Sei sulla pagina 1di 10

AUGUSTO

STORIA:
La tua famiglia è di antica e rispettabile origine, e ha sempre preservato la purezza del proprio lignaggio. Per questo tuo
padre era spesso debole e malato, ma ha ovviato al difetto con un rigoroso stile di vita spartano, un saldo uso del potere e
una precoce morte. Evento che non sopraggiunse prima che la sua ingerenza sulla tua educazione diventasse manifesta ed
irreparabile. Egli, incurante della tua cagionevole salute, ti sottopose a massacranti addestramenti finché il tuo corpo
adolescente non fu definitivamente guastato. La sua morte fu una liberazione per te, e potesti dunque intraprendere lo studio
della magia, che, pensavi, avrebbe ridato vigore al tuo gracile corpo. Tuttavia, come gli allenamenti fisici, gli studi
peggiorarono le tue condizioni di salute. Il tuo fisico fu compromesso da interminabili veglie di studi ed esperimenti e dai
frequenti salassi cui ti sottoponevi per purificare il corpo. Comunque la magia ti fornì quella fonte di sostentamento
necessaria alla tua sopravvivenza, che non era però vita.
Giungesti ad acquisire enorme potere. Con uno schiocco di dita potevi compiere qualunque impresa. Visitasti altri mondi,
vedesti creature strane ed inimmaginabili, studiasti insieme a semidei e a volte ti arrischiasti persino ad interpellare
Immortali. Ma tutta questa frenesia non faceva che spingerti sempre più sul ciglio della morte. Già, la morte. Forse l’unica
cosa che nemmeno tu potevi fermare. O forse no?
Degli anni che seguirono hai fumosi ricordi di lavoro febbrile, di realtà al confine del sogno, del tuo progetto di sconfiggere
la Nera Mietitrice. Reclutasti un gruppo di quattro persone per quest’impresa, e finalmente fosti pronto a lanciare la sfida.
Con un gesto risoluto, come da tempo non eri più capace di compiere per l’infermità della tua mano, conficcasti uno stiletto
nel tuo stesso petto. Stavi andando ad aprire la strada per i tuoi compagni.
Della battaglia che infuriò non hai memoria, ma il vostro gruppo fallì. E ora, siete morti, naturalmente.

PERSONALITA’:
Sei Augusto, figlio primogenito di una potentissima famiglia, stregone dai poteri incommensurabili, tuttavia vecchio ed
infermo. Sei stato al cospetto di creature la cui sola vista faceva invecchiare i bambini, tuttavia la tua saggezza e la tua
conoscenza non servono più a nulla.
Gli ultimi tuoi ricordi ti sono stati strappati assieme alla vita, tuttavia ti senti responsabile dell’insuccesso della vostra
missione e sei certo che senza le tue capacità i tuoi compagni sarebbero spacciati. Ti sei dunque eletto a guida del gruppo
per condurli in salvo fuori di qui, e nonostante non tutti riconoscano la tua autorità fai di tutto perché seguano le tue
decisioni.
Infine c’è una cosa che ti turba: non hai con te nessuno dei tuoi libri, perciò, a parte quelli che ricordi, non avrai la
possibilità di lanciare altri incantesimi per tutta l’eternità. Per questo li custodisci gelosamente nella memoria, e non ne farai
uso se non in casi di necessità estrema. Una volta dimenticata l’ultima delle tue magie, non sarai che un vecchio stanco e
malaticcio…
RAPPORTI CON GLI ALTRI PERSONAGGI:
Narciso: E’ un uomo tronfio e pieno di sé, tuttavia è un bravo combattente. Questa non è una gita, quello che serve è la
forza, e non solo quella fisica. Tutto sommato è sufficiente vezzeggiarlo per fargli fare quello che si vuole.
Caio: Fedele ed efficiente, non è certo stupido quanto sembra, o non sarebbe sopravvissuto tanto. Comunque dietro il suo
strano comportamento si cela un segreto misterioso ed è meglio lasciarlo in pace dopo una battaglia. Tuttavia non
sembra discutere la tua autorità.
Medea: Questa figliola ha di certo bisogno di una figura paterna che la guidi e la protegga, e tu sembri essere l’unico in
grado di ricoprire questo ruolo.
Elettra: La fanciulla sembrava promettente, ma a quanto pare il suo fallimento ha condizionato pesantemente l’esito della
missione, inoltre, adesso che ci sarebbe più bisogno di lei non è disposta a usare i suoi poteri. Inizi a pensare che
non sia affatto affidabile.

