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17/18 Accademia Nazionale di

Santa Cecilia

17/18 Accademia Nazionale di


Santa Cecilia

Pappano
Inaugurazione della Antonio Pappano direttore Lukasz Golinski (Re Ruggero II)
Stagione Sinfonica 2017/2018 Orchestra, Coro e Voci Bianche Lauren Fagan (Roxana)
Giovedì 5 ottobre ore 19.30 dell’Accademia Nazionale di Edgaras Montvidas (Il pastore)
Sabato 7 ottobre ore 18 Santa Cecilia Marco Spotti (Arcivescovo)
Lunedì 9 ottobre ore 20.30 regia in presa diretta e Helena Rasker(Badessa)
Szymanowski proiezioni video masbedo 5/7/9 ottobre
Kurt Azesberger (Edrisi)
Karol Szymanowski
RE RUGGERO

in collaborazione con

Auditorium
Parco della Musica Roma
infoline 06 8082058
Orchestra, Coro e Voci bianche
DESIGN : VENTI CARATTERUZZI

IN COLLABORAZIONE CON

dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia


www.santacecilia.it
regia in presa diretta e proiezioni video MASBEDO
Auditorium Parco della Musica Roma
infoline 068082058
RUBRICHE 22 Quarantotto opere complete,
miti PLUS

6 In Scena 39 titoli di 13 compositori.


Pappano riscopre Szymanowski; De Ana
Classic Voice Nel decennale la Decca onora
la poco frequentata “Jérusalem” di Verdi
n. 220 il ricordo di Luciano Pavarotti
settembre 2017 16 Radio/Tv/Sat
mensile di lirica,
Tamerlano con Bejun Mehta su Radio3
sinfonica,
antica, jazz, Bergman “lirico” su theoperaplatform
contemporanea
diretto da 18 Viaggi musicali
Andrea Estero A Berlino “Faust” diretto da Barenboim.
in copertina: Kent Nagano Poi Pollini, Mehta, Domingo, Netrebko

21 foyer Alberto Mattioli

NEL CD 47 Playlist Angelo Foletto P L U S


55 HIsTORIAE Guido Salvetti Un cofanetto che riassume
la sua vera eredità artistica,
57 Recensioni CD & DVD P L U S
predilezioni, idiosincrasie
72 DAL VIVO e rifiuti compresi
82 blog Quirino Principe
40 Nonostante le apparenze,
classic Voice cd

Weber non c’è differenza tra Opere


Concerti per clarinetto e orchestra
op. 26, 73 e 74
SERVIZI e Concerti per clarinetto di
Carl Maria von Weber
Quintetto con clarinetto op. 34 28 Confronti
Sabine Meyer Cresciuto nelle campagne cinesi, Tan Dun
Staatskapelle Dresden porta il suo incrocio compositivo di Oriente
Herbert Blomstedt e Occidente alla Biennale di Venezia dove
riceverà il Leone d’Oro

NELL’ALBUM 30 autori
Callas Live Gli accordi, la melodia accompagnata
Le grandi scene esistono solo in Occidente. Lo spiega il
Ascolta il restauro sonoro Warner sociologo Max Weber nel saggio sulla
Codice per scaricare l’album musica tradotto in italiano per il Saggiatore

34 cover story P L U S Se la produzione lirica


PLUS È la prima volta che si rappresenta la Tetralogia
di Wagner con gli strumenti originali. E con
Kent Nagano e il Concerto Köln il suono si
sconvolge, entrambi i generi
puntano alla “progressiva
Per ascoltare i contenuti audio e video
fotografa con tablet o telefonino i QR proietta sulle “sensibilità” sceniche esplorazione al limite”
code che trovi nelle pagine della rivista
oppure accedi dal sito classicvoice.com 38 racconti
alla versione digitale e clicca sulle icone
PLUS
E un giorno Maria Carmela Abbado,
madre di Claudio, si decise a scrivere
48 Con “Stg. Pepper” i Beatles
eventi

codice di accesso
quei racconti intrisi di musica srotolati ai seppellirono le chitarre per
nipoti lì per lì. E ora Archinto li pubblica
imboccare tromba, corno
44 classic voice album inglese e ottavino
CLASSICVOICE.COM C’è differenza tra le incisioni della Callas
Il quotidiano on line dedicato alla grande musica con
notizie, anteprime, recensioni. E nello shop si possono in studio e quelle dal vivo? Ripulite e
ascoltare, sfogliare in anteprima e acquistare le nostre restaurate sono da “provare” in esclusiva
pubblicazioni. nel nostro cd digitale

CLASSICVOICE.TV 50 profili PLUS


La prima web tv dedicata alla classica e al jazz,
con anticipazioni dei dvd in vendita nei migliori Il suo Parsifal seguiva il wagnerismo
negozi di dischi. tracciato da Baudelaire e da Debussy.
Ma il “dégraissage” di André Cluytens
CLASSICSTORE.IT riguardava pure il repertorio sinfonico
Il meglio della produzione discografica mondiale selezionato
da ClassicVoice offerto ad un prezzo speciale.
52 euroamerica Cinquant’anni dopo la Fenice
CLASSICPEOPLE.IT Con il Lydian Chromatic Concept di fa suonare l’album che strizzava
La community che riunisce e promuove centinaia George Russell, il jazz “modale” si
di artisti e operatori musicali, con il
traduce in un’avanguardia novecentesca
l’occhio a Cage, Stockhausen,
database di tutti i profili contenuti
nella versione cartacea. con radici pitagoriche tutta da scoprire ma anche a Bach e a Schumann
Giacomo Puccini

La FanciuLLa deL West


20, 21, 22, 24, 25, 27, 28, 29 ottobre 2017
Foto Mitchell Kearney, Opera Carolina

Minnie Svetla Vassileva / Tiziana Caruso • Jack Rance Roberto Frontali / Elia Fabbian • Dick Johnson Marco Berti / Enrique Ferrer
Nick Tatsuya Takahashi • Sonora Sergio Vitale / Giovanni Guagliardo
maestro concertatore e direttore Donato Renzetti • Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari • maestro del coro Donato Sivo
regia, scene, costumi e proiezioni Ivan Stefanutti • video e luci Michael Baumgarten
realizzazione costumi Atelier Nicolao, Venezia
nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari in coproduzione con New York City Opera, Teatro del Giglio di Lucca e Opera Carolina di Charlotte

Biglietteria del Teatro Lirico


tel. 070 4082230 - 070 4082249 #teatroliricodicagliari
www.teatroliricodicagliari.it

Progetto “Rifunzionalizzazione del Parco della Musica e del Teatro Lirico di Cagliari - Internazionalizzazione e innovazione delle produzioni anche per la va-
lorizzazione turistico-culturale degli attrattori territoriali”. Finanziato dal Piano d’Azione Coesione “Progetti strategici di rilevanza regionale” che valorizzano
le priorità del POR FESR nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014-2020.
lingottomusica.it/concerti
DUEMILADICIASSETTE/DUEMILADICIOTTO

LUNEDÌ 30 OTTOBRE 2017 MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2017 LUNEDÌ 23 APRILE 2018


MUSICAETERNA LE CONCERT LORRAIN WDR SINFONIEORCHESTER KÖLN
DRESDNER KAMMERCHOR
Teodor Currentzis direttore Jukka-Pekka Saraste direttore
Alexander Melnikov pianoforte Christoph Prégardien direttore Arabella Steinbacher violino
Prokof’ev Joanne Lunn soprano Beethoven
Šostakovič Margot Oitzinger contralto Sibelius
Markus Schäfer tenore
Peter Kooij basso
Bach

LUNEDÌ 27 NOVEMBRE 2017 S A B AT O 1 7 F E B B R A I O 2 0 1 8 VENERDÌ 18 MAGGIO 2018


L E I F O V E A N D S N E S pianoforte MARIINSKIJ ORCHESTRA CHAMBER ORCHESTRA
OF EUROPE
Sibelius Valery Gergiev direttore
Schubert Varvara Nepomnyashchaya pianoforte Antonio Pappano direttore
Beethoven Rachmaninov Lisa Batiashvili violino
Chopin Liadov Ligeti
Brahms

LUNEDÌ 11 DICEMBRE 2017 GIOVEDÌ 8 MARZO 2018 MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2018


C A M E R ATA S A L Z B U R G LONDON PHILHARMONIC O R C H E S T R A G I OVA N I L E
ORCHESTRA LUIGI CHERUBINI
Pinchas Zukerman direttore e violino
Beethoven Vladimir Jurowski direttore Riccardo Muti direttore
© www.livio.it

Haydn Ray Chen violino Programma da definire


Mozart Sibelius
Stravinskij

maggior sostenitore

A U D I T O R I U M G I O VA N N I A G N E L L I V I A N I Z Z A 2 8 0 1 0 1 2 6 T O R I N O + 3 9 0 1 1 6 6 7 7 4 1 5 I N F O @ L I N G O T T O M U S I C A . I T WWW.LINGOTTOMUSICA.IT
spectator in scena
RARITÀ SOCIETÀ CONTEMPORANEA DIRETTE VIAGGI
pagina 10 pagina 13 pagina 15 pagina 16 pagina 18
De Ana a Parma con Il “Quartetto” suona Eredità Stockhausen. Tamerlano su Radio3 A Berlino riapre l’Opera
la rara “Jérusalem” nelle dimore storiche Da Guarnieri a Nieder Bergman lirico via sat col Faust di Schumann

RIBALTA

Il podio è vuoto
La Filarmonica della Scala ospita Spira Mirabilis, la super orchestra senza direttore.
A Jesi l’opera “Il colore del sole” di Gregoretti tratta da un racconto di Camilleri
Q uello che si sentirà alla Scala il 18
settembre ha una sua valenza stori-
ca, piccola o grande che sia. Nel tempio
l’orchestra Spira Mirabilis, la compagine
che raccoglie i migliori giovani musicisti
e le prime parti delle più importanti real-
Wander, che dal 29 settembre al 21 di-
cembre offre, a Milano tra l’Arsenale e
l’auditorium Lattuada, un pellegrinag-
dei grandi “Maestri” fa il suo ingresso tà musicali di tutta Europa, ospite della gio attraverso quel nuovo repertorio
un’orchestra senza direttore. Il podio è stagione della Filarmonica della Scala. musicale già familiare ai palcoscenici
vuoto. Gli esperti di cronologia scaligera La cosa scioccherà quella parte di pub- internazionali ma ancora poco eseguito
ci diranno se è la prima volta o no sul blico che si siede in poltrona per trova- in Italia. Altri, come i veronesi Virtuosi
palcoscenico del Piermarini per un pez- re conferma dell’autoritario prestigio di italiani, ospitano per la prima volta un
zo da novanta del repertorio sinfonico questo o quel chief conductor, neanche dialogo tra il passato e il presente della
come la Terza di Beethoven. Protagoni- fossero vecchi generali. Qui, al contrario, Nuova Musica, con tre appuntamenti
sta di questa prova - davvero eroica - è proprio in virtù di quell’assenza per certi (13-15 settembre, al Teatro Ristori, com-
versi clamorosa, si profetiz- prensivi il 15 di un dibattito pubblico) e
zano letture che rasentano la la complicità organizzativa del compo-
perfezione. E infatti l’ascolto sitore Alessandro Solbiati.
sarà concentratissimo: solo L’altro evento che vogliamo segnala-
un’Eroica, provata e riprovata re accade a Jesi l’8 settembre, dove un
dal collettivo che vive in una libro di Camilleri, Il colore del sole, di-
sorta di comune, magari do- venta un’opera per la musica di Lucio
pocena e a colazione. Gli en- Gregoretti, regia di Cristian Taborelli e
ph Giancarlo Pradelli

semble senza direttore non l’ensemble Roma Sinfonietta diretto da


sono peraltro una novità: il Gabriele Bonolis. Al centro della vicen-
Mdi - appena premiato dalla da è il diario di Caravaggio, che Camil-
Fenice come miglior gruppo leri dichiara aver avuto tra le mani in cir-
giovanile italiano - ha ora la costanze misteriose e da cui ha copiato
sua stagione, The Sound of alcune, preziose pagine. Vero o falso?
CARTELLONE

Bari Cagliari dicagliari.it Nyman, War Work; set. Silvestro: 27 set.


Teatro Petruzzelli Teatro Lirico Michael Nyman Band, La Bohème; dir. Recital; pf Armellini:
Verdi, Aida; dir. Made in Italy (la Città di Castello - contr. Summers, pf e Ciampa, reg. Ravella: 2 ott.
Bisanti, reg. Franconi canzone italiana: Umbria dir. Nyman: 6 set. 14, 16, 23, 27, 30 set. Schumann, Brahms,
Lee: 13, 14, 15, 16, 17, anni 1910-1950); pf Festival delle Schumann; pf Tosca; dir. Galli, reg. Sollima Franck; vc
19, 20, 21 set. Lucchetti, dir. Ballista: Nazioni Lonquich: 7 set. Bertolani: 22, 24, 26, Pianelli, pf Armellini:
Recital; pf Camicia: 8, 9 set. Sciarrino, Ravel; Beethoven; Orchestra 28 set, 1 ott. 3 ott.
18 set. Mozart, Le nozze di Quartetto Prometeo: della Toscana, dir. www.operadi­firenze.it Schubert, Grieg,
Beethoven, Kodály, Figaro; dir. Montanari, 1 set. Grin: 9 set. Dvorák; pf Tempestini,
Stravinskij; vl Midori, reg. Miller: 22, 23, 24, Strauss, Mozart; I www.festivalnazioni. Amici della Musica vl Visinescu, vc
dir. Neuhold: 27 set. 26, 27, 29 set., 1 ott. Fiati di Parma, dir. com – Fortissimissimo Petrucci: 4 ott.
Glass, Mintzer, Schumann, Paradiso: 4 set. Firenze Festival Beethoven, Bruch,
Brahms; Signum Mendelssohn; dir. R. Schubert, Hindemith, Firenze (Conservatorio) Piazzolla; vc
Saxophone Quartet, Abbado: 6, 7 ott. Brahms; Quartetto Passione Puccini Recital; pf Ferro: 25 Giovannini, pf Bertulli:
dir. Pretto: Haydn, Penderecki, Athenäum: 4 set. (Opera di Firenze) set. 5 ott.
3 ott. Dvorák; Belcea Mozart, Strauss; Madama Butterfly; Recital; vl Cardaropoli, La lira di Orfeo;
www.fondazione­ Quartet: 12 ott. Ensemble Berlin, rec. dir. Pasqualetti, reg. pf Ferro: 26 set. controten. Pe, tiorba
petruzzelli.it www.teatrolirico­ Servillo: 5 set. Ceresa: 8, 13, 15, 21 Recital; vl Gibboni, pf Pinardi: 7 ott.
in scena spectator
L’Acuto anteprima
Deve ancora compiere 16 anni e si è diplomata Wagner
a pieni voti e lode. Si chiama Jasmin Ghera la Der Ring des
Nibelungen
trombettista che al Conservatorio Luigi Cane- Berliner Philharmonic
pa di Sassari, sua città natale, studia da quando Herbert von Karajan
aveva sette anni. Secondo i commissari che (blu-ray audio cd)
l’hanno esaminata possiede “morbidezza di Il 1967 è l’anno cruciale
in cui Karajan fondò il Festival di Pasqua
timbro e naturalezza nel suonare che denotano di Salisburgo portando il Ring wagne-
un talento spiccatamente orientato alla profes- riano su quel podio. La registrazione in
sione”. Dopo un’esperienza con l’Orchestra giovanile della Sardegna e corsi di studio che seguì viene ora riproposta
perfezionamento con Benjamin Moreno, prima tromba dell’Orchestra nazionale in blu-ray con un libretto di 400 pagine
spagnola, e Jorge Giner del Conservatorio di Granada, quest’anno ha suonato lussuosamente rilegato e illustrato in oc-
casione dei 50 anni da quel memorabile
come solista nell’Orchestra junior della Verdi di Milano. avvio. Il direttore tedesco completò la
Tetralogia nel 1970, da riascoltare nella
migliore definizione (rimasterizzata a 24
la stecca bit /96 Hz) e con i libretti nell’originale te-
desco o nella traduzione inglese.
Due terzi degli europei con più di 16 anni hanno assistito almeno una volta a Karl Böhm
un evento culturale secondo gli ultimi dati disponibili Eurostat del 2015: si- The Early Years
gnifica che un terzo dei cittadini non ha visitato un museo, non ha assistito a (19 cd Warner
un concerto o a una pièce teatrale, non Classics)
Siamo negli anni Tren-
è andato al cinema o a un evento spor- ta e Quaranta in cui
tivo. È interessante osservare che circa Karl Bohm (1894-1981),
metà (45,4%) di quelli meno alfabetiz- direttore d’orchestra austriaco destinato
zati (fermi alla media inferiore) ha par- agli studi del padre avvocato per i quali
giunse al dottorato prima di entrare nei
tecipato; la quota sale al 70,2% per chi conservatori di Graz e Vienna, era in
ha un’istruzione media, fino all’87,5% piena ascesa. Nel cofanetto esegue Bee-
fra i laureati. Nel dettaglio il 45,3% de- thoven, Brahms, Bruckner, Mozart, Schu-

7
gli europei con più di 16 anni è andato bert, Schumann... ma soprattutto Richard
almeno una volta al cinema, il 42,6% ha Strauss (Till Eulenspiegels lustige Strei-
che, Don Juan e brani da Salome, Der Ro-
vistato un sito culturale, il 42% ha visto senkavalier e Daphne) del quale diresse
una performance live. Fanalini di coda quattro Paesi con meno della metà di diverse prime mondiali che gli diedero
frequentanti ad almeno un evento culturale: Romania 29,6%; Bulgaria 32%; fama di suo straordinario interprete.
Croazia 43,7%, Italia - ed ecco la stecca - 49,6%: spiegabile oltre che per il
The Gundula
ivello di istruzione per le diminuzioni di reddito. Janowitz Edition
(14 cd Deutsche
Grammophon)

Al concerto con la App Nata nel 1937 a Berlino


Gundula Janowitz pare
essere stata la voce
sopranile preferita da Karajan. Questo
Concentrazione e silenzio in platea durante un concerto di musica classi- tributo in occasione del traguardo ottua-
ca fanno decisamente a pugni con un telefonino acceso nelle mani di chi genario contiene lo spaccato su disco di
ascolta. Eppure c’è chi ha provato a metterli d’accordo. Lanciata dalla Ri- una carriera che l’ha vista impegnata fra
opera, oratorio e Lieder, più una breve
ver Oaks Chamber Orchestra di Houston come applicazione da scaricare su intervista realizzata nel 1969 mai editata
smartphone e tablet, la nuova App Octava trasmette sul cellulare annotazioni su cd. Si ascoltano arie mozartiane e altri
sul programma e la partitura per i più esperti mentre l’orchestra sta suonan- stralci tratti da lavori di Telemann, Han-
do. Sperimentata dalla britannica Royal Philharmonic Orchestra in una zona del, Bach, Beethoven Brahms, Wagner,
della Cadogan Hall appositamente designata per un pubblico attrezzato, pur Orff, Mendelssohn, Gluck, Schubert e Ri-
chard Strauss.
non mancando le critiche pare che l’applicazione piaccia e funzioni.

Bartók, Montalti; Marche (Jesi, T. Pergolesi) (Ancona, Chiesa di S. Fields, vl e dir. Hope: 14 set.
Quartetto Lyskamm: Festival Pergolesi Gregoretti, Il colore Maria di Portonovo) 1 set. Bartók, Dvorák;
9 ott. Spontini del sole (prima rappr. Attribuzioni, Mozart, Tallis, Mahler Chamber
Recital; pf Colafelice: (selezione) assoluta; dir. Bonolis, trascrizioni e Schnittke, Purcell, Orchestra, vl
11 ott. (Jesi, T. Pergolesi) reg. Taraborrelli: 8 set. adattamenti; sopr. Ligeti; MusicAeterna Kopatchinskaja, dir.
Pergolesi, Stabat (Loreto, Basilica della Esposito, pf Gorla: Orchestra and Choir, Payare: 18 set.
Stagione Mater; Le Banquet Santa Casa) Messa 17 set. dir. Currentzis: 5 set. Beethoven, Sibelius;
concertistica Céleste: 1 set. “L’homme armé”; www. Mendelssohn, Philharmonia
(T. della Pergola) (Apiro, Abbazia di Odhecaton: 9 set. fondazionepergolesi­ Strauss; NDR Orchestra London, dir.
Bach, Concerti S. Urbano) Bach/ (Monsano, Chiesa spontini.com Elbphilharmonie Salonen: 21 set.
brandeburghesi; Pergolesi, Vivaldi; degli Aroli) Vivaldi, Hamburg, dir. www.meranofestival.
Europa Galante, Le Banquet Céleste: Bach, Albinoni, Merano Valcuha: 7 set. com
dir. Biondi: 2 set. Corelli; Accademia Settimane (Duomo) Bach, Glass,
14 ott. (Maiolati, La casa Hermans: 10 set. Musicali Meranesi Müthel; org. Apkalna: Milano
Bach; vc Meneses: dell’olio) Oriente/ (Jesi, T. Moriconi) (selezione) 11 set. Teatro alla Scala
15 ott. Occidente; Monteverdi; La (Kursaal) Bruch, (Kursaal) Concerto di Humperdinck,
www.amicimusica. bandoneon Di Stagione Armonica: Beethoven; Academy canto; sopr. Kermes, Hänsel und Gretel;
fi.it Bonaventura: 3 set. 16 set. of St. Martin in the vl e dir. Begelnam: dir. Albrecht, reg.
spectator in scena
previsioni

Ruggero re di Roma
Pappano porta a Santa Cecilia l’opera del quasi dimenticato Szymanowski, ambientata
nel Medioevo in Sicilia. Allestita in forma semiscenica dal duo video-registico Masbedo
È conside-
rato il più
importante
tro sinfonie e due concerti per violino.
Ma anche due opere liriche tra cui Re
Ruggero, titolo scelto per inaugura-
esaltatore della bellezza e del piacere,
proclamato da un giovane pastore-
profeta. La composizione viene rap-
compositore re la stagione 2017-2018 dell’Acca- presentata ora in forma semiscenica
polacco dopo demia Nazionale di Santa Cecilia di con proiezioni video e regia del duo
Chopin. An- Roma. A dirigerlo il 5, 7 e 9 ottobre artistico Masbedo.
che lui pia-
nista, Karol
Szymanowski,
all’Auditorium Parco della Musica è
Antonio Pappano (foto) alle prese con
questo capolavoro musicale, quasi di-


Re Ruggero di Szymanowski
A.G.

scomparso a menticato, che deve molto alla cultu- Orchestra, Coro e Voci Bianche
soli 55 anni ra italiana. L’opera, scritta nel 1924 e dell’Accademia Nazionale di Santa
nel 1937, ha al ambientata dopo l’anno Mille in Sici- Cecilia
suo attivo, tra lia, durante il regno del Re normanno Dir. Antonio Pappano. Regia di Ma-
le sue opere Ruggero II d’Altavilla, racconta del sbedo
orchestrali più conflitto tra la chiesa cristiana della Roma, Auditorium Parco della Musi-
famose, quat- Sicilia medioevale e un culto pagano, ca, 5, 7 e 9 ottobre

Fidelio partenopeo
In forma di concerto, musicalmente maestosa, l’opera beethoveniana è diretta da
Zubin Mehta. Con Anja Kampe nel ruolo di Leonore, Peter Seiffert è Florestan
A pprezzare ancora meglio la sua
maestosità creativa. Tanto per-
mette, il 23 ed il 25 settembre, l’esecu-
di Beethoven che, sotto la bacchetta
di Zubin Mehta (foto), vede due attesi
protagonisti sul palco come Anja Kam-
Argomentazioni di per sé molto care a
Beethoven che trovavano anche una
loro diretta giustificazione nella situa-
zione in forma di concerto del Fidelio pe nel ruolo di Leonore e Peter Seiffert zione in cui si trovava, a quell’epoca,
in quello di Florestan. Nel cast la città austriaca di Vienna che, proprio
anche Samuel Youn, Evgeny Ni- nei giorni della prima rappresentazio-
kitin, Liang Li e Barbara Bargne- ne di Fidelio, era stata invasa dall’eser-
si. Questo Singspiel in due atti, cito napoleonico.  A.G.
composto dal maestro di Bonn tra
il 1804 ed il 1805, al culmine della Fidelio di Beethoven
sua esperienza e maturità artisti- Orchestra e Coro del Teatro di San
ca, vanta al centro della vicenda Carlo
temi sempre attuali come la lotta Dir. Zubin Mehta
contro la tirannia e l’affermazio- Napoli, Teatro di San Carlo, 23 e 25 set-
ne della libertà e della giustizia. tembre
CARTELLONE

Bechtolf: 2, 4, 6, 8, 16, Spira mirabilis: 17 set. pf Thibaudet, dir. (T. Dal Verme) Dvorák, Maghini, maestro Tallinn Chamber
20, 21, 24 set. Recital di canto; ms Metzmacher: 3 set. Smetana, Beethoven; coro Chiavazza, dir. Orchestra, Estonian
Bizet, Ravel, Dvorák; Barcellona, pf Vitiello: (Basilica di S. Orchestra del Teatro Rustioni: 9 set. Philharmonic
Orchestra Sinfonica 1 ott. Marco) Falvetti, Il Regio, dir. Noseda: Il Giorno dei Cori: 10 Chamber Choir, dir.
di Milano Giuseppe Brahms, Haydn, diluvio universale 6 set. set. Joost: 13 set.
Verdi, pf Tharaud, dir. Bartók; Wiener (oratorio); La Cappella (T. della Cooperativa) (Piccolo Teatro Studio (Conservatorio)
Fournillier: 10 set. Philharmoniker, dir. Mediterranea, Choeur Schubert, Die Melato) Recital; pf Rachmaninov,
Beethoven, Bruckner; Mehta: 8 ott. - www. de Chambre de Schöne Müllerin; ten. Olafsson: 11 set. Stravinskij; Orchestra
Sächsische teatroallascala.org Namur, dir. Alarcón: Bostridge, pf Drake: (T. Elfo Puccini) Sinfonica Nazionale
Staatskapelle Dresden, 4 set. 7 set. Beethoven, Grieg, della Rai, pf Gerstein,
pf Buchbinder, dir. MITO (Conservatorio) (Piccolo Teatro Studio Stravinskij; Orchestra dir. Bychkov: 14 set.
Thielemann: 11 set. SettembreMusica Sibelius, Rautavaara, Melato) Ravel, Liszt, Filarmonica di Torino, (Piccolo Teatro Grassi)
Händel, Tamerlano; dir. (selezione) Ciajkovskij; Orchestra Dun; pf Zee: 8 set. pf Montero, dir. Pretto: Recital; fis. Sidorova:
Fasolis, reg. Livermore: (T. alla Scala) Clyne, dell’Accademia (Piazza Duomo) 12 set. 15 set.
12, 19, 22, 25, 27, 30 Gershwin, Dvorák, Nazionale di Santa Beethoven; (Chiesa di (Chiesa di S.
set., 4 ott. Ravel; Gustav Mahler Cecilia, vc Mork, dir. Orchestra Giovanile S. Alessandro) Alessandro) C.P.E.
Beethoven; Orchestra Jugendorchester, Franck: 5 set. Italiana, Coro Pärt, Korvits; Bach, Die Israeliten
in scena spectator
BACCHETTATE danza di MYRIAM DOLCE

Bocciato il Ministero che manda ai Conservatori d’Italia come terza prova per Bologna
il diploma in Composizione una paginetta di un preludio di Busoni - pari alla Teatro
Comunale
seconda prova, già svolta giorni prima - invece dell’impegnativa analisi di 28, 29, 30
una partitura orchestrale di 50/100 pagine. Svista macroscopica dei funziona- settembre
ri dell’Istruzione che, come avviene per gli esami di Stato, hanno imbustato e Con La nona
inviato le tracce ai Conservatori. (dal caos, il cor-
Sono seguite telefonate convul- po), nella foto, Roberto Zappalà trae la
sua fonte d’ispirazione dall’ultima sinfo-
se fra docenti in commissione nia di Beethoven. Il regista e coreografo
d’esame: stesso errore a Bologna, siciliano propone una riflessione sull’uo-
Castelfranco Veneto, Torino? Sì, mo, in perenne conflitto con la speran-
ma sono le otto di mattina, a chi za di solidarietà e fratellanza. Parla di
un’umanità in movimento, in quanto
rivolgersi? Non resta che pren- assenza di dubbio, alla base della crea-
der per buona la “traccia”. Il Mi- zione.
nistero smentisce ma il dubbio
di un errore resta. Roma
Dal 20
settembre al 1°

Gilbert all’Elbphilharmonie
ottobre
Un ricco pro-
gramma dan-
zante per que-
sta edizione di
Il direttore newyorchese Alan Gilbert lascia una direzione musicale che dal Romaeuropa Festival. Kreatur (foto) la
2009 lo vedeva stabilmente nel West Side di Manhattan sul podio della New nuova creazione della coreografa tede-
York Philharmonic, per passare ad Amburgo, in Germania. È lui il direttore mu- sca Sasha Waltz, è una travolgente cari-
sicale designato della Ndr Elbphilharmonie Orchestra, con residenza nella sala ca di linee nei corpi di quattordici danza-
da concerto (l’edificio è visibile al centro della foto sullo sfondo) che si affaccia tori per un mix esclusivo di danza, moda,
musica e luce. Sidi Larbi Cherkaoui con
sul porto di Amburgo con le sug- Fractus V svela il conflitto tra comunica-
gestive sembianze architettoni- zione e manipolazione nella società con-

9
che di un palazzo galleggiante, temporanea. Di Dada Masilo una Giselle
a dispetto delle sue fondamenta tutta contemporanea contro la violenza
sulle donne (www.romaeuropa.net).
ben piantate a terra. Costata 843
milioni di dollari, è stata aperta Pescara
all’inizio di quest’anno. Spazio Matta,
17, 21, 22
settembre

L’Opera riqualifica Parma


Il festival abruz-
zese Corpogra-
fie dedica la IV
edizione a una
L’opera scende in piazza per riqualificare una zona degradata di Parma, non a riflessione sul
rapporto tra individuo e società. URTO/
caso nell’Oltretorrente, il quartiere popolare dove nacque Toscanini esattamen- Azioni per Wonder(L)and di Simona Ber-
te 150 anni fa. Un quartiere che è diventato multiculturale. Si tratta di un’ini- tozzi affronta la tematica dello stupore
ziativa che parte dal basso e che, pur avendo chiesto un contributo parziale e della meraviglia. TaikokiaT-ko (foto)
al Comune, cerca fondi fra i commercianti e gli abitanti della zona. “Una vec- dell’italo-giapponese Masako Matsushi-
chietta mi ha fermato per strada e mi ha dato sei euro. Mi ha commosso”, ha ta nasce dall’incontro tra danza e tai-
ko, nel tentativo di risvegliare l’energia
raccontato Halla Margret Arnadottir, soprano islandese parmigiana d’adozione nel corpo. Con Cosmpolitan Beauty di
che è il cuore dell’iniziativa. Dopo un primo esperimento di successo la scorsa Davide Valrosso va in scena una pièce
estate con Trovatore e Nabucco quest’anno si replica il 3 e il 10 settembre con capace di trasformarsi, dove i gesti ap-
Aida e Traviata. Con due personaggi che spiegano l’opera in modo divertente paiono come appunti di viaggio (www.
acsabruzzo.it).
in italiano e in dialetto. E fra i passanti che si fermano c’è anche qualche stra-
niero che solitamente bivacca proprio lì.

in der Wüste; Sinfonica di Milano dir. Fournillier: 21, 22, Nordwestdeutsche Canessa: 15, 16, 17 Cohen, reg. Curran: 19,
Coro e Orchestra Giuseppe Verdi, vl 24 set. Philharmonie, pf set. 21, 22, 24, 26, 27 set.
dell’Accademia del Hanslip, pf Zilberstein, Gounod, Messenet, Madzar, dir. Klumpp: (T. S. Carlo) Mozart, Chopin; pf
Santo Spirito, dir. dir. Salado: 19 set. Bizet, Halévy; sopr. 11 ott. Beethoven, Fidelio (in Geniusas, dir. Cohen:
Dantone: 16 set. (T. degli Arcimboldi) Hendrickx, ten. Chopin, Borodin; forma di concerto); dir. 30 set.
(T. Elfo Puccini) Ligeti, Bartók, Van der Linden, dir. Nordwestdeutsche Mehta: 23, 25 set. Schumann, Chopin;
Adams, Burtner, Respighi; Filarmonica Fournillier: 29 set., Philharmonie, pf Verdi, Simon pf Geniusas, dir.
McGowan, Andres; della Scala, vla 1 ott. Madzar, dir. Klumpp: Boccanegra; dir. Cohen: 1 ott. - www.
Eighth Blackbird: Rachlin, dir. Chailly: Takemitsu, Strauss, 12 ott. Ranzani, reg. Bussotti: teatromassimo.it
17 set. 20 set. www.mitoset- Mahler; dir. Axelrod: 5, www.soconcerti.it 7, 8, 10, 11, 12, 13, 14
(T. Dal Verme) Vivaldi, tembre­musica.it 6, 8 ott. ott. - www.teatrosan­ Parma
Merula, Ruffo, Marini; www.laverdi.org Napoli carlo.it Festival Verdi
Il Giardino Armonico, Orchestra Teatro San Carlo (T. Regio) Jérusalem;
dir. Antonini: 18 set. Sinfonica Verdi Società dei (Arena Flegrea) Palermo dir. Callegari, reg. De
(Auditorium di (Auditorium di Concerti Rossini, Il barbiere Teatro Massimo Ana: 28 set., 8, 12 ott.
Milano) Fairouz, Falla, Milano) Mozart, (Conservatorio) di Siviglia; dir. Britten, Midsummer (Busseto, T. Verdi) La
Ravel; Orchestra Colasanti; rec. Dessay, Chopin, Dvorák; Montesano, reg. Night’s Dream; dir. Traviata; dir. Rolli, reg.
spectator in scena
RIBALTA

Verdi a Gerusalemme
Nella regia di Hugo De Ana la poco frequentata “Jérusalem” resta fedele ai luoghi
dell’azione, con ambienti appena suggeriti nonostante gli “esterni” grandiosi
T itoli dalla grande popolarità come
La traviata, Falstaff e Messa da
Requiem ed altri come Stiffelio di as-
un canto dalle linee melodiche più
ampie e colori orchestrali più ricchi.
Per tutto questo Jérusalem può dirsi
plessa in quattro atti, lo è ancor di
più. Ritengo infatti che il regista, lo
scenografo ed il costumista, abbiano
sai minor frequentazione nei cartel- assolutamente un Grand Opéra! Ha una responsabilità enorme nel fare
loni internazionali. Sono questi gli in- tutti i canoni di questo stile: lo sfon- arrivare l’essenza dell’opera, raccon-
gredienti principali del cartellone del do storico con una trama avvincente, tando la storia sempre con un occhio
Festival Verdi che, dal 28 settembre colpi di scena, marce, balletto, l’im- nuovo, ma rispettando la musica
al 22 ottobre, animano Parma e Bus- portanza fondamentale del coro e, dell’autore. Il Coro di quest’opera,
seto. Ad inaugurare la kermesse, il 28 non per ultima, la lingua in cui è sta- che qui rappresenta il popolo france-
settembre al Teatro Regio di Parma, ta scritta, il francese. Così ho cercato se, dei pellegrini e di Gerusalemme,
è un’opera verdiana assai poco rap- di rispettare al massimo queste sue ha avuto per me, ad esempio, un’im-
presentata come Jérusalem proposta peculiarità. In realtà, in Italia il Grand portanza fondamentale ed un’enor-
in un nuovo allestimento con la regia, Opéra non ha avuto e non ha la stes- me fascinazione così come i drammi,
le scene ed i costumi dell’argentino sa presa sul pubblico che ha otte- gli amori e le solitudini dei protago-
Hugo de Ana, classe 1949, qui al de- nuto in Francia. Oggi il pubblico è nisti come Roger, interpretato qui dal
butto assoluto con questo titolo. abituato alla velocità, all’immediato, tenore Ramón Vargas, Gaston, cui dà
Jérusalem  è il rifacimento, in alla comprensione facile e naturale. corpo e voce il basso Michele Pertu-
francese, dei Lombardi alla pri- Con questa mia produzione cerco di si, ed Hélène, interpretata dal sopra-
ma Crociata. Quanto c’è del ribaltare questi cliché grazie anche no Annick Massis”.
Grand Opéra in  quest’opera  e ad un apparato scenico che sottoli- Nella sua Jérusalem si rispetta-
quanto di questo stile sopravvi- nea ogni aspetto della vicenda, sia no date e luoghi del libretto?
ve nella sua messinscena? pubblico sia privato. In Jérusalem “Di sicuro non ne ho fatto una tra-
“In realtà, Jéru- conosciamo due uomini, Gaston e sposizione in epoca contemporanea!
salem è molto Roger, amare la stessa donna, Hé- Sono stato fedele ai luoghi dell’azio-
più di un ri- lène, figlia del Comte de Toulou- ne, creando sul palco spazi dalla for-
facimento. È se. Una situazione conflittuale che te carica simbolica con una Tolosa e
un’opera total- porta ad una serie di eventi di cre- una Gerusalemme ‘suggerite’, non
mente nuova e scente complessità fino alla morte dichiaratamente messe in scena. E
differente da I di Roger, pentito dei suoi misfatti, anche le coreografie del balletto del
Lombardi, sia e di Gaston che si redime dopo la terzo atto di Leda Lojodice vanno in
per la trama, vittoria dei Crociati”. questo senso, non essendo univoca-
con Milano che Che cosa l’ha affascinata di mente né di stile classico, né con-
‘diventa’ la To- quest’opera ancora tutta da temporaneo”.  Antonio Garbisa
losa del 1095 scoprire?
e poi Gerusa- “La cosa che ho trovato più interes- Jérusalem di Verdi
lemme e con i sante nel lavorare a questa produ- Filarmonica Arturo Toscanini e Coro
Lombardi che zione è stato proprio il fatto che sia del Teatro Regio di Parma
‘si trasformano’ un’opera non molto rappresentata. Dir. Daniele Callegari. Regia, scene e
in frati, sia per Lavorare ad una nuova produzione costumi Hugo de Ana
la parte musi- è sempre una bella sfida ma, in que- Parma, Teatro Regio, dal 28 settem-
cale che vanta sto caso, in quest’opera cosi com- bre al 20 ottobre
CARTELLONE

Bernard: 29 set., 3, 4, 7, Pordenone Rimini Orchestra Barberio Corsetti: 8, Torino


9, 11, 12, 14 ott. Teatro Verdi Sagra Musicale Filarmonica di 13, 15 ott. Teatro Regio
(T. Fernese) Stiffelio; Schönberg, Gershwin, Malatestiana San Pietroburgo, www.operaroma.it Wagner, Tristan und
dir. Garcia Calvo, reg. Bartók, Ravel; (Palacongressi) vl Moreno, dir. Isolde; dir. Noseda,
Vick: 30 set., 6, 13 ott. Gustav Mahler Sibelius, Ciajkovskij; Temirkanov: 11 set. Accademia di reg. Guth: 10, 11, 14,
(T. Regio) Falstaff; dir. Jugendorchester, Orchestra Disney’s Fantasia – Santa Cecilia 15 ott.
Frizza, reg. Spirei: 1, pf Thibaudet, dir. dell’Accademia Live in Concert (con Szymanowski, Re www.teatroregio.
5, 15 ott. Metzmacher: 6 set. Nazionale di proiezione del film); Ruggero; dir. Pappano, torino.it
Messa da Requiem; Messiaen, Turangalîla; Santa Cecilia, vl Orchestra del Teatro reg. Masbedo: 5, 7,
sol. Pirozzi, Simeoni, Gustav Mahler Khachatryan, dir. Comunale di Bologna, 9 ott. MITO
Poli, Zanellato, Jugendorchester, pf Franck: 4 set. dir. Franklin: 15 set. Haydn, Mozart; SettembreMusica
maestro coro Thibaudet, ondes Strauss, www.sagramusicale­ Kammerorchester (selezione)
Faggiani, dir. Martenot Hartmann, Mendelssohn; NDR malatestiana.it Basel, dir. Antonini: (T. Regio) Clyne,
Callegari: 7 ott. dir. Metzmacher: 7 Elbhilharmonie 8 ott. Gershwin, Dvorák,
Gala Verdiano: set. Orchester, dir. Roma Eötvös, Mahler; dir. Ravel; Gustav Mahler
10 ott. www. Valcuha: 8 set. Teatro dell’Opera Pappano: 12, 14, 16 Jugendorchester,
www.teatroregio­ comunalegiuseppe­ Sostakovic, Auber, Fra Diavolo; ott. pf Thibaudet, dir.
parma.org verdi.it Rachmaninov; dir. McDonald, reg. www.santacecilia.it Metzmacher: 4 set.
in scena spectator
Jazz
Salviamo Casa Bizet
di alessandro Traverso
padova Jazz
Dal 9 al 14 ottobre
Ventesimo Padova Jazz
Per salvare la casa di Bizet a Bougival (co- Festival con Pat Metheny
mune francese dell’Île-de-France) dove il (foto) in cattedra per una
compositore parigino completò Carmen, conversazione sulla pro-
pria carriera e poi in con-
è stata lanciata una campagna di raccol- certo con Gwilym Sim-
ta fondi su www.dartagnans.fr/Carmen. cock al pianoforte, Linda
L’iniziativa, sostenuta da Europa nostra, Oh al contrabbasso e Antonio Sanchez alla
da Plácido Domingo e dall’associazione batteria. Fra artisti a sorpresa in varie sedi
musicali cittadine - con il Teatro Verdi e la
Amis de Georges Bizet, si prefigge di Sala dei Giganti che ospiteranno i concerti
creare uno spazio culturale, scientifico, principali - arriveranno a Padova il trom-
turistico denominato “Carmen” che sarà bettista Mike Applebaum, il pianista Eric
integrato nel locale Centro europeo della musica (Cem). In quella casa Bi- Reed e il cantautore Sergio Cammariere.
zet trascorse i suoi ultimi giorni e lì si spense il 3 giugno 1875 all’età di 36 Tornerà anche il format Jazz@bar coi suoi
appuntamenti ambientati in luoghi alter-
anni. L’edificio, costruita nell’Ottocento sulle rive della Senna, si affaccia nativi: locali, ristoranti e bar padovani, di-
sulla strada che porta in città se si proviene da Rueil Malmaison. stribuiti sia in centro sia fuori città (www.
padovajazz.com).

Cure orchestrali
Blue Note
Milano, 20, 24 e 27
settembre
Metti due quinti del
Due milioni di visualizzazioni su Youtube. Tante ne conta il filmato Paolo Fresu Quintet,
dell’orchestra sinfonica “Una nota in più” di Spazio Autismo, associa- Tino Tracanna (foto) al
sassofono e Attilio Zanchi al contrabbasso,
zione di Musicoterapia con sede a Bergamo, dove all’Ospedale Papa aggiungi Massimo Colombo al pianoforte e
Giovanni XXIII è stata realizzata l’esecuzione diretta da Silvia Gazzola Tommaso Bradascio alla batteria e ottieni
andata in rete. L’orchestra fa capo a un progetto nato nel 2004 per for- l’Inside Jazz Quartet, che il 20 settembre al
mare musicalmente bambini e ragazzi con autismo e disabilità cogni- Blue Note di Milano presenta il cd Four By
Four in cui vengono reinterpretati gli stili

11
tive. Questi, affiancati dai musicisti del Centro Esagramma di Milano di Billy Strayhorn, Charles Mingus, Dave
(www.esagramma.net/it/), imparano a sentire le proprie emozioni e ca- Holland e Kenny Wheeler e ai quali ognuno
pire come esprimerle attraverso i suoni. dedica un brano di propria composizione.

Bologna Jazz
Bologna,

Flor alla Verdi


Modena, Ferrara
dal 26 ottobre al
19 novembre
Sarebbe da segui-
re integralmente,
Nel presentare la stagione 2017-2018 che segna per l’orchestra Verdi 25 anni ma fra i concer-
di presenza a Milano, il presidente Gianni Cervetti ha anche annunciato il ti da non perdere segnaliamo - in attesa
passaggio del testimone fra la cinese Zhang Xian e, almeno per un triennio, di tornare a parlarne - a Bologna il 2 no-
Claus Peter Flor, direttore tedesco già dal vembre il quartetto del sassofonista icona
2003 fra i direttori principali de laVerdi. La jazz Lee Konitz, e il 7 novembre la band
del pianista e del batterista Chick Corea
sua attività è iniziata a luglio con l’integra- & Steve Gadd Band (foto); l’11 novem-
le delle sinfonie di Beethoven. Nella nuova bre a Ferrara il “solo chitarra” di Ralph
stagione sarà sul podio in 6 dei trentuno Towner; il 15 novembre a Bologna gli Yel-
programmi di concerto previsti. Flor ha lowJackets nella formazione con il figlio di
Jaco, Felix Pastorius, al basso elettrico. E
diretto orchestre in tutto il mondo: dalla ancora Kenny Barron, Barry Harris, Brian
Filarmonica della Scala ai Berliner, dalla Auger, Enrico Rava, Paolo Fresu... (www.
Staatskapelle alla Konzerthausorchester di bolognajazzfestival.com).
Berlino fino alla Malaysian Philharmonic.

