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Un aiuto dal passato per un futuro migliore

Presentato da Progetto Atlanticus


in collaborazione con il Gruppo Sentinel
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Il Progetto Atlanticus
• Nasce nel corso del 2011 dalla volontà dell’autore di condividere le proprie
_teorie e i risultati raggiunti dalle sue ricerche

• Rappresenta un viaggio nel tempo alla ricerca di una teoria in grado di


_collegare i diversi enigmi della storia

• Particolare attenzione viene data alle origini del genere homo e agli studi
_genetico-antropologici sul DNA umano e sui gruppi sanguigni che
_dimostrerebbero un’origine ‘aliena’ dell’uomo. (tema che verrà sviluppato
_in una prossima conferenza)

• Ipotesi che coincidono, almeno all’inizio, con la teoria degli antichi astronauti
_e con gli studi di Kolosimo, Sitchin e Von Daniken per poi discostarsene
_approcciando la tematica dei mondi perduti: Atlantide e Mu, la cui eredità,
_dal punto di vista architettonico, viene rappresentata da tutte quelle rovine
_antiche inspiegabili: Yonaguni, Puma Punku, Gobekli Tepe, Tihuanaco …

• Questo ci riporta al tema della serata:


un filo rosso che collega gli Anunnaki ad Atlantide.
Gli Anunnaki
Uno dei primi a parlare approfonditamente di Anunnaki è stato
Zecharia Sitchin, scrittore azero naturalizzato statunitense, in
particolare relativamente alla sua opera di traduzione e
interpretazione delle tavolette sumere:
- Enuma Elish (cosmogonia)
- Inuma Ilu Awilum (creazione dell’uomo)

Da cui scaturirono i suoi principali libri, raccolti nella collana “Le


cronache Terrestri”

Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una Zecharia Sitchin
presunta razza aliena, detta Nefilim in ebraico o Anunnaki in
sumero, proveniente dal pianeta Nibiru, ipotetico pianeta del
sistema solare, dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni
presente nella mitologia babilonese.

Al di là della correttezza della sua analisi e dei suoi studi, Sitchin


fu uno dei principali fautori della teoria degli antichi astronauti e
ispirazione per le teorie avanzate dal Progetto Atlanticus.
Gli Anunnaki
Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile
a quella umana, i quali sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca
di minerali e in particolare dell’oro necessario per riparare la loro atmosfera
rarefatta e lo avrebbero trovato prima in Mesopotamia e poi in Africa.

Gli Anunnaki avrebbero allora creato geneticamente l‘Homo


Sapiens incrociando la loro razza con l‘Homo Erectus, allo scopo di avere
della manodopera per prelevare metalli dalle miniere.

Le idee di Sitchin, seppur ritenute dalla scienza e dalla storiografia ufficiale prive
di fondamento, hanno in realtà dei riscontri scientifici e filologici, anche se per
onestà intellettuale dobbiamo dire che lo stesso Sitchin ha probabilmente
frainteso e esasperato molti dei concetti riconducibili alla mitologia sumera.

Partendo dallo studio delle opere di Sitchin e dalle ricerche sui siti archeologici
della mesopotamia e non ultimo il confronto tra le incredibili analogie presenti nei
miti della tradizione accadico-babilonese e la Bibbia, il Progetto Atlanticus ha
elaborato una personale idea che in parte coincide con quella dello scrittore
azero e in parte se ne discosta.
Gli Anunnaki
Noi riteniamo gli Anunnaki una civiltà in evoluzione allo stesso modo di quella umana: per cui
la tecnologia posseduta ai tempi dell’arrivo sulla Terra era a un livello meno progredito di
quello ottenuto durante la permanenza sul nostro pianeta. Forse solo un gradino in più del
nostro attuale.
Gli Anunnaki

Incaricato di fondare i Per volere di Anu sostituirà


primi insediamenti Enki alla guida della “Missione
Anunnaki sulla Terra Terra”
Per sempre fedele ai principi e ai
valori di Enki sarà colei che
manipolerà il DNA dell’herectus per
creare il primo sapiens
Gli Anunnaki
450.000 anni fa: l’arrivo degli Anunnaki sulla Terra

Il clima è caratterizzato dal progressivo concludersi del


periodo glaciale di Mindel

Scoperta la possibilità di sfruttare le risorse della Terra,


Anu incarica il suo figlio Enki di istituire una colonia sulla
Terra. Come location viene scelta l’attuale
mesopotamia (dove sbarcò Alalu la prima volta) dove
Enki inizia a costruire le prime infrastrutture.
Gli Anunnaki
Eridu (casa lontano da casa)
Primo insediamento Annunaki, fondato da Enki 445.000 anni
fa

Nippur
Centro controllo missione

Sippar
Primo porto spaziale Annunaki, successivamente sostituito da
Baalbek, verrà utilizzato solo per voli locali tra Abzu (Africa),
sudamerica e Mesopotamia
Bad-Tibira
Centro metallurgico industriale aperto circa 416.000 anni in cui
venivano lavorati l’oro e le altre risorse provenienti dalle miniere
africane
Shuruppak
Centro medico aperto 400.000 anni fa; è qui che Ninmah, su input di
Enki ibriderà l'homo erectus con DNA Annunaki creando il primo
homo sapiens.
Gli Anunnaki
416.000 anni fa: l’arrivo di Enlil sulla terra

Il clima terrestre si è fatto più mite, Anu visita la


“Missione Terra” accompagnato dal secondogenito, ma
primo in linea di successione, Enlil

Poiché i risultati portati da Enki non sono soddisfacenti la


guida della ‘colonia’ passa al fratello Enlil e viene presa
la decisione di aprire nuovi scavi minerari in Africa
meridionale. Il controllo di questi ultimi, chiamati Abzu,
viene affidato a Enki.
Gli Anunnaki
Fantasia? Forse. Ma allora come spiegare il ritrovamento di rovine archeologiche antichissime
proprio nella zona citata dai miti sumeri. Michael Tellinger, in collaborazione con Johan Heine,
un vigile del fuoco locale e pilota che aveva sorvolato più volte l’area sita a 280km a ovest
della zona di Maputo, in Mozambico, ha portato alla luce i resti d'una grande metropoli che
misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km quadrati. Faceva parte di una comunità
ancora più ampia, di circa 35.000 chilometri quadrati, che sembra essere stata costruita
circa 200.000 anni fa!

