove rappresentazioni percettive fino a raggiungere la corrispondenza.
Il tempo di reazione dovuto all’atto dei processi cognitivi. Il limite della teoria è l’indeterminatezza
dei processi che avrebbero luogo nella fase di confronto/sintesi.
7) SENSAZIONE E PERCEZIONE
I filosofi considerano la percezione come l’esperienza di avere consapevolezza riguardo qualcosa,
mentre gli psicologi come l’elaborazione dei dati sensoriali. La percezione è un processo
psicologico automatico che favorisce l’organizzazione coerente e la sintesi delle nostre
sensazioni, dando senso ai dati raccolti dalla realtà. Bisogna distinguere tra sensazione e
percezione:
a) La sensazione è l’insieme degli effetti del contatto dei nostri recettori sensoriali con i
segnali che provengono dall’esterno. (legge di Weber e soglia differenziale; legge di
Fechner, variazione intens; stimolo e sensazione)
b) La percezione è l’organizzazione dei dati sensoriali, il prodotto finale di un processo di
elaborazione mentale.
8) BOTTOM-UP E TOP-DOWN
Esistono due modalità di percezione:
a. Bottom-up modalità di elaborazione guidata dai dati, cioè un’elaborazione che parte dai
dati sensoriali, quindi dalle singole parti dello stimolo.
b. Top-down elaborazione guidata dai concetti, cioè l’elaborazione parte da un concetto
già appreso che viene messo a confronto con il dato sensoriale che si è incontrato, per
categorizzarlo e riconoscerlo.
La scelta delle modalità sensoriali dipende dal contesto in cui è inserito l’oggetto percepito, dal
grado di conoscenza dell’osservatore, dalla teoria sulla percezione che si sceglie. La
teoria a favore della percezione bottom-up è quella di Gibson, quella top-down è la
teoria costruttivista di Gregori.
D) Teoria dell'analisi tramite sintesi di Neisser. La percezione segue un processo a tre stadi
1. primo stadio Bottom-up si ha una prima idea dello stimolo.
2. Secondo stadio top-down, si prendono in analisi i concetti mentali già acquisiti.
3. Sintesi dei due stadi precedenti.
Se la sintesi avviene la percezione è conclusa e ritenuta positiva, In caso contrario è
necessario ipotizzare nuove rappresentazioni percettive fino a raggiungere la
corrispondenza.
F) Teoria dei prototipi. Rosh Il confronto avviene tra stimolo esterno e prototipo interno. Il
prototipo è una rappresentazione astratta e una copia delle rappresentazioni esterne,
non coincide con l'oggetto, Ma ha alcune sue caratteristiche, le più frequenti. Senza
esperienza.
G) Teoria della comparazione tra sagome. Nella memoria sono archiviate un gran numero
di sagome. Quando ci troviamo in presenza di un oggetto ha luogo l'analisi di tutte le
sagome simili presenti in memoria e viene scelta la sagoma uguale a quella esterna e
lo stimolo viene riconosciuto.
H) Teoria delle caratteristiche o tratti. Il confronto avviene con alcune caratteristiche o tratti
salvati in memoria. Il riconoscimento avviene per tre stadi successivi.
1. la configurazione esterna è rilevata per come appare nella retina.
2. vengono selezionate alcune caratteristiche fisiche specifiche individuando presenza o
assenza di linee verticali, orizzontali, angoli, curve, presenti in memoria.
3. l'assemblaggio delle caratteristiche e dei tratti rilevati dà luogo al riconoscimento cognitivo.
4. il riconoscimento cognitivo è seguito dal riconoscimento visivo.
effetto Stroop= parole nome colore, compatibilità spaziale, errori attentivi (Reason Norman)
=mistakes pianificazione, slips automatismi, e di tempo
12) MEMORIA
La memoria è quel sistema cognitivo che serve a mantenere le informazioni nel tempo, per essere
riutilizzate per svolgere compiti specifici, è un meccanismo di immagazzinamento,
registrazione, mantenimento e recupero.
