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Verso la Prima Guerra Mondiale

Francia - politica interna


In 21 Anni ci sono 22 governi diversi. La mancanza di una maggioranza parlamentare porta
alla corruzione dei governanti. Un governo che non ha una maggioranza parlamentare
stabile può essere facilmente ricattabile. La corruzione è tipica di ogni sistema. (1870- 1940
grande guerra) In Francia ci saranno molti casi di corruzione. Si cercherà di risolvere questo
problema. Un sistema che viene corrotto può cadere nell'autoritarismo. Si capisce questa
cosa e si cerca di porre fine alla situazione. Il generale Boulanger diventa punto di
riferimento e il boulangismo diventa un modo per uscire da questa situazione. Si stava
diffondendo l'idea che la Francia fosse un paese scandaloso e pieno di ricatti. C'erano vari
casi di corruzione pesante, si pensava che col boulangismo si potesse uscire dalla
corruzione, ma non è così. La Francia è un paese frammentato, ci sono molte minoranze
etniche tra cui gli ebrei. Una massa ha la capacità di essere più importante dell'individuo, ha
tracciato riga per riga la capacità di manovrare una massa. Si sviluppa un forte
antisemitismo. Nel 1894, un generale dell'esercito francese De Fuss (ebreo) viene
condannato a morte, sul diceva che fosse una spia tedesca, poi che andasse contro gli
ebrei. Ciò muoverà tantissimo le coscienze dei grandi intellettuali, come Zola, padre del
naturalismo francese, che scrive delle cose sul governo, per graziare qualcuno, non verrà
assassinato, ma ammette la sua colpa di andare contro questa comunità e di essere una
spia. Non c'erano delle vere e proprie prove a queste accuse. I francesi odiavano gli ebrei.
Era un personaggio scomodo perché era ebreo. In Francia c'è una forte instabilità, e viene
uccciso anche il presidente Sadi Carnot della Repubblica da un anarchico.

Francia - politica estera


In politica estera la Francia si trovava schiacciata dall'oppressione di Bismarck, della Triplice
Alleanza. Bismarck evidenzia tutti gli smacchi fatti alla Francia per umiliarla. La Francia
faceva il proprio imperialismo per motivi di prestigio, e alla Germania dava fastidio, quindi
metteva le sue bandierine su ogni territorio conquistato. I rapporti Francia-Germania
cominciano ad essere molto tesi, e adesso si devono confrontare con Guglielmo II. La
Germania è comunque forte. Con le dimissioni di Bismarck saltano tutti gli equilibri. Prima
alleanza della Francia con la Russia 1892 subito dopo le dimissioni di Bismarck. Con
l'incidente di Fashoda la Francia rischia di entrare in guerra con l'Inghilterra. Di fronte a
un'insurrezione provocata dagli stessi tedeschi in Africa, la Francia viene messa in crisi. Nel
1804 la Francia si era alleata col suo nemico storico, l'Inghilterra, nell'Intesa Cordiale.
Qualche storico dice che l'invasione del Marocco del 1805 è stata fatta dai tedeschi proprio
per vedere se l'Inghilterra avrebbe sacrificato la sua vita per la Francia. Quindi, è vero che
l'Inghilterra interviene, ma in maniera diplomatica nel 1866. Nel 1911 otterrà una parte del
Togo e del Camerun e questo farà aumentare le tensioni in Francia. La Francia ha sempre
la voglia di rivincita nei confronti della Germania, con il trattato di Versailles, alla fine della
prima guerra mondiale, sanzioni ingenti per la Germania.
Russia - politica interna
Nel 1870 la Russia era l'unico paese che non aveva la propria carta costituzionale. La prima,
ma nemmeno poco seria, ci fu nel 1905. C'è lo zar Alessandro II, che nel 1881 viene ucciso
da un anarchico. Alessandro III, fino al 1884. Dal 1614 al 1917 c'è lo zarismo. Sotto
Alessandro II c'erano state delle riforme, kulaki. Plechanov, filosofo, celebre massima,
"Senza teoria rivoluzionaria non c'è azione rivoluzionaria nel vero senso della parola". Tiene
dei corsi in segreto all'università sulle idee marxiste. Uno dei suoi allievi è Lenin, che sarà
protagonista della prossima pagina della storia russa. Poi ci sarà la nascita del partito
POSDR, Partito Operaio Socialdemocratico Russo, oltre ad altri partiti di sinistra, 1898.
Questo partito è illegale, lo zar non lo vuole e si divide in due tronconi, i bolscevichi e i
menscevichi, maggioranza e minoranza. I bolscevichi sono guidati da Lenin, i menscevichi
da Markov. Lenin è per l'applicazione dell'idea scientifica, rivoluzione proletaria. Markov è
più riformista, si accontenta di una serie di riforme. Si tengono dei congressi a Bruxelles e a
Londra di questo partito.
Nel 1903 si arriva alla definitiva spaccatura, ciascuno bolscevichi e menscevichi formeranno
il loro partito, PCUS Partito Comunista dell'Unione Sovietica. La sinistra non si ferma al
movimento e all'interno di questo partito, dal movimento simile a Cernuschi, anti marxista,
nasce il (PSR) Partito Socialista Rivoluzionario, ex bakuniani, vogliono una rivoluzione
anarchica alla Bakunin. Il partito dei cadetti, Partito Democratico Costituzionale (liberale) che
poi tenderà a sinistra. Ci sono molte idee di sinistra che nascono, che lo zar tende ad
arginare, ma non ce la potrà fare del tutto, perché poi la situazione esploderà. Nel 1905
nascono in Russia i ​soviet, i​ consigli di fabbrica degli operai, che si confrontano e prendono
decisioni. L'idea di Lenin è partire dal basso, dai ​soviet,​ per creare una coscienza di classe,
da trasformare in atto rivoluzionario e prendere il potere. Lo zar è in enorme difficoltà davanti
a tutto ciò e concede la prima Duma, il Parlamento. È la prima volta che in Russia si forma
un parlamento, a suffragio, anche se non universale. I menscevichi partecipano alla Duma,
non partecipano i bolscevichi di Lenin, perché Lenin dice che è una trappola della borghesia,
perché se tu entri dentro un parlamento del genere ti normalizzi e accetti le loro regole,
venendo bloccato. Quindi le loro azioni si svolgono fuori dal Parlamento, col massacro di
Pietroburgo, 1905. I ​soviet organizzano una manifestazione in segreto contro il governo, ma
dentro c'è un pope, un infiltrato, prete ortodosso, che passerà tutte le notizie al governo.
Quindi, quando gli operai usciranno, verranno massacrati. Repressiva, come la seconda, la
terza, e la quarta. Sembrava che Lenin avesse capito la strategia, concedono le Dume per
massacrare. Capo del governo, per conto del governo russo: Stolypin, un repressivo
violento. L'impiccagione a livello storico sarà considerata la cravatta di Stolypin, secondo cui
non esiste la possibilità di collaborazione tra le idee di sinistra e il governo russo.

Russia - politica estera


La Russia viene messa da Bismarck nella lega dei tre imperatori. Ma quando nel 1877 la
Russia attacca l'Impero Ottomano per creare la Grande Bulgaria, pur vincendo facilmente e
firmando la Pace di Santo Stefano, la Russia rinuncia alla Grande Bulgaria e rinuncia a
inserirsi nei Balcani. Anche la Russia si mette contro Bismarck, si blocca il sistema. La
Russia entra in alleanza con la Francia, e quando i ​soviet stavano aumentando il loro potere,
per distogliere l'attenzione dalla Bulgaria, fa guerra al Giappone, pensando di batterlo
facilmente. Siccome una parte della Russia va verso l'Asia, c'è un conflitto per il territorio
della Manciuria 1905, e lo zar pensava di creare consenso vincendo la guerra, che però
viene persa dallo zar. Questo peggiorerà la situazione all'interno della Russia stessa. Nel
1907 non ha senso che ci sia l'alleanza con la Francia, ma serve che la Russia e l'Inghilterra
non siano alleate tra di loro. Accade che la Russia si allea anche con l'Inghilterra tramite la
Francia che era comune ad entrambe. 1892 Francia Russia 1904 Francia Inghilterra 1907
Russia Inghilterra, tre alleanze, e si forma la Triplice Intesa. Così verrà definita e non c'è mai
un atto di rettifica. L'Europa è divisa in due tronconi, Triplice Alleanza e Triplice Intesa. Tutti
rimarranno fedeli alle proprie alleanze tranne l'Italia.
Prima conferenza di Berlino: Russia in mano all'Austria. 2 leghe balcaniche, 2 guerre, nella
seconda la Russia sosterrà la Serbia contro la Bulgaria. Inizia uno scontro tra Russia e
Austria. La Russia voleva la grande Bulgaria perché voleva spingersi verso occidente, ma
non l'ha ottenuta. In Serbia era stata messa la casata dei Obrenovic, filoaustriaca al posto
della filorussa. Nel 1803 era stato ucciso Alessandro I Obrenovic, e era stato messo Pietro I
Karadordevic. I Karadordevic hanno domandato fino al 1878, più Obrenovic fino al 1903, poi
di nuovo i Karadordevic, filorussi. La Russia che odia Francia e Germania, si allea con la
Serbia, e dall'altra parte si forma un asse bulgaro. È strano: la Russia si adatta ad
avvicinarsi a paesi liberali, invece di paesi autoritari come Germania e Austria.

