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Rappresenta uno dei più rilevanti problemi sanitari in quanto le sue conseguenze rappresentano la
principale causa di invalidità o di morte della popolazione adulta ed anziana dei paesi industrializzati del
mondo occidentale dove questa patologia presenta maggior incidenza. Studi condotti sulle sue cause
hanno consentito di individuare i principali fattori di rischio. E ‘ stato possibili instaurare metodi di
prevenzione che hanno ridotto l’incidenza di questa patologia e ritardato la comparsa delle gravi
complicanze di questa patologia. E ‘ ,infatti, una malattia che colpisce le arterie di grande e medio calibro
di tipo elastico e muscolo-elastico, quali l’aorta, le carotidi, le vertebrali, le coronari e le femorali e che
colpisce in maniera subdola nelle sue fasi iniziali, ma destinata, in assenza ad interventi adeguati ad un
progressivo aggravamento. L’aterosclerosi è caratterizzata dalla presenza nella tonaca intima(o più
semplicemente intima, è lo strato più interno di un vaso sanguigno ed è presente sia nelle arterie che
nelle vene)di tipiche lesioni a focolaio, definite ateromi, consistenti in un aumento di spessore provocato
dall’accumulo di diversi materiali di origine ematica e tissutale. Il termine aterosclerosi venne coniato
unendo la parola atero(dal greco farinata indicante l’aspetto esteriore delle lesioni aterosclerotiche in
fase avanzata) con la parola sclerosi, che rappresenta la reazione del tessuto connetivo a reazioni di varia
natura.
Sia la formazione che l’ulteriore evoluzione dell’ateroma sono processi lenti, tappe successive suddivise
in:
La presenza degli ateromi è frequente nelle arterie coronariche( con preferenza per la coronaria
sinistra) delle quali determina un progressivo restringimento del lume, che è responsabile della
comparsa di una sintomatologia dolorosa, definita angina pectoris (dal altino angor= dolore). Le crisi
dolorose nella regione retro sternale sono scatenate dal ridotto apporto di sangue (ischemia)
nell’area di miocardio irrorata dall’arteria compromessa (miocardiosclerosi). Se invece interviene
un’occlusione brusca dell’arteria coronaria a causa dell’immediata anossia. Si ha la necrosi ischemica
dell’area miocardica ( infarto del miocardio).
Tra i fattori che coinvolgono la parete arteriosa l’ipertensione è stata tra le prime ad essere individuata.
Il suo ruolo come fattore di rischio è ben documentato:
- Gli ateromi sono preferenzialmente localizzati in corrispondenza delle arterie di maggior calibro e
in particolare in quei siti dove il flusso ematico è maggiore.
- Le arterie polmonari in cui la pressione sanguigna è inferiore non vanno incontro a lesioni
aterosclerotiche, salvo che nei pazienti affetti da ipertensione polmonare.
- Le lesioni dell’intima arteriosa sono molto frequentemente seguite dalla comparsa di lesione
aterosclerotiche.
Tra i fattori plasmatici il ruolo più significativo è stato attribuito all’iperlipidemia per le seguenti ragioni :
Fattori di rischio
- Fattori genetici
- Età. L’invecchiamento costituisce un fattore di rischio a causa delle progressive modificazioni
strutturali che si verificano nella tonaca intima. Le complicanza di tale malattie aumentano con
l’età.
- Sesso : il rischio è maggiore nel sesso maschile fino ai 50 anni, supertata questa età l’incidenza è
pari nei due sessi.
- Assetto lipidico.
- Obesità: aumenta il rischio.
- Dieta
- Vita sedentaria.
- Fumo di sigaretta
- Caratteristiche psicologiche.