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PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA A

ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO

Giorgio Bassani, Gli occhiali d’oro


Nostra vicina di tenda era quell'anno la signora Lavezzoli, la moglie
dell'avvocato. Perduta ormai l'antica importanza, oggi non è più che una vecchia.
Ma allora, nel maturo splendore dei suoi quarant'anni, circondata dal perpetuo
ossequio dei tre figli adolescenti, due maschi e una femmina, e da quello non meno
perpetuo del degno consorte, illustre civilista, professore universitario ed ex
deputato salandrino, allora era da considerarsi una delle più autorevoli ispiratrici
dell'opinione pubblica cittadina. Puntando dunque l'occhialetto verso l'ombrellone a
cui Deliliers era approdato, la signora Lavezzoli, che era nata e cresciuta a Pisa, «in
riva d'Arno», e si serviva con straordinaria destrezza della sua veloce lingua di
toscana, ci teneva continuamente informati di tutto quanto accadesse «laggiù». Con
la tecnica, quasi, di un cronista sportivo della radio, riferiva ad esempio che «gli
sposini», alzatisi d'un tratto dalle sedie a sdraio, stavano dirigendosi alla volta del
più vicino moscone: evidentemente il giovanotto aveva espresso il desiderio di
tuffarsi al largo, e il «signor dottore», per non rimaner solo, «in palpiti», ad
attenderne il ritorno, aveva ottenuto di accompagnarlo. Oppure descriveva e
commentava gli esercizi ginnastici a corpo libero che Deliliers dopo il bagno
eseguiva al sole per asciugarsi, quando invece «l'amato bene», inattivo lì accanto
con un asciugatoio di spugna in mano, era chiaro che sarebbe intervenuto così
volentieri per fare lui, per asciugare lui, per toccare lui… Oh, quel Deliliers -
soggiungeva poi, sempre da tenda a tenda, rivolta in particolare a mia madre:
credendo forse d'abbassare la voce in modo tale che i «figlioli» non sarebbero
riusciti a udirla, ma in realtà parlando più forte che mai -, quel Deliliers non era in
fondo che un ragazzo viziato, un «ragazzaccio» a cui il servizio militare sarebbe a
suo tempo tornato utilissimo. Il dottor Fadigati invece no. Un signore della sua
condizione, della sua età, non era scusabile in nessun modo. Era «così»? Ebbene,
pazienza! Chi gliene aveva fatto eccessivo carico, prima d'ora? Ma venire a esibirsi
proprio a Riccione, dove certo non ignorava come fosse conosciuto, venire a dar
spettacolo proprio da quelle parti, mentre in Italia, volendo, di spiagge nelle quali
non c'è pericolo di imbattersi in un ferrarese che sia uno se ne trovano a migliaia!
No, via. Solamente da uno «sporcaccione» (e così dicendo la signora Lavezzoli
mandava fuori dai grandi occhi celesti di regina fiamme di autentica indignazione),
solamente da un «vecchio degenerato» ci si sarebbe potuti aspettare un tiro del
genere. La signora Lavezzoli parlava, ed io avrei dato molto perché tacesse, una
buona volta. La sentivo ingiusta. Fadigati mi dispiaceva, senza dubbio, ma non era
da lui che mi consideravo offeso. Conoscevo alla perfezione il carattere di Deliliers.
In quella scelta delle spiagge romagnole, così prossime a Ferrara, c'era tutta la sua
cattiveria e strafottenza. Fadigati non c'entrava, ne ero sicuro. Per me lui si
vergognava. Se non salutava, se anche lui fingeva di non riconoscermi, doveva
essere soprattutto per questo. A differenza dell'avvocato Lavezzoli, che si trovava
al mare dai primi di agosto, e dunque era al corrente come gli altri dello scandalo
(sotto la tenda, però, mentre la moglie teneva cattedra, non faceva che leggere
Antonio Adverse1, né mai l'udii interloquire), mio padre capitò a Riccione soltanto
il 25 mattina, un sabato: ancora più tardi del preventivato, e ovviamente ignaro di
tutto. Arrivò in treno all'improvviso. Non trovando a casa nessuno, nemmeno la
cuoca, scese senz'altro sulla spiaggia.

Dopo un’attenta lettura, elabora un testo di analisi e commento, sviluppando i seguenti punti:

Comprensione e analisi

1. Riassumi il contenuto del testo, inquadrandolo nell’intreccio del romanzo.


2. Che cosa incarna la Signora Lavezzoli?
3. Tratteggia i personaggi di Deliliers e Fadigati sia come emergono dalle parole
della signora Lavezzoli sia dalla lettura del romanzo.
4. Nell’ultimo paragrafo è esplicito il punto di vista del narratore: spiegalo e
interpretalo.
5. Nel testo ricorrono alcune espressioni virgolettate (“gli sposini”, “laggiù”,
“l’amato bene”, ”sporcaccione”, vecchio degenerato”), che attingono al registro
colloquiale dell’epoca: quale effetto persegue l’autore e con quale esito?

Interpretazione
Nel romanzo si intrecciano due grandi temi: l’omosessualità e la persecuzione degli
ebrei, che hanno come terribili conseguenze il rifiuto e l’esclusione. Elabora un testo
nel quale affronti l’attualissimo tema della discriminazione facendo riferimento alle
tue esperienze di vita e di studio.

1
romanzo di Hervey Allen (1933)

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