Il regno Unito (1870-1914)


L'età vittoriana continua fino al 1901, con gli uomini sandwich. Uno dei leader conservatori
era Disraeli (conservatore) che era stato capo del governo nel 1868, poi Gladstone
(liberale). L'alternanza di questi continua per tutto l'Ottocento. La novità del Novecento sarà
considerato il "mago gallese", molto diplomatico, David Lloyd George, che governerà fino
all'inizio della Prima Guerra Mondiale. Lo scontro con l'Irlanda continua in maniera molto
grave. Il periodo di Gladstone (pace) era ormai finto. Ci sono delle riforme, ma c'è una
continuità. La parte più importante riguarda la politica estera. È un paradosso, perché
l'Inghilterra non dovrebbe avere una politica estera molto dinamica, perché ha vissuto in una
condizione di isolamento. L'Inghilterra, in rivoluzione industriale, partiva in vantaggio rispetto
agli altri paesi. L'Inghilterra aveva avuto un grande sviluppo per le correnti come Owen, dei
pensatori, che pensano di portare miglioramenti. Nonostante lo sviluppo dell'Inghilterra, ci
sono delle contraddizioni a livello urbanistico e sociale: non c'erano diritti per gli operai.
L'Inghilterra continua i suoi traffici commerciali, ma capisce che alla Conferenza di Berlino
comanda Bismarck, che deve riconoscerle i propri territori. Quando però Bismarck si
dimette, nel 1890, cambia la politica di questi territori. L'Inghilterra diventerà molto più
aggressiva, cercando di conquistare anche i territori che non le appartenevano: con
l'incidente di Fashoda e la guerra anglo boera. Questo causerà un sentimento anti inglese
molto forte. Nel 1901 morirà la regina Vittoria, e tutti i re che si alternano in Inghilterra fino
alla Seconda Guerra Mondiale non hanno la struttura politica e nemmeno comunicativa.
L'Inghilterra cercava di entrare nel gioco delle alleanze, capiva che si sarebbe avvicinata una
guerra, perciò ha bisogno di sponde molto salde. Nel 1904 si forma l'Intesa Cordiale con la
Francia, che lascia tutti perplessi perché Francia e Inghilterra sono sempre state nemiche
storiche. Entrambe diventano depositarie delle idee liberal democratiche. Non possono fare
un ragionamento puramente ideologico, perché altrimenti Inghilterra e Francia avrebbero
dovuto allearsi con l'Italia. Nemmeno con la Russia, zarista e autoritaria. L'Italia fa già parte
della Triplice Alleanza. L'Inghilterra si unirà prima con la Francia e poi con la Russia.
L'Inghilterra poi dimostra che l'alleanza con la Francia era un'alleanza vera. Inghilterra e
Francia si erano già alleate nella Guerra di Crimea, che era per lo più di tipo commerciale.
Ma questa alleanza era perpetua. Con la Conferenza di Algeciras la Francia e l'Inghilterra
erano alleate con la Russia, e poi la Russia si arrabbia con l'Inghilterra. Si crea un'alleanza
triangolare, di Lloyd George. Questa situazione sarà fino alla Prima Guerra Mondiale.

La guerra di secessione americana, accenni


Mondo extra europeo prima della Grande Guerra. Abbiamo visto nascere gli Stati Uniti
d'America. Gli Stati Uniti, sotto certi punti di vista, possiamo affermare che è una nazione
che nasce grande. L'Italia è una nazione che nasce piccola, e ha il cuore di farsi grande.
Quindi l'industrializzazione negli Stati Uniti nasce già grande, ma nessuno pensava che
avrebbe rovesciato un sistema eurocentrico, come di fatto accadrà. Quindi, questo grande
sviluppo porterà a un rovesciamento del sistema economico che prima era eurocentrico, e
qui diventa USA-centrico. Gli Stati Uniti hanno però delle contraddizioni interne con fusi orari
e governi diversi all'interno degli stati. Ci sono sviluppi economici diversi. Nel nord gli Stati
Uniti sono governati da una classe dirigente di borghesi arricchiti, che puntano tutto
sull'industrializzazione, senza una grande cultura. C'è un consumo interno talmente forte che
già crea una dinamica economica politica per conto suo. C'è un'idea di protezionismo,
stesso discorso di Colbert in Francia. Il protezionismo non peggiora la qualità, quando c'è
protezionismo c'è liberismo interno, le merci statunitensi sono in concorrenza tra un'industria
e l'altra. Scarsa cultura, è una società che ha anche un limite, e c'è anche la schiavitù. Ma
qui, nel nord degli Stati Uniti, c'è bisogno di una manodopera sempre più specializzata.
Perciò, si sviluppa un'idea di diventare padroni rispetto ad altri uomini, sono idee
imbarazzanti da un punto di vista etico. Anche negli Stati Uniti si sta creando un'idea di etica
un po' particolare: erano rozzi, contadini, non erano ancora specializzati come gli europei.
Era anche imbarazzante perché c'erano tante divisioni religiose.
Invece nel sud c'è una classe dirigente molto più colta, che ama la schiavitù, con
un'economia basata sulle piantagioni. Cotone e tabacco si esportano facilmente. Il sud ha
bisogno del libero scambio.
Nord: protezionismo, manodopera specializzata, comando
Sud: libero scambio
Questo territorio ha bisogno di veri e propri schiavi, non solo un uomo che comanda altri
uomini. Si sta sgretolando l'idea americana, di un'America omogenea. Il nord ha un'idea
protezionista e antischiavista. Il sud ha un idea libero scambista e schiavista. Nascono idee
completamente diverse. Nel 1871 viene eletto presidente americano Abram Lincoln, uomo
etico e morale. Si rende conto che la schiavitù del sud non serve a un sistema economico
industriale, perché l'uomo è libero, non può essere schiavizzato all'interno di un sistema
industriale. C'erano degli intellettuali che si muovevano e Marx era conosciuto anche in
America. Uno schiavo rende meno rispetto a un uomo libero, che lavora in maniera più
spontanea, veloce, felice, che può lavorare anche a cottimo, invece lo schiavo lavora in
modo ripetitivo. Quando lavori nelle piantagioni fai sempre le stesse cose, diventi disumano.
Le sette colonie del sud si riuniscono e decidono di staccarsi da nord America. La
secessione sarà l'unica guerra che ci sarà nel territorio degli Stati Uniti, dalla loro nascita a
oggi. C'è una situazione di grande difficoltà, il generale delle forze armate del sud, Robert
Edward attacca il nord, e si crea un conflitto sanguinoso, e fino a quel momento gli Stati Uniti
d'America avevano fatto vedere al mondo di essere molto civili, e da quello scontro anche le
percezioni esterne verso l'America cambiano.
(Ci troviamo in una situazione di grande difficoltà. A un certo punto il generale Edward
attacca gli Stati del nord e si apre un conflitto sanguinoso, e il modo in cui gli altri stati
vedranno gli Stati Uniti sarà diverso.) L'Europa capirà che il sud che vuole attaccare il nord è
cattivo, perché vuole i neri schiavizzati, sono razzisti. Il nord pensa a uno sviluppo
economico, non certo a schiavizzare l'altro. Il nord è gente illuminata, che non vuole
schiavitù. Partendo da Jefferson, che aveva eliminato la tratta di schiavi, Lincoln voleva
abolire del tutto la schiavitù. Il sud non voleva mantenere l'unione, ma la scissione. Lincoln
vorrebbe riaprire il dialogo, ma un fanatico sudista lo uccide. I presidenti non riusciranno mai
a ristabilire un'armonia. Nord e Sud sono uniti perché si è imposta l'unione, perché il nord ha
vinto, e il sud vive questa unione forzata con gran tensione. Il nord ha una grande
industrializzazione e il sud non riesce ad andare pari passo col nord, ha bisogno degli
schiavi. Si crea un gran contrasto, ma lo sviluppo economico continua. Il Partito
Repubblicano prenderà una strada di conservazione e nasce un partito che si dimostra più
progressista, il Partito Democratico. Si arriverà a scontri dialettici tra i due partiti, ma fino al
1913 governeranno i repubblicani. Poi, il presidente Wilson (democratico) governerà fino
alla Prima Guerra Mondiale. Ci sono anche delle riforme importanti con Wilson, si introduce
il voto delle donne che nel 1920 diventerà anche parità dei sessi definitiva a livello
costituzionale. La scelta del presidente sarà per tutti i candidati. Prima, la scelta dei politici
avveniva scavalcando la popolazione. Gli Stati Uniti stanno diventando i protagonisti del
mondo sia in senso politico, che economico.