Fasi della memoria:
CODIFICA, RITENSIONE, RECUPERO, OBLIO
Ebbinghaus sviluppò una serie di tecniche volte ad analizzare i meccanismi di base della
memoria in situazioni di controllo. Traendo le seguenti conclusioni:
Ipotesi del tempo totale di apprendimento, La quantità totale del materiale appreso
aumenta con il tempo impiegato nell'apprendimento.
La pratica distributiva produce un risultato migliore della pratica massiva, le prestazioni
sono migliori se l'apprendimento è distribuito in più giorni piuttosto che concentrato.
La curva di posizione seriale- primacy e recency
La memoria Inoltre si può classificare in base al tipo di rievocazione.
Rievocazione libera, si riferisce a tutte le situazioni in cui il soggetto tende a ricordare mediante
una ricerca in memoria l'informazione richiesta.
Le rievocazioni suggerita, il soggetto tende di ricordare le informazioni richiesta in presenza di
qualche suggerimento.
Riconoscimento, Il soggetto deve dire se un determinato stimolo corrisponde oppure no a uno
precedente memorizzato.
13) OBLIO
L'oblio è l'impossibilità o l'incapacità di recuperare una qualche informazione in memoria. Le
cause sono troppo tempo che intercorre tra il momento dell'acquisizione di un'informazione il
momento in cui tale informazione deve essere recuperata. Interferenza, due informazioni simili
entrano in contatto nella memoria e si confondono, rendendo meno accurato il ricordo di una
delle 2. I tipi di inferenza sono inferenza retroattiva, il materiale presente interferisce sul ricordo
del materiale passato. Inferenza Proattiva il materiale passato interferisce sull'acquisizione del
materiale presente.
Magazzini di memoria:
a- REGISTRO SENSORIALE O MEMORIA SENSORIALE
La memoria sensoriale e deputata alla registrazione delle informazioni sensoriale. Negli anni 60
Sperling fece per primo delle ricerche su questo tipo di memoria, studiando in particolare la
percezione visiva. Nei dedusse che esiste un magazzino dove l'informazione visiva persiste per un
certo periodo. Tale magazzino, ho memoria, è molto capiente. Con il passare del tempo le
informazioni iconica diventa sempre meno leggibile. Ciò che interessa dell'informazione viene
passata nella memoria a breve termine.
b- MEMORIA A BREVE TERMINE
Muller “ The magic number 7”, + o – 2, {per Buddley superabile con tecnica di chucking (riunione
di item in gr; di ordine superiore)} effetto primacy/recency, effetto fisico acustico, effetto di
frequenza.
Contiene la memoria di lavoro, con interni:
il LOOP ARTICOLATORIO (per mantenere info e sul linguaggio disturbato da 2° compito verbale) ,
il TACCUINO VISUOSPAZIALE (per info in immagini),
l’ESECUTIVO CENTRALE (per intero processo elaborazione info dei primi 2)
c- MEMORIA A LUNGO TERMINE
Costituita da memoria fattuale-esplicita, memoria procedurale-implicita, memoria semantica (con
priming semantico di attivazione in memoria di stimolo associato all’info per significato, latte/burro),
memoria episodica ( autobiografica da Tulving, prospettica, nel futuro)
14) AMNESIE
Un individuo che subisce un danno cerebrale manifesterà anche un deficit di memoria che nella
forma più grave si presenterà come sindrome amnestica. Tali deficit possono influenzare la
capacità percettive attentiva del paziente o ripercuotersi sullo stato emotivo e possono
anche essere responsabili di deficit di memoria secondaria. L'amnesia che si verifica
generalmente dopo un trauma viene detta post traumatico e può essere retrograda, quando
il paziente manifesta problemi a rievocare eventi immediatamente precedenti all'incidente e
anterograda, quando il paziente manifesta difficoltà a ricordare fatti relativi al periodo
immediatamente successivo all'evento traumatico.
Aumentare la capacità mnemonica con aiuti interni, ed esterni, quali mnemotecniche, favorire
procedure di codifica, strumenti, liste di parole.