INTRODUZIONE:
Senti ancora la risata beffarda della morte, mentre cadi senza vita nell’abisso.
Il tuo corpo si smembra, le carni si rilasciano, mentre tu diventi l’ombra di te stesso.
Afferri le tue spoglie mortali, gravose come un supplizio. La coscienza vacilla mentre ti trascini senza vita provando pietà
per te stesso.
Non senti dolore, ma questo è il più grande dolore.
E continui a camminare, senza sentire le tue gambe, senza curarti dello spazio, del tempo, della direzione. Rifletti: potresti
avanzare per sempre nel vuoto, al freddo e solo.
E la nebbia che opprime la tua mente si dirada, mentre il tuo passo si ferma. Dal grigiore dei tuoi occhi emergono i contorni
di case spettrali, mentre ombre senza volto ti scivolano accanto silenziose. “Benvenuto all’inferno”, dici a te stesso. E hai
paura.
Benvenuto all’inferno.
NARCISO

STORIA:
Nato in una modesta famiglia nella grande città di Sion, hai sempre invidiato le alte torri di marmo che deridevano le insulse
baracche del popolino.
Dopo la precoce scomparsa di tuo padre hai rifiutato di occuparti della sua bottega di conciatore; lasciasti invece tua madre
e le tue sorelle per frequentare l’accademia d’armi, dove hai appreso le tecniche di combattimento più efficaci.
Da allora hai ricoperto gli incarichi più prestigiosi e hai frequentato gli ambienti più esclusivi, fino a diventare Cavaliere
dell’Alto Ordine dell’Unicorno. Non importa se per raggiungere i tuoi scopi hai assassinato e tradito, e se nel tuo intimo
animo celi turpi vizi e nefandezze di ogni sorta.
Tuttavia sei diventato oltremodo famoso, e schiere di novizi ammirano le tue gesta. Quando hai appreso che l’arcimago
Augusto stava organizzando una delicata spedizione ti sei presentato a lui e, ovviamente, sei stato scelto. In caso di vittoria
saresti diventato l’astro del cielo degli eroi, in caso di sconfitta ti saresti ritirato con onore… magari coperto da qualcun
altro.
Tuttavia la faccenda si è rivelata più complicata del previsto. La missione che lo stregone aveva in mente era la sconfitta
della morte. Non ricordi come né dove si svolse la battaglia, tuttavia ricordi la bruciante sensazione della sconfitta, una delle
poche che tu abbia mai subìto. E quest’affronto non resterà certo impunito. Non ti farai fermare dal semplice fatto di essere
morto. Essere è più che sufficiente per te. La vendetta è il tuo prossimo passo.

PERSONALITA’:
Sei indubbiamente l’essere umano migliore che abbia mai calcato il suolo di questo mondo. Sei affascinante, elegante,
potente e pieno di risorse. Puoi avere tutto, se lo vuoi.
Ma non è ancora sufficiente.
Gli altri devono rimanere incantati dalle tue gesta, come un pubblico estasiato, e non si devono permettere di competere con
te. I loro patetici tentativi di rivaleggiare sono goffi, la loro invidia è irritante.
E’ inutile dire che ti comporti di conseguenza e che ritieni la cosa più giusta che chi ti circonda ti porti il dovuto rispetto e
obbedienza.