Veniamo subito colpiti dalle dichiarazioni di Tellinger: "Le migliaia di antiche miniere d'oro
scoperte nel corso degli ultimi 500 anni, indicano una civiltà scomparsa che ha vissuto e
scavato per l'oro in questa parte del mondo per migliaia d'anni", dice Tellinger, facendoci
ricondurre immediatamente il ritrovamento all’abzu sumero governato da Enki

Ritrovamenti archeologici di una città di 200.000 anni fa in Africa meridionale (fonte:


http://www.viewzone2.com/adamscalendarx.html)
Gli Anunnaki
Ritrovamento quello di Tellinger, non troppo lontano da quella zona chiamata Grande
Zimbabwe. E’ dunque da retrodatare anche questo sito, riscrivendo la storia di quella porzione
d’Africa?

Le rovine furono descritte da diversi esploratori portoghesi del XVI secolo; all'epoca il sito era
già abbandonato. Nel 1531 Vicente Pegado, capitano della guarnigione portoghese di Sofala,
descrisse il luogo in questo modo: “Fra le miniere d‘oro delle pianure fra i fiumi Limpopo e
Zambesi c'è una fortezza fatta di pietre di incredibili dimensioni, e che non sembrano essere
unite da malta ... L'edificio è circondato da colline, su cui se ne trovano altri, simili al primo per
il tipo di pietra e l'assenza di malta…”

Di nuovo un sito antico, di nuovo in Africa meridionale e sempre in


prossimità di miniere d’oro.
Gli Anunnaki
Ma un interrogativo rimane… a cosa serviva tutto questo oro a società umane che secondo la
storiografia ufficiale erano al livello di cacciatori/raccoglitori?

Il tema è stato affrontato nell’articolo del Progetto intitolato “L’oro, il metallo degli dei”, dove
cerchiamo di spiegare perché un metallo, assolutamente inutile nell’ambito delle strutture
sociali della nostra preistoria, assunse caratteristiche così importanti tanto da venire
considerato come il metallo degli dei?

Fino all’avvento del fenomeno della monetazione infatti l’oro non aveva pressoché
nessun valore economico e non veniva utilizzato nemmeno come merce di scambio
nelle economie basate sul baratto, tipiche peraltro delle prime civiltà urbane, tra cui i Sumeri,
gli Accadi, e le civiltà dell’Indo meridionale, oltre che le culture mesoamericane Olmeche e
Tolteche.

Tanto gli Incas quanto gli Aztechi non usavano l’oro per scopi monetari, né gli attribuivano un
valore commerciale. Pur non usando l’oro come moneta, ma solo ed esclusivamente come
ornamento e status symbol, all'arrivo degli Spagnoli, scambiati per divinità, gli Aztechi si
affrettarono a consegnare loro tutto l'oro possibile.

L’oro, pressochè inutile, veniva quindi direttamente e immediatamente associato


all’aspetto ‘divino’
Perché???
Gli Anunnaki
Se osserviamo alle sue applicazioni attuali ci rendiamo conto che l'oro come elemento è più
utile a una civiltà con un tasso tecnologico avanzato come il nostro più che ai nostri antenati
di 6000 anni fa:

- Applicazioni elettroniche (conduttività, microprocessori)


- Industria aerospaziale (protezione per celle di combustibile o satelliti artificiali)
- Medicina (strumenti di lavoro, terapie anti-tumorali … ringiovanire le ghiandole e il cervello)
- Ottica (fotografia, indagini al microscopio)
- Nanotecnologie

Applicazioni del tutto sconosciute ai nostri antenati. O forse no?!

Molti miti fanno riferimento a una utopica arcadica età dell’oro antidiluviana dove gli uomini
vivevano in armonia con la natura in una società perfetta. La storia tradizionale considera
l’età dell’oro un semplice mito scaturito dall’ispirazione a un desiderio/volontà di
perfezionamento propria dell’uomo.
Gli Anunnaki
Altrettanto prove archeologiche e costruzioni megalitiche ‘impossibili’ fanno
ipotizzare la reale esistenza di strutture sociali già prima della fine dell’ultimo
periodo glaciale noto come Glaciazione di Wurm, conclusasi circa 12.000 anni
fa.

Può l’età dell’oro avere visto come protagonista una società umana (o
extraterrestre) sufficientemente avanzata da utilizzare l’oro in alcune applicazioni
tecnologiche tipiche di una società industrializzata?

Potrebbe essere l'utilizzo dell'oro nell'antichità una forma di devozione dei


nostri lontani antenati nei confronti di coloro che essi ritenevano come delle
divinità?

Antichi astronauti, creatori di una civiltà precedente alla nostra che, consci
delle numerose applicazioni dell'oro nell'industria elettronica e aerospaziale
e non solo, procedevano all'estrazione e all'utilizzo del metallo per i loro
apparecchi tecnologicamente avanzati?
Gli Anunnaki
Ecco come noi del Progetto Atlanticus immaginiamo le fattezze di un Anunnaki; si
noti il cranio allungato, dolicocefalo, confrontato con diversi ritrovamenti sul pianeta.
E’ questo dunque il possibile volto di Enki?

Ricordati come Giganti, non tanto per la loro corporatura, ma per la grandezza
delle opere in grado di compiere?

Tre esemplari di crani dolicocefali Cranio ritrovato in Egitto Esemplare ritrovato in Siberia
Gli Anunnaki
Mi piace sempre collegare le scoperte del Progetto a quanto raccontato nei testi antichi, non più
letti come semplici miti, ma come veri e propri ‘romanzi storici’ – essendo ‘romanzi’ è
possibile che alcuni elementi siano appunto ‘romanzati’, ma certamente hanno un fondo di verità:
l’esempio è “I promessi sposi” di A.Manzoni, una storia inventata ma in uno scenario e un
contesto storico del tutto reale.