Il Giappone e la Cina
In Giappone ci sono gli shogun, i maestri del palazzo, capi del governo che contavano molto
più dell'imperatore, molto più corrotti dell'imperatore stesso. Questo creerà molti contrasti in
Giappone, Meiji, era il governo degli illuminati. Grazie a Meiji abbiamo il ritorno del valore
sostanziale dell'imperatore, che era con gli shogun un ruolo formale. Il Giappone diventa un
paese avanzato a livello economico industriale.
La Cina, come la intendiamo noi, è una nostra proiezione, perché erano tantissime cine. C'è
un paradosso: i cinesi non sapevano di essere cinesi, erano abituati a vivere nei loro villaggi,
in cui c'erano delle famiglie che governavano. Non sapevano di essere uno stato vero e
proprio. Guerra dell'oppio con l'Inghilterra. L'Inghilterra ha molto oppio e costringe i cinesi a
comprarlo e li rende dipendenti. Ciò farà nascere in Cina la concezione di creare uno stato
unitario. Sunia Tsen, nel 1911, farà nascere il partito del Kuomintang, partito nazionalista,
che sotto la guida di Sunia Tsen cerca il dialogo e la comunicazione. Poi, c'è l'epoca di
Chiang Kaisheng, leader che non voleva saperne del dialogo ma della sopraffazione. Nasce
l'idea di fondare uno stato. Partito nazionalista prima collaborativo poi disastroso. La Cina si
trovava di fronte a forti difficoltà quindi nasce l'idea di uno stato, che ci sarà con la
Repubblica maoista.
America Latina, Sud America
Ottica Monroe. Gli Stati Uniti d'America sfruttavano l'America latina. Juarez era un socialista,
governatore sudamericano, che aveva un'idea di socialismo completamente diversa dalla
nostra e di Mussolini. Cardillo Diaz poi riuscirà a prendere il potere fino al 1911, sotto cui ci
saranno guerre molto strane. Ha capito che se il Messico si stacca ci sarà uno sviluppo
economico molto forte. Ci sarà la seconda rivoluzione del 1917 anche contro Madero stesso,
e ci sarà la costituzione del Messico. C'è la volontà dell'America Latina di liberarsi dagli Stati
Uniti. La costituzione del Messico sarà la costituzione di tutta l'America latina.
(Giappone, Cina, America Latina non saranno in programma d'esame.)

Accadono tantissimi episodi dal 1870 al 1914 ci saranno dei cambiamenti molto grandi, da
un'idea di eurocentrismo a un'idea di USA-centrismo. Gli Stati Uniti stanno diventando il
protagonista assoluto. Cina e Giappone non stanno a guardare e a subire. Anche l'America
Latina comincerà a muoversi contro lo sfruttamento degli Stati Uniti, e questa è la situazione
precedente alla Prima Guerra Mondiale.

Prima Guerra Mondiale - cause


Causa: Triplice Alleanza 1882 Francia Germania Austria
Triplice Intesa 1892-1907 Francia Inghilterra Prussia
Ci sono ancora motivi di contesa. Qualcuno anche tra gli alleati, perché non è stato ancora
risolto il problema di Trento Trieste Gorizia. C'è ancora questo problema, perché le
informazioni qui non sono che tutti volevano diventare italiani, come molti libri riportano, ma
alcuni volevano anche rimanere austriaci. C'è la volontà della Germania di dare una spallata
verso oriente alla Russia. C'è uno scontro tra Germania e Inghilterra da un punto di vista
economico. Era nato un forte sentimento anti inglese, la Germania per prima andava contro
l'Inghilterra da un punto di vista economico, perché era prestigiosa.
Rivendicazione dei francesi. Bismarck aveva capito doveva evitare la guerra (seconda
conferenza di Berlino). Se si fosse sgretolato l'Impero Ottomano, i Balcani sarebbero
diventati una polveriera. Bismarck aveva sistemato queste cose ma si dimette e saltano tutti
gli accordi. Fashoda, guerra anglo boera, crisi marocchina, rovesciamento delle casate,
nascita del Partito dei Giovani Turchi. I Giovani Turchi sono stati i responsabili del genocidio
degli armeni, volevano trasformare l'impero in una monarchia costituzionale e creare un
esercito equipaggiato e addestrato. L'Austria aveva volontà trialista, voleva creare impero
austroungarico e slavo. L'Italia voleva attaccare la Libia, 1911-12. Nel 1809 Giolitti aveva
vinto le elezioni, (c'erano stati scandali), quindi, prima fa eleggere Luzzatti, e poi fa cadere il
governo Luzzatti. Riesce ad avere la fiducia della Camera. Aveva fatto il patto Gentiloni con
la Chiesa, voleva fare il suffragio universale e riesce a ottenere il governo.
Le due guerre balcaniche, che, specialmente la seconda guerra della lega balcanica vede la
contesa tra Austria e Russia. Il 28 giugno 1914 succede l'episodio, che è una gravità, ma
non possiamo pensare che l'assassinio dell'arciduca Ferdinando sia l'unica causa, è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso. I gruppi anarchici erano moltissimi. Francesco
Ferdinando va a Sarajevo per dimostrare che l'Austria era padrona di Sarajevo. Gavrilo
Princip, l'assassino, è un esponente dell'associazione politica Mlada Bosna (Giovane
Bosnia), che secondo gli austriaci era terroristica, ma non era vero. Vengono uccisi tutti nella
carrozza, e il capo di stato maggiore chiede la dichiarazione di guerra. La Serbia conosceva
Gavrilo Princip, e l'Austria la ricatta: o ce lo dai o noi facciamo scoppiare la guerra. La Serbia
non vuole darglielo, allora scoppia la guerra.
Parte subito il gioco delle alleanze che coinvolge tutti tranne l'Italia. Il ministro degli esteri
Antonino di San Giuliano non voleva la guerra, mentre Salandra, capo del governo, è
interventista, voleva la guerra, ma non a fianco dell'Austria, ma contro, quindi prende la
posizione di San Giuliano. Salandra voleva andare contro l'Austria con la Triplice Intesa. La
Triplice Alleanza scatta quando qualcuno attacca, è un'alleanza difensiva. L'Austria dichiara
guerra alla Serbia.

La guerra scoppia ed è una guerra che si basa su due fronti, ciò che aveva previsto il capo
tedesco Schlieffen. C'è il fronte occidentale e quello orientale, e Schlieffen voleva sfondare
velocemente il fronte occidentale perché la Francia non era molto forte per difendersi e poi
andare sul fronte orientale. Il fronte occidentale della Francia, invece, ha una difesa molto
forte perché è appoggiata dal popolo. Così si ferma sulla Marna e non riesce a entrare in
Francia. Il fronte orientale è paritetico come quello orientale, stesso contingente, questa è
l'idea di Schlieffen. I tedeschi sono ancora impegnati nel fronte occidentale e intanto in Italia
c'era il grande dibattito tra interventisti e neutralisti.
Gli interventisti fanno un patto del 26/04/1915, il governo italiano si impegna a scendere in
guerra contro gli Stati centrali: è un patto segreto. Il 24 maggio 1915 l'Italia entra in guerra
con la speranza che possa essere veloce, invece no, perché i fronti saranno tre, oltre a
occidentale e orientale c'è il fronte del Carso, anch'esso paritetico. In questo patto segreto
non tutti erano d'accordo né di intervenire con la Triplice Intesa né di entrare in guerra. La
svolta sarà nel febbraio 1917, quando la Russia non esce formalmente dalla guerra ma con
le Officine Putilov termina lo zarismo. Nell'aprile del 1917 Wilson, presidente americano
riesce a fare entrare in guerra gli Stati Uniti. I tedeschi con un sommergibile avevano
affondato la nave inglese Lusitania con a bordo molti passeggeri americani. Questo sarà
decisivo per la dichiarazione di guerra contro l'Inghilterra e anche gli Stati Uniti. C'è una
vittoria degli imperi centrali, nell'ottobre del 1917 c'è la disfatta di Caporetto. In molti libri si
dice che la sconfitta è data dagli italiani scappati per codardia, ma in realtà Cadorna non
aveva dato ordini e aveva disorganizzato gli eserciti. Gli austriaci erano più forti e avevano il
doppio del contingente. Gli italiani si erano resi conto che non potevano farcela. Dopo che
Salandra si è dimesso diventa presidente del Consiglio Boselli, che sosteneva Cadorna, e
come ministro degli esteri c'è sempre Sonnino. Dopo la caduta del governo Boselli dovuta al
fallimento di Cadorna, il nuovo capo del governo Vittorio Emanuele Orlando affiderà le
truppe ad Armando Diaz, che riesce a ribaltare un po' la situazione. Ormai è una situazione
d'attesa. Nel 1918 sono tutte vittorie dell'Intesa contro gli imperi centrali: l'Italia avrà la
vittoria di Vittorio Veneto, con l'armistizio di Villa Giusti, a Padova nel 1918, anno della resa
definitiva della Germania.
Iniziano tutti i trattati di pace che si svolgono nelle più importanti sedi di Parigi, tra cui il
trattato di Versailles, umiliante per la Germania, che avrà dei danni ingenti da pagare che poi
non pagherà. Keynes, consulente del governo inglese (economista) dirà che questa fine
sarà già l'anticipazione di una guerra futura. Sono già 14 condizioni finali di Wilson.
L'America vuole creare una pace, una Società delle Nazioni per mantenere questa pace. Gli
Stati Uniti la vogliono ma non entrano perché i democratici perdono le elezioni. La Russia
non entra per il comunismo. In Italia i trattati di pace saranno gestiti da Sonnino, ma siccome
l'atteggiamento dell'Italia a Caporetto è stato secondo Wilson sciagurato, dice, "Italia cosa
pretendi, devi rispettare il patto di Londra, hai già avuto le terre irredente."

