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Chandra X-ray Observatory

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Il Chandra X-ray Observatory, indicato comunemente


Chandra X-ray Observatory
come Chandra, è un telescopio orbitale della NASA per
l'osservazione del cielo nei raggi X. Il telescopio è Immagine del veicolo
conosciuto anche col nome AXAF, Advanced X-ray
Astrophysics Facility.

Dati della missione


Operatore USA
La supernova di Keplero NSSDC ID 1999-040B (http://nss
dc.gsfc.nasa.gov/nm
c/spacecraftDisplay.d
o?id=1999-040B)
SCN 25867
Destinazione in orbita
Esito in orbita
Vettore Space Shuttle
Lancio 23 luglio 1999 dal
Kennedy Space
Center
Luogo lancio complesso di lancio
NGC 1399 visto ai raggi X
39
Proprietà veicolo spaziale
Portato nello spazio il 23 luglio 1999 a bordo dello Space
Strumentazione Telescopio raggi X
Shuttle Columbia, fu messo in un'orbita insolita per un
telescopio spaziale. Rispetto al telescopio spaziale Hubble, diametro 1,2m
che ha un'orbita bassa, Chandra ha un'orbita ellittica che lo AXAF CCD
porta, nel punto più lontano, a 138.000 chilometri dalla Imaging
Terra e nel punto più vicino a 9.600 chilometri. Spectrometer
High Energy
Transmission
Il telescopio Chandra prende il nome dal fisico statunitense Grating
di origine indiana Subrahmanyan Chandrasekhar (1910- High Resolution
1995).
Camera
Grazie al potente telescopio a raggi X, formato da quattro Low Energy
specchi, che fornisce immagini di definizione almeno 25 Transmission
volte maggiori dei precedenti telescopi a raggi X, nei primi Grating
cinque anni di attività Chandra ha fornito una grossa
quantità di dati. Le scoperte fatte grazie alle osservazioni di
questo potente telescopio riguardano una maggiore comprensione delle supernovae, dei buchi neri, degli
ammassi stellari e delle galassie.

Indice
Ricerca e risultati scientifici rilevanti
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Ricerca e risultati scientifici Un'immagine ripresa da Chandra

rilevanti
Nel 2006, Chandra ha evidenziato le prime prove dirette dell'esistenza della materia oscura.[1]. Il satellite ha
individuato anche l'eco prodotto dal buco nero al centro della Via Lattea. Quando del gas cade in un buco
nero genera delle forti emissioni di raggi X. Le radiazioni originarie hanno raggiunto la Terra 50 anni fa ma
una parte delle radiazioni sono state riflesse nello spazio e hanno preso un percorso più lungo arrivando
sulla Terra 50 anni dopo e venendo rilevate dal satellite.

Inoltre Chandra ha evidenziato la presenza del buco nero più giovane mai osservato, SN 1979C, il quale
possiede solamente 30 anni.

A gennaio 2017 è stata pubblicata[2] una ricerca effettuata nel campo profondo dei raggi X o Chandra Deep
Field-Sud, o CDF-S. La ricerca ha evidenziato la più alta concentrazione di buchi neri supermassicci mai
osservata, circa 5000, in una piccola porzione di cielo.

Nel Chandra Deep Field (campo profondo di Chandra) è stato osservata un evento transitorio ad altissima
energia. Il fenomeno, chiamato CDF-S XT1 si ipotizza possa essere generato dalla fusione di una stella di
neutroni, una stella massiccia collassante in un buco nero o una nana bianca consumata da un buco nero
intermedio.[3]

Nel 2019 grazie ai dati raccolti dello strumento HETGS (High Energy Transmission Grating)[4] è stata
individuata e caratterizzata una potentissima esplosione nell’atmosfera della stella attiva Hr 9024,
evidenziata da un intenso lampo di raggi X seguito dall’espulsione di una gigantesca bolla di plasma, una
Cme (Coronal Mass Ejection, o espulsione di massa coronale). La massa espulsa sarebbe stata diecimila
volte maggiore delle Cme più massive prodotte dal Sole.[5]
Note
1. ^ (EN) NASA Finds Direct Proof of Dark Matter, su chandra.harvard.edu, 21 agosto 2006.
2. ^ Chandra Deep Field South: la più alta concentrazione di buchi neri supermassivi nel
profondo., su chandra.harvard.edu.
3. ^ (EN) Franz Bauer ed altri, A New, Faint Population of X-ray Transients (abstract), in Monthly
Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 467, n. 4, 20 febbraio 2017, pp. 4841–4857,
DOI:10.1093/mnras/stx417.
4. ^ (EN) HETG: Chandra High Energy Transmission Grating, su harvard.edu. URL consultato il 27
maggio 2019.
5. ^ Individuata per la prima volta una gigantesca eruzione stellare, su lescienze.it, 27 maggio
2019.

Voci correlate
XMM-Newton
EXOSAT
Osservatorio Einstein
Beppo-SAX
Uhuru
AGILE
ROSAT

Altri progetti
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ra_X-ray_Observatory?uselang=it)

Collegamenti esterni
(EN) Sito su Chandra presso l'Università di Harvard (http://chandra.harvard.edu/)
VIAF (EN) 266780510 (https://viaf.org/viaf/266780510) · LCCN (EN) no99032276 (htt
Controllo di
p://id.loc.gov/authorities/names/no99032276) · WorldCat Identities (EN) lccn-
autorità
no99032276 (https://www.worldcat.org/identities/lccn-no99032276)

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