17) CATEGORIZZAZIONE
La categorizzazione è la capacità di ordinare, raggruppare, oggetti in classe per risolvere la
complessità per Bruner, si occupa di relazioni tra attributi e concetti.
Concetto disgiuntivo= oggetto con 1/ 2 classi di attributi
Concetto relazionale= tra attributi per determinare la classe di appartenenza
Glietmann ha suggerito che tutte le categorie sono rappresentate mentalmente in base a due
meccanismi il nucleo concettuale, l'insieme dei principi necessari e sufficienti per la definizione di
un concetto e la funzione di identificazione, permette di classificare gli elementi in base agli attributi
percettivi e funzionali e stabilire facilmente e velocemente l'appartenenza categoriale di un
concetto.
Per Barsalou una specifica categorizzazione è ad hoc, che vengono create specificamente per un
dato contesto e utilizzate in maniera occasionale. Rosch Ha individuato due principi, il principio
dell'economia cognitiva, è il tentativo di bilanciare due tendenze contrapposte della nostra mente,
la tendenza naturale del creare categorie dovrebbe portarci a ridurre la quantità di
informazioni, Tuttavia la capacità di categorizzare ci spinge verso la tendenza opposta a
massimizzare le informazioni tentando di acquisire il più possibile. Quindi bisogna bilanciare
queste due tendenze in modo da rendere stabile la categorizzazione. Principio della struttura del
mondo percepito, si riferisce al fatto che particolari combinazioni di attributi ricorrono nel mondo più
frequentemente di altre, infatti sebbene in forma ideale se un oggetto è nero è ugualmente
probabile che sia un quadrato o un cerchio, non è così nel mondo reale. Rosch definisce altre due
differenti categorie, differenziazione verticale, diversi livelli di gerarchia. differenziazione
orizzontale diversità di ambito a pari livello di gerarchia.
24) INTELLIGENZA
L’intelligenza è l’insieme della capacità cognitive, adattive e funzionali al raggiungimento di uno
scopo. È determinata da numerose abilità.
Nickerson, Perkins e Smith la riassumono in questo modo: classificazione degli insiemi,
modificare il comportamento adattandosi all’ambiente (apprendere), ragionare in maniera deduttiva
ed induttiva, sviluppare e usare modelli concettuali, comprendere.
Le teorie sull’intelligenza possono essere divise in due approcci: unitario ne fa parte la teoria di
Piaget sostiene che l’intelligenza è un adattamento biologico e costruisce strutture mentali che
servono a descrivere l’ambiente; è la modalità con cui ci adattiamo all’ambiente quando entriamo
in contrasto con esso; avviene secondo 2 atteggiamenti di sviluppo dell’individuo attraverso
l’assimilazione di stimoli dall’ambiente e l’accomodamento per cui l’individuo modifica le sue
strutture interne per adattarsi all’ambiente.
Teoria di Spearman l’intelligenza è un’entità unica che dipende da un fattore generale che
riguarda tutte le prestazioni cognitive e da un insieme di fattori specifici per ogni attività cognitiva.
In pratica in qualsiasi prestazione cognitiva intervengono due fattori: il fattore g ed il fattore s.
Delle teorie dell'approccio multiplo fanno parte la teoria di
Thurstone sostiene che l'intelligenza si racchiude in sette abilità: comprensione verbale, fluenza
verbale, capacità numerica, visualizzazione spaziale, memoria, ragionamento induttivo, velocità
percettiva.
Guilford costruttivista: 1 operazioni 2 prodotti (rappresentazioni), contenuti (specifici del problema)
Teoria di Gardner sostiene la presenza di diverse abilità dell'intelligenza, ovvero linguistica,
musicale, logico-matematica, spaziale, personale, corporeo-cinestetica, interpersonale.
Modello di Sternberg propone un modello triadico affrontando l'analisi dell'intelligenza dal punto
di vista procedurale, attraverso l'individuazione e l'analisi dei comportamenti (esperienziale
intelligente, contestuale intelligente, componenziale intelligente, basato su metacomponenti,
componente esecutiva, processi di acquisizione delle conoscenze. Inoltre, sostiene che
l'intelligenza usa tre tipi di processi, intelligenza analitica, intelligenza creativa, intelligenza pratica,
Teoria di Vygotskij i processi psichici più importanti hanno natura sociale, culturale e biologica, il
linguaggio è causa del pensiero
Bruner processi mentali dipendenti dal sociale.