Visione Italiana
La Grande Guerra è un conflitto che si combatte in Europa, tra il 1914-18, in Italia 1915-18.
Molti storici la definiscono quarta guerra d'indipendenza contro il nemico storico, l'Austria. È
ovvio che se l'Italia entra in guerra lo dovrà fare con gli alleati, tedeschi e austriaci. Si
dimostra che l'alleanza con l'Austria è stata voluta da qualcun altro. Non è stata un'alleanza
sostanziale. Quando scoppia la Prima Guerra Mondiale e tutti sono chiamati al rispetto delle
alleanze, l'Italia non fa valere la propria alleanza. Solo in caso d'attacco l'Italia deve entrare
in guerra a fianco dell'Austria. L'assassinio dell'arciduca non è un vero attacco e nemmeno
la Germania è stata attaccata. L'Italia non vede questa richiesta dell'Austria un motivo per
entrare in guerra. Salandra nel 1914-15 ha già in mente di entrare in guerra con l'Intesa, così
come il ministro degli esteri Antonino di San Giuliano. L'Italia sta a guardare, si muove solo
diplomaticamente. Quando scade l'accordo con la Triplice Alleanza, l'Italia può intervenire
con l'Intesa. Nel dicembre del 1914, l'Italia occupa il porto di Valona, in Albania, e la
Germania si muove con l'Austria in modo che l'Italia possa avere le terre irredente, per darle
il contentino, non perché intervenga con loro, ma perché non si allei con la Triplice Intesa.
Ma l'Italia si rende conto di questa manovra. Quando è chiaro che l'Italia non entrerà in
guerra con Germania e Austria, ci sono due possibilità, o mantiene il neutralismo, o entrerà
con Francia e Inghilterra. C'è un grande dibattito tra neutralisti e interventisti. Lo storico
Salvadori sostenne che l'Italia è stata un apparato amministrativo burocratico. Che la guerra
sia giusta o no viene fuori un sentimento nazionale. In Italia non avviene, e nemmeno in
Russia, forse perché il sentimento nazionale non c'è. Forse l'Italia aveva fatto un proprio
conto sano, perché aveva capito che non allearsi con Austria e Germania sarebbe stato
devastante, secondo lo storico Salvadori. I neutralisti spinti dalla figura di Giovanni Giolitti
sono coloro che non vogliono la guerra. Lui sa che l'Italia ha difficoltà economiche e non ha i
contingenti per una guerra tale. Inoltre vorrebbe che l'Italia giocasse in modo più
diplomatico, e sogna Roma il luogo della fine dei trattati di pace, ma sa che deve fare i conti
con il fatto che molti in Italia vogliono entrare in guerra. Il papa (Benedetto XV) non vuole
entrare in guerra per due motivi: perché portava a stragi di sangue, ma soprattutto perché
doveva andare contro l'Austria, baluardo del cattolicesimo. Anche a sinistra c'è un
movimento di neutralisti, per il partito socialista che fa fede al manifesto dell'Internazionale
1913. Dicono che non è il caso di entrare in guerra, perché non serve al proletariato. Ci sono
tanti neutralisti.
Per gli interventisti come Vittorio Emanuele III è una questione di prestigio contro Francia e
Inghilterra, che erano veramente forti. Anche il governo Salandra e il ministro degli esteri
Sonnino erano in buonissimi rapporti con l'Inghilterra. Entrare in guerra avrebbe dato potere
al governo e avrebbe ripristinato la stirpe italiana di Depretis 1882, iniziata con la guerra di
Crimea e tutto era stato interrotto per Bismarck. Alcuni esponenti di sinistra, i socialisti e i
sindacalisti rivoluzionari vogliono la guerra per destabilizzare il sistema, e godere del crollo
di sistema, perché potrebbe essere qualcosa di buono per il popolo e il proletariato, e
Bonomi e Bissolati, esponenti di sinistra che passano a una visione più liberale, erano a
favore anche della guerra di Libia 1911-12. Pensavano che con questa guerra l'Italia
potesse seguire le orme inglesi per un sistema liberale. Anche un esponente antifascista
Gaetano Salvemini vuole l'intervento della guerra in modo più moderato. Gli interventisti
dicono che è meglio intervenire per risolvere le questioni di Trento, Trieste e Gorizia. Anche i
futuristi di Marinetti, i nazionalisti, vogliono la guerra, ma per una questione nazionale (un po'
hegeliani). Il quadro degli interventisti, sebbene minore rispetto ai neutralisti, si fa sentire.
Benito Mussolini: uno dei maggiori esponenti del partito socialista italiano, quando parte il
dibattito è direttore del giornale ​Avanti​, ed è contrario alla guerra. Poi comincia a parlare di
neutralismo attivo, di guardare dalla finestra la situazione, e vediamo se ci è utile intervenire
o no. Questa condizione lo porterà ad essere espulso dal partito socialista e dal giornale. Poi
fonderà un altro giornale con i soldi della Confindustria (di destra), e diventerà interventista.
Poi durante la Prima Guerra Mondiale Mussolini sarà un telefonista, e non farà nessuna
azione eroica. (25/10/19)
Questo dibattito va avanti ma il governo all'insaputa del parlamento firma un trattato segreto
con l'Inghilterra che prevede l'intervento dell'Italia a fianco di Francia e Inghilterra, e a
seguito del quale avrebbe ottenuto Trento Trieste e Gorizia, e il porto di Valona. Così, il 24
maggio 1915, l'Italia entra in guerra. L'Italia però non va a modificare lo scacchiere come
avevano pensato Inghilterra e Francia. Si trattava di una guerra di trincea. Si trattava di
corridoi scavati sul terreno con filo spinato e mitragliatrici, e molte volte voleva dire che era
un facile bersaglio per le artiglierie nemiche. Fronte orientale e fronte occidentale si
muovono in una dimensione di sostanziale parità. Questa è la cosa peggiore che può
capitare in una guerra di trincea. Se non c'è nessuno che si scopre si crea un'agonia
completa. C'è un nuovo fronte, quello del Carso, in cui si scontrano italiani e austriaci. Le
battaglie dell'Isonzo mostrano questo. Diventa un'agonia terribile raccontata da Ungaretti, e
soprattutto nella sua poesia ​Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.​ Questa guerra vede
perdere un'intera generazione di maschi in Italia, che muoiono o tornano mutilati. La
situazione non si sblocca, si sbloccherà nel 1917, grazie al generale Cadorna, con la disfatta
di Caporetto. Gli italiani non hanno chiaro cosa devono fare e i soldati si danno alla pacchia.
Sarà una sconfitta che porterà l'Italia a riflettere sul problema della guerra. C'erano state
tantissime manifestazioni contro la guerra e per il pane. La situazione sul fronte italiano era
devastante, perché mancavano le braccia, e non si aveva più Sonnino come ministro degli
esteri. Poi ci nominato ministro degli esteri Vittorio Emanuele Orlando, che sostituì Cadorna
con Diaz. Diaz è un generale con buone capacità e ritempra le truppe, dà fiducia emotiva e
fa aspettare il momento giusto per fare guerra a favore di un nuovo ingresso delle truppe. Il
tutto si conclude con l'armistizio villa Giusti. L'Italia vince questa battaglia e risulta tra i
vincitori della guerra, nel momento in cui gli austriaci sono ormai fiaccati e sono stati sconfitti
a Vittorio Veneto. Gli italiani si macchieranno di violenze inaudite quando gli austriaci sono
pressoché disarmati, dipende dalle fasi iniziali della guerra per gli austriaci. La spedizione
italiana sarà quasi punitiva, gli italiani venivano considerati i traditori. Sonnino si scontra con
il presidente americano Wilson, che ci dice di accontentarci perché abbiamo avuto le terre
irredenti, e gli italiani secondo lui non avevano fatto così tanto. Scrive contro gli italiani, che
chiedono carta bianca per trattare, ma non riescono a ottenere i risultati auspicati. La Prima
Guerra Mondiale è sì una vittoria, ma è quella che D'Annunzio considera vittoria mutilata.
Video rai 3:
Marco Mondino, Alessia Masini. Come mai si concepisce un grande valore al Piave?
Sfondamento degli austriaci. Il Piave e il fiume che ha lottato per la patria. È una guerra
