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CAPITOLO 9: IL FASCISMO AL POTERE

1) LE AREE DI CRISI BEL BIENNIO 1919-20:


A) LA “VITTORIA MUTILATA” E L’IMPRESA DI FIUME.
B) GLI SCIOPERI E LE OCCUPAZIONI DEL BIENNIO ROSSO.
C) LE DIVISIONI DELLA SINISTRA.
Aree di crisi nel biennio 1919-1920:
 Dissenso dell’opinione pubblica nei cfr delle condizioni di pace di Versailles: si parla di “vittoria
mutilata” (si ritiene che il governo non abbia fatto abbastanza per difendere gli interessi italiani, non
riuscendo a far rispettare il Patto di Londra. Dalmazia assegnata alla Jugoslavia e Fiume occupata da una
forza militare interalleata in attesa di deciderne la destinazione). Settembre 1919: marcia su Fiume di
Gabriele D’Annunzio, che costringe il contingente interalleato ad allontanarsi e proclama l’annessione
della città all’Italia. I liberali si oppongono firmando con la Jugoslavia il Trattato di Rapallo, che assegna
la Dalmazia a quest’ultima, e ordina all’esercito regolare di attaccare i legionari dannunziani e
sgombrare Fiume. Questo fatto va a sfavore dei liberali: l’opinione pubblica ritiene che essi non abbiano
saputo difendere a dovere gli interessi nazionali
 Conflittualità agraria: numerosi scioperi in Val Padana e nell’Italia centrale per imporre “l’imponibile di
manodopera” (obbligo per i proprietari o gli affittuari di assumere un numero fisso di braccianti stabilito
in base alle indicazioni concordate con i rappresentanti sindacali). I proprietari e gli affittuari sono
costretti ad accettare quest’obbligo
 Conflittualità nelle aree industriali: occupazione delle fabbriche da parte degli operai, che le gestiscono
autonomamente, per ribellarsi al rifiuto degli imprenditori di aumentare i salari e migliorare le condizioni
di lavoro. Viene poi raggiunto un accordo: i lavoratori ottengono aumenti salariali, miglioramenti nelle
condizioni di lavoro e la produzione viene sottoposta al controllo dei consigli degli operai. Molti, però,
restano delusi perché avevano visto nell’occupazione l’inizio di una possibile rivoluzione sovietica e gli
imprenditori non sono ben disposti ad accettare i consigli operai.

2) I FATTORI CHE HANNO DETERMINATO LA NASCITA DEL FASCISMO


A) L’APPOGGIO FINANZIARIO DEGLI AGRARI E DEGLI INDUSTRIALI.
B) I FASCI DI COMBATTIMENTO.
C) L’USO SISTEMATICO DELLA VIOLENZA CONTRO LE FORZE SINDACALIE DELLA
SINISTRA POLITICA.
D) IL FAVORE DELL’OPINIONE PUBBLICA BORGHESE FAVOREVOLE ALLA
“COMPATTEZZA NAZIONALE” E ALLA ELIMINAZIONE DEL “PERICOLOROSSO”.
E) LA FONDAZIONE DEL PNF E LA MARCIA SU ROMA.
Nascita del fascismo: alla fine del 1920 gli industriali e i proprietari sono privati della libertà di gestire le
loro aziende secondo i loro criteri e i governi liberali si sono rifiutati di intervenire in loro sostegno, necessità
di ricorrere a una forza armata privata per allontanare o intimidire gli scioperanti . Movimento dei Fasci di
Combattimento: formazione politica fondata nel 1919 da Benito Mussolini (ex esponente del PSI, che è
stato espulso dal partito per aver incoraggiato l’ingresso in guerra dell’Italia).
Caratteristiche:
 Antisocialismo e antibolscevismo spiccato: nascono le squadre d’azione (gruppi paramilitari) incaricate
di attaccare i socialisti e i sindacalisti. In tal modo ottiene il consenso dell’opinione pubblica
antisocialista, che lo elogia per aver arginato scioperi e minacce rivoluzionarie.
 Retorica nazionale: per fare la nazione grande, occorre eliminare ogni possibile divisione sociale o
politica in grado di infrangere la compattezza nazionale. In questo modo giustificano l’azione violenta
contro i socialisti.
La marcia su Roma: alle elezioni del ’21 i Fasci ottengono una sorta di legittimazione politica: 38 fascisti
siedono alla Camera come deputati e il movimento assume il nome di Partito Nazionale Fascista (PNF) :
 Mussolini è duce (condottiero)
 Il partito conserva i caratteri di bellicosità
 Le squadre d’azione vengono incorporate nella struttura del partito
 Carattere essenzialmente borghese del movimento
Nel corso del ’22 si cominciano a mostrare perplessità nei confronti di questo partito che fa della violenza
uno strumento di azione politica, non più giustificata dalla minaccia di una rivoluzione bolscevica (gli
scioperi sono diminuiti e il PSI ha continuato a subire scissioni che lo hanno indebolito). Reazione dei
fascisti: marcia su Roma (colpo di Stato per obbligare il governo in carica alle dimissioni e costringere il re
ad assegnare a
Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo). Il Re non si oppone per evitare spargimenti di sangue,
dunque Mussolini ottiene l’incarico e forma un governo di coalizione.