(Chiesa di S. Filippo) Noseda: 7 set. (Auditorium (Piccolo Regio (Auditorium Rai) Scala, vla Rachlin, dir.
Falvetti, Il diluvio (Tempio Valdese) Museo Nazionale Puccini) Adams, Fairouz, Falla, Ravel; Chailly: 21 set.
universale (oratorio); Schubert, Die dell’Automobile) Burtner, McGowan, Orchestra Sinfonica www.mitosettembre­
La Cappella Schöne Müllerin; ten. Dvorák, Haydn, Ravel; Andres; Eighth di Milano Giuseppe musica.it
Mediterranea, Choeur Bostridge, pf Drake: Quartetto Noûs: 12 Blackbird: 15 set. Verdi, vl Hanslip,
de Chambre de 8 set. set. (Auditorium Rai) pf Zilberstein, dir. Trieste
Namur, dir. Alarcón: Il Giorno dei Cori: (Conservatorio) Rachmaninov, Salado: 18 set. Teatro Verdi
5 set. 9 set. Beethoven, Grieg, Stravinskij; Orchestra (Conservatorio) Bosso, Beethoven; pf
(T. Regio) Sibelius, (Piazza S. Carlo) Stravinskij; Orchestra Sinfonica Nazionale Vivaldi, Merula, Ruffo, e dir. Bosso: 10 set.
Rautavaara, Beethoven; Filarmonica di Torino, della Rai, pf Gerstein, Marini; Il Giardino Rossini, Wagner,
Ciajkovskij; Orchestra Orchestra Giovanile pf Montero, dir. Pretto: dir. Bychkov: 16 set. Armonico, dir. Sostakovic; dir.
dell’Accademia Italiana, Coro 13 set. (Conservatorio) Arie Antonini: 19 set. Caetani: 15, 16 set.
Nazionale di Santa Maghini, maestro Pärt, Korvits; e danze scozzesi (Piccolo Regio Stokowski, Berg,
Cecilia, vc Mork, dir. coro Chiavazza, dir. Tallinn Chamber e irlandesi; sol. Puccini) Recital; fis. Berlioz; vl Pogostkina,
Franck: 6 set. Rustioni: 10 set. Orchestra, Estonian Oberlinger, Ghielmi, Sidorova: 20 set. dir. Halffter Caro: 22,
Dvorák, Smetana, (Conservatorio) Ravel, Philharmonic Contadin, Prada, Seitz, (T. Regio) Ligeti, 23 set.
Beethoven; Orchestra Liszt, Dun; pf Zee: Chamber Choir, dir. Rinaudo, Biale, Balatti: Bartók, Respighi; Boccherini, Prokofiev,
del Teatro Regio, dir. 11 set. Joost: 14 set. 17 set. Filarmonica della Lutoslawski;
spectator in scena
Previsioni

Messiaen ignoto
Oltre alla pagina inedita scovata nell’archivio del compositore francese, la nuova stagione
di Lugano Musica ha i più grandi del podio. Inizia Chailly con la Filarmonica scaligera
A rtisti, noti o emergenti, tutti di pri-
missimo livello, e un’inaugurazione
non così usuale nel nome della musica
stagione 2017-2018 di LuganoMusica al
Lac. Un cartellone che, dal 16 settembre
all’11 giugno, si articola in cicli differen-
star dell’archetto come David Garrett;
poi la Sinfonia n. 12 in Re minore op.
112 “L’anno 1917” di Sostakovic. Fra i
contemporanea. È il disegno artistico ti. Ad aprire è un concerto a ingresso direttori ospiti i nomi di Mariss Jansons,
del direttore Etienne Reymond per la gratuito alla Hall del Lac con il Vox Àl- Vladimir Jurowskij, Philippe Jordan e
tera Ensemble impegnato in una serie Bernard Haitink. Perla del cartellone
di composizioni di Francesco Hoch, fra è la prima esecuzione in Svizzera, l’11
cui una commissione dello stesso Luga- novembre, in un recital pianistico di Ro-
noMusica, Il pendolo delle passioni per ger Muraro, di Fauvettes de l’Hérault di
voce recitante, sei voci e percussioni; Olivier Messiaen, pagina riscoperta di
e un’altra prima assoluta intitolata Da- recente nell’archivio del compositore.
darp. Si prosegue, il 18 settembre, con  A.G.
Riccardo Chailly sul podio della Filar-
monica della Scala (foto): in programma Vox Àltera Ensemble
il Concerto per violino e orchestra in Re Dir. Massimiliano Pascucci
maggiore, op. 35 di Ciaikovskij con una Lugano, Lac, 16 settembre

Vienna, Parigi, Venezia


Al palazzetto veneziano un festival dedicato a Reicha, protagonista del classicismo
viennese. Da scoprire col Quartetto Ardeo, il Quintetto Klarthe e l’Ex Novo Ensemble
M aestro di Liszt, Berlioz, Gounod
e Franck, Antoine Reicha fu uno
dei grandi importatori del classicismo
gunare otto concerti cameristici con i
quartetti Ardeo (foto), il 23 settembre
alla Scuola Grande di San Giovanni
Antoine Reicha, musicista
cosmopolita e visionario
Venezia, Palazzo Bru Zane, dal 23 set-
viennese nella Parigi della Restaura- Evangelista, e Mandelring, il 27 otto- tembre al 4 novembre
zione. Una figura oggi tutta da sco- bre al Palazzetto Bru Zane, ma anche,
prire a cui è dedicato un intero festi- sempre al Palazzetto, il violoncellista
val, dal 23 settembre al 4 novembre, Christophe Coin e il violinista Julien
che inaugura la stagione 2017-2018 Chauvin, il 24 settembre, il quintetto
del Palazzetto Bru Zane di Venezia al Klarthe, il 21 ottobre, il pianista Ivan
ritmo dei suoi interessanti duetti per Ili, il 28 settembre, e il trio Medici, il
violino e violoncello, trii con pianofor- 4 novembre. E in due concerti, il 15
te, quartetti per archi, quintetti con e 29 ottobre, viene eseguita al Teatro
clarinetto o con due viole. Una ma- La Fenice anche parte della sua pro-
nifestazione che, tra conferenze e la- duzione per strumenti a fiato con l’Ex
boratori didattici, porta nella città la- Novo Ensemble. A.G.

pf Ciobanu, dir. e dir. Ticciati: 9 set. Bevignate) Canto e (Perugia, Chiesa di di Perugia, pf Scaletti, Coladonato, Gubanska,
CARTELLONE

Gardolinska: 29, 30 set. (San Gemini) Martin oud Bouhassoun, Coro S. Bevignate) Luther dir. Ciofini: 16 set. Mezzaro, Borgioni, dir.
www.teatroverdi- Luther e la Musica; Armoniosoincanto, dir. in Rom; Concerto (Perugia, Chiesa di S. Bressan: 17 set.
trieste.com Signum Saxophone Radicchia: 10 set. Romano, dir. Quarta: Filippo Neri) Allegri, www.perugiamusica­
Quartet, Ensemble (Castel Rigone) 14 set. Carissimi, Schütz; La classica.com
Umbria Libercantus, dir. Palestrina; Odhecaton, (Perugia, Basilica di S. Nuova Musica, dir.
Sagra Musicale Vagnetti, rec. Ensemble Nova Alta, Pietro) Bach; Kölner Bates: 16 set. Venezia
Umbra Monopoli: 9 set. dir. Da Col: 11 set. Akademie, dir. Willens: (Torgiano) Recital; fl. Teatro La Fenice
(Perugia, T. Morlacchi) (Sant’Egidio) (Acquasparta) 15 set. Ancillotti, ch. Micheli: Verdi, La Traviata; dir.
Mendelssohn, Strauss; Colasanti; Quartetto Bettinelli, Pärt, (Trevi) Scheidt, 17 set. Calesso, reg. Carsen:
NDR Elbphilharmonie d’archi della Orchestra Mendelssohn, Schütz, Victoria; (Assisi, Basilica 1, 6, 10, 12, 14, 15, 21,
Hamburg, dir. Valcuha: da Camera di Perugia, Brahms; Coro Ensemble Libercantus, Superiore di S. 22 set.
8 set. rec. Gualtieri: 10 set. Giovanile Italiano, dir. Ensemble Nova Alta, Francesco) Pärt, Puccini, Madama
(Montefalco) Pärt, (Panicale) Pärt, Bach, Marzola e Pavese: dir. Vagnetti: 16 set. Bach; Estonian Butterfly; dir. Callegari,
Maskats, Auerbach; Messiaen; O/Modernt 12 set. (Norcia) Gjeilo; Coro Philharmonic reg. Rigola: 3, 5, 13, 17,
Orchestra da Camera Chamber Ensemble, vl (Perugia, Cattedrale Canticum Novum, Chamber Choir, 19, 24 set.
di Perugia, O/Modernt e dir. Ticciati: 10 set. di S. Lorenzo) Recital; Coro Giovanile Umbro, Orchestra da Camera Rossini, L’occasione
Chamber Ensemble, vl (Perugia, Chiesa di S. org. Falcioni: 13 set. Orchestra da Camera di Perugia, sol. fa il ladro; dir. Gamba,
in scena spectator
RIBALTA

Quartetti a palazzo
L’iniziativa delle giovani formazioni nelle dimore storiche si affianca alla storica
stagione della Società milanese al Conservatorio, con Trifonov, Perahia, Lupu
C ome decenni fa per merito del
lavoro di Maria Majno, dietro le
quinte ma non meno riformatore ri-
non deludere il profilo “ordinario” del
programma, con la consueta “parata
di stelle” (tra Daniil Trifonov - nella foto
spetto alle certezze aristocratiche - che inaugura e Murray Perahia che
del Quartetto, ancora una volta c’è conclude la stagione in maggio festeg-
una presenza femminile a rilanciare giando mezzo secolo di ospitalità al
l’immagine della più nobile e storica Quartetto). L’elenco conta Radu Lupu,
(1864) società concertistica italiana. András Schiff, Leif Ove Andsnes, An-
Francesca Moncada, vulcanica ide- gela Hewitt, Katia e Marielle Labèque,
atrice e responsabile dell’innovativo Jan Lisiecki, Gloria Campaner, Daniel
progetto “Le dimore del quartetto”, Lozakovich,  Joshua Bell,  Jordi Savall,
destinato a far incontrare giovani for- The King’s Singers, Europa Galante,
mazioni e ospitalità storiche, è la nuo- Divertimento Ensemble, Trio di Parma,
va vicepresidente della Società del i Quartetti Belcea, Artemis, Jerusalem
Quartetto da decenni presieduta da e il vincitore del Premio Borciani. Sta- del quartetto, Musica nel Tennis a Villa
Antonio Magnocavallo che s’è sempre gione dichiaratamente attratta dalla Necchi: orario pomeridiano, programmi
speso a favore del rinnovamento del centralità della “figura dell’interprete, brevi, luogo informale e bellissimo, mol-
profilo “chiuso” e del riconoscimento tramite unico e indispensabile per to inserito nella città, una stagione nella
pubblico (leggi Fus, per troppo tempo far vivere la musica”. Sono loro, ha stagione battezzata Quartetti d’Italia”.
contumace tra i sostenitori finanziari) scritto Arcà nella presentazione, “che Ma comunicazione significa anche cre-

13
dell’attività dell’istituzione per tradi- consentono alla musica di manife- are una serie di rapporti con luoghi di
zione svolta il martedì sera al Conser- starsi nel momento dell’esecuzione, ricerca e di formazione. “Abbiamo raf-
vatorio di Milano, da alcune stagioni per poi scomparire e inabissarsi nel- forzato il dialogo scientifico col Conser-
equipaggiata anche con la direzione le profondità della nostra memoria; vatorio - gli allievi, sotto tutela di alcuni
artistica di Paolo Arcà. A lui spetta e sanno aggiungere, con peculiari docenti, si occuperanno dei testi critici
scelte interpretative, quella parte di presentazione - e abbiamo aperto
sostanziale che va oltre il segno un’interessante collaborazione con lo
scritto tracciato dal compositore, Ied e il corso di formazione di fotografi
offrendo emozioni, sentimento, dello spettacolo, mentre i ragazzi della
spiritualità”. Da una prospettiva Fondazione Mondadori si occuperanno
diversa, “più sveglia e piacevole” della nuova immagine grafica, del sito
ma non in competizione col pro- web. E continuerà la bellissima espe-
filo rassicurante di stagione, s’è rienza di concerti a Casa Verdi, con gli
mossa Francesca Moncada pro- anziani ospiti che ‘giudicano’, come in
ponendo numerose strade per una sorta di talent show, i giovanissimi
indirizzarsi ancor più ai giovani: vincitori dei premi del Conservatorio”.
“Elaborando proposte specifiche La firma del Quartetto sarà anche pre-
per loro, ridisegnando la comuni- sente nei luoghi simbolo della finanza
cazione in modo che nessun pro- (Borsa, Bpm, Gallerie d’Italia: mini bre-
filo di ascoltatore - ma anche chi ak musicali in orario di pranzo, a prezzo
non sa di poterlo diventare - sia d’un panino) e in altri spazi di spettaco-
escluso”. Se anche l’“abito” con- lo: un balletto sulle Goldberg alla Scala,
ta, non ci sono state mai tante il duetto musical-tecnologico con la
faccine - cioè foto di interpreti, a partecipazione del videomaker  Natan
cominciare dal carino e dannato Sinigaglia al Piccolo Teatro. “Creare
Daniil Trifonov sul 17 ottobre - su isole musicali diverse ma non isolate
depliant e manifesti in un tempo tra loro, sollecitare tutti i sensi: l’udito
non molto lontano monocroma- solo non soddisfa i giovani abituati a
tici, e la terna social (Facebook, mille stimolazioni”, osserva Francesca
Twitter e Istagram) è un corredo Moncada. Sicura che le strutture an-
consueto della pagina web. “Cre- tiche del Quartetto non andranno in
do sia importante individuare un tilt? “Perché mai? Era evidentemente il
nuovo stile nel ‘parlare’ di musica momento. Non ho trovato nessuna re-
classica in modo da intercettare sistenza interna, anzi; e i primi dati del
spettatori che al rito-concerto non botteghino dicono che il numero di ab-
sono abituati. Abbiamo rinnovato e bonamenti è già incrementato rispetto
incrementato, con la chiamata dei all’anno scorso”.
nuovi gruppi filtrati dalle Dimore  .Angelo Foletto
spectator in scena
Previsioni

Ensembles di tendenza
Al Teatro Farnese e alla Casa della musica con il Klangforum Wien diretto da Wiegers
e il Prometeo guidato da Angius. Con Sannicandro e Manfrin compositori d’occasione
N umerose prime esecuzioni e
commissioni per far scoprire le
nuove tendenze contemporanee.
rassegna internazionale di musica
moderna e contemporanea che tro-
va per due mesi, dal 20 settembre
le partecipazioni importanti al Far-
nese dell’Arditti Quartet (foto) che il
26 settembre, si fa ascoltare in brani
Questo è l’obiettivo della ventiset- al 20 novembre, terreno fertile nella di Neuwirth, Pagh-Paan, Bertrand,
tesima edizione di Traiettorie, la musicalissima Parma. Qui, al Teatro Birtwistl e dell’Ensemble Prometeo
Farnese e alla Casa della Musica, che, sotto la direzione di Marco An-
si tengono i tredici concerti della gius, propone il 17 ottobre le prime
rassegna eseguiti da interpreti di esecuzioni di composizioni scritte
fama internazionale come l’ensem- appositamente per l’occasione da
ble viennese Klangforum Wien che, Valerio Sannicandro e Luigi Manfrin.
diretto da Bas Wiegers, inaugura  A.G.
il festival, il 20 settembre al Teatro
Farnese, su musiche di Grisey, Mo- Festival Traiettorie 2017
vio, Lim, Kerschbaumer e Furrer. A Parma, Teatro Farnese e Casa della
dominare è infatti, in questo 2017, Musica, dal 20 settembre al 20 no-
proprio la musica per ensemble con vembre

Pisa ecumenica
Anima Mundi in un fil rouge tra i 500 di Lutero e i 450 di Monteverdi (Vespro della Beata
Vergine con Gardiner). Per giungere a Mozart, Brahms, Schumann, Beethoven, Debussy
U na fusione perfetta tra musica,
arte e architettura. Perché Anima
Mundi, la rassegna Internazionale
che si alternano tra la Cattedrale ed
il Camposanto. Sono questi i luoghi
suggestivi dove la rassegna, affidata
tate di Bach e Telemann. In Campo-
santo si tiene invece, il 20 settembre,
il recital del pianista Stephen Hough
di Musica Sacra, giunta quest’anno dal 2006 alla direzione artistica di Sir su musiche di Debussy, Schumann e
alla sua diciassettesima edizione, ha John Eliot Gardiner, celebra tre ricor- Beethoven. Da segnalare, il 6 ottobre,
in programma a Pisa sette concerti renze: i 500 anni dalla Riforma lute- il gran finale con Sir John Eliot Gar-
rana, i 250 dalla morte di Georg Phi- diner che dirige il Monteverdi Choir
lipp Telemann e i 450 dalla nascita di (foto) e gli English Baroque Soloists
Claudio Monteverdi. Il 14 settembre nel Vespro della Beata Vergine di
il sipario si alza in Cattedrale con i Monteverdi.
complessi della Radio di Hannover
sulle note della Messa in do minore
K 427 di Mozart e dell’Ave Maria op.
 

Anima Mundi
A.G.

12 di Brahms, seguiti, il 16 settembre, Pisa, Cattedrale e Camposanto, dal 14


dall’Akademie di Colonia nelle Can- settembre all’8 ottobre

reg. Brusa: 2, 7, 16, 20, 30 set. Lim; vc Ballon: 3 ott. Hosokawa; Takefu Dvorák, Strauss; Bychkov: 17 set.
CARTELLONE

23 set. Chin, Yun; Parco Cendo, Barrett; vc Ensemble: 7 ott. Turkish Youth Beethoven, Sibelius;
(T. Malibran) Krenek, della Musica Deforce: 3 ott. (T. alle Tese) Fujikura, Orchestra, pf Principe, Philharmonia
Cefalo e Procri; dir. Contemporanea (T. alle Tese) Kishino, Wenjing; dir. Mansur: 3 set. Orchestra di Londra,
Ceccherini, reg. Villa: Ensemble, dir. Battista: Cacciatore, La Vallée Orchestra di Padova Dvorák, Gershwin, dir. Salonen: 20 set.
29 set., 1, 3, 5, 7 ott. 1 ott. des merveilles; reg. e del Veneto, dir. Bartók, Ravel; Barber, Chopin,
www.teatrolafenice.it Nodaira, Fernández, Fanteguzzi: 4 ott. Sugiyama: 7 ott. Gustav Mahler Dvorák; Orchestra
Xu, Xiaofu; perc. (Arsenale) Caccaitore, Chernyshkov, Il rosso Jugendorchester, della Fondazione
Biennale Miroglio, live electr. Sakai; fl. Okubo, perc. sventurato degli orsi pf Thibaudet, dir. Arena di Verona, pf
Musica Fernández: 2 ott. Maurel: 5 ott. risvegliati; Tempo Metzmacher: 8 set. Cho, dir. Masmondet:
(T. alle Tese) (Ca’ Giustinian) (T. Piccolo Arsenale) Reale: 8 ott. Ciajkovskij, Rimskij- 25 set.
Stockhausen; Xenakis, Fuentes, Sargenti, La stessa www.labiennale.org Korsakov; Filarmonica Recital; pf Taverna:
Orchestra di Padova Avramidou, Cosmi, barca; Marino, Apnea; di San Pietroburgo, pf 1 ott.
e del Veneto, mimo/ Ronchetti; vc M.M. Hübner, Orpheus Verona Rana, dir. Temirkanov: Mozart; Camerata
danza Gottardi, dir. Rossi, elettr. Tempo Moments; Ex Novo Il Settembre 12 set. Salzburg, pf
Angius: 29 set. Reale: 3 ott. Ensemble, dir. dell’Accademia Rachmaninov, Bezuidenhout: 5 ott.
Dun; Orchestra Rai, Saunders, Bedrossian, Perocco: 6 ott. (T. Filarmonico) Ciajkovskij; Orchestra www.accademia­
perc. Rubino, dir. Dun: Blondeau, Czernowin, (T. Piccolo Arsenale) Borodin, Rachmaninov, Rai, pf Gerstein, dir. filarmonica.org
in scena spectator
RIBALTA

Ritorno a Stockhausen
Bologna Festival invita gli autori di oggi a confrontarsi con l’eredità del Tedesco. Fra questi
Adriano Guarnieri, che festeggia 70 anni tra Spoleto, LaVerdi e una nuova opera al Maggio

N
el 2017 si celebrano i 10 anni nics”. Guarnieri non ha conosciuto
dalla scomparsa di Karlheinz personalmente Stockhausen, né ne
Stockhausen e il 70° compleanno è mai stato direttamente influenza-
di Adriano Guarnieri. Il Bologna Festi- to. Ne riconosce però l’importanza
val dedica al compositore tedesco una storica, il fatto di avere costituito,
serie di concerti (dal 18 al 23 settem- insieme ad altri maestri dell’avan-
bre) con la prima italiana di Unsichtba- guardia, come Nono e Berio, una
re Chöre (con il coro di Colonia), pezzi sorta di spartiacque tra un prima e
storici come Mantra (affidato alle piani- un dopo nella storia della musica:
ste Maria Grazia Bellocchio e Stefania “Un’influenza diretta direi di no. Ma
Redaelli), Kontakte (con Andrea Rebau- mi hanno sempre affascinato due
dengo e Simone Beneventi), alcuni dei aspetti della musica di Stockhau-
Klavierstücke (affidati a una specialista sen. L’invenzione di una nuova
come Vanessa Benelli Mosell), e poi vari materia sonora, l’idea di un suono mas- tà molto pronunciata, tesa, eterea, con
brani tratti da Klang (ciclo di 24 pezzi sivo: lì l’ho sempre trovato geniale. E le vere e proprie arie, duetti, concertati. È
dedicati ciascuno ad un’ora del giorno): sue traiettorie verticali, zigzaganti, di un caleidoscopio vocale che si snoda in
Harmonien per clarinetto basso, Para- un putillismo molto sciolto, di matrice una forma unica, quasi oratoriale, e che
dies per flauto e elettronica, Freude per molto germanica, che viene da Webern. si presta ad un teatro di visione, fatto di
due arpe, Uversa per corno di bassetto e È un modo di comporre però molto lon- situazioni interiori, di ‘azioni liriche’, di
elettronica, Natürliche Dauern per pia- tano dal mio, che ha sempre adottato fatti emozionali, senza un percorso nar-

15
noforte. Nel ciclo sono previsti poi quat- una scrittura fatta di linee, plurilineare. rativo”. A Milano Musica, il 27 ottobre,
tro nuovi lavori ispirati a Stockhausen Penso però che Stockhausen apparten- ci sarà poi un nuovo pezzo per orche-
e commissionati dal Festival a quattro ga a quei maestri dell’avanguardia che stra, affidato all’Orchestra Verdi, la Live
compositori italiani: Stefano Gervaso- hanno cambiato radicalmente l’idea di Symphony n. 5, dove Guarnieri riprende
ni, Adriano Guarnieri, Marco Stroppa suono, la sua qualità. Il suono dopo di l’idea di creare l’effetto del live electro-
e Fabio Nieder. Guarnieri ha scritto un loro non è più il suono otto-novecen- nics con i mezzi della grande orchestra
pezzo per flauto (solista Cecilia Vendra- tesco. Questo è un dato di fatto, che sinfonia: “Semmai è qui un riferimen-
sco) e live electronics, pensato come si usi il live electronics o no. Perfino to a Stockhausen. Perché si tratta di
una reinvenzione del melos flautistico: la vocalità non è più quella del primo una vera esplosione di materia, con i
“È la ricerca di una identità nuova, me- Novecento, che si ispirava ancora alla clangori degli ottoni e delle percussio-
lodica, orizzontale, derivata soprattutto vocalità del melodramma. Con loro è ni. È un unico grande movimento di
da alcuni autori del Novecento, come cambiato tutto, l’universo ‘sonologi- circa mezz’ora, una forma molto più
Maderna, che hanno sempre avuto la co’ è veramente mutato, e anche tut- ampia rispetto alle precedenti quattro
melodia come un riferimento. Questo te le novità che stanno venendo fuori sinfonie, strutturata per sequenze (c’è
melos viene poi filtrato, riverberato e oggi sono un’eredità di maestri come quella esplosiva, quella lirica, quella
spazializzato attraverso il live electro- Stockhausen”. polifonica, e anche un ricercare a otto
L’agenda di Adriano al centro del pezzo), proprio come in
Guarnieri è partico- un montaggio cinematografico. Sono
larmente fitta in que- masse di suono coagulate che si dis-
sto periodo. Dall’8 al solvono, un suono ‘plastico’, sinuoso,
10 settembre andrà in come una scultura sonora. ‘Live sym-
scena a Spoleto una phony’ significa che degli strumenti,
sua nuova opera da soprattutto gli ottoni gravi, vengono
camera, Fammi udire usati come dei tenor, in maniera cir-
la tua voce, per quat- colare, creando una spazialità simile a
tro voci e nove stru- quella del live electronics”. Infaticabi-
menti, basata su fram- le, Guarnieri è poi alle prese con la sua
menti tratti dal Cantico nona opera, Tenebra di luce, che andrà
dei Cantici: “Ho voluto in scena al prossimo Maggio Musica-
interpretare questo te- le, tratta da liriche di Rilke, ancora un
sto sul piano amoroso, esercizio di vocalità: “La voce è un fil
nel senso più ampio rouge di tutta la mia attività. Ma la mia
del termine. In scena musica gioca soprattutto sulle tensioni
ci saranno due cop- estreme, vuole essere come un pugno
pie di amanti. E dalla nello stomaco. Non amo molto gli sfre-
dimensione struggen- golii del pianissimo. Amo il suono in
te e affettiva del testo tutta la sua visceralità”.
promana   una vocali-  Gianluigi Mattietti
spectator RADIO/TV/SAT
di antonio garbisa

Previsioni

Scala Barocca
“Tamerlano” su Radio3 con i controtenori Bejun Mehta (ruolo del titolo) e Franco Fagioli
affiancati dal mezzosoprano Crebassa, il soprano Schiavo e Domingo come Bajazet
È
tra
sfida all’ul-
timo acuto
controte-
Handel allestita per la prima volta al
Piermarini con protagonista, nel ruolo
del titolo, lo statunitense Bejun Mehta
ton. L’opera, che racconta dell’amore
di Tamerlano per Asteria, figlia del
prigioniero imperatore ottomano Ba-
nori quella che (foto), classe 1968, qui al suo debut- jazet, vede impegnati il complesso ba-
si ascolta il 12 to scaligero. Al suo fianco nel ruolo rocco dell’Orchestra scaligera diretto
settembre alle di Andronico un altro controtenore da Diego Fasolis e il regista Davide
ore 20 sulle di fama, il 36enne argentino Franco Livermore che ambienta la vicenda
frequenze di Fagioli. La messinscena raduna però nell’ottobre 1917. 
Rai Radio3. In altri interessanti cantanti della scena
diretta dal Te- barocca internazionale come il mezzo- Tamerlano di Handel
atro alla Scala soprano Marianne Crebassa ed il so- Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
di Milano viene prano Maria Grazia Schiavo, oltre alla Dir. Diego Fasolis. Regia di Davide Li-
trasmessa Ta- presenza della star evergreen Plácido vermore
merlano, l’ope- Domingo nei panni di Bajazet, ruolo in Milano, Teatro alla Scala, 12 settem-
ra in tre atti di cui ha debuttato nel 2008 a Washing- bre, ore 20, Rai Radio3

Bergman all’Opera
In streaming fino al 31 ottobre su theoperaplatform “Sinfonia d’autunno” diventa lirica
contemporanea su musica del finlandese Fagerlund e la von Otter nel ruolo di Charlotte

P rima fu film, adesso opera contem-


poranea. Questo il destino della
pellicola del 1978 Sinfonia d’autunno
di Ingmar Bergman, mito del cine-
ma svedese che, con lo stesso titolo
rapporto difficile di una famosa pia-
nista, Charlotte, qui interpretata dal
celebre mezzosoprano svedese Anne
originale di Höstsonaten, ha ispirato Sofie von Otter (foto) per cui Fager-
oggi il 44enne compositore finlande- lund ha scritto appositamente il ruo-
se Sebastian Fagerlund. Su libretto di lo, con le sue due figlie che non rie-
Gunilla Hemming debutta in prima scono a perdonarle di aver anteposto
mondiale alla Finnish National Opera la carriera alla famiglia.
di Helsinki, diretta da John Storgårds
e con la regia e le scene di Stéphane Höstsonaten di Fagerlund
Braunschweig. Il 23 settembre, alle Orchestra della Finnish National
ore 18, Höstsonaten viene trasmessa Opera
gratuitamente in diretta streaming Dir. John Storgårds. Regia di Stépha-
sul sito theoperaplatform.eu dove re- ne Braunschweig
sterà visibile, sempre in chiaro, fino al Helsinki, Finnish National Opera, dal 23
31 ottobre. Sul palco si racconta del settembre, ore 18, su theoperaplatform.eu

Rai Radio 3 Orchestra, vl Mutter, dir. Honeck dir. Brunt e Ames (Londra, Tate Relyea, dir. Oramo (Londra, Royal
nnn Concorso Pianistico (Londra, Royal Albert Hall; PROM Modern; Oper Ear Prom): 6 set., Albert Hall; PROM 75): 9 set., 20.15
PALINSESTO

Internazionale “Ferruccio Busoni”, 69): 4 set., 20.30 nnn Mazzoli, 23.15 nnn Dvorák, Smetana, nnn Liquid Stone Trio; Burnt Sugar
Serata finale; Orchestra Haydn, Bartók, Dvorák; BBC Symphony Beethoven; Orchestra del Teatro the Arkestra Chamber (Sant’Anna
dir. Volmer (Bolzano, Teatro Orchestra, pf Denk, dir. Canellakis Regio di Torino, dir. Noseda (Torino, Arresi; Ai Confini fra Sardegna e
Comunale): 1 set., 20.15 nnn (Londra, Royal Albert Hall; PROM Teatro Regio; MITO – Settembre Jazz): 10 set., 21.00 nnn Händel,
Rossini, L’occasione fa il ladro; dir. 70): 5 set., 20.30 nnn Stravinskij, Musica): 7 set., 21.00 nnn Wagner, Tamerlano; dir. Fasolis (Milano,
Gamba (Venezia, Teatro La Fenice): Britten, Prokofiev, Sostakovic; Beethoven, Rimskij-Korsakov; Teatro alla Scala – Stagione Lirica):
2 set., 19.00 nnn Clyne, Gershwin, London Philharmonic Orchestra, vl Mariinsky Theatre Orchestra di San 12 set., 20.00 nnn Beethoven, Grieg,
Dvorák, Ravel; Gustav Mahler Ibragimova, dir. Jurowski (Londra, Pietroburgo, dir. Gergiev (Bonn, Stravinskij; Orchestra Filarmonica
Jugendorchester, pf Thibaudet, dir. Royal Albert Hall; PROM 71): 6 set., World Conference Center; Festival di Torino, pf Montero, dir. Pretto
Metzmacher (Milano, Teatro alla 20.00 nnn Cunningham/Brunt, Beethoven): 8 set., 20.04 nnn Last (Torino, Conservatorio; MITO –
Scala; MITO – Settembre Musica): Lamb, Miller; London Contemporary Nights of the Prom; BBC Symphony Settembre Musica): 13 set., 21.00
3 set., 21.00 nnn Adams, Dvorák, Orchestra, Ensemble Exaudi, elettr. Orchestra, BBC Symphony Chorus, nnn Puccini, La bohème; dir.
Mahler; Pittsburgh Symphony Levi, vc Coates, perc. Constanzo, sol Crowe, Stremme, Rice, Johnson, Ciampa (Opera di Firenze; Maggio
FONDAZIONE DONIZETTI 2017
RADIO/TV/SAT spectator
La Tosca di Bieito
Instabilità politica, uso della
tortura e giochi di potere. Sono
questi gli elementi da cui è par-
tito il regista catalano Calixto
DONIZETTI
OPERA
Bieito per la sua messinscena
della pucciniana Tosca (foto)
alla Den Norske Opera di Oslo.
Da qui l’opera viene trasmessa
in diretta e gratuitamente il 1°
settembre, alle ore 19, sul sito
theoperaplatform.eu dove resterà visibile fino al 31 ottobre. Dal 22 novembre al 4 dicembre
Diretta sul podio da Karl-Heinz Steffens, ha per protagonisti
Svetlana Aksenova, Daniel Johansson e Claudio Sgura.  A Bergamo il Festival internazionale
dedicato al grande compositore

DiDonato “guerra e pace”


DAL 22 NOVEMBRE

AL 4 DICEMNRE
Tutto è nato da un album, “In War & Peace”,
inciso dal mezzosoprano Joyce DiDonato (foto)
all’indomani degli attacchi terroristici del 13
novembre 2015 a Parigi. Un progetto con arie
del Barocco inglese ed italiano, da Handel a
Purcell, da Gesualdo a Cavalieri, che è diventa-
to poi uno spettacolo che ha visto protagonista
la DiDonato nei maggiori teatri del mondo con
l’Ensemble Il Pomo d’Oro e la danza di Manuel

17
Palazzo. Su Arte, il 17 settembre, alle ore 12.30, Teatro Sociale Direttore Roberto Rizzi Brignoli
si assiste alla tappa spagnola al Gran Teatre 24, 26 novembre – 2 dicembre Regia Davide Ferrario
Orchestra e Coro Donizetti Opera
del Liceu di Barcellona.  Il borgomastro Nuovo allestimento e produzione della
Fondazione Donizetti
di Saardam

Il “Sogno” di Britten
Musica di Gaetano Donizetti

Teatro Sociale Direttore Gianluca Capuano


25 novembre – 1, 3 dicembre Regia Roberto Catalano
Composta nel 1960 da Benjamin Britten, autore anche del Orchestra Accademia Teatro alla Scala

libretto assieme a Peter Pears, A Midsummer Night’s Dre- Che originali! Nuovo allestimento e produzione della
Fondazione Donizetti
Musica di Giovanni Simone Mayr
am (foto) è opera liberamente tratta dall’omonimo lavoro
teatrale di Shakespeare. Il 19 Pigmalione
settembre, alle ore 20.30, la si Musica di Gaetano Donizetti

può ascoltare su Rai Radio3 in


diretta dal Teatro Massimo di Basilica di Santa Maria Maggiore Direttore Corrado Rovaris
Orchestra e Coro Donizetti Opera
29 novembre (dies natalis)
Palermo dove viene rappresen-
tata per la prima volta. Diretta Messa di Requiem
da Daniel Cohen, vanta un cast Musica di Gaetano Donizetti

internazionale con il controte-


nore americano Lawrence Zaz- Teatro Sociale
30 novembre
Marc Augé interpreta il testo di Rousseau
Direttore Ruben Jais
zo nel ruolo di Oberon, Jennifer Orchestra laBarocca
O’Loughlin, Mark Milhofer e Pygmalion Nuovo allestimento e produzione della
Fondazione Donizetti
Gabriella Sborgi. Musica di Horace Coignet e
Jean-Jacques Rousseau

Teatro Sociale Tenore Juan Diego Flórez


Musicale Fiorentino): 14 set., 20.00 Teatro Regio; MITO – Settembre 4 dicembre Pianoforte Vincenzo Scalera
nnn Rachmaninov, Stravinskij; Musica): 20 set., 21.00 nnn Ligeti, Musica di Gioachino Rossini
Orchestra Sinfonica Nazionale Bartók, Respighi; Filarmonica Flórez per Donizetti e Gaetano Donizetti
della Rai, pf Gerstein, dir. Bychkov della Scala, vla Rachlin, dir.
(Torino, Auditorium Rai; MITO – Chailly (Torino, Teatro Regio;
Consulta il sito Biglietteria, prevendita e agevolazioni
Settembre Musica). 16 set., 21.00 MITO – Settembre Musica): 21 www.donizetti.org sul sito www.donizetti.org
nnn Vivaldi, Merula, Castello, set., 21.00 nnn Progr. da def.: o la nostra pagina facebook T. 035.4160601/602/603
Ruffo; Il Giardino Armonico, Solisti dell’Orchestra Sinfonica (/fondazionedonizetti) Informazioni:
dir. Antonini (Milano, Teatro Nazionale della Rai (I Concerti per maggiori informazioni. T. 035.4160681 – info@donizetti.org
Dal Verme; MITO – Settembre di Radio3 al Quirinale – Roma,
Musica): 18 set., 21.00 nnn Britten; Cappella Paolina): 24 set., 11.50
Midsummer Night’s Dream; dir. nnn Dun; Orchestra Sinfonica
FLY TO THE OPERA
Cohen (Palermo, Teatro Massimo Nazionale della Rai; perc. Rubino, vola da tutta Italia su Orio al Serio
– Stagione Lirica): 19 set., 20.30 dir. Dun (Venezia, Teatro alle Tese; info: www.orioaeroporto.it
nnn Recital; fis. Sidorova (Torino, Biennale Musica): 30 set., 20.00

www.visitbergamo.net
viaggi musicali
di antonio garbisa

Berlino città aperta


Dopo 7 anni di chiusura forzata, la Staatsoper riapre col “Faust” di Schumann diretto da
Barenboim. Poi accoglie i più grandi interpreti, da Pollini a Mehta, da Domingo a Netrebko

D alla sua riunificazione nel 1990,


Berlino ha cambiato molte facce.
Questo perché la capitale tedesca, pa-
architetto Karl Friedrich Schinkel. Per
molti è invece Alexanderplatz a essere
l’emblema di Berlino: vastissima piazza
lunghi lavori di restauro, ma il 3 ottobre
questa “vecchia signora” dell’Opera
riapre i battenti nel 275° anniversario
ralizzata da quarant’anni di divisione, si popolare, tanto decantata in romanzi, dalla sua costruzione con Scene dal
è trasformata in una delle città più af- film e canzoni, che i berlinesi chiamano “Faust” di Goethe di Schumann, repli-
fascinanti d’Europa, sempre alle prese semplicemente e famigliarmente Alex, cate anche il 6 ottobre, il 14 e il 17 di-
con un enorme sviluppo, soprattutto sempre affollata di gente a ogni ora del cembre, con un’originale messinscena
urbanistico. Uno dei suoi simboli più giorno. Simbolo invece di modernità firmata dal regista Jürgen Flimm e sot-
forti è la Porta di Brandeburgo, oggi già all’inizio del Novecento è la Potsda- to la direzione di Daniel Barenboim con
monumento alla pace, ma un tempo mer Platz che fu, fino alla fine della se- René Pape, Roman Trekel, Elsa Dreisig
centro di vittorie, sconfitte, rivoluzioni conda guerra mondiale, una delle piaz- e Katharina Kammerloher. A festeggia-
e sconvolgimenti politici: dalle guerre ze più vivaci d’Europa. Tanto che qui, re la rinnovata Staatsoper arrivano an-
napoleoniche a quelle mondiali, dal na- per il traffico intenso, venne installato, che in concerto, il 4 ottobre, il pianista
zismo alla guerra fredda fino alla riunifi- nel 1924, il primo semaforo della città. Maurizio Pollini, i Wiener Philharmoni-
cazione della Germania. A contendersi E fu il 1990 l’anno che segnò la sua ri- ker diretti, il 7 ottobre, da Zubin Mehta,
tanta storia, quella con la maiuscola, nascita grazie ai più importanti archi- mentre il 7 dicembre si tiene il Gala per
è anche la piazza Gendarmenmarkt, tetti del mondo, tra cui l’italiano Renzo i 275 anni con la Staatskapelle diretta
così chiamata perché qui si trovavano Piano, il giapponese Arata Isozaki ed da Barenboim fra pagine di Mendels-
le stalle della Gendarmeria, domina- il tedesco Helmut Jahn, che ne fecero sohn, Boulez e Richard Strauss. Qui
ta dalle sue due chiese, una luterana un centro finanziario, amministrativo e nuove produzioni si susseguono nella
e una della comunità religiosa degli commerciale con tanto di cinema, te- stagione 2017-2018, dalla montever-
Ugonotti. In realtà Berlino vanta piaz- atri, albergo di lusso, bar e ristoranti. diana Incoronazione di Poppea, dal 9
ze più grandi e più note, ma questa è Ma Berlino ha consolidato oggi anche dicembre, diretta da Diego Fasolis, al
indubbiamente quella che colpisce al un’importanza culturale di primo piano wagneriano Tristan und Isolde, dall’11
primo sguardo, grazie anche alle due nel mondo. Lo prova la la storica Sta- febbraio, diretto da Barenboim con la
torri aggiunte sotto il regno di Federico atsoper Unter den Linden, costruita in regia di Dmitri Cerniakov; infine due ti-
II, tra il 1780 e il 1785. Soltanto più tardi stile neoclassico tra il 1741 ed il 1743 e toli verdiani: Falstaff dal 25 marzo con la
si pose al centro della piazza la statua poi soggetta a restauri nell’Ottocento e regia di Mario Martone e Michael Volle
di Friedrich Schiller e si costruì, tra le in seguito gravemente danneggiata dai nel ruolo del titolo; Macbeth dal 17 giu-
due chiese, il Konzerthaus, una sala per bombardamenti della Seconda guerra gno con la regia di Harry Kupfer, nel cast
concerti che porta la firma del famoso mondiale. Dal 2010 era stata chiusa per Plácido Domingo e Anna Netrebko.
LuganoMusica
viaggi musicali

Forza Olanda
Alla Nationale Opera debutta
dal 9 settembre al 1° ottobre
una nuova messinscena della
Forza del destino di Verdi di-
retta da Michele Mariotti. Nel
cast Eva-Maria Westbroek,
Roberto Aronica, Franco Vas-

Un’altra stagione
sallo, Veronica Simeoni, Ales-
sandro Corbelli e Robert Lloy.
A settembre Amsterdam offre

di grandi concerti
pure due festival come il Klassiek op het Amstelveld,
che fa esibire con ingresso gratuito dal 15 al 17 cori,

sta per iniziare…


orchestre e solisti in piazza Amstelveld; e l’Amster-
dam Fringe Festival che, dal 7 al 17 settembre, porta
all’aperto teatro musicale, live art e danza.