sentita in maniera differente, cambia la natura. Gli italiani pensano che si tratti di un conflitto
differente, non per la politica,ma per difendere le nostre case.
C'è un'ipotesi, perché dopo aver sfondato l'esercito provassero ad entrare nelle nostre case?
Gli austriaci hanno improvvisato. Ma non si sarebbero trovati sguarniti andando oltre il
Piave? Pensavano che il collasso dell'esercito italiano sarebbe stato irreversibile.
Il 9 novembre 1917, dopo lo sfondamento nemico con Cadorna, c'è il ritiro. Diaz, schiera
80000 diciottenni o del 99. Si vuole contenere un nopuovo sfondamento nemico. La spinta
offensiva austriaca si è esaurita. 15 giugno 1918, operazione radeschi, la battaglia del
solstizio. Ma questa volta gli italiani sono impreparati. Qua do i cannoni austroungarico
aprono il fuoco gli italiani contrattaccano. 21 giugno, i comandanti austroungarici ordinano la
ritirata, e la battaglia del solstizio è vinta. Dopo Caporetto l'esercito austriaco sfonda la
frontiera italiana, e le terre irridenti che erano state occupate tornano nelle mani austriache.
La figura centrale per interpretare questo è il generale Diaz. Diaz è stato in grado di
interpretare il bisogno di motivazioni dei soldati, una folla di operai e contadini, da loro una
motivazione ideologica. Conta il fatto che fosse napoletano? C'era una differenza
generazionale tra Cadorna e Diaz. Diaz era libero dai fantasmi del passato, era più
umano,sembra avere più a cuore la gente, Cadorna era più freddo. Diaz combatte nella
guerra in Libia, dove resta ferito, ha esperienza in prima persona in guerra. Da ottobre a
dicembre l'esercito italiano si ricompatta, e l'esercito. Omincia a darsi una sostanza emotiva.
D'Annunzio partecipa a una spedizione militare contro le navi austriache per risollevare lo
spirito italiano sul Piave. Salpano dal canale della Giudecca a Venezia. Monito, ricorda di
osare sempre. Dan un,io vuole suscitare l'entusiasmo delle truppe italiane. Riporta un
messaggio sulle navi al comando degli austroungarici. L'11 febbraio 1918, la beffa di
muccari, riesce a risollevare le truppe. Di questi eventi si fa una grande propaganda tra i
civili, lanciando volantini. C'è una grande collaborazione civili militari. Il corriere della sera fa
propaganda per gli interventisti, e grazie a questo Gabriele D'Annunzio ha la sua eco. 9
ottobre 1918, attacco in direzione di Vittorio Veneto, diaz dispone di forze inferiore rispetto
all'avversario, ma gli italiani dispongono di artiglieria e aerei superiori rispetto all'avversario.
26 ottobre, il livello del Piave inizia a diminuire. Le truppe avversarie sono costrette al ritiro.
L'esercito austriaco è sopraffatto dagli attacchi e dalla disorganizzazione interna. L'esercito
italiano inizia l'inseguimento del nemico, e gli austriaci si ritirano. L'esercito di Diaz entra a
Trento e Trieste, e poi viene firmato larmisti,io a gialla giusti a Trieste.
Nel 1918 l'impero austroungarico si accartocciò o fummo noi a metterli in ginocchio?
Emergono i nazionalismo di slavi e croati e l'Ungheria blocca i rifornimenti, ci furono delle
concause. Ma qual è la causa prevalente? La vittoria di Vittorio Veneto fu una vittoria
dell'esercito italiano. Gli austriaci sono stati sorpresi dalla velocità della battaglia. In tre giorni
l'esercito italiano ha sfondato le linee avversarie. Vittorio Veneto è una delle poche battaglie
in cui si ha il concetto di manovra. Il Piave in quel momento era alla divisione tra la gloria o il
colosso. Il Piave è ostacolo tecnico, fisico e simbolico. L'esercito di Diaz è molto più
efficiente di quello di Cadorna, nonostante meno numeroso a causa dei morti. Il potere
politico si spazientì nei confronti di Diaz. Diaz condivideva ciò che pensavano tutti i generali,
che la guerra dei sarebbe conclusa nel 1919. Perché nella primavera del 19 e non
nell'autunno del 18? L'esercito italiano ed più valoroso rispetto all'anno prima, dal punto di
vista della motivazione, ma anche dell'organizzazione e dell'addestramento dei soldati
italiani. L'esercito austroungarico è come un budino di crema circondato da una scorza di
nocciole, quando si è sfondata la seconda, è facile farlo collassar completamente. C'erano
tensioni tra il potere politico e quello militare. La canzone del Piave diventa un mito.
Secondo video:
Il Pia e diventa il simbolo della parte della guerra difensiva. Dopo l'armistizio di villa Giusti
viene composta l'ultima strofa della canzone il Piave mormorò. I primi tre versi: nessuno
fante passo sul Piave perché i canti stavano tutti sul confine. La canzone retrodata gli eventi
dal giugno 1918 al 24 maggio 1915. Tutti lo sappiamo e facciamo finta di niente. Se non
venisse fatto kquesto inganno verrebbe meno la convin,ione degli italiani che la guerra
l'abbiamo fatta
Se difenderci. Abbiamo fatto una guerra per prendere le terre irridenti, ma poi risulta una
guerra difensiva. È più facile dire che la guerra l'abbiamo fatta per difenderci. La battaglia del
Piave rientrerà nella leggenda successivamente. Tra l'inno di Mameli e l'inno di Garibaldi
entra anche la canzone del piave. Oltre alle divisioni politiche la canzone supera anche le
divisioni geografiche. Questa vittoria simboleggia un'unità, viene proposta questa canzone
colpo la seconda guerra mondiale. Viene dato risalto non solo ai soldati al fronte, ma anche
a coloro che tramandavano il valore del soldato italiano. La leggenda del Piave incontra a
nascita dell'industria discografica. Il prfeszor Mondino ha dedicato due o tre libri alla prima
guerra mondiale. 8 settembre 1943, Vittorio Emanuele III scelse come inno la canzone
relativa alla leggenda del Piave, che era rimasto il nostro nonno ufficiale per tre anni. A
decidere tocca ad Alcide de Gasperi, che poi nonvp vuole tenere il vecchio inno, e sceglie
l'inno di Mameli. Così la vicenda del Piave resta Neal culture degli italiani ma scompare
dallinno nazionale.
Rivoluzione Russa
7 novembre 1917. Presa del palazzo d'inverno di San Pietroburgo, tra il 6-7 novembre.
Come sempre l'analisi migliore è quella del dettaglio storico, poi ognuno trarrà le conclusioni
che vorrà. La Russia era, allo scoppio della rivoluzione, ancora un paese arretratissimo, e le
ragioni della sua arretratezza sono lontanissime. Il ducato di moscovita 1614 si prende in
mano la Russia dei Romanov di tutte le Russie, non c'è solo una Russia, ma più di una. C'è
una Russia Bianca, ossia la Bielorussia (oriente), altri tipi di Russia e la Russia Caucasica,
(l'Armenia, la Georgia e la zerbaigian). La distinzione è di tradizione tra due blocchi. La
Russia vive un periodo di crisi. La crisi russa parte da lontano, dalla casata dei Romanov,
per una separazione linguistica culturale. Lo zar alessandro II 1661 aveva favorito i kulaki
ma questo fu come un boomerang, perché i contadini stavano peggio di prima, si era
tradotto nell'impossibilità per i contadini di avere un ruolo sociale, teorie di cernieschi, e le
teorie cianov, un docente maestro di Lenin. Le teorie del marxismo nascono anche in
Russia. La Russia era un paese che meno di tutti poteva partire da un'idea rivoluzionaria,
perché il marxismo parte da un concetto chiaro: la rivoluzione si attua dove il capitalismo ha
conosciuto le sue contraddizioni. Ma in Russia non c'era stato il capitalismo, quindi
sembrava il posto più lontano per la nascita di una rivoluzione. Lo zar Nicola II tende a una
strada folle contro il Giappone, e porterà nel 1905 a grandi scioperi repressi dall'esercito. Ciò
porterà alla nascita della Duma, sistema parlamentare, e nascono i ​soviet che non credono
alla volontà dello zar. Non credevano che lo zar avrebbe fatto nascere un sistema più libero,
ma che seguisse il sistema borghese e che volesse dare vita a un modo violento per placare
le esigenze.