3) 1922-25: DALLE PRIME SCELTE DI POLITICA INTERNA ED ECONOMICA, ALLA RIFORMA


ELETTORALE E AL DELITTO MATTEOTTI.
Fase transitoria (1922-25):
 Formazione del Gran Consiglio del Fascismo: organo di raccordo tra il PNF e lo Stato
 Squadre d’azione si trasformano nella Milizia Volontaria per la sicurezza nazionale: in tal modo vengono
legittimate istituzionalmente, potendo affiancarsi ai corpi armati esistenti
 Politica economica liberista:
- Tariffe doganali per favorire gli scambi
- Favorire e consolidare l’autonomia decisionale degli imprenditori: Mussolini si mostra riconoscente
verso coloro che per primi hanno permesso il decollo dl fascismo con finanziamenti
Favorire e consolidare l’autonomia decisionale degli imprenditori: Mussolini si mostra riconoscente

verso coloro che per primi hanno permesso il decollo del fascismo con i loro finanziamenti cale
che punta sulle imposte indirette:
evitando di puntare sulle
 Politica fiscale che punta sulle imposte dirette. Evitando di puntare sule imposte dirette (quelle pagate
dai contribuenti sulla base del loro reddito) Mussolini favorisce ancora una volta le élite economiche e
sociali
Elezioni del ’24: caratterizzate da violenza ed intimidazione da parte dei fascisti per orientare gli elettori
verso di loro. Matteotti (segretario del Partito Socialista Unitario, PSU) denuncia questa situazione e chiede
l’annullamento delle elezioni, ma verrà rapito dai fascisti che lo uccidono e nascondono il cadavere nelle
campagne romane. Le responsabilità dell’accaduto ricadono sul PNF: le opposizioni decidono di ritirarsi dal
Parlamento e di riunirsi separatamente (Secessione dell’Aventino), sperando (invano) inun intervento del re
la situazione viene sbloccata da Mussolini che, nel ’25, tiene un discorso alla Camera con il quale si assume
provocatoriamente le responsabilità dell’accaduto e prosegue la sua personale rivoluzione già iniziata con la
marcia su Roma.
o Favorire e consolidare l’autonomia decisionale degli imprenditori: Mussolini si

Favorire e consolidare l’autonomia


decisionale degli imprenditori:
Mussolini si
4) IL FASCISMO SI FA STATO: DALLE LEGGI FASCISTISSIME ALLE POLITICHE CHE
DISEGNANO LA NASCITA DI UN REGIME TOTALITARIO (IMPERFETTO).
Il fascismo si fa Stato (1925-29): Tra il ’25 e il ’26 un’importante sequenza di leggi (leggi fascistissime)
pone le fondamenta del nuovo regime totalitario fascista:
 Scioglimento di tutte le associazioni politiche avverse al fascismo: instaurazione di un regime politico
monopartitico
 Il governo è responsabile solo nei cfr del re: non ha bisogno di alcun voto parlamentare di fiducia per
esistere
 Istituzione di un Tribunale Speciale: è composto da membri della Milizia e si occupa di processi relativi
a imputazioni di carattere politico
 Mutamenti nella politica economica:
- Rivalutazione della lira: per mettere a freno l’inflazione e far scendere il prezzo delle importazioni. Questo
provvedimento mette in difficoltà gli esportatori: le merci italiane esportate costano molto più di prima e
questo le rende meno competitive sui mercati stranieri.
- Battaglia del grano: azione volta a favorire il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare che prevede
l’innalzamento dei dazi doganali sui cereali e al tempo stesso si incoraggiano i produttori ad estendere le
superfici coltivate a grano usando tecniche più moderne (macchine agricole e concimi chimici)
- Bonifica integrale: azione di prosciugamento e messa a coltura delle aree
Paludose. Questa iniziativa raggiunge risultati solo parziali
 Accordo con la Chiesa cattolica: stipula dei Patti Lateranensi (1929) che prevedono che lo Stato paghi al
Vaticano un’indennità come risarcimento per la perdita del potere temporale; in cambio, il Papa
riconosce formalmente lo Stato Italiano e accetta di esercitare la sua sovranità limitatamente al territorio
del Vaticano. L’accordo prevede anche un Concordato, nel quale si afferma la religione cattolica come
religione di Stato e vengono riconosciuti il matrimonio religioso e l’insegnamento della dottrina cattolica
L’ Azione Cattolica: organismo associativo che coordina le varie società cattoliche del
paese E’ l’unica associazione non fascista tollerata dal regime!
Miti e rituali fascisti: Aspetto fondamentale è la sacralizzazione dell’azione politica: il fascismo ritiene di
essere l’unico movimento in grado di interpretare la volontà della nazione, considerando tutti gli altri gruppi
politici come l’ “anti-nazione”. Rituali fondamentali:
 Appello ai caduti
 Culto della bandiera tricolore
 Dialogo del duce con le folle osannanti

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