RAPPORTI CON GLI ALTRI PERSONAGGI:


Elettra: Ti piaceva e ti ha rifiutato, ora è a pezzi e ti piace punzecchiarla. Ti accorgi spesso che la tua presenza la scuote…
Caio: Un grosso imbecille. Può essere un ostacolo a causa della sua stupida correttezza. Nei suoi confronti sfoghi tutto il
tuo sarcasmo, e il fatto che non reagisca è segno che nemmeno si accorge delle tue prese in giro.
Augusto: Si crede tanto saggio, invece è soltanto un vecchio rimbambito. E’ chiaro che il gruppo deve fare riferimento a
te. Spesso fatichi a portargli rispetto, soprattutto perché ti ricorda, dall’alto della sua nobiltà, le tue umili origini.
Medea: Un bel bocconcino… Anche se sembra ritrosa non resisterà a lungo al tuo fascino.

INTRODUZIONE:
Senti ancora la risata beffarda della morte, mentre cadi senza vita nell’abisso.
Il tuo corpo si smembra, le carni si rilasciano, mentre tu diventi l’ombra di te stesso.
Afferri le tue spoglie mortali, gravose come un supplizio. La coscienza vacilla mentre ti trascini senza vita provando pietà
per te stesso.
Non senti dolore, ma questo è il più grande dolore.
E continui a camminare, senza sentire le tue gambe, senza curarti dello spazio, del tempo, della direzione. Rifletti: potresti
avanzare per sempre nel vuoto, al freddo e solo.
E la nebbia che opprime la tua mente si dirada, mentre il tuo passo si ferma. Dal grigiore dei tuoi occhi emergono i contorni
di case spettrali, mentre ombre senza volto ti scivolano accanto silenziose. “Benvenuto all’inferno”, dici a te stesso. E hai
paura.
Benvenuto all’inferno.
MEDEA

STORIA:
Ricordi ancora come quel viscido corpo si insinuava nel tuo letto e si impossessava goffamente di te. I sibili del suo piacere
ti costringevano a proteggere le orecchie con la coperta, il suo sudore impregnava la tua pelle e bruciava come ferro rovente,
mentre quell’orrenda massa scura si contorceva spasmodicamente sopra alla tua dignità ferita.
Infine giungeva il momento tanto atteso: egli si ritirava lasciandoti sola, piangente e umiliata, lordata dei suoi umori e della
sua meschinità.
Questo è l’unico ricordo che hai di tuo padre, così ricorrente da deturpare ogni istante della tua vita.
Da allora è trascorso parecchio tempo, ma il tuo odio per gli uomini è rimasto, anche dopo che uccidesti tuo padre, non
senza che invocasse una fine alle torture che gli stavi infierendo.
Poi arrivò tuo figlio. Non pensavi che nulla di così bello potesse nascere dalla nefandezza, tuttavia crebbe bello e sano. Un
giorno, mentre rincasavi, lo trovasti riverso sul pavimento, il volto pallido del pallore della morte. Una figura nera, avvolta
in un sudario macilento, era china su di lui. Si voltò. Per fortuna non riuscisti mai a scorgere il suo volto, perché temi che i
suoi occhi ti avrebbero resa pazza per sempre. Lei ti disse di quanto fosse sorpresa che tu potessi vedere la morte. Già,
perché di questo si trattava.
La vedevi perché il tuo animo era spento, spirato anni prima, strozzato dal tuo stesso genitore. La morte tu la portavi nel
cuore. La supplicasti di non portare via il tuo bambino. La creatura ti propose un patto. Accettasti.
Tuo figlio crebbe, anche se la salute di cui godeva da piccolo lasciò il posto ad un’oscura malattia che lo rese sottile come
uno scheletro e curvo come un vecchio. E tu uccidevi. Pagavi alla morte un tributo per la vita. Ma la morte voleva sempre di
più, finché ciò che potevi darle non bastò. Venne nella tua casa e ti reclamò. Disse che il tuo momento era giunto e che se
volevi che tuo figlio vivesse avresti dovuto seguirla e servirla in eterno. Facesti un passo verso di lei, pronta a quest’ultimo
sacrificio, quando sentisti un grido strozzato venire dall’altra stanza. La morte emise un sibilo di disappunto e svanì. Il tuo
bambino si era sacrificato per te. E ora la tua vita, che mai aveva avuto un senso, acquistò un valore inestimabile.
Ma lei doveva pagare. Per questo ti unisti all’arcimago Augusto ed ai suoi tre compagni per sconfiggerla faccia a faccia. La
missione fallì. Ora, prigioniera nel suo regno, cerchi un modo per fuggire e far si che il sacrificio di tuo figlio non sia vano.