(​Intervento di Elia​: In Russia sono poche aziende particolarmente ricche a dirigere


l'economia, mentre la massa di operai vive ancora in condizioni di estrema povertà. Le classi
più basse per eleggere un rappresentante necessitava di molti voti in più rispetto alle classi
agiate. Quindi, il proletariato è schiacciato sia dall'industrializzione a livello economico, sia
dalla classe borghese a livello politico. Spesso, inoltre, i proprietari delle fabbriche erano
inglesi o francesi, e i proletari erano sfruttati senza alcun diritto, e non avevano nemmeno la
possibilità di votare in Parlamento.)

Intanto, all'interno del partito di sinistra c'era la rottura tra bolscevichi (neutralisti) di Lenin
massimalisti o riformisti, e i menscevichi di marcov, i minimalisti. Insieme all'Italia è l'unico
paese dove la prima guerra mondiale è stata preceduta da un dibattito tra interventisti e
neutralisti. I bolscevichi erano neutralisti. Il mondo bolscevico inizia ad avere grandi risposte
dall'esercito russo che ha simpatie per i bolecevichi. In una congiura di palazzo lo zar Nicola
II decide di uccidere Rasputin, il padrone di palazzo, consigliere privato dei Romanov, che
era diventato quasi il padrone del palazzo. Era un personaggio scomodo. Non è una morte
provocata da rivoluzionari, ma avviene all'interno del palazzo zarista. L'ammutinamento più
importante è la corrazzata Potionkin. L'esercito, non riceve lo stipendio, così come gli operai.
Nel febbraio del 1917 parte la prima rivoluzione dalle Officine Putilov, dove gli operai,
prevalentemente donne decidono di fare una manifestazione. Lo zar manda l'esercito contro
la manifestazione, e l'esercito fraternizza con i manifestanti, che hanno gli stessi problemi
dell'esercito. Non c'è dietro un progetto leninista, si credeva alla manifestazione per il
disagio, e davanti a questo lo zar abdica, convinto che il suo ruolo verrà preso dal fratello
Michele, ma questo rinuncia al ruolo. Il sistema zarista cade per nulla. È vero che una
manintestazione importante è avvenuta, ma non tanto da fare cadere un sistema. Si credeva
che il comunismo potesse cadere solo per una terza guerra mondiale, mentre accadde per
le riforme di Gorbaciov. La storia russa sembra un colosso, ma in realtà è un colosso di
argilla. La rivoluzione di febbraio prima fa nascere un governo provvisorio di Lvov, poi da un
avvocato Kerenskj, per creare un sistema parlamentare. Questo tipo di sistema avrebbe
potuto produrre una costituzione, e all'interno di questo sistema c'è l'idea di andare avanti
con la guerra, e c'è quella che Gronskj definisce diarchia di potere ovvero il potere formale è
in mano al governo provvisorio, quello sostanziale in mano ai soviet. Partono dal basso e
rispondono alle esigenze della popolazione. I soviet diventano il punto di riferimento
sostanziale. La diarchia di potere non può reggere il sistema, ma serve un potere anche
democratico discutibile, ma non possono esistere due paralleli, perché uno dei due cadrà. Il
governo provvisorio, per trovare una mediazione con i soviet darà l'amnistia politica, che
consente il rientro dopo più di 15 anni di Lenin in Russia, che era stato allontanato per
sommosse e ribellioni. Lenin, il capo dei bolscevichi scriverà le famose ​Tesi di aprile,​ che noi
vedremo. Tutto avviene nel 1917 e nell'aprile ci sono le tesi che dicono pace subito, potere
ai soviet, terre ai contadini. Dentro questi pilastri c'è tantissimo. C'è anche una rivoluzione
coperincana del marxismo. Si prendono tutti i concetti del marxismo ma si tralascia che il
comunismo nascerà in un paese che ha già conosciuto le contraddizioni del capitalismo. Qui
si parte da un paese arretrato, la Russia, e nasce l'idea di prendere il potere. C'è un colpo di
stato dei ex zaristi guidati da Cornilov, che cercano di riprendere il potere nell'estate (luglio)
del 17, contro il governo provvisorio. Questo colpo di stato viene sventato non dal governo
provvisorio, ma dai soviet. A questo punto è chiaro che i soviet diventano il solo punto di
riferimento. La presa del palazzo d'inverno, 6-7 novembre, è avvenuta senza spargimento di
sangue. Questa è una cosa che viene detta poco della rivoluzione russa. Non si tratta di uno
atto violento, ma c'è l'idea che tutta la società zarista sia ormai deformata. Lenin
commissario degli esteri provvisorio, Stalin commissario interno provvisorio, Gronsky. Ci
doveva essere un'assemblea costituente. Si fanno le elezioni o no?
Lenin è combattuto dall'idea che, dato che siamo la dittatura del proletariato e abbiamo
preso il potere, perché dobbiamo confrontarci con un sistema borghese che prevede
l'elezione di un'assemblea costituente? Le assemblee costituenti sono dei riti borghesi per
diminuire l'azione proletaria. Lenin parte anche da un altro presupposto: la politica sarà
sempre la dittatura di una classe su un'altra. Occorre che il proletariato faccia la rivoluzione,
perché a quel punto da un sistema verticale si arriva a un sistema orizzontale, perché
nessuno può andare sopra né sotto al proletariato. Gracco Babeuf chiamerà questa società
la Società degli uguali, che diventa una possibile realizzazione. Si svolgono le elezioni per
l'assemblea costituente, perdono i bolscevichi, vincono i socialisti rivoluzionari, quelli di
Herzen e Cernysevskij. Lenin non riconosce i risultati, e scioglie l'assemblea costituente
all'inizio del 1919. Non ci sarebbe stato niente di male a scompensare il risultato delle
elezioni per i leninisti, ma sicuramente questo è un errore fatto da Lenin. Secondo i critici
Lenin ha fatto un ragionamento pragmatico: Lenin non pensava minimamente nel febbraio
del 1917 che sarebbe diventato il capo di stato della Russia, e all'inizio ha un po'
improvvisato. Ma in questa improvvisazione c'è una grandezza politica, una visione
filosofica, una capacità grande di Lenin. Ammettono l'improvvisazione ma anche la strategia
e l'abilità. La Russia è nata, ma intanto continua la guerra, perché non è stata firmata una
dichiarazione di pace. Sarà la Germania a risolvere il problema a Lenin, perché sarà la
Germania a aggredire la Russia con il trattato Brest Litovsk del 1918. La Russia si trova ad
affrontare tre problemi di politica interna:
- La guerra civile tra bianchi e rossi, guerra civile vinta grazie all'armata rossa
- Una guerra con la Polonia per i confini, che verrà persa e ci sarà il trattato di Riga del
1921.
- A Versailles si cerca di creare degli stati cuscinetto per evitare che il genere
comunista si propaghi in tutta Europa.
In questa situazione di difficoltà Lenin aveva pensato di istituire il comunismo di guerra, che
prevede la privazione di ogni forma di proprietà privata. Come tutti i sistemi applicati in modo
rigido, alla perfezione, non funziona, perché manca il commercio al dettaglio. Per comprare il
prodotto bisognava fare 50 km con i somari. Lenin, per risolvere il problema, nel 1921 crea
la NEP, nuova politica economica. Secondo alcuni c'è una mescolanza delle economie del
capitalismo e comunismo. Secondo la maggioranza, invece, come si fa a non definire
comunismo un sistema dove tutte le aziende e le banche sono di stato? Ragionamento di
Lenin: per far ripartire l'agricoltura, occorre che aziende con poche dipendenti siano private,
e le eccedenze non vengano più requisite ma tassate. Questi tre testi dimostrano la nuova
mentalità di Lenin che sa applicare la teoria alla sua azione del momento. La NEP non darà
risultati eccezionali ma farà ripartire l'unione sovietica, e Lenin si farà riconoscere da molti
paesi, e nel 1919 nasce la Terza Internazionale. Qui Lenin mostra una flessibilità tardiva,
prima nessuna collaborazione con i socialisti, aveva detto che tutti i partiti comunisti che
volevano fare parte dell'Internazionale dovevano dipendere da Mosca, dove essa era partita.
Quando Lenin detta le 21 condizioni, tra di esse c'è quella di non collaborare con i socialisti.
Poi Lenin rivede la teoria, fronte unico tra socialisti e comunisti, ma ormai è tardivo,
soprattutto per l'Italia, perché al momento della Terza Internazionale, è tardi per il fronte
unico, perché c'è già la separazione tra comunisti e socialisti e nel 22 nascerà l'unione delle
repubbliche socialiste sovietiche, all'inizio sono 4 poi aumentano, con un sistema
bicamerale, e un presidium di 21 membri, gestito da Lenin. Poi Lenin si ammala, e nel
gennaio del 24 muore. Poi dopo Lenin, troveremo lo stalinismo, che ne è la prosecuzione.
Parte la lotta di Zinoviev Kamenev Trotsky Kuchalin, tra questi 4 personaggi. Stalin ha in
mano la Pravda, l'organo di stampa ufficiale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
Stalin annienta la deviazione di destra e di kuchalin perché troppo riformista, poi si allea con
Kamenev per eliminare Trotsky. Lui scapperà e cambierà nome. Stalin insieme a Zinoviev e
Kamenev fa capire a queste due persone che il potere sarà nelle loro mani, ma proprio a
quel punto Stalin tirerà fuori il suo vero volto. Anche se questi due erano leninisti, hanno
criticato Lenin per la NEP, li annienta politicamente, costringendoli a chiedere scusa per
questa critica. Nel 1927 Stalin diventa capo di stato. Lo stalinismo è stata secondo alcuni
una devianza del comunismo, secondo altri comunismo vero e proprio, secondo altri
degenerazione. Stalin non ha la struttura intellettuale di Lenin, e mantiene il proprio potere in
modo nevrotico, fonderà il culto della personalità nel 1934. Nel 1934, ci furono il congresso
dei vincitori e le purghe staliniste contro amici e nemici. Un suo amico Kirov viene ucciso da
Stalin stesso e farà ricadere le colpe su altri. Farà nascere i Gulag per i dissidenti politici.
Fonderà i piani quinquennali, secondo alcuni poco strutturati come il lavoro coatto, ma
hanno dato risultati incredibili.
Il primo piano quinquennale del 1927-32 fa passare la Russia da paese agricolo a paese
industrializzato con industria pesante dell'acciaio. Poi si creavano i ​sovocoz​, ​coz s​ ignifica
proprietà agricola collettiva. Per trovare una traduzione di ​sovo è molto difficile. ​Sovo è tipo
soviet, un'assemblea. ​Sovocoz​ sono un'azienda politica statale, così migliorano l'agricoltura.
Il terzo piano quinquennale è stato fermato dalla guerra. Per quanto riguarda la politica
estera, lui ha ereditato la Terza Internazionale di Lenin, organizzazione del comunismo, che
aveva parlato prima di nessuna organizzazione con comunisti poi del fronte unico. I fronti
popolari otterranno vittorie in Francia e in Spagna.
Nel 1934, grazie alla diplomazia, è entrato nell'SDN Società Delle Nazioni. Ma poi Stalin per
le scelte che farà si troverà isolato da Francia e Inghilterra, che non lo invitano a Monaco,