Una delle opere dei Sumeri mi particolarmente colpito: l’Epopea di Atrahasis, dove viene
affermato che quando i moderni esseri umani (homo sapiens) non esistevano ancora e solo
ominidi primitivi vivevano sulla Terra, c’erano due gruppi di "divinità", la classe dei lavoratori e la
classe dirigente (cioè gli ufficiali). Gli dèi lavoratori avevano costruito le infrastrutture come pure
lavoravano nelle miniere d'oro e, dopo migliaia d'anni, il lavoro era apparentemente troppo
pesante per loro.

Durante tutta la Missione Terra si distinguono le seguenti 'classi' di Anunnaki:

- la famiglia reale (Anu, Enki, Enlil e tutti i membri della famiglia reale)
- gli scienziati, principalmente Enkiliti, coordinatori della Missione (genetisti, fisici, chimici,
ingegneri,…)
- i soldati, principalmente Enliliti, a tutela della Missione (p.es.YHWH)
- gli Igigi, che stazionavano sulla colonie al di fuori dell’orbita terrestre

e poi gli umani che prendono il posto dei lavoratori.


L’Uomo
Tratto dall’Inuma Ilu Awilum (Quando gli dei erano come gli uomini), l’epopea di Athrasis,
tradotta da Dalley:

"…quando gli dei erano come gli uomini sopportavano il lavoro e la dura fatica La fatica
degli dei era grande, il lavoro pesante, c'era molto dolore… per 10 periodi sopportarono le
fatiche, per 20 periodi … Eccessiva fu la loro fatica per 40 periodi … lavoravano
duramente notte e giorno. Si lamentavano e parlavano alle spalle. Brontolavano durante i
lavori di scavo e dicevano: Incontriamo … il comandante, che ci sollevi dal nostro pesante
lavoro. Spezziamo il giogo! … proclamiamo un ammutinamento, entriamo in ostilità e
combattiamo…"

Fu allora che Enki intervenne proponendo la seguente soluzione e leggiamo di nuovo


direttamente dalla tavoletta sumera: "… Abbiamo fra di noi Ninmah, che è una Belet-ili, una
Ninti (dea della nascita). Facciamole creare un Lulu (ibrido), Amelu (lavoratore) a
sobbarcarsi le fatiche degli dei! Facciamole creare un Lulu Amelu, che sia lui a portare il
giogo...“

Enki rispose a coloro che chiesero come fosse possibile che una creatura utile
all'ibridazione esisteva già a nord dell'Abzu: era l'homo erectus. Ciò che doveva essere
fatto era "…imprimergli l'immagine degli dei…" ovvero mischiare il DNA dell'homo erectus
con quello Annunako e ciò era compito di Ninmah. A quelle parole "… nell'assemblea i
grandi Annunaki che amministrano i destini proclamarono sì…"
L’Uomo
40 periodi (shar)
1 Shar = 3.600 anni

450.000 416.000 300.000 200.000


anni fa anni fa anni fa anni fa

Arrivo Ammutinamento degli Anunnaki


degli Creazione dell’Homo Sapiens per ibridazione:
Anunnaki - Genesi 1,26
- Inuma Ilu Awilum

Costruzione Infatti l’età dei primi ritrovamenti di Homo


infrastrutture in Sapiens si aggirano proprio tra 300 e 250
Mesopotamia mila anni fa

Cacciata dall’EDEN
Arrivo di Enlil
Destituzione di Enki
Apertura dell’Abzu
L’Uomo
L'epopea sumera descrive anche il processo di ibridazione che per essere portato a termine
rese necessario:
1) estrazione del Te'ema (codice genetico) dal sangue di un Annunaki
2) mescolarlo con il Ti-it (Argilla) dell'Abzu
3) raccolta del sangue di un giovane Anunnako (seme maschile)
4) mescolamento da parte di Ninmah con un ovulo di una femmina herectus
allo scopo di fissare sul nuovo nato (sapiens) l'immagine degli dei nel Shi.im.ti, letteralmente
'luogo dove viene soffiato il vento della vita', da cui ancora il verso biblico Genesi 2,7

Anche la Bibbia descrive il medesimo evento in Genesi 1,26: "…Così gli Elohim
(Annunaki) dissero, facciamo un Adamo (uomo) a NOSTRA immagine e
somiglianza…"

Ninmah presenta il primo essere umano (homo


sapiens)
L’Uomo
La creazione dell'uomo sembra essere descritta come un processo di clonazione che include
ciò che noi oggi chiamiamo fecondazione in vitro.

1) Manipolazione genetica per adeguare il DNA degli Herectus a quello degli Anunnaki
2) Clonazione del DNA ibridato
3) Fecondazione in vitro di femmine herectus per ‘produzione’ dei Sapiens

Il risultato fu un ibrido o "umano evoluto", con maggiore intelligenza, che potesse svolgere le
funzioni fisiche degli dèi lavoratori e anche prendersi cura delle esigenze di tutti gli dèi.

Le argille (Ti-it) inoltre rivestono importanti funzionalità nei processi di manipolazione genetica:
- protegge il materiale genetico dalle radiazioni X e UV
- agevola la polimerizzazione di nuovi composti fino a ottenere molecole più complesse

La scienza moderna ha verificato che i complessi DNA argilla sono resistenti all’attacco delle
nucleasi e non perdono le loro potenzialità genetiche; il DNA assorbito può essere inglobato da
nuove cellule. Questo tipo di scambio genetico può riguardare DNA extracellulare di tipo
omologo, cioè proveniente da cellule della stessa specie di quella competente, o DNA non-
omologo, proveniente da altre specie, incluse quelle vegetali. (M.Biglino)
L’Uomo
Poiché questi eventi sembrano coincidere con le date e la localizzazione di "Eva
mitocondriale" e sembrano essere situati nella regione delle più ricche miniere d'oro del
pianeta (Abzu), alcuni ricercatori controcorrente pensano che le leggende sumere possano,
infatti, essere basate su avvenimenti storici.

