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dimenticata di invitare il festeggiato.

Dio è il grande assente del natale tarocco.

Natale sanguinante
In questi ultimi anni ho scoperto, costernato, che Natale è il peggior
giorno dell'anno per molta gente. Sono gli sconfitti della storia, di solito, Foglio informativo parrocchiale ad uscita saltuaria .
a patire così tanto il Natale, per quell'aura di famiglia, di felicità, di Ciclostilato in proprio ad uso interno.

nostalgia che cola dagli schermi televisivi. Chi non ha famiglia, o ne ha


una terribile, chi è perdente, chi è solo, vive il Natale con un unico Parrocchia SS.Vito e Modesto - BRENTA
desiderio: che finisca prima possibile.
Ne soffro anch'io, terribilmente.
Se Dio è venuto proprio per gli ultimi e abbiamo ridotto il Natale al punto
che proprio loro lo vivono con tristezza, come minimo, fratelli, abbiamo
un problema di comunicazione.

Dormire
A noi, ora. Avete voglia di prepararvi al Natale? Volete, sul serio,
svegliarvi da quest'immenso sonno della coscienza che tutti ci intorpidi-
sce?
Non siamo qui a far finta che poi Gesù bambino nasce. Dio è già nato,
nella storia e tornerà nella gloria, nel cuore della notte, come uno
strampalato sposo ritardatario. In mezzo ci siamo noi, ci sono io, ci sei tu,
amico lettore. Siamo qui per darci un mese di sveglia interiore, per far
nascere (ancora e ancora) Dio in noi.
É già nato, ovvio, altrimenti non stareste leggendo queste parole in
libertà.
É già nato, ovvio, se avete deciso di ribellarvi ad una fede esteriore e
tiepida.
É già nato, ovvio, se avete deciso di mettervi a cercare Dio.
Quello che possiamo fare è stare svegli, non lasciarci travolgere dalla
follia quotidiana della vita, ribellarci al pensiero dominante (anche quello
pseudo-cattolico) per vivere la nostra interiorità come dei cercatori di
Dio.
Dai, facciamolo bene questa volta, seguiamo sul serio
la provocazione della Parola.
Aspettiamo Dio.
Paolo Curtaz

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una favola per il Natale 2010 Convertirsi al Natale
IL NATALE DI MARTIN di Leone Tolstoj
Mission impossible: sopravvivere al Natale. Ogni anno diventa più diffi-
cile questa lotta contro il natale tarocco, l'altronatale, quello, insomma, che
In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin stiamo per vivere. Forse perché ci siamo tutti seduti (o addormentati
Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con direbbe Gesù), forse perché i tempi sono cambiati, forse perché altri
una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva interessi (economici) hanno prevalso... sta di fatto che il Natale che oggi
vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne iniziamo a preparare è una fotocopia sbiadita di un capolavoro ad olio: ne
riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui abbiamo perso i colori, la profondità, la lucentezza.
Ho un'altra teoria per capire questo tracollo di teologia, questa emorragia
stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, di spiritualità, più birichina: forse abbiamo creato il natale tarocco perché
usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva quello vero ci metteva troppo in crisi, ci obbligava a convertirci.
pagare troppo. E allora giù zucchero e melassa, buoni sentimenti e tradizioni familiari,
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si regali e cene da ingrasso. Tutto per non vedere...
era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno,
Natale tarocco
un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un ...per non vedere che il Natale vero non ha nulla a che fare con i buoni
pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin sentimenti, che l'aspetto tragico dell'evento narrato con forza nei Vangeli è
gli aprì il suo cuore. ignorato dalla retorica populista del nataleconituoi eccetera... per non
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho vedere questo Dio che, stanco di non essere capito, sceglie di diventare
uomo per venirsi a raccontare...per non vedere che, per finire, Dio non
più speranza.
viene accolto.
Il vegliardo rispose: “La tua disperazione è dovuta al fatto Cosa c'è da festeggiare, scusate? La luce viene ma le tenebre non l'hanno
che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e accolta.
saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.” Natale è dramma, il dramma di un Dio presente. E di un uomo assente.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva Natale vero ribalta i ruoli, distribuisce le responsabilità. All'uomo arro-
gante, eterno adolescente che si lamenta dell'assenza di Dio, Dio risponde
deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta venendo, e lamentando l'assenza dell'uomo.
cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la Quel bambino nella culla non solo fa tenerezza come tutti i neonati: ci
lesse ogni giorno. scuote, ci provoca, ci inquieta. Se egli davvero è l'Altissimo, se egli – sul
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin serio – è l'Infinito, la nostra idea di Dio tracolla e ci tocca cambiare vita.
arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in Meglio far finta di niente, allora, tirare fuori la tradizione, i presepi viventi,
i canti natalizi, la neve, i regali piuttosto che accettare la nuda verità di un
casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a Dio che viene sulla terra e non è accolto.
ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Sono tutte cose belle e sacrosante quelle nate per festeggiare la notizia di
Signore disse al fariseo: “Vedi questa donna? Sono entrato questo Dio che viene per i poveri, nate per dare importanza alla follia di un
nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa Dio che prende il posto dei perdenti.
Solo che, oggi, la festa è esplosa, uscita dai margini, enorme, e ci si