PERSONALITA’:
Il tuo sguardo è malinconico e struggente e cela dolore e rancore profondo. Tuttavia sei estremamente determinata a fuggire
e continuare a vivere.
Sei di poche parole, ma risoluta e decisa. La tua storia è avvolta nel mistero che usi per proteggere la tua fragilità. Sei
diffidente con gli uomini e non sopporti la sopraffazione. Odi essere toccata.

RAPPORTI CON GLI ALTRI PERSONAGGI:


Narciso: Nonostante sia gentile, bello e fiero, sospetti che dietro alla sua apparente facciata di onestà si celi un maschio
disgustoso. In ogni caso fai di tutto per scoraggiarlo.
Augusto: Con il suo fare e i suoi modi ti ricorda una figura paterna di cui di certo non hai bisogno. La prima di queste figure
che hai avuto hai dovuto ucciderla, è bene che capisca qual è il suo posto.
Elettra: Prima di questa impresa era la donna più forte che avessi mai visto, ora sembra smarrita e confusa. Se dovesse aver
bisogno di aiuto sarai pronta a consolarla.
Caio: Il gigante sembra buono. Non hai mai incontrato un’uomo tanto riservato e che non facesse caso al tuo aspetto fisico.
Lo apprezzi per queste sue doti e per il rispetto che mostra nei tuoi confronti.

INTRODUZIONE:
Senti ancora la risata beffarda della morte, mentre cadi senza vita nell’abisso.
Il tuo corpo si smembra, le carni si rilasciano, mentre tu diventi l’ombra di te stesso.
Afferri le tue spoglie mortali, gravose come un supplizio. La coscienza vacilla mentre ti trascini senza vita provando pietà
per te stesso.
Non senti dolore, ma questo è il più grande dolore.
E continui a camminare, senza sentire le tue gambe, senza curarti dello spazio, del tempo, della direzione. Rifletti: potresti
avanzare per sempre nel vuoto, al freddo e solo.
E la nebbia che opprime la tua mente si dirada, mentre il tuo passo si ferma. Dal grigiore dei tuoi occhi emergono i contorni
di case spettrali, mentre ombre senza volto ti scivolano accanto silenziose. “Benvenuto all’inferno”, dici a te stesso. E hai
paura.
Benvenuto all’inferno.
CAIO

STORIA:
I Cani di Grimfork. Un orda selvaggia che distrugge villaggi come un fiume in piena, che uccide uomini e donne e si
concede il lusso di trattare con i più potenti sovrani del Vecchio Mondo.
Tra le loro fila primeggiava Caio il Sanguinario, flagello dei regni gemelli di Tarsil e Sirmil. Anni di saccheggi e brutale
follia. Ebbro del profumo del sangue fresco, hai compiuto nefandezze di ogni genere.
L’amore contrastato per la figlia del conte di Mournhill aveva scatenato la Bestia che dimorava nel tuo animo, e che allora
ruggiva libera e violenta.
Quando, dopo anni di scorrerie, i Cani sfondarono i cancelli di Mournhill, dopo aver fatto strage di numerose guardie, ti
precipitasti nelle stanze della donna.
Lì la vedesti, apparizione splendida e fiabesca. L’avresti portata con te, e avreste vissuto felici in una contrada lontana.
Ma quando ti svegliasti dai tuoi sogni, la visione che ti si presentò ti fece andare in pezzi. Giaceva a terra, esangue. Chi era
stato? Chi le aveva fatto questo? Ma la tremenda risposta giaceva dentro di te, tra le zanne insanguinate della Bestia.
Seguirono anni di oblio, durante i quali vagasti come un cavaliere errante, intontito dalle difese che ergevi contro la verità.
Hai imparato ad avere il controllo su di te, ti sei costruito una nuova vita, e non lasci che le forti emozioni prendano il
sopravvento.
Hai continuato a combattere, cercando sfide sempre più ardue e pericolose per tenere occupati i tuoi pensieri e sfogare la tua
ferocia che altrimenti non avresti potuto arginare; finché non incontrasti un vecchio mago di nome Augusto. Egli ti ha
avvicinato amichevolmente pregandoti di aiutarlo in una missione ai limiti dell’immaginabile: entrare nel regno della morte
e sconfiggerla.
Non avendo più niente da perdere hai accettato. E naturalmente, avete fallito. Ora sei morto, come gli altri tuoi compagni.
Augusto sembra determinato a fuggire, tu non ne sei molto sicuro… In ogni caso seguirai Medea e la proteggerai a costo
della dannazione eterna.