Eva mitocondriale (mt-MRCA) è il nome dato dai ricercatori alla donna che è definita come
l'antenato comune matrilineare più recente (MRCA) per tutti gli esseri umani attualmente
viventi. Tramandato da madre a figlio, tutto il DNA mitocondriale (mtDNA) in ogni persona
vivente è derivato da questo individuo di sesso femminile.

Contestualmente all’avvento dell’homo sapiens sul


Pianeta si vanno formando le due fazioni,

Enkiliti ed Enliliti
Enki ed Enlil
Enki ed Enlil hanno punti di vista diametralmente opposti riguardo a come gestire gli esseri umani.
Facciamo una premessa, gli homo sapiens in quanto ibridati, non possono procreare generando
altri sapiens e pertanto l'aumento della popolazione da impiegare nelle miniere può avvenire
soltanto attraverso nuove ibridazioni genetiche con notevole utilizzo di quelle stesse risorse
raccolte nelle miniere. Enki propose fin da subito di fornire geneticamente all'uomo la
capacità di procreare, ma fu Enlil a opporsi temendo una proliferazione incontrollata della specie.

Con l'inizio della glaciazione di Riss (260.000 anni fa) Enki in Africa si occupa di potenziare
l'estrazione di risorse aumentando il numero di lavoratori e l'efficienza del lavoro. Vengono costruite
le colonie di Grande Zimbabwe e le città ritrovate in Mozambico. In Mesopotamia invece si procede
con l'apertura di nuove città tra cui Gobekli Tepe e la sostituzione dello spazioporto di Sippar con
quello di Baalbek.

Enlil si concentra invece nella costruzione delle


colonie sudamericane, dove l'oro abbonda
maggiormente che nelle miniere sudafricane;
per questo motivo costruisce la base di Nazca.

In questo contesto storico i dissapori tra Enki ed


Enlil riguardanti la gestione del genere umano
riaffiorano e si vanno costituendo due vere e
proprie correnti all'interno della Missione Terra
Annunaka: gli Enkiliti e gli Enliliti
Enki ed Enlil
ENKILITI
Ritengono che fornire al genere umano la capacità di procreare sia maggiormente
efficace per la Missione non dovendo più preoccuparsi di produrre nuovi elementi in
sostituzione di quelli morti o resi inabili al lavoro

Desiderano dare maggiore autonomia agli esseri umani che vengono visti come una
loro creazione e pertanto ‘amati’ dagli Enkiliti

ENLILITI
Temono che gli Enkiliti possano utilizzare gli uomini contro di loro

Temono che gli umani, se troppo numerosi, possano ribellarsi al dominio


Anunnako

Temono che gli umani se lasciati liberi di agire, rappresentino una minaccia per il
pianeta non essendo in grado di gestire le capacità/tecnologie fornite loro da Enki
e i suoi.
Enki ed Enlil
I contrasti tra i due fratelli relativamente alla gestione del genere umano esplode circa 200.000
anni fa con ciò che la Bibbia chiama cacciata dall’Eden.

Ma cosa e dove è l’EDEN? La Bibbia lo descrive come un giardino ricolmo di piante da frutto
dove Adamo ed Eva, i primi homo sapiens, vivevano insieme a Dio. Noi lo riteniamo
corrispondere ai fertili campi agricoli situati dove oggi fluttuano le acque del Golfo Persico, dove
i primi uomini lavoravano per fornire sostentamento alla società Anunnaka.

200.000 anni fa Enki, contravvenendo al volere del fratello, fornisce all’uomo la capacità
di procreare e talune conoscenze che Enlil avrebbe voluto tenere di esclusiva proprietà
degli Anunnaki

Gli insediamenti urbani Annunaki e le installazioni


militari-industriali della 'Missione Terra'

I giardini dell'Eden, situati attualmente sotto le acque del


Golfo Persico, a qualche kilometro a sud della confluenza
dei quattro fiumi citati anche nella Bibbia

Linea costiera del Golfo Persico fino a 20.000


anni fa.
Enki ed Enlil
La Bibbia descrive l'evento con la metafora del serpente nel paradiso terrestre. Il serpente è Enki
che conferisce all'uomo la possibilità di procreare rappresentato dalla mela, o meglio dal frutto
dell'albero della conoscenza del bene e del male. Accortosi di quanto successo dio (YHWH) gridò
alla donna: "… che hai fatto? … con dolore partorirai dei figli…“ identificando in tal senso la
capacità di procreare conferita agli esseri umani.

E poi dio (YHWH) allarmato disse ai suoi colleghi: "… ecco, l'uomo è diventato come uno di noi
avendo la conoscenza del bene e del male: che non stenda ora la sua mano e non colga
dall'albero della vita, per mangiarne e vivere in eterno!...“ infatti ricordiamo che gli Annunaki hanno
un ciclo vitale lunghissimo e che volutamente non è stato trasmesso al genere umano per evitare
grossi problemi.

La simbologia utilizzata assume importanti significati in questa vicenda:


- il nome ebraico del serpente Nachash significa anche 'colui che risolve enigmi‘
- un appellativo di Enki è Buzur, che significa 'colui che svela segreti‘
- il geroglifico per Ptah era un serpente intrecciato
- Enki veniva assistito da un suo figlio Nin.gish.zidda che significa 'signore dell'albero della vita‘
- l'emblema di Nin.gish.zidda è una coppia di serpenti intrecciati, ancora oggi simbolo della
medicina (il caduceo  forte somiglianza con DNA)
Enki ed Enlil
Contrasti tra Enki ed Enlil a Creazione colonie e nazioni
volte anche violenti (guerre, miste
battaglie) Trasferimento conoscenza
200.000 100.000 12.000
anni fa anni fa anni fa

Enki da inizio all’età


dell’oro

Costituzione della
civiltà di Atlantide
Conferimento Diluvio Universale
capacità di Distruzione di Atlantide
procreare Fine dell’Età dell’oro
Patto con Enlil
Rinascita
Atlantide
Con il conferimento della conoscenza e della capacità di
procreare i contrasti tra i due fratelli esplodono, ma ad avere la
meglio è Enki, poiché circa 100.000 anni fa avviene qualcosa
che costringe Enlil a lasciare il pianeta e a dichiarare
conclusa la missione terra.

