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HEGEL.

LA VITA:
Georg Hegel nacque il 27 agosto 1770 a Stoccarda. Gli avvenimenti della rivoluzione
francese gli suscitarono un grande entusiasmo ed esercitarono sul suo pensiero
un’influenza duratura. Hegel infatti studia un tema connesso a questo periodo ovvero
quello della rigenerazione morale e religiosa dell’uomo come fondamento della
rigenerazione politica.
GLI SCRITTI:
Gli scritti giovanili mostrano un interesse religioso-politico, quelli maturi un interesse
storico-politico. Gli scritti giovanili, composti tra il 1793 e il 1800, trattano argomenti di
natura teologica. La prima grande opera di Hegel è la “Fenomenologia dello spirito”, altre
sono “Scienza della logica”, “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio” e
“Lineamenti di filosofia del diritto”.
LE TESI DI FONDO DEL SISTEMA:
Per poter comprendere il pensiero di Hegel, è necessario chiarire quali sono le tesi di fondo
del suo idealismo:
1) risoluzione del finito nell’infinito;
2) identità tra ragione e realtà;
3) funzione giustificatrice della filosofia.
1)Questa espressione per Hegel sta a significare che la realtà è un organismo unitario di cui
tutto ciò che esiste è parte o manifestazione. La realtà coincide con l’Assoluto e l’Infinito. Il
finito, in quanto reale, non è tale, ma è lo stesso infinito. Il finito per avere senso
dev’essere risolto nell’infinito. Questo concetto si configura come una forma di monismo
panteistico, cioè come una teoria che vede nel mondo (finito) la manifestazione di Dio
(infinito). La realtà non è una sostanza ma un soggetto spirituale in divenire (=idea o
ragione) che trova la sua realizzazione nell’uomo.
2) “Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”.
Hegel intende dire che la razionalità è la forma stessa di ciò che esiste e viceversa la realtà
è il dispiegarsi di una struttura razionale. Dunque, la realtà è la necessaria, totale e
sostanziale identità di realtà e razionalità. Quello che vediamo nella realtà è espressione
della ragione.
3) La filosofia non ha il compito di individuare un percorso che l’individuo deve seguire, ma
ha il compito di giustificare quello che accade. La filosofia non può anteporsi alla
razionalità, deve aspettare che le cose accadano e poi intervenire giustificandole.
FILOSOFIA = NOTTOLA di MINERVAà questo animale inizia la sua giornata quando il sole
inizia a tramontare, in egual modo la filosofia deve intervenire sulla realtà dopo che essa si
è già rivelata.
IDEA, NATURA E SPIRITO: LE PARTIZIONI DELLA FILOSOFIA.
Per definire il concetto di assoluto, Hegel dice che l’idea subisce una serie di trasformazioni
attraverso una processualità dialettica divisa in 3 fasi:
- Tesi: idea in sé (logica)
L’idea si trova chiusa in se stessa nella dimensione astratta. Per comprendere questo
concetto dobbiamo pensare all’idea che Dio ha del mondo prima che esso venisse creato.
La scienza che studia questo è lalogica che si tripartisce in: essere, essenza e concetto.
- Antitesi: idea fuori di sé (filosofia della natura)
L’idea successivamente esce fuori da sé per diventare qualcosa di concreto (diventa
natura). Questo è in antitesi al primo momento. Per eliminare questo dualismo e
contraddizione, si ricorre ad una sintesi. La natura in questa seconda fase ha una
condizione negativa.
La scienza che studia questo è la filosofia della natura che si tripartisce in: meccanica, fisica
e fisica organica.
- Sintesi: idea che torna in sé (filosofia dello spirito)
L’idea ritorna in sé. Si ha un ritorno nello spirito che per Hegel rappresenta l’uomo.
L’uomo insieme alla natura forma la realtà, egli diventa l’elemento consapevole di tutto il
processo conoscitivo.
La sintesi ha una funzione importante, ovvero quella di conciliare il meglio che c’è nella tesi
e nell’antitesi.
“Aufhebung”, termine tedesco che significa “superamento e conservazione”.
La scienza che studia questo è la filosofia dello spirito che troverà la sua massima
espressione nelle tre attività umane: arte, religione e filosofia.
LA DIALETTICA:
La dialettica è la legge che regola il movimento della realtà: ontologica di sviluppo della
realtà e logica di comprensione della realtà.
Hegel distingue tre momenti del pensiero:
- il momento astratto o intellettuale: consiste nel concepire l’esistente sottoforma di una
molteplicità di determinazioni statiche e separate le une dalle altre;
- il momento negativo o negativo-razionale: consiste nel mettere in rapporto le varie
determinazioni con le determinazioni opposte;
- il momento speculativo o positivo-razionale: consiste nel cogliere l’unità delle
determinazioni opposte.