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tra  i  più  piccoli,  durante  una  pizzata,  in  una  gita,  mentre invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi
ballavamo  e  cantavamo,  anche  quando  qualcuno  si  arrab‐ capelli li ha asciugati … Non hai unto con olio il mio capo,
questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.”
biava con noi…Gesù era lì e la sua presenza si è resa visibile Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il
sul  volto  degli  altri,  nel  nostro  stare  insieme.  Ora  che  un Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il
nuovo  anno  sta  per  iniziare  ci  auguriamo  di  poter  condivi‐ capo sulle braccia e si addormentò.
dere  con  voi  tante  esperienze  e  di  poter  camminare  verso All’improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non
c’era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Mar-
una  meta  comune:  la  santità!  Ebbene  sì,  ma  non  siamo
tin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
spaventati,  anzi…  diciamo  di  sì  a  questa  sfida,  perché  tutti L’indomani mattina Martin si alzò prima dell’alba, accese il
siamo chiamati alla santità! Qualcuno ha detto che si tratta di fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi
fare  “le  cose  ordinarie  in  modo  straordinario”,  e  da  questo si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla
vogliamo  partire,  con  fede,  speranza  e  carità.  Consapevoli finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e
così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni
che  il  Battesimo  ci  ha  reso  veramente  santi,  camminiamo
volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non
insieme,  tutti  noi  Popolo  santo,  incontro  al  Signore  che conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso.
viene! Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di
nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quar-
Terminiamo  queste  righe  con  un  sentito  ringraziamento  a tiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di
tutti gli adulti che sono presenti nella realtà dell’oratorio, in Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
particolare  alle  mamme  che  ci  aiutano  nella  pulizia  e  che Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo.
hanno dedicato tanto tempo alla preparazione del dono che Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o ripo-
sando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli
oggi è entrato nelle nostre case. fece un cenno. - Entra - disse - vieni a scaldarti. Devi avere
un gran freddo. - Che Dio ti benedica! - rispose Stepanic.
Auguri!
Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le
                                         scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po’ di
   L’Oratorio di Brenta
tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all’ospite. Stepanic bevve
d’un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po’.