La morte di Anu? L’inizio del periodo glaciale di Wurm?

Fatto sta che Enlil dichiarata la chiusura della missione decide


di ripartire e abbandonare le infrastrutture Anunnake e gli uomini
al loro destino. E’ in questo momento che Enki coglie
l’occasione per decidere di rimanere sulla Terra e concretizzare
il suo progetto: rendere l’uomo sempre più perfetto e in grado di
vivere in armonia con il pianeta attraverso la fondazione di una
utopica società perfetta.

E’ ciò che i miti tramandano come la civiltà di Atlantide durante l’utopica età
dell’oro.
Atlantide
Atlantide è stata collocata dai ricercatori in ogni luogo della terra a seconda delle
scoperte archeologiche o geologiche del momento: Santorini, Creta, Nord Africa,
Azzorre, Bahamas, Siberia, Madagascar, Antartide, …

Nell’interpretazione storica del Progetto Atlanticus hanno tutti torto, o tutti ragione, in
quanto Atlantide non è un luogo, ma un concetto, al pari del ‘mondo occidentale’
oggi: se vi chiedessi dov’è il ‘mondo occidentale’ oggi cosa mi rispondereste? La
stessa cosa vale per Atlantide.

Atlantide non è un luogo o una città, ma un


“Modello socio-economico-politico”

L’Atlantide narrata da Platone nei suoi dialoghi "Timeo" e "Crizia", il quale a sua
volta è venuto a conoscenza della sua esistenza dai sacerdoti egizi di Sais, è
pertanto una visione parziale di quella superpotenza che ha governato il pianeta
da 100.000 anni fa fino all’evento conosciuto come Diluvio Universale.
Atlantide
Prima della fine della glaciazione di Wurm, Dopo la fine della glaciazione di Wurm,

Dal confronto tra le mappe possiamo subito osservare come il livello del mare fosse
sostanzialmente più basso rispetto a oggi e pertanto esistevano zone emerse oggi
posizionate sotto il livello del mare, di fondamentale interesse per la nostra ricerca, come ad
esempio:
- golfo persico
- alcune aree del mediterraneo
- le coste africane
- il mare del nord e il lato atlantico della piattaforma continentale europea
- i caraibi e la zona del triangolo delle bermuda
- la foce dei grandi fiumi nella valle dell’indo
- la zona del triangolo del drago tra Giappone e Taiwan
- l’indocina e l’indonesia

Tutte aree dove sono state trovati reperti e siti di estremo interesse sotto il livello del mare:
Yonaguni, Bimini, Dwarka, Hy Brasil al largo delle coste irlandesi, riconducibili ad Atlantide o a
Mu, nell’estremo oriente
Atlantide
Così come sono riconducibili ad Atlantide tutti quei siti megalitici misteriosi, collegati alla Missione
Terra Anunnaka e poi riutilizzati da Enki nella costruzione delle colonie di Atlantide, disseminati su
tutto il globo.

Tihuanaco, Nazca, Machu Picchu, Stonehenge, Hy Brasil,


Gobekli Tepe, la stessa Giza, Angkor Wat, tutta l’area
mesopotamica, Visoko, i nuraghe in sardegna…

Tutti retaggi di quella civiltà madre presente su tutto il globo


precedentemente al cataclisma che cancellò tutto 12.000 anni
fa e che mise fine al periodo glaciale di Wurm, innalzando di
centinaia di metri il livello del mare.

Atlantide nasce dall'idea degli Enkiliti circa 100.000 anni fa con l'inizio della glaciazione
di Wurm che mette fine alla missione Annunaka di sfruttamento minerario della Terra;
Enki decide di continuare a governare sul genere umano, ma secondo scopi diversi da
quelli della fazione Enlilita, scopi quelli di Enki volti al progresso della specie umana.
Atlantide
Per fare questo organizza un complesso sistema politico fondato su un governo centrale
imperiale e sui regni atlantidei di Atlantide, Mu e Lemuria. L'Atlantide che immaginiamo
nell'Atlantico è pertanto uno solo dei regni dell'Impero Enkilita (che chiameremo per
comodità Atlantideo); regno che dominava l'atlantico e le cui città sorgevano sulle
piattaforme delle Azzorre, delle Bahamas, delle Bermuda e di tutte quelle aree che oggi si
trovano sotto il livello del mare, ma che 12.000 anni fa erano emerse. La città descritta da
Platone sorgeva proprio su una di queste sette grandi isole che sprofondarono, del tutto o
in parte, durante il diluvio.

Da lì i governanti extraterrestri (Annunaki Enkiliti 0 Rh-) del Regno di Atlantide


governavano sulle colonie dei continenti che si affacciano sull'Atlantico attraverso i
loro mandatari, semi-dei Rh-, entrando nelle leggende e nei miti delle popolazioni.

Antartide (origine)
Atlantide
L’Atlantide narrata da Platone nei suoi dialoghi "Timeo" e "Crizia", il quale a sua volta è venuto a
conoscenza della sua esistenza dai sacerdoti egizi di Sais, è pertanto una visione parziale di
quella superpotenza che ha governato il pianeta da 100.000 anni fa fino all’evento conosciuto come
Diluvio Universale.

Lo sforzo descrittivo di Platone è troppo dettagliato per essere un mero esercizio mentale creativo
di un mondo utopico. Queste sono informazioni che Solone mediò dai sacerdoti egiziani e ne
discusse durante il dialogo con Timeo e Crizia e che Platone riprese nei suoi testi. Inoltre lo schema
della città viene riproposto in alcune effigi di civiltà storiche antiche, dimostrando un retaggio
comune a tutte loro.

Simbolo sacro degli Hopi

La città di Platone

Ricostruzione tracciato di
pietre a Gotland (Svezia)

Serie di monete del periodo Cretese(300-100 a.C.)Curiosa l'"evoluzione"della forma circolare in quella quadrata
Atlantide
Alcune immagini per riflettere. L’azzurro chiaro rappresenta ciò che un tempo era sopra il livello
del mare
Dun Aengus, forte preistorico sulle
isole Aran in Irlanda, sulla via per il
perduto mondo di Hy Brasil,
identificato dal punto giallo alle
coordinate riportate nel codice di
Rendshlam del presunto
avvistamento omonimo

Le rovine di Dwarka, città sommersa ritenuta appartenere


al dio Krishna, colonia di Atlantide o di Mu.