Filarmonica della Scala


Soffitte sul Tamigi Riccardo Chailly direttore
David Garrett violino
Per Londra questo è il mese del Totally Thames con 18.09.17 ore 20.30
trenta giorni di eventi sul fiume che l’attraversa con
mostre, installazioni, musica e arte, ma il 16 e 17 set- Maria João Pires e Miloš Popović pianoforte

19
tembre è anche tempo dell’Open House London che 04.10.17 ore 20.30
consente di visitare 750 edifici storici tra i più insoliti e
interessanti. Atmosfere già invernali e natalizie piom- Leif Ove Andsnes pianoforte
bano invece alla Royal Opera House con il nuovo alle- 26.10.17 ore 20.30
stimento della puccinia-
na Bohème che, dall’11 Orchestra della Svizzera italiana
settembre al 10 ottobre, Markus Poschner direttore
vede impegnate le voci Maria Bengtsson soprano
di Nicole Car, Michael 09.11.17 ore 20.30
Fabiano, Nadine Sierra,
Mariusz Kwiecien, Flo- Symphonieorchester
rian Sempey e Luca Tit- des Bayerischen Rundfunks
toto dirette sul podio da Mariss Jansons direttore
Antonio Pappano e con
la regia di Richard Jones.
Yefim Bronfman pianoforte
20.11.17 ore 20.30

Radu Lupu pianoforte


Da Trifonov a Schiff 05.12.17 ore 20.30
Solisti dell’Accademia Bizantina
In uno dei suoi mesi più miti, Dresda mostra atmosfe-
re affascinanti. L’occasione giusta per visitarla pas-
Ottavio Dantone direttore
21.12.17 ore 20.30
seggiando tra i suoi edifici e monumenti famosi come
lo Zwinger, il Castello di Pillnitz e la Terrazza di Brühl. Hagen Quartett
E, in un altro suo gioiello, la Semperoper, si apre la
nuova stagione sinfonica della Staatskapelle Dresden
Jörg Widmann clarinetto
con i concerti inaugurali del 2 e 3 settembre affidati al 25.01.18 ore 20.30
suo direttore principale Christian Thielemann con il
pianista Daniil Trifonov;
Andrea Lucchesini pianoforte
06.02.18 ore 20.30
e del 1°, 3 e 4 ottobre

e molti altri…
quando sul podio a diri-
gere sale Myung-Whun
Chung. In programma la

Lugano t’aspetta!
Sinfonia n. 5 di Mahler
preceduta dal Concerto
per pianoforte e orche-
stra op. 54 di Schumann,
solista András Schiff. Informazioni Biglietteria LAC
LuganoMusica e acquisto biglietti online
T +41 (0)58 866 42 85 T +41 (0)58 866 42 22
info@luganomusica.ch www.luganolac.ch
www.luganomusica.ch
2017-18
STAGIONE LIRICA
ANCONA / JESI

mantova
le lipsia

nagasaki
Città
siviglia della
Musica
ancona
ANCONA TEATRO DELLE MUSE 15^ STAGIONE LIRICA 2017 jesi
DESTINAZIONE SIVIGLIA
22-24 SETTEMBRE 13-15 OTTOBRE

Carmen Il barbiere di Siviglia


opéra-comique in quattro quadri di Henri Meilhac e Ludovic Halévy melodramma in quattro atti di Cesare Sterbini

Musica di Georges Bizet Musica di Gioachino Rossini


direttore Guillaume Tourniaire direttore José Miguel Pérez-Sierra
regia Francesco Saponaro regia Matteo Mazzoni
nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse

JESI TEATRO G.B. PERGOLESI 50^ STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE


IN VIAGGIO DA MANTOVA A NAGASAKI
17-19 NOVEMBRE 15 NOVEMBRE ANTEPRIMA GIOVANI* 23-25 FEBBRAIO 21 FEBBRAIO ANTEPRIMA GIOVANI*

Rigoletto Madama Butterfly


melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave tragedia giapponese in tre atti di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Musica di Giuseppe Verdi Musica di Giacomo Puccini


direttore Pietro Rizzo direttore Jordi Bernàcer
regia Elena Barbalich regia Matteo Mazzoni
nuovo allestimento Fondazione Pergolesi Spontini nuovo allestimento Fondazione Pergolesi Spontini
in coproduzione con OperaLombardia
FUORI ABBONAMENTO
1-3 DICEMBRE 29 NOVEMBRE ANTEPRIMA GIOVANI*
26-28 GENNAIO 24 GENNAIO ANTEPRIMA GIOVANI*
Caffé Bach
Kaffeekantate
Cantata del caffé, di Picander
circopera in un atto di Giacomo Costantini
Musica di F. Bettoli, S. Carloni, G. Pitarresi
da Johann Sebastian Bach
Musica di Johann Sebastian Bach
regia Giacomo Costantini

Bach Haus
opera in un atto di Vincenzo De Vivo
nuovo allestimento Fondazione Pergolesi Spontini
in collaborazione con El Grito - Circo contemporaneo all’antica
prima rappresentazione assoluta

Musica di Michele Dall’Ongaro


direttore Federico Amendola
regia Alfonso Antoniozzi
TUTTI I
VANTAGGI
www.operaan
SU
conajesi.it
onemuse.org
www.fondazi onepergolesisponti
www.fondazi
È INDIV
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ABBONAMENTI 2017
ENTE I
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nuovo allestimento Fondazione Pergolesi Spontini


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NOME E @fpsjesi.co
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ERIA 206888 |
BIGLIETT g / 0731
ZIONI E lemuse.or ica, 9, 60035
JESI (AN)
INFORMA @teatrodel

ogni abbonato riceve in omaggio Opera CARD


della Repubbl
| biglietteria i Spontini, Piazza
071 52525 a ne Pergoles
di restituire Ancona | Fondazio
ento si prega Loggia, 60121
In caso di ritrovam delle Muse, via della
Teatro
Fondazione

info e programmi completi riduzioni sui singoli spettacoli in cartellone,


www.operaanconajesi.it sui biglietti del Festival Pergolesi Spontini,
e delle Stagioni di Marche Teatro
Alberto Mattioli CLASSIC FOYER

Quel che NON CHIACCHIERE


vorremmo vedere D’OPERA

S
ettembre è il mese nel quale quasi tutti i festival quelli che dicono che la Bartoli non si sente;
sono finiti e quasi nessuna stagione è iniziata. la Bartoli che canta Cimarosa nello spot della Conad;
Ideale, quindi, per un elenco di buoni propositi. i cavalli di Pizzi davanti all’Opera di Firenze;
Visto però che nel foyer, com’è noto, siamo cattivis- i cavalli di Pizzi in qualsiasi regia di Pizzi;
simi, non elenchiamo quel che vorremmo vedere e/o la signora Daniela Javarone alla prima della Scala
sentire nei teatri, ma quel che NON vorremmo. (memo: presidentessa degli Amici
Sapendo già che, in alcuni casi, saremo delusi (e
precisando che, in altri, non è che quel che indi-
“Sappiamo già che, della Lirica - pure! -, disse in tivù che
il libretto del Fidelio l’aveva scritto
chiamo non ci piaccia, è che l’abbiamo sentito
e/o visto troppo):
in alcuni casi, saremo Goethe in collaborazione con Boito);
i servizi dei giornali su come sono ca-
La Bohème di Zeffirelli alla Scala;
La traviata di Carsen alla Fenice;
delusi, e in altri, non è rini gli under 30 che vanno alla primi-
na della Scala;
le regie d’opera affidate a chi nella vita fa un altro che quel che indichiamo le giacche di Yusif Eyvazov;
mestiere; il look etnico di Angela Gheorghiu
i daccapo delle cabalette tagliati; non ci piaccia, è che quando esce nei concerti per cantare
le seconde strofe delle arie tagliate; pezzi folk romeni;
Leo Nucci che canta Rigoletto, l’abbiamo sentito e/o qualsiasi fidanzata di Roberto Alagna,

21
Andrea Bocelli che canta qualsiasi opera; specie se canta;
i duetti d’amore cantati da tenore e soprano che visto troppo” i punkabbestia davanti al teatro Co-
guardano entrambi verso il pubblico mentre lui munale di Bologna;
cinge lei sulle spalle; Mozart “carino”;
le entrate dei rozzi militari (tipo Rodrigo nella Donna Rossini “re dell’allegria”;
del lago o Ernesto nel Pirata) che abbracciano-danno Verdi che pianse e amò per tutti;
pacche-scambiano il cinque con il coro che l’ha ap- Wagner che fa venire voglia di invadere la Polonia;
pena acclamato; la definizione di “contemporaneo” applicata alle ope-
qualsiasi regia di Martin Kusej; re di Sostakovic, Britten e Janácek;
le vecchie che scartocciano caramelle; il direttore di Classic Voice, Andrea Estero, che arriva
i vecchi che scatarrano; a teatro esattamente due minuti prima che inizi lo
i giovani che si fanno il loro blog avendo visto dieci spettacolo, mai né in anticipo né in ritardo;
recite in tutta la vita; quelli che non riescono a trovare il loro posto in pla-
gli uffici stampa che danno accrediti ai giovani che tea;
si fanno etc... quelli che non capiscono come funziona il display
i turisti che si fanno i selfie alla Scala; della Scala;
gli spettatori che fanno foto durante la recita, con quelli che lo capiscono e lo spiegano al vicino a recita
flash o senza, alla Scala o altrove; iniziata;
i ristoranti che non fanno il dopoteatro; il tipo che all’Arena chiamava “Abighail” l’Abigaille
i concorsi di canto a pagamento; del Nabucco;
i bagarini fuori dalla biglietteria della Scala; “ottima l’orchestrazione del direttore Tizio”
le commemorazioni di Pavarotti con i cantanti pop; “ottima la coreografia del regista Caio”;
il ministro Franceschini; “ottima la sceneggiatura dello scenografo Sempro-
quelli che scrivono “la soprano”; nio”;
qualsiasi libro, sceneggiato, opu-
scolo, articolo, film sulle vicende
sentimentali della Callas;
i libri dei cantanti;
i libri sui cantanti;
quelli che vogliono gli spettacolo-
ni “di una volta” con scenografie e
costumoni lussuosissimi e poi di-
cono che i teatri costano troppo;
quelli che non gli va mai bene
niente;
quelli a cui va sempre benissimo
tutto.
MITI
di Mauro Balestrazzi
ph Decca Terry O’Neill
Le
La voce del
TENORE
iniziative

Oltre ai 95 cd
contenenti le
opere complete
incise da
Pavarotti, la
Decca annuncia
anche l’uscita in
14 dvd di
Quarantotto opere complete, 39 titoli di 13
Pavarotti At
The Met (dal 13
compositori. A dieci anni dalla scomparsa, la
ottobre). A New Decca onora il ricordo di Luciano Pavarotti con un
York, il tenore
ha debuttato nel cofanetto che riassume la sua vera eredità artistica. E
1968 e nel 2004
ha dato l’addio da cui emergono predilezioni, idiosincrasie, rifiuti.
alle scene: si
può ben dire Oltre che un singolare modo di scegliere i ruoli
che quel teatro
sia stato per 36
anni la sua casa,
come attestano
le 379 recite

A 23
tenute davanti a dieci anni dalla scomparsa di Luciano Pava-
quel pubblico. rotti (1935-2007), possiamo capire meglio quel
Per dare un’idea: desiderio da lui espresso poco prima di morire,
alla Scala, al quasi un disperato testamento spirituale, di es-
secondo posto sere ricordato “come un tenore d’opera”. Anche se nes-
nella graduatoria sun tenore ha mai raggiunto la sua popolarità, Pavarotti
dei teatri da lui era evidentemente consapevole di aver subito nel tempo
più frequentati, una trasformazione irreversibile: il personaggio mediatico
le presenze aveva finito per fagocitare l’artista, lasciandolo in disparte,
sono state 140. fuori dalla scena. E del resto, se oggi qualcuno volesse ca-
La seconda pire chi è stato Pavarotti consultando la fonte più ufficiale,
iniziativa, vale a dire il sito della “Luciano Pavarotti Foundation”, non
programmata troverebbe molti dettagli sugli anni della sua affermazione
per l’inizio del nei più importanti teatri di tutto il mondo. In compenso,
prossimo anno, non avrebbe difficoltà a documentarsi su Pavarotti nelle
è “The Complete arene, sui Tre tenori, su Pavarotti & Friends...
Recitals”, un A rendere omaggio al “tenore d’opera” ci pensa la Decca,
altro cofanetto di la casa discografica a cui Pavarotti è stato legato per 40
30 cd contenente anni, riunendo in un cofanetto di 95 cd (+ 6 Blu-ray) tutte
tutti i recital le sue incisioni operistiche: “The Complete Opera Recor-
incisi dal tenore, dings” è il titolo della raccolta (uscita il 13 ottobre). C’è
comprese le anche il Rodolfo debuttante nel 1961, all’età di 26 anni,
prime incisioni in quella Bohème che sarebbe poi diventata il suo titolo
assolute: tre arie di maggior successo. È il caso di ricordare che, quando
da Rigoletto, Pavarotti si presentò per la prima volta su un palcosceni-
una da Bohème co, erano ancora attivi tenori come Carlo Bergonzi, Franco
e una da Tosca Corelli, Giuseppe Di Stefano, Mario Del Monaco, Gianni
registrate nel Raimondi, Gianni Poggi, Gianfranco Cecchele, Bruno Pre-
1964 a Londra vedi, Luigi Alva, Giacomo Aragall, Alfredo Kraus, Nicolai
con l’orchestra Gedda, solo per limitarsi ai più celebrati: per un giovane
del Covent che ambiva a farsi strada nel mondo del melodramma, una
Garden. I 12 concorrenza agguerritissima con cui confrontarsi e tra cui
recital in studio cercare di trovare spazio. Pavarotti ci riuscì con incredibi-
già pubblicati, le rapidità, come certificava un trafiletto del “Corriere del-
saranno invece la sera” del 24 settembre 1963: una breve corrispondenza
riediti in lp (dal dall’Inghilterra su una colonna, con un titolino su due ri-
17 novembre). ghe che diceva “Scoperto a Londra tenore italiano”. Quel
tenore era naturalmente Pavarotti. Era successo che Di
MITI

Stefano, scritturato dalla Royal Opera House per il ruo- P L U S


lo del protagonista in Bohème, aveva dovuto rinuncia- A U D I O
re perché indisposto, e il teatro londinese aveva indi- Da sinistra in senso orario, Pavarotti
viduato il sostituto in un giovane italiano che qualche nei panni di Enzo nella “Gioconda” di
settimana prima si era distinto cantando in Rigoletto a Ponchielli; con Mirella Freni nell’“Amico
Dublino. Il clamoroso successo ottenuto al Covent Gar- Fritz” di Mascagni, con Georg Solti alle
den, registrato con una piccola notizia anche dal pri- prove di “Otello” a Chicago; con Joan
mo quotidiano italiano, fu naturalmente il miglior lancio Sutherland nei “Puritani” di Bellini
pubblicitario possibile.
Il “monumento” che la Decca innalza al proprio tenore Puccini
comprende 48 opere complete per 39 titoli di 13 composi- La Bohème IN DISCO
tori. In particolare, si tratta di 34 titoli operistici (sette dei (“Che gelida Autori titoli
quali in doppia versione e uno in tripla) più 5 titoli di mu- manina”) Verdi 12
sica sacra: ovvero i Requiem di Berlioz, Donizetti e Verdi, Luciano
Donizetti 6
la Petite Messe Solennelle e lo Stabat Mater di Rossini. Pavarotti tenore
Fra i compositori, Verdi vince con 11 titoli d’opera (Aida, Francesco Puccini 5
Ballo in maschera, Don Carlo, Ernani, Lombardi, Luisa Molinari Bellini 4
Miller, Macbeth, Otello, Rigoletto, Traviata, Trovatore), Pradelli Rossini 3
seguito con 5 da Donizetti (Elisir d’amore, Favorita, Fil- direttore
Mascagni 2
le du régiment, Lucia, Maria Stuarda) e Puccini (Bohème, Orchestra
Butterfly, Manon Lescaut, Tosca e Turandot). Poi vengono del Teatro Berlioz 1
Bellini con 4 titoli (Beatrice di Tenda, Norma, Puritani e Municipale di Boito 1
Sonnambula) e Mascagni con 2 (Amico Fritz e Cavalleria). Reggio Emilia Giordano 1
Un solo titolo operistico per Boito (Mefistofele), Giordano (1961, debutto
Leoncavallo 1
(Andrea Chénier), Leoncavallo (Pagliacci), Mozart (Ido- sulle scene)
meneo), Ponchielli (Gioconda), Rossini (Guglielmo Tell) e Mozart 1
Richard Strauss (Rosenkavalier). Ponchielli 1
Strauss 1
Direttori incisioni
d’orchestra
Richard Bonynge 13
James Levine 7
George Solti 4
Riccardo Chailly 3
Soprani
Joan Sutherland 14
Mirella Freni 9
Montserrat Caballé 5
Baritoni
Leo Nucci 7
Sherril Milnes 6
Bassi
Nicolai Ghiaurov 14
Samuel Ramey 3
Nostra elaborazione dei dati contenuti
in “The Complete Opera Recordings”
(Decca)
I TEATRI
Luogo recite
Metropolitan New York 379
Scala Milano 140
ROH Londra 96
Lyric Opera Chicago 76
Opera San Francisco 76
Opéra Parigi 48
Staatsoper Vienna 45
Fonte: “Big Luciano.
Pavarotti, la vera storia”, di Alberto
Mattioli, Mondadori, 2007.
Questa raccolta ci offre un ritratto veramente
IL REPERTORIO completo del “tenore Pavarotti” perché non è una
(Tra parentesi l’anno del debutto) semplice antologia, ma documenta tutto il reperto-
rio affrontato in teatro. Mancano soltanto tre ruoli
BELLINI interpretati da Pavarotti nei primi anni di carriera:
La sonnambula: Elvino (1965) Tebaldo nei Capuleti e i Montecchi di Bellini, De
I Capuleti e i Montecchi: Tebaldo (1966) Grieux nella Manon di Massenet e Idamante in al-
Beatrice di Tenda: Orombello (1966) solo in cune recite di Idomeneo a Glyndebourne (in seguito
disco Pavarotti sarebbe tornato all’opera mozartiana ma
I puritani: Lord Arturo Talbo (1968) nel ruolo del titolo). Tre testimonianze che i fan del
Norma: Pollione (1984) solo in disco tenore possono comunque recuperare nelle edizioni
BERLIOZ live di queste opere, tutte riversate in cd. Nel corpus
Grande messe des morts (1989) dei 95 cd sono presenti in compenso nove ruoli mai
BOITO affrontati in teatro da Pavarotti: alcuni probabilmen-
Mefistofele: Faust (1980/1982) solo in disco te perché di scarsa soddisfazione o perché ritenuti
DONIZETTI troppo poco importanti per un divo del suo calibro
Lucia di Lammermoor: Sir Edgardo di (come Orombello nella Beatrice di Tenda, Roberto
Ravenswood (1963) conte di Leicester nella Maria Stuarda, Macduff nel
L’elisir d’amore: Nemorino (1965) Macbeth, forse anche il Fritz ne L’amico Fritz e il
La fille du régiment: Tonio (1966) Faust nel Mefistofele), altri presumibilmente perché
La favorita: Fernando (1973) troppo pesanti per una voce schiettamente lirica
Maria Stuarda: Roberto, conte di Leicester come la sua (come Pollione nella Norma, Turiddu
(1974/75) solo in disco nella Cavalleria rusticana, Arnoldo nel Guglielmo
Messa di Requiem (1979) Tell e De Grieux nella Manon Lescaut).
GIORDANO Nella rassegna incontriamo anche molti artisti che
Andrea Chénier: Andrea Chénier (1996) sono stati compagni di viaggio importanti per Pa-
LEONCAVALLO varotti. A cominciare dai colleghi di palcoscenico
Pagliacci: Canio (1992) come Joan Sutherland e Nicolai Ghiaurov, presen-
MASCAGNI ti in 14 delle 39 incisioni. Poi ricorrono più volte i
L’amico Fritz: Fritz (1968) solo in disco nomi di Mirella Freni (9 volte) e Montserrat Caballé

25
Cavalleria rusticana: Turiddu (1976) solo in (5) fra i soprani, Leo Nucci (7) e Sherril Milnes (6)
disco fra i baritoni. Fra i direttori d’orchestra il primato
MASSENET appartiene a Richard Bonynge, direttore di 13 titoli
Manon: il Cavaliere Des Grieux (1969) contro i 7 di James Levine. Altra curiosità: essen-
MOZART do presenti alcuni doppioni di titoli, si può mettere
Idomeneo: Idamante (1964) e Idomeneo a confronto il Duca di Mantova del 1985 (diretto-
(1982) re Bonynge) con quello del 1989 (Chailly) e quello
PEROSI del 1998 (Levine); oppure il Rodolfo dell’esordio nel
Il Natale del Redentore: l’Angelo (1962) 1961 con quello del 1987 diretto da Karajan.
PONCHIELLI Ripassando l’elenco dei ruoli interpretati, può sem-
La Gioconda: Enzo Grimaldo (1979) brare sorprendente che Pavarotti abbia eseguito
PUCCINI in pubblico opere come l’Otello verdiano, Pagliac-
La Bohème: Rodolfo (1961) ci o Andrea Chénier (naturalmente tutte presenti
Madama Butterfly: B.F. Pinkerton (1963) nella raccolta) e non abbia mai voluto affrontare,
Tosca: Mario Cavaradossi (1976) neanche in sala d’incisione, titoli probabilmen-
Turandot: il principe Calaf (1977) te più adatti alla sua vocalità come il Werther di
Manon Lescaut: Des Grieux (1992) solo in Massenet. A proposito del quale, disse ironicamen-
disco te una volta: “Non so cosa darei per quest’opera.
ROSSINI Ma come potrei io, con tutta questa ciccia, met-
Stabat Mater (1967) termi nei panni di un eroe così sottile ed estenua-
Petit Messe Solennelle (1977) to, consunto d’amore?”. E per quanto riguarda la
Guglielmo Tell: Arnoldo (1979) solo in disco scelta dei ruoli, nella sua autobiografia (pubblicata
STRAUSS nel 1981) chiarì anche questo aspetto: “Quando un
Der Rosenkavalier: Ein Sänger (1976) cantante è arrivato a un punto della carriera in cui
VERDI può scegliere tra una vasta gamma di parti, la sua
Rigoletto: Duca di Mantova (1961) decisione è influenzata da considerazioni diverse
La traviata: Alfredo (1961) da quelle puramente musicali. Per esempio, è mol-
Messa di Requiem (1967) to più interessante cantare una parte in cui sei al
I Lombardi alla prima Crociata: Oronte (1969) centro dell’azione drammatica, piuttosto che in di-
Macbeth: Macduff (1970) solo in disco sparte”. Sui ruoli apparentemente troppo duri, ag-
Un ballo in maschera: Riccardo (1971) giunse: “È qui dove io sono più temerario. Io tendo
Luisa Miller: Rodolfo (1974) molto a buttarmi in acqua per vedere se sto a galla
Il trovatore: Manrico (1975) o se affogo. Spesso si fanno più progressi in po-
Aida: Radames (1981) che ore accettando una sfida di questo genere che
Ernani: Ernani (1983) in anni di lavoro nel sicuro santuario dello studio
Otello: Otello (1991) dell’insegnante”. Anche questo era Pavarotti. Con
Don Carlo: Don Carlo (1992) quella meravigliosa voce che la natura gli aveva
dato, tutto gli era concesso. p
MITI

Scacco al RE
L
a prima fase è quella dello studio e presto, nel 1965, debuttando nella Bohème
dell’apprendimento, fino alla messa zeffirelliana, allora appena nata, con la dire-
a punto dei ruoli interpretati, con la zione di Herbert von Karajan. Il quale aveva
conquista dei pubblici dei teatri più voluto a tutti i costi quel ragazzone sentito a
Ascesa e importanti e la consacrazione a “re del do Mosca, due anni prima, in un concerto con
declino di Big di petto”: lo strepitoso successo ottenuto al
Met con La fille du régiment nel 1972 può
alcuni giovani allievi della Scala. Quando il
teatro scattò in un fragoroso applauso, dopo
Luciano in essere considerato come il momento culmi-
nante di questo periodo. Da sottolineare l’in-
la “gelida manina”, Karajan posò la bacchet-
ta e si unì al pubblico, battendo a lungo le
quattro fasi. telligenza con cui il tenore, agl’inizi del suo
percorso, non si lasciò tentare da suggestive
mani all’indirizzo di Pavarotti.
La seconda fase è quella del consolidamen-
Dallo strepitoso ma pericolose scorciatoie. Dopo una curiosa to del successo, della scoperta di nuovi per-
audizione milanese a cui si era presentato in sonaggi (soprattutto nel repertorio verdia-
successo del pantaloncini corti e zoccoli, perché convo- no), di nuove incisioni. È il punto più alto
cato d’urgenza mentre se ne stava a prende- dell’ascesa di Pavarotti, sancita nel 1979
Met ai fischi re il sole vicino a Modena, in riva al Secchia, da due trionfi consecutivi alla Scala, prima
della Scala. Francesco Siciliani gli propose di debuttare
alla Scala ne I puritani o in Guglielmo Tell.
ne L’elisir d’amore (“La Scala in delirio per
la lacrima di Pavarotti”, titolò il “Corriere
In mezzo una Pavarotti ringraziò, ma rispose molto giu-
diziosamente che non si sentiva pronto per
della sera”), poi in una nuova edizione di
Bohème, stavolta diretta da Carlos Kleiber.
serie di scelte quei titoli e che per il momento avrebbe con- Quest’ultimo, che non concedeva interviste
tinuato la sua carriera fuori dal teatro milane- e che non parlava mai con i giornali, fece
sbagliate se. Dove, peraltro, arrivò ugualmente molto un’eccezione prendendo la penna per il
ph Decca

I TRIONFI I TONFI
DATA TEATRO TITOLO AUTORE RUOLO DIRETTORE DATA TEATRO TITOLO
1966, 2 giugno ROH Londra La fille du Donizetti Tonio Richard 1983, 15 marzo Scala Lucia di
régiment Bonynge Milano Lammermoor
1969, 18 marzo Comunale I puritani Bellini Arturo Ino Savini 1991, 8 aprile Chicago Otello
Bologna Auditorium
1972 17 febbraio Met New La fille du Donizetti Tonio Richard 1992, 7 dicembre Scala Don Carlo
York régiment Bonynge Milano
1979, 13 febbraio Scala L’elisir Donizetti Nemorino Reynald 1995, 8 Met New La fille du
Milano d’amore Giovaninetti novembre York régiment
1979, 22 marzo Scala La Puccini Rodolfo Carlos Kleiber 1997, 30 gennaio Met New Un ballo in
Milano Bohème York maschera
suo Rodolfo e lasciando una preziosa
e suggestiva testimonianza: “Quando
Luciano Pavarotti canta, il sole si alza
sul mondo”.
Terza fase. A partire dagli anni 80, per
il “tenore d’opera” cominciarono le
distrazioni sollecitate da una popola-
rità sempre più invadente: le parate,
l’autobiografia, il film, i concerti da
tournée che prendevano il posto delle
69° CONCORSO
recite teatrali. Ci furono naturalmen-
te ancora tanti momenti da ricordare,
come l’ultima Tosca diretta da Kara-
ASLICO
jan a Salisburgo o il Ballo con Abbado
a Vienna, ma anche qualche segnale PER GIOVANI
d’allarme, come i fischi del loggione
per la Lucia scaligera dell’83. Studia- CANTANTI LIRICI
re nuovi ruoli, affrontare prove per
lui stressanti e poi un numero più o COMO, TEATRO SOCIALE
meno lungo di recite diventò sempre 4-7 GENNAIO 2018
più faticoso.
L’ultima fase è quella triste del decli-
no, della trasformazione definitiva in

FALSTAFF
un personaggio mediatico che non si
adatta più alle complicazioni del me-
lodramma e privilegia i concerti aperti
anche alle stelle del rock e della mu-
sica leggera. Il pubblico dimentica in
fretta, può essere anche impietoso, e
il “tenore d’opera” lo capì ancora alla
IL VIAGGIO
27
Scala, nel Don Carlo della serata inau-

A REIMS
gurale della stagione 1992-93, quando
una stecca gli valse i fischi e i buu del
pubblico: che lui accettò con grande
signorilità, restando a capo chino e fa- Verona
cendo un passo indietro mentre gli al- contro
tri interpreti si presentavano alla ribal- Modena
ta. Tale fu il clamore di quella stecca
che, con gli articoli che ne seguirono
sui giornali, si sarebbe potuto scrive-
Il tenore
televisivo
CARMEN
re un libro. Cominciarono i forfait, le contrapposto a Opera domani
rinunce improvvise (a Vienna nel 1996 quello “vero”. A
dissero che non l’avrebbero più chia- dieci anni esatti
mato perché gli annullamenti avevano dalla scomparsa
superato il limite) e anche al Met, il suo la doppia identità
regno, arrivarono le prime contestazio- di Pavarotti torna Concorso EMERGENTI (internazionale)
ni. Dopo un recital in cui il pianista ac- a manifestarsi Festival Como Città della musica
compagnatore, il fido Leone Magiera, perfino nelle Pocket Opera, Concerti lirico-sinfonici
aveva dovuto fare anche da suggerito- parallele
re, imbeccandolo perché non ricordava celebrazioni: la Opera Education
le parole, il New York Times scrisse che prima - ricca,
“Pavarotti era spudoratamente impre- pop, mediatica, Scoprire nuove voci liriche,
parato”. M.B. in diretta Rai1
- all’Arena di
formare i cantanti del futuro
Verona il 6 per il loro debutto nei teatri
settembre, di tradizione di OperaLombardia
giorno della
AUTORE RUOLO DIRETTORE scomparsa; la
Donizetti Edgardo Peter Maag seconda la sera
prima nella sua
Verdi Otello Georg Solti Modena che Scadenza iscrizioni: 13 novembre 2017
lo ricorda con Bando disponibile su
Verdi Don Carlo Riccardo Muti un Requiem di
Verdi diretto dal
Donizetti

Verdi
Tonio

Riccardo
Edoardo
Muller
James Levine
suo pianista e
maestro Leone
Magiera.
ASLICO.ORG
Informazioni:
concorsoaslico@aslico.org
Confronti
di Luca Baccolini

L’IPAD
magico
P
er dialogare con Tan Dun, atteso il 30 set-
tembre alla Biennale Musica di Venezia
per ritirare il Leone d’oro alla carriera,
occorre agilità. Il compositore della In-
ternet Symphony commissionata da Google-
Youtube ama anche citare Leonardo (“se vuoi
conoscere il segreto degli uccelli, impara a
conoscere prima il vento”), si descrive come
uno sciamano e mette nella sua Passacaglia
Secret of wind and birds (una delle tre novi-
tà italiane presentate a Venezia) i suoni degli
animali campionati con lo smartphone. Più
che l’uomo delle contraddizioni - nato po-
vero sessant’anni fa, cresciuto nei campi di
lavoro maoisti, ora è una star divisa tra New
York e Shanghai - Tan Dun è l’artista delle
fusioni. Sul suo tavolo da ping-pong, dove
dice di comporre tutto ciò che ascoltiamo
di lui, Oriente e Occidente giocano i loro
scambi velocissimi. E un vincitore non
c’è. Perché su quel tavolo verde, meta-
fora della tenacia cinese che risponde
punto su punto, Tan Dun annulla anche
le scansioni cronologiche con cui la cul-
tura occidentale da sempre ordina la sua
storia. Il prima e il dopo non esistono, “ci
sono le radici e il nostro modo di dar loro una
voce nel presente”.
Le sue radici, per esempio, quali sono?
“Sono nato in una zona rurale della regione di Hunan, nel
sud-est della Cina, dove sopravviveva una cultura sciama-
nica millenaria, trasmessa oralmente attraverso i rituali. Da
bambino assistevo alla danza dei fuochi taoisti, in cui si man-
giava il fuoco e vi si danzava attorno, emettendo canti po-
tenti, senza parole, atonali, ma non in senso schoenbergiano.
Erano piuttosto una vera lingua. Il loro tratto distintivo sono
le sillabe vuote, che non hanno significato in sé, ma cambia-
no il senso della parola che le segue a seconda del timbro o
dell’espressione drammatica. Un concetto molto teatrale”.
È da lì che è nata la sua idea di teatro orchestrale e di
orchestra teatrale?
“Senza dubbio fu ricordando quelle esperienze che cominciai
a cercare un’unità tra la performance artistica e il pubblico.
Iniziai allora a concepire l’orchestra come un medium dram-
matico, e non come un oggetto dato, un insieme chiuso di
strumenti chiamati a eseguire una partitura”.
In cosa difetta la visione che l’Occidente ha di pub- BIENNALE Cresciuto nelle campagne
blico e orchestra? ORIENTALE
“Nei concerti di oggi sembra scontato separare i ruoli cinesi dove sopravviveva
tra ascoltatori ed esecutori, l’orchestra da una parte, il
pubblico dall’altra. In realtà questo isolamento è comin-
L’Oriente
musicale
una cultura sciamanica, Tan
ciato solo poche centinaia di anni fa, mentre la storia
ci dice che la musica è stata per millenni parte di una
contemporaneo
è alla Biennale
Dun porta il suo incrocio
vita spirituale partecipata, di riti condivisi. Un concetto musica, che compositivo di Oriente e
antico come l’uomo”. apre il 29
E il compositore che accetta queste premesse chi settembre con Occidente alla Biennale
diventa? E soprattutto come lavora? Inori, preghiera
“Io su un tavolo da ping-pong. A dir la verità, io ho sempre interreligiosa di di Venezia dove riceverà
Stockhausen.
cercato di essere come Béla Bartók, creando paesaggi del
futuro partendo dalle radici. Però non per questo mi con- Il 1° ottobre il Leone d’Oro. Tra natura,
sidero un archeologo. Tutti i materiali audiovisivi che ho
raccolto per il mio Concerto per arpa, Nu Shu: The Secret
l’atteso
accostamento
tradizioni e tecnologia
Songs of Women, potrebbero essere dati ai musei per mo- tra Unsuk Chin
strare il primo movimento femminista, la storia del matri- (1961) e Isang
monio e della famiglia. La rivisitazione di questo passato Yun (1917- come un’entità non solo proiettata in
può dare un significato sonoro al futuro. Il mio lavoro, in 1995), il 7 il avanti, ma al servizio della tradizione e
altre parole, è mettere un ponte invisibile tra il presente ritratto di Toshio del passato, per riportare in vita suoni
e il passato, tra le radici e gli anni a venire. Ho lasciato Hosokawa fra che credevamo perduti”.
la provincia della Cina molto tempo fa, ma so che quella zen e simbolismo Ad esempio?
terra mi ha dato tutto. E ora tocca a me restituire. In che naturale e “In The Map, la Boston Symphony e
modo? Mettendo nell’orchestra tutto quello che ho appre- l’accostamento Yo-Yo Ma suonano in una sorta di vi-
so. Come fece Bartók”. di autori cresciuti deo-concerto. Avevo registrato decine
Cosa significa essere compositori in Cina ed esser- durante la di canti indigeni primitivi, per combi-
lo nel mondo occidentale? Rivoluzione narli con l’esecuzione live dell’orche-
“La mia vita si divide a metà, prima e dopo il mio arri- culturale con la stra e del violoncello. In questo modo,
vo a New York negli anni Ottanta. In Cina ho studia- generazione dei la musica di migliaia di anni fa si è

29
to solo all’orientale, in America ho conosciuto tutte giapponesi Malika unita a quella di oggi. Un fatto che non
le correnti della musica occidentale. Non posso né Kishino (1971) era mai accaduto e che senza tecnolo-
fisicamente né mentalmente separare questi due e Dai Fujikura gia non avrebbe mai avuto luogo”.
aspetti della mia vita. Fanno parte di una memo- (1977), Leone In quale stato di salute si trova la
ria unica, perciò non saprei dire se esista in me d’argento 2017. musica in Occidente?
oggi una prevalenza dell’uno o dell’altro mondo. Autori che “hanno “Questa è la miglior epoca possibile
Chiaro, non sono l’unico compositore a essere un rapporto di per la musica classica. Guardiamoci in-
in questa condizione. L’Est e l’Ovest sono pola- frequentazione se dietro: qualcuno può dire di aver avuto
rità che servono a tutti, per allargare lo spettro non addirittura possibilità superiori a quelle attuali? I
della sensibilità”. di coniugazione giovani di oggi, che siano alla Juilliard
In quale clima si trovò a studiare dopo la con l’Occidente”, o alla Royal Academy, sono fortunati:
Rivoluzione culturale? dice il direttore possono imparare tutto, se vogliono,
“Dopo la morte di Mao la Cina aprì gradualmen- artistico Ivan sono incoraggiati a viaggiare, hanno
te alle orchestre americane. Io mi trovai a studiare Fedele. uno spirito fresco e la loro creatività
al Conservatorio Centrale di Pechino (fu uno dei pri- può, sempre che lo vogliano, valicare
mi trenta selezionati tra migliaia di richieste, nda) con tutti i confini e le profondità che desi-
figure del calibro di Toru Takemitsu. Mi apparve come L’opera di
derano. E nel futuro le cose andranno
l’immagine di uno sciamano, perché mi permise di viag- Marco Biscardi
sempre meglio, perché gli artisti capi-
giare liberamente tra passato e futuro, in un’unica grande “Libretti 2.0”
ranno quanto le tecnologie andranno
contemporaneità”. in aiuto del loro ingegno”. p
(2017)
Lei è il compositore degli elementi puri trasformati
in strumenti: l’acqua, la carta, la pietra. Come en-
tra la tecnologia nel suo lavoro?
“La tecnologia è il mezzo magico che ci permette di ritor-
nare alla tradizione. Se c’è un contributo che può dare un
compositore orientale alla musica, di sicuro passa da qui.
Dobbiamo abbracciare la sfida tecnologica nella musica.
Non perché gli smartphone o gli iPad ci facciano fare per
forza cose nuove, ma per la ragione opposta: perché ci met-
tono più profondamente in contatto col passato. A patto di
non diventarne schiavi. Sembrerà strano, ma la tecnologia
ha un enorme potenziale sciamanico”.
Nella musica occidentale, invece, l’avvento della
tecnologia è quasi sempre stato sinonimo di avan-
guardia, di futuro, di novità. Spesso di sprezzo per
la tradizione.
“Questo perché per natura tendiamo sempre all’inusua-
le. Ma potremmo cominciare a considerare la tecnologia
Autori
di Elvio Giudici la progressione “melodica” di una sola voce. L’assenza di
Gli accordi, la polifonia IL LIBRO una qualunque melodia nel senso usuale è però soltanto
un caso-limite. Esso - e ciò che ne consegue dal punto di
bachiana, la melodia La Sociologia
della musica
vista musicale - non trova analogie né nella musica dei po-
poli non occidentali, né nel passato prima del Settecento.
accompagnata esistono (1921) di Le nazioni dell’Oriente e dell’Estremo Oriente, e precisa-
Max Weber mente quelle con una musica d’arte sviluppata, conosco-
solo in Occidente. Perché? è un’opera no senza dubbio la sovrapposizione di più suoni. Inoltre,
incompiuta come si è già detto prima, sembra che almeno la triade
Se lo chiede il più grande scritta tra il maggiore sia per lo più considerata “bella” anche da popoli
1912 e il 1913.
sociologo della modernità. Invece che sui
la cui musica è priva di qualsiasi tonalità del nostro tipo,
oppure, come presso gli abitanti del Siam, poggia su di un
Il suo capitale saggio sulla temi classici
della sociologia
fondamento totalmente diverso. Ma questi popoli non solo
interpretano l’accordo in senso non armonico, ma per di
musica esce in italiano per musicale, si
concentra
più lo gustano non come un accordo del nostro tipo, ben-
sì come una combinazione di intervalli che essi vogliono
il Saggiatore sulle ragioni sentire come singoli e che perciò suonano di preferenza
antropologiche “arpeggiando”, quindi nel modo in cui tale combinazione
e “profonde” risuona spontaneamente sull’arpa e sugli antichi strumen-
Di Max Weber del linguaggio ti a corde pizzicate. In questa forma l’accordo è antichissi-
musicale. Esce mo presso tutti i popoli che hanno strumenti a più corde;

Q
ui definiamo una musi- questo mese per ancora con il perfezionamento del pianoforte nel corso del
ca “polivocale”, anche nel il Saggiatore, Settecento uno degli effetti ricercati e apprezzati era pro-
senso più ampio, soltanto dalla cui edizione prio la bellezza sonora degli accordi arpeggiati, usuali nel
quando le diverse voci non anticipiamo uno liuto. Successioni di accordi di due o tre note sull’arpa si
procedono esclusivamente all’uni- stralcio. trovano già, per esempio, tra l’avvicendarsi dei soli e delle
sono o all’ottava le une in
rapporto alle altre. È una
prerogativa essenzialmen-
te occidentale. Quasi tutte
le musiche infatti conosco-
no l’unisono di strumenti e
di voci, e anche l’antichità
lo conosceva. Ugualmente,
l’accompagnamento delle
voci all’ottava (voci di uo-
mini, donne e bambini) è
naturalmente un fenomeno
ampiamente diffuso, comu-
ne anche nell’antichità. A
quanto pare l’ottava è sen-
tita dappertutto, ovunque
essa compaia, come “iden-
tità su un altro grado”. Nel
senso più ampio la musica
polivocale può assumere
caratteri diversi, tra i quali
vi sono naturalmente tut-
ti i tipi di ibridazione, che
però nei casi-limite sono
nettamente differenti e
anche storicamente risal-
gono a radici diverse già in
musiche molto primitive.
Anzitutto si deve parlare
della moderna “polisonori-
tà” dell’armonia di accordi

Occidentalis
– come si dovrebbe dire,
rigorosamente parlando,
invece di “polivocalità”.
Infatti le progressioni di
accordi non sono affatto da

FORMA
interpretarsi necessaria-
mente come una pluralità
di “voci” distinte che pro-
cedano insieme. Esse, al
contrario, non comportano
necessariamente neppure
DISPOSITIVI MERAVIGLIOSI
_
REGGIO EMILIA 15 SETTEMBRE / 12 NOVEMBRE 2017
festival
festival Aperto
nona edizione 2017 musica danza arti contemporaneo www.iteatri.re.it

15/09 GREGORY PORTER & BAND concerto | 17/09 COMPAGNIE LAPSUS circo / 22 + 23 + 24/09 PREMIO GD’A danza 23/09 NEDERLANDS
DANS THEATER 2 danza \ 24/09 > 8/10 GABRIELE AMADORI mostra | 24/09 DUO RABBIA-BATTAGLIA concerto / 29/09 + 1/10 “HAYE”: LE
PAROLE LA NOTTE opera 30/09 QUARTETTO MIRUS concerto \ 30/09 BALLET DE L’OPÉRA DE LYON danza | 8/10 DADA MASILO danza /
9/10 SIMONE BENEVENTI concerto 13/10 OLIVIER DUBOIS danza \ 14/10 ENSEMBLE ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA concerto | 15/10
> 5/11 YUVAL AVITAL installazione / 21/10 DIRECTION UNDER 30. Mutuo soccorso teatrale 21/10 ART ENSEMBLE OF CHICAGO concerto \
23/10 DIVERTIMENTO ENSEMBLE concerto | 26/10 MARC RIBOT & THE YOUNG PHILADELPHIANS concerto / 28/10 L’USIGNOLO concerto
31/10 > 5/11 PROGETTO SABURO TESHIGAWARA danza \ 4/11 SILENT concerto | 6/11 TEMPO REALE concerto / 8/11 OFFLINE concerto/danza 10/11
ATERBALLETTO danza \ 11/11 DUO ARCIULI-REBAUDENGO concerto | 12/11 BESTIE DI SCENA teatro

31
foto di Mario Carbone | art: studiocaucaso.com

partner tecnico
Autori

parti corali nelle interessanti recitazioni semidrammatiche Per essi l’ultima parola sull’accordo,
delle leggende dei bantu, raccolte da padre Henri Trilles, L’AUTORE ma anche su ogni uso simultaneo del-
senza però che le successioni di accordi (molto semplici) le consonanze nella musica, rimase ἡ
abbiano nulla a che fare con le nostre progressioni armo- Max Weber συμφϖνία οὐκ ἔχει ἦϑος; ciò signifi-
niche. Nella maggior parte dei casi esse confluiscono di (Erfurt, 21 aprile ca – come prova un altro passo dello
nuovo all’unisono, o altrimenti in taluni casi concludono 1864 – Monaco Pseudo-Aristotele – che gli accordi
anche su forti dissonanze (per esempio il tritono, se la tra- di Baviera, 14 di consonanze (che erano già noti
scrizione è corretta). Ciò a cui si aspira è essenzialmente giugno 1920, dall’accordatura degli strumenti) sono
la pienezza sonora. foto in basso) gradevoli all’orecchio, ma non hanno
Un caso-limite opposto è rappresentato da quella polivo- è considerato alcun significato musicale. […]
calità che viene tecnicamente definita “polifonia” e che ha uno dei padri Alla “polifonia” intesa in senso tec-
trovato la sua tipologia conseguente nel “contrappunto”: fondatori nico e alla pura musica armonica
più voci sovrapposte, considerate del tutto eguali, proce- della moderna di accordi si aggiunge, come terzo
dono insieme e sono armonicamente collegate le une alle sociologia. caso-limite della musica polivocale,
altre, in modo tale che la condotta dell’una tenga conto del- Larga parte la musica armonica omofonica, vale
la condotta dell’altra e sia quindi assoggettata a determi- del suo lavoro a dire la subordinazione dell’intero
nate regole. Queste regole nella moderna polifonia sono in di pensatore edificio sonoro a una voce portatri-
parte semplicemente quelle dell’armonia di accordi, in par- e studioso ce della melodia in funzione di “ac-
te derivano (detto in termini quanto più possibile generali) riguarda la compagnamento”, “completamento
dallo scopo artistico: avere una condotta delle voci tale che razionalizzazione “ o “interpretazione” nelle forme più
ognuna persegua autonomamente la sua ragione melodica, nell’ambito diverse che tali relazioni possono
ma che l’insieme conservi in questo processo, laddove pos- della sociologia assumere. Gli stadi primitivi di que-
sibile, una rigorosa unità musicale (tonale). […] della religione e sta tipologia si trovano diffusi in una
La polifonia in questo senso, e specialmente il contrappun- della sociologia molteplicità di forme in tutto il mon-
to, è nota all’Occidente in forma consapevole altamente politica, ma do, ma, a quanto sembra, in nessun
elaborata, malgrado gli sviluppi precedenti, soltanto a par- anche il campo posto così ampiamente sviluppati
tire dal secolo XV e ha trovato in Bach il suo compimento dell’economia. come in Occidente già nel secolo XIV
più alto. Nessun’altra epoca e cultura la conosce, neppure La sua opera più (in Italia). Nella musica occidentale
i greci – come ha creduto Westphal sulla base di un’errata famosa è L’etica solo al principio del secolo xvii essa
interpretazione delle fonti – presso i quali anzi, per quanto protestante e si è trasformata consapevolmente in
è noto finora, mancano totalmente persino i livelli più pri- lo spirito del stile musicale e precisamente di nuo-
mitivi di polifonia, che si riscontrano presso i più diversi capitalismo. vo in primo luogo in Italia, all’epoca
popoli della terra in modo del tutto simile all’Occidente. Weber sosteneva soprattutto nell’opera. […] Non si
che la religione può per il momento, e forse per molto
fosse una delle tempo ancora, dare una risposta uni-
ragioni non voca alla domanda: perché in alcuni
esclusive per luoghi della terra è comparsa la mu-
cui le culture sica polivocale e in altri no? Il tempo
dell’Occidente diverso adeguato agli strumenti usati
e dell’Oriente si nella loro relazione reciproca e in rap-
sono sviluppate porto con la voce, i suoni tenuti degli
in maniera strumenti a fiato in rapporto a quelli
diversa, e pizzicati degli strumenti a corda, nel
sottolineava canto alternato il far risuonare o il te-
l’importanza di nere i suoni finali quasi sempre pro-
alcune particolari lungati di una voce in concomitanza
caratteristiche del con l’entrata dell’altra, l’eufonia dei
Protestantesimo suoni risonanti dell’arpa nel tocco
ascetico che arpeggiato, la plurisonorità di alcuni
portarono alla antichi strumenti a fiato allorché non
nascita del erano padroneggiati perfettamente e
capitalismo, della infine il tocco simultaneo nell’atto di
burocrazia e dello accordare gli strumenti, tutti questi
Stato razionale e fattori possono aver contribuito a tale
legale nei paesi processo secondo le circostanze ed
occidentali. La essere stati connessi a eventi contin-
sua Sociologia genti oggi non più verificabili. D’altra
della musica era parte si pone l’altra questione: perché
pensata come proprio in un punto della terra dalla
parte di una più polivocalità, diffusa quasi ovunque, si
ampia “sociologia sono sviluppati sia la musica polifoni-
della cultura” ca sia quella armonicoomofonica e il
(“arti, letteratura, moderno sistema dei suoni, in antitesi
visioni della vita”) ad altri luoghi con una cultura musica-
che non vide mai le almeno ugualmente intensa, come
la luce. in particolare nell’antichità greca ma
anche per esempio in Giappone? p
AIDA
GIUSEPPE VERDI
DIRETTORE FRÉDÉRIC CHASLIN, REGIA FRANCESCO MICHELI