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Martin gli riempì di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano,
Martin continuava a guardar fuori della finestra. …COME LA STELLA COMETA!
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore. - Ieri
sera - rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò
in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Anche quest’anno noi ragazzi e i bambini dell’Oratorio augu‐
Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei riamo a tutti voi un felice Natale. Lo facciamo con una foto un
per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qual- po’  particolare,  la  foto  di  tutti  noi  che  con  i  nostri  corpi
cuno mormorare: “Guarda in strada domani, perché io formiamo  una  stella  cometa.  Originale  direte…ma  perché?
verrò”. Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le
Perché non stampare una bella stella cometa dipinta in qual‐
guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per
l’anima e per il corpo. che quadro?
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale.
Perché  vogliamo  essere  noi  la  Stella
Mentre guardava fuori dalla finestra, una donna con scarpe
da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin Cometa  di  questo  Natale!  Vogliamo
vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le essere la stella che indica a tutti dov’è
braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il la  vera  festa.  In  un  mondo  in  cui
piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una sembra che il Natale sia fatto solo di
logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una
volta in casa, le offrì un po’ di pane e della zuppa. regali e ricchi pranzi, la Stella Cometa
- Mangia, mia cara, e riscaldati - le disse. Mangiando, la punta  da  un’altra  parte,  ci  dirige  verso  il  vero  centro  del
donna gli disse chi era: - Sono la moglie di un soldato. Natale:  una  grotta,  in  cui  il  Bambin  Gesù  nasce  per  noi.  Vi
Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho auguriamo  di  seguire  la  Stella,  perché  solo  così  i  doni  che
saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho
riceveremo,  le  tombolate,  i  cenoni  e  i  pranzi,  avranno  un
dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho
portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle. senso, solo così sapremo che  tutti i festeggiamenti sono per
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. Gesù che nasce.
- È un po’ liso ma basterà per avvolgere il piccolo. La donna,
prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti bene- Cogliamo  l’occasione  anche  per  augurarvi  buon  anno  e  dare
d i c a . uno  sguardo  indietro  a  quello  che  sta  per  finire.  E’  stato  un
- Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpe- anno  molto  ricco,  perché  abbiamo  condiviso  insieme  tanti
gnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta. momenti diversi ma con una presenza fissa: Gesù. Nei giochi,
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un’ombra
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“amico del Cielo”, vi ricordate? cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi
passava.
L'anno scorso abbiamo avuto modo di conoscerlo un po' meglio Dopo un po’, vide una donna che vendeva mele da un
e ci ha aiutato a prepararci bene al Natale, alla Pasqua … e alla paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva
Festa della Beata Chiara. Lui ha ancora tante cose da “dirci” … spostare da una spalla all’altra. Mentre posava il paniere su
soprattutto con la sua vita. Andiamo “a scuola” da colui che ha un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di
percorso la strada per primo! corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia
lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la
Visto che in questa corsa tutti partiamo “in pole position” … donna a sgridarlo aspramente.
non resta altro che mettere il piede sull'acceleratore e lasciarsi Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ra-
guidare dal “pilota automatico”: Gesù. gazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Mar-
tin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
Diventi quest'anno un occasione provvidenziale per intrapren- La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina
dere un vero cammino di santità. - gli ingiunse allora Martin. Il ragazzo si mise a piangere e
a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al
“Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato” così inizia la liturgia ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
della Parola la notte di Natale. Parole del Padre a suo Figlio - Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato -
Gesù … Parole del Padre disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato
… a ciascuno di noi. Ecco l'unica VIA di santità: lasciarsi per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per
“generare” dal Padre … per vivere da figli nel Figlio. Difficile? tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altri-
Non per Dio! Lasciamo fare a Lui. menti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprat-
tutto a un giovane sconsiderato.
Buon cammino verso Colui che ci viene incontro! - Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando
terribilmente viziati.
I catechisti augurano a tutte le famiglie un sereno Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo
S. Natale 2010. sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la
tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si
allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva

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più a infilare l’ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, Con il tempo di Avvento ab-
spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul biamo iniziato un nuovo anno
tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale. liturgico e PASTORALE e …
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri finito il “Gran Premio di Formula
invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. 1” … ne facciamo un altro!
Una voce gli sussurrò all’orecchio: - Martin, non mi riconosci? -
Chi sei? - chiese Martin. - Sono io - disse la voce. E da un angolo Sì, avete capito bene. Abbiamo
buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una l'intenzione di prepararci alla ce-
nuvola. lebrazione del Natale proprio
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col così. Il nostro, però, sarà un
bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scompar- “Grand prix” molto particolare,
vero. sarà una “corsa verso la santità”.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la Nell'anno in cui si terrà il grande evento ecclesiale della
mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono. Santificazione del Beato Luigi Guanella, (ottobre 2011)
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là
dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: “Ebbi fame e Siamo invitati a riscoprire la vocazione universale alla san-
mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi tità. La Chiesa puntando i riflettori sulla figura di don
accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno Guanella, ci dice: “tutti siamo chiamati alla santità … Dio
dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.” vuole la nostra santificazione … ognuno secondo i propri
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui doni ed uffici, nei vari generi di vita e nei vari compiti”.
quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.
. _ . _ . _ ._ . _ . Insieme ai vostri figli, durante il catechismo, vedremo quali
sono il “punto di partenza” e gli strumenti a disposizione per
A volte una favola vale molto più di tanti discorsi, siano essi arrivare alla meta! Ma la “corsa verso la santità” non è una
anche convincenti. gara … non ci sono “rivali”. Tutti noi apparteniamo alla
Il mio augurio è che ognuno di noi non si limiti a considerare stessa scuderia, siamo membri dello stesso team: la Chiesa
Gesù Bambino solo come una delle tante statuette che fanno parte universale!
della scenografia del presepe (e che dopo si mettono in una
scatola in attesa del successivo Natale), ma soprattutto lo accolga Conteremo su un “management” straordinario e con la sua
come una Persona viva. Possa Egli abitare quotidianamente nei “Driver Academy” pensata per formare nuovi “piloti” diven-
nostri cuori e orientare con la sua Grazia tutte le scelte della teremo grandi campioni di santità! Sicuramente avete già
intuito di chi si tratta. Certo, di don Guanella … il nostro
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nostra vita … per realizzare un futuro di solidarietà e di pace
Sappiamo bene che ciò che facciamo per l’intera umanità.
non è che una goccia nell’oceano.
Auguri sinceri di buon Natale
Ma se questa goccia non ci fosse, alle reverende Suore,
all’oceano mancherebbe. al Consiglio Pastorale e ai componenti di tutte le varie Com-
missioni;
Madre Teresa di Calcutta al Consiglio degli Affari Economici;
ai Catechisti;
alla Corale Parrocchiale;
al gruppo degli Amici di San Quirico;
Con queste parole di Madre Teresa, il Gruppo a tutti coloro che silenziosamente e in varie forme svolgono un
Missionario, ringrazia tutti coloro che hanno servizio a favore della nostra parrocchia;
contribuito alla riuscita delle iniziative del al Signor Presidente e ai componenti del Consiglio di Ammini-
strazione dell’Asilo, alle maestre, alle cuoche e a tutti i collabo-
mese missionario. ratori;
Il ricavato di duemila euro è stato inviato a al Signor Sindaco, all’Amministrazione Comunale e a tutti i
componenti delle varie Associazioni e Gruppi di Brenta.
Mons. Ezzati in aiuto ai terremotati del Cile.
Vi ricordiamo anche che continuiamo a soste- Soprattutto, auguri sinceri a tutti voi cari parrocchiani.
Don Paolo
nere l’adozione a distanza di Gianna Raquel,
adottata dalla nostra Comunità Parrocchiale.

Buon Natale a tutti.


Gruppo Missionario - Brenta

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APPUNTAMENTI LITURGICI DEL TEMPO DI NATALE ore 10.30 SOLENNE S. MESSA
2010-2011 ore 16.00 VESPRO e benedizione dei fanciulli

LUNEDÌ 20 DICEMBRE
ore 10.30 - 12.00 VISITA AMMALATI: via Valcuvia, vicolo Superiore
ore 15.00 - 17.00 VISITA AMMALATI: via San Quirico, via Marconi

MERCOLEDÌ 22 DICEMBRE PARROCCHIA DEI SANTI VITO E MODESTO - BRENTA


ore 17.00 - 17.50 CONFESSIONI PER I RAGAZZI
ore 18.00 S. MESSA e benedizione delle statuette di Gesù Bambino

VENERDÌ 24 DICEMBRE
ore 16.00 - 18.00 CONFESSIONI PER TUTTI
VISITA AGLI AMMALATI
ore 23.30 SOLENNE VEGLIA DI NATALE
ore 24.00 S. MESSA SOLENNE NELLA NOTTE DI NATALE

SABATO 25 DICEMBRE: solennità NATALE DEL SIGNORE


ore 10.30 SOLENNE S. MESSA LUNEDÌ 20 DICEMBRE
ore 16.00 VESPRO e canto del Dormi, Dormi
dalle ore 10.30 alle ore 12.00
DOMENICA 26 DICEMBRE: festa SANTA FAMIGLIA VIA VALCUVIA
ore 10.30 S. MESSA
VICOLO SUPERIORE
MERCOLEDÌ 29 DICEMBRE
ore 18.00 S. MESSA

VENERDÌ 31 DICEMBRE
ore 18.00 S. MESSA e canto di Ringraziamento
LUNEDÌ 20 DICEMBRE
SABATO 1 GENNAIO: solennità MARIA MADRE DI DIO
ore 10.30 S. MESSA dalle ore 15.00 alle ore 17.00
VIA SAN QUIRICO
DOMENICA 2 GENNAIO
ore 10.30 S. MESSA VIA MARCONI
MERCOLEDÌ 5 GENNAIO
ore 18.00 S. MESSA PREFESTIVA

GIOVEDÌ 6 GENNAIO: solennità EPIFANIA DEL SIGNORE

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