INTELLIGENZA E CREATIVITÀ
Wiener studio del disegno infantile e illusione realistica
Gardner e studio dei prodigi
Bernstein e studio della musica
Branberger e sviluppo tacito esplicito di conoscenza della musica
Feldman talento e non prodigio
Koesler e bisociazione, attribuzione dei creativi di importanza al tralasciato precedentemente, per
rilevanza trascurata da altri
Vi sono tre tipi di intelligenze: cristallizzata, sono le conoscenze acquisite, incrementata fino ai 20
anni, continua a crescere in maniera graduale; fluida, la capacità di adattarsi a nuovi stimoli, si
sviluppa fino ai 30 anni per poi rimanere stabile fino a 60; emotiva,
Goleman arricchisce il concetto di intelligenza con 5 ambiti: Conoscenza delle proprie emozioni.
Controllo delle proprie emozioni. Motivazioni di se stessi. Riconoscimento delle emozioni altrui.
Gestione delle relazioni.
25) LE EMOZIONI
1. Teoria periferica di James Lange, l’aspetto centrale della teoria riguarda il fatto che gli
individui manifestano le azioni fisiche a eventi che si verificano nel mondo o nella mente, e
solo quando acquistano consapevolezza dei cambiamenti avvenuti nel corpo, a livello
neurovegetativo del sistema nervoso periferico, percepiscono un’emozione. James
propone una radicazione biologica viscerale dell’emozione: ogni emozione corrisponde ad
una distinta e specifica configurazione di attivazione neurofisiologiche.
a-Ipotesi del feedback facciale, le espressioni facciali influenzano il processo emotivo. Vi
sono due versioni di tale teoria, una versione forte secondo cui le emozioni sono causate
dalle espressioni facciali e una versione debole secondo cui le espressioni facciali possono
amplificare la durata è l'intensità delle emozioni, secondo la teoria dell’auto-percezione di
Laird
b-Teoria vascolare dell’efferenza emotiva, la regolazione della respirazione può
influenzare in modo positivo o negativo i vari stati emotivi, per raffreddamento o
riscaldamento ipotalamico.
2. Teoria centrale delle emozioni di Cannon Bard, si basa su un sistema a tre livelli, livello
corticale, sistema limbico, sistema nervoso autonomo. Cannon concentrò i suoi studi sulla
reazione di emergenza, dettata dal talamo, centrale, scoprendo che con tali reazioni a
livello limbico, si attivano una serie di risposte neurofisiologiche a livello di sistema nervoso
autonomo, che compaiono simultaneamente: battito cardiaco accelerato, respirazione
accelerata, sudorazione, vasocostrizione gastroenterica e cutanea, incremento dei valori
glicemici, diminuzione della salivazione, dilatazione delle pupille, pilo erezione.
x- Circuito di Papez, proponi una teoria a due vie, una via corticale, legata all’elaborazione
cognitiva, coinvolta l’area visiva con percezione conscia dell’evento e una Via subcorticale,
legata all’elaborazione emotiva. In questa via vengono anche attuati dei meccanismi di
feedback, che permettono una accurata regolazione delle emozioni. Il circuito è l’insieme
delle aree cerebrali che elaborano gli stimoli emotivi. È un asse formato da talamo
anteriore, ipotalamo, giro cingolato, corteccia, ippocampo. Mclean integra l’amigdala
y-Teoria di Lesdoux, Individua un’area del cervello che ha un ruolo centrale
nell’elaborazione, centralina delle emozioni, l’amigdala. Essa è considerata la sede
dell’elaborazione inconscia degli stimoli visivi che ci arrivano dall’esterno. Tale
elaborazione avviene in maniera istantanea e gioco un ruolo fondamentale nei processi
decisionali e sulle reazioni emotive.