33

DAL 12 AL 22 NOVEM BRE


Cover story
di Sandro Cappelletto
vastissimi, perfino esagerati, abbia-

“L
o facciamo regolarmente con Mozart e P L U S mo iniziato ad ascoltare le Sinfonie
Beethoven. Qualche collega si è spinto V I D E O di Beethoven eseguite con organici
fino a Berlioz, Mendelssohn, Schumann e ridotti, ma più fedeli a quelli origi-
Brahms. Perché mai un approccio filologi- nali, tutti ne siamo rimasti sorpresi,
co non dovrebbe riguardare le opere di Wagner?”. piacevolmente. Perchè impedirci di
Nato e cresciuto in California (“senza televisione o gira- provare a indagare, da questo punto
dischi, ma con un pianoforte e un clarinetto”), 66 anni, di vista, anche Wagner? Per avviare
dal 2006 direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica simili progetti è necessario trovare
di Montréal, dal 2015 Generalmusikdirektor del Teatro delle orchestre disponibili. Il Con-
dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Amburgo, Beethoven certo Köln che della ricerca ha fatto
Kent Nagano ha avviato in questi mesi con Concerto Sinfonia n. 9
Köln un progetto per realizzare una historically-infor- Kent Nagano
med performance dell’intera Tetralogia wagneriana. direttore
“Abbiamo annunciato il progetto lo scorso maggio, sa- Christiane
remo pronti ad andare in scena per la stagione 2020- Karg, Okka von
2021. Altre volte ho collaborato con questo formidabile der Damerau,
ensemble, ne conosco bene qualità esecutiva e serietà Klaus Florian
di ricerca. Abbiamo attivato una rete di collaborazioni Vogt,
con musicologi, studiosi di organologia, con l’Universi- Franz-Josef
tà e la Musikhochschule di Colonia, trovato degli spon- Selig solisti
sor e la collaborazione con il Nrw-Forum, il centro di Philharmonische
ricerca artistica di Düsseldorf, che da tempo supporta Staatsorchester
l’attività del Concerto Köln”. Hamburg
Quali risultati si aspetta? Chor der
“Soprattutto la messa a punto di un diverso equilibrio Hamburgischen
nel rapporto tra le voci e l’orchestra. Lo sforzo dei can- Staatsoper
tanti, sia il loro affaticamento fisico sia la tendenza a (Elbphi­lhamonie)
spingere, a sforzare l’emissione per oltrepassare il muro
di suono dell’orchestra, continua a rappresentare uno
dei principali problemi nelle esecuzioni wagneriane e,
credo, a condizionarne lo stile interpretativo e la rice-
zione complessiva. Ci sono nella sua musica, nel suono
come nel canto, lunghi momenti di intimità e di rifles-
sione che richiedono un attento controllo dell’intensità
del suono”.
Il problema dell’alleggerimento delle voci preoc-
cupava già Herbert von Karajan e ha coinvolto,
da allora, i direttori wagneriani più sensibili al
diffuso senso di perdita, di sconfitta, di inabis- È la prima
samento che attraversa la sua opera. Ma non ha
mai portato a riflettere nella prospettiva oggi in- volta che si
dicata da lei.
“Credo che le novità più evidenti emergeranno dalle se-
rappresenta la
zioni dei fiati, degli ottoni e delle percussioni. È proba-
bile che l’intensità dell’insieme orchestrale fosse diver-
Tetralogia di
sa da quella a cui siamo, ormai da generazioni, abituati. Wagner con
Stiamo facendo restaurare strumenti a fiato dell’epoca
di Wagner, strumenti che hanno suonato le sue opere gli strumenti
nell’Ottocento e oggi sono conservati nei Musei, per
riportarli in vita”. originali. Un
Nei suoi trentadue anni di attività il Concerto
Köln si è dapprima dedicato a quella che gli an-
progetto avviato
glosassoni chiamano, senza porre rigidi confini
cronologici o stilistici, Early-music. Nel tempo
da Kent Nagano
i confini si sono estesi: Vivaldi, Bach, Haendel, con il Concerto
Gluck, Haydn, Mozart, ma anche le Variazioni
Diabelli di Beethoven, arie di Bellini, Donizet- Köln. E il suono
ti e Verdi, i valzer degli Strauss, nuovi lavori di
Reich e Gorecki. Perché Wagner? si proietta sulle
“Perché il tempo passa. Sono trascorsi oltre cento-
cinquant’anni da quando ha iniziato a concepire la “sensibilità”
Tetralogia, ed era il 1876 quando ha inaugurato il suo
teatro di Bayreuth. Certamente da allora ci sono sta-
sceniche, di cui
ti dei cambiamenti, nella costruzione degli strumenti,
nella disposizione delle sale teatrali, nella percezione
il compositore
del pubblico. Quando, dopo decenni di organici vasti, era insoddisfatto
il cuore della propria attività di studio ed esecutiva lo significato della sua musica e l’aspetto visivo
è, direi per vocazione”. della realizzazione. Con Concerto Köln affron-
Sappiamo che Wagner durante i pochi anni, dal terete anche il problema della messa in scena
1876 al 1882, nei quali ha potuto assistere alle delle sue opere?
rappresentazioni delle sue opere a Bayreuth, “C’è molto materiale al riguardo, sia cronachistico e
non era soddisfatto. Non tanto dell’esecuzione critico sia visivo. Sono persuaso che quando saremo
musicale, quanto degli aspetti vocali e soprat- arrivati a dei risultati concreti per quanto riguarda la
tutto scenici. È arrivato al punto, dopo aver reso ricerca sulle sonorità e la balance complessiva del suo-
invisibili nella buca, anzi nella fossa di Bay- no wagneriano, questo influenzerà anche l’aspetto del-
reuth, profonda 14 metri, direttore e orchestra, la regia. Ma adesso è prematuro parlarne, anche se, e
di desiderare l’invisibilità anche della scena: tengo a ribadirlo, il nostro è un progetto a porte aperte.
non trovava una relazione soddisfacente tra il Non ci sono preclusioni, l’orizzonte promette di essere

Alla r ice rca


I N G perduto
 del R
35
Cover story

molto vasto”. gennaio 2017. Dieci anni di lavoro, molte pole-


A settembre ad Amburgo rea- miche, un continuo incremento dei costi passati
lizzerà un nuovo Parsifal con dai 241 milioni di euro della stima iniziale ai 789
Achim Freyer. Niente filologia del consuntivo. Più che triplicati: quasi un’au-
per il momento? tostrada Salerno-Reggio Calabria però alla luce,
“No. Invece la speranza, credo la più tiepida ma non meno intensa, della Germa-
certezza, considerata la grande clas- nia del Nord. Era indispensabile?
se di Freyer, di uno spettacolo forte “Dopo sette mesi di lavoro nella nuova sala posso dire,
e coerente”. guardando la reazione del pubblico e di noi musicisti,
Coerente? che il risultato è del tutto soddisfacente. Sia nella Gran-
“Riuscire a creare qualche cosa di de sala da 2100 posti, sia nella sala per la musica da ca-
unitario, di solidale tra musica e mera con 550 posti, che tra noi chiamiamo l’anima della
scena: questa è la principale pre- IL SIMPOSIO casa. Amburgo aveva già una importante, storica sala
occupazione quando si lavora a per la musica sinfonica, la Laeiszhalle. Una bellissima
un’opera. Spesso, invece, vedo un Per preparare sala, che ricorda come forma la Konzerthaus di Vien-
conflitto oppure, peggio ancora, non l’esecuzione con na. Ma era un edificio troppo saturo per il repertorio
rintraccio alcuna relazione tra le due strumenti storici del ventesimo secolo. Il palcoscenico e la sala avevano
componenti. La magia dell’opera è di Der Ring des dimensioni piuttosto ridotte per accogliere il suono di
la forma unica che combina assieme Nibelungen una grande orchestra. Gli amburghesi hanno così deci-
diverse discipline. Quando la colla- si tiene un so di dotarsi di una nuova casa della musica, non solo
borazione tra orchestra, cantanti, convegno il 29 leggermente più capace come numero di posti, ma an-
direttori, regia e scene non produce settembre 2017, che più flessibile e dotata di un’acustica eccellente. È
questa relazione siamo a disagio”. “Richard Wagner stato un investimento importante – naturalmente non
Con Freyer il rischio del disagio Lesarten”, dalle entro nelle polemiche – e anche un’eredità lasciata ai
non si corre? ore 9 alle 19 nostri figli e nipoti”.
“Achim è musicista ed è pittore. presso la sala Naturalmente la Grande Sala è dotata di un orga-
Ha un modo di vedere le cose che della musica no, confermando così che tra i nuovi Auditorium
procede per immagini ed è non solo dell’Università del XXI secolo solo quello di Roma ha deciso di
sensibilissimo alla musica, ma la ca- di Colonia - in privarsene, nonostante il finanziamento fosse
pisce. Non dico che sia un requisito collaborazione previsto. Chissà se si potrà mai rimediare: oggi
indispensabile per un regista, ma con la Musikh­ non è aria, ma gutta cavat lapidem. Maestro,
certamente, dal mio punto di vista, ochschule come titolo inaugurale della Elbphilharmonie ha
aiuta”. della stessa scelto Arche un nuovo oratorio di Jörg Widmann,
La Elbphilharmonie, la nuova città - al quale compositore che figura con una certa frequenza
sala di Amburgo, disegnata da- partecipano nei suoi programmi di concerto. Reazioni?
gli architetti Jacques Herzog e musicologi e “Abbiamo avuto tutti – orchestra, coro, solisti, pubblico
Pierre de Meuron nel quadro di studiosi quali – la sensazione di assistere alla nascita di un’opera im-
un complessivo rilancio urbani- Christa Jost del portante, capace di trasmettere emozioni. Non accade
stico e civile della vecchia zona Richard-Wagner- sempre con il repertorio contemporaneo”.
del porto, è stata inaugurata nel Gesamtausgabe Che oggi parla molti linguaggi diversi. Che cosa
di Monaco, Frank non le piace?
Hentschel e “È naturale che parli linguaggi diversi, come molto
Dieter Gutknecht diverse sono le infinite lingue che i popoli parlano nel
dell’Università di mondo. Ma cosa si dice con queste lingue? Non è im-
Colonia, Arnold portante quale lingua usi, con quale sintassi ti esprimi.
Jacobshagen È importante, anzi decisivo, trasmettere qualcosa. Se
e Kai Hinrich non accade, perdiamo. Del repertorio dei tempi di Bach,
Müller Mozart e Beethoven, noi conosciamo appena il 10%, il
dell’Hochschule 90% è e probabilmente rimarrà sempre sconosciuto. Lo
für Musik stesso accadrà con il repertorio di oggi, ma dovere di
und Tanz di noi interpreti è eseguirlo al meglio. Nella speranza che
Colonia; e nasca qualcosa che abbia un valore universale. Sappia-
ancora Benjamin mo che il Novecento è stato un secolo ricchissimo di
Reissenberger capolavori. Mi auguro che possa accadere lo stesso per
e Mareike il XXI secolo”.
Beckmann. Quale lo stato di salute della musica che amia-
L’ingresso al mo?
simposio è “Il significato e il valore della musica classica sono oggi
libero: chi fosse in declino. Il pericolo principale è che stia diventando
interessato a niente più che un hobby per l’élite della società. Que-
partecipare può sto stato di cose deve cambiare, altrimenti, e anche con
registrarsi via una certa rapidità, questa musica scomparirà del tutto
web all’indirizzo dall’orizzonte di una parte crescente della popolazione
http://wagner- mondiale. Se accadrà questo, sarà un pessimo segnale,
lesarten.de/ perché l’intera società subirà un impoverimento cultu-
kontakt/ rale e perché la nostra musica ha il potere di superare
le barriere sociali, le differenze religiose ed etniche”. p
Sony Classical presenta

88985338792 88875156982 88985433222

ANTONELLOMANACORDA
KAMMERAKADEMIEPOTSDAM
“The Daily Telegraph”

“Fono Forum”

“Kulturradio”
Racconti
di Giuseppina Manin

FIABE abbadiane

E un giorno Maria Carmela Abbado, madre di Claudio, si decise a scrivere i racconti siciliani
che la sua fervida fantasia srotolava ai nipoti lì per lì. Ora quelle storie - con riferimenti
musicali a familiari e amici come il mago Nonogigi - sono pubblicate da Archinto

C
hissà da quando quella valigia era sepolta in canti- ti, la valigia fu affidata a Luciana Pestalozza, fondatrice e
na. Forse dai tempi in cui la sua proprietaria, Maria anima di Musica nel Nostro Tempo e del festival Milano
Carmela Savagnone maritata Abbado, se n’era an- Musica, unica figlia femmina di Maria Carmela e Michelan-
data. Un giorno d’estate del 1986, nella casa a pic- gelo, sorella di Marcello, Claudio e Gabriele. E, come spesso
co sul mare di Alghero del figlio Claudio. Che in quei giorni accade quando il lutto chiede una pausa per prendere le di-
era lontano, in tour dall’altra parte del mondo, in Giappone. stanze dal dolore, la valigia fu dimenticata, chiusa per anni
Stracolma di carte, di lettere, di fogli fittamente manoscrit- con i suoi ricordi, i suoi segreti.
Poi, ottobre 2012, se ne va anche Lu- A sinistra anni Settanta, ma quelle favole ritrovate, specchio della sua
ciana. Per crudele gioco del caso negli un’illustrazione parte più libera e felice, meritavano di tornare in vita. Per la
stessi giorni in cui Claudio torna alla tratta dal nonna, per i bambini che eravamo e per quelli di oggi. Che le
Scala dopo 26 anni di assenza. “Nel volume favole conoscono sempre meno”. Con l’aiuto della scrittrice
frattempo di quel bagaglio abbando- “Viaggio in Laura Bosio, Claudio Pestalozza ne seleziona, tra le tante cu-
nato nessuno se n’era più occupato. Sicilia” di stodite dalla valigia, diciassette, ora pubblicate dalle edizioni
Solo di recente, nel fare ordine tra le Gianluca Archinto con il titolo “La cravatta magica e altre fiabe”.
cose, quell’antica valigia è riemersa”, Biscalchin Fiabe spiritose, fuori dai canoni tradizionali, dove fanciulle
racconta Claudio Pestalozza, pittore, (Guido ardite si fanno beffe dei re, bambini giganti sconfiggono una
uno dei due figli di Luciana, mentre Tommasi padrona cattiva, bei giovanotti si ritrovano inguaiati per la
l’altro, Andrea, è direttore d’orchestra. Editore). Sotto, loro smemoratezza. Fiabe crudeli, di bimbi messi al forno, di
“Svelando il suo tesoro nascosto per Maria Carmela giovani mogli devote, pronte, pur di salvare il loro sposo dalla
così lungo tempo. Una raccolta di favo- Abbado con i nera malinconia, a mangiare una ripugnante mano verda-
le scritte da mia nonna Maria Carmela, nipoti stra. Fiabe musicali, dove il canto e l’armonia compiono le
detta Linuzza”. magie più grandi. E spesso i nomi dei protagonisti strizzano
Con emozione Claudio, legatissimo l’occhio a quelli di famiglia. Una dinastia con la musica nel
a quella nonna speciale, così allegra sangue, dove tutti hanno avuto in qualche modo a che fare
e fantasiosa, così brava a raccontare con il mondo dei suoni.
storie meravigliose all’improvviso, si Così nel giovane Marcello a cui viene regalata una cravatta
tuffa nella lettura. Quelle fiabe verga- azzurra con su dipinti tanti uccellini che lui riesce con la
te a mano con una scrittura minuta e forza del suo canto a far volare, non è difficile identificare
regolare innescano la macchina del il primo dei quattro figli Abbado, quel Marcello considerato
tempo. Lo riportano bambino, quan- l’“enfant prodige” di casa, che poi diventerà pianista, com-
do con Linuzza andava a Bellaria, la positore, direttore del Conservatorio di Milano. Nella fata
spiaggia “di famiglia”, dove Maria Il LIBRO Lucina che regala ai bambini flauti e liuti, arpe e tamburi, si
Carmela, palermitana che amava il intravvede Luciana, tutta la vita impegnata in campo musi-
mare, aveva portato anche i figli e il La cravatta cale, moglie del pianista Carlo Pestalozza.
marito che, riottoso alla vita marina, magica e altre Mentre il mago Nonogigi, capace di risistemare nel loro
preferiva starsene in albergo. fiabe (104 posto gli alberi stradicati, un uomo alto, robusto, con le
“E per tenerci buoni Linuzza narrava e pagine, Archinto antenne viola per catturare tutti i suoni del mondo, altri

39
narrava. Storie sempre nuove, declina- Editore, 12 euro) non è che Luigi Nono, amico di Claudio, vicino di casa in
te in infinite variazioni secondo l’estro raccoglie alcuni Sardegna, che con Linuzza aveva stabilito un’intesa spe-
e chi aveva davanti”. racconti fra i ciale. Quanto ai bimbi della favola che chiude il libro, “La
Una lunga saga di leggende e filastroc- più inventivi e tigre alata”, si chiamano Roberto, come il figlio di Mar-
che attinte dal folclore siciliano, ma an- rappresentativi cello, oggi un affermato direttore d’orchestra, e Claudio,
che dai miti persiani che appassiona- della personalità come Claudio Pestalozza.
vano suo padre, Guglielmo Savagnone, di Maria Carmela E dove mai voleranno i due cuginetti in groppa al ma-
etnologo e papirologo. Un patrimonio Abbado (1899- gico felino? “Da nonna Linuzza, naturalmente. Tutti noi
di cultura popolare che Maria Carmela 1986). Scritti nipoti eravamo felici di stare con lei. Lei era la parte so-
rielabora, trasforma, tramanda ai figli e tra gli anni lare della famiglia, capace di scalfire con la sua vitalità,
ai nipoti. Finchè, tra gli anni Cinquanta Cinquanta e la sua creatività, il suo essere aperta agli altri, il tradizio-
e Settanta, quei racconti li annota sulla Settanta, si nale riserbo degli Abbado”.
carta. E la memoria orale diventa me- caratterizzano Primo tra tutti a restarne sedotto il marito Michelangelo, pie-
moria scritta. nella libertà e montese severo, docente, violinista in trio con Carlo Vidusso
“Che Linuzza fosse una scrittrice per immaginazione e Gilberto Crepax, fondatore e direttore dell’Orchestra d’ar-
l’infanzia si sapeva, alcuni suoi romanzi unite al rigore chi di Milano specialista nel repertorio barocco. Che appe-
per bambini sono stati pubblicati negli filologico per na vide quella giovane donna dalle trecce brune e gli occhi
i personaggi e neri decise che l’avrebbe sposata. Colta senza darlo troppo
la geografia dei a vedere, pianista egregia, Linuzza celava dietro il suo ruolo
luoghi. Curiosi ufficiale di moglie e madre e ottima cuoca - Claudio parla-
e interessanti va con struggimento di una sua caponatina da far invidia a
i richiami Montalbano - una passione letteraria non comune.
all’ambiente “Ammirava in particolare Neruda e Tagore, Sciascia e Sol-
musicale in genitsin”, ricorda Claudio Pestalozza. “Sapeva riconoscere
cui la madre le qualità delle persone, anche quando non erano troppo
di Claudio evidenti. È stata lei la prima a esortare lo zio Claudio a conti-
Abbado viveva, nuare negli studi musicali. A credere nel suo talento, a spin-
ad esempio gerlo a prendere il volo. Linuzza ha scritto tante altre favole,
la presenza in molte dedicate al Giufà, una sorta di Pierino siciliano che
alcune fiabe forse un po’ somigliava a Claudio ragazzo. Ma tra tutte a
di un mago colpirmi ce n’è una anomala, che ho voluto inserire nel li-
chiamato bro per la sua singolarità. Si intitola ‘L’anfora vuota’ e rac-
Nonogigi, conta di un personaggio misterioso capace di trapassare
omaggio al con lo sguardo il petto di chi incontra e scorgerne l’anima.
compositore Che a volte brulica di neri serpentelli, a volte è popolata di
e amico Luigi ragni o di ghiaccioli. E a volte è tragicamente vuota. Ecco,
Nono. io credo che lei avesse un simile potere. Linuzza sapeva
guardare dentro i cuori”. p
CLASSIC VOICE CD
di Quirino Principe
Guida all’ascolto
La storia e la

C
e lo domandiamo più d’una guida all’ascol-
volta, quando si tratta di com- to dei Concerti e del Quintetto per clarinetto di
positori nel cui stile sobbal- Carl Maria von Weber, a firma di Marina Vacca-
zano scosse, e si intravedono rini, si trovano nel booklet del cd allegato.
strappi e ribaltamenti, e la cui matu-
razione supera la soglia quantitativa e
diventa una metamorfosi qualitativa.
Non ci poniamo il quesito per Mozart o
per Schumann, per Purcell o per Vivaldi.
Altri, invece, ci pongono il simpatico e
persino eccitante problema. Quale rap-
porto di continuità e di consanguineità
esiste tra l’Allegro con brio del Settimi-
no op. 20 di Beethoven, e il Quartetto
op. 135? Tra la Romanza in Fa mag-
giore op. 50 e la Grosse Fuge op. 133?
Tra il Rondò a Capriccio op. 129 (“La
collera per un soldino perduto”), pure
amato da un divertitissimo Schumann,
e l’Arietta della Sonata op. 111? Tra il
Finale dell’atto I dell’Italiana in Algeri
di Rossini e l’estasi sublime della sua
Regata veneziana? Tra Oberto e Fal-
staff di Verdi, se voglio essere “tran-
chant” e un po’ banale? Tra Die Feen
di Wagner, o tra la sgradevole marcetta
che compare nell’ouverture di Rien-
zi poco dopo il meraviglioso tema del
“solenne gruppetto”, e, d’altro canto, il
racconto da brivido intonato da Kundry
nell’atto II di Parsifal? E, si badi, non è
questione di “poca importanza” o di
“marginalità”: per esempio, il minu-
scolo canone beethoveniano Ta ta
ta… WoO 162, che sembra sfiorare
il nulla, ci lascia un retrogusto tanto
sinistro e minaccioso quanto rivela-
tore, e basta poco per accorgersi che
esso non è tanto una presa in giro di
Mälzel quanto il mostrare da lonta-
nissimo un mostro, un killer, l’impla-
cabile Tempo cosmico.
Con molta forza, ci pone la questio-
ne Carl Maria von Weber, del quale,
per buona creanza, ricordiamo i dato
anagrafici: nato a Eutin, nel nordico
Holstein, nella notte tra sabato 18 e lu-
nedì 19 novembre 1786, morto a Lon-
dra lunedì 5 giugno 1826. Per l’intero
suo lascito musicale, vale il catalogo
di Friedrich Wilhem Jähns, indicato
da “J.”, che si affianca, dov’è possibi-
le, ai numeri d’opera di originaria at-
tribuzione. Compiuto questo dovere,
riproponiamo lo schema della doman-
da: quale rapporto di consanguineità
esiste tra le atletiche e galanti mo-
venze della Aufforderung zum Tanz e
l’agghiacciante rintocco di campana
a morto sperduto nella gola montana
nell’infernale Finale dell’atto II in Der
Freischütz? Tra l’attacco del clarinetto
solista nel Primo Concerto in Fa mino-
re op. 73, J. 114, e la pelle d’oca che ci
viene se siamo soli in casa in un cre-
puscolo d’inverno e ascoltiamo il coro
Nonostante le apparenze, non c’è
differenza tra i Concerti per clarinetto
di Carl Maria von Weber e la sua
sconvolgente produzione operistica.
Entrambi puntano alla “progressiva
Soffio INFERNALE
esplorazione al limite”

invisibile di spettri satanici che ululano “Uhui…!”? Tra lo


scintillìo del Grosses Quintett in Si bemolle maggiore per
clarinetto, 2 violini, viola e violoncello op. 34, J. 182 (1811), e
la magia del coro di spiriti fatati in Oberon (1826)?
Tento di rispondere domandando a me stesso: il rapporto
cui si allude, implica davvero tanta lontananza, di tono e di
“aura”, tanta diversità fisiognomica? Premetto: ciò che in
parole povere può apparire la strana eterogeneità che talvol-
ta fa pensare a due compositori diversi (ciò varrebbe anche
per i citati esempi da Beethoven, da Rossini, da Verdi, un
po’ meno per quelli da Wagner), per quanto riguarda Weber
si concentra quasi esclusivamente in un’antitesi tra Weber
autore di musica strumentale e soprattutto concertante, ca-
meristica e pianistica, e Weber autore per il teatro d’opera.
Ebbene, senza cancellare la distanza che certo sussiste, for-
se è possibile isolare un elemento che ci configuri come dif-
ferenziale. Credo che esso sia l’assenza o la presenza della

41
voce umana. Proviamo a immaginare, nel Concertino in Do
minore/Mi bemolle maggiore per clarinetto e orchestra op.
26, J. 109 (1811, composto per Heinrich Bärmann), l’attacco
del solista su parole di acuto dolore, con un canto ingenuo
e appassionato come quello che conosciamo di Max in Der
Freischütz, o di Hüon in Oberon. Oppure simuliamo, per
l’attacco del solista al principio del suddetto Primo Con-
certo per clarinetto, una voce femminile che canti parole di
malinconia senza speranza, e avremo la sensazione di udi-
re Agathe, o Eglantine, o Rezia. Questa specie di reazione
chimica mi pare indubbia, e me ne assumo la responsabili-
tà: se sono in errore, pagherò il pegno.
Ma c’è un fattore primario, dalla forza unificante ancora
più avvertibile, e, in definitiva, visibile e soprattutto udibile,
creatrice di una riconoscibile aura e di uno stato d’animo.
Quel fattore è l’indole demoniaca, e in certe grandi occa-
sioni davvero sinistra e infernale, del pensiero musicale di
Weber, e l’aerea magia elfica che prevale in Oberon ne è la
sembianza seduttrice, come Kundry e le “fanciulle fiori” e il
giardino di Kingsor in Parsifal. Qualcuno potrebbe coglie-
re nel virtuosismo strumentale, da Weber associato molto
spesso a uno strumento che prediligeva, il clarinetto, ma
anche al pianoforte o al violino, una materia tale da creare
un fronte di diversità, o di mascheratura, rispetto al fuoco
infernale e alla simpatia per figure luciferine. Tale simpatia,
tra parentesi, è confermata da un dato di fatto: nel teatro
d’opera weberiano, i personaggi di spicco, i veri “eroi” della
grandiosa invenzione musicale e drammaturgica, non sono
“operatori del Bene”, non sono candidi e puri. Sono tene-
brosi. L’aria più bella fra quelle dell’ultima opera weberiana
è di Oberon tramatore di inganni e punitore di sé stesso:
“Schreckensschwur!”. La perla, la meraviglia inestimabile
di Euryanthe, è la grandiosa scena e aria di Lysiart, “Wo berg
Johann ich mich?”. In Der Freischütz, il vertice dell’invenzione mu-
Heinrich sicale è ciò che accompagna l’epifania del Diavolo. Vero, Sa-
Füssli, miel non canta: parla, è uno “Sprecher”. Ma la meravigliosa
“L’incubo” “Verwandlung” dei suoni e delle luci di natura, l’orrore che
(1781) nella musica sta montando sino a fare impazzire dal terrore
CLASSIC VOICE CD

chi si trovi nella Gola del Lupo, è tutto La Tecnica


patrimonio e strumentario e corredo
professionale di Samiel, e l’immagine
di Lui che finalmente appare e pro- Fiato alle note
nuncia poche e spaventevoli parole è
quella che nello spettatore e ascoltato- Il primo clarinetto della Filarmonica della Scala spiega:
re più persiste e si radica. “Grazie alle innovazioni dei Baermann, con Weber lo
Ma allora sviluppiamo qualche indagi-
strumento acquisisce una spettacolarità solistica nuova”
ne sul resto, sulla musica strumentale.
Approfondiamo il rapporto che esi-
stette tra Weber e il suo amico Ernst “Come nel caso di Mozart con Anton Stadler”, raccon-
Theodor Amadeus (Wilhelm) Hoff- ta Fabrizio Meloni, primo clarinetto dell’Orchestra del
mann, il cui tenebrosissimo romanzo Teatro alla Scala e della Filarmonica, è fondamentale
Die Elixiere des Teufels (“Gli elisir del per Weber l’incontro con i clarinettisti Joseph e Carl
Diavolo”) fu edito nel 1816, lo stesso Baermann, attivi anche come compositori. Weber si in-
anno del demoniaco Grand Duo Con- namorò dello strumento dapprima ascoltando il Quin-
certant in Mi bemolle maggiore op. 48, tetto con clarinetto di Mozart e poi conoscendo questi
J. 204. Rivisitiamo al pianoforte quelle grandi virtuosi. È grazie ai Baermann che il clarinetto
pagine weberiane per le quali Diego diviene protagonista di una letteratura virtuosistica
Bertocchi ha scritto, con chiaroveg- straordinaria, poiché essi svilupparono la tecnica dello
genza, “il virtuosismo si fa sinonimo strumento aggiungendo delle chiavi e modificando il
di progressiva esplorazione al limite”. modo di suonare: non più con l’ancia rivolta verso il lab-
Per esempio, gli episodi pianistici in bro superiore, ma verso quello inferiore, in modo da cre-
cui il ritmo puntato si fa parossistico e are un nuovo tipo di cantabilità e di tecnica. L’aggiun-
ferocissimo, come negli Acht Stücke a ta delle chiavi (diciotto, con Carl Baermann) permette
quattro mani op. 60, J. 236 (1818-1819): di sviluppare il cromatismo dello strumento e quindi
minacciose marce di cui si ricorderan- le possibilità virtuosistiche, come è evidente già nelle
no Gustav Mahler nella Sesta Sinfonia scale e negli arpeggi del Concertino. I due Concerti e
e Paul Hindemith in un gruppo di Va- il Quintetto rappresentano poi uno spartiacque: grazie
riationen. Charles Baudelaire, nella po- alle innovazioni dei Baermann, con Weber il clarinetto
esia Les Phares (la sesta al principio di acquisisce una spettacolarità solistica nuova. Inoltre,
Les fleurs du mal), sentì da vicino tutto come si può osservare nelle più recenti edizioni Henle
questo, quando, descrivendo la pittura Urtext, i due musicisti ebbero un ruolo anche nel pro-
di Delacroix come “lac de sang hanté cesso compositivo: oltre alla partitura “nuda e cruda”
des mauvaises anges” (lago di sangue del compositore, troviamo un pentagramma superiore
gremito d’angeli malvagi, ndr), ag- curato proprio da Carl. Come all’epoca di Mozart, in cui
giunse: “où, sous un ciel chagrin, des le più sottili dinamiche e la realizzazione degli abbel-
fanfares étranges passent, comme un limenti erano implicite, Weber scrive sostanzialmente
soupir étouffé de Weber” (dove stra- le note, in modo scarno ed essenziale: Baermann, nel
ne fanfare, sotto un cielo aggrondato, pentagramma superiore, aggiunge tutto ciò che man-
passano, come un sospiro soffocato di ca in termini di dinamiche e dettagli esecutivi. Ma la
Weber, ndr). Prendo quei versi a sug- grande novità è che Weber, compositore sulla cresta
gello di ciò che, maldestramente, ho Fabrizio dell’onda in quegli anni, affida addirittura a Baermann
voluto dire. p Meloni la composizione della cadenza, già nel Concerto n. 1
op. 73: al centro del primo movimento troviamo un di-
segno cantabile in terzine, con l’indicazione lusingan-
do, e poi, prima del Tutti orchestrale in fortissimo, vi è
una fermata in cui va inserita la cadenza virtuosistica
di Baermann, autorizzata da Weber. È una novità im-
portante il fatto che un compositore celebre affidasse
all’interprete la realizzazione scritta, e dunque non im-
provvisata, delle cadenze”.
Dal punto di vista dell’interpretazione, l’esecutore deve
tenere conto della forte vena di teatralità che traspare
spesso nei lavori strumentali di Weber: una teatralità
che si esprime soprattutto attraverso il passaggio da
un atteggiamento espressivo all’altro, con contrasti
estremi e spesso inauditi. Weber passa dal comico al
drammatico, dal buffo al malinconico, in maniera re-
pentina. Il compositore lo sottolinea in partitura con
poche ma significative richieste all’interprete, come
ad esempio con duolo (nel tema d’apertura del cla-
rinetto del Concerto n. 1). “Può farlo proprio grazie al
fatto che il clarinetto, con l’aggiunta delle chiavi, è
improvvisamente mutato, sviluppando maggiormen-
te una componente brillante e addirittura aggressiva,
non più solamente dolce e cantabile”.
Luca Ciammarughi
43

TrisTano e isoTTa
RichaRd WagneR

FalsTaFF
giuseppe VeRdi

lo schiaccianoci
pëtR il’ič čajkoVskij
coRpo di ballo
daniele cipRiani enteRtainment
eviTa
il lago dei cigni andReW lloYd WebbeR
pëtR il’ič čajkoVskij
balletto del teatRo maRiinskij il segreTo di susanna
di san pietRobuRgo eRmanno Wolf-feRRaRi

roberTo bolle and Friends la voix humaine


gala di danza fRancis poulenc

TurandoT le nozze di Figaro


giacomo puccini Wolfgang amadeus mozaRt

salome don giovanni


RichaRd stRauss Wolfgang amadeus mozaRt

l’orFeo così Fan TuTTe


claudio monteVeRdi Wolfgang amadeus mozaRt

il barbiere di siviglia
gioachino Rossini
Walter Vergnano, Sovrintendente
i lombardi alla prima crociaTa Gastón Fournier-Facio, Direttore artistico
giuseppe VeRdi Gianandrea Noseda, Direttore musicale
CLASSIC VOICE ALBUM
di Elvio giudici

I
diversamente giovani come il sottoscritto, non posso- lena callasiane colpevolmente ignorate
no evitare un sorriso alquanto ironico all’annuncio del dal record producer della Emi, il sempre
cofanettone di 42 cd (più tre Blu Ray che contengono incensato Walter Legge che perse molti
il purtroppo esiguo lascito video) che fa rientrare sotto più treni di quelli su cui riuscì a salire.
l’etichetta d’una casa discografica ufficiale (Warner) una Da qui, subito una (parziale) soddisfa-
cospicua parte delle incisioni dal vivo di Maria Callas. Vero, zione, e un interrogativo. La soddisfa-
il suono è stato fatto oggetto d’un restauro così sofistica- zione, ovviamente, riguarda i dodici ruo-
to (curato com’è dallo Studio Arte et Son in collaborazione li che la Emi di Legge trascurò d’offrire
con Studio Circé, ovvero quanto di meglio può offrire oggi la alla Callas che li aveva trionfalmente
tecnologia) da renderlo imparagonabile a quello delle tante portati in scena: Abigaille, Elena dei Ve-
etichette che avevano proposto i tanti lasciti callasiani dal spri, Lady, Kundry, Anna Bolena, Paolina
vivo, e nell’album digitale del mese se ne offre a chi vorrà del Poliuto, Imogene del Pirata (queste
scaricarlo un eloquente saggio d’ascolto. Etichette che era- ultime tre già accolte nel 1997 dalla Emi
no raggruppate tutte sotto la dicitura più o meno infaman- nel proprio catalogo, al pari della Lu-
te di “pirate” (me ne ricordo ancora una che si propose col cia berlinese diretta da Karajan e della
divertentissimo nome di Morgan Records…), e quindi fatte Violetta di Lisbona presenti anch’esse
oggetto di reprimende varie quando non di vere e proprie nel cofanettone), Armida, Alceste, Ifige-
denunce in quanto lesive non solo della qualità ma anche nia, la Vestale Giulia, Maddalena dello
d’una supposta etica. Adesso invece entrano trionfalmente Chénier. Non tutti derivano da collega-
nell’ufficialità - perché ora la legge lo permette - anche le Maria Callas è menti radiofonici e, siccome i miracoli
registrazioni dei ruoli che la Callas non aveva mai inciso: le Anna Bolena; non avvengono più neppure a Lourdes,
quali, sia detto di passata, storicamente sono state appunto il in basso a i due ruoli gluckiani, Armida e Abigaille
primum movens del fiorire delle registrazioni dal vivo, troppo destra Kundry vanno ancora ascoltati con la pazienza
imperativo essendo il conoscere ad esempio la Lady e la Bo- nel “Parsifal” certosina richiesta per estrapolare dal-

Callas
VIVA

C’è differenza tra le incisioni del soprano in studio e quelle riprese dal vivo?
Dipende dal titolo. Il confronto lo consente il nuovo cofanetto dedicato ai
suoi migliori live di sempre, selezionati, ripuliti e restaurati come mai prima
d’ora. Da “provare” in esclusiva nel nostro cd digitale
download
Lucia, Macbeth, Sonnambula, Pirata e
Aida: sono 5 i “live” restaurati che - in
accordo con la Warner - si possono am- studio e viva realtà della scena. Ma in-
mirare con l’orecchio scaricando l’album tanto, è molto interessante verificare
digitale del mese, che rimandano ad al- l’iter espressivo di certi personaggi:
tre scene madri della Callas “captata” che se nascono già plasmati in linea
dal vivo. Il codice personale da utilizzare generale (come Norma, Lucia, Violetta),
per farlo da classicvoice.com (registran- subiscono comunque, com’è ovvio, un
dosi nel sito e poi cliccando coupon digi- approfondimento progressivo. E sicco-
tale) è AAV-220-001-7816 me la Callas, come dicevo dianzi, lungi
dal concentrarsi sul momento topico
per andare poi in ciabatte nel resto,
interpreta tutto: non è infrequente che
la nebbia il timbro e, ove possibile, le intenzioni espressive una recita dal vivo si ricordi per due o
della Callas. Pazienza che dà comunque cospicui risultati. tre frasi cui non avevi magari attribui-
Spigolando: l’incredibile padronanza del registro di petto to particolare importanza, e le scopri
nell’entrata di Abigaille; la gamma alternata di sussurri tene- invece capaci d’illuminare un percorso
brosi e di scatti di protervia che frastaglia il duetto tra Lady psicologico.
e Macbeth dopo l’assassinio; il ventaglio di accenti vitrei, Certe scure inflessioni della Gilda di
scabri, sgomenti su cui la sua Armida si congeda e che, dopo Mexico City fuori dalla taverna di Spa-
lo scatenato virtuosismo di “D’amore al dolce impero”, offre rafucile, contrapposte a colori sbiancati,
probabilmente la più suggestiva evocazione di quell’eterno e quasi liliali, con cui aveva incontrato il
multiforme rebus che le partiture napoletane di Rossini pro- padre due atti prima: di colpo ci avve-
pongono, ovvero cosa mai fosse la voce-Colbran; così come, diamo dell’infinitesimo percorso psi-
per quanto stilisticamente discutibili siano i contesti in cui cologico che nella ragazzina ha fatto
stanno, la sua Alceste e la sua Ifigenia sono esempio tuttora maturare la donna. La Sonnambula
inavvicinato di neoclassicismo in musica, con la composta, LIVE scaligera, che l’estro ritmico strepitoso
levigata perfezione di certi luminosi legati sotto i quali vibra RESTAURATI di Lenny Bernstein colora d’incisi qua-
un calore umano debordante; e circa l’insostituibilità della si quasi jazzistici, conduce a una raffi-
sua Bolena, neppure è il caso di tornare a ribadirla, ma solo di gurazione molto diversa da quella più

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felicitarsi del suo approdo al miglior suono possibile. placida quantunque sempre splendida
L’interrogativo riguarda il corpus (non certo esaustivo, ché dello studio. Lo stesso Bernstein, in Me-
altrimenti il già nibelungico cofanetto avrebbe dimensioni dea (che impara a tamburo battente per
da Treccani, ma pur sempre cospicuo e in generale frutto In occasione dei sostituire il previsto de Sabata) vuole
di scelte sensate) di registrazioni dal vivo: dicono qualcosa 40 anni dalla un barbarico colorito fauve cui la Cal-
di veramente nuovo rispetto alle incisioni di studio dei me- scomparsa di las reagisce in piena sintonia e, sorretta
desimi titoli, oppure sono semplicemente tappe anagrafiche Maria Callas (16 dalla forma strepitosa che le farà invece
nella carriera della Callas? La risposta, mi pare evidente, settembre 1977), difetto in studio, crea un personaggio di
non può essere univoca, dipendendo caso per caso. Molte, Warner Classics tutt’altra forza espressiva. Ma in fondo
le peculiari caratteristiche possedute dalla Callas vocalista: pubblica un tutte queste incisioni dal vivo (persino
timbro inconfondibile, subito riconoscibile anche nel più fit- cofanetto la sua Kundry, che stilisticamente è una
to dei concertati e che bilancia il suo non essere bello nel intitolato Maria sorta di Ogm mezzo Amneris e mezzo
più comune senso della parola (anzi, la Callas è stata colei Callas Live che Santuzza), restituiti col miglior suono
che più di chiunque altra ha sdoganato la “brutta voce”, fa- raccoglie le tecnicamente possibile, sono preziosi
cendo capire quanto possa essere più bella d’una dal timbro registrazioni tasselli nel fare comprendere ancora
squisito in virtù di ciò che essa riesce a esprimere); tecnica leggendarie una volta le ragioni per le quali i tre lu-
straordinaria in generale, ma in particolare applicata a quel del soprano stri di carriera di Maria Callas continua-
comparto virtuosistico che all’epoca era appannaggio dei riprese nei più no ad essere interrogati anche a distan-
soprani leggeri e che impiegata dal suo timbro e dal suo importanti teatri za di quasi settant’anni. p
spessore produceva effetto elettrizzante; musicalità di livello d’opera e nelle
strumentale. Ma una caratteristica in particolare - l’istinto te- migliori sale da
atrale - era insita nella sua personalità al pari del formidabile concerto del
carisma posseduto fin da quando era ancora non diciamo mondo. I 42 cd
grassa perché è troppo volgare, ma maestosa senz’altro. È (con 3 Blu-
sempre stato l’istinto (non la cultura, che un’immigrata greca ray) sono stati
nata nel Bronx non possedeva) a farle fin da subito incana- accuratamente
lare la sua perfetta dizione verso un ventaglio d’accenti, ov- rimasterizzati
vero di colori, capace d’imprimersi all’istante nella memoria a partire dalle
dell’ascoltatore. È sempre stato l’istinto a suggerirle che non migliori fonti
di sole arie o momenti forti vive il teatro musicale, ma di tutto disponibili e
il complesso della sua struttura, fino all’ultimo dei recitativi contengono 20
di raccordo. È l’istinto, che l’ha resa non solo grande esecu- opere integrali
trice, ma grandissimo animale da palcoscenico. Istinto di tal - fra cui 12 da
fatta sopravvive e opera anche in sala d’incisione. Ma non lei mai incise in
c’è dubbio che la presenza del pubblico, l’eventuale feeling studio - e cinque
coi colleghi o col direttore, i suggerimenti di alcuni registi rappresentazioni
sono stati fattori non trascurabili. video complete.
Difficile fare dunque, con siffatta artista, una graduatoria tra
“La musica può nominare l’innominabile
e comunicare l’inconoscibile”
Leonard Bernstein

CLASSICA HD.
MUSICA PER
I TUOI OCCHII.
Le scelte di Angelo Foletto CLASSIC Playlist

Sarcasmo una storia


della musica
musicale per temi

PLUS

A
nche a ricordarlo a memoria, ogni volta Clicca sulle forza di “vuoti” musicali intagliati con perversa ar-
scappa il sorriso. Sono le situazioni musi- copertine per guzia è stato Eric Satie: in Embryons desséchés del
cali d’autore - puramente musicali; non gli ascoltare 1913, eccessive ripetizioni, ritmi inutilmente ripe-
incidenti di percorso esecutivo su cui fioriscono l’anteprima dei tuti, cadenze moltiplicate o evitate, lentezze senza
racconti e aneddoti a palate - in cui la parodia, l’imi- brani intensità o irruzioni armoniche spurie, diventano
tazione troppo perfetta, o troppo volutamente fuori lessico comico originalissimo anche se non diffi-
dalle righe, e l’errore altrettanto intenzionalmente cilmente collegabile all’umor nero e beffardo delle
ostentato ci mettono di ottimo umore. Anche senza raccolte estreme di Rossini (riascoltiamo a mo’ di
conoscerne la ragione tecnica. Come nel celebre ripasso la caricatura mendelssohniana in La mi-
Musikalischer Spass mozartiano - Die Dorfmusi- nore di Hachis romantique). In realtà quasi tutti i
kanten, “I musicanti del villaggio” strillava la coper- numeri pianistici dei rossiniani Péchés de vieillesse
tina dell’antico vinile dando fiducia declinano un procedimento di comi-
all’apocrifo titolo -  che da quando cità musicale: o per il descrittivismo
l’ascoltammo per la prima volta, ci comico puro - come nei bozzetti
fa ridere. Anche se crescendo abbia- “ferroviari” Marche et réminiscenses

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mo spostato l’attenzione dall’effetto pour mon dernier voyage e Un petit
buffonesco degli svarioni armonici train de désir - oppure facendo il
del finale, alla vuotaggine reiterata verso a stili e caricature musicali in
del Trio o alle più perfide sottoline- cui il beffato era pienamente ricono-
ature affidate al solismo violinistico scibile come in Ouf! Les Petits Pois
dell’Adagio (“volo da gallinaceo, o Petite caprice (per questo l’autore
starnazzando in goffi virtuosismi e indica anche una diteggiatura apo-
ornamentazioni, per finire sul filo di tropaica vista la nomea malaugu-
una cadenza scolastica, stiracchia- rante di Offenbach cui si riferisce).
ta fino all’estenuatezza e conclusa Tra i musicisti parodizzati, gran vit-
da un trillo ‘da pecora’ (l’espressio- tima fu il papà del pianoforte moder-
ne è mozartiana)”, scrive Giovanni no Muzio Clementi: Satie gli diede
Carli Ballola). La mano “sbagliata” sontuoso e caratteristico sberleffo
di Mozart è unica. Ma ci sono simi- con la Sonatine bureaucratique  ma
li acrobazie musicali, meraviglie di sul “burocratico” classicismo cle-
anti-perfezione e anti-simmetria di mentino hanno motteggiato nume-
cui le comiche del cinema faranno rosi compositori. Così il tecnicismo
tesoro. E altre trovate, meno osten- scolastico-pianistico giganteggia di-
tatamente gergali, con cui l’orec- leggiato in “Pianistes” dal Carnevale
chio dell’ascoltatore esce rallegrato. degli animali, partitura antologica di
Perfino quello di musicisti non facili gustose satire. Tant’è che come per
al riso: “è difficile trovare qualcosa altre composizioni analoghe, per non
di più divertente di questa bizzar- urtare la suscettibilità dei contem-
ria. Non ho potuto evitare di ridere poranei viventi, l’autore la chiuse in
di cuore quando l’ho suonato per un cassetto. Al contrario di Dmitrij
la prima volta”, scrisse Schumann Šostakovic che certi contemporanei
proposito del Rondò all’ungherese li voleva “infastidire” in ogni modo,
quasi un capriccio op. 129 (anche e che dell’arma del sarcasmo musi-
in questo caso più noto è l’apocrifo cale fece uso come pochi. Al punto
editoriale Die Wut über den verlore- da dedicare un tempo intero (“Hu-
nen Groschen, “Collera per il soldi- mour”) all’interno della tredicesima
no perduto”) di Beethoven. Cataliz- sinfonia Babij Jar. L’intento esplici-
za l’attenzione d’ascolto la vistosa tamente “politico” dell’inserto, e il
asimmetria tra le premesse (di un tragico tema generale della partitu-
pezzo con tutti crismi) e il risultato ra, non argina l’effetto ridicolo della
di vuotaggine, di senso del girare musica. Anche se, certamente, qui si
senza senso del disegno musicale. racconta un’altra storia rispetto agli
Forse il più geniale intrattenitore a sbrindellati musicanti mozartiani.
EVENTI
di Guido Zaccagnini