Anche Hegel, come Kant, fa una distinzione tra intelletto e ragione.
Secondo Kant,, l’intelletto concettualizzava l’esperienza e la ragione era un qualcosa che
voleva andare oltre l’esperienza. Secondo Hegel invece, è il contrario: l’intelletto è una
conoscenza sterile e statica (ogni cosa chiusa in se stessa), la ragione è qualcosa di
dinamico che serve a mettere le conoscenze in relazione tra loro.
Il processo dialettico è un processo finito ed Hegel dice che dobbiamo evitare il processo
della cattiva infinità. La filosofia viene vista come un processo a sintesi finale chiusa.
La sintesi si chiude nel periodo storico a lui contemporaneo, egli non poteva immaginare
ciò che sarebbe successo dopo dunque si limitava a parlare di ciò che era la sua realtà e
che era stato già creato.
LA “FENOMENOLOGIA”:
Il termine fenomenologia indica la descrizione o la scienza di ciò che appare e dato che,
secondo Hegel, la realtà coincide con lo spirito, la fenomenologia consisterà nell’apparire
dello spirito a se stesso. Il principio della risoluzione del finito nell’infinito viene vista da
Hegel in due prospettive diverse: prospettiva diacronica o e prospettiva sincronica
(“Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio).
La coscienza esce dalla sua individualità, raggiunge l’universalità e si riconosce come
ragione che è realtà e realtà che è ragione.
La Fenomenologia si divide in due parti:
- la prima parte comprende i tre momenti della coscienza (tesi), autocoscienza (antitesi) e
ragione (sintesi);
- la seconda comprende le tre sezioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto.
COSCIENZA:
La coscienza è ciò che si rapporta ad un oggetto. La coscienza rappresenta una realtà che è
fuori di noi e dunque l’uomo per poter conoscere questo mondo, deve averlo dentro se
stesso. Essa si articola in tre momenti: certezza sensibile, percezione e intelletto.
La certezza sensibile rende certi di una determinata e generica cosa singola, la percezione
indica che l’oggetto non può essere percepito come uno se l’io non riconosce che l’unità
dell’oggetto è da lui stesso stabilita ed l’intelletto rende possibile la risoluzione dell’intero
oggetto nella coscienza.
AUTOCOSCIENZA:
L’uomo, secondo Hegel, è autocoscienza solo se riesce a rapportarsi con le altre
autocoscienze.
- Dialettica servo-padrona: La diversità però, genera la lotta la resa dell’autocoscienza più
debole diventa servitù. Il padrone, abituandosi al servo, non sarà più indipendente mentre,
il servo trova nel lavoro, lo strumento della liberazione spirituale. I ruoli si invertono ed il
signore diviene servo del servo ed il servo diviene signore del signore;
- Stoicismo/scetticismo: lo stoicismo celebra l’autosufficienza e la libertà del saggio nei
confronti di ciò che lo circonda, lo scetticismo invece sospende l’assenso su tutto ciò che è
comunemente ritenuto vero e reale;
- Coscienza infelice: assume la forma di una separazione radicale tra l’uomo e Dio che
produce nella coscienza una lacerazione che genera infelicità.
LA LOGICA:
La logica prende in considerazione la struttura programmatica logico-razionale del mondo.
La logica hegeliana è costituita da concetti o categorie che sono pensieri oggettivi che
esprimono la realtà stessa nella sua essenza, sono determinazioni del pensiero e della
realtà. La logica si divide in: logica dell’essere, logica dell’essenza e logica del concetto.
LA FILOSOFIA DELLA NATURA:
La filosofia della natura è quella considerazione teoretica, cioè pensante, della natura.
Secondo Hegel la natura è l’idea nella forma dell’essere altro, ossia è il momento della
“negazione” dell’Assoluto ed è l’idea che decade da sé per poi essere ricompresa in sé.
LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO:
La filosofia dello spirito, che Hegel definisce la conoscenza più alta e difficile, consiste nello
studio dell’idea che essa possa farsi soggettività e libertà.
Lo sviluppo dello spirito avviene attraverso tre momenti:
1) spirito soggettivo;
2) spirito oggettivo;
3) spirito assoluto.
1)Lo spirito soggettivo è lo spirito individuale ed la sua filosofia si tripartisce in:
- antropologia: studia lo spirito come anima (anima naturale, senziente, reale) ;
- fenomenologia: studia lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione;
- psicologia: studia lo spirito in senso stretto, scoperta di sé come volontà e libertà che si
realizzano nelle istituzioni che fanno parte dello spirito oggettivo (spirito teoretico, pratico
e libero).