3. Ipotesi cognitivo-attivazionale di Schachter, sostiene che l’emozione è la risultante di due
componenti, componente di attivazione fisiologica dell’organismo e componente cognitiva
di percezione dello stato di attivazione fisiologico. Vengono individuate due modalità con
cui l’emozione ha origine, una tipica, processo rapido e quasi non consapevole, composto
da valutazione della situazione, percezione, attivazione, attribuzione causale. Arousal,
processo maggiormente consapevole e deliberato di attribuzione causale del proprio
arousal a un determinato evento. La mancanza di consapevolezza delle conseguenze di un
determinato farmaco o simili può portare a un’attribuzione erronea dell’arousal. L'individuo
è portato a spiegare l'emozione utilizzando arousal simili che ritrova nel contesto,
ricercando le cause di ciò che trova vicino.
A-Ipotesi dell’informazione preparatoria di Leventhal, di sconto tra due fatti particolari,
un’informazione corretta sui sintomi di una condizione di stress riduce l’incertezza e la
ambiguità che attenua la reazione d’ansia. La concentrazione sulle caratteristiche nocive di
uno stimolo doloroso favorisce una maggiore tollerabilità al dolore dispetto alla distrazione
delle stesse.
4. Teoria dell’appraisal, sottolinea il legame tra gli aspetti emotivi e cognitivi, sostenendo che
l’elaborazione cognitiva è sottesa a quella emotiva. L’appraisal al è un atto diretto è
immediato di conoscenza che Integra la percezione, del quale si può diventare consapevoli
solo a percorso concluso. Le emozioni dipendono dall’appraisal degli stimoli, situazioni.
L’insieme degli appaisal passati orienta e qualifica l’esperienza emotiva del soggetto. Le
emozioni possono essere definite come le risposte soggettive con un elevato grado di
flessibilità dell’individuo, soggette a processi intenzionali di regolazione.
5. Prospettiva funzionale,Teorie psicoevoluzionistiche, Thomkins, sostiene che le emozioni
sono strettamente associate alla realizzazione di scopi universali, connessi con la
sopravvivenza della specie dell’individuo. I suoi allievi Izard ed Ekman,hanno dato
particolare sviluppo a questa prospettiva teorica con la tesi delle espressioni facciali delle
emozioni, che sostiene l'esistenza di emozioni primarie (gioia, paura, collera, disgusto,
tristezza, sorpresa, disprezzo) e secondarie, miscela di queste.
6. Teoria costruttivista, Averiel, Harrè, Mandler sostiene che le emozioni sono prodotti
eminentemente sociali e culturali e non servono a salvaguardare la sopravvivenza
biologica, ma regolare le interazioni sociali. Le emozioni sono dette script e hanno una
natura prescrittiva.
Gli esami neuropsicologici sono preceduti da una consulenza preliminare circa le condizioni
mediche generali, relazioni cliniche, referti neuroradiologici strumentali.
I principali STRUMENTI DIAGNOSTICI NEUROLOGICI sono
esami neurofisiologici (elettroencefalogramma, elettromiografia).
- Esami del liquido cefalorachidiano,
- esami neuroradiologici morfologici (RX torace, RX midollo spinale, TC cranio, RMN cranica,
mielografia, pneumoencefalografia).
- Esami neuroradiologici funzionali,( Angio rmn, scintigrafia cerebrale, angiografia cerebrale,
pet, ecodoppler ai vasi coronarici, RMN funzionale)
- . Esami bioptici (biopsia muscolare, celebrale e di nervo)
28) STRESS
Selye: risposta aspecifica con reazione di adattamento ad agente deformante, stressogeno, con 3
fasi 1) allarme ( surrrene, adrenalina, noradrenalina, glicocorticoidi) 2) resistenza (adattamento
delle risorse e strategie di fronteggiamento) 3) esaurimento (se non ritorno non adattazione e
patologia)
Delay introduce il concetto in psicologia
Lazarus risposta relativamente aspecifica con I valutazione e II graduale con coping, III
minacciosa
SALUTE E LAVORO