Strumenti barocchi, citazioni bachiane, ripetizioni alla Schumann. A cinquant’anni


da “Stg. Pepper”, la Fenice fa suonare l’album con cui i Fab Four seppellirono le
chitarre per imboccare tromba, corno inglese e ottavino. Strizzando l’occhio a Cage e
Stockhausen

Nuovi BEATLES
È anzi classici
vero che la Carnegie Hall di New York - inaugu-
rata nel 1891 con un concerto diretto da Ciaikov-
skij - ha negli anni presentato artisti quali Caetano
Veloso, Ray Charles, Judy Garland, nonché, il 12
febbraio 1964, i Beatles. È vero che anche in Italia, spazi tenute ai margini del repertorio classico. A cinquant’anni
della lirica hanno ospitato manifestazioni che poco aveva- dall’uscita di Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band, il di-
no a che vedere con Rossini o Wagner: jazz, varietà, musi- sco dei Beatles più celebrato di sempre, l’ente veneziano
ca leggera, sfilate di moda ecc. Ma, per l’appunto, “ospita- ha inteso onorare la ricorrenza con uno spettacolo ine-
to”. Per la prima volta invece, grazie alla lungimiranza del dito: The Life in a Day, la vita in un giorno. L’evento si
sovrintendente Cristiano Chiarot, un teatro lirico, quello è aperto con l’esecuzione, in prima italiana, della Yellow
della Fenice, ha prodotto uno spettacolo, impegnando la Submarine Suite di George Martin; quindi, all’orchestra
propria orchestra nell’esecuzione di musiche sino ad oggi della Fenice si è unita la Magical Mistery Tour, formazione
fondata da Eddy De Fanti (autore, con li Colpand e Stravinskij. Se in Fixing a Hole è presente
Francesco Fracassi, del progetto) che, un clavicembalo, in Being for the Benefit of Mr. Kite ha
con l’orchestra, ha suonato e cantato un ruolo di primo piano una calliope: un organo a vapo-
tutti i brani contenuti in Sgt. Pepper. re, utilizzato sui grandi battelli che percorrevano i fiumi
Alla parte conclusiva della serata, ba- degli Stati Uniti. Nel missaggio di Mr. Kite furono utiliz-
sata su altre celebri canzoni, ha dato zati nastri contenenti musiche per calliope; questi furono
il proprio contributo anche il coro dei tagliuzzati, gettati sul pavimento e riattaccati in maniera
Growin’ Up Singers. Teatro tutto esau- casuale: tipico procedimento di John Cage (in particolare
rito da un pubblico particolarmente adottato in Fontana Mix e in alcune Variations). Durante
variegato, inclassificabile quanto a le sedute in studio dedicate a Sgt. Pepper, i Beatles regi-
età e abbigliamento. Un pubblico che strarono due canzoni che furono poi escluse dall’album:
sulle prime si è comportato in modo Strawberry Fields Forever e Penny Lane, nella quale - a
irreprensibile, come quello tipico delle parte flauti, oboi, ottoni e pianoforte - si staglia l’interven-
rappresentazioni operistiche. Poi, via to di un trombino solista. Per la parte, fu convocato Da-
via sempre meno abbottonato, nel fi- vid Mason, prima tromba della Philharmonia Orchestra, il
nale ha abbandonato ogni ritegno: in quale s’ispirò direttamente all’assolo del terzo movimen-
platea, nei palchi, tutti a cantare e a to del Concerto Brandeburghese n. 2 di Bach. Tornando
battere le mani ritmicamente. E tutti, a Sgt. Pepper, in Within You Without You si riscontrano
all’uscita, felici come una Pasqua: uno scansioni metriche irregolari; le battute sono composte da
spettacolo nello spettacolo! La COVER tempi differenziati: quattro e mezzo nella prima, cinque
Ma come e perché ai Beatles è stato è un nella seconda e nove e mezzo nella terza. In altre canzoni
concesso il visto d’ingresso in uno dei programma (per esempio in Good Morning Good Morning) sono per-
più sacri templi del melodramma? Co- cepibili gli esperimenti di Lennon su nuove modalità di
minciamo dall’inizio. Nella celeberrima fonazione: analoghi a quelli condotti da Dieter Schnebel e
I Beatles suonavano per l’ultima vol- copertina di Luciano Berio. Si ha poi la ripresa, prima dell’ultimo brano,
ta in pubblico il 29 agosto 1966, a San Sgt. Pepper della canzone iniziale di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club
Francisco; la rinuncia ad esibirsi al (realizzata da Band. È evidente che il suo inserimento nacque dall’in-
cospetto di masse urlanti comportò Peter Blake) oltre tenzione di fornire all’album un’idea di ciclicità: presen-
una svolta decisiva, il cui primo esi- a una folla di tare una serie di brani che significassero un percorso. In
to fu l’album Sgt. Pepper’s Lonely una settantina di questo senso, può disegnarsi un parallelo con la Dichter-

49
Hearts Club Band, uscito il 1° giugno personaggi più liebe di Schumann, il ciclo che contiene Lieder accomuna-
1967. Fu un disco rivoluzionario, e o meno celebri ti dallo stesso tono e dalla stessa sostanza ma privi di un
non solo per il suo titolo chilometrico (da Jung a Poe, filo conduttore; e dove il richiamo nell’ultimo Lied (n. 16)
o per la celeberrima copertina in cui da Marx a Wilde, del postludio del 12°, funziona in maniera analoga a quella
a far da contorno ai Beatles sta una da Einstein della ripresa di Sgt. Pepper. La quale, come accennato, pre-
folla di una settantina di personaggi alla Dietrich, cede l’ultima canzone del disco, A Day in the Life, ritenuta
più o meno celebri. E nemmeno lo in alto - quinto una delle creazioni più innovative della coppia Lennon/
fu perché, per la prima volta, i brani da sinistra - c’è McCartney: clusters del pianoforte, scansione di 5 battute
dell’album erano presentati non pre- pure Karlheinz nell’intero brano, glissandi orchestrali, effetti acustici, una
vedendo alcuna interruzione tra un Stockhausen) lunghissima dissolvenza nel finale. Diversi commentatori
solco e l’altro. Un titolo, una copertina i quattro di (Richard Poirier, Richard Goldstein) hanno parlato, a pro-
e una traccia unica per facciata non Liverpool posito della parte conclusiva, di “discesa wagneriana”, di
sono ancora sufficienti ad attestare vestiti in giacca “episodio wagneriano”. Wilfrid Mellers, autore del fonda-
un radicale cambiamento nelle cate- e cravatta mentale “Musica nel Nuovo Mondo”, trovò che in A Day in
gorie estetiche dei Beatles. Sgt. Pep- osservano the Life, tanto nei crescendo orchestrali quanto nell’uso di
per, come ha scritto Gino Castaldo, fu la presunta effetti (applausi, risate ecc.), si potevano riscontrare echi di
la colonna sonora di una nuova este- (propria) tomba, Momente di Stockhausen. Peraltro, è noto che McCartney
tica della musica popolare. Ma non davanti alla amasse particolarmente il Gesang der Jünglinge del com-
solo popolare: è questo il punto. Jo- quale, ma in positore tedesco. Proprio nel 1967 dichiarò: “Oggi sono
nathan Dunsby, professore di Teoria abiti sgargianti, interessato alla musica elettronica di gente come Berio e
musicale alla Eastman School of Mu- coloratissimi Stockhausen: ti apre gli occhi e le orecchie.” Sull’onda dei
sic dell’Università di Rochester, nel e stracolmi Beatles, ci fu una forte richiesta di legittimazione, un tenta-
suo libro Schoenberg: Pierrot Lunaire, di alamari, tivo di appropriarsi del concetto di “classico” o, almeno, di
si domanda: “Ci sarà in futuro, in un appaiono gli dimostrare che il pop poteva fondersi insieme alla musica
dizionario, una voce per Sgt. Pepper, stessi John, d’arte: nel merito, basti pensare agli Emerson, Lake & Pal-
da qualche parte tra Schoenberg e Ringo, Paul e mer e alla loro rivisitazione dei Quadri di un’esposizione
Sprechstimme?”. Una domanda non George: che di Musorgskij; o ai Procol Harum e al loro uso, in A Whiter
così peregrina, o provocatoria, come non impugnano Shade of Pale, della Suite per orchestra n. 3 di Bach. Ma è
potrebbe sembrare. Molte canzoni di chitarre ma, altrettanto vero che i Beatles esercitarono un preciso in-
Sgt. Pepper hanno in realtà parecchio rispettivamente, flusso sull’ambiente musicale accademico più di qualsiasi
a che fare con la musica “forte”: del un corno, una altro musicista pop-rock: oltre alle Beatles Songs di Berio,
passato o del(l’allora) presente. She’s tromba, un stanno Collage 2 di Aldo Clementi, The Beatles 1962-1970
leaving Home prevede in organico corno inglese di John Cage, The Whale di John Tavener.
nove archi e un’arpa e presenta se- e un ottavino. I Ecco perché, sull’esempio della Fenice, sarebbe ora che il
zioni pandiatoniche: contraddistin- vecchi Beatles nome dei Beatles, parafrasando Jonathan Dunsby, trovasse
te, cioè, da quel pandiatonismo che cedevano il il suo spazio nei dizionari musicali - tra Antonio Bazzini
Nicolas Slominsky rintracciò nelle passo ai nuovi. e Beethoven - e, magari, nella consueta programmazione
analisi svolte su compositori qua- delle istituzioni concertistiche e teatrali. p
profili
di Gian Paolo Minardi
Il suo Parsifal seguiva il

L’orchestra
wagnerismo tracciato
da Baudelaire e
da Debussy. Ma il

POETICA
“dégraissage” operato
da André Cluytens
riguardava pure il
repertorio sinfonico.
Cinquant’anni fa non
fece in tempo a varcare
la soglia del Met. Oggi
la parabola del direttore
franco belga si può
riscoprire con 65 cd

I
l nome di Cluytens risveglia nella
mia memoria, con quella fulmi-
neità che è solo della musica, le
sensazioni suscitate dal Parsifal
da lui diretto alla Scala nel 1960 (con
Christoff e Neidingler), rinnovate tre
anni dopo a Venezia: un Parsifal libe-
rato da certe pressioni teutoniche ma
toccato da quel senso trepidamente
avvolgente che aveva colto Debus-
sy quando dopo aver ironizzato sul
dramma riconosceva la “suprema
bellezza” della musica, “sonorità or-
chestrali uniche e impreviste, nobili e
forti. Si tratta di uno dei più bei mo-
numenti sonori che siano stati innal-
zati alla gloria imperturbabile della
musica”. Una sensazione che aveva
colto la critica quando Cluytens, in-
vitato nel 1955 da Wieland Wagner a
Bayreuth - primo francese ammes-
so nel sacrario, quasi portabandie-
ra di una linea (Baudelaire, “Revue
wagnerienne” ecc. ecc.) che avreb-
be proseguito dieci anni dopo con
l’insediamento di Boulez - realizzò
Tannhäuser, I Maestri cantori, Lo-
hengrin e Parsifal; a Bayreuth - dove
rompendo un rituale intoccabile ave-
va ricevuto gli applausi da solo sul
palco - sarebbe tornato nel 1965 su
invito di Knappertsbusch con Tann-
häuser e Parsifal . Un Wagner nuovo
rispetto alle tradizioni consolidate,
per una trasparenza sonora che acu-
iva l’intensità emozionale nella stes-
sa ambivalenza della morbidità. An-
toine Goléa su “Le Monde” parlerà di
un “dégraissage”, che aveva tolto il
peso della “pompe”.
Caratteri che si ritrovano nell’ampio paesaggio delle te- P L U S come Samson François che trovia-
stimonianze operistiche affidate al disco, ora riorganiz- A U D I O mo in un’esaltante esecuzione dei
zate nel box appena edito dalla Warner, da Les contes due Concerti raveliani, o come Aldo
d’Hoffmann del 1948 riletti con una ricchezza di filtri, Ciccolini con quel Concerto di Ciai-
ironici e drammatici, rivelatori dell’ineffabile estrosità kovskij con cui il giovane napoletano
del musicista, a l’Heure espagnole del 1952 con l’in- aveva mandato in delirio il pubblico.
comparabile Dénise Duval, e ancora Pelléas, mirabile Solo parzialmente il vasto mosaico
per la sensibilità della tavolozza, Roi d’Ys, Faust, con discografico riflette l’attività dal vivo
Gedda e Victoria de Los Angeles. Al teatro Cluytens era di Cluytens, presente in vari Festi-
approdato giovanissimo, dopo un folgorante inizio pia- Fauré val nonché promotore di numerose
nistico - un debutto con il virtuosistico secondo Con- Ballata op. 19 tournées; ricorrente la sua presen-
certo di Liapounov che impressionò la critica; il padre, per pianoforte e za in Italia: alla Scala, oltre che per
pianista accompagnatore di cantanti, lo introdusse ap- orchestra Parsifal anche con Luise (1958) e tre
pena ventunenne al Théatre Royal Français d’Anversa, André Cluytens concerti, a Venezia e a Firenze, dove
sua città natale, dove iniziò una intensa gavetta che direttore nel 1951 realizza la prima italiana di
darà i suoi frutti in Francia: qui si trovò a dirigere l’or- Marguerite Genoveva con la regia di Gründgens.
chestra del Théâtre Capitole di Tolosa per passare poi Long pianoforte Alle soglie degli anni Cinquanta la
al Grand Théâtre de Lyon, quindi a quello di Bordeaux Orchestre de carriera internazionale di Cluytens
e infine ritornare a Lyon come primo direttore, incarico la Société des trova un nuovo spicco con la parte-
tenuto fino al 1944. Concerts du cipazione al Festival di Edimburgo,
Contemporaneamente l’attività teatrale si allarga a Conservatoire poi con l’incarico ricevuto da Walter
quella concertistica con la collaborazione, dal 1942, con Legge di dirigere la Philharmonia per
l’Orchestre de la Société des concerts du Conservatoire, registrare due concerti di Beethoven
regno del grande Charles Munch, così come quella con con Solomon, occasione per fissare in
l’Orchestre National; un’attività intensa che trova un disco con la prestigiosa orchestra an-
riscontro entusiasta da parte della critica: “Fougue, en- che una Symphonie fantastique che
thousiasme, jeu de main gauche qui appelle, commande, susciterà l’entusiasmo della critica
soutient ou tempère l’orchestre avec ferme délicatesse”, che sulle colonne di “Gramophone”
scriveva nel 1944 Noël Boyer. dopo una sottile analisi conclude-
Una carriera che subirà una battuta d’arresto nel 1944 rà raccomandando questa versione

51
quando il comitato d’epurazione del Grand Théâtre di come “la migliore disponibile”. Ugua-
Bordeaux gli contesterà di “avoir accepté des invitations le entusiasmo a Vienna dove nel 1955
compromettantes, pour avoir tenu des propos ‘germano- sale sul podio dei Wiener Philharmo-
philes’”, accusa che comporterà una condanna per in- niker: “Quest’uomo entusiasmante
degnità, successivamente cancellata “pour les services sommerge letteralmente i musicisti
rendus à la Résistence”. Un’ombra oscura che in quegli con charme e amabilità. Chi può re-
anni aveva toccato altri artisti, tra cui Cortot a Gieseking. sistere a ciò?”. Da cui l’invito a gui-
Se la condizione di persona non grata lo terrà ancora per dare le tournées in Inghilterra, Irlan-
qualche tempo lontano dall’Opéra de Paris e dalla Ra- da e negli Stati Uniti e a realizzare tre
diodiffusion française, il cammino direttoriale riprende- Un sedute di registrazioni.
rà con fervore sul podio dell’orchestra della Societé des confanetto Non meno sorprendente il rapporto
concerts du Conservatoire, sostituendo Munch di cui con i Berliner Philharmoniker che
prenderà definitivamente il posto quando l’anziano di- Il nuovo Cluytens aveva avuto occasione di
rettore succederà a Koussevitzky alla guida della Boston cofanetto Warner dirigere nel settembre del 1952 nel
Symphony. È con l’orchestra parigina che ai allarga an- dedicato a quadro della seconda edizione del-
che il riscontro discografico, destinato poi a consolidar- Cluytens (65 cd) le Berliner Festwochen; anche qui
si con l’arrivo del microsolco. Un primato ovviamente è oltre a rieditare la critica è ammirata: “Non si tratta
offerto dalla musica francese che si divide con le grandi l’amplissima di un commediante sul podio, né di
pagine del repertorio sinfonico germanico e con quelle precedente un fanatico dell’oggettività, né un
del repertorio russo. Si inseriscono in questo ricco cam- discografia - demone dell’interpretazione”, ma
mino alcune suggestive presenze solistiche come quella soprattutto Emi - di un musicista che possiede “l’arte
di Marcelle Meyer che esegue la Burleske di Strauss o presenta alcune sovrana di ordinare le sonorità”. Ap-
Monique de la Bruchollerie in una bellissima intesa con primizie per prezzamenti che porteranno la Emi a
Cluytens nel Quarto di Beethoven; come pure troviamo la prima volta proporre a Cluytens la registrazione
Marguerite Long nella Ballade de Fauré a lei dedicata. su cd, tra cui dell’integrale delle Sinfonie di Bee-
Ma molti altri sono i solisti di fama con cui Cluytens di- - per ricordare thoven, la prima volta per i Berliner,
vide il discorrere, da André Navarra in un Concerto di solo le vette e poi con un direttore francese! Un
C.P.E. Bach a David Oistrakh nel Concerto di Beethoven, interpretative - la suggello esemplare per una carriera
per non dire della felicissima collaborazione con Gilels registrazione che dovrà fatalmente spezzarsi con
testimoniata dal Secondo Concerto di Saint-Saëns, dal di L’Enfance de la morte, nel giugno del 1967: poche
Primo e Terzo di Beethoven e dal Terzo di Rachmani- Christ di Berlioz settimane dopo Cluytens avrebbe
nov. Traccia suggestiva quella riguardante la prima ap- e la versione fatto il suo ingresso al Metropolitan.
parizione a Parigi, nel maggio 1958, di Sostakovic che integrale delle Sarà George Auric che lo ricorderà
Cluytens accompagna nei due Concerti per pianoforte musiche per Le al cimitero di Montmorency evocan-
dirigendo poi l’undicesima Sinfonia. E pure significativa Martyre de Saint do “la simplicité et la générosité de
l’attenzione rivolta a giovani solisti emergenti, giovani Sebastien di ce grand chef d’origine belge, mon-
usciti dal Conservatorio come Gabriel Tacchino o l’arpi- Debussy. dialment célèbre, qui avait choisi la
sta Annie Challan o laureati al Concorso Long-Thibaud, France pour patrie”. p
Euroamerica
di Alessandro Traverso

Con il Lydian Chromatic Concept di George Russell, il jazz si stacca dal sistema
maggiore-minore per rispolverare il “modale” a partire dall’armonizzazione dalla scala
Lidia. Un’avanguardia novecentesca con radici pitagoriche tutta da scoprire

N
el descrivere gli avvenimenti riguardanti il Be- Nei tre dischi citati il fil rouge è la presenza del sassofo-
bop e i suoi sviluppi “hard” e “post” di cui ci nista Coltrane la cui radicale espansione armonica è ma-
siamo occupati nelle ultime due puntate, vale la nifestamente influenzata dalla visione russelliana la cui
pena soffermarsi su un anno cruciale, il 1959, in radicalità - rispetto a quanto in Occidente si va praticando
cui sono apparsi Kind of Blue di Miles Davis; Giant Steps da quasi quattro secoli - la rende paragonabile alle ricerche
di John Coltrane (foto sotto); e New York, N. Y. di George politonali di Stravinskij, o alla “liberazione” dodecafonica di
Russell, teorico del Lydian Chromatic Concept of Tonal Schoenberg e alle esplorazioni etniche di Bartók e Kodály.
Organization, ossia la rivoluzione che innescò il jazz mo- La teoria di Russell affascinò i “modernisti” e diede moti-
dale. Quello di Russell è il primo riferimento teorico ai si- vazioni forti sia ai ricercatori di lunga data alla Miles Da-
stemi pre tonali attribuibile al jazz. Il “Concetto lidio” esce vis, sia a quelli appena svezzati come Herbie Hancock,
dalla tradizione europea del maggiore-minore recuperando che non persero l’occasione di fare emergere la potenzia-
e ampliando l’organizzazione delle scale etniche dell’antica lità del recupero in chiave neoclassica degli antichi siste-
Grecia mantenendo però la trasposizione intervallare dei mi musicali greci e latini.
modi gregoriani (2° dorico, 3°frigio) non più intesi come en- In Milestones, brano che dà il titolo all’album del 1958,
tità monofoniche bensì armonizzati nel nuovo “sistema”. Davis esemplifica il jazz modale poi adottato in maniera

Jazz
gregoriano
programmatica in Kind of Blue, sempre sul presupposto della quarta aumentata. A partire dalla
teorico del “Concetto lidio”. Cambia l’approccio all’im- BLACK scala lidia (come un do maggiore ma
provvisazione: la linea melodica del solista e gli accordi and White con il fa diesis al posto del fa naturale)
della sezione ritmica fruttano differenti sviluppi attraverso il teorico mette al centro la funzione
quello che Russell chiama Chordmode, un meccanismo che Rispetto alla dominante quale forza trainante della
permette la scelta delle note sulla base del loro particolare modalità antica propulsione armonica. E la modalità
colore modale, in riferimento a una precisa scala, sia essa il Modal jazz Lydian è quella che gli permette di co-
lidia, misolidia, eolia, locria, jonica, dorica oppure frigia. aggiunge modi struire una scala attraverso il circolo
Si tratta di un approccio che, seppure in formule differen- alterati a partire delle quinte. Una scala di do lidio con-
ti, molti musicisti di quel periodo stavano adottando. In dalla jazz melodic, tiene infatti le sette note fondamen-
un’intervista realizzata da Don DeMichael per “Downbe- una scala tali di tale circolo: do, sol, re, la, mi si,
at” nel 1960, John Coltrane contrappose il fatto che “nel minore melodia fa diesis che, riordinate in un’ottava,
passato recente con Davis si lavorava sulle sequenze di che non varia formano la scala russelliana lidia do-
accordi interessandosi alla loro struttura verticale” rispet- discendendo e re-mi-fadiesis-sol-la-si sostitutiva del
ta a quanto invece si fa adesso “muovendosi in un’altra dalla quale sul 1° maggiore. Russell osserva inoltre che,
direzione: con linee indipendenti dal cambio accordale, grado si ottiene quando questi toni sono verticalizzati
tali da permettere di suonare sia orizzontalmente sulla una dorica con la per terze trovano la forma ideale di un
melodia, sia verticalmente sull’accordo”. 7ª maggiore: sul accordo maggiore di tredicesima.
Nel 1965 anche il pianista Herbie Hancock si avviò in quella 2° un’altra dorica Il sistema di Russell si completa con le
direzione incidendo l’album Maiden Voyage che, oltre a con- con la 2ª minore; scale lidie derivate: quella aumentata
tenere il brano Dolphin Dance in cui si nota l’indipendenza sul 3° una lidia (do-re-mi-fa diesis-sol diesis-la-si), la
dalla progressione degli accordi armonizzati sui gradi della con eccedente la diminuita (do-re-mi bemolle-fa diesis-
tonalità, esemplifica la grande libertà espressiva ottenuta 5ª oltre che la 4ª sol-la-si), la Lydian Flat Seven (do-re-
tramite i pedali armonici la cui lunghezza veniva dettata dai (vedi Russell); mi-fa diesis-sol-la-si bemolle) e le lidie
singoli musicisti nel corso della loro improvvisazione. L’uti- sul 4° la lidia ausiliarie: aumentata anemitonica (do-
lizzo di pochi accordi è in netta controtendenza rispetto al dominante re-mi-fa diesis-sol diesis-si bemolle) e
dedalo armonico cui ricorrevano Charlie Parker e i boppers in (Lydian flat seven diminuita octofonica (do-re-mi bemol-
genere; e sgrava l’improvvisatore permettendogli di liberare in Russell) con le-fa-fa diesis-sol diesis-la-si).
la fantasia tramite due scale appena come nell’emblemati- la 7a minore; sul Estendendo poi enarmonicamente il
co AABBA del davisiano Milestones, dove nella sezione A si 5° una misolidia circolo delle quinte - do, sol, re, la, mi si,

53
improvvisa sulla scala dorica di sol (costruita sul 2° grado di con la 6a minore; fa diesis,do diesis, sol diesis, re diesis
Fa jonico, che nel sistema tonale corrisponde a Fa maggiore) sul 6° una (mi bemolle), la diesis (si bemolle) mi
valida per tutti e quattro gli accordi di sol minore settima, la locria con la 2ª diesis (fa), si diesis (do) - Russell giun-
minore settima e si bemolle con la settima maggiore; nella maggiore; sul 7° ge al prototipo “dodecafonico” di sca-
sezione B, in cui le settime riguardano i primi quattro gradi la superlocra (2ª la cromatica Lydian, la quale contiene
del do jonico (alias maggiore), il gioco melodico si conlcude e 3ª minore, 4ª solo intervalli pitagorici.
sulla scala di la eolio (la minore naturale nel sistema tonale). e 5ª diminuita, Russell e i “jazzisti modali” hanno dato
Il “Concetto lidio” permette ai musicisti che vanno speri- 6ª e 7ª minore), un significativo apporto all’evoluzione
mentando il jazz modale di procedere servendosi di uno di sapore teorica del comporre e dell’improvvi-
strumento di indagine per la prima volta concettuale, costi- inconfondibil- sare ponendosi perciò fra i protagoni-
tuito da un appoccio estetico oltre che teorico-musicale. mente jazz. sti del dibattito sull’avanguardia mu-
La riorganizzazione tonale di Russell si fonda sulle presenza sicale americana del Novecento. p

Repertori John Coltrane (My Favorite Things, Atlan- (Maiden Voyage, Blue Note
John William Coltrane (1926- tic Recors, 1961). Record, 1965).
George Russell 1967) è stato il sassofonista
Originario di Cincinnati compositore afroamerica- Herbie Hancock Miles Davis
(1923-2009) George Russell no che, all’inizio degli anni Nato a Chicago nel 1940, Il trombettista Miles Davis
- pianista, compositore e au- Sessanta con l’album My Herbie Hancock è tuttora un (1926-1991) già innovatore
tore di The lydian chromatic Favorite Things, diede vita jazzista dalle molte prospet- con il cool, a fine anni Cin-
concept of tonal organiza- al jazz modale dopo che era tive È del 1965 il suo con- quanta tornò protagonista
tion (prima edizione 1953) stato protagonista del bop e tributo al jazz modale con del jazz modale con Kind
- rivoluzionò la tecnica di prima di chiudere la breve Maiden Voyage. La presen- of Blue. Lo affiancano in
improvvisazione proponen- esistenza da precursore del za di Ron Carter al contrab- sala d’incisione Cannonbal
do al posto delle scale tonali free jazz. L’album, conside- basso, Freddie Hubbard alla Adderly e John Coltrane ai
l’utilizzo dei modi (ionico, rato disco fondamentale nel- tromba, Tony Williams alla sassofoni, al pianoforte BIll
dorico, frigio, lidio, misolidio, la storia di questa musica, è batteria e George Coleman Evans (tranne Freddie Fre-
eolio, locrio) tratti dalla tra- anche la prima registrazione al sassofono tenore provano eloader suonato da Wynton
dizione musicale del canto dello storico quartetto con l’attrattiva che le innovazio- Kelly), Pual Chambers al
gregoriano che a sua volta McCoy Tyner al piano, Elvin ni di Hancock esercitavano contrabbasso. Inconfondibi-
li mutuò dalla musica della Jones alla batteria e Ste- in quel decennio. Se la più le il tratto modale avvertibile
Grecia classica. Il suo disco- ve Davis al contrabbasso. immedata forma modale è in brani bi-accordali come
manifesto del “Concetto L’approccio modale si av- presente nella title track, So What (in modo dorico)
lidio” e per estensione del verte quando Coltrane rivi- un raffinato capolavoro di o come Blue in Green (di
jazz modale è New York N. Y sita brani tradizionali come genere è Dolphin Dance, il sapore frigio) (Kind of Blue,
(Decca Record, 1959). Summertime di Gershwin brano che chiude l’album Columbia Records, 1959).
ALESSIO BIDOLI BRUNO CANINO
1CD 5054197638428

NEI MIGLIORI NEGOZI E ON LINE

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Guido Salvetti CLASSIC historiae

IERI, OGGI.
E DOMANI?

Non era meglio


quando si stava peggio

S
arebbe strano che i giovani musicisti fos- stione dei nostri tempi, lo storico - anche lo stori-
sero immuni da tutti i problemi di lavoro e co della musica - non può non porsi la domanda:
di riconoscimento sociale di cui oggi sono ieri era meglio o era peggio? Per quel che vale, la
afflitti i loro coetanei scienziati, medici, avvocati sua coscienza civile può trovare un poco di con-
ecc. E infatti non lo sono, nonostante solazione ripensando che, almeno in
i plurimi diplomi, i perfezionamenti, i
master di ogni tipo, i tirocini, i concorsi,
“Si guardi a un futuro un caso, era peggio; molto peggio. Mi
riferisco all’origine dei Conservatori,
i soggiorni all’estero, e quant’altro. dove i giovani musicisti - quando, nella Napoli delle carestie e
Ci sono orchestre che vivono dell’opera delle pestilenze di fine Cinquecento,
gratuita dei giovani, studenti o neo-di- assieme ai giovani di tutte la parola significava ancora “orfana-
plomati, che le formano. Ci sono interi trofi”, dove fra i tanti possibili me-
le professioni mal pagate
55
festival pianistici, o di musica da came- stieri che venivano impartiti a quei
ra, che hanno come “politica” quella di poveretti c’erano anche il canto e gli
non pagare nessuno: con la piccola dif- - vengano riconosciuti per strumenti, utili per i servizi ecclesia-
ferenza che un musicista affermato può stici - funerali e matrimoni compresi
farne a meno, per una volta su dieci, quello che valgono” - nelle mille chiese e nei mille oratori.
mentre per un giovane, magari bravissi- Salvatore Di Giacomo ha guardato
mo, sarebbe importante guadagnarsi qualcosa. con la lente d’ingrandimento quella storia, che
Non solo qualcosa: il giusto. Che è poi facilissi- per alcuni aspetti fu illustrata da alcuni grandi
mo da calcolare: quanto gli basti per vivere della musicisti che diventeranno famosi in tutta Euro-
professione che ha scelto. pa. Anche solo limitandoci al Conservatorio dei
Non è il lavoro che manca, quindi: è l’evange- Poveri di Gesù Cristo ne uscirono Durante, Per-
lica “giusta mercede”. È quanto avviene ne- golesi, Jommelli, Vinci, Porpora, Traetta, Farinelli.
gli studi di avvocato e dentistici, nei tribunali Ma la lente d’ingrandimento ha mostrato anche
e nelle agenzie turistiche, nelle redazioni dei qualcos’altro: i risultati artistici furono raggiunti,
giornali e nel turbinio cittadino dei fattorini in oltre che con le consuete nefandezze dei colle-
motorino o in bicicletta: un esercito di semi- gi ecclesiastici, con lo sfruttamento sistematico
schiavi che, pur di avere uno straccio di lavo- dei giovani musicisti, la cui unica mercede era
ro, si adattano a tutto. uno scarso e povero cibo. Le cronache ci danno,
Anche a proposito di questa spinosissima que- proprio di quel conservatorio, un quadro di deca-
dimento ad opera di un rettore corrotto, di con-
flitti violenti con i prospicienti padri Filippini, fino
all’assassinio di uno studente - Domenico Lanot-
te - ad opera degli abati armati (i cosiddetti cor-
sori) al servizio dell’arcivescovo. E chissà quali e
quanti furono i fattacci se quel conservatorio, nel
1743, fu chiuso e i poveri musicisti in erba furono
dispersi nelle altre istituzioni cittadine.
Le cose, oggi, non sono neppure paragonabili
ad allora. Ma è cambiata - di molto, è eviden-
te! - la forma, non moltissimo la sostanza, se,
guardando la situazione della musica in Italia
dalla parte dei giovani, troviamo casi in cui
sono costretti a prestare la loro opera per un
tozzo di pane.
Si deve puntare, quindi, su un futuro migliore:
dove i giovani musicisti - assieme ai giovani di
tutte le professioni mal pagate - vengano rico-
nosciuti per quello che valgono.
recensioni CD&dvd

E VGE NY K ISSIN
photo: Johann Sebastian Hänel - ad: www.filippovezzali.com

B E E T H O V E N
Dopo 25 anni
il mitico pianista russo ritorna
su Deutsche Grammophon
con uno splendido
doppio album beethoveniano.

Sonate per pianoforte


n. 3, n. 14 “Al Chiaro di luna”
n. 23 “Appassionata”
n. 26 “Les Adieux” e n. 32
32 Variazioni in do minore

2 CD 4797581 | 3 LP 4797582 | DIGITALE

ALTRE NOVITÀ
KRYSTIAN ZIMERMAN QUARTETTO AMADEUS ANNA NETREBKO &
SCHUBERT Le registrazioni complete su YUSIF EYVAZOV
Deutsche Grammophon
Sonate per pianoforte ROMANZA
D 959 e D 960 Canzoni e duetti d’amore
Edizione limitata
Disponibile anche in versione
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UNIVERSAL MUSIC GROUP - CLASSICS & JAZZ ITALIA | CLASSICAL COLLECTIONS | www.universalmusic.it/classica
CD&dvd recensioni
niero della Rosa, nella quale e di Pergolesi, per sensibili- quanta brunitura possieda il
vocale la voce entra nell’atmosfera
incantata creata dall’assolo
tà, chiarezza della dizione,
qualità del timbro. In Bach
colore timbrico, e ancor meno
su quanto corretto o meno
di clarinetto assumendone il anche la direzione di David sia il meccanismo “baritona-
Russian Light tipico colore che poi s’illumi- Bates appare persuasiva e fa le” del passaggio di registro.
soprano Olga Peretyatko na sposandosi idealmente a comprendere nitidamente la Resiste sempre, si capisce,
direttoreDmity Liss quello del violino solista fino straordinaria ricchezza delle un brandello di ammirazione
orchestra Ural Philharmonic a un do acuto di raggiante lu- due cantate, forse con l’aiuto per la longevità vocale (non
cd Sony 88985352232 minosità da cui scende verso della complessità stessa del- c’è la minima traccia di quel
18,30
prezzo una conclusione sommessa la scrittura. La “chiarezza, vibrato che, per dire, affligge
 che tuttavia conserva intatta semplicità, verità e dolcezza così tante voci di trentenni),
la radiosa dolcezza iniziale. di espressione” che Burney ovvio portato d’una tecnica
Quattro canzoni di Rachma- tanto apprezzava in Pergo- impossibile a negarsi pena il
ninov, che comprendono il lesi sono forse più ardue, ridicolo. Ma resta altresì im-
celeberrimo “Vocalizzo” (ono- inoltre la rigidezza di alcu- mutato il rimpianto per quan-
rata con superba souplesse ni tempi rapidissimi appare to avrebbe invece potuto
ogni richiesta virtuosistica, francamente incomprensi- fare una personalità artistica
ma scansata anche ogni re- bile. Le indicazioni Allegro come la sua alle prese con le
lativa meccanicità attraverso sono sempre prese in modo parti baritonali verdiane: sce-
un costante, raffinatissimo da esaltare la vicinanza di gliere due o tre ruoli al mas-

E ra ora, secondo me, che la


Peretyatko si cimentasse
in un recital tutto dedicato al
lavoro sulla dinamica) ma
soprattutto le due magnifi-
che “Non cantare, mia bella”
certi vocaboli a quelli che si
ritrovano nelle opere comi-
che; ma è davvero il caso di
simo, sviscerarli col concorso
dei direttori e registi migliori
su piazza, offrendo così otti-
repertorio russo. Recital che e “È tanto bello qui” , intrise eseguire ogni Allegro alla di- che interpretative molto per-
è un autentico gioiello, cui di quella morbida, stuporosa sinvolta velocità (forse senza sonali (e dunque meritevoli
fornisce ottima montatura melanconia che proclama precedenti) con cui è propo- di ricordo ben maggiore del
un’orchestra e un direttore di il suo esser russa in ogni sto il versetto “Quae merebat semplice “ha fatto anche que-
cui non avevo la minima con- nota. E infine il sublime can- et dolebat”, per citare un solo sto”) di conserva a utili con-
tezza, ma che si dimostrano to dell’usignolo dall’opera esempio tra quelli possibili? siderazioni su quanto, come
eccellenti. omonima di Stravinskij: dove Si resta perplessi, sebbene e perché, la vera voce barito-
Innanzitutto, la scelta dei l’esempio supremo di Natalie non manchino momenti di nale pensata da Verdi abbia
brani descrive un esauriente Dessay non sono arrivato a pertinente, delicato, anche a essere d’impasto chiaro.

57
arco storico. Si parte infatti scordarlo, ma non l’ho rim- se un poco raggelato intimi- Niente. Spettacoli di banalità
dagli albori primottocen- pianto più di tanto. Ed è dire smo. desolante, nei quali mortifica-
teschi dell’opera russa col abbastanza, almeno per me.  Paolo Petazzi ta è proprio quella capacità di
Glinka del Ruslan e Lyudmila:  Elvio Giudici stare in scena che è sempre
nella cavatina di quest’ulti- Verdi stata qualità peculiare di Do-
ma, il luminoso registro acuto Pergolesi Macbeth mingo: e scarsa propensione
e l’eccellente sgranarsi del- Stabat Mater interpreti P. Domingo, E. Semen- a lavorare a fondo coi (spora-
la coloratura alzano un vero Bach chuk, I. D’Arcangelo, J. Guerrero dici) direttori di conclamata
e proprio inno di giovanile Cantate Bwv 54 e 170 direttore James Conlon bravura che pure ha incon-
esultanza. E si arriva al tardo soprano Lucy Crowe orchestra Opera di Los Angeles trato in questa sua seconda
Novecento di Sostakovic con controtenore Tim Mead regia Darko Tresnjak carriera. Il presente Macbeth
la sua pochissimo nota ma direttore David Bates regia video Matthew Diamond californiano dell’anno scorso
invece bellissima Moskvá, ensemble La Nuova Musica formato 16:9 non solo non fa eccezione: ne
Cheryomushki, ovvero, all’in- cd Harmonia Mundi HMM 907589 sottotitoli It., Ing., Fr., Ted. è conferma delle più tristi.
circa, quartiere dei ciliegi alle 16,50
prezzo 2 dvd Sony 88985403579 Lo spettacolo sembra una
porte di Mosca: le due canzo- / prezzo 20 parodia di certi film hol-
ni di Lidochka, col loro lento,  lywoodiani in costume anni
denso melodizzare che spes- Cinquanta. Pelliccione, coro-
so sprofonda sotto il rigo, te- none dorate a punte, spade
stimoniano quanto la voce e spadoni, grande aprirsi di
della Peretyatko abbia ades- mantelli e mantelline, boccali
so un centro e un grave che, enormi di elaborata quan-
seppure non particolarmen- tunque sempre pacchianona
te ampi, sono però corposi, fattura. Tutto un andare e
sempre ben timbrati e dunque venire ma soprattutto stare,
capaci di aprire un suggestivo
ventaglio accentale.
In mezzo, cinque brani di
D ue meravigliose cantate
di Bach per voce di con-
tralto (tra le rare solistiche),
con gran sorrisi a bocca larga
e mani a brocca, recitazione
rigorosissimamente frontale.
Rimski-Korsakov. L’inno al Widerstehe doch der Sünde Diversi “prestiti” a comincia-
sole del Gallo d’oro, dove la li-
nea vocale sfoggia, anche nei
passi di coloratura, una deli-
e Vergnügte Ruh’ sono ac-
costate allo Stabat Mater di
Pergolesi che Bach conobbe,
H o un po’ perso il conto
(nove, credo), di quanti
ruoli verdiani scritti per bari-
re dalle streghe onnipresenti
in ogni stazione narrativa,
clonate in figure seminude
catezza e una trasparenza di ammirò e adattò a un testo tono siano stati affrontati da pittate di grigio striscianti su
rara poesia. La meravigliosa tedesco (nessuno finora ha Domingo. Nessuno capace muri e pavimenti come nel
ninna-nanna di Volkhova nel voluto accostare nello stesso di lasciare davvero il segno, Macbeth cinematografico di
Sadko. Le arie di Marfa Sposa cd l’originale e la trascrizio- tutti accolti da grande suc- D’Anna; e ancor più numero-
dello zar e della Fanciulla di ne-adattamento). Offre una cesso di pubblico, quindi il se cadute nel più sfrenato e
neve, dove incanta la dolcez- discreta prova il soprano pallottoliere è probabile s’ar- patetico dei comici involon-
za melanconica di base che sa Lucy Crowe e si apprezza ricchirà ulteriormente. Ormai tari, come le testone giganti
però via via innervarsi di ra- senza riserve il controtenore frusta ogni considerazione sopra gambette da bambino
pinosa energia. La bellissima Tim Mead nella parte di con- su quanto sempre tenorile che caracollano a destra e
canzone L’usignolo prigio- tralto delle cantate bachiane sia la sua voce, non importa a manca nella scena delle
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apparizioni; o come la Lady fraseggio notevole nel “Pietà Rota Battista, a quattordici diven-
che interrompe l’incalzare rispetto amore” e notevolissi- Sacred Works tare allievo di Pizzetti, subito
del duetto seguente l’assas- mo nella ripristinata “Mal per direttore Giuseppe Grazioli dopo di Casella quindi, il viag-
sinio di Duncan per scappare me chi m’affidai” conclusiva. orchestra Sinfonica di Milano gio in America - caldamente
in quinta a prendere uno dei Di robusto spessore la voce Giuseppe Verdi appoggiato da Toscanini - e
suddetti boccali onde offrire di Ekaterina Semenchuk, 2 cd Decca 481 4799 lo studio al Curtis Insitute di
al marito un cicchetto rico- ennesimo mezzosoprano prezzo 18,80 Filadelfia con Rosario Scalero,
stituente (e al supposto ba- alle prese con una tessitura  compagni di studio Gian Carlo
ritono, in difficoltà di fiato, diabolicamente ambigua (i Menotti e Samuel Barber.
un confortino). Un peccato, soprani debbono avere fior di I due cd nella vasta impresa
questo perenne e totale anti- gravi e un medium di roccia; degli opera omnia avviata
climax scenico, perché limita i mezzosoprani, a parte il re da Decca offrono un capitolo
parecchio una direzione che bemolle del sonnambulismo, singolare dell’infaticabile pro-
già deve fare i conti coi con- devono vedersela con pesti- duttività del musicista, in cer-
tinui fiati rubati del protago- fere fiondate all’acuto) di cui to qual modo prolungamento
nista: nei limiti del possibile, viene a capo con stridii non del giovanile oratorio, non
però, tesa, flessibile, capace eccedenti in alto, discreta solo nella tematica dei due
spesso di creare quell’atmo-
sfera drammatica di cui la
scena latita in toto.
disinvoltura nelle agilità del
brindisi, e in generale uno
sfruttamento piuttosto saga-
S i deve a Lele d’Amico,
ammiratore senza limiti di
Rota, la distinzione tra “Rota
oratori, Mysterium e Il Natale
degli innocenti e delle altre
pagine di contenuto spiritua-
La linea vocale di Domingo è ce del registro centrale, dove numero uno”, il promettente le, ma per l’ampiezza dell’im-
sempre più stanca man mano mette in mostra un colore allievo di Pizzetti e Casella, pianto corale intessuto con
che la serata procede: il sen- cupreo più che notevole: un e quello “numero due” che una forza nativa che riscatta
so della parola non manca, tantino risaputo il fraseggio, avrebbe trovato un’altra stra- il compiacimento dell’abile
tuttavia, e diverse inflessioni purtroppo, risolto più con di- da; dalla quale avrebbe preso esercizio dietro il quale non
mostrano quanto si sia impe- ligente scolpitura di dizione avvio la linea che definisce il è forse gratuito un riferimen-
gnato a fondo nell’affrontare che con personale fantasia profilo del musicista, quella to alla “lezione” di Pizzetti,
simile personaggio, trovando d’accenti. Accento, peraltro, propensa al “pastiche”, a orec- anche se in termini scolasti-
- a fianco dei due faticosissi- che latita vistosamente nella chiare “musiche di altri”; come ci essa fu virtuale; Pizzetti,
mi concertati e d’un duetto pur bella linea di Ildebrando acutamente aveva annotato infatti rinuncerà all’incarico
in cui ci si aspettava ben al- D’Arcangelo e in quella vice- Zanzotto: “Con le musiche di dopo aver letto un articolo sul
tro gioco di chiaroscuri - un versa frammentaria e disordi- Rota vien da dire spesso: ma “fanciullo prodigio Nino Rota
natissima di Joshua Guerre- questo motivo io l’ho già sen- Rinaldi”, temendo che il cla-
Ordina il tuo disco su ro. Orchestra eccellente, coro tito”. Il “numero uno” nasceva more attorno alle doti, da lui
un po’ meno (e Gesù, quanto da quella straordinaria preco- ben riconosciute, del giovinet-
recita male!), parti di fianco cità che a undici anni lo aveva to potessero turbare la matu-
discrete. spinto a comporre un oratorio, razione. Osservando questa
Novità e catalogo  Elvio Giudici L’infanzia di San Giovanni significativa produzione ora-