2) Nello spirito oggettivo lo spirito si manifesta in istituzioni sociali concrete che Hegel
raccoglie sotto il concetto di diritto. La sua filosofia si tripartisce in:
- diritto astratto: regolamenta il vivere dell’uomo infatti la prima voce del diritto è la
proprietà, dico che una cosa è mia sulla base di un contratto. Se esiste un diritto, esiste
però un illecito che viene represso con la pena commisurata all’illecito commesso in modo
da poter ristabilire il diritto. Perché questa pena sia punitiva e riabilitativa è necessario che
chi ha sbagliato sia consapevole dell’errore commesso;
- moralità: è la sfera della volontà soggettiva, essa rappresenta un passaggio di transizione
verso l’eticità. Essa rappresenta l’intenzionalità poiché l’uomo deve avere intenzione di
scontare la pena avuta e deve avere l’intenzione di prendersi le proprie responsabilità;
- eticità: è la moralità sociale,ovvero la realizzazione concreta del bene in quelle forme
istituzionali che sono: FAMIGLIA si articola in matrimonio, patrimonio e nell’educazione
dei figli; SOCIETA’ CIVILE si identifica con la sfera economico-sociale e giuridico-
amministrativa del vivere insieme. Essa si articola in tre momenti: sistema dei bisogni,
amministrazione della giustizia e polizia e corporazioni. Inoltre Hegel distingue tre classi: la
classe sostanziale (agricoltori), quella formale (artigiani) e quella universale (pubblici
funzionari) e STATO rappresenta la ri-affermazione dell’unità della famiglia al di là della
dispersione della società civile. Lo stato viene definito etico poiché esso rappresenta
l’incarnazione della moralità sociale e il promotore del bene comune. Per concezione
organicistica dello Stato si intende dire che lo Stato è un’unione, un organismo vivente,
una totalità, un tutto superiore e anteriore alle sue parti. La costituzione, secondo Hegel è
l’organizzazione dello Stato (potere legislativo, governativo e principesco).
Il pensiero politico hegeliano mette capo ad una divinizzazione dello Stato, quell’assoluto e
infinito che coincidono con Dio, trovano il loro dispiegamento in questo Stato = divino.
“L’ingresso di Dio nel mondo è lo Stato”.
LA FILOSOFIA DELLA STORIA:
La considerazione della storia, corrisponde alla considerazione che Hegel ha della guerra.
Secondo il filosofo, la filosofia deve giustificare la processualità storica ed anche la guerra
trova la sua giustificazione. Hegel dice che la guerra è necessaria poiché non ci potrebbe
essere sempre pace. La ragione non può agire sulla storia se non attraverso l’uomo e lo
spirito. Anche quelli che ci sembrano eroi storici, altro non sono che pedine nelle mani
della ragione che si è servita di loro per attuare i propri fini. Parliamo di ASTUZIA della
RAGIONE poiché essa si serve delle loro caratteristiche e delle loro qualità per compiere la
processualità storica. Anche se si fossero sottratti, la ragione avrebbe trovato un rimedio
per far sì che le cose andassero come previsto.
I tre momenti della realizzazione della libertà dello spirito del mondo sono: mondo
orientale, mondo greco-romano e mondo germanico.
3) Lo spirito assoluto è il momento in cui l’idea giunge alla piena coscienza della propria
infinità e assolutezza. Lo spirito assoluto si tripartisce in: arte, religione e filosofia.
Esse non differiscono per il contenuto ma per la forma con cui affrontano il tema
dell’Assoluto:
- Arte: rappresenta l’assoluto attraverso l’intuizione sensibile.
L’arte è il regno dell’immediato, il suo merito è quello di riuscire a coniugare la natura con
lo spirito; la natura si spiritualizza e lo spirito si naturalizza.
Hegel prende in considerazione tre diversi tipi di arte: ARTE SIMBOLICA caratterizzata
dallo squilibrio tra forma e contenuto; ARTE CLASSICA caratterizzata dall’equilibrio tra
contenuto spirituale e forma sensibile mediante l’uomo;
ARTE ROMANTICA caratterizzata dallo squilibrio tra contenuto e forma poiché il
contenuto, essendo così esuberante, non riesce a trovare la forma in grado di esprimerlo.
Tutto ciò determina la crisi e la morte dell’arte.
- Religione: rappresenta l’assoluto attraverso la rappresentazione.
La religione si trova a metà strada tra l’intuizione sensibile dell’arte ed il concetto razionale
della filosofia. Proprio perché la religione è legata a questo modo di rappresentazione e di
rendere le cose concrete, anch’essa non è adatta.
- Filosofia: rappresenta l’assoluto attraverso il concetto.
Nella filosofia l’idea giunge alla piena e concettuale coscienza di se medesima.
La filosofia, come la religione, esprime la verità ed è pensiero di Dio ma in questo caso la
filosofia è ragione di Dio, cioè la comprensione che Dio o l’Assoluto ha di se stesso,
l’autocoscienza di Dio.
Secondo Hegel, la filosofia è l’intera storia della filosofia giunta a compimento.

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