PERSONALITA’:
Ormai hai sepolto la prima parte della tua vita. E’ scritto nella tua carne, ma cerchi di bandirla dai tuoi pensieri. E
naturalmente eviti di parlarne. Tuttavia rimane la bestia, che dilaga ogni volta che ti lasci prendere dall’ira o dal dolore. Per
questo cerchi di essere mite e gentile e reprimi con forza le tue emozioni a costo di sembrare un po’ assente. Che gli altri
pensino pure che sei tardo o stupido, non te ne curi. L’importante è che tu non perda il controllo, non puoi permetterlo.
Tuttavia, dopo che hai lasciato trascorrere anni senza che la tua vita avesse uno scopo, durante i quali ti limitavi a
combattere le sfide più terribili per sfogare la Bestia, ora hai trovato una ragione per la tua esistenza: Medea. Lo sguardo di
quella meravigliosa creatura ha il calore di un abbraccio, e la sua anima è pura. Faresti di tutto per lei, e sei deciso a ridarle
la vita. Solo lei ti può rendere felice.
N.B.: Il tuo comportamento docile si trasforma istantaneamente quando ti trovi in combattimento. Diventi feroce ed
implacabile. E talvolta rischi di eccedere . Devi quindi riprendere il controllo, calmando il respiro, ripulendo accuratamente
la spada e raccogliendo i tuoi pensieri.
RELAZIONI CON GLI ALTRI PERSONAGGI:
Narciso: E’ un essere disgustoso e spregevole. La sua sola vicinanza a Medea fa ululare la Bestia nel tuo petto. Ma non
lascerai che lei prenda il sopravvento. Tuttavia se Medea dovesse essere in pericolo, forse non riuscirai più a
trattenerla…
Augusto: Andresti anche all’inferno per lui. Ops, già fatto… A parte ciò il vecchio è saggio e i suoi occhi sono colmi di
tristezza e rassegnazione. Ti pare giusto che gli si porti rispetto, e vorresti che gli altri lo seguissero senza tante
storie.
Medea: Sei talmente innamorato che qualunque cosa faccia è per te un atto meraviglioso.
Elettra: Ti rattrista che una persona tanto integerrima sia così disperata, per questo la tratti come una sorella minore o una
bimba smarrita. Tuttavia non ti pare che le tue attenzioni siano ricambiate.

INTRODUZIONE:
Senti ancora la risata beffarda della morte, mentre cadi senza vita nell’abisso.
Il tuo corpo si smembra, le carni si rilasciano, mentre tu diventi l’ombra di te stesso.
Afferri le tue spoglie mortali, gravose come un supplizio. La coscienza vacilla mentre ti trascini senza vita provando pietà
per te stesso.
Non senti dolore, ma questo è il più grande dolore.
E continui a camminare, senza sentire le tue gambe, senza curarti dello spazio, del tempo, della direzione. Rifletti: potresti
avanzare per sempre nel vuoto, al freddo e solo.
E la nebbia che opprime la tua mente si dirada, mentre il tuo passo si ferma. Dal grigiore dei tuoi occhi emergono i contorni
di case spettrali, mentre ombre senza volto ti scivolano accanto silenziose. “Benvenuto all’inferno”, dici a te stesso. E hai
paura.
Benvenuto all’inferno.
ELETTRA