“Sabine Devieilhe fa tornare da noi l’indimenticabile Natalie Dessay: voce di


cristallo, tecnica perfetta capace di plasmare legati d’incredibile tenuta e di
sgranare agilità che sono altrettante cascate di perle”

U n oratorio di chiaro intento moraleg-


giante (la Bellezza facile preda del
Piacere, contro il quale argomentano il
sparente che cala al proscenio. Vediamo
una ragazza in discoteca tra una folla
di coetanei, impegnata a ballare con un
ma sempre pronta a ricordare le beati-
tudini della vita celeste, tanto superiori
ai piaceri della carne che seducono nella
Tempo, che ogni bellezza corrompe, e adolescente cui s’unisce un tipo parec- vita terrena. L’opposizione sembrerebbe
il Disinganno che svela l’insidia d’ogni chio ambiguo che, tenendo in bocca una riuscire, perché alla fine Bellezza rinne-
lusinga), privo di coro e con solo quat- pastiglia, la passa a mezzo di un doppio ga Piacere vestendo un abito bianco col
tro voci a reggere oltre due ore. Come bacio tanto a lei quanto a lui. Non bene: dorato ricamo IHS a segnalarla sposa di
dire la morte annunciata del teatro, a entrambi li vediamo su una lettiga in corsa Dio: ma finisce col tagliarsi le vene con
favore d’una (eventuale) gloria auto- nei corridoi d’un ospedale, dove lui muo- una scheggia dello specchio in cui usava
referenziale del canto. Ma è non tener re. Sollevatosi lo schermo, il prosieguo contemplarsi narcisisticamente.
conto di quanto sempre più succede in trasforma una non-vicenda in serratissi- Il palcoscenico è diviso in due da un alto
giorni come i nostri, che il teatro musi- mo teatro da camera nel quale ciascuno cilindro di plexiglass. Ai due lati, sei ripi-
cale hanno cambiato nel profondo: riu- dei quattro attori, grazie all’impianto sce- de file di poltrone dove si siedono di volta
scendo, nei casi migliori come questo, a nico-registico, mantiene la propria natura in volta ragazzi, ragazze e un paio di don-
“raccontare” anche una sorta di dispu- di concetto astratto ma diventa lo stesso ne mature; lo stretto corridoio tra prima
tatio in apparenza filosofica ma in realtà un personaggio. Perché ci viene raccon- fila e bordo di proscenio ospita a sinistra
gesuiticamente castrante. tato d’una ragazza (Bellezza) che, irreti- un tavolo anatomico dov’è disteso il ca-
Per cominciare, la direzione è dinamicis- ta da Piacere (una specie di sinuoso dj davere del ragazzo, così che quanto si va
sima, ariosa, tenuta sempre in tensione techno, capelli lisci lunghi, barba incolta, discutendo diventa una sorta d’autopsia
senza scadere nell’isteria, equilibrando occhiali neri, dalla sensualità di tanto più morale; a destra c’è invece un tavolo
con sovrano magistero serietà dramma- ambigua in quanto espressa dalla voce di dove si riuniscono tutti e quattro i perso-
tica e dolcezza struggente: scansando il controtenore), è indotta ad abbandonarsi naggi, in un serrato “dopo le esequie” che
doppio rischio dell’algida seriosità e del a lui per spremere dalla vita tutto il godi- via via diventa straordinario esempio di
sentimentalismo. Direzione che aderisce mento possibile: cosa cui cercano d’op- teatro della crudeltà alla Artaud. Sul fon-
come un guanto alla scena. Dove si co- porsi Tempo (nelle vesti d’un padre che do, dietro alle file di poltrone, due grandi
mincia a raccontare una storia fin dalla è una sorta di postsessantottino in crisi schermi offrono primi piani in itinere dei
sinfonia: mutata in colonna sonora d’un di rimpianto), e Disinganno, incarnato in protagonisti della “vicenda”.
filmato, proiettato su uno schermo tra- una madre borghesissima e religiosissi- Così organizzata, è la scena stessa a

Clicca sul cd per ascoltare l’anteprima


PLUS
CD&dvd recensioni
toriale attraverso la più ampia dal direttore, il quale riprende librata nella molteplicità dei
lunghezza d’onda del percor- poi Bartolo allorché indirizza suoi piani sonori, che con-
so dei “due” Rota sembra dif- a Rosina anziché a Giannina tinue sfrangiature dinami-
ficile sottrarsi all’interrogativo la canzonetta di Caffariello; il che rendono ricca di colori
celato dietro le note di quella picnic per terra di Bartolo in mantenendola nel contempo
sua musica così naturalmen- apertura del second’atto, iro- morbida, ariosa, flessibile e
te accattivante, così “facile” nica strizzata d’occhio all’ora soprattutto soffice ed affida-
anche, se cioè il suo mondo e mezza d’intervallo di pram- bile cuscino per il canto. Una
disincantato, quello delle co- matica a Glyndebourne per delle migliori orchestre che
lonne sonore ma pure quello consentire - tempo permet- nel Barbiere mi sia capitato
del teatro, della produzione tendo ma lo si fa anche con d’ascoltare negli ultimi anni.
sinfonica e cameristica, si l’ombrello aperto - d’aprire Björn Bürger è un barito-
esaurisse in se stesso o invece
nascondesse più oscuri disa-
gi; come ha scritto Teodoro
S pettacolo minimalista,
come si suol dire. La cui
sintetica scenografia (un emi-
sui prati il cestino di picnic,
che i più raffinati si fanno
confezionare ovviamente da
no trentenne che fa parte
dell’ensemble di Francoforte:
uno stangone di bell’aspetto
Celli nel necrologio, pensando ciclo ornato di quadrati bian- Harrod’s. Recitazione, co- e voce torrenziale, scioltezza
che “anche il sereno, fanciul- co-azzurri allusivi agli azu- munque, che affronta l’asso- scenica formidabile, dizione
lesco musicista che Nino Rota lejos; una finestra con cascata luta integralità dell’edizione perfetta, acuti di luminoso
è stato, partecipasse, se non di fiori purpurei per la prima critica di Alberto Zedda ren- squillo, musicalità di livel-
altro opponendovisi, all’ango- scena; casa di Bartolo priva dendo la narrazione sempre lo strumentale. Danielle De
scia del Secolo”. d’alcunché salvo un enorme sciolta e leggibile: cosa che Niese debutta Rosina, e qual-
 Gian Paolo Minardi armadio per le carte e due cla- in parte compensa il suo che problema ce l’ha, spe-
vicembali che vanno e vengo- essere in massima parte af- cie nelle pestifere quartine
Rossini no senza rappresentare altro fidata al talento naturale dei del duetto con Figaro: bella
Il barbiere di Siviglia che se stessi) molto ricorda lo componenti d’un cast affiata- di fisico e di voce, però, e la
interpreti B. Bürger, D. de Niese, spettacolo madrileno di Emi- tissimo, provvisto in proprio linea è nel complesso mor-
A. Corbelli, T. Stayton, C. Stam- lio Sagi del 2005, consegnato del carisma necessario a far bida, omogenea, innervata
boglis anche al dvd. Annabel Arden dimenticare come tutti siano da una vivacità d’accento
direttore Enrique Mazzola è una habitué del Sussex per lo più lasciati soli al pro- capace di far dimenticare la
orchestra London Philharmonic (non male il suo Elisir finito scenio a sbrigarsela. dizione alquanto elaborata -
regia Annabel Arden anch’esso su dvd), sostenuta Soli, per fortuna, non sono la- i recitativi, soprattutto, sono
regia video François Roussillon da un ottimo mestiere che fa sciati dall’orchestra. Non rie- fastidiosamente “compitati”

59
formato 16:9 spesso aggio su una tal quale sco a comprendere le ragioni - nonché diversi acuti aspri-
sottotitoli Ing., Fr., Ted., Giap., banalità d’idee. Ritmo sempre per le quali Enrique Mazzo- gni. Sempre padrona di casa
Cor. sostenuto, caccole al minimo la stia svolgendo la propria è, comunque, Mrs. Christie
dvd Opus Arte 1238D sindacale e comunque godi- carriera soltanto all’estero: (la De Niese è moglie di Gus
prezzo 29,90 bili: il chitarrista che per la direzione vivacissima ma Christie): e dunque si ripri-
 Serenata viene “audizionato” ovunque perfettamente ca- stina l’aria “Ah, s’è ver, in tal

suggerire la componente allegorico- municativa: tutti e quattro attori da Oscar


speculativa: le file di poltrone possono subito, e cantanti di bravura altrettanto
essere quelle d’un cinema o d’un teatro, portentosa.
ma anche d’un anfiteatro anatomico- Sabine Devieilhe fa tornare da noi l’in-
filosofico; il cinema è continuamente dimenticabile Natalie Dessay: voce di
alluso dalle immagini sul fondo, e citato cristallo, tecnica perfetta capace di
esplicitamente in un altro filmato posto plasmare legati d’incredibile tenuta e
a concludere la prima parte: un estratto di sgranare agilità che sono altrettan-
da Ghost Dance di Ken McMullen, nel te cascate di perle, dizione d’altissima
quale il filosofo Jacques Derrida espone scuola, espressività vocale e sceni-
la sua teoria sui fantasmi quali altrettante ca al calor bianco. Sara Mingardo è
schegge di memoria del passato. Non è più che mai la meraviglia di sempre,
la prima volta, che il cinefilo Warlikow- di conserva a un Michail Spyres che
ski mescola teatro e cinema (nel Parsifal domina senza il minimo affanno l’ab-
ha impiegato, ciascuno per un atto, il norme estensione di Tempo, saettando
Kubrick di 2001, il Visconti della Caduta a re acuti facilissimi per poi piomba- Handel
degli dei, il Rossellini di Germania anno re sotto il rigo mantenendo l’identica Il trionfo del Tempo e del Disinganno
zero; nella Frau ohne Schatten, il Resnais timbratura brunita. Franco Fagioli si interpreti S. Devieilhe, F. Fagioli, S. Mingardo,
dell’Anno scorso a Marienbad): ma sta- conferma il massimo controtenore di M. Spyres
volta le immagini filmiche pervadono tut- oggi: agilità spericolate ma sempre direttore Emmanuelle Haim
ta la narrazione sposandosi idealmente liquide e musicalissime (fenomenale, orchestra Le Concert d’Astrée
alla scenografia, cosicché - tenuto anche la sua “Come nembo che fugge col regia Krzysztof Warlikowski
conto che all’Archevêché di Aix la platea vento”), legati magnifici (un “Lascia regia video Stéphane Metge
è digradante specularmente alle sei file in la spina” capace di guardare in faccia formato 16:9
palcoscenico concluse dai due schermi - l’esempio di Cecilia Bartoli), un gioco sottotitoli It., Ing., Fr., Ted.
è sottilmente alluso anche il platoniano d’accenti che esplora tutta la gamma dvd Erato 0190295819361
mito della caverna. Gestualità calibratis- dell’ambiguità. 20,50
prezzo
sima, con immagini di rara potenza co-  Elvio Giudici 
recensioni CD&dvd
momento”: la cui non proprio liuto Nigel North formato 16:9 Tutto così: tra spintoni, pac-
eccelsa statura (se Omero viola da gamba Sarah Cunning- sottotitoli It., Ing., Fr., Ted., Sp., che sulle spalle, gran cam-
talvolta dorme, Rossini anche ham Giap., Cor. minare su e giù, moltissimo
più spesso sonnecchia) non è organo Davitt Moroney 2 dvd Dynamic 37776 stare in ginocchio e strisciare.
peraltro giustificata da ese- 2 cd Arcana 430 prezzo 27,60 Specchio perfetto dello sfascio
cuzione parecchio proble- 27,60
prezzo  scenico, la direzione di Daniel
matica per quanto attiene sia  Oren è piatta, massiccia, tut-
alla coloratura sia a registro ta di corsa, dinamica niente,
superiore duro e stridente. colori nessuno, rozzezza a
Niente ripristino di “Cessa di pacchi: capace di mortificare
più resistere”, invece, per il un’orchestra capace di ben
Conte di Taylor Stayton che altro, e persino il coro di Mar-
l’avrebbe meritato di più: il tino Faggiani, come sempre
timbro - bianchiccio e ges- superlativo.
soso - non è propriamente un José Bros mostra di saper
dono del cielo, però la linea cantare come ha costumato
vocale - a parte talune infles-
sioni troppo nasaleggianti - è L a discografia della cosid-
detta “musica antica” è
sempre: ma la voce s’è fatta
arida, stridula, invasa da un
solida ma sempre morbida,
con pregevole propensione
a sfumature e alleggerimen-
sempre in buona salute, per-
mettendoci di trattare per
lo più novità e quasi mai ri-
C on questo allestimento
d’un titolo tanto impegna-
tivo, il Verdi Festival di Parma
vibrato assai evidente e con
un registro acuto – una volta
così privilegiato – sforzato e
ti di notevole effetto. Chri- stampe. Se però la ristampa mostrava, dopo anni di stenti sistematicamente opaco in
stophoros Stamboglis è un comprende un titolo il cui artistici, l’intenzione di punta- tutti i passaggi a voce spiega-
Basilio insolitamente timido valore è intatto anzi forse ac- re alto e soprattutto di conti- ta, laddove ancora pregevole
e rinunciatario, laddove la cresciuto dal trascorrere del nuare a farlo, come dimostra- è la mezzavoce, sicché riesce
Berta molto old british di Ja- tempo, è opportuno segna- no le locandine del prossimo piuttosto bene il duetto finale.
nis Kelly ottiene un’ovazione larlo e con particolare enfasi: autunno. Ma come spesso Serena Farnocchia canta con
al termine di un’aria cantata l’occasione è offerta da que- capita a Parma, l’intenzione è estremo decoro (il legato di
molto male ma con gran di- sta ampia raccolta di Purcell parsa circoscriversi essenzial- “Non pianger mia compagna”,
spiego di passi di danza spa- che se fosse stata incisa oggi mente al cast, abdicando rovi- dove difatti cascano in tante,
gnoleggiante comprensiva sarebbe come minimo “disco nosamente per quanto attiene ne è spia infallibile), e con di-
di gonna alzata a mostrare del mese”; essendo invece un direzione e spettacolo. screte intenzioni espressive,
le gambe inguainate in calze disco del 1992 è necessario Ottima idea il rinunciare al apice un “Tu che le vanità”
nere con pizzo. evidenziarne alcuni aspetti kolossal che si ritiene conna- senz’altro da ricordare: ma
Ma senza far torto a nessuno, salienti. La produzione, in- turato al Grand-Opéra, optan- a parte il timbro non preci-
questo è il Barbiere di Ales- nanzitutto, che rimanda al do per una risparmiosa scena samente baciato dagli Dei, il
sandro Corbelli. La dizione nome di Michel Bernstein fissa che nel suo gigantesco registro grave è parecchio de-
favolosa è viatico per un ven- (1931-2006), fondatore del- biancore allude a un sepolcro bole, in una parte che sfortu-
taglio accentale non meno le etichette Vendome, Valois, marmoreo su cui spiccano i natamente si gioca molto più
che portentoso, capace di Astrée e Arcana (recente- neri costumi della nobiltà spa- in basso che in alto. Marianne
rendere scoppiettante e per- mente rifondata), responsabili gnola e i grigi spenti del popo- Cornetti, che sconta il grave
sonalissima ogni minima pie- di un sostanziale e meritorio lo oppresso. Ma se non sterile handicap - ancor più grave in
ga di recitativo, sempre spo- arricchimento del repertorio kolossal, allora ha da essere un video - d’una figura tanto
sandosi alla perfezione con circolante e del modo di suo- (lodevolmente) teatro: di per- ingrata, sfoggiava voce ampia
un ventaglio gestuale tutto narlo. Quindi gli interpreti, a sonaggi, situazioni, psicologie. e di bel colore, ma troppo tem-
all’insegna del britannico cominciare dalla Feldman, la E non c’è. Cesare Levi si limita po fa: adesso gli acuti vacilla-
less is more, meno fai e più cui voce intona le parole e le a far entrare, stare e soprattut- no, la linea si sfilaccia spesso,
ottieni: di cui è anzi paradig- melodie di Purcell con un’ade- to cadere tutti in ogni modo i gravi sono tendenzialmen-
matico esempio. E se qualche sione prosodica ed espressiva possibile, senza un gesto che te vuoti. Vladimir Stoyanov
presa di fiato in più è adesso ancora ideale, continuando costruisca un carattere. In è un altro che ha mostrato
necessaria, in nulla - ma pro- poi con North, Cunningham e compenso, con profluvi di si- sempre di saper cantare: la
prio in nulla - lede la perfe- Moroney, la cui qualità esecu- tuazioni ora banali (quel gran linea abbisogna adesso di la-
zione d’un canto morbido, tiva – frutto di studi di prima disordine di croci nere per ter- boriosità molto maggiore nel
ben timbrato tanto su quanto mano, di rischio personale e ra con al centro il fatal scrigno proiettarsi, ma è ancora suf-
giù, scorrevole come lucido di lavoro sul testo musicale – dorato di Elisabetta! e subito ficientemente ben controlla-
mercurio, dalla comunicativa s’impone oggi forse più che dopo, gran Dio! la neve den- ta da riuscire a mantenersi
semplicemente irresistibile. allora come modello etico e tro la gran tomba!!), ora ridi- morbida nella perorazione a
Ennesimo capolavoro epoca- artistico, in uno scenario che cole (Eboli che per mortificare Elisabetta e soprattutto nel-
le, dunque: talora persino più vediamo spesso fermarsi alla la “sua beltà” si graffia viso e la scena del carcere, mentre
raffinato e riuscito di quello rassicurante mediocrità o alla petto con profluvio di sangue), l’ottimo fraseggio ha ragione
del magnifico documento sbrigativa e sbiadita fotocopia ora addirittura grottesche di qualche acuto un po’ tirato
visivo delle recite al Covent di autorità prese per buone. come quando Filippo II, sfida- nel duetto con Filippo. Sulla
Garden con Pappano. Carlo Fiore to dal figlio che ha snudato la scena, poi, Rodrigo è sempre
 Elvio Giudici spada, indirizza il suo “Signori, autorevole laddove gli altri
Verdi sostegni del mio trono, disar- tre arrancano nel completo
Purcell Don Carlo mato ei sia” al vuoto completo disinteresse del regista, che
Ayres & Songs interpreti J. Bros, M. Pertusi, dato che di signori non ce n’è anzi dà spesso l’impressione
soprano Jill Feldman S. Farnocchia, V. Stoyanov, M. manco uno. Ma proprio nes- di remare contro.
Cornetti, I. Orlov suno, neppure un signoretto Ma c’è Michele Pertusi, a
Ordina il tuo disco su direttore Daniel Oren sciancato tanto per gradire: giustificare da solo questo
orchestra Filarmonica Arturo solo donne del coro, deputati spettacolo in cui debuttava
Toscanini fiamminghi (che certo non lo scenicamente Filippo. La gran
regia Cesare Lievi soccorrerebbero), frati, moglie, tecnica plasma una linea mor-
Novità e catalogo regia video Tiziano Mancini paggio e claudicante amante. bida, compatta, controllata e
CD&dvd recensioni
proiettata alla perfezione. Ma italiano), scrive Enrico Onofri
poi la sensibilità di un grande nelle riflessioni che accompa-
artista la indirizza a creare un gnano questo cd. Ovviamente
personaggio sfaccettatissimo, non possiamo recuperare la
dove l’orgoglio del potere che “verginità” del punto di vista
si ha e che si vuole esercita- di un violinista del Settecen-
re, cozza contro l’amarezza to, che però riesce utilissimo
della solitudine cui questo lo per rimettere in discussione,
costringe: e sapendo sempre con criteri storicamente in-
trovare - per virtù propria, è formati, una tradizione illustre
evidente, dato che altrimenti si (e secondo Onofri più tenace
proverebbero a trovarlo anche che in altri lavori di Bach),
gli altri - il gesto più appropria- tenendo conto di tutto ciò
to per sottolineare la miniera che sappiamo sul diapason
d’accenti che vivifica ogni adottato a Köthen (un tono
sua frase. Capolavoro assoluto sotto quello moderno, di qui
è la grande aria del terz’atto un “suono” diverso), sul fra-
(nonostante Lievi provi a gua- seggio, sull’aspetto ritmico
starla con la ridicolissima idea (con i problemi della inegalité
di far comparire a mo’ di incu- francese) e, in particolare, sul
bo un’Elisabetta che gli agita significato della celebre Ciac-
davanti il dito per irriderne “il cona della seconda Partita con
crin bianco”), ma grandi pa- la simbologia funebre legata
gine sono pure il duetto con alle citazioni di corali. Onofri
Rodrigo (qui Stoyanov riesce si è limitato alla prima sonata
ad essergli pari quanto a sotti- e alla seconda e terza partita
gliezza di fraseggio: e non era perché, come spiega, aveva
certo compito facile) e ancor deciso di affrontare solo quel-
più quello con l’Inquisitore, le su cui aveva lavorato più a
dove un capolavoro annun- lungo “negli ultimi vent’anni”.
ciato viene mortificato dalla Il risultato meriterebbe rifles-
consueta scelta d’un basso sioni molto più ampie: alcuni

61
cavernoso, ingolato da pau- pezzi, in particolare la Ciac-
ra, del tutto a disagio proprio cona e il Preludio della Terza
sotto al rigo (e sì che Verdi ha Partita, appaiono ancor più
previsto note alternative, per radicalmente nuovi degli altri;
facilitare le cose e risparmia- ma in ogni pagina è decisivo
re suoni stomachevoli; cadrà (e sempre del tutto persuasi-
mica la corona dalla testa, ad vo) in primo luogo il lavoro ap-
accettarle?), e con acuti incisi profondito sulla articolazione,
nel più duro dei sassi. e non meno significativa è la
 Elvio Giudici sottile varietà del fraseggio.
Una proposta destinata a la-
sciare il segno.
strumentale  Paolo Petazzi

Bruckner
Bach Sinfonia n. 9
Sonata n. 1 in re minore
Partite n. 2 e 3 direttore Riccardo Muti
violino Enrico Onofri orchestra Chicago Symphony
cd Passacaille 1025 cd CSO Resound CSOR901 1701
17,40
prezzo 17,40
prezzo
 

“H pormi di fronte a que- C scografica dell’orchestra


o creduto importante so Resound, etichetta di-

ste opere immaginando come sinfonica di Chicago, non è un


un violinista del Settecen- contenitore in cui ammassare
to a Köthen avrebbe reagito ogni cosa la gloriosa compagi-
nell’aprirne lo spartito, in un ne nordamericana esegua nel
ambiente influenzato sia dal corso delle sue multiformi sta-
gusto francese sia dall’idea di gioni sinfoniche. Ma è una col-
un nuovo stile nazionale te- lana discografica vera e pro-
desco frutto della commistio- pria, che riunisce solo alcune
ne dei due stili” (francese e esecuzioni, si presume le più
recensioni CD&dvd
significative. Partita con alcu- vuole essere originale a tutti trario, si nascondono dietro a soprattutto quando l’esecu-
ni mirabili concerti mahleriani i costi in quanto predilige la un velo di pudore. Ciò spiega zione abbia nella fisicità del
di Haitink, si è poi arricchita di misura e l’equilibrio. anche la scelta di eseguire la suono e nella gestualità che lo
alcuni interessanti contributi Alla sua bacchetta risponde Sinfonia limitatamente ai tre produce uno dei suoi aspetti
di Boulez e Gilbert, per arrivare una corazzata sinfonica, se movimenti autentici, priva caratteristici; quei casi, cioè,
poi naturalmente a Muti, suo mai ce n’è una. Ma questo cioè dei pur interessanti com- in altre parole, in cui la “cosa”
direttore musicale odierno, non è un buon motivo per sca- pletamenti del quarto movi- passa anche dall’occhio di chi
per un totale di “solo” 16 pro- tenare una violenza tellurica; mento che sono stati realizzati vede oltre che dall’orecchio
poste discografiche comples- la materia non arriva “tagliata” e incisi recentemente. di chi ascolta. E in tal senso il
sive. L’ultima, nonché sesta per masse e blocchi contrap-  Enrico Girardi caso delle esecuzioni di Iván
con Riccardo Muti sul podio posti; né le articolazioni sono Fischer e dell’Orchestra del
(Berlioz, Prokof’ev, Schönberg, cariche d’effetto drammatico Mahler Festival di Budapest, da lui
Sciostakovic e Verdi sono gli o puntature enfatiche; la flui- Sinfonia n. 3 creata e fatta crescere in anni
autori incisi precedentemen- dità del discorso viene privile- contralto Gerhild Romberger e anni di vera e propria osmosi
te dall’interprete italiano), è giata attraverso un senso non direttore Iván Fischer musicale, è esemplare.
da poco sul mercato ed è una spettacolare della gramma- orchestra Budapest Festival Tutto ciò per dire che per chi
Sinfonia di Bruckner. Non una tica armonica bruckneriana; cori des Bayerischen Rundfunks, abbia ascoltato dal vivo la
qualunque ma la Nona, se non il suono non ha e non vuole Cantemus Children’s Choir Terza di Mahler recentemente
la più bella, certo la più mi- avere lo spessore granitico di 2 cd Channel Classics CCS SA diretta da Fischer con la Bfo,
steriosa e al contempo la più certe orchestre tedesche ma 38817 questo disco è deludente. Si
“trasparente”: più misteriosa nemmeno la cantabilità ario- prezzo 24 tratta di un paradosso, eviden-
in ragione della sua incompiu- sa tipica “italiana” (che pure  temente. Siamo infatti di fron-
tezza e della sua particolare sa rivelare pieghe inaspettate te a un’esecuzione stupenda
“geografia” formale; più tra- dell’universo bruckneriano). in cui non v’è un aspetto uno
sparente in ragione del fatto Questa Nona dice semmai di che non trasudi di musicali-
che i temi capitali dell’esi- un Bruckner non così lontano tà, di slancio, di profondità,
stenza – la vita e la morte, la da Brahms, seppure i due ven- di compattezza e insieme di
paura, il destino, la fede in gano sempre presentati l’uno libertà e di vita: tutte cose
Dio e nei suoi imperscrutabi- come l’antitesi dell’altro. Dice che l’esecuzione dal vivo co-
li disegni – arrivano diretti al inoltre di un Bruckner assai munica però con un’evidenza
cuore dell’ascoltatore, come differente da quello che Muti ancor maggiore.
non filtrati dall’“ingombro” di
quelle categorie storiche, este-
tiche e culturali che Bruckner
eseguiva anni fa: non così
burrascoso e “teatrale” ma
più analiticamente “narrati-
N otare che c’è sempre dif-
ferenza tra un’esecuzione
dal vivo e una registrazione
Il segreto di questa Terza, se
parlare di segreto ha senso, si
rintraccia in ogni caso nella
non amò mai del tutto ma che vo” e maturo, la cui “potenza” discografica è come scoprire speciale attitudine di questi
fanno capolino eccome nelle non si traduce in decibel ma l’acqua calda, quand’anche musicisti ungheresi nel fra-
Sinfonie precedenti. si contempla in uno sguardo la registrazione sia l’esatta seggio. È su questo aspetto
Quale dunque l’approccio di talmente disincantato da re- riproduzione dell’esecuzione che Fischer ha lavorato così
Muti di fronte a una materia legare il sentimento infuocato dal vivo e priva di ogni forma a fondo con l’orchestra. Ogni
di tal fatta? È un approccio della passione in quell’angolo di editing. Ciò non toglie tut- frase sembra così sgorgare
estremamente rispettoso. Un remoto dove le cose non si tavia che vi siano casi in cui con un nitore e un caratte-
approccio maturo, che non non esibiscono ma, al con- lo iato sia maggiore. Succede re assai pronunciato, frutto

“Affiorano la ‘quiete’ e la ‘tenerezza’ di cui


Webern parlò con ammirazione”

P er il concerto inaugurale del Fe-


stival di Lucerna 2016, il primo da
quando era stato nominato direttore
evoca spazi diversi e una frantumata
varietà di situazioni sonore cameristi-
che (anche a queste serve l’ampiezza
musicale dell’orchestra del Festival, dell’organico). Affiorano molteplici
Chailly aveva scelto l’Ottava di Mahler, echi, anche di carattere operistico;
l’unica che Claudio Abbado non aveva ma determinanti sono l’invenzione di
potuto proporre con questa orchestra. colori delicati, le lievi trasparenze, le
L’Ottava non è solo “gigantesca”: pre- zone più rarefatte e interiorizzate, la
vede grandiosi scatenamenti sonori, “quiete” e la “tenerezza” di cui Webern
soprattutto nella prima parte, ma è di parlò con ammirazione in una lettera
straordinaria ricchezza, come mostra del 1910 a Schönberg.
assai bene l’interpretazione di Chail- Nella bellissima interpretazione di Mahler
ly. Composta di getto nell’estate 1906, Chailly proprio questi aspetti hanno Sinfonia n. 8
presenta una singolare articolazione una grande evidenza poetica, sono de- solistiR. Merbeth, J. Banse, A.L.Richter,
in due parti, basate su due testi (l’in- finiti con ammirevole cura e chiarezza, S. Mingardo, M. Fujimura, A. Schager, P.
no “Veni, creator” e la scena finale del senza che venga a mancare, natural- Mattei, S. Youn
Faust), che sono molto lontani, ma che mente, l’impeto visionario degli episodi direttore Riccardo Chailly
il compositore legge in una prospetti- segnati da grandiosità sonora. Il nitido orchestra del Festival di Lucerna
va unitaria attraverso un fitto sistema controllo e la nobiltà dell’insieme sono cori des Bayerischen Rundfunks, della
di corrispondenze tematiche. Alla ser- lontani da ogni tentazione enfatica. Va- Radio Lituana, Orfeón Donostiarra, Tölzer
rata compattezza strutturale, alla vio- lidi i solisti, in particolare le voci fem- Knabenchor
lenta tensione cui viene piegato l’inno minili e Peter Mattei, magnifici i cori e dvd accentus music ACC 20390
medievale segue una sorta di arcana l’orchestra. 24,30
prezzo
dispersione, in un clima sospeso, che  Paolo Petazzi 

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PLUS
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non tanto di un voler “fare” in evidenti nella stessa vicenda timo ed assoluto che viene mazione sia nella vitalità del
un certo piuttosto che in un interpretativa e che, appunto, dall’intonazione religiosa; passo quanto nella sottigliez-
cert’altro modo ma di “senti- Nézet-Seguin sembra scio- visione sensibile che si per- za timbrica resa possibile
re” in quel modo, ciascuno per gliere con naturale eloquenza cepisce animare l’entusia- dall’organico “leggero” della
la sua parte. Cosicché i tempi, in questo percorso attraver- smo del direttore canadese, efficientissima compagine di
gli accenti, le articolazioni e so l’integrale, registrato dal facendoci rievocare le parole Potsdam, il tutto inquadrato
le dinamiche non sembrano vivo in occasione delle due di Schumann che presente entro una visione trasparen-
nemmeno l’esito di una scelta serate offerte al pubblico pa- all’esecuzione annotava che te che rende sensibili certi
presa a monte ma la conse- rigino nel febbraio dell’anno “l’insieme ha entusiasmato snodi rivelatori delle tensioni
guenza di quel modo osmotico passato nella sede della Phil- e certamente l’opera, spe- espressive di cui è pervasa
di “cantare”. Niente retorica, harmonie. Colpisce il senso cialmente nelle parti corali, la nitidezza della scrittura; in
nessuna volontà dimostrativa: di unità con cui l’interprete è una delle sue più fresche particolare in quelle dinami-
con Fischer e la Bfo l’origina- abbraccia un universo così e affascinanti del composi- che contrastate tra la legge-
lità non è un obiettivo da rag- diversificato senza che ognu- tore…”, segnalando in par- rezza del tessuto degli archi e
giungere ma un presupposto na delle Sinfonie confonda il ticolare l’emozione prodotta la forte brunitura dei timpani
che ha molto a che fare con proprio carattere, il proprio da un brano, quel canto a che sembrano evocare gli
l’identità di questi musicisti: colore emozionale. E questo due “Ich harrete des Herrn” esiti delle ultime letture ab-
un’identità talmente profilata grazie all’organicità con cui (Attendevo il Signore) con badiane.
che potrebbe anche non pia- il direttore plasma il discorso l’intervento del coro “dopo il  G.P.M.
cere ma che spiega perché con una duttilità avvincente, quale nel pubblico si è senti-
questa Terza non è paragona- contando su uno strumento to un brusio generale di stu- Schumann
bile a nessun’altra tra le deci- di straordinaria precisione pore che per un’esecuzione Sonate op. 105 e 121
ne - alcune davvero meravi- ed insieme flessibilità qua- in chiesa vale quanto una 5 Pezzi op. 102
gliose - esistenti sul mercato. le la Chamber Orchestra of clamorosa ovazione in una violino Arvid Engegard
Notevole infine il contributo Europe che gli consente di sala da concerto”. pianoforte Nils Anders Morten-
reso dalle maestranze corali sciogliere la leggerezza che  Gian Paolo Minardi sen
e dal contralto Gerhild Rom- pervade la Prima Sinfonia, cd Lawo LWC 1110
berger. opera di un quindicenne che Mendelssohn 17,40
prezzo
 Enrico Girardi aveva alle spalle ben tredici Sinfonie n. 3 e 5 
sorprendenti sinfonie per ar- orchestra Kammerakademie
Mendelssohn chi, quale tratto distintivo del Potsdam
Sinfonie n. 1-5 modo con cui Mendelssohn direttore Antonello Manacorda

63
direttore Yannick Nézet-Séguin affronta il problema comune cd Sony 88985433222
orchestra Chamber Orchestra ai compositori di quella sta- prezzo 18,30
of Europe gione centrale del secolo nel 
coro Rias Kammerchor cimentarsi con la forma sinfo-
3 cd Dg 00289 479 7337 nica, vale a dire come combi-
prezzo 30,90 nare l’idea di “grande forma”
 con le ragioni sempre più
sottili del processo tematico;
aspetti cui in certo qual modo
D alla Norvegia una ulterio-
re smentita ai pregiudizi
sull’ultimo Schumann, in que-
Mendelssohn si era sottratto sto caso attraverso la propo-
nella “Italiana” (e così farà sta delle due sole sonate per
anche nella “Scozzese”) pri- violino e pianoforte che egli
vilegiando una melodia liede-
ristica e un tessuto prevalen-
temente contrappuntistico,
L a vicinanza d’uscita con
l’integrale delle Sinfonie
mendelssohniane di Nézet-
pubblicò, quelle op. 105 e 121
composte nell’autunno del
1851 (la terza, in la minore, del
più leggero, tratti che Nézet- Séguin rende spontaneo il 1853, uscì postuma nel 1956).

N on sembra essere stato


troppo turbato il direttore
canadese dalla nota definizio-
Séguin delinea con naturale
felicità. Che risulta poi il filo
conduttore nel passaggio
confronto con questa propo-
sta, seconda tappa del viaggio
intrapreso da Antonello Mana-
Inquietudine, concentrazione,
e tratti quasi pre-brahmsiani
rendono questa musica par-
ne che Nietzsche aveva dato alla grandiosa “Lobgesang”, corda, per tentare di mettere ticolarmente affascinante:
di Mendelssohn, un “bell’inci- uno dei lavori più amati dallo a fuoco quella cifra classicista le due sonate, dai caratteri
dente della musica tedesca”, stesso Mendelssohn che su- che ha intrigato nel modo più sensibilmente diversi, si col-
riassumendo nella sua ambi- scitò, al suo apparire, pareri strenuo generazioni di osser- locano con il loro intimismo
valenza le tante difficoltà che discordi, dovuti soprattutto vatori: “classicista romantico” tra i capolavori dell’ultimo
hanno avvolto l’immagine all’idea che il compositore (Einstein), “un romantico con Schumann. Ne avevano già
del grande musicista, al di là avesse voluto confrontarsi spirito classicista” (Büchen), mostrato la grandezza Gidon
della lunga censura decretata con la Nona di Beethoven “un romantico molto tratte- Kremer e Martha Argerich, poi
dal regime nazista; il “proble- (riferimento in realtà assai nuto” (Schering), “ il moderno ci sono state altre registrazio-
ma Mendelssohn”, come inti- indiretto il che non impedirà classico” (Liszt), “classicista” ni, tra le quali va segnalata in
tolava Dahlhaus un suo sag- a Wagner di definire questo tout-court (Dahlhaus), fino al particolare quella di Caroline
gio, nasceva dalla singolare lavoro “una stupida spregiu- “romantico felice” del nostro Widmann e Dénes Várjon, che
impronta classicistica (“ge- dicatezza”). Progetto tanto Mila. Una tavolozza screziata ha il pregio di contenere an-
nio alcionio”, sempre Nietz- ambizioso quanto complesso che rapportata al nostro con- che la terza sonata. Arvid En-
sche) di una musica nata in con cui Mendelssohn parten- fronto offre sensibili riscontri. gegard e Nils Anders Morten-
pieno romanticismo, intrec- do dall’occasione celebrativa Se la misura classica trova in sen, due eccellenti musicisti
cio che ha lasciato segni ben per esaltare l’aspetto umani- Nézet-Séguin una soluzione norvegesi, intrisi dello spirito
stico connesso all’invenzio- avvolgente diverso appare il della musica da camera, han-
Ordina il tuo disco su ne della stampa, la conquista colpo d’occhio di Manacorda no preferito i Cinque pezzi
di una nuova luce di civiltà che fissa contorni netti, mai op. 102 “im Volkston” (in tono
avvolge poi tale vibrante stagliati a freddo ma vivificati popolare) del 1849, più noti
Novità e catalogo atto di fede illuministica di all’interno da una luminosità nella versione per violoncello
un riverbero ancor più in- che riceve una propria ani- e pianoforte (ma l’alternativa
recensioni CD&dvd
del violino è prevista da Schu- nel finale, la cui drammaticità naria Sonata di Vinteuil identi- per archi esibisce movimenti
mann), pagine intense per al- è interrotta dalla evocazio- ficabile con l’analogo prodotto in numero di sette), si alterna-
cuni aspetti legate a caratteri ne di quella Preghiera degli di Lekeu, quella Sonata in sol no più spesso pezzi per piano,
più “cordiali” e meno impe- innocenti, intenso momento maggiore che rimane l’unico per violino e piano (esemplare
gnativi rispetto alle sonate. I centrale di quell’autentico ca- lavoro di relativa notorietà del la Sonata per vlc. e piano, tra le
due interpreti colgono bene polavoro che è la Sonata per quasi ignoto Belga. Proust ne opere di più avanzato linguag-
il tono intimo e il fascino po- violino composta nel 1918. fu dunque tramite involontario gio) ai quali pare di poter as-
etico delle sonate e i peculiari Nella produzione pizzettiana sebbene non lo nomini mai nel segnare invece la supremazia
caratteri dell’op. 102. figurano ben quattro concer- suo grande romanzo; e sebbe- perché ivi si rinuncia a quella
 Paolo Petazzi ti solistici di cui l’unico che ne anche altri compositori, vedi esuberanza dell’eloquio che
sembra aver ritrovato una sua almeno Franck e Saint-Saëns, è sovente tradita dall’enfasi
Pizzetti vita è quello per pianoforte dal siano stati a turno indicati (vedi i lavori con orchestra),
Concerto per arpa titolo immaginifico Canti della quali ispiratori dell’inesistente per delineare un più ristretto
Sinfonia in la stagione alta; solo recente- Vinteuil, il nome di Lekeu pare campo di valori espressivi. È il
arpa Margherita Bassani mente sono usciti dall’ombra potersi dire il più accreditato caso di opere quali, ad esem-
direttore Damian Iorio quello per violoncello, grazie a farsi riconoscere quale alter pio, la breve Berceuse et Valse
orchestra Sinfonica nazionale all’impegno di Silvia Chiesa ego del proustiano Vinteuil per pianoforte che memorizza
della Rai e quello per violino riattivato per via di un non esiguo trat- una celebre frase gounodiana
cd Naxos 8.573613 con forte segno da Crtomir to distintivo, l’adozione della variandone con talento i tratti,
9,20
prezzo Siskovic ed ora con questo di- cosiddetta “petite phrase” che o la splendida Méditation per
 sco quello per arpa, scritto da tanta parte ha nell’integrale quartetto d’archi; o ancora la
un Pizzetti prossimo agli ot- della sua opera. citata Sonata per violoncello e
tant’anni per l’insigne arpista Preambolo non vano accioc- piano nella quale si ammira la
Clelia Gatti Aldrovandi che lo ché meglio s’intenda la pre- spregiudicatezza del dialogo
tenne a battesimo alla Scala senza di Lekeu nel paesaggio fra i due strumenti, il Trio in
l’11 ottobre del 1960, sotto la della musica occidentale del do minore per vl, vlc e pf, i Tre
direzione di Fernando Previta- secolo decimonono. L’occa- pezzi per piano nel cui terzo
li. Rispetto al clima angoscio- sione è offerta dall’editrice tempo, Danse joyeuse viene
so della Sinfonia, “sinfonia del Ricercar che ha di recente alla luce uno dei rarissimi mo-
tempo di guerra”, il Concerto pubblicato in otto cd l’inte- menti di gioia del musicista.