Il meso america con i siti di Bimini, delle rovine al largo di


Cuba e l’area dello Yucatan, un tempo emerso,
rappresentava il cuore dell’Impero Atlantideo
Atlantide
L’articolo intitolato “Un impero prima del diluvio”, pubblicato recentemente anche su Sentinel
illustra come il Progetto Atlanticus immagina questi regni collegati alla superpotenza
rappresentata da Atlantide.

Partendo dalle ricerce di W.Pitman, geologo del Lamont-Doherty Earth Observatory a


Pasadena e dei suoi colleghi Dewey, Cita, Shu e altri, sull’inondazione del Mar Nero si
ipotizza l’esistenza di un grande regno che estendeva i propri domini dalla Sardegna dei
Nuraghe alla valle dell’Indo, dalla piramide di Visoko alla piana di Giza, passando per Gobekli
Tepe e Kisiltepe proprio alle pendici del monte Ararat.
E’ abbastanza logico ritenere
che sulle sponde di un lago
d'acqua dolce così vasto siano
fiorite diverse comunità
protostoriche. Ma, appunto a un
certo punto, sarebbe ceduta la
diga naturale in corrispondenza
dell'attuale Bosforo, che isolava il
Mar Nero dal Mar Mediterraneo
salato: un'immensa cascata si
sarebbe riversata nel lago, il cui
livello si sarebbe sollevato con
estrema rapidità, sommergendo
tutti gli abitati umani.
Atlantide
Possiamo a questo punto ipotizzare di trovarci dinanzi a un grande regno di oltre 12.000
anni fa, i cui domini e la cui influenza si estendeva in tutto il Mediterraneo e l’area medio-
orientale, direttamente o attraverso una rete di regni coloniali. Una nazione le cui vicende
e i personaggi sono entrati nei miti e nelle leggende di tutti i popoli antichi dell’area, a
partire dai Sumeri in avanti, fino ai semi-dei della mitologia greco-romana.

Una superpotenza di questo tipo poteva benissimo essere composta da diverse nazioni,
forse persino asservite all’impero coloniale atlantideo, la cui base poteva essere situata
nei caraibi, formanti all’epoca una regione insulare unica, sempre in virtù del livello del
mare significativamente più basso di quello di oggi. Una di queste nazioni potrebbe
essere quella indo-europea semitica la cui area di influenza spaziava da Mohenjo-
Daro nella valle dell’Indo fino alla Sardegna dei nuraghe, la cui architettura,
nell’immagine a sinistra, richiama notevolmente quella di Gobekli Tepe, a destra.
Atlantide
Così come nel mio articolo "Un impero prima del diluvio" riportavo i risultati delle mie
ricerche su un ipotetica nazion di più di 12.000 anni fa i cui domini si estendevano dai
nuraghe sardi alla valle dell'Indo, passando per Gobekli Tepe, Sumer, e che aveva il
proprio centro nevralgico nella depressione oggi occupata dal Mar Nero così gli autori
della seguente ricerca propongono una civiltà umana nella zona del Mare del Nord,
chiamata Doggerland.

Un'altra nazione ATLANTIDEA? Noi pensiamo di


sì, tanto più che se estendiamo leggermente i
confini di Doggerland includiamo nella regione
anche la mitica Hy Brasil, al largo delle coste
irlandesi.
Atlantide

Il tema di Doggerland mi ha riportato alla mente un caso che apparentemente non c'entra
nulla. L'avvistamento di Rendlesham e il riferimento a Hy Brasil implicito nel messaggio
dell'evento

Confrontando le mappe a disposizione collegare Doggerland (nazione) a Hy Brasil (città) il


passo è breve... senza contare gli ulteriori aspetti non trascurabili relativi all‘avvistamento
citato:

- la dinamica dell'avvistamento di per sè


- il messaggio in codice binario (testo e coordinate)
- la mitologica isola legata alla tradizione pagana irlandese
- l'assonanza tra CuCulhain, eroe celtico, e Kukulkan, dio azteco
Il Diluvio
Purtroppo l’età dell’Oro e il meraviglioso esperimento di Enki di una società perfetta
in cui gli uomini vivono in armonia con la natura e con loro stessi è destinato a
infrangersi contro quel violento cataclisma ricordato come il Diluvio Universale, che
mette fine alla glaciazione di Wurm.

Il fenomeno modifica repentinamente il clima del pianeta spazzando via milioni e


milioni di kilometri quadrati di terre emerse, ridisegnando completamente la
topografia delle linee costiere e distruggendo quanto di buono costruito fin ora
secondo i meccanismi descritti nel libro “Genesi di un Enigma”.

Dubitare del fenomeno credo sia ormai impossibile considerando le


prove geologiche/storiche a supporto e la presenza di più di 600
racconti del Diluvio in civiltà lontanissime fra di loro.
Il Diluvio
Enki, per cercare di salvare il salvabile avvisa Ziusudra, il Noè biblico, dell’imminente
disastro. E’ il salvataggio del patrimonio genetico delle specie animali e vegetali utili
all’uomo – un po’ forse ciò che sta avvenendo ora attraverso la costruzione del
tunnel delle Svalbard e/o delle varie DUMBS presenti in tutto il mondo.

E giustappunto l’Arca si arena sul monte Ararat, alle pendici della cui catena
montuosa sorgono le rovine di Gobekli Tepe e Kisiltepe da cui poi, insieme ai
sopravvissuti degli altopiani iranici, sembra essersi sviluppata la civiltà sumera, man
mano che le acque del diluvio si ritiravano dalle piane alluvionali del Tigri e dell’Eufrate,
processo durato migliaia di anni…
La Rinascita

Alla luce di quanto descritto non è impossibile ipotizzare che la capitale della grande
ed evoluta nazione descritta nell’articolo “Un impero prima del diluvio”, colonia di
Atlantide nell’area medio-orientale, fosse stata edificata in un tempo molto remoto,
nell’area depressiva del Mar Nero e che una volta che tutto andò perduto dopo
l’improvviso scioglimento dei ghiacci che distrusse completamente tutto il mondo
civilizzato dell’epoca, i superstiti, dovettero ricominciare da zero.