perché non era molto amato. Il 23 agosto del 1939 farà un grande errore, nel patto
Molotov-Ribbentrop. Lo stalinismo ci sarà anche dopo, perché il dopoguerra sarà gestito da
Stalin. Stalin sarà una figura ambigua, presentato con tratti violenti enormi, è visto da
qualcuno come il padre del comunismo, da altri come la sua degenerazione. Sì è scelto il
male minore, che è il comunismo, lo stalinismo. Conferenza di Jalta e di Potsdam, dove
Stalin non troverà più alcun appoggio e tirerà fuori il peggio di sé. Dopo Stalin ci sarà
Kruscev, poi Breznev.
Italia 1919-22
L'Italia in questo periodo è uno dei momenti più complessi, amche se l'Italia non ha npmai
aveputo periodi semplici. Dalla marcia su Roma ci si muove fino ai trattati di pace. C'è stata
una vittoria battezzata da D'Annunzio come vittoria mutilata. Ancora oggi se ne dibatte
ancora, e c'è ancora una discussione tra chi dice che la guerra andava fatta e chi dice che è
stata un errore. La guerra secondo alcuni andava fatta e sono stati gli alleati che ci hanno
tradito. I sistemi liberali tendentio alla democrazia come quello francese inglese non sono
stati affidabili perché non hanno dato un ruolo importante allo spirito e l'Italia è diventata
ancora più frantumata. Il deduciamo porta ancora a riflettere sul significato della guerra e se
ne è valsa la pena, chiedendo ragazzi che tornano con mutilazioni importanti. Il milite ignoto
a Roma, molti soldanpti sono moripti senza dare upimportanza alla loro morte. Se moriva un
somaro bisognava spiegare il perché, per un soldato no. La vita dell'uomo sembra valere
molto meno rispetto a quella di un animale. Uno degli atteggiamenti tipici italiani, è che
quando un sistema c'è e mantiene alcuni eewuilibri anche sconvenienti, il sistema si critica in
continuazione, ma poi si mantiene il sistema, perché si fa fatica a cambiarlo. Ma quando
questo sistema crolla, l'atteggiamento è cercare le colpe, come se si volesse ripulirsi la
coscienza. Questo porta a una guerra di tutti contro tutti, in cui emergono le forze peggiori,
ossia il pensiero fascista. Poi ci sono i trattati di pace congelando e Sonnino, hanno la
delega, ma i risultati auspicati non ci sarannoe questi si dimetteranno. Diventa presidente
del Consiglio Orlando Saverio Nitti, ex radicale, vuole ereditare la democrazia ma trova una
situazione disastrosa. Deve passare da un'economia di guerra a un'economia di pace.
Questa cosa è estremamente complessa, perché la lira non vale più nulla, e il mattone è
salito in modo vertiginoso, e i proprietari di case ne approfittano in modo indebito.
Collocazione internazionale, bisogna modificare i rapporti con il neonato regno di iugoslavia,
perché si sono perse delle terre che appartenevano a noi italiani. Bisogna fare questo,
mandare avanti un sostenne economico difficile, e traghettare l'Italia verso la democrazia. Fa
una legge elettorale sensata, un sistema proporzionale puro, che è si il sistema più
democratico possibile, ma non sempre attuabile, perché i vecchi tradizionali partiti liberali
stavano segnando il passo, tanti partiti emergevano, ma nessuno era in grado di prendere la
maggioranza assoluta, e mancava una capacità di dialogo tra partiti. Si producono tanti
effetti negativi, e non è colpa di chi ha ideato la legge, ma nell'applicazione politica. Si entra
in quella sorta di ingovernabilità, che spesso è diventata unalibi di molti governi italiani
anche nel periodo repubblicano: si sarebbero potute fare tante cose che non si sono fatte a
causa di un sistema ingovernabile. E vero che è una scusa, ma ci si trova di fronte a
uningovernabitlita, perché in questo periodo nascono e si sviluppano grandi partiti di massa.
Nel 19 nasce il partito popolare, di origine cattolica anche se in pl non expedit non è stato
tolto, fondato da Alcide de Gasperi e... Ha una corrente centrista interclassista,?asseconda
è una corrente confindustriale, la terza è legata al sindacalismo bianco, che vorrebbe
occupare gli spazi storicamente presi dalla sinistra. Poi c'è il partito socialista, che si sta
sviluppando in maniera forte, ed è diviso in quattro correnti. L'anima classista riformista di
Turati, che vede la possibilità di dialogo anche con le forze industriali, una parte di
socialismo libertario, che vorrebbe un miglioramento delle classi proletarie, ma non guarda
con simpatia all'esperienza dell'Unione sovietica. Gli altri due gruppi sono gli ordinò visti di
Gramsci, Togliatti e Terracini, che vorrebbero ripartire dal giornale nuovo e dia consigli di
fabbrica e i soviet, e il quarto di Amedeo bordiga, astensionista rivoluzionario, che invece
guarda con estrema simpatia l'esperienza dell'Unione sovietica. Poi ci sono i liberali di
Giolitti, i liberalconservatpri. Tutti sono in Italia in questo periodo e spnessuno sembra
riuscire a governare in maniera decisa in Italia. Il fenomeno del nazionalismo si sviluppa
ancora di più in Italia a causa del deduciamo e del tema della vittoria mutilata. Tant'è che
Nitti è costretto a dimettersi per il biennio rosso. Il biennio rosso accade in tutto il mondo con
accenti e significati simili e diversi, con 3000 scioperi. Scioperi fatti da gruppi non sindacalisti
o da sindacati, per migliorare le condizioni dei lavoratori, o per simpatia al modello sovietico,
e questi sono quelli che spaventano di più. Lo sciopero, che poi prende un valore simbolico
importante, e quello della Fiat, lo sciopero delle lancette. Con l'introduzione dell'ora legale,
che consentiva di diminuire l'uso dell'energia, gli operai dicono voi ci guadagnate, e noi no.
Gli mettono le lancette nell'ora solare, ma non per prenderli in giro, ma per fare vedere che
anche loro potevano prendere decisioni, e di fronte a queste valanghe di scioperi gli
imprenditori chiudono le fabbriche, che vengono occupate dagli operai per dimostrare che
potevano guadagnare comunque. Vedremo l'impresa folle di D'Annunzio a fiume, per i
rapporti con la neonata Iugoslavia, sciolta da Giolitti. Nitti si dimettera, e diventerà capo del
governo di nuovo Giovanni Giolitti, che separa capo del governo dal 20-21, risolverà le
questioni allottocentesca, non alla novecentesca. Gli operai ottengono garanzie salariali, di
assistenza, ma non la possibilità di entrare nelle decisioni dei piani industriali delle fabbriche.
Vedremo anche unatteggiamentp della cgl, che firma l'accordo, anche se non
completamente convinta, perche ha paura di non sindacalisti e sindacalismo bianco formato
da braccianti oltre che operai, e Giolitti è ad accordare alle caratteristiche e a risolvere
alcune richiedere e volontà portando a soddisfare alcune richieste sindacali, anche se non
voleva farlo. I gruppi sindacalismo ti bianchi assumono importanza. Giolitti è costretto a
risolvere il problema di D'Annunzio con il scontro di sangue del 1920. Giolitti si dimettera
cercando di prendere un'importanza parlamentare e diventerà capo del governo Bonomi,
personaggio nato nel 1883. Il 23 marzo 1919 è nato il fascio da combattimento di Benito
Mussolini.
Un movimento che si definisce sindacalista socialista rivoluzionario ma che compirà violenze
molto felice di nei confronti dei socialisti a causa anche del lasciar fare di Bilotti. L'esercito e
le forze dell'ordine sembra che sostengano alcune azioni fasciste, o non fanno niente per
fermarle. Secondo Giolitti il fale minore tra socialisti e fascisti sono i fascisti, e commetterà
un grave errore. Il governo Bonomi dovrà essere garante di una sceneggiata: la stretta di
mano tra Mussolini e i fascisti per mettere fine alle violenze, e i socialisti sbagliano a fare
questa stretta di mano, perché è come se si rendessero responsabili, ma loro non sono
responsabili, le violenze non partono da loro. Giolitti manovra il Parlamento e alle elezioni
del 31 con la legge Nitti lui si presenta con blocchi nazionali che sono una delle tappe del
sistema bloccato del sistema connubio tra Cavour rattazzi. Il primo blocco nazionale che
vanno dai liberal conservatori, liberal progressisti, fascisti nazionalisti contro i gruppi
socialisti, che si stanno un po' disgregando. Al teatro Boldone l'ala degli ordinovisti e degli
estensionisti sto abbandona il teatro Goldoni e fondare al teatro San Marco il partito
comunista italiano, che entrerà nella terza internazionale voluta da Lenin. Ci si prenda di
fronte a una sinistra dinamica, e si forma il partito comunista, e segnerà il distacco in un
momento in cui la sinistra c'era. Ma avendo questo distacco è un po' tutto momento perché
la destra avanzava sempre più. Di fronte ai blocchi nazionali nonostante la sinistra si stacca,
i blocchi nazionali riescono a vincere le elezioni portando fascisti e nazionalisti in
Parlamento. Ovviamente questi deputati rappresenteranno al governo Mussolini che entra il
28 ottobre 1922. Proseguendo in questo percorso di si porta fino alla marcia su Roma.
Mussolini farà vedere sempre di più una faccia borghese, migliorata rispetto alla faccia
militare, e questo lo porterà ad avere dei problemi nel gruppo fascista anche nei confronti
delle squadracce di Amerigo domini che hanno paura che Mussolini si stia un po'
normalizzando, cosa che Mussolini forse voleva, ma aveva paura di perdere l'appoggio dei
fascisti e così deve mostrare loro che non è così. Al condresso di Napoli si deciderà di
prendere il governo con la marcia su Roma, e prima c'erano stati molti colpi di stato. I fascisti
avevano preso consigli comunali e provinciali. Viene cacciato mondolfi e si inserisce un
gruppo fascista con un atteggiamento lassista e superficiale del governo. È intanto diventato
capo del governo luigi fatta, nel febbraio del 22. La frase che rimane alla storia: "nutro
fiducia", ma vedremo come questa sarà mal riposta. Viene progettata un'azione di stampo
militare, con centro operativo a Perugia e da Matteo punti vicino a Roma. Partono quattro
colonne guidate da Balbo, debono, de Vecchi e bianchi, per andare a Roma a fare una
manifestazione a favore del fascismo, per chiedere al re di dare potere a Mussolini per farlo
diventare capo del governo. Il generale pugliese aveva chiesto al governo e al re di
dichiarare lo stato d'assedio ma il governo tergiversava, e l'azione dei fascisti va avanti. A
Roma si trovano tutti i fascisti senza avere un nemico con cui combattere. Mussolini era a
Milano in attesa degli eventi, e finché balco non riesce a comunicare con uno dei segretari
del dr, fa capire le sue intenzioni, e poi telefona a mussolini, e Balbo gli dice se ti non vieni
qui divento io capo del governo. Così mussolini arriva a Roma e ottiene l'incarico di capo del
governo, che ha fino al 43, segnando gli anni più dolorosi della storia.