STORIA:
La tua vita si è dispiegata secondo il volere di Ëo, il dio della vita, sommo bene e potere dell’universo. Venuta alla luce da
genitori sconosciuti fosti accolta e allevata dal reggente del tempio di Ëo. Allevata nei valori del rispetto della vita, del culto,
della devozione, della penitenza, crescesti dotata di una fede granitica, cieca e assoluta, che avresti detto incrollabile, fino a
ieri.
Alcune settimane fa, durante una funzione, fosti avvicinata da un arcimago, Augusto, un gracile vecchio. Egli ti illustrò il
suo piano di riscatto: la sconfitta della morte. Sulle prime ti sembrò un’idea folle, uno stravolgimento delle cose. Gli antichi
testi narravano di come Ëo avesse creato tutte le cose, e di come ogni suo sforzo per la propagazione della vita fosse
ostacolato dalla morte, poco più che una energia primordiale di distruzione.
Poi riflettesti. Forse TU eri il paladino che Ëo aveva mandato sulla terra come messia, per sconfiggere la sua eterna nemica.
Accettasti.
Ëo sarebbe stato dalla tua parte, ti avrebbe sostenuto nello scontro finale. Invece hai fallito. Lui ti ha abbandonato. Se lui ti
avesse sorretto nel bisogno ce l’avresti fatta, ma proprio quando avevi più bisogno di lui, ti ha abbandonato.
E ora?
Le tue certezze sono crollate, la tua vita si è rivelata uno spreco, il tuo culto una chimera beffarda. Forse ora il tuo posto è
davvero il regno della morte…

PERSONALITA’:
La tua fede era granitica e fugava ogni dubbio. Non esistevano problemi difficili da risolvere, qualunque cosa accadesse, Ëo
ti sosteneva. Tu eri la sua voce e la sua mano. E agivi in nome della Vita. Ora queste illusioni sono crollate come un castello
di carte. Forse anche questa è una prova, o più probabilmente è una condanna, o peggio ancora il tuo Ëo non esiste e la tua
missione era un presuntuoso capriccio condannato sin dall’inizio al fallimento. Comunque sia, sei distrutta. Lacerata dalle
domande e dal rancore, segnata dalla sofferenza e dall’odio, oscilli tra momenti di disperazione e momenti in cui sei decisa
e risoluta. Rassegnarsi all’oblio della morte, o ridare nuova luce alla propria vita?

RELAZIONI CON I PERSONAGGI:


Narciso: Quest’uomo è un viscido serpente pieno di sé. Ma ogni volta che lo guardi o che ti sfiora un brivido ti scuote. Non
sarà forse…?
Caio: La sua gentilezza forzata e i suoi modi servili suonano falsi. Inoltre il suo combattere è feroce e crudele. Presto o tardi
svelerà la sua natura malvagia.
Augusto: E’ un buon padre, è l’unica persona sulla quale puoi davvero contare. Ora più che mai il suo consiglio è necessaria
guida e sprone.
Medea: Quando eri ancora nel favore di Ëo hai avvertito una macchia nella sua anima. Una macchia che hanno solo i
seguaci della morte. Attenta ai suoi inganni!
INTRODUZIONE:
Senti ancora la risata beffarda della morte, mentre cadi senza vita nell’abisso.
Il tuo corpo si smembra, le carni si rilasciano, mentre tu diventi l’ombra di te stesso.
Afferri le tue spoglie mortali, gravose come un supplizio. La coscienza vacilla mentre ti trascini senza vita provando pietà
per te stesso.
Non senti dolore, ma questo è il più grande dolore.
E continui a camminare, senza sentire le tue gambe, senza curarti dello spazio, del tempo, della direzione. Rifletti: potresti
avanzare per sempre nel vuoto, al freddo e solo.
E la nebbia che opprime la tua mente si dirada, mentre il tuo passo si ferma. Dal grigiore dei tuoi occhi emergono i contorni
di case spettrali, mentre ombre senza volto ti scivolano accanto silenziose. “Benvenuto all’inferno”, dici a te stesso. E hai
paura.
Benvenuto all’inferno.

Potrebbero piacerti anche