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1.

L’autore del modello triarchico è Sternberg (1985)


il modello triarchico affronta l’analisi dell’intelligenza non da un punto di vista
strutturale mediante l’individuazione di fattori, bensì da un punto di vista procedurale
attraverso l’individuazione e l’analisi dei comportamenti.
Il modello triarchico è costituito da 3 subteorie in grado di spiegare modelli specifici di
comportamento intelligente umano:
1) Comportamento esperienziale intelligente
2) Comportamento contestuale intelligente
3) Comportamento componenziale intelligente
2. Autore dello stadio sensomotorio : Piaget. In particolare dobbiamo distinguere
quattro fasi dello sviluppo:
a) lo stadio sensomotorio,
b) lo stadio preoperatorio,
c) lo stadio operatorio concreto
d) lo stadio operatorio formale
Il primo stadio, cioè sensomotorio, Piaget lo distingue a sua volta in sei fasi evolutive
diverse, le prime tre sono caratterizzate dal miglioramento dei riflessi senza che
l’intelligenza sul mondo reale sia effettivamente sviluppata, e va dagli 8 ai 10 mesi di
vita. La quarta fase e la quinta, il bambino ha l’intenzionalità di utilizzare e coordinare
mezzi e fini e quindi presenta un tipo di intelligenza che va fino ai 18 mesi circa. Infine,
nella terza fase, il bambino sviluppa l’utilizzo simbolico guidato dal pensiero, come per
esempio l’imitare i genitori o prendere degli oggetti per indicarne altri.
3. Autore teoria innatista: Chomsky.
Egli si oppone alla tesi del comportamentismo che tratta il linguaggio come un qualsiasi
comportamento soggetto alle leggi dell’apprendimento e del condizionamento
mediante rinforzi e sostiene che il linguaggio è un sistema generativo in cui si possono
individuare elementi comuni a tutti i linguaggi e strutture che possono riflettere
meccanismi e principi cognitivi organizzativi innati.
4. BRAINSTORMING, una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte
alla risoluzione di un problema.
Un’altra definizione del pensiero lo definisce qualsiasi attività mentale che abbia dei
contenuti simbolici, che cioè si avvalga di rappresentazioni astratte e non sia per
necessità dipendente dai dati percettivi (quando si fanno dei ragionamenti, si cerca di
risolvere un problema, si riflette su un avvenimento passato oppure futuro, si elaborano
progetti ecc.)
5. BRUNER Il linguaggio è certamente la capacità cognitiva che più caratterizza la
specie umana e che permette almeno due importanti funzioni: quella
comunicativa e quella conoscitiva. Dato che queste ultime due funzioni sono la
base costituente l’attività di pensiero, il problema del rapporto tra linguaggio e
pensiero appare una delle questioni più dibattute della psicologia.
Su questo complesso problema si possono considerare schematicamente 6 ipotesi:
1) Il pensiero è linguaggio–ipotesi comportamentista.
2) Il pensiero dipende dal linguaggio – ipotesi del relativismo linguistico di Whorf.
3) Il linguaggio dipende dal pensiero – ipotesi cognitivista di Piaget.
4) Linguaggio e pensiero sono originariamente indipendenti, successivamente si
integrano in un processo di reciproco potenziamento – ipotesi di Vygotksij.
5) Il linguaggio è pensiero – ipotesi di Bruner.
6) Linguaggio e pensiero sono costruiti socialmente, attraverso la comunicazione –
ipotesi di Shaffer
Bruner riprendendo il concetto di zona prossimale di sviluppo di Vygotskij ha ipotizzato
che il bambino acquisisca il linguaggio all’interno di questa zona, grazie all’aiuto
dell’adulto. Per cui, se è vero che esiste un LAD, allora deve esistere anche un LASS
(sistema di supporto per l’acquisizione della lingua) negli adulti, a testimonianza del
ruolo chiave dell’ambiente in cui è inserito il bambino, ai fini dello sviluppo linguistico.

6. Principale ricercatore dei prodigi è Feldam (1986).


7. Autore dello stimulus evaluation check, SEC: Scherer (anni ’80) ha elaborato una
griglia di valutazione dello stimolo/della situazione, un sistema di valutazione
secondo una sequenza lineare progressiva distinta in 5 livelli:
1. novità dello stimolo
2. piacevolezza / spiacevolezza dello stimolo
3. rilevanza per gli scopi e bisogni dell’organismo
4. capacità di far fronte allo stimolo
5.compatibilità con norme sociali e immagini di sé
E’ un modello di tipo processuale costituito da fasi non rigide e fisse ma che prevedono
salti e rivalutazioni.

Autore metodi mentali:

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