Ed ecco l’inizio della “Rinascita”, ovvero del trasferimento delle


conoscenze tecnologiche, ma soprattutto sociali, alle comunità tribali
umane che giravano nella zona. Agricoltura, scrittura, astronomia,
economia, politica e un corpo di leggi: le prime società andavano
formandosi e, più queste si ampliavano più i superstiti di Atlantide
andavano ritirandosi… lasciando alcuni ‘inviati speciali’ destinati a
trasferire all’uomo l’eredità degli antichi dei.
La Rinascita
Parliamo di Horus, Thoth, Siddartha, Krishna, lo stesso Gesù, fino ad arrivare ai
templari e alla massoneria contemporanea, custodi di quegli antichi saperi
alchemico-esoterici propri della cultura pre-diluviana, simboleggiata dalla
simbologia legata all’’Occhio di Horus’, ampiamente dibattuta negli spazi dedicati
del Progetto Atlanticus.

Luoghi individuati per la


Rinascita
L’Eredità di Atlantide
In un interessante studio, David Rohl afferma che i Sumeri furono proprio discendenti di
Sem, uno dei figli di Noè. Se i Sumeri sono stati un popolo che nel vicino Oriente antico ha
raggiunto risultati tanto importanti in campo letterario e culturale da lasciare un'impronta
indelebile sulle opere degli uomini di lettere ebrei, perché mai la Bibbia quasi non li nomina?
Nel Vecchio Testamento sono citati Egizi, Cananei, Amorrei, Urriti, Hittiti, Assiri, Babilonesi,
ma non i Sumeri.

Le conclusioni dello studioso sono le seguenti: "Se Shem (nome del figlio di Noè)
corrisponde a Shumer/Sumer, dobbiamo concludere che gli autori ebrei della Bibbia,
o quanto meno alcuni di essi, pensavano che i Sumeri fossero gli antenati del popolo
ebraico.

E' probabile che nelle vene dei patriarchi ebrei scorresse qualcosa che
apparteneva al patrimonio culturale di quella che è considerata la civiltà più
antica", e che forse deriva direttamente da quella enorme esperienza che fu
Atlantide?
L’Eredità di Atlantide
Per quanto riguarda la originaria provenienza dei Sumeri, pensiamo che studi recenti
stiano accertando definitivamente la verità. Pare che i conosciuti Sumeri della
Mesopotamia del Sud avessero avuto, come origine, una patria situata nell'alta
Mesopotamia, proprio in una pianura a pochi chilometri di distanza dal luogo
dell'approdo dell'arca, appunto nei pressi di Gobekli Tepe.

Ma se gli Ebrei discendono dai Sumeri, e i Sumeri sono a loro volta il


modello della “Rinascita” voluta da Enki, allora la conoscenza delle
origini dell’uomo può avere seguito il percorso delle migrazioni del
popolo di Israele, prima in tutta la mesopotamia, poi in Egitto, dove la
vicenda di Mosè acquisirebbe tutto un altro significato, conservate poi
nella Biblioteca di Alessandria e infine, con la diaspora prima e con
l’esperienza gnostica dei Templari, rese note agli iniziati di tutto il
mondo.
L’Eredità di Atlantide
L’antica conoscenza perduta di Atlantide e dell’età dell’oro è oggi di fondamentale
importanza

Poteri
sconosciuti
inclusi nel
nostro DNA
Scienza + misto
“Magia” Modello (Pineale)
= Tecnologie socio-politico-
Alchimia perdute economico

Obiettivo Enki = Fornire all’uomo gli strumenti per crescere spiritualmente fino
alla conclusione del processo alchemico ovvero il corpo di luce, trasfigurazione
di Gesù Cristo.
L’Eredità di Atlantide
Lo studio delle conoscenze perdute riconducibili all’età dell’oro ci permette di svelare il grande
inganno (secondo il Progetto Atlanticus) su cui il Potere, il Sistema, ha fondato il suo dominio
millennario: la moneta. Questo tema è stato approfondito nell’articolo del Progetto Atlanticus “Il
grande inganno: la moneta e il prestito a interesse”

Concentriamoci sulla moneta. Non mi dilungherò qui nella descrizione della complessa storia
della moneta dalla sua nascita ai giorni nostri. Mi basta concentrare l’attenzione sul fatto che la
tradizione vuole che la moneta sia stata coniata per la prima volta da Creso, re di Lidia, nel VII
secolo a.C. Nel secolo successivo l'uso di coniare monete si è diffuso nell'Impero Persiano e
nelle città greche. Quindi, attraverso i Greci, l'uso della moneta è stato introdotto nel
Mediterraneo Occidentale. Infine al tempo di Alessandro Magno si è diffuso anche in India.

Questo rappresenta già un punto fondamentale in quanto significa che le grandi civiltà
antiche, a tratti misteriose, che tanto ci affascinano e che hanno costruito imperi secolari
e sviluppato culture raffinate praticamente partendo dal nulla non conoscevano l’uso della
moneta! O meglio non di quella “a valore nominale”.

I Sumeri, i Babilonesi, Egizi, le prime civiltà mesoamericane, non avevano monete e/o sistemi
economico-finanziari paragonabili a quello odierno e, non avendo moneta, non potevano sfruttare
il meccanismo del prestito a interessi. Inoltre in assenza di moneta è quasi impossibile il
risparmio. Chi produce un bene deve consumarlo o venderlo prima che deperisca (si pensi ai
generi alimentari) e solo una piccola parte dei beni può essere conservata e consumata in futuro.
L’Eredità di Atlantide
Certamente le economie di questi popoli utilizzavano altri strumenti per realizzare le transazioni
economiche, ma qui sta il bello, in quanto stiamo parlando di “moneta merce”, una moneta
fisica, e non teorica, (ossidiana, riso in cina, metalli preziosi, conchiglie, …). La moneta merce
è per sua natura impossibile da produrre dal nulla come invece accade oggi attraverso i
noti strumenti del sistema bancario-finanziario come il signoraggio, i derivati e la leva
finanziaria, utili nel lungo periodo a produrre una ricchezza esclusivamente ‘virtuale’ e
consentire l’accumulo di quella reale nelle mani di pochi.

