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Totale di 10 sedute
per una spalla congelata o con blocco articolare
Totale di 15 sedute
I fase:
- scivolamenti sull'acqua in apertura e chiusura
- controllo dei compensi.
- controllo nelle abduzioni ed elevazioni anteriori
senza e con galleggiante
- movimenti a pendolo con un piccolo peso verso il
fondo come scarico
Lavoro in posizione:
- verticale
- supina con sostentamenti.
II fase:
- sblocco articolare
- scivolamenti sull'acqua in apertura e chiusura (come riscaldamento)
- controllo corretto dei movimenti in fase attiva con superamento del
livello dell'acqua
- controllo nelle abduzioni ed elevazioni anteriori con galleggiante
- aumento dell'articolarità nell'extrarotazione e intrarotazione (passiva
ed attiva)
- movimenti a pendolo con un piccolo peso verso il fondo come scarico
- esercizi propriocettivi con ausili
- rinforzo dinamico con movimenti subacquei utilizzando ausili con
resistenze di varie gradazioni
Lavoro in posizione:
- verticale
- supina con sostentamenti
- prona
- in apnea seduti o in ginocchio
III fase:
- Esercizi di rinforzo:
- addominali, dorsali, gambe, glutei
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- Esercizi in decubito prono:
lo scopo di questo lavoro è un ulteriore rilassamento del
paziente che, avendo il viso sotto l'acqua non sarà
distratto visivamente dall'ambiente e potrà concentrarsi
maggiormente sulle sensazioni che prova migliorando
l'efficacia ed aumentando il rilassamento. Si lavora sia in
apnea (con lo scopo di aumentare il controllo
psicologico) che con maschera e boccaglio (situazione
che permette di eseguire gli esercizi più a lungo e di
lavorare sulla respirazione: espirando dal boccaglio si
faranno lavorare maggiormente i muscoli espiratori e si
otterrà anche un aumento della capacità ventilatoria).
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- Gli ausili:
a- Londotubi:
- Stabilità, rinforzo, scarico, propriocezione
b- Tavolette:
- Stabilità propriocezione
c- Ciambelle:
- Rinforzo, articolarità, propriocezione
d- Cavigliere:
- Rinforzo, articolarità, galleggiamento
e- Manubri, smile, tubi corti:
- Stabilità, rinforzo, coordinazione
(Protocollo riabilitativo in acqua
sviluppato dal prof. Francesco
Ducci in collaborazione con il
fisioterapista Ubaldo Biagetti).
LCA
Esercizi in carico parziale:
• recupero abilità propriocettive: inizialmente creando turbolenze o
eliminando il canale percettivo visivo, successivamente utilizzando
tavolette, tubi, attrezzi galleggianti, piani basculanti, superfici instabili;
• rieducazione al passo e alla corsa;
• esercitazioni di spinte bipodaliche e monopodaliche a gambe tese in
decubito supino contro parete con l’ausilio di elastici;
• diversi tipi di deambulazione: sulle punte, sui talloni, laterali, incrociate,
all’indietro, in salita e in discesa su uno step
• corsa con le pinne in acqua profonda
• Nuoto con le pinne
Esercizi propedeutici al carico completo
• recupero della forza: esercizi svolti in acqua a profondità diverse
aumentando la velocità di esecuzione; affondi, kalf in piedi e seduto.
• corsa, corsa calciata, skip, spostamenti laterali, balzi mono e bipodalici,
balzi con difficoltà, cambi di ritmo e di direzione.
• esercizi a carattere speciale in base alla disciplina svolta dall’atleta per il
recupero del gesto atletico.
Esercizi per Arto Inferiore in Idrokinesiterapia
1) Deambulazione in acqua:
– normale pluridirezionale
– con ginocchio esteso
– flettendo anca e ginocchio dell’arto in fase oscillante
– deambulazione latero-laterale
– deambulazione laterale incrociando i piedi
– accosciato latero-laterale
– accosciato avanti-indietro
– accosciato diagonali
2) Esercizi di allungamenti attivi e passivi dei muscoli:
Quadricipite Femorale
– Tensione passiva:
Il paziente, con un arto superiore afferra la caviglia dell’arto inferiore controlaterale flettendo il ginocchio
e portando il tallone in direzione del gluteo omolaterale.