Impresa di Fiume
Abbiamo visto il biennio rosso in generale, ora riprendiamo l'impresa di Fiume in particolare.
Questo periodo che va dal 19 al 22 è un periodo in cui avvengono tre fatti clamorosi,
l'impresa di Fiume di D'Annunzio, il biennio rosso, e la marcia su Roma che porterà
all'avvento del fascismo. L'impresa di Fiume è legata alla personalità di Gabriele
D'Annunzio. Gabriele D'Annunzio è il grande amante, vive per la sessualità, per la
sensualità, per il piacere, è definito il poeta fate, è un egocentrico. Vengono narrate delle
cose non vere su di lui, diventa un mito di sé stesso e per gli altri. L'eroismo di un poeta non
può essere solo con a penna e lo stile, ma si consuma anche nell'atto storico in cui vive:
D'Annunzio infatti partecipa alla prima guerra meodniale, guida aerei, sottomarini,
monoposto, è un amante della guerra ,della tecnica, di dimostrarsi eroico. Nel Piacere,
Andrea sferelli passerà da una storia d'amore con Elena muti, una donna sensuale, la donna
per la quale qualsiasi uomo perderebbe la testa, è la donna delle avventure nei momenti
eroici, Elena è l'amante, Maria è la moglie, la donan angelo. Lui farà l'errore che fanno gli
uomini che hanno molte donne, chiama la moglie con il nome dell'amante. L'amante oltre a
essere la donna dei suoi sogni, era anche l'ex. Tutto si riferisce, questo no. Questo ci fa
capire l'impresa di Fiume, se non capiamo la biografia di D'Annunzio, non si può capire
perché ha fatto quest'impresa. D'Annunzio viene associato di essere molto vicino al
fascismo, ma in realtà è mussolini che paga associato. È vero che D'Annunzio crede nel
super uomo, ma quando vedremo la costituzione di Fiume, vedremo che anche in
D'Annunzio ci sono dei segni di sinistra. Va alla beffa di Buccari, un porto croato che
apparteneva all'impero austroungarico, con Luigi Rizzo nazionalista, Costanzo ciano padre
di Galeazzo, un fascista e fanno la beffa di Buccari con dei sottomarini, e lanciano delle
bottiglie con dei messaggi dentro, per deridere l'Austria: da questo messaggio, io potevo
bombardarci le mani, ma non l'ho fatto perché noi siamo superiori, vi abbiamo preso in giro.

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