S i deve riconoscere alla Na-


xos il merito di dedicare
non occasionali energie de-
è percorso da una scorrevole
freschezza che smussa la sen-
sazione di una presenza ma-
grale dei lavori compiuti di
Lekeu affidandola a un nutrito
drappello di esecutori e facen-
Ciò per una enumerazione mi-
nima a beneficio del lettore già
che troppo spazio imporrebbe
stinate a rompere quell’oblio nieristica. Molto apprezzabile do sì che infine si prenda una elencazione della moltitu-
in cui è confinata l’opera dei l’esecuzione. cognizione di un autore il cui dine di opere di questo auto-
nostri compositori del pri-  Gian Paolo Minardi nome ci coglie impreparati re abbastanza al di fuori degli
mo novecento, pena che ha affatto a dirimerne i contenuti schemi consueti.
gravato non poco su Pizzet- Lekeu così come a volte vanno i fatti Dicevo dei tratti di migliore
ti la cui immagine, affidata Integrale dell’opera del mondo. Lekeu era nato in originalità di Lekeu, e ciò detto
soprattutto alla produzione interpretivari Vallonia, a Heuzy, Verviers, nel andrà almeno specificato in che
teatrale, meriterebbe una ri- direttorePierre Bartholomée 1870 e sarebbe morto di tifo la essi trovino la loro consistenza
visitazione sul versante sin- orchestra Philharmonique de miseria di ventiquattro anni e, se si vuole, il loro limite. Due
fonico e cameristico e soprat- Liège più tardi ad Angers nel 1894, sono in sostanza quelli assolu-
tutto corale. Rara occasione 8 cd Ricercar Ric 351 ma in vita avrebbe goduto di tamente peculiari: la mestizia
quella offertaci ora da questo prezzo 35 paternità artistiche quali quel- di fondo che si enuclea dalle
cd, di ascoltare la Sinfonia in  le di Franck e d’Indy e di ami- note e dall’andamento, quasi
la che Pizzetti compose nel cizie influenti nel suo destino costui fosse presago di quanto
1940, dietro commissione d’artista come quelle del violi- poco egli fosse gradito agli dèi,
del governo nipponico per i nista Eugène Ysaÿe. Trattasi di e l’adozione in ciascuna delle
2600 anni della fondazione di produzione musicale in gran sue musiche del concetto già
quell’impero; altri prescelti fu- prevalenza cameristica con menzionato di “petite phra-
rono Richard Strauss, Ibert, il rare (e non decisive) escursio- se”. Vuol dirsi che Lekeu non
giovane Britten e l’ungherese ni nel sinfonico che potrem- ha la forza o forse la volontà di
Veress. Come Pizzetti annota mo incasellare, ma senza farci prodursi in ampi spazi privile-
nell’agenda la composizione prendere dallo stereotipo, nel giando quasi costantemente
si rivelerà tormentata, sen-
sazione che si coglie nell’at-
mosfera concitata del primo
A l nome del composito-
re belga ottocentesco
Guillaume Lekeu si associa
campo del franckismo e altresì
in quello della musica tede-
sca, con riferimento precipuo
il frammento ed eleggendolo
a motore della sua ricerca sul
linguaggio, che è certo domi-
movimento – per il quale il invariabilmente quello di un a Wagner. Pure il giovanotto, nata dall’ipercromatismo che
compositore recupererà un assai più illustre compagno il quale fu sovente accusato era al tempo legge per i fran-
tempo di Sonata per pianofor- d’arte ovvero Marcel Proust, e di maladresse compositiva ckiani e i wagneriani ma che
te scritto nell’estate del 1935 il perché è presto detto: nella per via dell’esigua conoscen- viene spesso superata dall’alto
per Horowitz, accantonato in seconda parte, Un amour de za degli strumenti, aveva idee di una visione personale af-
seguito al rifiuto del grande Swann, del primo tomo del- personali non sottovalutabili fatto del modo di condurre il
pianista – che si distende liri- la Recherche il protagonista come si scopre all’ascolto; e se discorso musicale. Le scarse
camente nel secondo, per poi Charles s’infiamma della mu- i campi d’elezione erano certa- notizie che si hanno della sua
nuovamente incupirsi, dopo il sica di una Sonata per piano- mente quelli descritti su di essi vita, trascorsa tra il Belgio na-
gioco leggero dello Scherzo, forte e violino (sic) di tale Vin- ebbe sovente la meglio l’origi- tale e Parigi, sono compensate
teuil e per il tramite di quella nalità di tratto che ne svela la dall’abbondanza dell’epistola-
Ordina il tuo disco su musica di forte envergure natura interiore anche a svan- rio di cui il cofanetto Ricercar
sensuale egli inizia il proprio taggio dell’ipercromatismo ci dona vasta sintesi nella am-
corteggiamento a Odette de sovente abusato. Per curioso pia stesura delle note di Jéro-
Crècy. Orbene, non pochi han- che sia alle tante composizioni me Lejeune; ed ivi è possibile
Novità e catalogo no sospettato essere l’immagi- di ampio respiro (il Quartetto recuperare qua e là quello che
CD&dvd recensioni
fu l’afflato maggiore del Belga, un Plaint d’Andromède, e Dy- stesso interprete Altstaedt, dei capolavori di Debussy e
ovvero corrispondere all’avan- nah Briant che interpreta con il violoncello “si trasforma in Sostakovic, cui si aggiungono
zamento del linguaggio con il bello squillo quella giovanilis- violino, flauto, strumento a i quattro momenti di Prohád-
suo personalissimo senso del sima Andromède con la quale percussione”. Say conosce ka di Janácek, che in quanto a
comporre. Lekeu ottenne il secondo pre- bene come sfruttare al mas- importanza non sono certo da
Era quasi inevitabile che que- mio al Prix de Rome del 1891. simo questi effetti, possibili meno. I due prediligono i toni
sta nota di recensione sostasse Le registrazioni sono tutte di su uno strumento che non è il smussati e lirici, attingendo
assai più del previsto sulle ca- ottimo livello. suo, e riesce in questo caso a entrambi a una notevole ma-
ratteristiche del personaggio Aldo Nicastro meritare il pieno supporto del estria nell’evocare atmosfere
Lekeu, vista la di lui lontanan- proprio partner in una sonata sonore preziose.
za da qualsivoglia concetto di Say, Debussy che si ricorda certo più per Luca Chierici
notorietà. Ma rimane qualche Sostakovic queste caratteristiche timbri-
spazio per dire della folta com- Sonate per violoncello che che per una precisa co- Poulenc, Ravel
pagine di interpreti destinati a e pianoforte struzione formale. Tanto che Stravinskij
celebrarne i fasti postumi. La violoncello Nicolas Altstaedt la Sonata di Debussy sembra Prokofiev
Ricercar ha fatto di tutto per pianoforte Fazil Say al confronto essere conquista Composizioni per violino
esibirne le musiche col massi- cd Warner 0190295867249 musicale più recente (è stata e pianoforte
mo di possibile veridicità; e se 17,70
prezzo composta cent’anni prima) e violino Alessio Bidoli
alcuni di costoro, a me quasi  molto più interessante sotto pianoforte Bruno Canino
del tutto ignoti, hanno preva- tutti i punti di vista, nonché cd Warner 5054197638428
lente presenza, si dice dell’ot- lavoro dove l’autore non è cer- 17,70
prezzo
timo pianista Luc Devos, del to da meno nell’individuare le 
violoncellista Luc Dewez, del possibilità timbriche del vio-
Quartetto d’archi Camerata loncello. Fazil Say è pianista
e infine dell’Orchestre Philar- che spesso dà il meglio di sé
monique de Liège diretta da nel repertorio classico e che
Pierre Bartholomée, quasi tutti tende a strafare – soprattutto
hanno bastevole stoffa a suf- in pubblico – quando si lascia
fragare la scelta dell’editrice.
Farò un ulteriore cenno per le
voci che si impegnano nella
Itrolriferisce
titolo del cd è “4 Cities” e si
alla sonata in quat-
movimenti di Say dedicata
andare a effetti di gusto non
propriamente sopraffino. Ed
è ancora più controllato (nel
diffusione delle poche (non es- ad altrettanti luoghi della sua senso migliore del termine)
L’ attacco della Sonata per

65
senziali) liriche da camera, ma Turchia (Sivas, Hopa, Anka- quando suona a fianco di vali- violino e pianoforte di
soprattutto per dar il giusto ti- ra, Bodrum). Nella Sonata si dissimi partner, come è il caso Poulenc (Allegro con fuoco) è
tolo di merito ai soprani Greta ascoltano preziosi effetti tim- di questo disco. Ne escono di quelli che lasciano il segno.
De Reyghere, ammirevole in brici per i quali, a detta dello letture molto belle e ispirate E chiarisce immediatamente
recensioni CD&dvd
il gusto e l’acume musicale di uno strumento che conservas- nostalgia per una Russia tar-
Alessio Bidoli e Bruno Canino
nell’affrontare alcune pagine
se i caratteri dell’organo italia-
no tra Cinque e Seicento, a tra-
pianoforte do ottocentesca in via mol-
to mediata, come se stesse
del primo Novecento francese smissione meccanica, ma che ascoltando qualche racconto
e russo. Il violinista milanese, fosse trasportabile, uno stru- Ciaikovskij di un vecchissimo superstite
allievo di Gigino Maestri, Pier- mento “portativo” dunque, che Le stagioni op. 37b di un’epoca remota.
re Amoyal, Salvatore Accardo, avesse la potenza degli organi Sonata op. 37 Luca Chierici
Pavel Berman, Oleksandr Sem- rinascimentali, con le canne pianoforte Nikolai Luganski
chuk, sfrutta il suo strumento interamente di legno, il pino di cd Naïve AM215 Beethoven
(uno Stefano Scarampella del Svezia e il castagno francese, 18,40
prezzo Variazioni Diabelli
1902) per dipanare linee asciut- senza che questo togliesse al  op. 120
te, secche, quasi legnose, senza suono la brillantezza argenti- Arie nazionali variate
svenevolezze. Ma, in perfetta na delle canne di metallo. Uno op. 105
sintonia con Canino, riesce a strumento affascinante, ri- pianoforte Ronald Brautigam
imprimere un carattere inten- spondente alle intuizioni mu- cd Bis 1943
samente espressivo ai motivi sicali di Questa in quella rara prezzo d. d.
cantabili del primo movimen- integrazione tra artigianalità e 
to; a cogliere le venature iberi- sublimazione che era propria
che e il sentimento di nostalgia del personaggio, ben colta da
che pervade l’Intermezzo (Très Pinzauti nel riconoscere come
lente et calme), che reca la ci-
tazione di un verso di Garcia
Lorca (alla cui memoria è de-
la sapienza manuale di Que-
sta desse la sensazione “di
ritrovare di continuo l’essen-
N on c’è pianista vivente,
soprattutto se di origine
russa, che non abbia in testa
dicata la sonata); a sottolineare zialità dell’espressione come l’interpretazione della Sonata
il carattere drammatico, quasi del ‘divertimento’, il gusto in sol maggiore di Ciaikovskij
teatrale, del finale (Presto tra- della meraviglia seicentesca e quale è stata consegnata al
gico), che evoca la cattura e la
fucilazione del giovane poeta.
Lo stesso tratto interpretativo
insieme l’umiltà di un antico
servizio musicale di carattere
comunitario”.
disco da Sviatoslav Richter,
ma dopo di lui la Sonata è
stata affrontata con successo
A più riprese ci siamo oc-
cupati della integrale in
fieri che il pianista Ronald
(complice anche una presa del Una delle preoccupazioni da molti altri strumentisti ag- Brautigam va incidendo per
suono molto presente, poco ri- di Questa nasceva dalla ne- guerriti che hanno sviscerato la Bis, e lo abbiamo fatto
verberata) caratterizza anche cessità che la voce del suo in lungo e in largo un testo sempre in termini elogiativi,
altre pagine registrate nel cd, strumento non si spegnesse che a dire il vero non tollera anche quando i testi affron-
tutte interpretate con un gesto con la sua scomparsa: timore interpretazioni così diverse tati non mancavano certo di
graffiante, molto moderno, e smentito, grazie all’impegno tra loro. Luganski si lamenta, richiamare esempi famosis-
con ricercata varietà di colori: di Maria Grazia Amoruso che, nell’intervista riportata nelle simi del passato e del pre-
la Tzigane di Ravel, la Suite ita- ufficialmente curatrice del note di copertina del disco, sente. Il quindicesimo volu-
lianne (versione 1933) di Stra- prezioso strumento, è la de- della scarsa efficacia della me dell’impresa tira in causa
vinskij, tre pezzi dall’Uccello di positaria più qualificata nel scrittura pianistica dell’au- un pezzo da novanta come le
Fuoco, e le Cinq Mélodies op. senso che di Questa ha segui- tore: è vero che Ciaikovskij Variazioni Diabelli e le abbi-
35 che Prokofiev trascrisse per to la lezione assimilando quei non era un concertista come na alle Arie nazionali dell’op.
violino e pianoforte su sugge- principi che lo avevano guida- poteva esserlo Anton Rubin- 105 di raro ascolto, uno dei
rimento del violinista Pawel to nell’esplorazione del mondo stein o come potrà esserlo tanti esempi del tardo Be-
Kochanski. frescobaldiano ma pure in al- Rachmaninov, ma la sua pro- ethoven che - pur attratto
 Gianluigi Mattietti tre direzioni che Questa aveva duzione pianistica è vasta e da facili introiti offerti dagli
indagato; come l’attenzione non certo trascurabile. Come editori - trasformava in oro
Haydn, Frescobaldi per i Concerti di Haydn, opere nel caso di Musorgskij, la tutto ciò che toccava. Prose-
Concerti e musiche che rispecchiano il panorama scrittura di Ciaikovskij va guendo la propria ricerca di
per organo viennese di quella stagione letta tra le righe e, pur senza strumenti adatti al repertorio
organo e direttore Maria Grazia ancora intonata alla galanterie toccare il testo scritto, l’ese- scelto, qui Brautigam utilizza
Amoruso e mostrano un’attenta consi- cutore può giocare a proprio una copia di un Conrad Graf
orchestra Mainzer Kammerolr- derazione per l’articolazione agio con i timbri, i colori, le del 1822, realizzata da Paul
chester formale consolidata dalla prati- dinamiche del fraseggio. McNulty nel 2007, strumen-
2 cd DeVega 1135-1136 ca, offrendo alcuni di quei trat- Luganski è un pianista di to simile a uno posseduto
prezzo d. d. ti di sensibilità che si libererà prima classe, per il quale da Beethoven nei suoi due
 in tutta la sua ricchezza e con non esistono certo proble- ultimi anni di vita. Il pianista
ben altra urgenza nel tumul- mi tecnici, e restituisce una mantiene anche in questo
tuoso periodo della sua prima lettura impeccabile dell’op. caso l’elevato standard dei
maturità, toccata dall’este- 37. Possiamo solamente no- dischi precedenti, anche se
tica dello Sturm und Drang. tare che l’ascolto radiofonico la sua lettura delle “Diabelli”
Caratteri che ha ben colto la della stessa sonata durante non si discosta per nulla dalla
Amoruso nei quattro Concerti un recital tenuto dal piani- tradizione e in certi punti (la
realizzati insieme alla Mainzer sta a Vienna un paio di anni celestiale Fughetta) pecca di
Kammerorchester, esecuzioni fa rendeva al meglio le qua- eccessivo controllo a scapito
accompagnate da altre pagi- lità di un interprete che, dal di una più libera e parteci-

U n bel libro di Egidio Bono-


mi, edito dalla genovese
De Ferrari, ci offre l’opportunità
ne organistiche di Frescobaldi
ed altri autori appartenenti al
mondo di Questa. Con dedi-
vivo, dà secondo noi il me-
glio di sé. Anche il ciclo de
Le stagioni subisce di questi
pata espressività. Dell’opera
105 più che l’interpretazio-
ne conviene sottolineare
di ritrovare l’immagine di una zione, passione e sensibilità la tempi un assalto imprevi-
personalità complessa e ricca Amoruso fa rivivere sul picco- sto da parte dei concertisti Ordina il tuo disco su
quale quella di Giorgio Questa, lo organo ligneo che amorosa- e delle case discografiche,
il grande organista scomparso mente custodisce la voce del e ancora in questo caso Lu-
nel 2010 nonché geniale or- Maestro. ganski si dimostra interprete
ganaro. Si era infatti costruito  Gian Paolo Minardi sensibilissimo, che rilegge la
Novità e catalogo
CD&dvd recensioni
l’importanza documentale. quella stralunata teatralità di che vanno dalla n. 11 alla 21. perché non si può certo dire
Non dimentichiamo che in Aperghis che gioca con due Meno eseguite non perché che le sonate scelte per que-
pubblicazioni “integrali” personaggi quasi uguali, che meno belle (di Brahms sem- sto disco - a parte quella di
dell’opera pianistica beetho- si confrontano a vicenda, in pre si tratta) ma innegabil- Ferrari - siano di raro ascolto.
veniana, anche famose, que- maniera subliminale, per far- mente mancanti di richiami L’esecuzione della straordina-
sto genere di composizioni si abbacinante nel brano di famosi come quelli che si tro- ria K 533 è condotta con un
non era incluso. Dufourt Sole di preda, dove vano nella prima parte della convincente senso di stupore
L.C. i fantasmi raveliani (Oise- raccolta. Parliamo di esecu- nei confronti della condotta
aux tristes) e debussyani (De zioni certamente di pregio, apparentemente rigida del
Two Pianos pas sur la neige) sembrano ma forse fin troppo misurate primo Allegro, delle straordi-
Aperghis, Castiglioni oscuri moventi di una dram- ed eleganti. Lo stesso dicasi narie modulazioni del secon-
Dudourt, Ligeti, Sciarrino matica immobilità. Infine nelle non meno stuzzicanti do movimento, dell’ineffabile
duo pianistico Alfonso Alberti e l’approdo, solo in apparenza, Quattro danze norvegesi di contrappunto del Rondò fina-
Anna D’Errico rasserenante all’Omaggio ad Grieg (che qui diventano tre, le, come se questo capolavoro
cd Stradivarius STR37058 Edvard Grieg di Castiglioni, non si sa bene per quale mo- (era una delle poche cose di
14,90
prezzo autore prediletto da Alberti tivo) altro esempio di come Mozart che appartenevano
 che al musicista ha dedicato la letteratura di questo tipo al repertorio del giovanissi-
un acutissimo studio, rive- fosse così diffusa nel dician- mo Pollini) venisse riscoperto
latore di un poeta, fornito di novesimo secolo, e ancora seduta stante. La Sonata di
una tecnica appuntita che lontana dalla richiesta di vir- Clementi è meno convincente
gli consentiva di dar forme tuosismi che escluderanno perché tenuta spesso troppo
sensibilissime ai propri fan- definitivamente dall’agone sottotono: si tratta senza dub-
tasmi, sempre aleggianti tra i pianisti non professionisti. bio di una grande pagina pre-
un lirismo trattenuto e una Chevallier e Immerseel si romantica, drammatica, piena
ironia un po’ sibillina da in- sciolgono un poco nell’ap- di pathos, e come tale deve es-
durre a pensare ai favolosi proccio a Dvorák, dove que- sere eseguita, anche rischian-

“I ncantare il tempo, abo-


lire il suo trascorrere,
chiuderlo nell’istante”, era
viaggi intrapresi sul piccolo
foglio da Klee o ai più liberi
intrichi ricreati da Wols con
sta volta la raccolta dell’op.
46 viene affrontata per inte-
ro, quasi che i due voglia-
do - come faceva Berman - di
sottolineare troppo i caratteri
innovativi. Anche la Sonata
il sottile rovello che sospin- il suo bulino dai tratti infi- no sottolineare una propria op. 54 di Beethoven risulta un
geva la creatività di Ligeti, nitesimali. I due esecutori preferenza per una serie di poco ingessata e l’attenzione
musica come tempo ragge- ci conducono nel cuore di danze che si distinguono per si sposta quindi verso l’inedi-
lato appunto, motivo che può questo mondo segreto dove brio e buonumore. ta Sonata di Ferrari, pubblica-

67
accompagnarci come filo si rinnova il fascino dell’in- Luca Chierici ta a Londra e Parigi nei primi
conduttore lungo l’ascolto di fanzia, nella forbitezza del anni dell’800 con dedica a
questo avvincente disco rea- segno incarnato in un vir- Mozart Clementi. Giovanni Gotifredo
lizzato per la Stradivarius da tuosismo di rara sottigliezza, Sonata K 533 Ferrari (1759 – 1842) nacque
Alfonso Alberti e Anna D’Er- ma soprattutto nell’evocare Clementi a Rovereto ma si trasferì agli
rico, due pianisti di cui si è quella dimensione di raccol- Sonata op. 40 n. 2 inizi del XIX secolo a Londra,
avuto altre occasioni per ap- ta intimità, di Gemütlichkeit Beethoven dove morì a un’età ragguarde-
prezzare singolarmente quel propria a quella cultura au- Sonata op. 54 vole. Le tre sonate op. 10 non
talento che ora trova un suo striaca, da Schubert a Mahler Ferrari vanno al di là di una piacevole
fuoco particolarmente incisi- a Webern, cui Castiglioni era Sonata op. 10 n. 3 tenuta melodica (nell’Andan-
vo nella più stringente eco- nativamente legato. fortepiano Antonio Piricone te con espressione) e di una
nomia del duo pianistico. La  Gian Paolo Minardi cd Ayos Raritas AY-RA03 brillantezza piuttosto super-
suggestione del “tempo rag- prezzo 18,30 ficiale nei movimenti estremi
gelato” diventa infatti lam- Brahms  (ma il Presto finale non è poi
pante in quel capolavoro che Danze ungheresi n. 11-21 così banale). Piricone mostra
è il grande trittico per due Grieg una evidente predilezione per
pianoforti di Ligeti nel modo Danze norvegesi op. 35 questa sonata, e la comunica
con cui il senso della fissità Dvorák attraverso una esecuzione vi-
viene declinato dal grande Danze slave op. 46 vace e affettuosa.
musicista in atteggiamen- duo pianistico Claire Chevallier,  L.C.
ti che dalla dichiaratività Jos Van Immerseel
accordale del primo brano, cd Alpha-Classics ALPHA 282
Monumentum, si polveriz- prezzo 18 antica
za nel brulichio minimalista
di Reich e Riley calamitato
dall’enigmatico finale della

A ntonio Piricone, classe
1977, è accompagnato in
questo cd dalle belle parole di Tinctoris
Sonata di Chopin. Brulichio presentazione scritte da An- Secret consolations
sonoro in cui si perdeva tra dreas Staier, il famoso fortista ensemble Le miroir de musique
l’affiorare di tante memorie con il quale ha studiato per un cd Ricercar 380
la fantasia del precocissi- certo periodo (“…un musici- prezzo 18
mo Sciarrino la cui Sonata sta genuino e sincero … con 
a quattro mani vede ora la una appassionata sensibilità
prima registrazione mondia- per la retorica musicale … un
le, occasione più che stuzzi-
cante per risalire alle origini
di una visione così singolare
P er cercare di differenziare
il valore editoriale di que-
sto cd, il cui contenuto non
vero artista”) . Le registrazioni
sono state effettuate a parti-
re da un fortepiano del 1826
come quella dalla quale il è certo insolito, i due pianisti uscito dalle mani di Carlo de
compositore siciliano conti- hanno scelto uno strumen- Meglio, famoso costruttore
nua a trarre nuove sorpren- to d’epoca (Bechstein del napoletano del primo Otto-
denti luci. Il quadro compo- 1870) e una selezione delle cento. La scelta del repertorio
sto da Alberti e dalla D’Errico
si allarga sul versante di
Danze ungheresi di Brahms
tra le meno eseguite, quelle
contraddice un poco il titolo
dell’etichetta (Ayos Raritas) Johannes Tinctoris (c1435-
1511) è un insigne espo-
recensioni CD&dvd
nente di quella stagione termini di paragone, presen- squin a Cabezon, da Verdelot meraviglie da riscoprire. Ne
- trascorsa durante l’intero tando la chanson “D’ung aul- a Sermisy. L’esercizio non è è conferma Santa Pelagia,
Quattrocento - che sentì tre amer” – melodia più vol- arbitrario, perché la prassi oratorio di cui non conoscia-
l’Italia delle Corti risuonare te intonata all’epoca – nella dell’intavolatura s’insegna mo né la data, né l’autore del
di polifonia scritta da mae- versione del compositore in- ancora oggi nelle scuole di libretto. L’unica copia mano-
stri franco-fiamminghi lucro- castonata tra un’intavolatura liuto e cembalo, e risulta scritta conservata a Modena
samente arruolati per ampli- di Francesco Spinacino e un estremamente bilanciato e sembra dovuta a un copista
ficare col canto il prestigio analogo brano di Alexander “cameristico”, con una cer- romano: in tal caso l’oratorio
dei loro signori (nel suo caso Agricola (autore di vent’anni ta tendenza alla didascalia dovrebbe essere anteriore al
Don Ferrante d’Aragona, re più giovane). (cioè al far “sentire” il profi- 1677, l’anno in cui Stradella
di Napoli). Fino alla metà del Carlo Fiore lo delle melodie di partenza) lasciò Roma per Venezia, e
Novecento il nome di questo più che al gioco di scoperta il testo potrebbe essere del
musico è circolato essenzial- Cifras imaginarias sullo strumento che in certi principe romano Lelio Orsi-
mente per via dei trattati che vihuelaAriel Abramovich e momenti si preferirebbe in- ni. L’edificante vicenda ac-
scrisse, intelligenti e utilissi- Jacob Heringman dulgesse di più nell’abban- cenna alla conversione della
mi per comprendere l’esteti- cd Arcana 428 dono, nella tensione ritmica, bella Pelagia, danzatrice di
ca musicale del suo tempo; prezzo 18 nell’estro ornamentale. Antiochia, ad opera del ve-
dopodiché, molto lentamen-  Carlo Fiore scovo Nonno, mostrando il
te, anche la cospicua musica conflitto tra personaggi sim-
a lui ascrivibile, sopravvissu- Stradella bolici, la Religione e il Mon-
ta in importanti fonti come lo Santa Pelagia do. Andrea De Carlo dubita
Chansonnier Mellon e il Co- interpreti R. Mameli, R. Pe, L. della autenticità della Sin-
dice di Segovia, è stata consi- Cervoni, S. Foresti fonia e di alcune parti stru-
derata, studiata ed eseguita, direttore Andrea De Carlo mentali (due violini e viola)
tanto che questo disco è solo ensemble Mare Nostrum contenute nel manoscritto
la terza monografia esistente, cd Arcana A 431 modenese, e ha preferito non
dopo un vinile del 1962 e un 18
prezzo eseguirle anche perché esi-
cd del 1997. Movimenti di
messa, mottetti e chanson
costituiscono l’ampio e pa-
L a vihuela è uno strumento
assimilabile parzialmente
al liuto e parzialmente alla
 ste una registrazione Stradi-
varius che segue in tutto e
per tutto questa unica fonte.
noramico programma che, chitarra, adoperato in Spa- In ogni caso l’invenzione
descritto autorevolmente gna durante la prima metà delle numerose brevi arie,
nel booklet di David Fallows. del Cinquecento e poi ab- accompagnate solo da una
L’esecuzione del Miroir de bandonato, le cui fonti, di grande varietà di strumen-
musique mette in rilievo una per sé limitate, che sono an- ti per il basso continuo, è
certa nobiltà nell’incedere cor meno se riferite al duo di sempre varia e affascinante,
di Tinctoris, caratterizzato vihuele; Ariel Abramovich e anche i recitativi rivelano
da morbide simmetrie nel
moto melodico (aspetto che
il disco permette di cogliere
e Jacob Heringman hanno
quindi deciso di rimpingua-
re il repertorio sostituendo
P rosegue con l’oratorio
Santa Pelagia il “proget-
to Stradella” dell’Ensemble
grande interesse. Roberta
Mameli è Pelagia, Raffae-
le Pe la Religione, il tenore
anche a chi non abbia molti a quel che la storia ha in- Mare Nostrum diretto da An- Luca Cervoni è il vescovo
ghiottito un gruppo di nuove drea De Carlo, un progetto Nonno e il baritono Sergio
Ordina il tuo disco su intavolature (cioè brani vo- del massimo interesse, per- Foresti il Mondo: tutti offrono
cali trascritti per strumento ché tra i grandi del Seicento prove pienamente persuasi-
com’era all’epoca uso pre- Alessandro Stradella (1639- ve, come l’ensemble guidato
valente) fatte da polifonie di 1682) è forse quello che of- da De Carlo.
Novità e catalogo autori paradigmatici: da Jo- fre la maggior quantità di  Paolo Petazzi

“La croccantezza di una cialda fragrante e la


morbidezza di un cuscino di piume” C

Izione
l liuto rinascimentale italiano (a sei senza titolo e battezzati dallo stesso Y

“cori”, cioè corde accoppiate, a ecce- Smith, contiene composizioni di John


CM
della prima che è singola) e il liu- Johnson, Anthony Holborne e John
to elisabettiano (a otto) sono le più effi- Dowland (qui indicati in crescendo di MY

caci macchine del tempo che la civiltà significato storico in seno al repertorio
CY
occidentale abbia inventato. Se suonati e alla resa sullo strumento). Bravura:
con bravura, intimità e profonda cavata districarsi con agio e leggerezza tra CMY

riescono a trasportare davvero il suo- posizioni impervie della mano sinistra


K
natore e gli ascoltatori che gli stiano e minute inflessioni dell’accordatura una gamma dinamica ed un’intensità
vicini (in senso stretto, cioè a poca (all’epoca non ancora basata sul “tem- espressiva ampia che mantenga udi-
distanza reale e simbolica, con l’orec- perato equabile”, cioè sulla divisione bile il suono più tenue e non volga in
chio, con la mente e col cuore) in una dell’ottava in dodici semitoni uguali) rumoroso fracasso quello più energico.
stanza dell’Italia delle Corti o in una in- necessarie per dare il giusto respiro a Carlo Fiore
glese all’alba del Seicento. Al secondo ogni tonalità; intimità: far cantare, far
traguardo spazio-temporale punta l’ul- parlare, far ballare o lasciar sognare Mad Dog
tima antologia registrata da Hopkin- la musica, certo… ma anche darle la liuto Hopkinsn Smith
son Smith, autorevolissimo decano del croccantezza di una cialda fragrante e cd Naïve 8940
liuto internazionale. Il programma, che la morbidezza di un cuscino di piume; prezzo 18,40
prende spunto da alcuni brani traditi profonda cavata: riuscire a produrre 

Clicca sul cd per ascoltare l’anteprima


PLUS
CD&dvd recensioni
Il cembalo (nelle forme del ricercare e sta che Bach aveva sentito il
di Partenope della fantasia). Oltre a illu- bisogno di andare ad ascol-
clavicembalo Catalina Vicens strare un esemplare organo- tare a Lubecca. Pienamente
cd Carpe Diem Records 16312 logico e a presentare le buone persuasiva l’interpretazione
prezzo 18 doti musicali dell’esecutrice, del complesso “Arcangelo”
 questo disco permette di ri- diretto da Jonathan Cohen,
flettere su una costante sto- che suona anche il clavicem-
rica: per fare musica davvero balo.
nuova (come lo era questo  Paolo Petazzi
repertorio cinquecento anni
fa) ci vogliono, sine qua non,
strumenti e suoni nuovi (e
L e sette Sonate a tre che
Buxtehude (1637-1707)
diede alle stampe come op. 1
Clarke, Purcell
Son of England
proprio da quegli anni ebbe a Lubecca nel 1694 non han- ensemble Le poème harmonique
inizio in Italia una florida sta- no nulla a che fare con quelle direttore Vincent Dumestre
gione di maestri della tastie- italiane: sono destinate a vio- cd Alpha 285

V ermillon, cittadina di die-


cimila abitanti del South
Dakota, che si divide tra vo-
ra); è vero per il clavicembalo
all’inizio del Cinquecento
come per l’elettronica oggi.
lino e viola da gamba e si ar-
ticolano in una successione
di tempi che prescinde (con
18
prezzo


cazione rurale e vita acca- Carlo Fiore una eccezione) dalle forme
demica dell’ateneo statale, Buxtehude di danza della sonata da ca-
ospita anche un museo degli Sonate a tre op. 1 mera e si differenzia anche
strumenti musicali che vanta violinoSophie Gent dalla articolazione consueta
un clavicembalo di fattura viola da gamba Jonathan della sonata da chiesa, al-
napoletana databile 1525 ac- Manson ternando a suo modo tempi
creditato come il più antico cembalo e direzione Jonathan lenti e veloci, e stile con-
esemplare ancora suonabile. Cohen trappuntistico, o cantabile, o
Il suono leggero e trasparen-
te di questo strumento viene
documentato da Catalina
liuto Thomas Dunford
cd Alpha 367
prezzo 18
momenti improvvisatori. La
combinazione violino-viola
da gamba crea situazioni so-
L a prematura scomparsa di
Henry Purcell, trentase-
ienne, sublime compositore,
Vicens tramite un’antologia  nore interessanti e inconsue- addolorò profondamente l’alta
tratta da fonti tastieristiche te, nel dialogare tra strumen- società londinese che gli tri-
italiane del primo Cinque- Ordina il tuo disco su ti dal timbro e dalla tecnica butò solenni funerali e lo sep-

69
cento, contenenti sia inta- differenti e nei momenti di pellì addirittura nell’abbazia
volature di brani vocali sia fusione. Nell’insieme offrono di Westminster. Fra le compo-
composizioni di vocazione un’idea interessante di un sizioni che vennero eseguite
schiettamente strumentale
Novità e catalogo aspetto del geniale musici- per l’occasione, anche un’ode

Daniele Rustioni
direttore principale XXXVII
STAGIONE CONCERTISTICA
2017 / 18
Gile Bae Nemanja Radulovic
Direttore artistico
Lorenza Borrani Beatrice Rana
Michele Campanella Donato Renzetti
Giorgio Battistelli
Alessandro Carbonare Anthony Romaniuk
Francesca Dego Federico Maria Sardelli
Enrico Dindo Ksenija Sidorova
Con il contributo di
Maxim Emelyanychev Roman Simović
Ryan McAdams Dmitry Sitkovetsky
Chiara Morandi Alessandro Taverna
Eiji Oue
George Pehlivanian Orchestra da Camera di Mantova www.orchestradellatoscana.it
Nicola Piovani Conservatori della Toscana
YO-YO Youth Orchestra Youth ORT
recensioni CD&dvd
di Jeremiah Clarke, che ben di fiducia, tenuta in vita da grande perfezionista, Dutil- da un Interludio, giocano su
s’ispira all’Orfeo Britannico un Paradiso che chi va via si leux si è ritagliato un ruolo di una netta polarizzazione dei
perché non risuona di morte è già guadagnato con la pro- “indipendente” nella storia timbri, su un colore orche-
ma accompagna soavemen- pria arte. della musica del XX secolo, strale molto particolare, per
te uno spirito nell’aldilà; a Carlo Fiore per la sua capacità di trovare l’assenza di violini e viole,
questa composizione di cir- un equilibrio tra tradizione e sulla spazializzazione del
costanza, utile a conoscere modernità, tra chiarezza tec- suono, ottenuto disponendo
meglio la prima ricezione del
grande estinto, seguono le Fu-
contemporanea nica e fantasia inventiva, e di
creare una musica piena di
le varie famiglie strumentali
a semicerchio intorno al di-
neral Sentences e Welcome to poesia, di straordinaria forza rettore d’orchestra. In My-
all Pleasures di Purcell, com- Dutilleux evocativa. Lo dimostra già stère de l’instant (1989) per
posizioni invece di fortissima Sinfonia n. 2 “Le Double” uno dei suoi primi capolavo- orchestra d’archi, cimbalom
trascendenza, intense ma leg- Timbres, espace, ri, la Sinfonia n.2 (1955-59), e percussioni, Dutilleux co-
giadre, e formalmente perfette mouvement dove la struttura concertante struisce la forma come una
come solo alcuni “predestina- Mystère de l’instant (all’orchestra si contrappone successione di istantanee,
ti” sanno fare (Pergolesi, Mo- cimbalom Françoise Rivalland un gruppo da camera di 12 ciascuna con una specifica
zart, Bellini, Mendellsohn…). direttoreDarrell Ang strumenti) si traduce in un “pasta” sonora. Istantanee
Vincent Dumestre, sensibile orchestre National de Lille raffinato gioco di specchi, di che evocano momenti ma-
interprete del lungo Seicento cd Naxos 8.573596 impasti traslucidi, di meta- gici e sfuggenti, senza alcun
(già apprezzato, per esempio, 9,20
prezzo morfosi timbriche, permea- nesso tematico o timbrico
in Monteverdi), guida il suo  to di effetti poliritmici e di tra loro (se non le sei note
Poème Harmonique insieme movenze jazz. Un carattere ricavate dalle lettere del
al coro Les Cris de Paris in «mistico e cosmico», domina nome Sacher). Darrell Ang,
una lettura contraddistinta invece in Timbres, Espace, giovane direttore di Singa-
dalla misura e dalla tensione Mouvement (1978), partitu- pore, restituisce benissimo
in cui ogni spunto funebre ra ispirata alla notte stellata la fluidità del gioco timbrico,
non si spinge mai nel terro- di Van Gogh e alla «vertigi- in tutti questi lavori. Rispet-
re delle tenebre più oscure nosa impressione di spazio to ad altre interpretazioni, la
(cosa che sarebbe opportuna e di vuoto» che suscitò in sua lettura appare più ani-
per la musica cattolica) ma Dutilleux questo quadro. I mata, brillante, piena di sen-
resta sempre illuminata da
una seppur tenue fiammella Maestro insuperato nella
scrittura orchestrale, e
due movimenti (Nebuleuse
e Constellations), collegati
sualità.
 Gianluigi Mattietti

“Ogni frammento, ogni gesto ha l’intensità


visionaria di parole strappate ad un silenzio al
limite dell’afasia”

Q uesta stupenda antologia di opere


di Kurtág ha uno strano titolo di cui
non si capisce a quale inesistente “com-
soggettività dolorosamente lacerata.
È difficile raccontare come nei migliori
dei suoi lavori vocali ogni frammento,
pletezza” si riferisca; ma ciò conta poco. ogni gesto abbia l’intensità visionaria
Il sensibilissimo Reinbert de Leeuw con di parole strappate ad un silenzio al li-
gli eccellenti complessi olandesi Asko e mite dell’afasia, di immagini folgoranti
Schönberg Ensemble, con il coro della di breve durata, accensioni liriche, lievi
radio olandese e pregevoli solisti pro- arabeschi, che non perdono di intensità
pone in ordine cronologico un percorso e purezza nelle opere in cui Kurtág si è
attraverso momenti tutti essenziali dello aperto ad un respiro formale un poco più
scarno catalogo del compositore un- ampio. Tra queste sono gli intensissimi
gherese, dai Capricci op. 9 su testi di I. lavori per solisti e gruppi strumentali di-
Bálint (1959-70) ai Canti su poesie di J. spersi nello spazio: solista è la chitarra in straordinario percorso tutti gli interpreti
Pilinszky op. 11 (1975) ai Messaggi della Grabstein für Stephan op. 15c (1978-79), ci accompagnano con una cura e una
defunta signorina R.V. Trussova op. 17 il pianoforte in …quasi una fantasia… concentrazione degne di ogni elogio.
(1976-80) che nella interpretazione di op. 27 n. 1 (1987-88), violoncello e pia-  Paolo Petazzi
Boulez furono determinanti per farlo co- noforte nel doppio concerto op. 27 n. 2
noscere in Europa. Kurtág è sempre ri- (1989-90) e una voce femminile grave in Kurtág
masto in una posizione di appartato iso- Samuel Beckett: What is the Word op. Opere per ensemble e per coro
lamento, lavorando con grande lentezza 30 b (19919, basato sull’ultima poesia di direttore Reinbert de Leeuw
e concentrazione. Il suo rapporto con la Beckett. Non erano mai state registrate ensemble Asko e Schönberg Ensemble
nuova musica non escludeva un lega- le cose più recenti che si ascoltano nel coro Netherlands Radio Choir
me profondo ma originale con la storia terzo cd, i cori op. 18 (1980-94), le Poesie soprano Natalia Zagorinskaja
e la tradizione, da Bach a Schumann a di Anna Akhmatova op. 41 (1997-2008) mezzosoprano Gerrie de Vries
Bartók a Webern. Inclassificabile nel con la bravissima Natalia Zagorinskaja, tenore Yves Saelens
suo personalissimo microcosmo, Kurtág impegnata anche nell’op. 17, Colinda- basso Harry van der Kamp
è un poeta dei suoni che può racchiu- Balada op. 46 (2010) per tenore, coro e violoncello Jean-Guihen Queyras
dere verità espressive tra le più intense complesso da camera, e Brefs Messages chitarra Elliott Simpson
in pagine di concentratissima brevità, op. 47 (2011) per piccolo complesso, che pianoforte Tamara Stefanovich
usando talvolta vocaboli molto semplici, come il lavoro immediatamente prece- pianino Csaba Király
quasi note di diario che nelle sue mani dente, basato su un testo popolare ro- 3 cd Ecm 2505-07
possono acquistare la forza visionaria meno, recupera la memoria di inflessioni 38,10
prezzo
delle rivelazioni, sotto il segno di una modali e vocaboli del passato. In questo 

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71
RECENSIONI dal vivo
fetta, dunque modificabile. Via per lo più brani liturgici e ceri- di Sellars di tradurla nello spa-
Salisburgo ovviamente molti recitativi moniali. Sellars da ultimo ama zio. Si ricordano l’aria di Sesto
secchi (composti da Süssmayr, mettere in scena oratori e Pas- “Parto, Parto”, dialogizzata sul-
Mozart dunque “noiosi”); ridotti pure sioni. Anche qui alla dramma- la scena col corpo a corpo tra
La Clemenza di Tito quelli accompagnati; tagliato tizzazione preferisce la com- voce e clarinetto, emotivamen-
interpreti R. Thomas, G. Schultz, il terzetto capitale del secondo miserazione. te dilaniante; il Campidoglio
C. Gansch, M. Crebassa, J. De Bique, atto. Si fa spazio a brani tratti Per il resto, com’è eseguita, con la folla raccolta in preghie-
W. White dalla Messa K 427 (Benedictus, allestita, interpretata questa ra dopo l’attentato a Tito, pron-
direttore Teodor Currentzis Laudamus Te, Kyrie, Qui tollis (non) Clemenza? Benissimo. to a riempirsi - come insegna
orchestra MusicaAeterna of Perm peccata mundi), all’Adagio e Currentzis scardina le conven- il presente - di candele e fiori:
Opera fuga K 546, alla Musica funebre zioni dell’opera seria metasta- quegli stessi che non a caso
regia Peter Sellars massonica K 477 (per la crona- siana. C’è ancora qualcuno che Vitellia strapperà al culmine di
teatro Felsenreitschule ca tutti in do minore): mezz’ora crede nella volontà mozartiana “Non più fiori”; e l’ingresso di
/ di musica che con la Clemenza di restaurarle? Si spera di no: il Tito sul lettino di rianimazione,
non c’entra nulla. Non è solo suo progetto era di riforma ra- capo di stato morente eppu-
“Si tagliano i recitativi e un ter- una questione normativa, di dicale. Il direttore greco - molto re ostinato nella ricerca della
zetto per fare spazio a mezz’ora astratta filologia, a lasciare in- atteso, con Sellars, come porta pace sociale. Meno limpida
di musica che con la Clemenza terdetti: s’interpreta ciò che è, bandiera della nuova Salisbur- la riduzione di Sesto in forein
non c’entra nulla” non quello che sarebbe potuto go erede della stagione di Mor- fighter bianco in un mondo di
essere. Ma è anche la quanti- tier, e alla fine applauditissimo neri (con la inevitabile modifi-

A vviso ai naviganti del mon-


do dell’opera: preparatevi
a Barbieri di Siviglia con inser-
tà e qualità di inserzioni a non
concedere attenuanti. Tagliare
il grande recitativo accom-
- sospende l’idea di un tactus,
di una pulsazione, unica, co-
stante. E modella lo scorrere
ca dei “traditori” in “terroristi”),
laddove sono al contrario noti i
suoi dilemmi tra lealtà e amore.
ti dei Péchés de vieillesse o a pagnato di Tito nel secondo del tempo sulla parola-scena. Ed è forse proprio il tema su-
Lucie intinte nell’inchiostro dei atto, e privarlo del successivo Nella stupenda ouverture, ese- dafricano, con i romani tradotti
quartetti donizettiani. Perché terzetto con Sesto e Publio, guita con lo strumentale nutri- giocoforza in afroamericani,
pare che la velocità di compo- significa spegnere la dialettica to e crepitante, irreprensibile, che consegna un cast disugua-
sizione, se acclarata, autorizzi interiore dell’Imperatore, il suo di MusicaAeterna; nelle arie, le: a partire dal Tito intenso ma
gli interpreti a rimediare alla rovello sulla necessità del per- nei pezzi d’insieme, nei cori scomposto di Russel Thomas,
fretta degli autori. Jordi Savall dono. Dare la “clemenza” per palpitanti affidati al ensem- per proseguire con le voci più
aveva appena dato per mori- scontata. E questo fa il paio ble vocale della sua Opera di educate ma pigolanti di Golda
bonda la musica classica, per- con un progetto registico di Perm. Rallentamenti estatici, Schulz (Vitellia) e Jeanine De
ché gli interpreti non sono ab- Sellars dove Tito è l’alter ego di compulsive fughe in avanti, Bique (Annio) e finire col ru-
bastanza creativi, che arriva la Nelson Mandela, ovvero l’uni- pause tutte interiori modella- vido basso giamaicano Willard
cura di Teodor Currentzis e Pe- co presidente che ha portato no il discorso musicale inse- White (Publio): magnetico ge-
ter Sellars. La loro Clemenza di al governo chi ha attentato alla guendo verità affettivo-rappre- nerale “realista”, temporanea-
Tito per il Festival di Salisburgo sua stessa vita: il “concetto” sentative toccanti. In questo mente prestato a Mozart. Nella
Clemenza di Tito non è. (della riconciliazione) divora il Mozart manca la misura, ma minoranza bianca accolta dal
Composta in pochi giorni, l’ope- personaggio. Non per niente non l’umanità. E la stessa cosa clan Mandela, la Servilia di
ra è da costoro reputata imper- ai recitativi vengono preferiti potrebbe dirsi della capacità Christina Gansch, corretta, non

“La Clemenza di
ph Ruth Walz

Tito” di Mozart
al Festival di
Salisburgo
dal vivo RECENSIONI
seduce tanto quanto Marianne orchestra della Magna Grecia didattici e “scientifici” pre- Al cuore i due titoli più attesi,
Crebassa, Sesto ammirevole regiaGiorgio Sangati veggenti e messi in gioco dal per ragioni diverse rivelatori.
per emissione e indimentica- luogo Masseria Palesi calendario artistico dei suoi Occhi ovviamente puntati su
bile per peso espressivo, anche  festival non fossero affatto su- Margherita d’Anjou di Meyer-
se indecifrabile. Ma si sa che a perate. beer, l’oramai irrinunciabile
Salisburgo l’italiano di Mozart Puccini Il filotto di proposte ha rimar- prima teatrale moderna a Pa-
è solo un dettaglio... Gianni Schicchi cato il profilo fieramente ano- lazzo Ducale. L’opera del de-
Andrea Estero interpreti D. Colaianni, C. Mattioda, malo della rassegna. Prime butto scaligero (1820), quarta
N. Losán, M. Kulikova moderne, riletture rivelatrici, italiana del 29enne composi-
direttore Nikolas Nägele occasioni di ripensamento tore, non s’era mai vista in pal-
Martina orchestra della Magna Grecia esecutivo e critico. Con disin- coscenico dopo avere conqui-
regia Davide Garattini Raimondi volti sconfinamenti di genere e stato pubblici diversi e essere
Franca teatro Chiostro di San Domenico di secolo. I quattro giorni, e tre stata rigenerata in francese
/ luoghi diversi, l’offerta tende- nell’Ottocento. Vicenda semi-
Meyerbeer va un filo tra il Settecento agi- seria, partitura concepita sen-
Margherita d’Anjou “Anche se - forse - è stato il so- le e garbato, goldonianamente za soggezione seppur con evi-
interpreti G. De Blasis, A. Carbotti, litamente bistrattato Giorno di sorridente e moralisticamente denti debiti con i compositori
A. Rositskiy regno di Verdi a ottenere la con- edificante delle Donne vendi- di casa, Margherita d’Anjou
direttore Fabio Luisi sacrazione critico-esecutiva più cate di Piccinni (in masseria, da oggi non più un titolo solo
orchestra Internazionale d’Italia convincente” con alcuni allievi cantanti tra discografico. La cura di Fabio
regia Alessandro Talevi cui il promettente Manuel Luisi, la buona distribuzione
teatro Palazzo Ducale
 N el secondo, lungo, fine set-
timana di programma il
43° Festival di Martina Franca
Amati, e la messa in scena di
Giorgio Santagati, col tridente
formativo Accademia Celletti/
vocale - la confusa vicenda
storico-picaresca ha bisogno
di almeno quattro prime par-
Verdi ha fatto una sorta di celebra- Piccolo Teatro/Accademia del ti, e qui c’erano: Gaia Petrone,
Un giorno di regno tiva autoanalisi. Prima riper- Maggio Musicale Fiorentino) Giulia De Blasis, Anton Rosit-
interpreti V. Priante, V. Miškunaité, correndo gli anni di nascita e e Gianni Schicchi ricreato nel- sky e Marco Filippo Romano