– Tensione attiva:
Il paziente effettua una flessione d’anca e di ginocchio con un arto, mentre quello controlaterale ha
l’anca estesa il ginocchio, la caviglia e le dita dei piedi flessi. Da questa posizione di partenza il paziente
esegue un «affondo».
Tricipite della sura
– Tensione passiva (allungamento)
Il paziente in appoggio al corrimano, effettua una dorsiflessione di caviglia appoggiando l’avampiede
alla parete, il ginocchio omolaterale è esteso quello controlaterale è flesso; partendo da questa posizione il
paziente può flettere in maniera più accentuata il tronco anteriormente per aumentare lo stiramento.
Ischiocrurali
– Tensione passiva
Il paziente sostenendosi con le mani al corrimano, flette anteriormente il tronco mantenendo gli arti
inferiori divaricati e i piedi extraruotati; raggiunta tale posizione abbassa l’anca di destra mantenendo
esteso il ginocchio omolaterale e flesso quello
controlaterale e viceversa; le spalle restano ferme; si può effettuare lo stesso esercizio con i piedi intraruotati.
– Tensione attiva
a) Partendo dalla posizione in appoggio bipodalico, con ginocchia flesse e piedi intraruotati; il paziente
effettua un’estensione di ginocchia mantenendo la flessione delle anche.
b) Semplice estensione dell’arto, effettuabile anche con un peso in posizione distale.
Ogni esercizio va eseguito in più serie ciascuna delle quali composta da almeno tre ripetizioni
mantenute per 20/30 sec. l’una. Questi sono solo alcuni esempi di esercizi effettuabili dai pazienti nel corso del
trattamento
3) Esercizi di potenziamento muscolare dell’arto inferiore
In stazione eretta o seduta sulla pedana.
– Paziente in stazione eretta appoggiato al corrimano:
a) Il paziente alterna il fianco sn e dx del corpo verso la parete della piscina:
effettua degli slanci della gamba sia in antero-posteriore sia in latero-laterale,
alternando anche intra ed extrarotazione dell’anca. Si possono aggiungere dei
galleggianti a livello della tibio-tarsica per aumentare la difficoltà.
b) Il paziente esegue movimenti di ab-adduzione partendo da una posizione con anca
flessa, extraruotata e ginocchio esteso, terminando con anca estesa, intraruotata e
ginocchio flesso.
c) Mantenendo l’arto in flessione il paziente effettua dei piccoli cerchi o «8« con il
piede, così anche per l’abduzione.
d) Il paziente inizia l’esercizio estendendo l’anca a ginocchio flesso e tronco
eretto, prosegue il movimento estendendo il ginocchio, spingendo il galleggiante verso
il basso e portando l’anca in estensione. Da questa posizione spinge il galleggiante in
avanti flettendo l’anca e mantenendo il ginocchio in estensione.
– Paziente seduto sulla piattaforma immersa:
a) Abduzione di entrambi gli arti contemporaneamente e ritorno. Ginocchia
mantenute in estensione per tutto l’arco di movimento.
b) Flesso-estensione del ginocchio, con o senza la presenza di un galleggiante
a livello distale.
4) Esercizi di tipo propriocettivo:
a) Equilibrio su tavole oscillanti adese al fondo della vasca in
stazione eretta.
b) Deambulazione ed equilibrio sia monopodalici che bipodalici
su piani inclinati.
c) Mantenere in immersione tavolette di forma e misura diversa
sia sotto sia il piede dell’arto sano che sotto il piede dell’arto
leso.
d) Simulazione di pedalata in acqua libera.
e) Nuoto a dorso e a stile libero con e senza tavoletta