Ma se in passato le società umane hanno costruito grandi imperi facendo solo ricorso alla
“moneta merce” perché noi oggi non possiamo più fare altrettanto? E perché tutti i grandi
filosofi, almeno fino all’avvento del capitalismo, hanno quasi avvertito del pericolo latente nel
concetto del prestito, usura, come lo chiamavano loro? Le ricerche del Progetto Atlanticus
portano a una conclusione certamente azzardata, ma estremamente affascinante, almeno dal
mio punto di vista.

Ovvero che il sistema economico in vigore durante l’età dell’oro (che mito non è almeno
per il Progetto Atlanticus) si basava su scambi economici completamente diversi da
quelli attuali, fondati su ben altri principi e, quasi certamente istituiti su uno strumento
di “moneta merce”, se non addirittura sull’economia del dono; chi segue le tesi avanzate
dal Progetto sa che uno dei punti fondamentali risiede nel principio di Rinascita, ovvero quel
momento storico subito successivo alla fine del periodo glaciale di Wurm, all’incirca 11.000 anni
fa, durante il quale i superstiti di quell’antica civiltà madre procedono con il restart delle prime
società umane storiche conosciute.
L’Eredità di Atlantide
L’economia del dono, che secondo il Progetto Atlanticus era il modello economico esistente
durante l’età dell’oro, si contrappone all’economia tradizionalmente intesa, definita economia di
mercato o economia mercantile, la quale si basa invece sul valore di scambio o valore
commerciale. Si potrebbe anche parlare di economie del dono al plurale, visto che non esiste un
modello prestabilito di economia del dono.

L'economia del dono è basata sull'analisi di società nei tempi passati considerate "primitive",
ovvero di comunità economicamente autosufficienti, che producono da sole gran parte di ciò di
cui hanno bisogno (tipicamente per quanto riguarda agricoltura ed allevamento), e che si affidano
all'economia mercantile solo per quei pochi prodotti che non riescono a produrre direttamente,
scambiando o rivendendo le eccedenze (non necessariamente materiali).

La comunità è in sostanziale equilibrio con l'ambiente esterno, con cui tende ad integrarsi
armonicamente. Chiaramente l'economia mercantile può essere presente, ma è comunque
marginale nell'economia del dono.

Il cosiddetto dono è in realtà uno scambio reciproco che ha alcune caratteristiche definite, per
quanto esse siano delle convenzioni e non delle regole scritte: l'obbligo di dare, l'obbligo di
ricevere, l'obbligo di restituire più di quanto si è ricevuto.

Un tipico esempio di economia del dono è la pratica del Potlatch dei nativi americani del
Nord-Est oppure quella del Kula degli abitanti delle isole Trobriand.
L’Eredità di Atlantide
E’ allora possibile che tra gli insegnamenti forniti, specialmente quelli relativi alla costituzione di
un modello socio-economico sostenibile, ci fosse il concetto della “moneta merce”, tipico
appunto delle o civiltà coinvolte nella Rinascita (Sumeri, Egizi, Babilonesi, e le prime civiltà
mesoamericane e della valle dell’Indo) se non addirittura del rivoluzionario modello
dell’economia del dono

Altrettanto tra questi insegnamenti vi erano i rischi di lungo periodo collegati all’utilizzo di moneta
a valore nominale (quella odierna tanto per intenderci), conoscenze che, tramandate nei millenni,
giungono fino ai giorni nostri diventando strumento principale del NWO per il dominio del
mondo…

… rappresentando infine uno dei più grandi inganni perpetrato all’umanità intera.

Il non voler ammettere l’esistenza della civiltà madre (l’Atlantide del Progetto Atlanticus o chi per
essa) non è più allora una banale difesa delle convenzioni scientifico/storiche attuali, ma una
tutela dello status quo: del Sistema. Cosa accadrebbe infatti se si scoprisse che, storicamente, è
realmente esistita una società “perfetta” sotto tutti i punti di vista:
- Tecnologico (tecnologie avanzate pulite, accessibili, gratuite, …)
- Socioeconomico (no povertà, economia del dono, no ricorso alla monetizzazione, ‘anarchia’
organizzata)
- Spirituale (armonia uomo-natura, tolleranza, amore, libertà, pace, consapevolezza uomo-dio)

Di colpo il Potere dovrebbe ammettere di essersi sostenuto sull’inganno da migliaia di


anni a questa parte, perdendo di fatto la propria autorità e giustificazione…
L’Eredità di Atlantide
L’eredità di Atlantide, l’occhio di Horus e il sapere esoterico diventa quindi un
importante aiuto dal passato per costruire un futuro migliore.

La nostra generazione potrebbe avere una grande responsabilità, dimostrare a Enlil, in


occasione del Giudizio, di non avere sbagliato a dare fiducia ai piani del fratello.

Lasciamoci ispirare dall’età dell’oro per cercare di costruire un nuovo mondo


migliore.

Per farlo dobbiamo acquisire quella consapevolezza che molti, da Horus a Gesù, dai
Templari a Leonardo da Vinci e Dante Alighieri, hanno cercato di insegnare agli
uomini, ostacolati da una terza forza in gioco – la quale ha invece utilizzato queste
conoscenze esoteriche per dominare l’umanità dall’alba dei tempi.

Siamo davanti a un bivio: presentarci al buon Enki e a suo fratello Enlil come animali o
come uomini – il premio sarà il passaggio da sapiens sapiens a un nuovo stadio
evolutivo per non essere più a “immagine e somiglianza”, ma “esattamente come”.

L’evoluzione dipende dalla nostra consapevolezza, e dalla nostra libertà


GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
Potete seguire il Progetto Atlanticus su: “Le stanze di Atlanticus”:
http://progettoatlanticus.blogspot.it

Il portale-blog del progetto da dove potrete accedere a tutte le


risorse

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