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Ne uccide pi la conoscenza, che la sete

Mi strascico a carponi fra cecit di dune bianche e righi spinati, col mio pensiero spedito lontano, senza ricevuta di ritorno; combattere questa lotta senza quartieri, dove passare al nemico o militare in questa fazione restano giusto due alternative; ma il tradimento medesimo: il mio, verso me stesso. Sono proprio una mutazione atipica, io, dellintramontabile o surdato nnamurato: profugo, in fuga dagli stendardi di Fede e di Scienza! Me ne devo tirare fuori, prima che questo veleno mentri nelle vene... Mi guardo dallennesima creatura che mattenta, lennesima che lascio andare incolume. No, non sar questa blanda tossina di scorpione passeggero. Lui fa il suo lavoro ed io non lo compiango. No, questa solo questione di fastidio: strappo, laccio emostatico improvvisato; succhia, sputa via il cattivo; ch sangue buono sono ancora in grado di farmelo da solo ancora, appunto. Acqua! Ho chiesto acqua persino al cielo, ch in terra quasi ormai scomparsa... Piove!? La risposta alle mie preghiere! No, merda! Ecco cos diventata la Terra: una sconfinata lettiera... E intanto sono qui che scorro nel tempo, nello spazio di questi infiniti insignificanti granelli di sabbia, forse contenuti in gigantesche clessidre a forma di mondo. Assisto al rimestarsi melmoso di granuli di giornate in scarichi di mensilit successive: quanto ci resta? Ho ancora il vizio di parlare pensare al plurale, e non per darmi un tono da pompa magna. Ma tu... Chi l? Fratelli? Se anche non lo foste, sarete figli miei! Che diamine! Mi porgete statuette doro, premi e onorificenze!? Do una strigliata ai sensi che, sobillati da sirenici richiami, mi menano per poi lasciarmi al vuoto delle

allucinazioni. In questangolo crudele, una fiera di promesse non mantenute: sono sempre stato diffidente, ma ancor pi che quello, un fervido credente nello stupore positivo, ottimista a cui ho votato i miei sforzi chiss fossero ricambiati. Ci devesser pur qualcosa, oltre incubi e miraggi! Non son forse finito qui per una scellerata, salvifica missione in cui scrivevo descrivevo immaginando segretamente il lieto fine? Forsanche tu, ma adesso solo sono solo... Ho disobbedito agli ordini. Senza partito, mi sono impartito la mia costituzione: se moriamo ancora di sete, perch cammazzate coi credo accorati, gli uni, e con le dimostrazioni scenografiche, gli altri? Viziati! Potete permettervi il lusso di baloccarvi in passatempi, sorseggiando e brindando gorgoglianti col sangue distillato da ogni uomo che compone la cifra inimmaginabile di milioni miliardi di assetati... Arroccati ai piani alti, affinch il tanfo della morte non varrivi, eh? Subito calato un tempestivo sudario, perch non possiate scandalizzarvi che dalla distanza, voi... Udite! Udite e tremate come noi quaggi, scossi, urtati nel profondo! Lamenti di morti, lamenti di vivi! Lamenti, ovunque; e invocazioni daiuto! Mentre porto addosso tutto il peso che chiamano utopia, accade qualcosa di misterioso, quasi la natura stessa di questo posto veda e provveda: vortici sotto di me si aprono sabbie mobili per digerirmi? Qualcosaltro mi solleva, proveniente da chiss dove spire di sabbia ad innalzarmi? A te, prosciugato che cerchi sorgente: forse non arriver mai da nessuna parte; stenti e patimenti, o la stessa nuda morte, avranno la meglio: ma chiunque pervenga questo messaggio disperato nella speranza che colma questa bottiglia, continui laddove ho lasciato! Noi, amore scongiuro proseguiremo: questo maestoso mare clandestino non che un arido fondale di solitudini annegate senza te, a riempire entrambi...

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