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Voi i padri, voi le madri

Piange che è un bambino ed io, io... io non so che fare!

Si diventa figli per scelta altrui, a volte per sbaglio, ma mai per scelta propria. Potrei
provarglielo a spiegare, ma non capirebbe. Come lo spieghi ad un bimbo che non fa
altro che piangere e se smettesse, nemmeno riuscirebbe a capirmi.

O forse sì, forse è per questo che piange: lui lo sa di essere una creatura bisognosa
d'affetto, di cure, d'attenzioni. Lacrimoni e lacrimoni, sa tutto e piange.

Io non ne so niente di questa storia, non ho ricevuto in visita né arcangeli né


assistenti sociali! Però se lo guardo, mi assomiglia, sì: ha quell'inconfondibile voglia
di vivere, espressa in singulti irrefrenabili.

Ha fame, ha sete, povero piccolo. Dovrò darti un nome? Ah, già ce l'hai: "Terra"!

Piange la terra che è un bambino, anzi, una bambina, e madre. Mia madre, nostra
madre e siete voi i padri, voi le madri. Intanto, lei gronda lacrime come un bambino,
un bambino abbandonato.

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