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Il sangue composizione e struttura

Il sangue è un tessuto connettivo. Esso è costituito da cellule e


frammenti di cellule in sospensione in una matrice extracellulare dalla
composizione complessa. La caratteristica inusuale del sangue è che la
matrice extracellulare è un liquido, per cui il sangue è un tessuto connettivo fluido. Quando passa
nei capillari, il sangue modifica sempre la sua composizione a causa degli scambi con il liquido
interstiziale. Nonostante ciò i componenti presenti restano mediamente sempre gli stessi, grazie a
un attento controllo; ogni componente infatti svolge un ruolo ben preciso.

I componenti del sangue: gli elementi figurati e il plasma


Il sangue costituisce circa l’8% del peso corporeo e ha un volume diverso a seconda dell’età, del
sesso e del peso dell’individuo. In un uomo adulto il volume sanguigno è di circa 5-6 litri. Nel
sangue si distinguono due componenti diverse che possono essere separate tramite
centrifugazione: una matrice fluida, detta plasma, e gli elementi figurati, cioè cellule o frammenti
di cellule. Gli elementi figurati sono eritrociti (globuli rossi), piastrine e leucociti (globuli bianchi).
Solo i leucociti sono vere e proprie cellule: gli eritrociti sono cellule anucleate e le piastrine sono
frammenti cellulari.

I globuli rossi

Gli eritrociti sono cellule prive di nucleo prodotte dal midollo osseo. La sopravvivenza media del
globulo rosso è di circa 120 giorni, dopodiché la cellula degradata viene eliminata a livello della
milza, del fegato e del midollo osseo. La funzione principale è quella di trasportare l’ossigeno dai
polmoni ai tessuti ed anidride carbonica prodotta a livello tessuti dei polmoni. Tale funzione è
possibile grazie ad una sostanza contenuta all'interno dell'eritrocita che si chiama "EMOGLOBINA",
e che costituisce il 30 -36% del volume del globulo rosso e che funge da trasportatore di ossigeno e
di anidride carbonica alle quali si lega in maniera reversibile. Valori normali: femmine 4-5 milioni x
mm³; maschi4,5-5,5 milioni x mm³.

I globuli bianchi

Hanno il fondamentale compito di difendere l’organismo dalla penetrazione di qualsiasi agente


estraneo; alcuni agiscono direttamente distruggendolo (linfociti T), altri hanno la funzione di
formare gli anticorpi (linfociti B). Si formano nel midollo osseo.
Le piastrine

Sono gli elementi corpuscolari più piccoli (un quarto del globulo rosso) ed hanno una funzione
determinante nell'arresto del sanguinamento in caso di lesione di un vaso, formando un "tappo"
che blocca l'emorragia. Successivamente si attiva il processo della coagulazione in modo da
stabilizzare il coagulo. Si formano nel midollo osseo a partire da una cellula che si chiama
magacariocita. Le piastrine sono dei “frammenti cellulari” e la loro vita media è di pochi giorni.

Il plasma

Il plasma è la parte liquida del sangue. E’ costituito principalmente da acqua (circa il 90%) nella
quale sono disciolte molte sostanze essenziali per l’organismo (proteine, grassi, zuccheri, sali
minerali, ormoni, ecc.) ed in cui circolano gli elementi corpuscolati, materiali indispensabili per il
normale funzionamento dell’organismo.

Pur non disponendo di un dato essenziale come il gruppo sanguigno, le trasfusioni di sangue
venivano praticate già nel XVII secolo, ma come prevedibile non sempre gli effetti erano quelli
sperati e spesso il risultato finale era la morte del paziente. Infatti a quel tempo l'uomo non era
ancora a conoscenza delle pericolose reazioni di incompatibilità che si scatenavano quando due
soggetti presentavano gruppi sanguigni diversi, proprio perché questi non si conoscevano ancora.

Karl Landsteiner

La svolta si ebbe nel 1901, grazie al lavoro del medico austriaco


Karl Landsteiner che in quell' anno fece l'importantissima scoperta
dei gruppi sanguigni AB0, che gli valse il premio nobel per la
medicina e la filosofia nel 1930. Successivamente, nel 1940, il dott.
Landsteiner, con l'aiuto dell'immunologo statuinitense Alexander
Wiener, arrivò a scoprire anche l'esistenza del fattore sanguigno
Rhesus (RH).

I gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di antigeni, ovvero delle proteine specifiche
sulla superficie dei globuli rossi. Gli antigeni si comportano come delle antenne che captano
l'ingresso di “sostanze non autorizzate”, producendo delle reazioni immunitarie. Quando ciò
avviene gli antigeni stimolano la produzione di anticorpi in grado di legarsi (il termine tecnico è
“agglutinarsi”) ed uccidere queste sostanze estranee.

Nel sistema AB0 scoperto dal dott. Karl Landsteiner i gruppi sanguigni sono quattro: A, B, AB e 0.
Questi sono caratterizzati dalla presenza o dall'assenza degli antigeni A e B.

 gruppo sanguigno 0: non contiene antigeni;


 gruppo sanguigno A: contiene antigeni A;
 gruppo sanguigno B: contiene Antigeni B;
 gruppo sanguigno AB: contiene antigeni A e B

Inoltre l'organismo produce degli anticorpi diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla
superficie dei propri globuli rossi.

 gruppo sanguigno 0: produce anticorpi anti-A che anti-B.


 gruppo sanguigno A: produce anticorpi anti-B
 gruppo sanguigno B: produce anticorpi anti-A
 gruppo sanguigno AB: non produce alcun anticorpo

Il fattore Rh (Rhesus) si basa sulla presenza o meno di una determinata proteina sulla superficie
dei globuli rossi ed è un'altro fattore fondamentale per determinare la compatibilità quando si
effettuano trasfusioni di sangue. La scoperta del fattore Rh fu resa possibile dagli studi condotti su
un gruppo di macachi Rhesus, da cui derivò il nome Rh. Se questa proteina è presente si parla di
Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-).

A differenza di quanto accadeva per i gruppi sanguigni A, B e 0 un individuo Rh- non ha nel suo
sangue gli anticorpi per il fattore Rh positivo. Questi anticorpi si formano non appena il paziente
riceve una trasfusione di sangue Rh positivo. Il processo è inizialmente molto lento e non causa
subito problemi.

Le complicazioni insorgeranno solamente nel caso di una seconda trasfusione da un donatore


incompatibile, quando il sangue del paziente sarà già ricco di anticorpi anti-Rh che andranno ad
aggredire i globuli rossi trasfusi provocandone l'agglutinazione.
Alla luce di quanto sopra è facile capire che un donatore 0 Rh negativo può donare sangue a
qualsiasi gruppo sia positivo che negativo, per questo viene definito come donatore universale,
mentre può ricevere sangue solo da un donatore Rh 0 negativo, mentre un donatore 0 RH positivo
può donare a qualsiasi soggetto, purchè Rh+, ma può ricevere da qualsiasi donatore 0. Il
soggettoAB+ può donare solo ai soggetti AB+ ma può ricevere sangue da qualsiasi gruppo sia
positivo che negativo, per questo viene definito come ricevitore universale.

M.E.N. (Malattia emolitica del neonato)


La presenza o meno di questo antigene è fondamentale in gravidanza quando la madre sia Rh
negativo e il feto Rh positivo.

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