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LA FORTUNA E I VERI BENI

La sorte, come dicono gli antichi, è cieca. Infatti assegna con grande volubilità agli

uomini ricchezza o povertà, celebrità o oscurità, vantaggi e sciagure. Quindi le vite

degli uomini sono certamente diverse, ma sempre esposte al capriccio della sorte. Chi

infatti non conosce l’aneddoto del ricco Creso, re dei Lidi? A Creso non mancava

nessun agio, tuttavia, dopo che fu scontto dai Persiani, perse il potere e la ricchezza.

Non soltanto i re e i tiranni, ma anche molti privati cittadini, quando hanno molti

averi, poiché temono i dardi della sorte crudele, spesso conducono una vita infelice.

Ma i veri beni non sono nelle decisioni della sorte, ma nel nostro animo; e così gli

uomini provvisti di saggezza, non invocano, né temono la sorte, ma conservano gli

animi sereni e tranquilli, e conducono una vita felice.

L’ORACOLO DI APOLLO A

DELFI

A Del, nel tempio del dio Apollo, c’erano molte statue, una grande quantità di armi,

bei quadri, vassoi preziosi. Infatti, per la reputazione dell’oracolo, gli abitanti non solo

della Grecia, ma anche di tutta l’Europa e dell’Asia, si radunavano a Del, portavano

splendidi doni, ponevano domande all’oracolo, e obbedivano ai suoi responsi. I

responsi dell’oracolo di Del erano certamente veritieri, ma ambigui ed oscuri: e così

se le cose predette non si vericavano, la colpa non poteva erre data al dio – infatti

un dio non può mai sbagliare – ma agli uomini, che non erano stati capaci di

comprendere le risposte dell’oracolo. I Greci onoravano il dio di Del anche con dei

giochi: gli atleti vincitori venivano incoronati con corone di alloro, e le loro vittorie

venivano celebrate da illustri poeti.

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