“Margherita
d’Anjou” di
Meyerbeer al

73
Festival della
Valle d’Itria

P. Kuban fecondazione con la presenza lo spazio cameristico (come - e la discreta tenuta com-
direttore Sesto Quatrini dei due storici mallevadori, Al- la non felice riduzione orche- plessiva (l’innesto martinese
orchestra Internazionale d’Italia berto Zedda e Rodolfo Celletti. strale) in uno scatenato mu- del Coro del Municipale di
regia Stefania Bonfadelli A quest’ultimo nel centenario sical o una fulminea sit-com Piacenza è stato un bel rega-
teatro Palazzo Ducale della nascita è stata dedicata d’oggi da Davide Garattini: lo) con parti di contorno ben
/ una due-giorni di riflessione col cameo protagonistico per- calibrate (Laurence Melke e
pubblica organizzata dalla fidamente preciso di Domeni- Bastina Thomas Kohl) ci ha la-
Piccinni Fondazione Grassi, in segno co Colaianni - una sorta di in- sciato un documento musica-
Le donne vendicate di gratitudine non banalmente quietante Cetto La Qualunque le che apre molte prospettive
interpreti M. Amati, I. Iaia, C. Sgura, celebrativa e nella convinzio- - a fare da chioccia e calamita critiche. Anche se - forse - è
B. Massaro ne - verificata e ribadita dalle a un’altra mietitura di allievi stato il solitamente bistratta-
direttore Ferdinando Sulla relazioni - che alcuni precetti martinesi e fiorentini. to Giorno di regno di Verdi
RECENSIONI dal vivo
a ottenere la consacrazione
critico-esecutiva più convin-
cente. Non tanto dal punto di
hanno tradotto, proprio nel
senso di trasportato a forza, le
intricate vicende dinastiche
C’ era una volta una ragaz-
zina che gioca a fare la
principessa perché non vuole
D’altra parte il linguaggio del
fantasy “speculativo” sembra
fatto apposta per scavare nel
vista vocale, anche se la bra- inglesi e la contesa tra York e crescere. Ha paura dell’amore. profondo della psiche, dare
vura (e simpatia scenica) di Lancaster nel feroce mondo Nel mondo della principessa di corpo ai traumi e visualizzare
Vito Priante era medagliabile dell’alta moda. gelo tutto è congelato in enormi metamorfosi. Nella scena degli
e le qualità esplosive ancora Angelo Foletto blocchi di giaccio: piante, fio- enigmi la fragile ragazzina di
acerbe del tenore Ivan Ayon ri, uomini. Soprattutto uomini. ferro perde la parrucca da lady
Rivas andrebbero messe sot- Di qualunque età: al posto del perfettina, gli abiti e i gioielli da
to tutela Unesco; quanto per Macerata principino di Persia viene truci- regina disneyana e affronta il
la concertazione e direzione data un’intera scolaresca. Nelle disagio del suo primo ciclo. La
di Sesto Quatrini: sfavillante Puccini favole i bambini vengono impri- notte in cui “nessun dorma” è
e vertiginosa, teatralissima Turandot gionati, mangiati, violentati dai un magico jardin féerique, con
e con una visione del palco- interpreti I. Theorin, R. Park, D. grandi. Qui sono immobiliz- fiori rossi enormi e fluttuanti,
scenico sorprendente per ef- Rodriguez, A. Spina zati sotto teca: la principessa da incubo. Solo quando avrà
ficacia e maturità. In grado di direttore Pier Giorgio Morandi odia la maternità. “ucciso”, lei stessa, Liù - il suo
far capire senza tanti discorsi progetto creativo Ricci / Forte La Turandot di Ricci/Forte che modello di donna santa e intan-
teorici quanto Giorno di re- regia Stefano Ricci ha scosso lo Sferisterio a colpi gibile - e dopo aver celebrato
gno non sia stato un passo orchestra Regionale delle Marche di applausi, polemiche e sold il suo funerale sarà pronta per
falso verdiano ma una peda- arena Sferisterio out è un fantasy contempora- amare. “Chi ha paura muore
na elastica (collocata davanti  neo, popolato da figure inquie- ogni giorno”, dice lo striscione
all’asticella sbagliata, quella tanti e spaesate, estreme ma che issa insieme ai suoi coeta-
dell’operismo comico). Boccadoro familiari. Televisive e ancestrali. nei ora diventati grandi: can-
Ultimo pensiero, gli spetta- Shi (si faccia) Avete mai visto i loro spettaco- tano Alfano, ma almeno citano
coli. Deliziosa l’idea di Ste- interpreti S. Tangolo, R. Abbondan- li, disturbanti e poetici, violenti Shakespeare.
fania Bonfadelli di mettere za, B. Taddia ma sognanti? Questa Turandot Il fisico matronale di Irene Te-
il finto Stanislao del Giorno pianoforti A. Rebaudengo, P. Gorini è una narrazione complessa ma orin, certo, toglie credibilità a
su un palcoscenico occupa- ensemble di percussioni Tetraktis autentica che non tradisce l’es- un tale racconto scenico, però
to di oggi (ahimé situazione teatro Lauro Rossi senza, il “cuore”, dell’intenzioni la sua voce è indiscutibile: gli
comune) dove un gruppo di / d’autore: la crudeltà, la violenza, acuti sono fendenti e lumino-
attori e cantanti comunque immersa in una situazione da si, e la linea di canto propone
lo mettono in scena. Contur- “Questa Turandot è un racconto fiaba, irreale e magica. morbidezze improvvise e inten-
bante, realizzata bene ma con complesso che non tradisce l’es- Non importa dunque, per dire, zioni liricizzanti da favola, per
controindicazioni sul piano senza, il ‘cuore’, dell’intenzioni se al posto di altri mammiferi quanto in lingua e pronuncia
della drammaturgia, quella di d’autore: la crudeltà, la violenza, la delfina pechinese cavalca un indistinguibile e remota. Il Ca-
Madeleine Boyd e Alessandro immersa in una situazione da fia- enorme orso polare. In quell’An- laf di Rudy Park è più squadra-
Talevi per Margherita, che ba, irreale e magica” tartide che è il suo cuore ci sta. to, possiede lo squillo ma non

“Turandot” di
Puccini allo
Sferisterio di
Macerata
ph. Alfredo-Tabocchini
dal vivo RECENSIONI
lo smalto, il piglio, il fascino ha un’idea “raveliana” dell’ope- così sfilacciati e imprecisi. costruito, intreccia tre fasi della
dell’eroe. E meglio di Liù (Da- ra, e la declina con andamenti Dietro lo Sferisterio si trova via vita del missionario, tre Mattei in
vinia Rodriguez), Timur (Ales- prudenti e un’attenzione spe- Padre Matteo Ricci. Il gesuita scena, scansando il rischio fic-
sandro Spina), Altoum (Stefano ciale per i dettagli strumentali che nel Cinquecento portò il tion. La musica di Carlo Bocca-
Pisani) - tutti e tre deboli, affa- e la magia di timbri puri, nuovi Vangelo in Cina era di Mace- doro torna all’idea pucciniana di
ticati - fanno le tre loquaci ma per Puccini. Altre letture, più rata. Così il festival sull’Oriente un Est non esotico, ma ritmico e
affilate lingue delle maschere compatte e “orchestrali”, non operistico (Turandot, Aida, But- ossessivo, e la trapianta nel mi-
(Andrea Porta, Gregory Bonfat- gli sarebbero state consentite terfly) gli ha dedicato molti in- nimalismo: una serie di pannelli
ti, Marcello Nardis) impegnate da un Coro e Filarmonica mar- contri e una prima assoluta. Shi, affidati ai pianoforti di Andrea
in fantasiosi giochi clowneschi chigiani - con diversi aggiunti in cinese “si faccia”. Il libretto Rebaudengo e Paolo Gorini, e
e surreali. Pier Giorgio Morandi dell’ultim’ora, c’è da credere - di Cecilia Ligorio, davvero ben all’ensemble di percussioni Te-
traktis, diretti dall’autore. Sono
meccanismi stupefacenti nella
“Shi” di timbrica (qualcuna d’ambiente:
Boccadoro al il suono dei tamburi buddisti, gli
Lauro Rossi di ingranaggi degli orologi portati
Macerata da Ricci alla corte dell’impera-
tore), ma non innocui, anzi di un
ipervirtuosismo a tratti sfrenato.
Che interagiscono con il canto
se non direttamente, per analo-
gia: con improvvisi ispessimenti
e rarefazioni, stacchi e riparten-
ze. Seguono la storia a modo
loro. Il giovane, il maturo, l’an-
ziano Matteo sono un recitante,
un basso e un baritono: Simone
Tangolo, Bruno Taddia, Roberto
Abbondanza, voci di lusso ma
nella scrittura non abbastan-
za differenziate, persistenti nel
declamato. Peccato, perché gli

75
spunti, ben gestiti dalla regia
della Ligorio, c’erano e avrebbe-
ro consentito di giocarci su.
Andrea Estero

PIANISTI AL QUARTETTO
Daniil Trifonov Leif Ove Andsnes Angela Hewitt András Schiff (due concerti)
Katia e Marielle Labèque Jan Lisiecki Radu Lupu
Gloria Campaner con Natan Sinigaglia Murray Perahia

MUSICA DA CAMERA
Trio di Parma Quartetto Belcea Joshua Bell e Sam Haywood
Quartetto Artemis Daniel Lozakovich e Alexander Romanovsky
Quartetto Mucha Divertimento Ensemble, Sandro Gorli direttore
Quartetto Jerusalem

BAROCCO E DINTORNI ABBONAMENTO STAGIONE INTERA 2017 | 18


Angela Hewitt The King’s Singers è inclusa la quota
Europa Galante, Fabio Biondi direttore associativa ordinaria
Le Concert des Nations, Jordi Savall direttore
posto numerato
Gloria Campaner con Natan Sinigaglia
27 concerti * € 600
over 70 € 500
posto libero
21 concerti € 500
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d’Italia a Villa Necchi Campiglio

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RECENSIONI dal vivo
Puccini racconto, le calibrate e fisiche drammatiche e vocali, nonché “L’originalità è subito eviden-
Madama Butterfly interferenze cinematografiche la prova di resistenza, richieste te nella assenza della frenesia
interpreti M.J. Siri, M. Custer, A. riassunte dalla monumentale dallo spartito sono state risolte erotico-vitale che caratterizzava
Palombi, A. Mastromarino macchina di proiezione e dal- da Siri con scioltezza di canto e molti allestimenti dell’ultimo
direttore Massimo Zanetti la mutazione del palcoscenico appropriatezza di accenti. Sen- decennio: questo Don Giovanni
orchestra Regionale delle Marche da teatrino di geishe del primo za manierismi, senza scivolate non ha nulla del macho sciu-
regia Nicola Berloffa atto in schermo per film, con “veriste”; con dominio totale pafemmine, e Kasper Holten lo
arena Sferisterio frequenti interazioni teatra- del canto multiforme e teatra- vede piuttosto come un artista
 li. Certo, l’onnipresenza della lissimo e una capacità ammi- solitario, fantasioso, libertario e
“casa a soffietto” ha una forza revole di dosare il patrimonio narcisista”
“Un anno dopo l’immersione nel- drammatica e interpretativa vocale mai parso così spregiu-
la prima versione per la Scala,
Maria José Siri ha esordito con lo
spartito ordinario di Butterfly ri-
difficile da vicariare, ma il di-
segno registico di Berloffa è
preciso e conseguente, quindi
dicato, fresco e importante. Ben
inscritta nella sceneggiatura
registica di Berloffa, ben orien-
ILiceu
l successo del nuovo allesti-
mento del Don Giovanni del
di Barcellona (coprodot-
velando una maturazione espres- non disperde la progressione tata e messa a proprio agio to con il Covent Garden e con
siva e tecnica sorprendente” tragica della vicenda. E sot- dalla direzione di Massimo Za- Houston e Tel Aviv) si deve a un
tolinea con fedeltà la virata netti che ha un’idea di Butter- valido direttore, a una ottima e

Q uasi a bilanciare l’astratto


tsunami pucciniano frut-
tuosamente scatenato in Sferi-
monodrammatica del secondo
atto di Butterfly - coerente-
mente eseguito senza inter-
fly priva di fronzoli, efficace e di
apprezzabile resa musicale (ha
perfino fatto suonare dignito-
ben calibrata compagnia di can-
to internazionale, e ad una con-
cezione scenico-registica con
sterio da Ricci/Forte su Turan- ruzione. Ma il passeggio delle samente l’orchestra). Poco ha idee originali in parte discutibi-
dot, il diverso e preveggente ex-compagne di marciapiede potuto per addomesticare e li, ma degne di riflessione. L’ori-
esotismo di Madama Butterfly di Cio-Cio San e quindi la sen- settare l’esuberanza tenorile di ginalità è subito evidente nella
è stato riportato nell’alveo di sazione di essere sulla strada Antonello Palombi cui tuttavia assenza della frenesia erotico-
una più rassicurante e leggi- (le fasi di attracco dell’Abra- va riconosciuta una non co- vitale che caratterizzava molti
bile, seppure non perbenistica, mo Lincoln nel porto vengono mune prestanza di voce. Cosa allestimenti dell’ultimo decen-
tradizione visiva. L’allestimento date attraverso il telefono sul condivisa con Manuela Custer nio, da Guth a Michieletto: que-
di Nicola Berloffa nato qualche muro esterno), all’ingresso di (Suzuki) ma che faceva difetto sto Don Giovanni non ha nulla
anno fa per il Massimo di Pa- un cinema all’aperto un po’ allo Sharpless di Alberto Ma- del macho sciupafemmine, e
lermo ma fatalmente ripropor- disperde la tensione tutta psi- stromarino, mentre funzionava Kasper Holten lo vede piuttosto
zionato nelle scene di Fabio cologica (e musicale, s’intende) la distribuzione (Nicola Pamio, come un artista solitario, fanta-
Chersich a misura maceratese, dell’attesa e, mentre assottiglia Cristina Saitta e Andrea Porta) sioso, libertario e narcisista, che
cioè tutto in larghezza, si limita il bozzettismo vezzeggiante degli altri ruoli “orientali”. muta nel rapporto con ognuno
a postdatare l’azione al 1945. e sterile, dissangua anche la Angelo Foletto degli altri personaggi, ai sogni
Lo dicono i costumi di Valeria possibilità di immedesimarsi dei quali sembra forse funge-
Donata Bettella; quelli moder- nell’eroismo esistenziale della re da specchio senza superare
ni delle geishe che abitano la protagonista. I fazzoletti messi Barcellona un sostanziale isolamento. Alla
similcasa di tolleranza nippo- precauzionalmente a riposo e fine l’inferno cui è condannato
nica, e il contorno fin troppo la retorica centellinata aiuta- Mozart potrebbe essere “forse un luo-
invadente di marinai e altri no a concentrarsi sulla musica Don Giovanni go di eterna solitudine, senza
militari in divisa. Lo ribadisce e a godersi l’interpretazione interpreti M. Kwiecien, S. Orfila, C. nessuno con cui comunicare”.
il tabagismo, il tasso alcolico di Maria José Siri. Un anno Remigio, M. Persson, J. Lezhneva, D. Niente fiamme, niente voragini
sempre alto e diffuso, e le scrit- dopo l’immersione nella prima Korchak in cui sprofondare: Don Giovan-
te che ammiccano dalle cas- versione per la Scala, ha esor- direttore Josep Pons ni resta solo in scena a confron-
sette delle bottiglie, insieme dito con lo spartito ordinario regia Kasper Holten tarsi con i propri fantasmi, con
ad altri segnali di modernità di Butterfly rivelando una ma- scene Es Devlin le voci che cantano “Questo è
come le biciclette. Ma soprat- turazione espressiva e tecni- teatro Gran Teatre del Liceu il fin di chi fa mal” senza che
tutto, e con più incidenza sul ca sorprendente. Le trappole  si veda da dove provengono,
perché gli altri non sono venu-
ti a cercarlo e a dirci che cosa
“Madama Butterfly” faranno dopo la sua scomparsa.
di Puccini allo Questa soluzione, a suo modo
Sferisterio di coerente, ha un prezzo troppo
elevato, il taglio inaccettabile
ph AlfredoTabocchini

Macerata
di 152 battute nella “scena ulti-
ma”; ma prima di giungere alla
spiacevole sorpresa conclusiva
siamo posti di fronte a un per-
corso intelligente e interessan-
te. Alla visione di Holten, che
potremmo definire riflessiva e
non violenta, servono magnifi-
camente le scene di Es Devlin.
L’azione si svolge tutta al pian
terreno e al primo piano di un
edificio che, elegantemente
stilizzato, si trasforma ruotan-
do o diventando superficie per
proiezioni: è il mondo? la mente
di Don Giovanni? Suggerisce
l’idea di un labirinto, quasi con
scale alla Escher, nel II atto po-
polato anche da fantasmi.
Josep Pons, direttore musicale
dal vivo RECENSIONI
del Liceu, forse non dà in Mo-
zart il meglio di sé, ma era una
guida intelligente ed equilibra-
tavio), Julia Lezhneva (Zerlina),
Valeriano Lanchas (Masetto)
formavano una compagnia tutta
C hissà perché, Lorenzo da
Ponte era convinto che
Manhattan fosse un’isola. E
canotti, salvagenti, cabine, ba-
gni, docce, pagaie e insomma
tutto l’armamentario balneare,
ta. Mariusz Kwiecien era un di alto livello, sempre stilistica- così, rinfrescando nel 1830 per con una serie continua di gag
Don Giovanni elegante e sicuro, mente persuasiva, ben calibra- il Park Theater di New York il quasi sempre anche azzeccate.
Simón Orfila un disinvolto Le- ta sotto il segno di una sensibile suo vecchio pasticcio dell’Ape Lo spettacolo funziona benissi-
porello; con Carmela Remigio e intelligente musicalità. Si ap- musicale che aveva debuttato mo, rinfresca, diverte e sfrutta al
(Anna), Miah Persson (Elvira), prezzavano in modo particolare a Vienna nel 1789, fa conti- meglio gli spazi impossibilmen-
Eric Halfvarson (il Commenda- le due protagoniste femminili, nui accenni a fantomatiche te angusti del Civico di Castel-
tore), Dmitry Korchak (Don Ot- Carmela Remigio, intensissima “isole fortunate”, più o meno lo, già teatro d’opera di Cagliari,
nel dar vita alla complessità del dove oggi c’è la Borsa di Wall poi bombardato e trasformato
personaggio di Anna, con le sue Street, e alliscia per bene il con un curioso restauro in uno
ambiguità e le strazianti lacera- suo pubblico di non meno im- spazio (spazietto, via) en plein
zioni (forse un culmine era la probabili “isolani”, però “cor- air. Naturalmente, dal 1789 al
indicibile mestizia della sua se- tesi, generosi, umani”. Del 1830 era arrivato, anzi esplo-
conda aria) e Miah Persson, El- resto, scappando a New York so Rossini, sicché i brani del
vira dolentissima senza eccessi dai soliti creditori, il vecchio pasticcio sono quasi tutti suoi
di aggressività. avventuriero aveva trovato (niente Mozart, per inciso), con
 Paolo Petazzi dall’altra parte dell’Atlantico, tutte le difficoltà esecutive che
se non l’America delle grandi il divino Gioachino comporta.
ricchezze, almeno un deco- Il giovin direttore, Alessandro
Cagliari roso approdo per terminare Palumbo, sembra energico e
una carriera tumultuosa, com- sicuro, benché forse non raffi-
AA.VV. prensivo anche di una catte- natissimo, alle prese con orche-
L’ape musicale dra di italiano alla Columbia. stra e coro (entrambi del Lirico
interpreti B. Mezzanotte, S. Salvag- Il regista Davide Garattini, in cagliaritano) pletorici e, il se-
gio, D. Terenzi, A. Mancini ogni caso, l’ha preso in paro- condo, pure distratto. Giovani
ph A Bofill

direttore Alessandro Palumbo la, collocando tutta l’azione in anche i cantanti. L’impressione
regia Davide Garattini Raimondi spiaggia. migliore l’hanno lasciata il bari-
teatro Civico di Castello Qui il solito terzetto delle opere tono Daniele Terenzi, notevole,
 sull’opera, impresario, poeta e e il tenore Anibal (con una enne
cantante, aspetta la primadon- sola, è brasiliano) Mancini, ma

77
“Il regista Davide Garattini, in na in arrivo dall’Europa (nella se la sono cavata con onore an-
“Don Giovanni” al Liceu
ogni caso, l’ha preso in paro- realtà era la fresca nipotina di che il buffo Salvatore Salvaggio
di Barcellona
la, collocando tutta l’azione in Lorenzo, Giulia da Ponte), tra- e l’altro tenorino, Mauro Secci.
spiaggia” stullandosi nel frattempo fra Per quel che riguarda la prima-

6 - 7 - 8 Novembre 2017
CONCORSO INTERNAZIONALE DI CANTO
“C. BARBIERI”
VII edizione
indetto per la formazione del cast dell’opera
“Cavalleria Rusticana” di P. Mascagni
RUOLI A CONCORSO: SANTUZZA soprano/ mezzosoprano
TURIDDU tenore
ALFIO baritono
COMMISSIONE ESAMINATRICE:
M° Paolo Barbacini presidente
Ugo Bedeschi presidente del teatro F. de Andrè e regista
Beiamino Prior tenore
Danilo Boaretto direttore responsabile OperaClick
Laurent Gerber regista

INFORMAZIONI:
Tel. 0522 1880040 - cell. 334 2555352 - www.teatrodeandre.it/ info@teatrodeandre.it
RECENSIONI dal vivo
“L’ape musicale” al sul piano musicale, Carmen di pochi personaggi, e in que-
Civico di Castello di Giannattasio ha disegnato una sta edizione di Torre del Lago
Cagliari Liù lirica, commovente, e Mar- si sono tutti mossi con grande
tina Serafin una Turandot di vo- eleganza e scioltezza, come la
calità chiara e tagliente, molto fragile vicenda quasi operetti-
lontana dalla tipologia delle vi- stica richiede. Protagonista del
rulente interpreti di formazione title-role, Donata D’Annunzio
wagneriana che un tempo si Lombardi, che ha tratteggiato
appropriavano del ruolo della la tenera e sentimentale figu-
protagonista. Calaf era Stefa- ra di Magda, con straordinaria
no La Colla, tenore lirico molto varietà di accenti (soprattutto
applaudito anche se il sostegno raffinate le sue mezze voci): a
degli acuti era piuttosto fragi- partire dalle prime romanze
le e se al suo spessore vocale del I atto (“Ore dolci e divine”
mancava una componente e “Chi il bel sogno di Doret-
quasi eroica che si richiede al ta”), rimaste famose, al finale
Principe Ignoto. Il resto della dell’opera in cui è costretta ad
compagnia presentava chiare abbandonare Ruggero (e il regi-
donna, Beatrice Mezzanotte, i re del Lago è stata la presenza disuguaglianze di qualità (era sta la pone al vertice della scala
casi sono due: o deve ancora nel ruolo di regista di Alfonso proprio necessario assegnare a intonare un lungo acuto fila-
sistemare tutto il registro acuto, Signorini: un giornalista che è il ruolo di Timur a George An- to). Elisabetta Zizzo è stata una
oppure davvero è impossibile passato al palcoscenico recupe- dguladze? E di Ping a Andrea incantevole e brillante Lisette,
cantare Cenerentola e Semira- rando per la sua Turandot i suoi Zaupa?). Direzione corretta, incarnando perfettamente il
mide con la stessa voce e nella studi universitari e i bellissimi con un’orchestra senza sottoli- ruolo della leggera cameriera,
stessa serata. Applausi convin- ricordi maturati dall’incontro neature drammatiche e varietà ancora una soubrette come la
ti per tutti. Il pasticcio è stato con la grande interprete Gina di colori, di Alberto Veronesi. sua “compagna” Musetta, e an-
preceduto dalla prima assolu- Cigna. Ne è nato uno spetta- Bella prestazione del coro, au- che convincente, con una calda
ta di Bridges (Rimembranze colo tradizionale ma elegante, tentico protagonista dell’opera, enfasi amorosa, Leonardo Cai-
americane) per orchestra, coro con palazzi cinesi dai tetti ri- diretto da Salvo Sgrò. mi nei panni di Ruggero. Meno
e tenore solo di Antonio Marco- curvi, statue di draghi, la gran-  Cesare Orselli sicuro via via che l’opera proce-
tullio. de scalinata centrale dominata deva Alberto Petricca (il poeta
Alberto Mattioli dall’Imperatore e da Turandot, Puccini Prunier), che pure ha bella voce
disegnati da Carla Tolomeo; ma La Rondine baritonale, corretto il Rambaldo
con alcune invenzioni registi- interpreti D. D’Annunzio Lombardi, di Davide Mura, e complessiva-
Torre del che di un certo gusto, a comin- E. Zizzo, L. Caimi mente convincente il resto del-
ciare dal momento in cui il coro, direttore Beatrice Venezi la compagnia, mentre Beatrice
lago al I atto, invoca il sorgere della regia Plamen Kartaloff Venezi ha dato una prova di
luna, e che Signorini ha realiz- teatro Puccini direzione d’orchestra di suffi-
Puccini zato rinunciando alla prevedibi-  ciente scioltezza.
Turandot le proiezione dell’astro notturno  C.O.
interpreti M. Serafin, C. Giannatta- e disegnando file di giovani che “Protagonista del title-role, Do-
sio, S. La Colla discendono per la cavea teatra- nata D’Annunzio Lombardi, che
direttore Alberto Veronesi le portando in mano sfere lumi- ha tratteggiato la tenera e sen- Pavia
regia Alfonso Signorini nose. O quando il canto di Ping timentale figura di Magda, con
teatro Puccini Pang e Pong al II atto si dispone straordinaria varietà di accenti” Purcell
 davanti a un sipario nero che si Dido and Aeneas
Desmarest
“Il regista, Alfonso Signorini, è
un giornalista che è passato al
apre presentando un paesag-
gio, un albero di ciliegio che
allude alla casa nell’Honan; o
S celta scenica tendenzial-
mente minimalista ma raffi-
nata, quella di Giuliano Spinelli
Didon
interpreti D. Cachet, J.C. Lanièce,
palcoscenico recuperando per la quando Calaf intona “Nessun (già vista al Teatro del Giglio C. Debieuvre
sua Turandot i suoi studi univer- dorma” davanti a un muretto di Lucca), su cui si è mossa la complessi Accademia Barocca
sitari e i bellissimi ricordi matu- su cui sta ad ascoltarlo la Prin- storia de La rondine al Festival Europea d’Ambronay
rati dall’incontro con la grande cipessa di gelo. Nonostante i Pucciniano: un impianto archi- direttore Paul Agnew
interprete Gina Cigna” movimenti del coro non proprio tettonico color avorio trapassato sede Aula Magna del Collegio
ben disegnati, lo spettacolo è da scale, che si muove roteando Ghislieri

L’ elemento di curiosità che


ha caratterizzato l’inaugu-
razione del 63° Festival di Tor-
stato molto apprezzato (bei co-
stumi di Fausto Puglisi, corretta
coreografia di Cristiana Gaeta):
e creando i diversi ambienti dei
tre atti: particolarmente felice
il secondo, quello del ballo al


“La bella antologia della Didon


Caffè Bullier, in cui la regia di suscitava la viva curiosità di
Plamen Kartaloff ha disposto conoscere l’opera completa e
“La Rondine” di una massa corale guidata ma- il capolavoro di Purcell è stato
Puccini a Torre del gistralmente in un sottile gioco proposto in modo sorprendente,
Lago di scene e controscene, e carat- come teatro da camera di rara
terizzata da bellissimi abiti dai suggestione”
colori bruniti, violacei, rossastri,
scelti da Floridia Benedettini e
Diego Fiorini. Momento, que-
sto, di grande respiro teatrale,
È iniziata al Collegio Ghislieri
di Pavia la tournée dell’Ac-
cademia Barocca Europea
che con il trascinante concerta- d’Ambronay, che si è conclusa
to finale dilata i sognanti dialo- il 25 luglio a Ginevra passando
ghi del I atto in casa di Magda, per Slovenia, Belgio, Spagna,
dominati dalla presenza del Portogallo e Francia (dove è
pianoforte; ma, si sa, La rondi- ospitata da cinque festival): è
ne è un’opera tendenzialmente uno dei progetti dell’Accade-
dal vivo RECENSIONI

6 SETTEMBRE 2017 14 DICEMBRE 2017


ARENA DI VERONA

Dirige Eugene Kohn.


ROYAL OPERA HOUSE
DI MUSCAT, OMAN
79
Con, tra gli altri, Plácido Domingo, José Carreras,
Francesco Meli, Vittorio Grigolo, Fabio Armiliato, Dirige Fabrizio Maria Carminati
Angela Gheorghiu, Zucchero, Nicola Piovani con Fiorenza Cedolins, Francesco Meli,
Marcello Giordani, Sumi Jo,
In diretta su Rai 1 il Quartetto dell’Accademia Pavarotti

Direttore principale: Pier Carlo Orizio / Responsabile artistico: Luca Ranieri

In collaborazione con la
Fondazione Luciano Pavarotti.

Filarmonica del Festival - Royal Opera House di Muscat


RECENSIONI dal vivo
Purcell e Desmares Eisenstadt namica, 16 proiettori, fuochi

ph Bertrand Pichene
al Ghislieri di Pavia artificiali a tempo di musica
e quant’altro si richiede per
Verdi un Gesamtkunstwerk ad alta
Rigoletto tecnologia ma basso consu-
interpreti V. Sulimsky, A. Espiritu, mo energetico: si pensi che
E. Sancho Pereg le megalitiche quinte sono
direttore Anja Bihlmaier mosse da uno squadrone di
regia Philippe Arlaud ciclisti…
teatro Steinbruch Sankt Marga- Bravo quel regista (oggi il
rethen francese Philippe Arlaud) che
 riesce a far marciare la gran
macchina con qualche idea
“Bravo quel regista (oggi il fran- non banale. Realizzando un
cese Philippe Arlaud) che riesce intertesto visuale a base di
a far marciare la gran macchina psicologia del profondo, co-
mia per la formazione e il lancio differenze stilistiche tra i due con qualche idea non banale. Un stellazioni siderali rotanti, ci-
di giovani musicisti. Quest’an- lavori. La bella antologia della intertesto visuale a base di psico- tazioni cubiste, frane virtuali,
no i 9 cantanti e i 12 strumen- Didon suscitava la viva curiosità logia del profondo, costellazioni dodecaedri impilati da cui
tisti appositamente seleziona- di conoscere l’opera completa e siderali rotanti, citazioni cubiste, pende un pietrone uso spada
ti, dopo un periodo di accurata il capolavoro di Purcell è stato frane virtuali, dodecaedri impila- di Damocle. La maledizione
preparazione (ospiti a Pavia proposto in modo sorprendente, ti da cui pende un pietrone uso e la vendetta, ci spiegano le
del Ghislieri) sotto la guida di come teatro da camera di rara spada di Damocle” sue note. E il ripido scalone
Paul Agnew interpretano una suggestione. Non c’erano scene che collega la reggia all’umile
antologia dalla Didon (1693) di
Henry Desmarest (o Desma-
rets 1661-1741), mai eseguita
né costumi e non c’era diret-
tore: gli archi stavano in piedi
dietro i cantanti e suonavano a
N îmes, Orange, Verona, Pola:
sui passi delle quadrate le-
gioni di Roma sorsero le arene
cubo della casa di Rigoletto e
ai parallelepipedi anamorfici
dell’osteria di Sparafucile? Ci
in tempi moderni, e uno dei memoria, intervenendo talvolta che i posteri riciclano in tea- vuole un fisico bestiale per i
più celebri capolavori di Pur- nell’azione scenica (nella scena tri d’opera all’aperto. Perfino cantanti e le molte comparse
cell, Dido and Aeneas (1685?). delle streghe del II atto). Questa in questa remota provincia che devono percorrerlo più
Il raro accostamento mostrava era condotta sempre in modo di Pannonia una loro cava di volte in su e in giù.
l’impossibilità di fare confronti: essenziale, ma con pertinente arenaria, ancora in eserci- Fortuna che sono tutti pim-
le due opere hanno (in parte) gli intelligenza dai nove cantanti, zio dopo quasi due millenni, panti e ben caratterizzati.
stessi protagonisti e la stessa che erano al tempo stesso solisti ospita un festival lirico. Con A cominciare da un Duca (il
tragica conclusione, ma seguo- o parte del piccolo coro, secondo buona pace dell’imperatore- filippino Arthur Espiritu) di
no vicende diverse e nascono in necessità. Essenzialità, concen- filosofo Marco Aurelio, che da bel colore, franco porgere e
differenti contesti. Desmarest si trazione e spirito cameristico ca- queste parti morì dopo aver acuto brillante nella cavatina
attiene (necessariamente) ai ca- ratterizzavano l’agile e intensa scritto pagine sdegnose con- “Possente amor”; continuan-
ratteri della tragédie en musique interpretazione musicale. Can- tro i teatri del suo tempo. Una do con una Gilda verginale
creata da Lully, muovendosi con tanti e strumentisti meritano scena naturale di 70 metri per eppur impeccabile nelle agi-
affascinante ricchezza inventiva tutti un caldo elogio: citiamo al- 25, alte pareti di roccia come lità di “Caro nome” (Elena
all’interno di un genere già ben meno le voci, Deborah Cachet, quinte a costo zero, una pla- Sancho Pereg) e con un Ri-
definito, mentre Purcell nella Didone in entrambe le opere, tea capace di 4700 spettatori: goletto (Vladislav Sulimsky,
sua unica esperienza di opera in Clément Debieuvre (Enea in la scoprì a metà degli anni compagnia del Mariinskij)
musica interamente cantata ha Desmarest), Jean-Christophe Cinquanta Marcel Prawy, il impressionante per potenza
solo il precedente di John Blow Lanièce (Enea in Purcell), Au- leggendario Chefdramaturg e sfumature. Annely Peebo
e opera liberamente una genia- rora Peña, Kerstin Dietl, Alberto della Staatsoper. Grazie al (Maddalena e Giovanna) in-
le sintesi di vocaboli di diversa Miguélez-Rouco (Sorceress), privato sostegno finanziario grossa artificialmente la voce
origine, anche italiana. Diretti Renaud Bres (Iarba), Jonas della Fondazione Esterházy a rischio di parere zoccolona;
magnificamente da Paul Agnew Descotte, Etienne Duhil de Bé- ed altri sponsor, “Opera nella l’abbinamento è insolito ma
i giovani interpreti mostrava- nazé. Cava di Pietra” è ormai tradi- non manca di ragioni dram-
no con chiarezza esemplare le  Paolo Petazzi zione, ma punta sull’innova- maturgiche. Sorin Coliban è
zione scenotecnica e (buon uno Sparafucile imponente
“Rigoletto” di Verdi per noi) sul repertorio italiano: benché corto agli estremi
a Eisenstadt dopo un Elisir d’amore l’anno della tessitura, peccato. Bene
scorso, nel 2017 è toccato al o quasi tutti i comprimari;
Rigoletto e per il 2018 già si non più che decoroso il Mon-
annuncia un Trovatore. terone di Clemens Unterrei-
Se non proprio geologici, i ner, dalla compagnia della
tempi di produzione sono cer- Staatsoper. Sotterrata nel suo
to imponenti: 12 mesi di pro- bunker elettronico - pecca-
gettazione, 3 di cantiere, 2 di to anche qui, perché è assai
prove. Non ci voleva di meno graziosa - Anja Bihlmaier
per allestire varie tonnellate guidava senza tanti fronzoli
di rocce artificiali aggiuntive, la Sinfonica della Radio slo-
torri e praticabili, una fossa vacca e il Philharmonia Chor
orchestrale remota, una cabi- di Vienna. Ballo a corte, fina-
na di regia che mixa il suono le del second’atto, tempesta
degli strumenti con quello dei dell’ultimo: i luoghi alti del
cantanti microfonati mentre Nazionalpopolare spiccavano
il gesto del direttore è visibi- con virile energia, e nei passi
le solo su un megaschermo più delicati l’orchestra non
a fondo platea. Aggiungi 50 opprimeva mai le voci.
altoparlanti in stereofonia di-  Carlo Vitali
dal vivo RECENSIONI

81
CLASSIC blog DI QUIRINO PRINCIPE
Direttore responsabile:
Andrea Estero (andreaestero@xgpub.com)
Caporedattore:
Alessandro Traverso (alessandrotraverso@xgpub.com)

Grafica e impaginazione: Paolo Rocchi


Hanno collaborato:
Luca Baccolini, Mauro Balestrazzi, Sandro
Cappelletto, Luca Chierici, Myriam Dolce, Carlo
Fiore, Angelo Foletto, Antonio Garbisa, Enrico
Girardi, Elvio Giudici, Giuseppina Manin, Gianluigi
Mattietti, Alberto Mattioli, Gian Paolo Minardi,
Aldo Nicastro, Cesare Orselli, Paolo Petazzi, Quirino

T
rovo illuminante, oltre che illu- gnalare, e che fa epoca (appunto!) Principe, Guido Salvetti, Francesco A. Saponaro,
Marina Vaccarini, Carlo Vitali, Guido Zaccagnini
minata, la dichiarazione solen- nella storia della musica. Infatti, alla
ne di un altissimo funzionario fine del programma musicale la se- Foto di copertina: ph Felix Broede
della Rai, all’indomani dell’appari- zione femminile del pubblico inter-
Posta elettronica: redazione@xgpub.com
zione di Vasco Rossi sul megapalco viene con strumenti di nuova adozio-
di Modena: essere stato quello “il ne: i “reggiseno”, che forse qualche Sito internet: www.classicvoice.com
più grande concerto in tutta la sto- lettore già conosce. Sarebbe lungo, Stampa:
ria della musica”. A parte il fatto che e musicologicamente troppo arduo Reggiani Spa, Via Alighieri 50, 21010
il rango del funzionario era davvero e complesso, descrivere qui i mec- Brezzo di Bedero (Va)
alto, stratosferico, sicché sarebbe canismi che producono e regolano il Stampa cd allegato:
scortese se non irriguardoso (ai limi- suono in questo singolare strumento, Duplas Avelca Srl, via G.P. Clerici 11
201040 Gerenzano (Va)
ti dell’oltraggio a pubblico ufficiale) e addirittura sconsigliabile sarebbe
porre in dubbio quell’asserzione, mi illustrare le connessioni tra questo Confezionamento:
Con.Plast. snc, Via Po 120-124, 20032 Cormano
sono permesso una verifica, tanto strumento e il suo supporto tecnico. (Mi) - tel. 02/66303953 - Fax 02/6152329
velleitaria quanto ridicola. Di nasco- In realtà, come esistono strumen- Distribuzione:
sto, tentando di non farmi scoprire ti aeròfoni ad ancia doppia, così il SO.DI.P. Spa, via Bettola 18
mentre nella mia testa una voce au- “reggiseno”, questo siliconòfono di 20092 Cinisello Balsamo (Mi)
torevole continuava a scandire quel- recente acquisito dalla tavolozza dei Registrazione:
le parole, “il più grande concerto…”, timbri strumentali, è uno strumento Registrazione presso il Tribunale di Milano
ho scarabocchiato su un foglietto a lancio doppio, ossia illusorio e re- n. 354 , rilasciata il 3/06/2003
strappato da un block-notes i dati ale. Quando c’è l’entrata dello stru- Pubblicità:
mento, ogni reggisenista lo lancia MediaAdv Srl - Via A. Panizzi, 15 20146 Milano
numerici di altri due concerti, che 02/43986531 fax 02/45506259
hanno preceduto verso l’Artista
“Come esistono strumenti
email: adv@xgpub.com - info@mediaadv.it
questo del grande (comunemente
zocchigiano: (a) la definito “pro- Edizioni:
prima esecuzione aeròfoni ad ancia doppia, così vocautore”),
dell’Ottava Sinfonia ma poi ci ac-
di Mahler lunedì il ‘reggiseno’, siliconòfono corgiamo che via Cosimo del Fante 12 - 20122 Milano
tel. 02/63288222 - fax 02/63288229
12 settembre 1910 ciascuna ese-
nel Palazzo delle di recente acquisito, è uno cutrice aveva
Classic Voice è una pubblicazio­ne periodica mensile
corredata da compact disc di xG Publishing S.r.l.

strumento a lancio doppio,


Esposizioni di Mo- un secondo È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi,
documenti e foto.
naco, dinanzi a un reggiseno già
Garanzia di riservatezza per i lettori:
pubblico per quei
tempi strabocche-
ossia illusorio e reale” istallato nell’al-
loggiamento
L’editore garantisce la riservatezza dei dati forniti
dai lettori e da coloro che inviano lettere, notizie
e comunicazioni di qualsiasi natura e garantisce,
vole (nell’ordine di canònico. Si altresì, la possibilità di richiedere gratuitamente
grandezza delle migliaia), (b) il leg- tratta di quel procedimento di prassi la rettifica o la cancellazione dei dati
gendario concerto di giovedì 22 di- esecutiva definito da Carl Dahlhaus scrivendo a: xG Publishing,
via Cosimo del Fante, 12 - 20122 Milano.
cembre 1808 a Vienna, in cui si of- “vorgespiegeltes und simuliertes Le informazioni custodite nell’archivio
frirono dinanzi ad alcune centinaia Einsetzen” (“entrata pre-speculare e di xG Publishing verranno utilizzate al solo scopo
di inviare ai lettori proposte commerciali
di persone le prime esecuzioni della simulata”). Come il compianto Fran- e per altre iniziative editoriali
Quinta e della Sesta di Beethoven, cesco Degrada analizzò in modo (legge n. 196/03 tutela dei dati personali).
più il Quinto Concerto per pianoforte illuminante la funzione del doppio
Come abbonarsi
e orchestra, la Fantasia op. 80, il Glo- coro nell’arte di Andrea e Giovanni inviando una mail: abbonamenti@xgpub.com
ria dalla Messa op. 86, e tante altre Gabrieli, così qualche giovane ricer- collegandosi al sito: www.classicvoice.com
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musiche beethoveniane. Ma suvvia, catore potrebbe ideare una tesi di inviando un sms: 347 887 97 47 e verrete richiamati
non facciamoci ridere dietro! A Mo- laurea sulla funzione del “doppelter
dena, circa 230.000 fedeli e credenti Euterhalter”. ARRETRATI
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hanno delirato con chiarezza d’idee In ogni caso, l’evento modenese è oppure IeO, tel. 039 999 15 41
per l’Artista colto, raffinato e innova- una pietra miliare. Qualcosa è cer-
tivo. Dico: 230.000. I numeri parlano tamente apparso, sia esso un “Eu- SOSTITUZIONE CD E DVD DIFETTOSI
chiaro! terhalter” o una specie di santo Spedire il cd o il dvd difettoso a: IeO Informatica
e Organizzazione srl, via F.lli Cernuschi 22, 23807
Parlano chiarissimo anche le inno- Gral. Dal 1° luglio 2017, dalla data Merate (LC) indicando il vostro nome, cognome e
vazioni introdotte nell’organico stru- di quell’apparizione vaschiana che indirizzo. Riceverete al più presto, gratuitamente,
i nuovi CD o DVD all’indirizzo da voi indicato.
mentale, e mi riferisco alla porzione schiaccia qualsiasi confronto, Mo-
di orchestra affidata esclusivamente dena può ben dirsi la Medjugorje
al pubblico: altra innovazione da se- italiana.
Fondazione di diritto privato

STAGIONE D’OPERA E BALLETTO 2017 • 2018 (429a dalla fondazione del Teatro)

OPERA

ANDREA CHÉNIER
Musica di Umberto Giordano
dal 7 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018

DIE FLEDERMAUS SIMON BOCCANEGRA ORPHÉE ET EURYDICE


Musica di Johann Strauss Musica di Giuseppe Verdi Musica di Christoph Willibald Gluck
dal 19 gennaio all’11 febbraio 2018 dall’8 febbraio al 4 marzo 2018 dal 24 febbraio al 17 marzo 2018

DON PASQUALE FRANCESCA DA RIMINI AIDA FIERRABRAS


Musica di Gaetano Donizetti Musica di Riccardo Zandonai Musica di Giuseppe Verdi Musica di Franz Schubert
dal 3 aprile al 4 maggio 2018 dal 15 aprile al 13 maggio 2018 dall’8 maggio al 3 giugno 2018 dal 5 al 30 giugno 2018

FIDELIO IL PIRATA ALÌ BABÀ E I QUARANTA LADRONI


Musica di Ludwig van Beethoven Musica di Vincenzo Bellini Musica di Luigi Cherubini
dal 18 giugno al 7 luglio 2018 dal 29 giugno al 19 luglio 2018 Progetto Accademia
dal 1 al 27 settembre 2018

ERNANI LA FINTA GIARDINIERA ELEKTRA FIN DE PARTIE


Musica di Giuseppe Verdi Musica di Wolfgang Amadeus Mozart Musica di Richard Strauss Musica di György Kurtág
dal 29 settembre al 25 ottobre 2018 dall’8 al 29 ottobre 2018 dal 4 al 29 novembre 2018 dal 15 al 25 novembre 2018

BALLETTO
LA DAME AUX CAMÉLIAS GOLDBERG–VARIATIONEN MAHLER 10 / PETITE MORT / BOLÉRO
Musica di Fryderyk Chopin Musica di Johann Sebastian Bach MAHLER 10 PETITE MORT BOLÉRO
Coreografia di John Neumeier Coreografia di Heinz Spoerli Musica di Gustav Mahler Musica di Wolfgang Amadeus Mozart Musica di Maurice Ravel
dal 17 dicembre 2017 al 13 gennaio 2018 dal 25 gennaio al 22 marzo 2018 Coreografia di Aszure Barton Coreografia di Jiří Kylián Coreografia di Maurice Béjart
dal 10 marzo al 7 aprile 2018

LE CORSAIRE SERATA NUREYEV DON CHISCIOTTE L’HISTOIRE DE MANON


Musica di Adolphe Adam, Cesare Pugni, Léo Delibes, dal 25 al 29 maggio 2018 Musica di Ludwig Minkus Musica di Jules Massenet
Riccardo Drigo, Prince Oldenbourg Coreografia di Rudolf Nureyev Coreografia di Kenneth MacMillan
Coreografia di Anna-Marie Holmes dal 10 al 18 luglio 2018 dal 17 ottobre al 2 novembre 2018
da Marius Petipa e Konstantin Sergeyev
dal 20 aprile al 17 maggio 2018

GRANDI SPETTACOLI PER PICCOLI


IL BARBIERE DI SIVIGLIA PER I BAMBINI L’ELISIR D’AMORE PER I BAMBINI
Musica di Gioachino Rossini Musica di Gaetano Donizetti
Elaborazione musicale e arrangiamento di Alexander Krampe Elaborazione musicale e arrangiamento di Alexander Krampe
dal 12 novembre 2017 al 12 marzo 2018 dal 4 al 10 luglio 2018

La Direzione si riserva il diritto di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore.

Acquisto e informazioni: www. teatroallascala.org - Tel. 02 72003744

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